Di Mita Valerio Roma, 10 gennaio 2023 (Quotidianoweb.it) - A marzo scorso era stata comunicata la volontà di voler investire 200 milioni per aiutare gli agricoltori locali.
Nonostante le ripetute violazioni dei diritti umani che, com’è noto a tutti, si sono verificate nei confronti dei lavoratori da parte di Doha, Bill Gates, durante i tanti incontri tenuti con i vertici del governo Qatariota, si è complimentato per “il successo nell’organizzazione della coppa del mondo”. Incredibile ma vero!
Apparentemente valoroso sostenitore e difensore dei diritti umani, o almeno è questo quello che Bill Gates vuole farci credere di essere.
L’inizio di questa storia potremmo attribuirlo intorno all’anno 2000 in cui a Seattle, Washington, viene lanciata dal magnate, insieme a colei che allora era sua moglie, la Fondazione Bill & Melinda Gates, considerata la più grande fondazione privata del mondo.
Nata con obiettivi ben precisi quali migliorare l'assistenza sanitaria, ridurre la povertà più estrema, ampliare le opportunità educative ed allargare la platea di chi ha accesso alla tecnologia.
O almeno questa sarebbe stata la facciata, quello che doveva essere noto a tutti, quello che doveva apparire.
Tornando alla storia più recente, Gates sembra in realtà avere altri obiettivi che stonano con quelli di un vero paladino, obiettivi politici molto diversi.
Il fondatore di Microsoft è di casa a Doha. E non perde occasione di elogiare lo Stato islamico.
Gli agganci a livello internazionale che ha costruito dal Qatar per promuovere la propria immagine, sono notevoli.
Non dobbiamo dimenticare che nel corso degli anni, tra l’altro, l'emirato ha notevolmente rafforzato il proprio peso in seno alle Nazioni Unite.
A novembre 2021 il Qatar Development Fund aveva firmato con la Gavi Alliance un accordo della durata di 5 anni, donando dieci milioni di dollari per sostenere gli sforzi vaccinali diretti ai Paesi più poveri.
Per chi non ne fosse a conoscenza, la GAVI Alliance è un ente di cooperazione mondiale tra soggetti pubblici e privati, con lo scopo di assicurare "l'immunizzazione per tutti".
La sua missione strategica consiste nel salvare la vita dei bambini e proteggere la salute generale aumentando l'accesso all'immunizzazione nei paesi poveri. Tra i suoi membri c’è appunto la Fondazione Bill & Melinda Gates.
Tornando all’accordo siglato col Qatar, certamente un passaggio che aveva evidenziato, ancora una volta, lo “strano” legame tra Bill Gates e l’emirato.
Il Qatar Fund for Development e la fondazione di Gates hanno annunciato, in seguito, a marzo 2022, di voler investire fino a 200 milioni di dollari per due anni con l’obiettivo “di aiutare gli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo ad adattarsi ai cambiamenti climatici”.
A dicembre 2021, Gates si era inoltre recato in Qatar, dove aveva visitato la Qatar Foundation e dove si era intrattenuto con i vertici del Qatar Fund for Development.
Gates ha successivamente incontrato il vicepremier e ministro degli Esteri qatariota, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, congratulandosi “per il suo successo nell’organizzazione della Coppa del Mondo”.
Ed è inserito come partner nel sito della Qatar Red Crescent Society.
Appare evidente il controsenso dimostrato dal paladino Gates, che da una parte sembra avere a cuore il progresso internazionale e dall’altra ha in atto delle partnership con fondazioni collegate ad un governo palesemente controverso sul fronte dei diritti umani.