DL SEMPLIFICAZIONI FISCALI: CAVANDOLI (LEGA) EMENDAMENTI PER SOSTENERE FAMIGLIE
La possibilità di compensare tra coniugi crediti e debiti con il fisco, il rifinanziamento della Carta famiglia per le famiglie numerose, la tutela della libera professionista in gravidanza rispetto alle scadenze fiscali e agevolazioni IMU a misura di famiglia, sono alcuni tra gli emendamenti al Decreto Legge Semplificazioni fiscali che ho firmato per sostenere le famiglie italiane provate da caro energia, inflazione e dalla duplice crisi conseguente alla pandemia e alla guerra.
Se gli emendamenti saranno approvati, la Carta che permette alle famiglie di beneficiare di convenzioni e agevolazioni sarà rifinanziata fino al 2024, dal punto di vista fiscale, invece, i coniugi avranno la possibilità di compilare un modello unico comune e di compensare i debiti con il Fisco di uno con i crediti dell’altro. Per quanto riguarda la casa, la scadenza IMU sarà posticipata per agganciarla alla dichiarazione dei redditi, e ai coniugi con residenze diverse sarà riconosciuta la doppia agevolazione prima casa, ponendo fine all’assurda discriminazione che prevede questa possibilità per le sole coppie non sposate e sarà esentato dal pagamento chi dà in comodato gratuito a figli o genitori l’unica casa di proprietà, indipendentemente da dove si risiede. Infine, per garantire effettiva parità di genere sul lavoro alle libere professioniste, è prevista la sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti tributari a carico in caso di gravidanza.
La famiglia non è una bandiera da sventolare o da ammainare a seconda delle convinzioni ideologiche di ciascuno, ma la principale agenzia di cura, educazione, sostegno e legame tra le generazioni e l’impresa che anche in questi anni ha permesso al Paese di attraversare una lunga serie di crisi senza sfaldarsi. Il compito dello Stato è riconoscerne concretamente la funzione fondamentale, invece di trascurarla o, peggio, continuare a spremerla all’infinito.
Così Laura Cavandoli deputata parmigiana della Lega, membro della Commissione Finanze della Camera
EMERGENZA ABITATIVA, CAVANDOLI (LEGA): “ESENTARE DAL PAGAMENTO IMU I PROPRIETARI DI CASE OGGETTO DI SFRATTO ESECUTIVO”
“Il caso dell’intervento dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani che ha portato alla sospensione di uno sfratto a Parma riporta alla luce l’evidente paradosso dell’IMU posta a carico di proprietari di case sotto sfratto esecutivo o occupate abusivamente. Persone che, pur non potendo disporre del proprio immobile o godere del reddito derivante dalla locazione, si trovano a dover pagare l'imposta patrimoniale gravante sulle loro legittime proprietà.
Se è doveroso tutelare chi non può permettersi di acquistare una casa, non è corretto farlo a scapito del diritto di proprietà.
Ho quindi voluto richiamare l’attenzione del Ministro per l'Economia e le Finanze su questo delicato tema, già oggetto di alcuni emendamenti della Lega in commissione Finanze, chiedendo, attraverso un’interrogazione, la predisposizione di una normativa strutturale volta all’indennizzo o al sollevamento dal pagamento dell’IMU dei proprietari di immobili oggetto di sfratto o occupati abusivamente. E’ assurdo che i cittadini debbano farsi carico di questi oneri quando non possono rientrare in pieno possesso delle loro proprietà perché lo Stato non li mette in condizione di farlo”.
Così Laura Cavandoli, deputata parmigiana della Lega, firmataria dell’interrogazione
Barbieri-Passoni: "Diminuiamo la pressione fiscale sui proprietari di immobili, favoriamo la rigenerazione urbana e puntiamo ad attirare nuovi insediamenti produttivi"
Tra i settori più colpiti dalle misure di contrasto all’epidemia Covid-19 c’è indubbiamente quello turistico-ricettivo, dove sono ricompresi i servizi agrituristici.
Agenzia delle Entrate, Gdf, Anci e Ifel hanno firmato il nuovo protocollo d'intesa per una più efficace partecipazione dei Comuni all'accertamento.
Roma 8 febbraio 2018 - Segnalazioni qualificate, formazione mirata con l'utilizzo delle best practice e delle nuove tecnologie, rafforzamento della rete dei referenti a livello territoriale che lavoreranno in sinergia in ogni fase del processo, coordinamento e indirizzo strategico-operativo da parte del gruppo di lavoro: sono questi i punti chiave del nuovo Protocollo d'intesa triennale firmato oggi da Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e Ifel (Istituto per la finanza e l'economia locale) con l'obiettivo condiviso di dare una nuova spinta alla partecipazione degli Enti locali all'accertamento dei tributi erariali, consolidando i risultati già raggiunti fino a oggi e implementando strumenti e azioni che possano favorirla e accelerarla nei prossimi anni.
Qualità delle segnalazioni - Qualità è una delle parole chiave del nuovo patto a quattro antievasione.
Un obiettivo che dovrà essere raggiunto in primis con un adeguato piano formativo che interesserà tutti gli attori del processo, con la definizione di una check list di fatti, elementi e informazioni che aiutino a predisporre segnalazioni qualificate direttamente utilizzabili e, soprattutto, con la diffusione e l'implementazione delle best practice, cioè delle buone pratiche individuate sul territorio, al fine di migliorare le procedure di selezione e di analisi per una corretta elaborazione dei profili e dei comportamenti a rischio, ovvero, potenzialmente elusivi o evasivi.
Altra leva fondamentale sarà costituita dal rafforzamento del team antievasione, un gruppo di lavoro costituito da esperti di tutti gli Enti firmatari, specializzati nei processi di verifica e accertamento comunale ed erariale, di banche dati e informatica, che contribuirà, con incontri periodici dedicati, a definire le linee guida e le strategie operative per realizzare gli obiettivi dell'intesa. Sinergia tra gli attori - La seconda parola chiave è sinergia: al centro della nuova intesa un posto di rilievo spetta sicuramente alla rete dei referenti, fondamentale per il coordinamento delle attività a livello territoriale, per la conoscenza e il corretto utilizzo del patrimonio informativo a disposizione degli Enti locali, per la conduzione dei piani specifici di formazione, per lo sviluppo di processi di analisi del rischio mediante l'incrocio delle banche dati a disposizione nonché per un costante confronto sullo stato di lavorazione delle segnalazioni al fine di migliorarne, progressivamente, la qualità.
Poter dedurre l'IMU dai redditi non al 20%, come accade oggi, ma integralmente. La proposta arriva da CNA, per la precisione dal presidente provinciale Umberto Venturi. Per le imprese modenesi si tratterebbe di una diminuzione della tassazione complessiva del 3,6%. -
Modena, 11 dicembre 2015 -
"Ormai ripetutamente esponenti del Governo parlano di emergenza finita. Se così è – e alcuni indicatori economici, sia pur flebilmente, lo confermano – perché allora non fare davvero qualcosa per abbassare significativamente la pressione tributaria sulle imprese. Ad esempio, rendere totalmente deducibile l'Imu sugli immobili strumentali". La proposta arriva da CNA, per la precisione dal presidente provinciale Umberto Venturi, che precisa: "attenzione, non stiamo parlando di non pagare più questa imposta, ma di poterla dedurre dai redditi non al 20%, come accade oggi, ma integralmente. In questo modo si darebbe impulso agli investimenti e all'occupazione".
Per queste ragioni CNA chiede al Governo, in sede di discussione della Legge di Stabilità, di concentrare su questo intervento le risorse disponibili, evitandone la dispersione tra tanti micro-interventi che avrebbero un impatto irrilevante sull'economia. Tutto questo a un costo complessivo di 630 milioni: a tanto ammonterebbe questo intervento per le casse statali.
"Si tratterebbe - continua Venturi – di una misura semplice, comprensibile e d'impatto per le Pmi". Un impatto che CNA ha anche misurato: se la deducibilità di questi immobili fosse totale, la tassazione complessiva per le pmi modenesi scenderebbe del 3,6%, passando dall'attuale 59,8% al 56,2%.
"Una vera boccata di ossigeno per le imprese, ma anche un volano per lo sviluppo, una maggiore equità impositiva tra i diversi territori e, più complessivamente, per le imprese".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Castelli, ville e dimore di lusso continueranno a pagare l'imposta mentre saranno esenti Tasi le pertinenze, come i box auto (categoria catastale c-6), le tettoie e i magazzini (c-7), locali di sgombero e cantine 8C/2), ma solo una pertinenza per ciascuna categoria catastale. Non saranno invece esentati, ad esempio, i pensionati agricoli.
di Virgilio, 22 ottobre 2015 –
Sembrano lontani i giorni della promessa, celebrata nel catino Coldiretti predisposto a Expo, che l'IMU sarebbe stata abolita e che il 16 dicembre sarebbe stato ricordato come ultimo giorno dedicato a quest'imposta.
Nel testo definitivo, oltre ai castelli e alle ville di lusso, sono stati stralciati dal beneficio dell'esenzione anche i terreni posseduti dai pensionati dell'agricoltura.
Attraverso la semplice sostituzione della classificazione ISTAT, peraltro introdotta solo un anno fa, l'esenzione dell'Imu agricola sarà riservata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP), escludendo di fatto i possessori di terreni agricoli non più in attività.
Ne consegue quindi che tutti i proprietari di terreni agricoli, come i pensionati, che hanno affittato con regolare contratto, secondo disposizioni precedenti, magari dei figli o parenti, dovranno rassegnarsi e pagare l'IMU.
Un refuso, o una dimenticanza, comunque sfuggito alla potente organizzazione sindacale ospitata a Palazzo Rospigliosi (Coldiretti).
Sarà l'euforia o l'impegno presso Expo, fatto sta che una buona parte degli associati potrebbero trovarsi una sorpresina di "lusso".
Per il consigliere provinciale delegato all'Agricoltura il miliardo che le imprese del settore risparmieranno potrà essere destinato a rilanciare la competitività del Made in Italy. -
Reggio Emilia, 18 settembre 2015 -
Anche una nutrita delegazione di sindaci reggiani - tra i quali il primo cittadino di Scandiano Alessio Mammi, che è anche consigliere delegato all'Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia – ha partecipato giovedì all'assemblea della Coldiretti tenutasi all'Expo di Milano, nel corso della quale il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato l'abolizione di Irap e Imu agricola a partire dal prossimo anno.
"Si tratta di una iniziativa importante per diminuire i costi e il peso della burocrazia nel settore agricolo, un segnale importante da parte del Governo verso un comparto fondamentale per il nostro Paese e per la nostra provincia in particolare", commenta il consigliere delegato Alessio Mammi. La stessa partecipazione dei sindaci all'assemblea della Coldiretti ha voluto ribadire il sostegno delle istituzioni reggiane al mondo agricolo, "che non consideriamo un residuo del passato, ma un settore strategico per lo sviluppo del nostro territorio, con grandi potenzialità di crescere e generare occupazione e ricchezza".
"Attraverso il taglio di Irap e Imu agricola sarà possibile indirizzare risorse verso l'innovazione e assicurare maggiore competitività al Made in Italy agroalimentare, favorendo nuovi posti di lavoro e la possibilità che i giovani si avvicinino all'agricoltura", aggiunge Mammi giudicando positivamente anche "l'attenzione dimostrata dal premier Renzi e dal ministro Martina alla difesa dei prodotti nazionali contro le sofisticazioni, che purtroppo danneggiano anche il Parmigiano-Reggiano".
Secondo la Coldiretti, tra Irap e Imu agricola il risparmio per le imprese del settore ammonterà a 1 miliardo di euro.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Ricostruzione zone terremotate, pagamento IMU a luglio sugli immobili inagibili. L'assessore Palma Costi: "Già al lavoro per chiedere proroga" -
Parma, 23 marzo 2015 -
"Siamo già al lavoro, e non da oggi, per chiedere al Governo di prorogare la scadenza del pagamento dell'IMU sugli immobili inagibili. Pensiamo che a luglio non vi siano le condizioni per dare corso al pagamento di questa imposta, anche se al 50%. Con la collaborazione dei Comuni stiamo effettuando il monitoraggio degli immobili inagibili richiesto dalla Legge di stabilità, e a fine mese invieremo il dato al ministero dell'Economia. Prosegue quindi il nostro impegno per venire incontro alle giuste richieste dei cittadini e dei Sindaci" - si legge nella nota della Regione.
Queste le parole di Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive con delega alla Ricostruzione, rispetto alla reintroduzione dell'IMU prevista dalle norme per il prossimo luglio dalla Legge di Stabilità sugli immobili produttivi e civili distrutti o inagibili a causa del sisma, che saranno nuovamente assoggettati all'Imu, anche se in misura ridotta del 50%.
"É un tema che abbiamo ben presente - spiega Costi - tanto è vero che lo abbiamo inserito all'ordine del giorno del Comitato istituzionale sulla ricostruzione che si è svolto a Bondeno martedì scorso. Siamo in contatto con il Governo per definire un emendamento che proroghi la scadenza per il pagamento dell'imposta" - continua la nota.
"Sono certa - conclude l'assessore - che il lavoro di squadra che da sempre ha caratterizzato ogni fase della ricostruzione delle aree interessate dal sisma porterà quei risultati che sono nelle giuste aspettative di chi è stato colpito da un evento così grave, ma che sta lavorando intensamente per ripartire e ridare futuro a migliaia di cittadini" - conclude la nota.
Le Associazioni di riferimento di rete Imprese: "Provvedimento incomprensibile". Dal 1 luglio 2015 gli immobili produttivi e civili distrutti o inagibili a causa del sisma, saranno nuovamente assoggettati all'Imu. -
Modena, 20 marzo 2015 -
Dispiace constatare che a volte la mano destra del Governo non sa quello che sta facendo la sinistra. Non c'è altro modo, secondo le Associazioni di riferimento di rete Imprese – Cna, Lapam, Confesercenti e Confcommercio - per commentare un comma della Legge di Stabilità che stabilisce che a partire dal 1 luglio 2015 gli immobili produttivi e civili distrutti o inagibili a causa del sisma, saranno nuovamente assoggettati all'Imu, anche se in misura ridotta del 50%.
In altre parole, anche se un immobile non è ancora agibile, a partire dal prossimo mese di luglio su quest'ultimo dovrà comunque essere pagata l'Imu, come se non dovesse bastare il fatto che dall'anno fiscale 2014 anche i fabbricati inagibili – non si sa come – concorrono alla formazione del reddito.
Si tratta di un provvedimento incomprensibile, anche perché l'esclusione dall'imu non configura certo un "aiuto di stato". Di certo c'è che in questo modo un bene non disponibile – condizione in questo caso certificata da un'esplicita ordinanza – viene tassato, a partire dalla presunzione che, non si sa come, questo contribuisca a portare a reddito.
A prescindere dall'evidente incongruenza di questa considerazione, rimane l'amarezza di constatare come a fronte di positivi interventi come la proroga dell'inizio di restituzione del prestito per il pagamento delle imposte, intervengano norme come quella richiamata, che impongono a chi non abita la propria casa perché ancora inagibile o a chi non può lavorare nel proprio laboratorio, negozio od officina, di pagarci le imposte, quasi si trattasse di una compensazione dei mancati introiti.
Sarà cura delle Associazioni di Rete Imprese Italia coinvolgere gli amministratori locali e i parlamentari modenesi per tentare di trovare le strade più opportune per evitare questa vera e propria vessazione. Perché non si può definire altrimenti la pretesa di tassare ciò che è inutilizzabile.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)