Di Lamberto Colla 17 maggio 2020 -86esimo giorno dell'anno 1 dell'era COVID-19 e 67° pandemico - domenica-
Indubbiamente glielo dobbiamo! Dobbiamo rispetto e riconoscenza a tutti quegli operatori commerciali che si sono reinventati l’attività e il loro ruolo pur di non cedere sotto i colpi del COVID-19.
Dimostrando attaccamento al proprio lavoro, in un battibaleno, hanno realizzato e portato a termine egregiamente il servizio di consegna a domicilio.
Alzi la mano chi non l’ha provato e soprattutto che non l’ha apprezzato.
Innanzitutto era l’occasione per scambiare due chiacchiere con qualcuno “libero”, che “girava il mondo”, almeno quello attorno a casa, ben oltre i 200 metri a noi riconosciuti se accompagnati dal cane.
Abbiamo riscoperto che i prodotti erano effettivamente buoni, se si trattava di alimenti, ma poteva trattarsi anche di libri scoprendo un novello “Amazon” capace, come l’amico di Parma titolare della libreria Mondadori, di fare centinaia chilometri per consegnare un pacchetto e superare quota 400 consegne nei 45 giorni di chiusura.
Domani apriranno le “galere", potremo perciò finalmente incontrare, oltre agli affini e i congiunti anche gli amici; ma attenzione a non esagerare in preda all'euforia rischiando di dimenticare le precauzioni, la prudenza e i nostri "nuovi amici", quelli che ci hanno coccolati e riveriti per oltre due mesi.
86 giorni di lockdown non devono essere consumati. Abbiamo sofferto ma anche avuto occasione di ripensare alle cose essenziali e gradevoli della vita e tra queste riscoprire l'importanza dei rapporti umani calorosi.
Non dimentichiamo! Andiamo a trovare quelli che sino a ieri venivano da noi, andiamo a scambiare le due chiacchiere col droghiere, panettiere, macellaio o sarto, come si faceva un tempo, non tanto remoto, prima dell'avvento dei grandi centri commerciali capaci di far rivivere le amministrazioni comunali per gli esagerati oneri di urbanizzazione che versavano nelle sgangherate casse comunali ma di far morire i negozi di vicinato.
Da domani dovremo avere il coraggio di tornare a vivere, con molta responsabilità, la giusta prudenza e il desiderio di contribuire a far ripartire l'Italia premiando gli italiani che si sono distinti in questi quasi 3 mesi di isolamento.
Le nostre cicatrici potremo lenirle in parte anche grazie alle nuove amicizie riscoperte all’interno del nostro villaggio o nel nostro quartiere, residenziale, periferico che sia, ma sempre grandemente umano!
Da parte nostra un enorme GRAZIE a tutti coloro che hanno contribuito a farci proseguire la nostra attività informativa e a tutti Voi: in bocca al Covid-19!
"Andrà tutto bene... o quasi"