Lo strumento intende tutelare i committenti, sempre più spesso chiamati a rispondere come obbligati in solido dopo la conclusione dell'appalto, le aziende appaltatrici che potranno competere sul mercato con concorrenti che rispettano le regole, e i lavoratori, sempre più spesso anello debole della catena.
Il sistema MoCoa - attraverso un'attività di data mining e data crossing tra i dati dell'appalto definiti dal committente e quelli dichiarati nei flussi Uniemens dagli appaltatori e subappaltatori - intende rilevare tempestivamente eventuali comportamenti non corretti con la possibilità di mettere in atto azioni correttive. Gli attori, quindi, potranno operare correttamente emarginando le aziende non in linea con la normativa lavoristica e previdenziale.
Nello specifico, l'azienda committente registra l'appalto nel servizio MoCoa messo a disposizione dall'Istituto, il sistema genera quindi automaticamente il Cia-Codice identificativo appalto e lo invia tramite Pec agli appaltatori/subappaltatori. Questi successivamente accedono all'applicativo MoCoa e tramite il codice Cia registrano i lavoratori allocati sullo specifico appalto indicando anche la percentuale di allocazione mensile degli stessi. Il sistema infine analizza e confronta i dati dell'appalto registrati in MoCoa con quelli presenti nel flusso UniEmens e genera, riportandone gli esiti, il Documento di congruità occupazionale Appalti (DocOA).
"Il Paese è cambiato purtroppo. Il 2020 è stato molto complicato, l'Istituto ha sofferto moltissimo, abbiamo elargito 45 miliardi di prestazioni, abbiamo servito 15,5 milioni di lavoratori senza reddito, senza lavoro, attraverso la cassa integrazione, i vari bonus varati, il reddito di emergenza, il reddito di cittadinanza e altri strumenti che i due governi che si sono succeduti hanno implementato" commenta il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico.
"Già dal 2021- prosegue Tridico- abbiamo visto una forte ripresa, a fine 2021 le entrate contributive dell'Inps hanno raggiunto il livello del 2019, quindi abbiamo recuperato quel forte disavanzo che abbiamo necessariamente maturato nel 2020 e ci avviamo su un sentiero di crescita. Ma a maggior ragione questo sentiero di crescita deve essere accompagnato da buone regole che preservino il lavoro di qualità, retribuzioni eque per i lavoratori ed entrate eque per l'Istituto. Questo favorirebbe anche le aziende private che non soffrirebbero la concorrenza sleale molto sfruttata dalle aziende che praticano evasione ed elusione".
"Oggi si parla di controllo del sistema degli appalti, di solidarietà nel rispetto della contribuzione e retribuzione dei lavoratori, solidarietà tra committente, appaltatori e subappaltatori, e più in generale della regolarità del comportamento aziendale. Dall'utilizzo di questa procedura possono discendere diversi interventi migliorativi in termini di sicurezza sul lavoro, di lotta al lavoro nero, trasparenza degli appalti e tutela dei lavoratori. Ogni stazione appaltante se vuole avere la certezza di non rispondere in solidarietà deve utilizzare questa procedura per consentire il controllo dei suoi appaltatori" aggiunge il direttore generale dell'Inps, Gabriella Di Michele.