Mentre in Europa è in corso la "guerra del latte", la filiera del Parmigiano Reggiano ha accresciuto di oltre 360 milioni il valore per gli allevatori. Dal mercato primi segnali di ripresa. Scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione, avvenuta esattamente un anno fa, del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR). -
Reggio Emilia, 13 novembre 2015 -
In dodici mesi ha generato scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione - avvenuta esattamente un anno fa - del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l'unica Dop europea che assegna direttamente agli allevatori, cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene per altre produzioni Dop che assegnano le quote ai caseifici, cioè ai soggetti trasformatori.
"L'istituzione del registro - spiega il Consorzio - si legò strategicamente alle possibilità concesse dal "Pacchetto latte" (che nel rispetto della libera concorrenza consente di programmare e gestire i volumi produttivi dei prodotti caseari di qualità) e avvenne nel momento in cui si andava verso la cessazione delle quote latte europee, con il con seguente azzeramento di un valore che sino a quel momento era in mano ai produttori". "Proprio per questo - aggiunge il Consorzio - l'aspetto più rilevante dell'operazione è proprio l'assegnazione di quote di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi o, ancora, se usarle come elemento di garanzia per ottenere credito".
L'operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura).
"Da quel momento - osserva il Consorzio - le quote si sono configurate come un nuovo asset operativo e patrimoniale, come confermano i numeri relativi agli scambi che si sono generati in un anno".
"In questi dodici mesi - puntualizza al proposito il Consorzio di tutela - le compravendite di quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900.000 q.li di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700.000 quintali di latte sono state date in pegno a garanzia di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190.000 quintali di latte sono state oggetto di pignoramento, evitando che altri beni degli allevatori subissero questo blocco".
"Complessivamente, e tenendo conto di prezzi correnti sicuramente influenzati dalla crisi attuale - prosegue l'Ente di tutela - il valore di queste operazioni sviluppate in un anno sfiora i 18 milioni di euro, cifra particolarmente rilevante proprio in una situazione di difficoltà di mercato ma solo in parte rappresentativa dell'effetto dell'istituzione del Registro".
"Considerando la produzione totale interessata al Registro e il valore delle quote in condizioni di minore sofferenza delle quotazioni, che stanno già manifestando qualche segnale di rialzo - spiega il Consorzio - il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di euro".
"Per il 2016 - conclude il Consorzio - è in programma l'aggiornamento del Piano produttivo per allinearlo alle mutate condizioni di mercato, ma già dall'analisi dell'andamento produttivo del 2014 e 2015 si rileva che il Piano ed il Registro hanno contribuito a mantenere sostanzialmente stabile la produzione di Parmigiano Reggiano. A fronte di questa stabilità e delle nuove iniziative promozionali in corso in vista delle festività natalizie e di fine anno, nelle ultime settimane la Borsa Comprensoriale ha segnato una prima ripresa delle quotazioni dopo una crisi che si protrae da quasi due anni".
(fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Stime USDA: consistenze e produzioni da record. Unica variabile negativa è rappresentata dal cambio valutario che continua la sua fase discendente a seguito del rafforzamento del dollaro sull'euro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 novembre 2015 -
I dati USDA, diffusi lo scorso 10 novembre, confermano le aspettative degli operatori, sia per la consistenza delle scorte e sia per le previsioni di raccolto. Una situazione che lascia poche speranze alle ipotesi speculative concedendo all'incertezza la sola variabile valutaria.
Potrebbe essere utile approfittare di questo momento per fare acquisti considerando che, ad esempio, la farina di soya proteica spunta i seguenti prezzi:
- gennaio - giugno a 347
- luglio - dicembre a 343
- anno a 345 cosi come tutto il 2016 a 345 mentre per la normale 342 primo semestre e 337 per il secondo.
Da quanto si evince dalla analisi dei dati di cui sopra si conferma, come più volte da noi segnalato, che non siamo in situazione di deficienze di merce. Siamo al contrario di fronte al terzo miglior raccolto Usa di Mais e quello della Soya è il migliore di sempre. Inoltre la consistenza globale è tra le più ricche degli ultimi 10 anni.
Mercato nazionale
Gli scambi sul consumo interno continuano ad essere limitati e la guerra del latte insieme all'allarme carne rossa ci mettono del loro per generare altro scompiglio..
Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora sino a 599 punti, il petrolio torna arretra a 43,20 $/bar e il cambio continua a scendere toccando 1,07190.
___________________________________________________________________
(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
____________________________________________________________________
Non bastava la Xylella fastidiosa, agente del complesso del disseccamento rapido dell'olivo, ora anche la frode in commercio rischia di mettere a repentaglio il patrimonio oleario nazionale ricco di ben 350 cultivar.
di Virgilio, Parma 11 novembre 2015 -
Una tregua non scritta di sei mesi, giusto il tempo di aprire e poi richiudere i cancelli di Expo 2015, e il settore agricolo torna alla ribalta per tutto quello che non è stato rappresentato all'Esposizione universale, tutta dedicata all'agricoltura sostenibile e alla nutrizione del pianeta ma ben poco alla collaborazione e condivisione a quanto pare.
Solo 10 giorni dopo, con i padiglioni ancora in fase di disarmo, ecco tornare alla luce l'antica diatriba tra primario e terziario.
Purtroppo alle croniche diatribe tra settore primario e industria, si veda la protesta degli allevatori contro le multinazionali del latte, tornano alla ribalta le frodi in commercio, guarda a caso proprio nel settore oleario che sta tentando di uscire dalla crisi dell'ultimo anno.
La scorciatoia individuata per fare "bilancio", questa volta sarebbe stata intrapresa da ben 7 importanti marchi che, almeno stando alle indagini condotte dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, avrebbero "spacciato" per extra vergine olio di seconda categoria ovvero Olio vergine di Oliva.
Una frode in commercio che, occorre ribadirlo, non incide sulla salute del consumatore ma solo sul suo portafoglio.
Non bastava la Xylella fastidiosa, agente del complesso del disseccamento rapido dell'olivo, che sta martoriando i produttori salentini, ora anche lo spettro delle frodi si affaccia all'orizzonte dell'olivicoltura nazionale mettendo a repentaglio il patrimonio oleario ricco di ben 350 cultivar e non solo di poche decine come è il caso della Spagna.
Una tegola che proprio in questo momento di crisi non doveva cadere sulla testa degli olivicoltori che, in questa nuova campagna, tentavano di recuperare almeno una parte delle perdite della nefasta raccolta 2014.
Invece, il cartello delle industrie, pur di mantenere i prezzi bassi, ha inteso mortificare il mercato colmando le bottiglie con l'84% di olio non italiano.
A fare emergere la cosa sarebbe stato un articolo de "Il Fatto Quotidiano" dell'1 novembre nel quale denunciava "Un presunto cartello dell'olio italospagnolo che tiene bassi i prezzi, bypassa la qualità del prodotto ed elude le regole sulla concorrenza, ottenendo il marchio made in Italy pur avendo solo il 16% di olio italiano. Lo denuncia il nucleo di intelligence anti frode dell'Agenzia delle Dogane, che dal 2009 al 2013 ha redatto una serie di report che sono stati tutti secretati dalla commissione parlamentare d'inchiesta sulle contraffazioni".
"Da mesi – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – abbiamo rafforzato i controlli soprattutto in considerazione della scorsa annata olearia che è stata tra le più complicate degli ultimi anni. Nel 2014, il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6 mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro. È importante ora fare chiarezza per tutelare i consumatori e migliaia di aziende oneste impegnate oggi nella nuova campagna di produzione".
Liberati dalle catene delle quote latte, a poco più di 6 mesi il settore va in crisi e ha inizio la protesta. Ma chi protesta e contro chi protesta? Quale politica viene messa in campo per riportare valore a un settore importante e strategico come è quello zootecnico?
di Virgilio, 15 novembre 2015
"Dall'inizio della crisi: hanno chiuso più di 3 stalle al giorno; si sono persi 32.000 posti di lavoro; le montagne sono state abbandonate; c'è meno "verità" e sicurezza sulle tavole delle nostre famiglie e nei prodotti che diamo ai nostri bambini!
Consumatori italiani, aiutate COLDIRETTI a salvare le nostre stalle, i nostri territori, il patrimonio di genuinità, sicurezza e trasparenza del VERO MADE IN ITALY.
Costringiamo insieme le multinazionali e le industrie del settore lattiero caseario a dichiarare l'ORIGINE dei prodotti che mangiamo e a pagare il GIUSTO PREZZO agli allevatori!"
Così scriveva la Coldiretti il giorno in cui dava fiato alle trombe e aizzava il popolo giallo verde contro le industrie.
Chiede ai consumatori di salvare il latte italiano oggi che le vacche sono già scappate. A poco più di sei mesi dalla tanto desiderata soppressione delle "odiate" quote latte. Oggi, dopo avere portato il settore in mezzo all'oceano tra i flutti della globalizzazione scopre che le industrie fanno il loro mestiere e acquistano al miglior prezzo nel mondo e vendono per fare profitto. Così, presa in contropiede, adesso la Coldiretti pretenderebbe di fare assumere il ruolo di sindacato degli allevatori ai consumatori stessi?
Ma come è possibile solo pensarla una cosa del genere.
Protestò per caso la Coldiretti quando il Governo decise di fare pagare il conto della prima miliardaria sanatoria delle quote latte ai cittadini italiani?
No, non fece nulla perché interessava dare soddisfazione ai propri assistiti, in quell'epoca era un sindacato di categoria. Poi, pian piano, ma sempre più insistentemente negli ultimi anni, ha virato verso una posizione sempre più generalista, quasi più un sindacato dei consumatori, così presente a portare in evidenza all'opinione pubblica le magane degli altri, i prodotti "Italian Sounding" sparsi qua e là per il mondo o a fare da spalla a uno a all'altro governo, ma di politica agricola, per carità, meglio non parlarne.
Più facile tacere e poi sottolineare le storture degli altri piuttosto che fare con il rischio di sbagliare e magari venire sottoposti a processi mediatici controproducenti all'immagine di leadership tanto agognata a suon di battaglie numeriche nelle varie camere di commercio sparse in ogni italica provincia.
Una politica autoreferenziale che ha dato buoni frutti solo alla potente organizzazione ma ben pochi al sistema agricolo.
Ed oggi, fosse solo per orgoglio e dignità, non dovrebbe invocare l'aiuto del popolo a favore dei suoi associati ma fare autocritica e sfogare la sua potenza mediatica e economica a favore del settore ripristinando gli antichi e sempre validi valori che furono di Paolo Bonomi. Basterebbe una rilettura in chiave moderna degli ideali di Bonomi e di Don Luigi Sturzo per riproporre una nuova politica agricola.
Invece di organizzare sfilate di manichini in livrea gialla, candidi e puliti, tanto da non credere che siano "veri, puri e duri contadini", dovrebbe organizzare tavoli di negoziato europei e di filiera, dovrebbe proporre idee politiche con valori rinnovati e combattere perché vengano accolte.
No, invece le manifestazioni delle nostre organizzazioni agricole sembrano delle passerelle, delle rassegne d'armi, inquadrati e coperti come militari che sfilano davanti ai generali e al governo.
Il tempo per redimersi non scade!
Meglio tardi che mai, direbbe il sommo maestro Alberto Manzi.
_____________________________________
Appendice: a seguire (ance in allegato) un video di una manifestazione di agricoltori francesi. Forse una posizione mediana esiste tra gli eccessi della protesta italiana e di quella francese.
video - https://youtu.be/gN55b2JQNN0
Video Pubblicato il 28 nov 2014
Gli agricoltori contestano il piano del governo teso a sminuire la produzione e la distribuzione locale.
L'occasione è stata quella della visita del presidente della Repubblica francese, François Hollande, in Moselle, dipartimento francese della regione della Lorraine.
Tranne la notizia di un secondo segnale di vitalità del Parmigiano Reggiano, tutto il resto del settore lattiero caseario sembra congelato. Confermati i listini del latte spot, del burro e delle panne. Niente di nuovo nemmeno per il Grana Padano a conferma che, nonostante l'Annus Horribilis dei duri, la sofferenza è stata maggiormente sentita da parte del formaggio emiliano.
di Virgilio 11 novembre 2015
LATTE SPOT Conferma dei listini per tutte e tre le categorie di Latte Spot presi in considerazione alla borsa di Verona. Entrando nel dettaglio, il latte crudo spot nazionale è stato quotato tra 36,09 e 37,63€/100 litri di latte. Fermo anche latte intero spot estero dopo il rimbalzo registrato l scorso lunedì 2 novembre (34,02 e 35,5 €/100 litri di latte). Infine è tra 19,15 e 20,18 €/100 litri di latte la quotazione relativamente al latte scremato pastorizzato di provenienza estera.
BURRO E PANNA Anche per il burro sembra sia giunto un momento di stabilità dei listini. Confermate le quotazioni di tutte e quattro referenze milanesi. Identici segnali di stabilità si sono riscontrati relativamente allo zangolato oggetto di contrattazione a Parma e a Reggio Emilia, così come pure per le creme e la panna a uso alimentare milanese e veronese.
Borsa di Milano 09 novembre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.
Borsa Verona 09 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 06 novembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 10 novembre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.
GRANA PADANO Listini ancora inchiodati ai valori che ricorrono ormai da molti mesi per il Grana Padano. Il 9 mesi di stagionatura è ancorato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg mentre il 15 mesi e oltre segna, per l'ennesima volta, un un prezzo all'ingrosso compreso tra 7,05 e 7,70€/kg. Come facilmente si evince dal grafico il prezzo attuale è tornato a intersecare la linea del minimo raggiunta lo scorso anno proprio sul finire del mese di ottobre.
PARMIGIANO REGGIANO Inaspettata vitalità è stata invece registrata relativamente al Parmigiano Reggiano in questo ultime due settimane. +033% e +0,29% l'incremento registrato a Parma per il 12 mesi e per il 24 mesi di stagionatura rispettivamente. La quotazione perciò si attesta tra 7,50 e 7,80 per il 12 mesi e tra 8,55 e 8,85 per il 24 mesi.
Un'"euforia" che potrebbe essere determinata dalle notizie fuori mercato come ad esempio di un prossimo ritiro AIMA o piuttosto per "fare bilancio".
Poche le variazioni rilevate nel settore cerealicolo. La settimana che si è appena conclusa ha visto pressoché invariati i listini in attesa della pubblicazione dei dati USDA. le variazioni sono quasi esclusivamente determinate da fattori valutari a seguito del rafforzamento del dollaro sull'euro.
- di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 novembre 2015 -
Anche per questa settimana sono ben poche le novità che interessano il settore dei cereali. Le uniche variazioni son state prevalentemente determinate dall'indice di cambio che segnala l rafforzamento del dollaro a scapito dell'euro.
All'attesa sulle decisioni che prenderà la Federal Reserve previste per Dicembre, si sono aggiunti i dati sul calo della disoccupazione U.S.A che insieme ad altri fattori hanno dato nuova vitalità al Dollaro. Le stime dell'USDA, di cui è prevista la pubblicazione in queste ore, dovrebbero meglio fotografare la consistenza planetaria soprattutto relativamente alle produzioni russe e ucraine dove si prevede un calo delle rese, per cause meteoriche (in particolare per l'Ucraina), e gli effetti del Nino sulle coltivazioni dell'Oceania e infine la consistenza aggiornata dei volumi disponibili cinesi.
Da segnalare la sensibile ripresa delle quotazioni sul Matif.
Per ora le reazioni del Chicago Board di Venerdì scorso al rafforzamento del Dollaro, sono state molto blande.
SEMI nov 861,20 (+3,4) gen 867,20 (+3,2)
FARINA dic 295,70 (-0,20) gen 294,80 (-0,40)
OLIO dic 28,04 (+0,21) gen 28,32 (+0,21)
CORN dic 373,00 (-1,4) mar 381,60 (-1)
GRANO dic 523,20 (-3) mar 525,40 (-1,4)
Per quanto riguarda il mercato nazionale, sia il frumento tenero, sia il duro sembra abbiano raggiunto un livello di equilibrio.
Stando alla analisi delle quotazioni delle materie prime base, un indice studiato dalla FAO a partire dal 1961 (vedi grafico), tra prezzi Nominali e Reali, in forza dei ridotti valori registrati, si può attendibilmente prevedere che i momenti di flessione, se si dovessero palesare, non dovrebbero essere consistenti. Tant'è che da settimane i valori della farina e il seme girano su livelli di resistenza di 295 per la farina, e 880 per il seme, 375 per il mais, e 515 per il grano.
In generale gli scambi al consumo rimangono sempre limitati tranne le richieste per il mais di qualità che stanno spingendo al rialzo i prezzi su tutte le piazze.
Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora a 631 punti, il petrolio torna a scendere 44,75 dopo avere toccato anche soglia dei decimali che seguono i 43 dollari al barile e il cambio continua a scendere toccando 1,07560.
___________________________________________________________________
(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
____________________________________________________________________
Assente solo la nebbia. Sissa ha fatto il pieno, anzi lo "strapieno" per tutti i 3 giorni della tappa inaugurale del "November Porc". Ai bambini uno spazio dedicato per imparare a fare i biscotti e il pane. La seconda tappa a Polesine Parmense, poi a Zibello e infine a Roccabianca.
di Lamberto Colla - Sissa, 10 novembre 2015 -
Complice la splendida giornata, il "November Porc" non poteva iniziare meglio. La prima tradizionale tappa di Sissa, "I Sapori del Maiale", ha registrato il tutto esaurito sin dal giovedi sera e, complice la temperatura, non proprio da periodo di macellazione tradizionale, ha fatto riversare nel villaggio di Sissa migliaia e migliaia di appassionati e curiosi da tutta Italia. Ma ciò che più ha rallegrato e sorpreso è stata la presenza di tantissimi giovani, di anno in anno in sensibile crescita, che dall'imbrunire hanno animato il piccolo borgo della bassa parmense sino a tarda sera.
Un successo e quindi, immaginiamo, una grande soddisfazione per gli organizzatori, i commercianti ma anche i tanti volontari che hanno colto l'occasione per raccogliere fondi a scopo benefico.
Una per tutte, l'evento che ha visto la partecipazione di decine di bambini imparare a fare il pane e i biscotti sotto la paziente guida dei maestri panificatori. Il frutto di questa iniziativa educativa, organizzata dal gruppo provinciale panificatori artigiani di Parma con il contributo di Lessaffre (società francese insediata e integrata sul territorio del Comune di Sissa Trecasali), è stato totalmente destinato alla associazione "Noi Per Loro", reparto oncologico pediatrico dell'ospedale Maggiore.
Da venerdi sera si prosegue con la seconda tappa a Polesine parmense dove verranno cucinati "preti e vescovi".
Il secondo appuntamento della kermesse, vedrà protagonista Polesine Parmense il 13, il 14 e 15 novembre in una location del tutto particolare, quale la riva del fiume Po.
La rassegna avrà inizio il venerdì sera con il secondo appuntamento gastronomico dedicato a Birra (Menabrea), Fortana del Taro e Maiale, nell'accogliente PalaPo, dove si potranno assaporare gustose pietanze accompagnate dalle performance canore di bravissimi gruppi musicali.
La parte "godereccia" a Polesine continuerà poi nella mattinata di sabato 14 alle ore 10, con l'apertura ufficiale del mercato dei prodotti tipici e l'inaugurazione alle ore 11, anche qui, dalle ore 12, ci sarà la possibilità di pranzare nella capiente tensostruttura.
Il pomeriggio si potrà assistere a "il Prete come si fa?" dimostrazione pratica della lavorazione e realizzazione del salume protagonista della tappa che nel frattempo comincerà a bollire in formato gigante nella vasca appositamente collocata sulla sponda del Grande Fiume, inoltre si terrà anche una dimostrazione pratica della lavorazione del Culatello di Zibello.
Dalle prime ore della sera avrà inizio la FESTA GIOVANE, con le pietanze tipiche della Bassa ed i panini e la birra del Mc Porc che accompagneranno la diretta live radio ed esibizioni canore dal vivo.
Alle ore 9 di domenica 15 novembre riaprirà i battenti il mercato di prodotti alimentari sulla riva del Po, dove si potranno acquistare tutti i prodotti tipici della Bassa parmense ed anche tante altre delizie provenienti dalle più svariate aree del territorio nazionale.
Nella tarda mattinata verrà aperto lo stand gastronomico dove saranno serviti piatti della zona, preparati da pittoresche signore del paese, oltre ad altre specialità quali lepre, piedini di maiale con polenta e il gran bollito.
Alle 15:30 si toglierà il gigantesco prete dall'enorme pentolone realizzato per l'occasione in riva al Po: I corpulenti uomini del Po, eredi dei vecchi Barbùter (Barcaioli), seguendo un preciso rituale, solleveranno il pesante salume e una volta accertata la buona riuscita della cottura, sarà distribuito gratuitamente a tutti i presenti.
Durante tutta la giornata sarà garantita l'animazione per grandi e per piccini, di artisti di strada e musicisti. Nel centro del paese già dalla mattinata sarà possibile visitare le bancarelle del mercato di hobbisti, ambulanti e artigiani di qualità.
(in allegato la Galleria Immagini)
Cereali, settimana positiva, Parmigiano in ripresa? Ritirato il Mascarpone dalla GDO, premi comunitari, Nuova Zelanda e riduzione della mandria, oltre un miliardo il fatturato di Conserve Italia e Maurizio Gardini è stato confermato, "vino" e partners.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 45 08 novembre 2015
1.1 editoriale Lavoro è fatica... non per tutti
3.1 cereali Cereali, settimana positiva per i nazionali.
4.1 Lattiero caseario Segnali di ripresa per il Parmigiano?
5.1 Expo 2015 Chiusura con il botto per il Parmigiano Reggiano a Expo
5.2 sicurezza alimentare Mascarpone ritirato dal commercio
6.1 novità informative Teseo la nuova frontiera informativa di Clal
6.2 Finanziamenti agricoli In arrivo gli anticipi dei premi comunitari,
7.1 zootecnia Nuova Zelanda: aumentano le vacche macellate
7.2 export Cina: aumenta l'import di prodotti finiti. L'Italia c'è!
8.1 imprese Maurizio Gardini riconfermato presidente di Conserve Italia
9.1 promozioni "vino" e partners
Aumenta la potenzialità elaborativa di Clal, il portale dedicato al settore lattiero caseario e zootecnico ideato da Angelo Rossi, orientando la visione verso la sostenibilità dell'agricoltura attraverso la nuova piattaforma Teseo.
Parma 8 novembre 2015 -
Si fa tanto parlare di agricoltura sostenibile e redditività delle imprese agricole e zooteniche ma, senza un adeguato sistema di monitoraggio e di competenze, non è difficile cadere in errori di valutazione e mandare in fumo il lavoro di tanti anni e di tanti sacrifici.
L'informazione tempestiva diventa perciò un'indispensabile strumento di valutazione per sostenere le scelte imprenditoriali. E la zootecnia moderna non può prescindere da questo prezioso strumento.
Infatti, se da un lato la globalizzazione ha portato vantaggi spalancando le porte dei mercati locali, come opposta faccia della stessa medaglia ha portato con sé una rigida e cinica competizione. Quello che accade in un'emisfero determina immediate conseguenze all'emisfero opposto della terra.
Ecco quindi il giustificarsi del successo del portale di CLAL che raccoglie tempestivamente le informazioni economiche connesse al settore lattiero caseario e zootecnico, scientemente organizzate per una rapida consultazione.
Un "cruscotto" di facile consultazione, aggiornato con tempestività che, recentemente, è stato ulteriormente arricchito con l'estensione di Teseo.
TESEO, il portale che prende il nome dal papà agricoltore di Angelo Rossi il fondatore di CLAL, espande le potenzialità del sito da cui prende origine, integrando tutto ciò che riguarda la sostenibilità e i due principali fattori che la determinano come l'acqua e l'energia.
Obiettivo, si legge dal sito, è offrire strumenti per gestire da protagonisti la svolta culturale verso modelli produttivi sostenibili.
Il Progetto Acqua & Energia, prosegue la narrazione, fornisce agli operatori del settore agroalimentare un quadro aggiornato dei problemi legati all'utilizzo dell'acqua e dell'energia, un sistema di informazioni e indicazioni per affrontare in modo consapevole ed efficace la gestione responsabile delle risorse vitali per il futuro del pianeta.
Prosegue perciò il percorso di continuo rinnovamento del portale CLAL perfettamente sostenuto dall'affiatato e professionale "Team Clal".
Finanziamenti agricoli. In arrivo gli anticipi dei premi comunitari. Dosi (Agrinsieme Emilia Romagna): "una buona notizia per gli agricoltori". Verrà erogato il 70% della cosiddetta Domanda Unica 2015.
Bologna, 4 novembre 2015
"L'anticipo del 70% del premio comunitario è una boccata d'ossigeno per gli agricoltori emiliano romagnoli". E' il commento di Antonio Dosi, coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna (che riunisce Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare e conta in regione oltre 40mila imprese associate) a seguito dell'erogazione del 70% della cosiddetta 'Domanda Unica 2015' da parte di Agrea, l'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
"Esprimiamo soddisfazione per il provvedimento che, con l'erogazione di questa prima tranche, dà liquidità alle imprese – sottolinea Dosi -. Le provvidenze sono più che mai importanti specialmente per i comparti che nel 2015 hanno maggiormente sofferto – aggiunge Dosi – ed ora auspichiamo che tutte le aziende siano pagate entro novembre. Mi preme sottolineare che il positivo risultato è stato conseguito grazie alla collaborazione messa in atto da Agrea con i CAA, Centri di assistenza agricola, che hanno operato per sanare in tempi strettissimi tutte le problematiche emerse dai primi elaborati . Va inoltre riconosciuta l'intensa attività di Agrea che ha lavorato per procedere nel rispetto delle norme atte a validare tutte le aziende agricole. Un ringraziamento particolare va infine all' assessore all'Agricoltura Simona Caselli -conclude il coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna - per il suo determinante impegno affinché venissero liquidati in anticipo gli acconti".
«Siamo i primi in Italia a procedere ai pagamenti e, come autorizzato dalla Commissione Ue, di aumentare dal 50 al 70 per cento gli anticipi Pac - sottolinea soddisfatta l'assessore regionale alla Agricoltura Simona Caselli – consentendo agli agricoltori emiliano romagnoli di avere una iniezione di liquidità specie per quei comparti che nel 2015 hanno avuto un mercato poco remunerativo».
Dopo due anni di flessione del prezzo del latte (-50%) si assiste a un notevole incremento di bovini mandati al macello. Più 27% l'incremento dei capi da latte macellati rispetto il 2014.
di Clal Team Modena.
Per la prima volta da 24 anni, in Nuova Zelanda il numero di vacche da latte macellate è cresciuto rispetto all'anno precedente. In confronto al 2014 è stato inviato al macello il 27% di vacche in più, un aumento in valori assoluti di 253 mila animali.
Questo è l'effetto del consistente calo nel prezzo del latte, che nel paese oceanico si è ridotto del 50%.
È chiaro che due annate produttive con prezzi del latte bassi a causa della consistente offerta mondiale ed a fronte di una ridotta domanda da parte dei Paesi importatori, hanno spinto gli allevatori ad eliminare le vacche meno produttive ed anche quelle manze che normalmente sarebbero rimaste in stalla per la rimonta.
Si stima che circa 100 mila siano stati i giovani animali inviati al macello nel terzo trimestre dell'anno, pari al 39% del totale macellato nel periodo.
La crescita nella macellazione coincide poi con l'aumento nel prezzo della carne.
(Clal 26 ottobre 2015 - fonte AgriLand)
di Clal Team Modena - Le importazioni della Cina nel mese di Settembre 2015 confrontate con Settembre 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte per l'infanzia (+66.0%), Burro (+48.3%), WMP (+41.8%), Latte sfuso e conf. (+25.8%), SMP (+16.3%), Formaggi (+12.1%), Polvere di Siero (+5.9%).
I principali Paesi esportatori di Latte sfuso e conf. nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Germania, le cui esportazioni – pari al 48% della quota di mercato – sono aumentate del 34.8%
Australia, le cui esportazioni – pari al 15% della quota di mercato – sono aumentate del 52.3%
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 13% della quota di mercato – sono aumentate del 45.4%
Francia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono diminuite del 49.6%
Italia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 180.1%
I principali Paesi esportatori di Formaggi nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 49% della quota di mercato – sono aumentate del 23.7%
Australia, le cui esportazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono diminuite del 23.1%
USA, le cui esportazioni – pari al 16% della quota di mercato – sono diminuite del 6.6%
Danimarca, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 151.5%
Italia, le cui esportazioni – pari al 3% della quota di mercato – sono aumentate del 51.6%
(Clal News 22 ottobre 2015)
Sabato 14 novembre, alle 9.30, all'Auditorium dell'Itc Bodoni, il Delegato provinciale all'Agricoltura Moretti lo consegnerà al referente del gruppo, Tiziano Fantinel. Il riconoscimento sarà conferito a Coltivare condividendo, gruppo di agricoltori di Belluno, nato per recuperare, catalogare, riprodurre e diffondere la biodiversità locale. L'iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza. -
Parma, 6 novembre 2015 –
Si terrà sabato 14 novembre, alle ore 9,30, all'Auditorium dell'Itc "Bodoni" di Parma (Viale Piacenza, 14), la cerimonia di consegna del Premio San Martino per la biodiversità in agricoltura anno 2015.
Il riconoscimento sarà conferito a Coltivare condividendo, gruppo di agricoltori di Belluno, nato per recuperare, catalogare, riprodurre e diffondere la biodiversità locale. Nel 2008 gli agricoltori della zona si sono uniti per risolvere un problema fitosanitario che ha investito alcune varietà di fagioli locali, mettendo a rischio tutta la produzione tipica e caratteristica di quel territorio. Con l'aiuto del Professore Salvatore Ceccarelli, già insignito del Premio San Martino nel 2012, è stato messo a punto un progetto di monitoraggio, controllo e selezione dei baccelli migliori, terminato con un'operazione di scambio partecipato dei semi tra gli agricoltori che hanno aderito all'iniziativa. Tutto ciò ha fatto si che il problema fitosanitario non si sia più ripresentato e le varietà di fagioli a rischio di estinzione sono state recuperate con successo. Tale "agricoltura relazionale" ha consentito quindi di affrontare la virosi in modo partecipativo e collaborativo.
Tiziano Fantinel
IL PROGRAMMA
Si parte alle ore 9,30 con l'omaggio musicale di Claudio Ferrarini, direttore artistico di Slowflute Festival e i saluti di Anna Rita Sicuri dirigente scolastico del Polo Agroindustriale di Parma; quindi aprono i lavori Claudio Moretti Delegato all'Agricoltura della Provincia di Parma e Monica Azzoni, Presidente dell'Associazione Fattorie didattiche.
Alle 10,30 Moretti consegnerà il Premio a Tiziano Fantinel, referente del Gruppo Coltivare condividendo, a seguire la conversazione tra Fantinel e l'on. Giuseppe Romanini, moderata da Paolo Maria Amadasi, giornalista della Gazzetta di Parma.
Le conclusioni saranno affidate al sen. Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano.
L'iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza ed in particolare agli studenti delle scuole superiori, agli insegnanti e alla rete degli Agricoltori Custodi e del mondo produttivo agricolo parmense.
IL PREMIO
Il Premio San Martino, istituito nel 2008, è un riconoscimento che la Provincia di Parma assegna a figure di rilievo per l'impegno dedicato alla salvaguardia della biodiversità in agricoltura e alla sensibilizzazione in tale ambito. Le linee guida perseguite nella storia dell'assegnazione del Premio sono cinque: Educazione, Economia, Ecologia, Etica e Estetica.
Questo momento istituzionale ha contribuito a divulgare iniziative territoriali di recupero e valorizzazione delle risorse autoctone in agricoltura, consentendo inoltre di dare risalto, nella nostra Provincia, al lavoro di persone, enti ed associazioni che da anni si occupano della biodiversità, tra cui gli Agricoltori e Allevatori custodi, e di creare una importante occasione di incontro tra mondo produttivo, scientifico e la cittadinanza.
Tra i premiati degli anni scorsi il Presidente di Slow Food Carlo Petrini, l'ambientalista indiana Vandana Shiva e la trasmissione "Linea Verde".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Settimana relativamente positiva per i cereali nazionali nonostante la volatilità dei prezzi internazionali. Continua la ricerca di mais da granella da destinare al settore bioenergetico. Il cambio muove verso il pareggio.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 05 novembre 2015 -
Poche le novità registrate in campo cerealico in sospensione sulle prossime decisioni della Federal Reserve di dicembre e gli analisti non hanno una visione univoca su quello che sarà l'andamento. Mentre taluni prevedono un rincaro a Chicago a seguito di un incremento del dollaro, altri sono più orientati a interpretare un rincaro dei prezzi all'interno del mercato UE a seguito del probabile deprezzamento dell'Euro.
Nel frattempo sembra che il frumento duro nazionale abbia interrotto la fase discendente. In attesa di come si muoverà il mercato della merce canadese potrebbe essere il momento buono per gli acquisti sul mercato domestico da parte delle imprese molitorie.
Migliori le condizioni del frumento tenero che nella settimana scorsa ha guadagnato un euro, nel segmento panificabile, sia a Milano (prezzo medio 192 euro/t) sia a Bologna (184 euro/t) mentre sono rimaste invariate le quotazioni delle qualità superiori e dell'estero. Segnali positivi provenienti anche dai future dove è stata superata la soglia di 180€/ton (180,75€/ton dicembre - MATIF). Siamo ancora comunque lontani dal traguardo di 208,25 €/ton che venne segnato lo scorso gennaio.
La farina di soia su base annua per il 2016 sta quotando 341 (44) e 350 per la proteica normale 46,5% e il 2017 si contiene a quota 347. Prezzi interessanti considerando che il valore minimo venne toccato in occasione dello scoppio della "bolla cinese" dove la 44 toccò 328 e la proteica i 338.
In generale gli scambi al consumo rimangono sempre limitati tranne le richieste per il mais di qualità che stanno spingendo al rialzo i prezzi su tutte le piazze.
Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede a 680 punti, il petrolio in un balzo e sale a 447,90 dollari al barile e il cambio continua a scendere toccando 1,0921.
___________________________________________________________________
(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
____________________________________________________________________
Si arresta, almeno nella 45esima settimana, l'ascesa dei derivati del latte. Burro, panna e crema confermano i listini precedenti. Il latte spot invece guadagna circa 50 centesimi seppure limitatamente all'intero pastorizzato spot di provenienza estera.
di Virgilio 4 novembre 2015
LATTE SPOT Lieve segnale di ripresa del latte spot limitatamente al latte intero pastorizzato spot di provenienza estera (Germania e Austria). Invariati invece i listini del crudo spot nazionale il quale, peraltro, il segnale lo aveva rilasciato la scorsa settimana (19,15-20,18 €/100 litri latte). Invariato anche il latte scremato pastorizzato spot estero. Nello specifico il latte crudo spot nazionale è stato quotato tra 35,09 e 37,63€/100 litri di latte. In ragione del recupero di 1,52% registrato lo scorso lunedì il latte intero spot estero colloca i listini tra 34,02 e 35,5 €/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Una settimana di sospensione per il burro milanese che mantiene invariati i listini registrati alla 44esima settimana .Come era stato previsto invece lo angolato parmense ha recuperato, lo scorso 30 ottobre, 5 centesimi affiancando così lo zangolato reggiano a 1,40€/kg. Al palo anche la panna e le creme a uso alimentare che confermano le quotazioni precedenti
Borsa di Milano 02 novembre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.
Borsa Verona 02 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 30 ottobre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 03 novembre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.
GRANA PADANO Ancora nessun segnale proveniente dal Grana Padano. Listini ancora inchiodati ai valori che ricorrono ormai da molti mesi. Per la cronaca il 9 mesi di stagionatura rimane ancorato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg mentre il 15 mesi e oltre segna nuovamente il listino compreso tra 7,05 e 7,70€/kg,
PARMIGIANO REGGIANO Lieve segnale di ripresa del Parmigiano Reggiano che guadagna 5 centesimi sia per il 12 che per il 24 mesi di stagionatura. Alla piazza di Parma il 12 mesi è stato quotato tra 7,45 e 7,80 €/Kg mentre il 24 mesi tra 8,50 e 8,85€/Kg.
Fattore Futuro è il progetto promosso da McDonald's Italia per valorizzare le filiere agricole italiane. Saranno tre giovani agricoltori della provincia di Modena i fornitori di grano di McDonald's per il prossimo triennio, in virtù di un accordo con l'azienda East Balt di Bomporto (MO). -
Emilia, 3 Novembre 2015 -
Fattore Futuro è il progetto promosso da McDonald's Italia con lo scopo di valorizzare ed esaltare le realtà agricole italiane. L'iniziativa, che ha ricevuto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è nata per sostenere gli imprenditori agricoli italiani under 40 ed accompagnarli nel loro percorso di crescita aziendale. Il risultato è la concreta possibilità di entrare a far parte della rete di fornitori di McDonald's per tre anni, all'interno di 7 diverse filiere: allevamento bovino, pollo, grano, insalata, patata, frutta, latte.
Una possibilità che oggi è diventata realtà per tre giovani agricoltori della provincia di Modena che, con riferimento alla filiera del pane, proprio grazie a Fattore Futuro forniranno per il prossimo triennio, in virtù di un accordo con l'azienda East Balt di Bomporto (MO), il grano utilizzato per la produzione tutta italiana nei circa 520 ristoranti dislocati sul territorio nazionale.
Conosciamo meglio questi tre giovani imprenditori emiliani
Il ventisettenne Francesco Belluti, di Finale Emilia, un forte sostenitore dell'idea secondo cui le nuove tecnologie possano dare un contributo significativo allo sviluppo della resa delle coltivazioni ed al monitoraggio dei costi di produzione. Per questo motivo, ha in programma di adoperare la localizzazione satellitare per implementare l'agricoltura di precisione, ridurre l'utilizzo di fertilizzanti e garantire un risparmio energetico.
Sergio Campana è un ventinovenne di Campogalliano a capo di un' azienda agricola in forte espansione. L'obiettivo è quello di rispondere in modo puntuale alle esigenze di ogni singola coltura, al variare della specie e delle condizioni climatiche, così da massimizzare la qualità del prodotto finale. Inoltre, Sergio, in collaborazione con l'Università di Padova, sta portando avanti un progetto di riduzione dell'impatto ambientale attraverso l'utilizzo di batteri azotofissatori ed analisi estese dei terreni.
Anche Carlo Filippi Luppi, 27 anni di Finale Emilia, sta sviluppando un progetto simile insieme all'Università di Padova, uno studio su come utilizzare i batteri azotofissatori per ridurre sensibilmente l'utilizzo di fertilizzanti usati nella produzione agricola.
Oggi sono 20 gli imprenditori selezionati, tra gli oltre 130 candidati, per entrare a far parte dei fornitori di McDonald's Italia. A loro il compito di presentare un progetto di innovazione e sostenibilità per la propria azienda, un planning vincente che ha colpito e colto nel segno.
450.000 contatti nel mese di ottobre, di cui oltre 300.000 solo nel Future Food District. Più di cento caseifici coinvolti in degustazioni ed eventi. All'interno del padiglione supermercato del futuro, un record assoluto di visite: oltre 300.000 in 31 giorni, con un terzo dei visitatori in fila al corner allestito dal Consorzio per degustare le due diverse stagionature di Parmigiano Reggiano offerto, nei sei mesi dell'Esposizione universale, da 72 caseifici. -
Reggio Emilia, 3 novembre 2015 -
Si è conclusa con il "botto" la partecipazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano ad Expo 2015. Un mese di ottobre da "tutto esaurito" - che ha superato anche i risultati già ottenuti a settembre - ha fatto segnare, all'interno del padiglione supermercato del futuro, un record assoluto di visite: oltre 300.000 in 31 giorni, con un terzo dei visitatori in fila al corner allestito dal Consorzio per degustare le due diverse stagionature di Parmigiano Reggiano offerto, nei sei mesi dell'Esposizione universale, da 72 caseifici.
"Il bilancio finale, che in ottobre si è arricchito di altri 120.000 contatti tra padiglione Cibus Italia e altri eventi - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - parla così di 2,3 milioni di contatti per il nostro prodotto e di 1,1 milioni di degustazioni, ma anche di una mobilitazione senza precedenti dei caseifici del comprensorio di produzione: le iniziative realizzate ad Expo (dal Future Food District alla "piazzetta" della Regione Emilia-Romagna, agli eventi collaterali) hanno infatti coinvolto 106 caseifici, cioè quasi un terzo del totale".
"Proprio questa partecipazione - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Giuseppe Alai - ci ha consentito non solo di parlare ai consumatori delle caratteristiche distintive del nostro prodotto, ma soprattutto di far toccare con mano quel forte legame con il territorio che passa da centinaia di strutture artigianali impegnate in una lavorazione assolutamente naturale che fa leva proprio sulla esperienza e sulle capacità dei maestri casari".
Parlando di cifre, il più elevato numero di contatti per il Parmigiano Reggiano si è registrato proprio all'interno del Future Food District, seguito dal padiglione Cibus Italia (oltre 250.000 contatti e 5 settimane di degustazioni guidate) e dalla "piazzetta" dell'Emilia-Romagna, dove il Consorzio ha proposto 9 appuntamenti dedicati alle caratteristiche distintive del prodotto (stagionatura, tipologia di bovine in allevamento, alimentazione, ecc.) e al territorio d'origine, con la presentazione della nuova "APP Visite" (audioguida facilmente scaricabile che consente di seguire ogni fare produttiva e di scoprire i segreti dei caseifici artigianali), cui si è aggiunto il gioco "Spakka il kilo", che ha coinvolto i presenti invitandoli ad indovinare il peso di una punta di formaggio, che di volta in volta è stata consegnata a chi si è avvicinato maggiormente al peso reale.
"Insieme a questo elevatissimo numeri di contatti e degustazioni - osserva il direttore Riccardo Deserti - l'aspetto più rilevante nel bilancio della nostra presenza ad Expo è comunque rappresentato dagli incontri con oltre 500 delegati internazionali: in massima parte si è trattato di esponenti del mondo della distribuzione, cui si sono associati numerosi giornalisti della stampa specializzata, con esiti che si protrarranno nel tempo e in diversi Paesi sui quali puntiamo ad incrementare le nostre esportazioni".
Fra gli eventi che hanno suscitato particolare curiosità di segnalano, infine, il lancio (con l'apertura della prima forma nel padiglione di Israele) del Parmigiano Reggiano Kosher destinato agli ebrei osservanti, l'asta di una forma stagionata dieci anni dal caseificio Vo' Grande (Mn) a favore delle popolazioni del Nepal colpite dal terremoto e la presentazione della prima produzione a impatto ambientale zero in termini di emissioni di anidride carbonica da parte del caseificio Caramasche di Mantova.
"Ora - sottolinea il presidente Giuseppe Alai - l'impegno del Consorzio si concentra sulla messa a frutto di quanto anche Expo ha generato in termini di contatti e conoscenza del prodotto, puntando anche a consolidare i primi segnali di ripresa che vengono dalle quotazioni registrate in alcune province: insieme alla prosecuzione delle iniziative programmate per l'estero, a giorni partirà una nuova campagna sulle reti televisive e radiofoniche nazionali, con l'obiettivo immediato di un sostegno ai consumi in vista di quelle festività natalizie e di fine anno che già nel 2014 segnarono un incremento del 7% rispetto all'anno precedente".
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Nuovo consiglio di amministrazione di Conserve Italia, il consorzio cooperativo di S. Lazzaro di Savena (Bologna) leader nazionale nell'ortofrutta trasformata: quattro cooperatori modenesi. Alla presidenza Maurizio Gardini; Vanni Girotti, presidente della cooperativa S. Rocco di Ravarino, è stato confermato alla vicepresidenza. -
Modena, 2 novembre 2015
Ci sono anche quattro cooperatori modenesi nel nuovo consiglio di amministrazione di Conserve Italia, il consorzio cooperativo di S. Lazzaro di Savena (Bologna) leader nazionale nell'ortofrutta trasformata. L'assemblea dei soci ha rieletto alla presidenza Maurizio Gardini; Vanni Girotti, presidente della cooperativa S. Rocco di Ravarino, è stato confermato alla vicepresidenza. Nel nuovo cda siedono anche i cooperatori modenesi Adriano Aldrovandi (presidente della cooperativa Fruit Modena Group di Sorbara), Diana Bortoli (presidente della cooperativa Ital-Frutta di S. Felice sul Panaro) e Pier Giorgio Lenzarini (vicepresidente della cooperativa Agrintesa, che ha la sede a Faenza e uno stabilimento a Castelfranco Emilia).
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Cereali, scambi limitati e mais in crescita. Lattiero-caseario sempre in crisi tranne il burro. Basta con la carne ora mangiamo insetti. Il primo Parmigiano Reggiano per gli ebrei. Expo2015 chiude con oltre 21 milioni di pubblico. Che fine ha fatto la Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo?
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 44 01 novembre 2015
1.1 editoriale Che ne è della Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo della ferocia europea?
3.1 cereali Cereali, scambi limitati tranne per il mais dove il prezzo tende a salire.
4.1 Lattiero caseario Diagramma piatto per i duri e l'irresistibile ascesa del burro.
5.1 alimentazione e salute No alla carne rossa, Sì a OGM e insetti.
5.2 latte parmigiano reggiano Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia 2014 II quadrimestre
6.1 Latte e organizzazioni Latte, Caselli: bene la nascita della prima Associazione di organizzazioni di produttori.
6.2 parmigiano reggiano Novità, la prima forma di "Parmigiano Reggiano" per gli Ebrei osservanti
7.1 nomine Maurizio Danese nuovo Presidente di Veronafiere
7.2 Expo2015 Expo, superati i 21 milioni di visitatori
8.1 Mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015 - 2016
9.1 promozioni "vino" e partners
Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia 2014 II quadrimestre. Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/5-31/08/2014 nella misura di:
€ 42,90 il q.le, IVA compresa e franco stalla
Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione (30/10/ 2015)
(La quotazione del precedente quadrimestre era superiore di 1,85 euro al quintale)
Latte, Caselli: bene la nascita della prima Associazione di organizzazioni di produttori. Cinque le Op fondatrici dell'organismo che ha sede in Lombardia, ma è operativo anche in Piemonte ed Emilia-Romagna. Caselli: Ora altre adesioni per dare più competitività al settore
Bologna- "Il riconoscimento della prima Associazione di Organizzazioni di produttori del latte è un fatto importante, l'indicazione di una via maestra che va percorsa per dare competitività a un settore che sta attraversando una congiuntura non facile, in Italia e in Europa". Così l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli commenta la nascita dalla AOP Latte Italia, riconosciuta ieri da parte di Regione Lombardia, ma operativa anche in Emilia-Romagna e in Piemonte.
"Si tratta di un'associazione di cui fanno parte anche produttori emiliano-romagnoli – ricorda Caselli - e il mio auspicio è che ora alle cinque Op fondatrici se ne possano aggiungere altre, per dare ancora più forza all'organismo. Non dimentichiamo infatti che l'agricoltura contrattualizzata è il primo strumento per sostenere la competitività dei produttori di latte, migliorando la programmazione e la contrattazione del prodotto. Questo riconoscimento dimostra che gli strumenti messi in campo dalla nuova OCM possono funzionare e premia lo sforzo da molti anni messo in campo anche da Regioni come l'Emilia-Romagna per l'aggregazione economica del mondo agricolo, portando a risultati significativi per contrastare la volatilità dei prezzi. Tutto ciò è tanto più vero in un settore quale quello lattiero-caseario che in tutta Europa sta facendo i conti con la non facile transizione dal regime delle quote latte".
(Fonte Regione Emilia Romagna 29 ottobre 2015)
Ha di che essere contento il Commissario Giuseppe Sala. Sono stati ufficialmente superati i 21 milioni di visitatori a pochi giorni dalla chiusura della manifestazione mondiale che ha riportato l'Italia al centro del mondo.
di Virgilio 29 ottobre 2015 - Un successo numerico insperato che, come altra faccia della medaglia ha da registrare le interminabili code ai più accreditati padiglioni, dall'Italia al Giappone, dal Kazakhstan agli Emirati.
Il mese di settembre aveva chiuso, stando alla comunicazione istituzionale e in attesa dei dati ufficiali di chiusura, con oltre 4,3 milioni di accessi, portando il totale dall'apertura a quota 16,5 milioni. Tali valori sono calcolati a partire dal numero di accessi registrati dai sistemi di lettura digitale alle entrate, cui vengono sottratti gli accrediti e viene poi aggiunto un 4% per tener conto degli ingressi non registrati per cause tecniche ed operative. Expo 2015 comunica che alla data del 30 settembre 2015 i biglietti emessi con sigillo fiscale dalla piattaforma ticketing della società ammontano a 18.409.430.
Intanto, proprio dal Kazakhstan, viene l'anticipazione di Expo Astana 2017, l'Esposizione Internazionale sarà dedicata all'energia rinnovabile.
Mercoledì 28 ottobre il Padiglione del Kazakhstan ha svelato i progressi che il Paese sta svolgendo in vista dell'Expo Astana 2017, che avrà come tema "Future Energy". Il Paese ospiterà un'Esposizione Internazionale che inizierà il 10 giugno 2017 per la durata di tre mesi. Anuarbek Mussin, Managing Director of the "National Company "Astana Expo 2017, ha presentato lo stato dei lavori dell'evento e le peculiarità dell'edizione kazaka.
Tre mesi dedicati all'energia del futuro, con 100 Paesi e 5 milioni di visitatori.
Astana 2017 sarà un'Esposizione Internazionale che prevede la partecipazione di 100 Paesi, dei quali 48 hanno già confermato la loro presenza, insieme a due agenzie delle Nazioni Unite: Unesco e Unido. Gli organizzatori si attendono 5 milioni di visitatori durante i tre mesi dell'Expo 2017, con oltre 3 mila eventi che verranno organizzati.
L'edizione di Astana vedrà degli spazi dedicati all'energia per tutti, alla riduzione delle emissioni e all'efficienza energetica. Inoltre il piano prevede quattro Padiglioni tematici, che vanno dal "mondo dell'energia" alle "fonti per la vita". Mussin ha spiegato anche la differenza principale tra un'Esposizione Internazionale e una Universale, come Expo Milano 2015: oltre alla durata ridotta e al limite di spazio edificabile, l'edizione Internazionale permette di stabilire la destinazione del Sito Espositivo al termine dell'evento. In questo caso lo spazio del Kazakhstan accoglierà un hub internazionale per l'energia del futuro.
Un Sito Espositivo a forma circolare, con al centro il Padiglione del Kazakhstan
Nell'area dove sorgerà Expo Astana 2017 i lavori sono già iniziati, insieme alle vari opere di infrastruttura che collegheranno l'Esposizione Internazionale al centro della capitale. Il cuore del Sito Espositivo, che avrà una pianta a forma circolare, sarà il Padiglione del Kazakhstan rappresentato da una sfera di vetro più grande al mondo di 26 mila metri quadri.
Mais e Soia. Produzione globale del mais prevista al ribasso rispetto a settembre. In arretramento anche gli stock finali. In aumento invece la produzione di seme di soia. Invariati gli stock di semi di soia.
Modena, 21 ottobre 2015
Mais dati previsionali
La produzione globale di Mais per la stagione 2015-16 è stata rivista al ribasso a 972.60 Mio t, - 5.5 Mio t rispetto alle previsioni di Settembre, con riduzioni previste in USA, Ucraina, Argentina, India, Filippine e molti Paesi dell'Africa subsahariana.
Negli Stati Uniti la produzione è stimata leggermente inferiore ad un mese fa (- 0.2%), ma la resa dei terreni è prevista in aumento di 0.5 bushel/acro a 168 bushel/acro (equivalente a 10.67 tons/ettaro).
In Brasile si prevede un aumento della produzione (da 79 a 80 Mio t) e dell'export (da 24 a 25 Mio t).
Gli stock iniziali globali per la stagione 2015-16 sono in diminuzione, riflettendo l'aumento dell'export di Europa ed Ucraina della stagione 2014-15 e dell'impiego nell'alimentazione animale in Europa.
Gli stock finali sono previsti a 187.83 Mio t, -1% rispetto le stime di Settembre.
Soia dati previsionali
La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2015-16 è prevista in aumento al livello record di 320.49 Mio t, +0.9 Mio t rispetto alle stime di Settembre.
In Brasile si prevede una produzione record di 100 Mio t per le maggiori aree coltivate. Un forte declino del valore del real brasiliano dovrebbe portare ad un aumento dell'area nonostante i prezzi internazionali bassi di quest'anno.
Sono previste riduzioni negli USA, India ed Ucraina.
La resa dei terreni statunitensi è stimata in aumento (47.2 bushel/acro) ma le
aree coltivate a Soia dovrebbero diminuire.
Le esportazioni statunitensi sono previste inferiori rispetto alle stime del mese scorso, per il ritmo lento delle vendite e l'aumento della concorrenza.
Gli stock finali globali di semi di Soia sono pressochè invariati, con l'aumento per il Brasile bilanciato dalle riduzioni di USA, India ed Ucraina.
Cielo sempre coperto sui grana che sembra non intendano schiodarsi dalle quotazioni minimali. I derivati del latte invece mostrano un sempre più marcato indirizzo positivo con il Burro in solida ripresa seguito dalle creme a uso alimentare che, nonostante la maggiore volatilità dei prezzi, mantengono una tendenza positiva.
di Virgilio 28 ottobre 2015
LATTE SPOT Pressoché invariati rispetto la precedente settimana i listini del latte spot. Unica variazione registrata ha interessato il latte crudo spot nazionale che ha guadagnato 51 centesimi sul valore massimo (+0,70%) collocandosi nel range di prezzo tra 36,09 e 37,61€/100 litri di latte. Invariati invece i prezzi relativi al latte intero pastorizzato di provenienza estera (33,51-34,54€/100 litri di latte) e il latte pastorizzato scremato estero anch'esso inchiodato a 19,15 - 20,18€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA prosegue l'inarrestabile ascesa dei listini di burro. Altri 5 centesimi conquistati nel corso dell'ultima ottava per tutte le referenze trattate a Milano. Identico incremento anche per lo zangolato di creme fresche di Parma che, con ogni probabilità, replicherà anche nella prossima seduta per replicare il prezzo di Reggio Emilia che nella giornata di ieri ha aggiornato i listini a 1,40€/Kg segnando un recupero di ulteriori 5 centesimi.
Nessuna variazione invece è stata segnalata per le panne a uso alimentare dalle sedi di trattativa di Milano e di Verona.
Borsa di Milano 26 ottobre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.
Borsa Verona 26 ottobre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 23 ottobre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 ottobre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.
GRANA PADANO Diagramma sempre piatto per il Grana Padano nelle due conformazioni di 9 e 15 mesi e oltre di stagionatura. Nello specifico perciò il 9 mesi di stagionatura rimane fissato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg e il 15 mesi e oltre nell'intervallo compreso tra 7,05 e 7,70€/kg, confermando il momento di crisi che sta investendo il settore e in particolare i formaggi duri.
PARMIGIANO REGGIANO Se il Grana Padano piange non ride certamente il Parmigiano Reggiano che, con i suoi elevati costi di produzione, soffre ancor più del padano questo momento di profonda crisi. 7,40-7,75 il listino del 12 mesi di invecchiamento e 8,45-8,80€/kg l'intervallo di prezzo che qualifica il 24 mesi di stagionatura del re dei formaggi.
(in galleria immagini i grafici CLAL)
Settimana da dimenticare per i cereali segnati dallo scossone del cambio valutario non hanno ancora intrapreso una chiara tendenza. La coda dell'Uragano Patricia, che sta interessando alcune zone degli USA, tiene sulle spine gli operatori e i mercati restano in fibrillazione.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 ottobre 2015 -
Una settimana, quella scorsa, contraddistinta da prezzi in sensibile discesa per il settore cerealicolo con particolare riguardo al frumento duro.
Allo scossone registrato dal cambio valutario e alle rassicuranti parole sulla capacità di sostegno all'euro del numero uno della BCE Mario Draghi, si è aggiunto il timore delle conseguenze dell'Uragano Patricia che sta interessando alcune aree degli Stati Uniti per rendere ancora poco interpretabile le future tendenza di mercato.
Fatto sta che la 43esima settimana è stata contraddistinta da forti ribassi per quanto concerne il grano duro. Il calo registrato a Milano è stato di 6 euro/t (prezzo medio del fino Nord 292,50 euro/t), a Foggia di 10 euro/t (fino 277,50 euro/t) e a Bologna di 8 euro/t (fino Centro 276,50 euro/t).
Più stabile il Frumento tenero dove il panificabile ha mantenuto invariata la quotazione sulla piazza Bolognese (183 euro/t) mentre a Milano è stato rilevato un aumento di 2 euro/t (prezzo medio 191 euro/t). Una leggera ripresa anche al Matif dove il future a dicembre ha chiuso in rialzo di 4 centesimi (172€/ton venerdi scorso).
In generale gli scambi al consumo rimangono sempre limitati tranne le richieste per il mais di qualità che stanno spingendo al rialzo i prezzi che ruotano nell'intervallo tra 190 e 210 euro a tonnellata posto al consumo.
Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati. Nel corso della scorsa settimana sono stati sottoscritti contratti di cruscami a 140 euro alla tonnellata da Novembre 2015 a Febbraio 2016.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede a 759 punti, il petrolio torna con il segno meno e scende a 43,37 dollari al barile e il cambio continua a scendere toccando 1,10403.
___________________________________________________________________
(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
____________________________________________________________________
Prodotta un anno fa dall'azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma aperta ad Expo è stata certificata "Kosher" (ossia "conforme alla legge" ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo. La prima forma "Kosher" è stata aperta nel padiglione di Israele ad Expo 2015. Alai: "Nuovi spazi commerciali dal rispetto di norme che vanno ben oltre gli aspetti culturali." -
Parma, 27 ottobre 2015 -
Seguito da Rabbini in tutte le fasi che vanno dalla mungitura del latte alla trasformazione in caseificio, è ufficialmente nato il primo Parmigiano Reggiano destinato al consumo da parte degli ebrei osservanti.
La prima forma - inclusa nella produzione marchiata nei giorni scorsi dal Consorzio di tutela, che certifica l'appropriatezza dell'uso della denominazione solo dopo 12 mesi di stagionatura - è stata infatti aperta oggi ad Expo nel padiglione di Israele, sancendo così la nascita del Parmigiano Reggiano "Kosher", prodotto in stretta osservanza dell'insieme di regole religiose (denominate Kasherut) che da tremila anni, ispirandosi alla Torah, governano l'alimentazione degli ebrei osservanti in tutto il mondo.
Prodotta un anno fa dall'azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma aperta ad Expo è stata certificata "Kosher" (ossia "conforme alla legge" ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo.
"Siamo di fronte - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai - ad una realtà nuova e straordinariamente importante per il Parmigiano Reggiano, perchè è ora acquisito il risultato di una attenzione e di un rispetto di norme che vanno oltre i semplici aspetti culturali e, contemporaneamente, si aprono nuovi spazi di vendita e di consumo tra gli ebrei osservanti, ma anche tra quei milioni di persone che, soprattutto negli Stati Uniti, già hanno scelto cibi kosher in quanto riconosciuti ad alto valore sul piano della salubrità o in funzione di scelte alimentari (vegetariani, ad esempio) e di salute (intolleranze o allergie) del tutto specifiche".
Ai 13,5 milioni di persone di fede ebraica che vivono in tante parti del mondo (40.000 in Italia) si aggiungono già, in tal senso, i 12,5 milioni di consumatori di prodotti kosher presenti negli Stati Uniti, dove questi alimenti rappresentano quasi il 30% di quelli venduti nei supermercati.
"E' con molto piacere - commenta Elazar Cohen, Commissario Generale di Padiglione Israele che ospitiamo a Expo questo evento che segna un ulteriore punto di contatto tra il saper fare italiano e la cultura ebraica e israeliana. Insieme portiamo avanti numerosi progetti per l'innovazione scientifica e tecnologica ma anche in progetti sociali e umanitari in ambito agricolo e alimentare in tutto il mondo".
"Siamo molto soddisfatti - sottolinea Nicola Bertinelli, amministratore delegato dell'omonima azienda agricola produttrice del primo Parmigiano Reggiano "Kosher" - del risultato che abbiamo ottenuto a conclusione di un percorso particolarmente impegnativo, che ha investito tutte le fasi di lavoro sulle quali sono impegnati allevatori, caseifici e maestri casari".
"Il fatto di partire da un'alimentazione delle bovine secondo principi assolutamente naturali già stabiliti dal disciplinare del Parmigiano Reggiano - prosegue Bertinelli - era un primo fondamentale elemento di compatibilità con le norme della Kasherut, ma le norme previste in tema di allevamento e mungitura, così come di impianti e strutture, hanno comportato importanti adeguamenti che sono costantemente monitorati dalla figura di un Rabbino".
La capacità produttiva dell'azienda agricola Bertinelli sarà di 5.000 forme all'anno di Parmigiano Reggiano Kosher: la prima annata disponibile, intanto, è già stata completamente venduta, a testimonianza dell'interesse suscitato da questa assoluta novità per una delle più prestigiose Dop italiane.
Da sinistra Giuseppe Alai, Nicola Bertinelli, Jack Dwek consulente azienda Bertinelli, Rabbi Yeshaya Prizant rappresentante dell'ente certificatore OK Kosher
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
William Toni, presidente Lapam Confartigianato Alimentazione e presidente nazionale dello stesso comparto, e Maria Luisa Falchi, vice presidente provinciale e nazionale di Cna Alimentare, intervengono sulla ricerca statunitense che mette in guardia dal consumo di questo genere di carni, ritenute tra le cause di un possibile sviluppo del cancro. -
Modena, 27 ottobre 2015 -
"Non avremo più carni rosse trattate e insaccati sulle nostre tavole? Non credo proprio. Come sempre, quando si parla di alimentazione, la cosa più importante è guardare alla qualità dei prodotti e scegliere in modo corretto utilizzando tutte le informazioni disponibili anche grazie alle nuove etichette". William Toni, presidente Lapam Confartigianato Alimentazione e presidente nazionale dello stesso comparto, e Maria Luisa Falchi, vice presidente provinciale e nazionale di Cna Alimentare, intervengono sulla ricerca statunitense che mette in guardia dal consumo di questo genere di carni, ritenute tra le cause di un possibile sviluppo del cancro.
"Intanto bisogna dire che negli Stati Uniti il consumo e la lavorazione delle carni è molto differente rispetto a noi e che l'uso di additivi è sicuramente più massiccio. Ma la cosa più importante – ribadiscono Lapam e Cna– è scegliere bene cosa si mangia. Le nuove norme sull'etichettatura, ad esempio, forniscono ampie garanzie al consumatore ed è possibile acquistare in sicurezza insaccati, salumi e carne rossa trattata, a patto che questa carne sia lavorata in modo corretto. Nel nostro territorio vi è un importantissimo distretto delle carni e mi sento di dire che le imprese di casa nostra sono all'avanguardia anche sotto questo profilo, abbiamo prodotti IGP e DOP che hanno disciplinari di tutela della lavorazione e provenienza delle materie prime.
Del resto già molti oncologi si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco e a spiegare che questi prodotti non sono così pericolosi come apparirebbe ascoltando i risultati di questo studio".
"E' però determinante ribadire – conclude Toni – che saper leggere l'etichetta e scegliere i prodotti qualitativamente migliori vale per tutti gli alimenti e non solo per quelli che, magari ciclicamente a seguito di ricerche o di scandali di varia natura, finiscono sotto i riflettori dell'opinione pubblica".
(Fonte: ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)
Mercati agricoli e le dichiarazioni di Draghi. Burro in recupero, il latte-bio in controtendenza. I dati previsionali di mais e soia. Ismea, settembre alza l'asticella dei prezzi agricoli. Eventi a Expo e promozioni.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO
Anno 14 - n° 43 25 ottobre 2015
1.1 editoriale Ci manca solo la roulette russa
3.1 agro-mercati Le borse volano sulle ali di Draghi e gli effetti si sono notati anche sui cereali.
4.1 Lattiero caseario 10 centesimi guadagnati dal burro CEE.
5.1 Bio Il latte Bio viaggia in controtendenza
5.2 prezzi agricoli Ismea, settembre alza l'asticella dei prezzi agricoli
6.1 pomodoro e ambiente Pomodoro e ambiente: cinque temi sottoposti al ministro Galletti
7.1 fiscalità agricola Imu agricola non si paga, oppure sì?
7.2 ambiente e innovazione Consorzio di Bonifica di Piacenza e l'innovazione lunedì prossimo ad EXPO
8.1 eventi expo 2015 Parmigiano Reggiano, a Expo apertura della forma Kosher
8.2 giovani agricoltori Nuova linfa ai giovani agricoltori dell'Emilia Romagna
9.1 Mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015 - 2016
10.1 promozioni "vino" e partners
Il comparto lattiero-caseario "bio" si colloca al terzo posto, dopo ortofrutta e derivati dei cereali, per apprezzamento del consumatore. Dalla ricerca Ismea che verrà presentata a Cremona (28-31 ottobre 2015) emergono prospettive di crescita sensibili in ragione di una positiva dinamica dei consumi.
Roma, ottobre 2015
Un settore in espansione, quello del lattiero caseario bio, che nonostante la delicata situazione degli allevamenti in tutta Europa può contare su prospettive di crescita anche grazie a una dinamica dei consumi positiva.
Questa la sintesi dell'analisi condotta da Ismea e che verrà presentata alla prossima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte (CremonaFiere, 28-31 ottobre 2015) durante il convegno organizzato in collaborazione con l'ente fieristico cremonese e in programma per il 28 ottobre alle ore 14.30 presso la Sala Guarneri.
Per la prima volta l'Ismea focalizza i numeri e le dimensioni dell'allevamento biologico italiano, proponendo anche una stima del valore alla produzione e analizzando il gap dei prezzi alla stalla tra latte bio e convenzionale.
In base ai dati Sinab (Sistema nazionale di informazione sull'agricoltura biologica del Ministero per le Politiche agricole) il patrimonio nazionale dei bovini da latte bio, raggiunge oggi circa le 45mila unità, pari al 20% di tutto il bestiame bovino presente negli allevamenti biologici. Riguardo alla produzione di latte, la stima elaborata da Ismea parla, per il 2014, di un quantitativo totale superiore ai 300 milioni di litri per un valore alla produzione di 158milioni di euro, con un premium price riconosciuto alla stalla del 28% superiore a quello destinato al latte convenzionale.
"Un segnale incoraggiante - sottolinea Ezio Castiglione Presidente di Ismea - che marca una netta controtendenza rispetto alla situazione di grave difficoltà in cui versa il settore lattiero caseario convenzionale. L'effetto sinergico della fine delle quote latte, embargo russo e la frenata delle domanda cinese ha compromesso pesantemente le remunerazione alla stalla, richiedendo misure di urgenza a sostegno del settore, come il Piano latte promosso dal ministro Martina. Anche sul fronte dei consumi - ha precisato Castiglione - il latte e derivati bio hanno chiuso il primo semestre del 2015 con una crescita della spesa di oltre il 4% a fronte dell'andamento negativo delle vendite del lattiero caseario nel suo complesso."
Complessivamente, si evince dall'analisi, gli italiani hanno speso per latte e derivati bio 100 milioni di euro nel 2014. Una cifra destinata a crescere visto il trend positivo degli acquisti anche nei primi sei mesi del 2015. Più nel dettaglio avanza a ritmo particolarmente sostenuto lo yogurt (+10,4%) accanto a variazioni positive ma meno importanti per formaggi e latticini (+2,1%) e latte fresco (+0,7% ). L'unico dato negativo riguarda il latte Uht, che risulta il flessione del 4,4%.
Dall'indagine Ismea è infine emerso non solo che il consumatore italiano riconosce in media un premium price a yogurt e latte fresco bio, rispetto al convenzionale, rispettivamente del +30% e del +20%, ma che il comparto lattiero-caseario rappresenta la terza categoria bio dietro quella dell'ortofrutta e dei derivati dei cereali, coprendo una quota pari al 10-11% del totale delle referenze biologiche.
(Fonte Ismea 16 ottobre 2015)
Prezzi - Ismea, settembre alza l'asticella dei prezzi agricoli. Più 10,1% su base annua. Resta l'ortofrutta il fronte caldo. Deflativa la tendenza di fondo: indice "core" al -0,5% annuo.
Roma, 21 ottobre 2015
Settembre conferma sui mercati agricoli la svolta positiva già rilevata in agosto. Con un valore pari a 122,1 l'Indice dei prezzi all'origine elaborato dall'Ismea (base 2010=100) registra, per l'insieme dei prodotti agricoli, un aumento sia rispetto ad agosto (+8,6%) sia sul settembre del 2014 (+10,1%).
I prezzi al consumo dei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi, risultano - dalle indicazioni dell'Istat sempre riferite al mese di settembre - in crescita dello 0,7% su base mensile e dell'1,5% se rapportati ai livelli dell'anno scorso, in forte accelerazione rispetto al più 0,9% di agosto.
L'Indice "core" dell'Ismea - che coglie la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando dal calcolo dell'indicatore i prodotti ortofrutticoli, più volatili e maggiormente influenzati da fattori stagionali - si posiziona a settembre a 116,1 (2010=100) e conferma una dinamica mensile in ascesa (+0,5%). La comparazione con il dato corrispondente del settembre 2014 rimane invece negativa, segnalando un meno 0,5%, seppure in forte attenuazione rispetto al -3,3% di agosto.
Nel comparto dei prodotti vegetali l'incremento mensile dei prezzi (+16,3%, dopo il 6,8% registrato ad agosto), riflette principalmente il forte aumento delle quotazioni degli ortaggi di stagione (+49,9%). Positiva, nel mese di analisi, anche la dinamica dei prezzi della frutta (+9,1%) e, seppure marginalmente, quella dei vini (+0,3%). Segnano invece una variazione negativa i prezzi di cereali (-5,5%), semi di soia (-13,6%) e oli di oliva (-0,8%).
Per i prodotti zootecnici, la dinamica mensile osservata nel mese di settembre rivela un'accelerazione al più 2,2%, per effetto di aumenti su tutta la linea del bestiame vivo (+4,3% in media) riassorbiti parzialmente da un'ulteriore contrazione dello 0,3% dei prezzi dei lattiero-caseari.
Su base annua, come evidenziato, la tendenza complessiva si conferma al rialzo (+10,1%), per l'effetto combinato dell'ascesa dei listini del comparto vegetale (+25,1% rispetto a settembre 2014) e del deprezzamento dei prodotti zootecnici (-3%). Al pari di quanto rilevato ad agosto, i forti rincari degli ortaggi (+74,2%), degli oli di oliva (+43,8%) e della frutta (+14,8%) spiegano, ancora una volta, l'inflazione dell'intero aggregato delle coltivazioni, nell'ambito del quale, di converso, viene confermata la tendenza negativa dei vini (-3%) e delle colture industriali (-9,8%). Su base annua spunta invece un più 1,5% l'indice dei prezzi del comparto cerealicolo.
Nell'ambito zootecnico, al 3,6% di aumento tendenziale del bestiame vivo si contrappone la flessione dell'8,7% dei lattiero-caseari.
Nel mese di settembre - conclude l'Ismea - la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 è pari al 3,2%, rafforzando il dato già positivo di agosto. La variazione calcolata a partire dall'Indice core, resta invece negativa segnalando un meno 3% a settembre.
(Ismea 21 ottobre 2015)
L'OI Nord Italia prima filiera agroalimentare a misurare l'impronta ambientale dei propri prodotti. il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti risponde su cinque temi ambientali. Come superare le diverse interpretazione delle norme applicate nelle varie regioni di pertinenza dell'Organizzazione interprofessionale.
Parma 22 ottobre 2015 -
Sono cinque i temi ambientali che l'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia ha sottoposto al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti incontrato dai rappresentanti dell'intera filiera alla Camera di Commercio di Parma.
Prima richiesta avanzata al ministro, dal segretario dell'Oi Maria Chiara Cavallo, quella di avere chiarimenti dal Ministero, entro il 31 dicembre 2015, sull'esclusione degli impianti conservieri dalla dicitura di "grandi impianti di combustione".
"Al momento attuale – spiega l'OI – la norma vigente dà adito a dubbi interpretativi, lasciando spazio all'equiparazione dei nostri impianti stagionali per la trasformazione del pomodoro in concentrati e passata addirittura agli impianti di combustione per la produzione e vendita dell'energia".
Tra i temi al centro del dialogo con il ministro – come sottolineato dall'intervento del rappresentante Aiipa Guido Conforti – anche la revisione del sistema di Emission Trading affinché la produzione dei concentrati rimanga ammissibile nell'elenco dei settori a rischio di rilocalizzazione (carbon leakage) con relative quote gratuite correlate, come prevede l'attuale sistema in vigore.
L'Oi, rappresentando una filiera che opera su più regioni, ha poi chiesto anche una maggiore omogeneità nelle normative ambientali e nella loro applicazione tra territori regionali, al fine di non creare difformità di competitività non giustificate sullo stesso territorio nazionale ed ha evidenziato la necessità di tener presente che i fanghi di depurazione conservieri agroalimentari hanno caratteristiche poco o nulla impattanti sull'ambiente perché sono costituiti per 2/3 da terra e per 1/3 da scarto vegetale.
Infine ultimo tema – ripreso anche dal presidente di Ainpo Filippo Arata - quello della gestione della risorsa idrica con la richiesta di interventi non solo per scongiurare calamità naturali, ma anche per garantire l'approvvigionamento idrico a scopo irriguo nella stagione siccitosa, aspetto che mette sempre più in difficoltà la produzione di pomodoro.
"Sui grandi impianti di combustione – le risposte fornite da Galletti – abbiamo già predisposto come Ministero un emendamento, siamo disponibili a verificarne la completa efficacia sul settore della trasformazione del pomodoro e cercheremo di inserirlo subito nel Collegato ambientale. Sono molto preoccupato per la variazione del sistema dell'Emission trading: è una partita europea nella quale facciamo molta fatica ad affermare le ragioni italiane, ma cercheremo di intervenire con urgenza in questi mesi. Il vero grande problema è quello della gestione della risorsa idrica. Questo Governo sta facendo moltissimo sul dissesto idrogeologico. Il lavoro è iniziato, ma servirà molto tempo prima che si possano vedere i risultati di questo impegno". Infine sul tema dell'omogeneità di applicazione delle normative: "stiamo lavorando, predisponendo delle direttive, in modo che le norme siano applicate in modo uniforme nelle diverse regioni e province. Con la definitiva approvazione della riforma costituzionale questo problema verrà meno nel senso che molte funzioni ambientali saranno riaccentrate allo Stato con conseguente maggiore chiarezza nell'applicazione".
L'incontro si è aperto con gli interventi del presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari, "la nostra è una realtà forte in cui si cerca di dialogare, tra produttori e trasformatori, per la qualità e la competitività del prodotto, nel rispetto dell'ambiente", e del presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari: "riconosco l'impegno dell'OI per la produzione di cibo di qualità e sano".
L'impegno dell'Oi in campo ambientale:
L'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia si contraddistingue per essere la prima filiera ad aver completato uno studio Pef (Product Environmental Footprint), ossia una vera e propria "carta d'identità" di filiera che permette di determinare l'impronta ambientale della produzione di 1kg di concentrato, di polpa e di passata valutando 14 parametri ambientali in tutti i passaggi della filiera: dalla coltivazione del seme sino all'arrivo sulla tavola del consumatore del prodotto finito. I risultati dello studio ambientale sono di facile comprensione visto che traducono gli impatti della filiera in esempi del vivere quotidiano.
L'impegno ambientale è poi testimoniato dal fatto che la produzione del pomodoro del Nord Italia è per il 96% di tipo integrato (ossia viene impiegata una ristrettissima lista di agrofarmaci, aggiornata ogni anno dalle regioni con i prodotti meno impattanti su ambiente e colture) e per il 4% a produzione biologica. Sempre sul fronte ambientale l'OI collabora al progetto Life Climate ChangE-R, condotto dalla Regione Emilia-Romagna, per attuare pratiche con cui ridurre i gas effetto serra.
Non mancano poi una serie di azioni messe in atto dai singoli soggetti della filiera come risparmio idrico nella coltura (irrigazione a goccia, utilizzo droni), ottimizzazione della fertilizzazione (fertirrigazione a goccia, bollettini informativi via sms), diminuzione dell'impiego degli agrofarmaci, produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico), risparmio idrico nella trasformazione (l'acqua fa più cicli nel lavaggio e nella lavorazione), innovazione tecnologica degli impianti (continui investimenti impiantistici) e ottimizzazione dell'efficientamento energetico con analisi di ogni processo industriale.
In copertina la foto del ministro Galletti con il presidente OI Pier Luigi Ferrari.
Castelli, ville e dimore di lusso continueranno a pagare l'imposta mentre saranno esenti Tasi le pertinenze, come i box auto (categoria catastale c-6), le tettoie e i magazzini (c-7), locali di sgombero e cantine 8C/2), ma solo una pertinenza per ciascuna categoria catastale. Non saranno invece esentati, ad esempio, i pensionati agricoli.
di Virgilio, 22 ottobre 2015 –
Sembrano lontani i giorni della promessa, celebrata nel catino Coldiretti predisposto a Expo, che l'IMU sarebbe stata abolita e che il 16 dicembre sarebbe stato ricordato come ultimo giorno dedicato a quest'imposta.
Nel testo definitivo, oltre ai castelli e alle ville di lusso, sono stati stralciati dal beneficio dell'esenzione anche i terreni posseduti dai pensionati dell'agricoltura.
Attraverso la semplice sostituzione della classificazione ISTAT, peraltro introdotta solo un anno fa, l'esenzione dell'Imu agricola sarà riservata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP), escludendo di fatto i possessori di terreni agricoli non più in attività.
Ne consegue quindi che tutti i proprietari di terreni agricoli, come i pensionati, che hanno affittato con regolare contratto, secondo disposizioni precedenti, magari dei figli o parenti, dovranno rassegnarsi e pagare l'IMU.
Un refuso, o una dimenticanza, comunque sfuggito alla potente organizzazione sindacale ospitata a Palazzo Rospigliosi (Coldiretti).
Sarà l'euforia o l'impegno presso Expo, fatto sta che una buona parte degli associati potrebbero trovarsi una sorpresina di "lusso".