Secondo quanto anticipato da Bloomberg, Apple si appresta a lanciare un servizio che consentirà a piccoli e grandi esercenti di accettare pagamenti direttamente tramite lo smartphone. Evidentemente un progetto di lungo corso che inizia già nel 2019 con il varo di Apple Pay seguita nel 2020 dall’acquisizione della startup della canadese Mobee Wave. Naturalmente ci sono ancora molte informazioni da approfondire, non è infatti dato a sapere se il software sarà aperto a tutti gli altri fornitori di servizi o sarà una piattaforma soltanto per clienti Apple. Naturalmente tutto si inserisce nel programma di incentivazione dell’uso della moneta elettronica che in Italia – paese notoriamente meno propenso al pagamento attraverso mezzi elettronici – è accelerato attraverso normative e strategie di risparmio.
Il Governo Italiano attraverso il bonus Pos, a partire dal 01 luglio 2020, ha previsto un credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagate dagli esercenti in relazione agli incassi dai consumatori finali con carte (di credito, di debito e/o prepagate) o con altri strumenti di pagamento elettronico tracciabili come previsto dall’articolo 22 del Decreto Legge 124/2019.
Successivamente il Decreto Legge 99 del 30 giugno 2021 e ha alzato il credito di imposta sulle commissioni del POS fino al 100% dell’intera commissione, seppure con alcune limitazioni e nel rispetto di alcuni criteri.
Le novità introdotte con il D.L. 99 del 30 giugno 2021 riguardano principalmente i parametri utilizzati per il calcolo della percentuale di credito di imposta applicabile.
Quest’ultimo spetta nel limite massimo di spesa di 160 euro per ogni soggetto che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, abbia acquistato, noleggiato o utilizzato strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e secondo questi criteri:
- Il 70% spetta ai soggetti i cui ricavi siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- Il 40% spetta ai soggetti i cui ricavi siano compresi tra i 200.000 euro ed 1.000.000 di euro;
- Il 10% spetta ai soggetti i cui ricavi siano superiore ad 1.000.000 di euro e fino a 5.000.000.
A beneficio degli stessi soggetti, il decreto prevede la maturazione di credito, nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro, per tutti coloro che nel corso del 2022 abbiano acquistato, noleggiato o utilizzato strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri, secondo queste fasce:
- Il 100% spetta ai soggetti i cui ricavi siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- Il 70% spetta ai soggetti i cui ricavi siano compresi tra i 200.000 euro ed 000.000 di euro;
- Il 40% spetta ai soggetti i cui ricavi siano superiore a 1.000.000 di euro e fino a 5.000.000.
I crediti d'imposta sono utilizzabili esclusivamente in compensazione, come già previsto dal d.l. del 1 luglio 2020, successivamente al sostenimento della spesa e devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi.
Per richiedere il credito d’imposta l’esercente deve procurare al consulente fiscale alcune informazioni che solitamente vengono consegnate dall’ istituto di credito o dall’istituto che ha noleggiato lo strumento di pagamento, quali la fattura del canone mensile ed il riepilogo delle operazioni.
Quest’ultimo documento evidenzia il riepilogo delle operazioni con le informazioni relative a:
- Numero di operazioni effettuate nel mese di riferimento, sia in valore totale che riferite ai soli clienti consumatori.
- Valore delle operazioni effettuate nel mese di riferimento, sia in totale che riferite ai soli clienti consumatori.
- Commissioni addebitate (il dato è zero nel caso dei clienti con Offerta Easy attiva).
Infine deve essere tenuto in considerazione che Il credito d’imposta può essere richiesto solo se nel mese solare si è effettuata almeno una transazione verso clienti consumatori.
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Mario Vacca