Rabboni: "l'Emilia-Romagna è stata la prima regione italiana per l'export dell'agroalimentare, superando la Lombardia".

Bologna – 16 Luglio 2014 –
L'Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna in attuazione del Reg. (CE) 1305/2013. La proposta, nei sette anni, potrà contare su una dotazione di risorse per un miliardo e 190 milioni di euro. Le risorse: 513 milioni provengono dall'Europa; 474 milioni dallo Stato e 203 milioni dalla Regione (che raddoppiano rispetto all'anno precedente).
Tra le priorità: la competitività delle imprese con l'obiettivo di aumentare e stabilizzare la reddittività (544,6 milioni); l'ambiente (526 milioni per ridurre l'impatto delle attività agricole e sostenere la produzione biologica integrata), i giovani (130 milioni per l'insediamento di nuove imprese agricole) e lo sviluppo dei territori e delle zone rurali più fragili. Quest'ultima priorità è finalizzata a contrastare l'abbandono e il dissesto idrogeologico dei territori. Al suo interno, previsto un finanziamento regionale di 26 milioni per aumentare la dotazione di servizi socio-assistenziali nei territori.
L'assessore all'Agricoltura, Tiberio Rabboni, è tornato a sottolineare il rilievo economico, sociale e politico di questo atto di programmazione per un "settore leader in Italia e in Europa". Nel 2013 - ha ricordato- "l'Emilia-Romagna è stata la prima regione italiana per l'export dell'agroalimentare, superando la Lombardia". Il comparto, in crescita dal 2008, "ha una funzione antirecessiva e vogliamo contribuire ad una ulteriore crescita e ad un miglioramento della capacità di competere e della redditività. Riassunto in numeri, il programma- ha ricordato l'assessore- finanzierà circa 10 mila progetti di investimento da parte di imprese agricole, e poi sono previsti interventi formativi e consulenze tecniche per circa 29 mila destinatari. Mentre sono 200 mila gli ettari di terreno su cui ci saranno azioni di miglioramento ambientale". (Fonte Regione Emilia Romagna)

Domenica, 20 Luglio 2014 10:40

Il latte della discordia

I produttori ungheresi chiedono un intervento contro l'ingresso di latte a basso costo. Il Ministro Martina dice NO all'aumento delle quote.

di Virgilio, Parma 16 luglio 2014

Il latte è un alimento principe nella dieta alimentare e la sua produzione è da sempre fonte di reddito per una gran parte di imprese agricole.
Il regime delle quote latte è stato uno dei sistemi più efficaci di intervento da parte della CE prima e UE dopo per equilibrare domanda e offerta all'interno del mercato comune e, nonostante le storture italiane, il suo scopo è stato in gran parte raggiunto.
Dal 2015 tutto cambierà ma nel frattempo, anche in ragione delle differenze organizzative e strutturali dei sistemi economici e, nello specifico, zootecnici dei diversi Paesi membri, determina pressioni alle "frontiere" come sta accadendo in Ungheria in questi giorni.
A riportare la notizia per la quale i produttori magiari sarebbero sul piede di guerra è il sito EUROREGION.NET.
I produttori di latte ungheresi si dicono quindi pronti a manifestare se il loro governo non interverrà sulla questione ormai insostenibile del latte importato a basso costo che comporta una sovraproduzione di quello nazionale.
La rotta del latte - ricorda www.economia.hu- infatti procede da Nord a Sud, approdando in Italia e in Grecia, mentre quello arriva che in Ungheria proviene dall'Europa Settentrionale e Occidentale, soprattutto dalla vicina Slovacchia, ma anche dalla Polonia, dalla Germania e dall'Austria. Hegedus Imre, parlando alla tv nazionale M1 a nome associazione ungherese dei produttori di latte che presiede, ha sottolineato che il problema deve essere legato anche a questioni di Imposta sul Valore Aggiunto. La domanda che deve essere posta, sottolinea Hegedus, come possa essere rivenduto a basso costo sugli scaffali il latte straniero, ad esempio quello tedesco, che in Germania costa di più che in Ungheria.
- CHIUSO DOSSIER LATTE -
Nel frattempo, lo scorso 14 luglio, dopo 5 mesi di trattative, si è finalmente concluso il dossier latte con un No da parte del nostro Ministro Maurizio Martina sostenuto da altri rappresentanti di Paesi UE che in questi ultimi anni di regime quote latte hanno, contenuto le produzioni. Non così è stato invece da parte di Germania, Olanda, Polonia, Austria, Danimarca e Belgio che, al contrario, hanno notevolmente aumentato le proprie produzioni di latte proprio allo scopo di godere di un "vantaggio competitivo" in occasione delle nuove misure di intervento sul latte che verranno adottate a partire dalla campagna lattiera 2015-2016. La richiesta di questi Paesi del Nord, con in testa la Germania, era di modificare il tenore di grasso nel latte che, in sostanza, si sarebbe tramutato in un aumento della quota latte disponibile per i loro produttori con la conseguenza non indifferente di non dover pagare la "multe".
Questa volta non sono stati gli italiani a fare i furbetti...

Domenica, 20 Luglio 2014 10:31

Vinoterapia, un bagno di lunga vita

Antiossidante, diuretico, tonificante per il corpo e per lo spirito. Il vino si versa non solo nel bicchiere ma anche nella vasca da bagno.

Torgiano, 16 luglio 2014 -

Nata negli anni '90 in Francia, la vinoterapia ha in Italia sempre più seguaci che la scelgono come trattamento estetico contro l'invecchiamento cutaneo e come "terapia" di coppia. Vuoi per il luogo ricco di atmosfera dove si riceve il trattamento, vuoi per l'effetto rilassante che hanno acini e vinaccioli sul corpo, il vino è diventato un vero e proprio cosmetico di coppia al punto che le cantine che offrono trattamenti di vinoterapia sono diventate una meta top nell'estate 2014. Il trattamento estetico a base di uva e suoi derivati che, oltre a quella antietà, ha anche funzioni depurative, rilassanti e dimagranti, è una moda che non tramonta e che anzi rinnova le sue potenzialità cosmetiche apprezzate da un vasto pubblico. A Torgiano, sulle colline umbre tra vigneti e olivi secolari, le Cantine Lungarotti hanno una Spa che dal nome, Bella Uve, all'elenco dei trattamenti declina il vino in tutte le sue potenzialità di bellezza. In un edificio del Settecento, nel resort Le Tre Vaselle del gruppo Lungarotti, è possibile inebriarsi con Bacco: la Spa propone dai bagni nel Sangiovese alle cure per la pelle con acini e vinaccioli, massaggi di...vini alla testa e ai piedi e un particolarissimo Hammam di vinum, uno scrub purificante con sale grosso, olio d'oliva Cantico (Lungarotti) e foglie di vite rossa in preparazione al percorso emozionale dell'Hammam dove la coppia può ritrovare armonia e benessere. "Siamo tra i primi centri benessere in Italia dedicati alla vinoterapia - dice Chiara Lungarotti, amministratore unico del Gruppo Lungarotti che comprende 250 ettari vitati tra la Tenuta di Torgiano e quella di Montefalco, 2 cantine, 25 etichette e 2,4 milioni di bottiglie prodotte -. In questi anni abbiamo messo a punto un metodo all'avanguardia in Italia, forti anche della nostra tradizione enologica incentrata sulla qualità e dall'essere nel cuore di una delle zone DOC più rinomate del Paese". Alla base dei trattamenti che vanno dai 60 euro a persona per il massaggio ai vinaccioli ai 240 per il percorso completo di vinoterapia, c'è l'uva, prevalentemente nera, usata direttamente in grappoli e acini, oppure trasformata in mosto e vino, o ancora essiccata e polverizzata. "Abbiamo adottato questi trattamenti – conclude Chiara Lungarotti - per offrire ai nostri clienti il vino in tutte le sue espressioni migliori aprendo in Umbria una strada che è stata poi seguita da molti altri". Una strada percorsa ad oggi da centinaia di persone che hanno scelto il Rubesco e il Sagrantino Lungarotti (per il palato e per la pelle) come elisir di lunga vita.

Dal nuovo PSR finanziamenti, ai produttori organizzati, alle iniziative di promozione della nuova indicazione di origine.

Bologna, luglio 2014

"Finalmente i consumatori potranno riconoscere ed acquistare, con certezza, le produzioni agroalimentari di qualità del nostro Appennino. Prodotti unici per naturalità, tipicità, storia e manifattura e per un ambiente di elevata qualità ecologica e che perciò stesso scontano i limiti produttivi e i maggiori costi dei terreni posti in altura ed in pendenza. Dunque una nuova opportunità per i consumatori, ma anche per gli agricoltori di montagna che potranno così valorizzare commercialmente meglio i frutti del loro lavoro".
Così l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni ha commentato la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea del Regolamento sull'indicazione "Prodotto di montagna".
D'ora in poi dunque anche in Emilia-Romagna salumi, formaggi, miele, ortofrutta delle zone appenniniche potranno fregiarsi in etichetta di una specifica indicazione d'origine. L'indicazione prodotto di montagna è riservata ai prodotti il cui ciclo produttivo è svolto interamente nei 117 Comuni della montagna emiliano-romagnola, con la sola possibilità di derogare la fase trasformazione (macellazione, molitura, ecc.) entro i 30 chilometri di prossimità.
"Ora è importante che gli agricoltori e i trasformatori delle aree di montagna – spiega Rabboni – si organizzino per utilizzare immediatamente e nella maniera più ampia la possibilità di etichettatura. Allo scopo la Regione convocherà a breve un incontro per approfondire i diversi aspetti operativi. Nel nuovo Psr 2014-2020 abbiamo inoltre previsto la possibilità di finanziare ai produttori organizzati iniziative di promozione della nuova indicazione di origine".
(Fonte Regione Emilia Romagna 1 luglio 2014)

Camoscio d'Oro insieme a Piadina Loriana per un'azione di co-marketing digitale!

14 Luglio 2014 –
Il "Matrimonio di Piacere" sta conquistando tutti, come testimoniato dalle parole di Francesco Bombardieri, marketing di Camoscio d'Oro:
"Il Matrimonio di Piacere è un'avventura coinvolgente e stimolante...proprio come un vero matrimonio! È bello creare un'unione con un'altra marca di qualità, che ben si sposa con Camoscio d'Oro. La realizzazione di questo elegante Ricettario e delle azioni per promuoverne la diffusione è stata molto divertente. Essendo così appetitoso ed originale, il ricettario piace molto e il passaparola sui social lo dimostra: è veramente il Matrimonio dell'Anno!"
La Camoscio d'Oro, marca di formaggi d'eccellenza per trattarsi bene e godersi la vita, e Piadina Loriana hanno dato vita a una innovativa operazione di co-marketing, che coinvolge i due brand da maggio a settembre 2014. La collaborazione si articola in una iniziativa congiunta di grande originalità, il cui fiore all'occhiello è l'elegante Ricettario "Matrimonio di Piacere", scaricabile gratis. Le ricette si declinano nei quattro stili di matrimonio più attuali:
Classico: l'eleganza non passa mai di moda
Naturale: la gioia nelle cose semplici
Mare: suggestivo e romantico
Creativo: ...it's party time!
Ma come funziona l'iniziativa? Eccone l'identikit:
Nome: "Matrimonio di Piacere", a sottolineare la grande intesa fra i prodotti "fatti l'uno per l'altro".
I due innamorati: le Fette Morbidissime Camoscio d'Oro, naturali e non fuse, e la Piadina Sfogliatissima, soffice e gustosa.
Obiettivi: - sedurre i consumatori dei rispettivi prodotti: Piadina Loriana produrrà nuovi contatti provenienti dal reparto dei sostitutivi del pane per Camoscio d'Oro e, viceversa, Camoscio d'Oro produrrà per Loriana contatti provenienti dal reparto formaggi.- mostrare la versatilità dei prodotti, suggerire i mille modi di utilizzo e le nuove occasioni d'uso.
Quando: da Maggio a Settembre, il periodo ideale per i matrimoni!
Meccanica: alle fedeli consumatrici di Camoscio d'Oro basta iscriversi per scaricare gratis il prezioso album di nozze culinario "Matrimonio di Piacere".
Viralità: Camoscio d'Oro ha sviluppato anche l'aspetto virale. Gli utenti hanno a disposizione on-line delle bellissime partecipazioni da personalizzare, grazie alle quali invitare i propri amici, e quindi nuovi utenti, a non perdersi il Matrimonio dell'anno!
L'operazione gode di grande visibilità sia online, sia offline:
Punto di vendita: sui pack delle Fette Morbidissime Camoscio d'Oro e della Piadina Loriana spiccherà lo sticker "Colpo di fulmine!", che comunicherà il matrimonio dell'anno, ad oltre 1,3 milioni di contatti.
Digitale: un piano editoriale e campagne promozionali ad hoc supportano tutta l'operazione. Camosciare è un'arte da coltivare sempre, non perdetevi neanche una Camosciata seguendoci sul nuovo sito Camoscio d'Oro www.camosciodoro.com, sulla nuova pagina Facebook e sul nuovissimo profilo Pinterest (Fonte ufficio stampa Camoscio d'Oro)

cartoline ventaglio cibus 

 

www.camosciodoro.com
Facebook: www.facebook.com/camosciodoroit
Pinterest: http://pinterest.com/camosciodoro
Per contatti: BONGRAIN ITALIA SpA
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro Nord Italia comunica che nonostante un calo del 3,68% delle superfici la produzione resta in linea con le previsioni. Timori per il maltempo che potrebbe incidere sulla produzione

Parma 16 luglio 2014 -
C'è un sostanziale rispetto della programmazione prevista dal contratto quadro nella campagna 2014 del pomodoro da industria del Nord Italia. L'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro Nord Italia ha fatto il punto della situazione a pochi giorni dall'inizio della campagna 2014. .
Positivo è il segnale che arriva dall'aumento di 1,83 ettari della dimensione media per singolo produttore: 19,04 ettari in media per i 1.874 produttori delle Op associate, in aumento del 10,5% rispetto al 2013.
Guardando al dato complessivo delle superfici effettive l'Emilia Romagna si conferma leader nella produzione di pomodoro con il 68,8% delle superfici del Nord Italia (con la concentrazione maggiore nelle province di Piacenza, Ferrara e Parma) seguita da Lombardia (19,6%), Veneto (7,3%) e Piemonte (4,3%).
La produzione biologica – che si concentra soprattutto nelle province di Ferrara e Ravenna – rappresenta il 3,7% del totale, mentre il restante 96,3% delle superfici è coltivato con il metodo della produzione integrata.
I timori dell'intera filiera si concentrano ora – memori anche delle tante difficoltà presentatesi nel corso della campagna dello scorso anno - sull'andamento climatico che nelle ultime settimane ha visto il susseguirsi di piogge anche di forte intensità con qualche grandinata e un calo drastico delle temperature che rende incerti gli sviluppi della campagna soprattutto in termini di produttività delle colture.
(Fonte Ufficio Stampa OI Nord Italia)

In calo del 3,6% le superfici efettive rispetto al contrattato, ma si resta in linea con le previsioni dell' OI -

Parma, 16 luglio 2014 -

C'è un sostanziale rispetto della programmazione prevista dal contratto quadro nella campagna 2014 del pomodoro da industria del Nord Italia. L'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro Nord Italia ha fatto il punto della situazione a pochi giorni dall'inizio della campagna 2014. "Siamo in linea con gli obiettivi di programmazione previsti dalla contrattazione – commenta l'Oi -. Infatti dalla elaborazione dei dati relativi alle superfici effettivamente coltivate pervenuti dalle Organizzazioni di produttori del pomodoro, così come previsto dalle "regole condivise", emerge una riduzione delle superfici effettive, rispetto a quelle contrattate inizialmente dalle Op del pomodoro associate all'Oi, che si è attestata al 3,68%".
Positivo è il segnale che arriva dall'aumento di 1,83 ettari della dimensione media per singolo produttore: 19,04 ettari in media per i 1.874 produttori delle Op associate, in aumento del 10,5% rispetto al 2013.
Guardando al dato complessivo delle superfici effettive l'Emilia Romagna si conferma leader nella produzione di pomodoro con il 68,8% delle superfici del Nord Italia (con la concentrazione maggiore nelle province di Piacenza, Ferrara e Parma) seguita da Lombardia (19,6%), Veneto (7,3%) e Piemonte (4,3%).
La produzione biologica – che si concentra soprattutto nelle province di Ferrara e Ravenna – rappresenta il 3,7% del totale, mentre il restante 96,3% delle superfici è coltivato con il metodo della produzione integrata.
I timori dell'intera filiera si concentrano ora – memori anche delle tante difficoltà presentatesi nel corso della campagna dello scorso anno - sull'andamento climatico che nelle ultime settimane ha visto il susseguirsi di piogge anche di forte intensità con qualche grandinata e un calo drastico delle temperature che rende incerti gli sviluppi della campagna soprattutto in termini di produttività delle colture.

(Fonte: ufficio stampa Oi Pomodoro Nord Italia)

A Guastalla, per il sesto anno consecutivo, giornata divulgativa delle prove sperimentali in campo sulla fertilizzazione ed i portainnesti dell'anguria in coltura protetta -

Reggio Emilia, 16 luglio 2014 -

Anguria Reggiana ancora una volta protagonista: sabato all'azienda agricola vivaistica Pietro Codeluppi di Guastalla, per il sesto anno consecutivo si è tenuta la giornata divulgativa delle prove sperimentali in campo sulla fertilizzazione ed i portainnesti dell'anguria in coltura protetta.
La sperimentazione - condotta dal Centro Ricerca Produzioni Vegetali regionale con il supporto del Servizio Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia, dell'Associazione Produttori Anguria Reggiana e dell'Azienda sperimentale Stuard di Parma – è consistita nel verificare, mediante analisi e valutazione sensoriale, le caratteristiche del frutto coltivato con l'apporto di fertilizzanti naturali o di sintesi ed innestate su diversi portainnesti (di zucca, anguria da mostarda ecc.), resistenti alle avversità che colpirebbero la pianta, evitandone la successiva cura con prodotti chimici.

L'iniziativa ha registrato una straordinaria partecipazione di agricoltori, esperti del settore, esponenti di associazioni agricole ed autorità pubbliche che hanno seguito con interesse l'illustrazione delle prove accompagnati nella visita in campo da Cristina Piazza della Azienda sperimentale Stuard. Lo scopo ultimo della ricerca è di fornire dati oggettivi sulla qualità del prodotto in relazione alle diverse tecniche di coltivazione. Tutto ciò si rende utile ad accompagnare il percorso in atto per la richiesta di riconoscimento di Igp all'Anguria Reggiana, presentata nel gennaio scorso alla Regione e al Ministero.

Alla giornata hanno preso parte il sindaco di Guastalla, Camilla Verona, e i rappresentanti delle associazioni di categoria, mentre Vanni Tisselli del CRPV ha spiegato le caratteristiche del progetto biennale di prove su anguria e melone per le zone terremotate sostenuto dalla regione. Ivan Bartoli, presidente di APAR, ha illustrato quanto l'associazione sta facendo per la valorizzazione del prodotto locale nella prospettiva dell'ottenimento del marchio europeo. Roberta Rivi, assessore uscente della Provincia di Reggio Emilia, nel complimentarsi con tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'evento, ha formulato l'auspicio che la strada intrapresa insieme ai produttori ed alle rispettive rappresentanze, con il supporto dei tecnici, pur nell'attuale momento di cambiamento degli organi elettivi della Provincia, veda il raggiungimento del riconoscimento di Igp dell'Anguria Reggiana per la quale la qualificata attività di sperimentazione in atto è un utilissimo supporto.
A conclusione, gli ospiti hanno potuto assaggiare una squisita versione di gelato all'anguria reggiana confezionato nella stessa mattinata, oltre all'anguria a tocchetti nei bicchiere personalizzati con il marchio dell'Anguria Reggiana.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 16 Luglio 2014 08:41

Lattiero Caseario. Calma piatta per i "duri".

 

Prezzi relativamente stazionari. Unica eccezione significativa la ridiscesa del latte spot.

di Virgilio, Parma - 16 luglio 2014

LATTE SPOT Dopo tanto risalire è venuto il tempo di scendere. Il latte spot, quotato a Verona, ha chiuso il mese di giugno in stasi per riaprire in luglio con una speculare inversione rispetto al mese precedente. Il 7 luglio, infatti, i listini hanno ceduto il 3,49% e lo scorso lunedì 14/7 un ulteriore euro è stato scalato registrando un valore minimo di 41,24 e massimo di 42,27€/100 litri di latte.

BURRO E CREMA Da fine maggio i listini di Burro si sono pressoché stabilizzati. Unica eccezione per la crema a uso alimentare che ha, seppure con leggera distonia, accompagnato le variazioni del latte spot. Tant'è che dopo la costante ascesa avviata da fine maggio, nelle ultime sedute di borsa milanesi, i listini si sono ridimensionati del 3,33% e 3,23% rispettivamente il 7/7 e il 14/7 fissando il prezzo della crema di latte a uso alimentare a 1,74€/kg.

GRANA PADANO Fermi i consumi interni ma fermi anche i listini del Grana Padano. Anche in questo inizio di luglio le quotazioni non hanno subito variazioni. Nello specifico alla borsa di Milano i listini del 9 mesi di stagionatura sono stazionari tra 6,85 - 6,95€/kg dal 9 giugno scorso così come pure il 15 mesi è dalla medesima data fissato tra 7,45 e 8,10€/kg.

PARMIGIANO REGGIANO Sensibilmente diverso invece l'andamento dei prezzi del Parmigiano Reggiano. Alla costante riduzione dei listini si è, solo da tre settimane, manifestata una certa stabilità nelle quotazioni del 12 mesi di stagionatura mentre è ben più prolungato il periodo di stagnazione rilevato nei listini del 24 mesi (6 settimane). In particolare per il 12 mesi i prezzi registrati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma si sono attestati tra 7,85 e 8,20 e tra 9,35 e 9,70 rispettivamente per il 12 e 24 mesi.

Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 28 14 Luglio 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

SOMMARIO Anno 13 - n° 28 14 Luglio 14

1.1 editoriale - Nella palude UE
2.1 quote latte - Never ending story
3.1 bonifiche - Nutrie, accertata la pericolosità. Corsi d'acqua troppo vulnerabili
3.2 export - Ismea. Bene il 1° trimestre, +1,9% in valore
4.1 Lattiero caseario - Stop al latte spot
5.1 sviluppo - Coldiretti. Restituire l'Europa ai popoli.
5.2 Alcool e vino - Vietare il vino in pausa pranzo. I produttori francesi non l'hanno presa bene
6.1 Filiera italiana - Barilla firma con il "Consorzio Casalasco del Pomodoro"

 

Domenica, 13 Luglio 2014 11:00

Quote Latte. Never ending story

Regime Quote Latte, 1,4 miliardi di vecchie multe da incassare per l'UE.

di LGC Parma, 11 luglio 2014 -
Una storia infinita quella delle quote latte e delle cosiddette "multe" ovvero del prelievo supplementare che spetta ai singoli produttori che superano il quantitativo di produzione lattiera annuale assegnato dalla UE.
Un sistema di contingentamento della produzione europea che avrebbe dovuto garantire maggiore equilibrio di mercato interno.
Dal 2015 finalmente, dopo trent'anni di applicazione, non sentiremo più parlare di quote anche se un nuovo sistema di regolamentazione dei mercati verrà istituito e, nonostante le vicissitudini italiane (partito male e finito altrettanto male), dovrà consentire una corretta remunerazione del latte e soprattutto evitare che Paesi con alta potenzialità e efficacia produttiva facciano la parte del leone all'interno dell'Unione.
L'ultima, in termini di tempo, è l'ingiunzione allo stato italiano, da parte della Commissione UE, di recuperare i 1,395 miliardi di euro di multe che i produttori avrebbero dovuto versare tra il 1995 e il 2009. Di fatto più del 50% (2,265 miliardi) dell'intero periodo "post prima moratoria" (1994) che autorizzò lo stato italiano a pagare 6.000 miliardi di lire al posto dei singoli produttori e con l'impegno di riallinearsi ai regolamenti. Cosa che, puntualmente, non avvenne se non parzialmente. Infatti, alle nuove assegnazioni dei singoli (in precedenza ai produttori italiani era concesso di "splafonare" in forza della possibilità di compensazione attraverso le "quote" dei vari bacini latte, dall'associazione di produttori al bacino nazionale, godendo perciò delle minori produzioni di alcuni determinate da ben precise cause (stagionalità, malattie delle mandrie, riduzione temporanea della mandria ecc...). Molti produttori dal 1994 (la gran maggioranza) quindi investì nell'acquisto di "quote" da chi cessava la produzione o affittandone per una campagna in corso da chi non riusciva a produrre il quantitativo assegnato pur di proseguire nei loro piani di sviluppo zootecnico mentre altri, i Cobas del latte, decisero di non adeguarsi e proseguirono le battaglie legali per fare valere le loro opinioni.
Così oggi, alla vigilia della conclusione di questo ciclo tormentato, la Commissione torna a richiedere il dovuto, 1,4 miliardi di euro sottolineando che l'Italia non è stata in grado di assicurare il recupero delle somme. Ma la relazione punta il dito sulle conseguenze del mancato recupero sia a livello europeo che sul bilancio nazionale. «L'incapacità dell'Italia - afferma la Commissione Ue - ad assicurare il recupero effettivo di queste multe compromette gli sforzi europei per stabilizzare il mercato dei prodotti lattieri, provocando distorsioni di concorrenza con gli altri produttori europei ed italiani, che hanno rispettato le quote di produzione o che hanno pagato le loro multe». Sulle conseguenze nazionali invece viene sottolineato che «queste somme dovrebbero essere versate al bilancio dell'Italia affinché i contribuenti italiani non ne escano perdenti». Forse alludendo al passato e alla prima moratoria. Fatto sta che questi soldi devono rientrare nelle casse dell'UE.
- Il meccanismo delle quote latte -
Il regime delle quote latte, istituito dalla U.E. nel 1984, tende ad equilibrare la produzione europea di latte bovino. Consiste essenzialmente nell'assegnazione a ciascun Stato membro di un quantitativo nazionale garantito, suddiviso in quota consegne (latte conferito a primi acquirenti cioè caseifici o latterie) e in quota vendite dirette (latte o prodotti trasformati venduti direttamente dal produttore al consumatore).
Il quantitativo nazionale garantito viene ripartito tra tutti gli allevatori, che possono pertanto produrre la quantità loro assegnata senza incorrere nel "prelievo supplementare" il ci valore viene stabilito ogni anno.
- La prima moratoria: 6.000 miliardi di lire -
Nel 1992 l'amministrazione italiana fu costretta ad approvare una normativa specifica la famosa legge 468/92, che in ossequio ai nuovi principi comunitari prevedeva l'attribuzione dei quantitativi di riferimento individuati nel frattempo nelle produzioni realizzate nei periodi 1988/89 e 1991/92 direttamente alle singole stalle. La Comunità contestando i dati produttivi comunicati dall'amministrazione avviò un contenzioso per richiedere il pagamento di un prelievo complessivamente stimato in circa 6.000 miliardi di vecchie lire (pagate dallo Stato, quindi da tutti! ndr.)
- La stretta di Alemanno del 2003 -
Dopo l'introduzione della possibilità di rateizzazione (L. 119/2003) in 14 anni e fortemente voluta dall'allora ministro Gianni Alemanno, gli "splafonatori" recidivi rimasero solo – mi sembra di ricordare – 650 sugli oltre 30.000 iniziali. Una percentuale inferiore al 2% della popolazione allevatoriale.

 

Ismea, bene nel I trimestre l'export di formaggi, frutta e salumi

Roma, 4 luglio 2014

Le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari chiudono il primo trimestre di quest'anno con uno scatto in avanti dell'1,9% in valore, sintesi dell'incremento del 2,2% della componente industriale e del più 0,6% della fase agricola.

Dalle elaborazioni Ismea dei dati Istat si evince un deciso cambio di passo per formaggi, salumi e frutta che segnano un aumento delle vendite oltrefrontiera rispettivamente del 7,9%, del 6,5% e del 7% sui primi tre mesi dello scorso anno. Tra i formaggi tornano a crescere i grana con un più 2,7%, dopo un biennio di sostanziale stabilità dei fatturati all'estero, mentre accelerano il Gorgonzola (+7,9%) e il Pecorino/Fiore sardo (+27%). Tra le preparazioni suine, invece, avanzano soprattutto prosciutti e speck, in crescita del 9%.

In linea con il dato 2013 la dinamica delle preparazioni ortofrutticole (+2,4%), mentre rallenta la marcia l'export vinicolo (+2,9%, contro il 7,4% di crescita registrato nel primo trimestre 2013), a causa di una generalizzata riduzione dei prezzi, seppure in un contesto ancora molto favorevole per gli spumanti.

La pasta cede all'estero l'1,7% sempre in termini monetari, mentre gli ortaggi freschi arretrano del 3,5%. Al contrario migliorano le vendite fuori confine dei comparti panetteria e biscotteria (+1,6%) e dei prodotti dolciari a base di cacao (+2,2%). Bene anche l'olio di oliva, seppure in crescita solo di un modesto 0,7%.

L'estero - spiega l'Ismea - resta un'importante valvola di sfogo per la produzione agroalimentare italiana, in una fase di prolungata contrazione degli acquisti alimentari sul mercato interno. Il Panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko rivela nei primi cinque mesi di quest'anno una flessione della spesa in generi alimentari dell'1,4%, comunque nettamente più attenuata rispetto al meno 3,1% del 2013, peggior dato da inizio millennio.
(Fonte Ismea 4 luglio 2014)

Domenica, 13 Luglio 2014 09:42

Coldiretti. Restituire l'Europa ai popoli

 

Moncalvo: "L'Italia, per crescere, deve tornare a fare l'Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale"

Parma, 09 luglio 2014 -

"La determinazione mostrata dal primo Ministro italiano Matteo Renzi, l'enfasi posta su una Europa da restituire ai popoli – una Europa che non parla il linguaggio delle tecnocrazie che vi si sono insediate e delle perversioni burocratiche a cui hanno dato vita - hanno rappresentato un segnale importante". E' quanto affermato nella relazione all'Assemblea dal presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "il richiamo ad una rinnovata capacita contrattuale del nostro Paese ai fini di politiche che consentano di rilanciare crescita e occupazione, ci hanno fatto sentire il premier vicino. Per troppi anni - ha sottolineato Moncalvo - le imprese sono state ostaggi dei tecnocrati piu' realisti del Re nel difendere gli interessi dei poteri forti che nell'alimentare hanno portato sulle tavole degli europei dal formaggio senza latte al vino senza uva, dal cioccolato senza cacao, alla carne annacquata, ma sul mercato c'è anche il vino zuccherato e quello in polvere mentre circa la metà della spesa è anonima. Nell'Unione dei rigore dei conti si consentono trucchi ed inganni nel momento di fare la spesa con l'appiattimento verso il basso della qualità alimentare anche a danno di Paesi come l'Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare", ha continuato Moncalvo. Rispetto al binomio "crescita e occupazione", il presidente di Coldiretti ha posto però la necessità di avviare una riflessione. "Il nostro auspicio - ha sottolineato Moncalvo - e' che la freschezza giovanile e il pragmatismo del nostro premier, aiutino noi e tutti i Paesi europei a dare inizio ad una rivisitazione dell'idea stessa di crescita e dei fattori che la compongono, di cui gli obiettivi occupazionali all'interno di logiche produttive sostenibili – a livello ambientale, sociale e etico – costituiscono gli elementi cardine. Un valore aggiunto anche in vista dell'appuntamento dell'Expo che deve rappresentare l'occasione per far conoscere – ha sostenuto Moncalvo - il vero Made in Italy". "L'Italia, per crescere, deve tornare a fare l'Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale che - ha concluso Moncalvo - garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l'arte, il cibo e la cucina".
(Fonte Coldiretti)

Un'ulteriore misura restrittiva al consumo di vino ha scatenato la protesta dei produttori francesi.

di Virgilio - Parma, 07 luglio 2014

Lo scorso tre luglio è stato pubblicato sul Journal Officiel, l'equivalente francese della nostra Gazzetta Ufficiale, il decreto legge secondo il quale le aziende potranno decidere se vietare o concedere il consumo di vino durante la pausa pranzo.
Un provvedimento che va a estendere al vino i provvedimenti sinora destinati ai superalcolici. Da questo momento saranno i datori di lavoro e i dirigenti a stabilire i confini entro i quali i loro dipendenti avranno il diritto di muoversi e intervenire in caso di mancato rispetto delle disposizioni. La disposizione del ministro del lavoro francese è stata sostenuta da uno studio condotto dall'Institut Gustave Roussy, che ha contato 49mila morti all'anno a causa dell'alcol.
In un momento di crisi economica e di calo dei consumi, questa iniziativa del Governo francese non è stata ben accolta da parte dei produttori di vino che hanno avviato una campagna di contrasto e informazione su web.
I produttori contestano che il vino debba essere messo alla stessa stregua dei superalcolici, delle droghe e dei farmaci già dal primo bicchiere.
Così, la loro preoccupazione per il decreto legge e per le norme che sarebbero in discussione, viene ben rappresentato nella campagna web cequivavraimentsaoulerlesfrancais.fr che di fatto esprime il punto di vista di 500.000 imprese vitivinicole, la ragione della protesta e le 5 più importanti azioni previste dal Governo Francese contro il Vino.

Con questo quarto accordo con Casalasco, Barilla intende supportare gli agricoltori nello sviluppo di un sistema pluriennale di coltivazione sostenibile.

Parma, 08.07.14 – Il Gruppo Barilla, leader nei settori di pasta, sughi e prodotti da forno, ha firmato un accordo orizzontale tra le filiere con il Consorzio Casalasco del Pomodoro, già partner di Barilla per lo sviluppo, la produzione e il confezionamento di prodotti derivati del pomodoro.
Il Consorzio con sede nel cremonese associa oltre 300 aziende agricole site principalmente nelle provincie di Parma, Piacenza, Cremona e Mantova, che coltivano a pomodoro circa 4.500 ettari di terreno. La produzione complessiva è di 350.000 tonnellate di pomodoro fresco e copre l'intera filiera del pomodoro, dal seme al prodotto finito.
L'accordo, che prevede l'interazione tra filiera pomodoro e filiera grano duro, si inserisce all'interno del più amplio progetto "Agricoltura Sostenibile" (Barilla Sustainable Farming) che quest'anno ha già visto alla firma di due precedenti accordi di filiera nell'ambito della coltivazione e della rotazione di grano, barbabietola da zucchero, colza e girasole.
Il Gruppo parmense, infatti, è uno dei principali utilizzatori di grano duro in Italia e, come tale, intende promuovere progetti volti a migliorare la coltivazione, in termini di sostenibilità economica ed ambientale. L'accordo con il Consorzio Casalasco del Pomodoro, dunque, nasce nel segno di un ulteriore impegno nel promuovere lo sviluppo di attività congiunte e sinergiche con filiere di altre colture, sviluppando collaborazioni di tipo orizzontale con realtà affidabili del sistema agro- alimentare italiano che abbiano intrapreso un percorso similare di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Anche attraverso questo quarto accordo con Casalasco, Barilla intende supportare gli agricoltori nello sviluppo di un sistema pluriennale di coltivazione sostenibile, garantendo sbocchi commerciali a tutte le colture in rotazione, ritenendo che la corretta ripartizione del valore economico all'interno della filiera sia uno dei pilastri fondanti del legame tra mondo agricolo, territorio e industria.
"Questo modello di Agricoltura sostenibile da noi perseguito – commenta Paolo Barilla, Vice Presidente del Gruppo Barilla – è anche nell'interesse dei consumatori, perché solo attraverso l'impegno continuo dell'azienda a gestire la qualità, la sicurezza alimentare e l'impatto ambientale lungo tutta la filiera possiamo garantire prodotti migliori valorizzando le materie prime made in Italy."
Le aziende agricole e gli stabilimenti del Consorzio Casalasco del Pomodoro, così come la filiera e la tracciabilità, sono certificati secondo i più elevati standard italiani ed europei. L'adesione a protocolli volontari come il Global Gap – esteso a tutte le aziende agricole socie – o a network come la SAI Platform testimoniano la costante attenzione per l'ambiente e per una produzione sempre più sostenibile.
"Questo progetto, frutto della ormai consolidata partnership con Barilla- dichiara Costantino Vaia, DG del Consorzio Casalasco del Pomodoro – oltre a rappresentare un'ulteriore opportunità di crescita e valorizzazione del nostro territorio, evidenzia un chiaro impegno allo sviluppo di un sistema di cooperazione etico e sinergico per il miglioramento degli standard ambientali, sociali ed economici"
Il "Decalogo per la Coltivazione Sostenibile del Grano Duro di Qualità" realizzato e promosso da
Barilla riafferma il ruolo centrale della rotazione delle colture.
L'avvicendamento tra diverse specie vegetali sugli stessi appezzamenti è di fondamentale importanza per il miglioramento dell'efficienza della coltivazione e la conseguente riduzione dell'impatto ambientale. Infatti grazie ai corretti cicli di rotazione è quindi possibile ottimizzare l'impiego di agro farmaci, migliorare la gestione dei fertilizzanti, difendere la biodiversità e incrementare la fertilità dei suoli e non ultimo ridurre i rischi legati alla food safety.
(Fonte Consorzio Casalasco del Pomodoro)

Ogni weekend la scoperta di un vino del Mont'Arquato: per un'estate da bere con "Principe", "Bande Nere", "Abbraccio" e "Magno", da sabato 12 luglio alle Cantine Casabella di Castell'Arquato (PC). Un percorso di eno-turismo pensando ad Expo2015.

Piacenza, 10 luglio 2014 - di Paola Tanzi -

Alla scoperta dei prodotti locali, quelli della terra del vino, per le Cantine Casabella, che da sabato 12 luglio inaugurano la «Mont'Arquato Summer», una serie di quattro appuntamenti ognuno dei quali dedicato ad un vino della tradizione piacentina. Quattro week-end in cui, con la guida di un sommelier professionista, la cantina di Castell'Arquato, all'interno del proprio store, presenterà quattro tipicità locali legate alla pregiata linea del Mont'Arquato, ben nota a livello nazionale ed internazionale.

Si parte il 12 e 13 luglio con il "Principe", l'ortrugo doc, fiore all'occhiello della produzione piacentina, il 19 e 20 luglio con «Bande Nere», spumante metodo classico, il 26 e 27 luglio con "Abbraccio", aristocratico ed elegante vino d'autore la cui etichetta è firmata dall'artista Giancarlo Bargoni, terminando, il 2 e 3 agosto, con una tipicità di Castell'Arquato il «Magno», spumante extra-dry metodo charmat, che ha molto da raccontare al mondo dei "winelovers".

DSCN6249rid

Ogni assaggio sarà curato nel particolare e sarà un percorso sensoriale alla scoperta di gusti originali e tipici della tradizione piacentina. In un momento in cui vi è grande attenzione per la tipicità, per il locale e per la tradizione il «Mont'Arquato Summer» si presenta come punto di incontro di più fattori: la scoperta di un territorio unico, quale quello del borgo di Castell'Arquato, perla intatta del Ducato di Parma e Piacenza, di una storia, quella del Mon'Arquato e dei suoi protagonisti, e di un sapore tipico, quello del prodotto piacentino. La «Mont'Arquato», linea blasonata delle Cantine Casabella, vanta numerose menzioni e notevoli premi, anche internazionali: campione di incassi in questa direzione il "Duca di ferro", gutturnio riserva, che sarà tra i protagonisti dell'autunno 2014 in cantina, con assaggi e degustazioni guidate alla scoperta dei rossi piacentini. La rassegna «Mont'Arquato Summer» è l'inizio di un percorso di appuntamenti che la cantina di Castell'Arquato ha in programma di calendarizzare in vista del grande evento di Expo2015, dedicato all'alimentazione ed all'ambiente: vino e terra del vino. Il binomio perfetto per una nuova concezione di enoturismo. Le degustazioni si terranno nello store delle Cantine Casabella, in località Socciso di Castell'Arquato, il sabato, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00 e la domenica dalle 9.00 alle 12.30.

 

Mercoledì, 09 Luglio 2014 08:24

Lattiero Caseario, Stop al latte spot

Luglio inizia in flessione per il latte spot. Calma piatta invece per le due principali DOP. Invariato il Burro.

di Virgilio Parma - 09 luglio 2014

LATTE SPOT: Si arresta l'ascesa del latte spot nella prima settimana di luglio. A Verona la quotazione dello scorso lunedi, ultimo giorno di giugno, (42,27€ - 43,30/100litri latte) è durata solo l'arco della settimana posto che lunedì 7 luglio è stato registrato un calo del 3,49%.

BURRO E CREME: Andamento per certi versi analogo al latte spot è stato registrato dalle Creme a uso alimentare (40% mg). Alla Borsa merci di Milano dopo l'ultimo colpo di coda di lunedì 30 giugno (+2,20%) la prima settimana di luglio si è aperta con un calo sensibile del -3,23% (1,80€/kg) non replicato a Verona dove i listini non hanno subito variazioni attestandosi all'interno del range 1,78-1,80€/kg, quota raggiunta lo scorso 30 giugno in conseguenza di un incremento dello 0,85%.

FORMAGGI: Invariate le quotazioni delle due principali DOP. Il mese di Luglio si è aperto con le medesime quotazioni dell'ultima settimana di giugno sia per il Grana Padano DOP sia per il Parmigiano Reggiano. Un comportamento omogeneo che ha interessato tutte le tipologia di stagionatura e diffuso in tutte le piazze prese a riferimento.
Nello specifico il Grana Padano è stato quotato alla borsa milanese tra 6,85 e 6,95€/kg il 9 mesi di stagnatura e compreso tra 7,45 e 8,10 €/kg il 15 mesi di stagionatura.
Alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma il Parmigiano Reggiano ha invece mantenuto i listini compresi tra 7,85 e 8,20€/kg relativamente al 12 mesi e tra 9,35 e 9,70€/kg il 24 mesi.

Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 27 07 Luglio 14

1.1 editoriale Vacanze e prelievi. Siamo alle solite.
2.1 export Parmigiano Reggiano, cresce in nord america
3.1 mipaaf I Primi 120 giorni del Ministro Martina
3.2 AGEA Coldiretti, pagamenti per 200 mln sono ossigeno per agricoltura
4.1 Lattiero caseario Latte Spot, + 11,41% sul mese precedente
5.1 formazione Parma, IRECOOP cambia sede
5.2 Parma Parma, due sindaci cooperatori
5.3 energie rinnovabili AssoRinnovabili lancia l'allarme ai Comuni e ai proprietari terrieri
6.1 finanza Anatocismo. Ma che c'azzecca con il decreto agricoltura?

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

 

In crescita i consumi nel nord america. A breve i negoziati sul "parmesan".

+2,7% negli USA e + 12,7% in Canada nei primi tre mesi del 2014.

Reggio Emilia, 2 luglio 2014 - Continuano ad aumentare i consumi di Parmigiano Reggiano nel mercato del Nord America. Nei primi tre mesi dell'anno si è registrato un +2,7% delle esportazioni negli Usa e un +12,7% nel Canada, in un quadro decisamente positivo delle esportazioni totali, che nello stesso periodo hanno fatto segnare un +4,8%.
Questi andamenti si inseriscono in uno scenario che vede il mercato Usa al 1° posto dei mercati extraUE con il 16,4% dell'export del Parmigiano Reggiano e al 4° posto nella classifica totale, immediatamente a ridosso dei maggiori mercati europei, con la Francia al primo posto con il 19,4%, seguita dal Regno Unito con il 17% e dalla Germania con il 16,8%.
E' all'interno di questo quadro che il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha partecipato al Fancy Food Show di New York, la più importante fiera alimentare del nord America con oltre 20.000 visitatori, 180.000 prodotti e 2.400 espositori da più di 80 paesi di tutto il mondo.
Proprio da qui è venuta l'ulteriore conferma dell'importanza del mercato Usa per il Parmigiano Reggiano: un mercato non ancora "maturo" – sottolinea il Consorzio – che vede rafforzarsi la propensione al consumo di prodotti naturali e che esprime un grande potenziale di sviluppo, come dimostra non solo l'andamento dei primi mesi del 2014, ma anche la tendenza degli ultimi anni, che hanno visto un incremento sia nel 2012 (oltre il 6%) sia nel 2013 (oltre il 4%).
"Il Parmigiano Reggiano – spiega il Consorzio di tutela - si è affermato negli Usa come una delle eccellenze della tradizione alimentare italiana soprattutto per due tratti distintivi: il fatto di essere un prodotto completamente naturale e l'ampia gamma di stagionature che è in grado di offrire ai consumatori".
"Un successo – prosegue il Consorzio – che trascina con sé anche quelle zone d'ombra rappresentate dalla diffusa presenza di casi di usurpazione del nome e dell'uso del termine "parmesan", interdetto in Europa a tutti i soggetti diversi dai caseifici riconosciuti dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, ma ammesso dalla legislazione americana".
Un problema, quello delle denominazioni ingannevoli, che coinvolge una lunga serie di denominazioni di eccellenze europee (quali asiago, fontina, gorgonzola tra le denominazioni italiane, feta, gouda, gruyere e cheddar tra le denominazioni europee) "e che finalmente – sottolinea il Consorzio - sta per essere affrontato nei negoziati bilaterali tra USA e UE, nell'ambito dei quali chiediamo all'Unione Europea e al Governo italiano un'azione forte ed intransigente rispetto a fenomeni che vanno a discapito dei produttori e, prima ancora, di consumatori americani che non hanno una reale possibilità di controllo sulla veridicità delle denominazioni".
Anche di questo il Consorzio ha parlato con il ministro delle Politiche agricole e alimentari, Maurizio Martina, negli spazi del Fancy Food Show di New York, dove l'Ente di tutela ha incontrato le più importanti società americane d'importazione e di distribuzione.
"In questa sede – osserva il Consorzio – abbiamo definito nuovi accordi commerciali con primarie catene distributive del mercato nord-americano, che nei prossimi anni giocherà un ruolo rilevante ai fini del raggiungimento dell'obiettivo di una quota di export pari al 50% sulla produzione".

(Fonte Consorzio di Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano)

Domenica, 06 Luglio 2014 10:26

I primi 120 giorni del Ministro Martina

Martina: "Abbiamo lavorato tanto, consapevoli di essere all'inizio di un lungo percorso".

Roma 25 giugno 2014
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso note i contenuti della conferenza stampa dal titolo "120 giorni di politiche agricole" nel corso della quale il Ministro Maurizio Martina ha illustrato il lavoro svolto durante i primi 4 mesi di Governo. Alla conferenza dello scorso 25 giugno erano presenti anche il Viceministro Andrea Olivero e il Sottosegretario Giuseppe Castiglione.
Nel corso della conferenza sono state illustrate le misure, i provvedimenti e le azioni che sono state messe in campo negli ultimi 4 mesi in favore dell'agricoltura e del settore agroalimentare. Tra le principali:
- l'approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, di "Campolibero", il piano di interventi per l'occupazione giovanile in agricoltura e per il ricambio generazionale, sgravi fiscali, semplificazioni per il settore e il rafforzamento delle azioni per la sicurezza nella Terra dei Fuochi;
- l'intesa con le Regioni sulla nuova Pac, con l'accordo raggiunto sulle risorse del I Pilastro;
- Un piano di "spending review" con razionalizzazione dei costi sostenuti dal Ministero e una ottimizzazione delle spese per gli enti collegati;
- la definizione dei principali punti dell'agenda attorno alla quale si svilupperà il lavoro della Presidenza italiana del prossimo Semestre europeo;
- lo sblocco di risorse per destinare aiuti agli indigenti e una gestione condivisa con il Ministero del Lavoro per la destinazione dei fondi;
- il rafforzamento dei controlli nel settore agroalimentare e un accordo per la tutela delle denominazioni di qualità sul web.
 
"Abbiamo lavorato tanto - ha detto il Ministro Martina -, consapevoli di essere all'inizio di un lungo percorso. Anche se parliamo di pochi mesi sono evidenti le novità, la voglia di cambiamento e la consapevolezza di riaprire i margini di competitività del nostro Paese attraverso l'agricoltura e il settore agroalimentare. Siamo riusciti a mettere in campo un'azione forte, che ha rimesso agricoltura italiana al centro del dibattito e che può davvero contribuire alla crescita dell'economia italiana. L'approvazione di 'Campolibero' dimostra come l'agroalimentare sia diventato uno dei cuori pulsanti dell'azione del Governo. Ci siamo mossi con molta attenzione - ha aggiunto il Ministro - su tanti aspetti. Penso alla spending rieview interna al Ministero, dove siamo riusciti a risparmiare salvaguardando le professionalità. Così come abbiamo fatto sugli enti vigilati, ottimizzando le spese e garantendo il mantenimento delle attività fondamentali. A livello europeo siamo stati impegnati con la battaglia per la tutela delle nostre produzioni e, nei prossimi mesi, lo saremo sempre di più, consapevoli dell'importanza del ruolo che l'Italia avrà nel Semestre di Presidenza dell'Ue. Abbiamo davanti grandi sfide, come quella di Expo del 2015, ma - ha concluso il Ministro Martina - siamo decisi ad affrontarle con lo stesso spirito di squadra che ci ha permesso fino a oggi di ottenere importanti risultati".
(Fonte Uff. stampa Mipaaf)

Altre 60.000 aziende saranno interessate dallo sblocco dei pagamenti AGEA

Parma, 30 giugno 2014 -
Una boccata di ossigeno per le imprese agricole destinatarie dei pagamenti che risponde alle nostre continue sollecitazioni per sbloccare la situazione nei ripetuti incontri con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al quale va un sincero ringraziamento. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l'annuncio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che a seguito del completamento delle attività di controllo, dopo un primo sblocco di 81,5 milioni di euro, Agea ha disposto il pagamento di ulteriori 117 milioni che circa 60.000 aziende agricole vedranno accreditati sui propri conti correnti fra il 3 e il 4 luglio prossimi. Si tratta di un ottimo inizio per il neo Commissario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) Stefano Antonio Sernia con il quale – conclude Moncalvo - siamo pronti a collaborare anche in vista degli importanti appuntamenti che ci attendono con la riforma della Politica Agricola Comune.
(Fonte Coldiretti - 27 giugno 2014)

Domenica, 06 Luglio 2014 08:22

Parma, due sindaci cooperatori

Pedrazzi e Bricoli due sindaci cooperatori

Parma, 30 giugno 2014 -

Le recenti consultazioni elettorali hanno portato a essere eletti anche due sindaci di indiscutibile orientamento cooperativistico.

Emanuele Pedrazzi, classe 1978, già consigliere comunale in precedenza e reduce dall'incarico di Vice Sindaco nel mandato 2009-2014 è stato eletto il 25 Maggio scorso Sindaco di Pellegrino Parmense. A capo della lista civica "Uniti per Pellegrino" Emanuele Pedrazzi opera all'interno della Azienda Agricola PEDRAZZI s.s. con sede nella frazione di Varone ad indirizzo zootecnico a conduzione familiare e produce latte destinato alla trasformazione in formaggio Parmigiano-Reggiano. L'azienda Pedrazzi è conferente nel Caseificio Sociale Alta Val Stirone con sede nel Comune di Pellegrino Parmense, associata a Confcooperative-Fedagri Parma.

Giordano Bricoli, classe 1976, è il nuovo sindaco di Langhirano. Ha vinto a Langhirano con la lista "Langhirano Civica". Vanta un passato molto attivo nel Comune di Neviano degli Arduini: dal 1997 ha assunto la carica di amministratore ricoprendo i ruoli di Consigliere, Assessore, Vicesindaco per assumere l'incarico di Sindaco nei due mandati dal 2001 al 2011, per poi ritornare al ruolo di Vicesindaco, non potendo più ricandidarsi come Sindaco. E' stato anche Presidente della Comunità Montana Est di Parma. In ambito cooperativo ha promosso la costituzione – divenendone presidente - del Consorzio Oasi Nevianese, un consorzio di commercializzazione che raggruppa dei caseifici cooperativi della zona dell'Appennino Parmense, associato a Confcooperative. Attualmente è Consigliere di Confcooperative Parma ed è coordinatore del Settore Sanitario di Parma.
(confcooperative parma)

Nel DL 91 del 24/6/14, il cui oggetto è completamente diverso, all'interno è stato reintrodotto l'Anatocismo bancario.

- di LGC -
Parma 02 Giugno 2014 ----
Presi dall'euforia dei "mondiali" di calcio l'Italia s'é desta con l'anatocismo bancario riproposto nel decreto legge del 24 giugno il cui oggetto è totalmente diverso trattandosi di agricoltura. Tant'è che, di questo decreto, ne avevamo accennato la scorsa settimana relativamente alla norma riguardante l'accensione di fuochi con sterpaglie.

Cosa centra una modifica così importante di natura finanziaria e bancaria in un decreto che ha per oggetto il settore agricolo, l'edilizia ed il rilancio dell'economia? E' una domanda legittima che richiama immediatamente una raccomandazione dello stesso Presidente Napolitano di pochi giorni orsono allorquando il Governo tentò di realizzare un decreto "omnibus".
Ma di questo nessuno, o quasi, se ne era accorto. Certamente gli istituti bancari, così distratti dall'intensa attività di erogare finanziamenti a destra e manca sarà sicuramente sfuggito. Presi come erano a predisporre tutto il necessario per supportare la richiesta "spontanea" di POS che a loro, e soltanto a loro dovrebbe fruttare circa 5 miliardi di euro stando a una stima di confesercenti.
Non se ne sono accorti nemmeno la gran parte dei grandi media così impegnati a analizzare una sconfitta calcistica di immense proporzioni.
Fatto sta che la questione si ripete. Cambiano i governi, cambiano le bandiere, ma le cattive abitudini rimangono.
Già in molte circostanze, quando ad esempio il "popolo bue e schiavo" tenta una meritata vacanza ecco che il carburante cresce, crescono le accise e con essa la quota IVA che, anomalia nazionale, viene calcolata anche sulla quota di un'altra tassa (l'accise appunto) come se questa fosse un servizio erogato invece di una delle tante gabelle.
Nel DL 91 di pochi giorni fa, (24/6/2014) l'articolo 31 ha di fatto modificato l'articolo 120 del testo unico bancario (D.LGS.385/93), reintroducendo la capitalizzazione degli interessi nei contratti con gli istituti di credito (produzione di interessi su interessi), su base annua, secondo i criteri che saranno disciplinati dal CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio composto dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, che lo presiede, nonché dai Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministro per le Politiche Europee)
Una cosa davvero grave, se solo si pensa che appena pochi mesi fa con la "Legge di Stabilità 2014″ (legge 27.12.2013 n. 147), aveva modificato l'art. 120 del testo unico bancario dichiarando la pratica anatocistica fuori legge.
Per fortuna qualcuno vigila e in questo caso lo si deve www.usurabancaria.com che ci ha aperti gli occhi.

(allegato il DL 91 del 24 giugno 2014)

Verace e sostanziosa l'una, leggera e delicata l'altra. Oltre 4.000 assaggi offerti gratuitamente al pubblico uniranno il simbolo della cucina romagnola con la Regina Rosa della tradizione emiliana, protagonista con la Sposa PerFetta della cerimonia di inaugurazione in programma al Grand Hotel di Rimini.

Parma, 3 luglio 2014 -

Galeotta sarà la Notte Rosa che vedrà un incontro gastronomico d'eccellenza fra due prodotti simbolo della tradizione regionale, con storie e tradizioni produttive garantite dal marchio IGP: la Mortadella Bologna, portabandiera per definizione della gastronomia felsinea si unirà alla verace e sostanziosa Piadina romagnola. A suggellare l'unione oltre 4.000 assaggi di Mortadella Bologna IGP, serviti con le autentiche "piade" messe a disposizione dal Consorzio della Piadina Romagnola, che raggruppa 22 produttori da tutta la Romagna, distribuiti gratuitamente al pubblico durante la serata di venerdì 4 luglio presso lo stand del Consorzio Mortadella Bologna, allestito accanto a Piazzale Fellini.

La Mortadella Bologna IGP vestirà il ruolo di autentica protagonista del "Capodanno dell'estate 2014", che come ormai da tradizione porterà in riviera migliaia di persone da tutta Italia. Si partirà dal momento istituzionale più importante, la cerimonia di inaugurazione che, nella splendida cornice del Grand Hotel di Rimini, darà il via ufficiale alla manifestazione. La Mortadella Bologna IGP sarà fra i protagonisti del buffet che seguirà il taglio virtuale del nastro da parte delle autorità, accompagnata per l'occasione dalla Sposa PerFetta, la simpatica sposina "mortadellosa" testimonial delle iniziative promozionali - come questa riminese - di avvicinamento all'evento MortadellaBò (www.mortadellabo.it) in programma a Bologna dal 9 al 12 ottobre.

Ma la presenza della Sposa PerFetta non si limiterà all'inaugurazione della lunga notte riminese: dopo le tappe che l'hanno vista madrina di eventi di caratura internazionale quali Vinitaly a Verona, Salone del Mobile a Milano, Cibus a Parma e Borsa delle 100 città d'arte a Bologna, la simpatica sposina proseguirà, infatti, lungo le vie della città - e in particolare in Piazzale Fellini, dove a partire dalle 22 si terrà il concerto della rock star Elisa - la caccia amorosa alla ricerca del suo compagno di vita e di tavola ideale, con cui convolerà a nozze durante la kermesse bolognese di ottobre. Sarà forse la piadina romagnola? Come sempre il pubblico potrà farsi immortalare al suo fianco in foto e video, che saranno ancora una volta raccontati sulle pagine dedicate di Facebook www.facebook.com/MortadellaBo e Twitter twitter.com/MortadellaBo.

Tutti gli appuntamenti in calendario durante la Notte Rosa sono organizzati nell'ambito dell'Anteprima Filo Rosa, originale iniziativa itinerante promossa dal Consorzio Mortadella Bologna come marcia di avvicinamento a MortadellaBò, l'evento più importante dedicato alla Mortadella Bologna IGP in programma come detto ad ottobre nel capoluogo emiliano. L'Anteprima Filo Rosa si inquadra fra le attività che il Consorzio Mortadella Bologna porta avanti con impegno e passione per la promozione e la conoscenza di uno dei prodotti simbolo della tradizione emiliana, e bolognese in particolare. Costituito nel 2001, impegnato in prima linea anche nelle attività di contrasto a imitazioni e contraffazioni in collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Consorzio Mortadella Bologna riunisce oggi ben 31 aziende, che producono circa il 95% di tutta la Mortadella Bologna IGP.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Mortadella Bologna)

Ogni sabato, in piazzale Aldo Moro, all'Espansione Sud gli agricoltori del territorio propongono direttamente alla clientela i propri prodotti: frutta e verdura di stagione, miele, fiori tutti genuini e a "chilometro zero" -

Reggio Emilia, 2 luglio 2014 -

Riparte a Correggio – all'Espansione Sud, in piazzale Aldo Moro, ogni sabato dalle ore 8 alle ore 12,30 – il "Mercato degli agricoltori". L'iniziativa, promossa dal Comune di Correggio, con il sostegno di Confederazione Italiana Agricoltori e Coldiretti, vede gli agricoltori del territorio correggese proporre direttamente alla clientela i propri prodotti: frutta e verdura di stagione, miele, fiori tutti genuini e a "chilometro zero".
"Attivare in tempi così brevi il mercato contadino", commenta Monica Maioli, assessore alle attività produttive e commercio, "vuol essere un segnale di particolare attenzione nei confronti degli agricoltori, riconoscendo a loro un ruolo di fondamentale importanza nella promozione e valorizzazione delle nostre produzioni di qualità a chilometri zero e utilizzando una forma di distribuzione anche alternativa rispetto ai canali tradizionali di vendita. Il mercato degli agricoltori, che ha raccolto negli anni l'apprezzamento di tanti cittadini, risulta essere anche un elemento di ulteriore attrazione per il quartiere Espansione Sud, contribuendo a rendere l'area maggiormente vissuta e frequentata".
Il "Mercato degli agricoltori" correggese proseguirà, con cadenza settimanale, nel corso di tutta l'estate.

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Mercoledì, 02 Luglio 2014 08:32

Latte Spot, + 11,41% sul mese

Leggero ritocco dei listini di Burro. Il latte spot conclude il mese di giugno in forte recupero. "Padano" confermati i listini e "Parmigiano" relativamente stazionario.

Parma - 02 luglio 2014
Non si arresta l'ascesa del latte spot. Nel corso del mese di giugno il prodotto nazionale, quotato alla borsa di Verona, ha recuperato quasi 4,5€. Sul fronte del Burro nessuna significativa variazione rialzista segnalata, salvo un leggero ritocco per i listini del Burro CEE e del Burro di centrifuga. Si conferma in crescita la Crema di latte (40% mg) sulla piazza di Milano. Una 27esima settimana sostanzialmente stabile per le due principali DOP. Confermati infatti tutti i listini della precedente ottave riguardo al Grana Padano DOP e, analogamente al padano, anche i prezzi del Parmigiano Reggiano non hanno subìto variazioni alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma mentre un leggero riallineamento dei prezzi è stato registrato a Milano.

LATTE SPOT: ancora un +3,61% (43,82 - 44,85€/100 litri) registrato in quest'ultima settimana di giugno con un incremento medio del 11,41% sul mese precedente. Nulla se confrontato con l'ascesa del prezzo del latte provenienza estera che ha sfiorato la soglia del +21% di incremento sul mese precedente registrando un prezzo medio mensile di 41,63€/100 litri contro la media nazionale che ha raggiunto quota 42,79€/100 litri.

BURRO E CREMA: leggero ritocco ai listini del Burro Cee (3,25 €/kg) e del Burro di centrifuga (3,45€/kg). Prosegue invece la tendenza al rialzo della crema di latte. Milano registra, per la quinta settimana consecutiva, un ulteriore +2,25% corrispondente a 1,82€/kg. Listino già aggiorna a 1,86€/kg (+2,20%) nella seduta milanese del 30 giugno. A Verona, dopo il rialzo della precedente settimana, il prezzo è rimasto invariato e compreso tra un prezzo minimo di 1,78€/kg e un prezzo massimo di 1,80€/kg.

GRANA PADANO: nessuna variazione di listino in tutte le piazze di riferimento e per ogni tipologia di prodotto. Nello specifico a Milano è stato quotato a 6,85 e 6,95/kg il 9 mesi di stagionatura e 7,45-7,70/kg il 14-16 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO: In attesa di verificare le conseguenze del sequestro di 2.400 forma dovute al "taroccamento" delle analisi del latte (aflatossine) e nella speranza che dette analisi non siano state modificate anche nel contenuto di grasso (utile alla quantificazione della produzione equivalente di latte ai fini della determinazione delle "Multe" per il superamento delle quote latte) il mercato del Re dei Formaggi, almeno in quest'ultima settimana di giugno, sembra essersi stabilizzato. Alla borsa parmense (riferimento per l'intero comprensorio) il "Parmigiano" 12 mesi è rimasto fermo alla forbice 7,85 - 8,20. Altrettanto si è verificato per il 24 mesi che ha confermato i prezzi compresi tra 9,35 e 9,70 €/kg.
La piazza di Milano invece continua il percorso di riallineamento e non arresta la tendenza ribassista per la quale è stato fissato il prezzo di 7,95 - 8,25€/kg per il 12 mesi (-1,22%) e di 9,75 -10,50€/kg per il 24 mesi (-0,49%).

Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 26 29 Giugno 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 26 29 giugno 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

SOMMARIO Anno 13 - n° 26 30 Giugno 14
1.1 editoriale Italia da riformare
2.1 imprese Consorzio Agrario di Parma, bilancio in utile tra investimenti e prospettive
3.1 sicurezza Bruciare sterpaglie non è reato
3.2 difesa Diabrotica del mais. La difesa in Emilia Romagna
3.3 indagine aflatossine "Parmigiano" contaminato. La Regione valuterà costituzione parte civile
4.1 Lattiero caseario Inarrestabile Latte Spot
5.1 MIPAAF 3 luglio, convocati i tavoli "suinicoltura" e "lattiero-caseario"
5.2 Reggio emilia Scende il Valore aggiunto dell'agricoltura reggiana
6.1 cereali Centri di stoccaggio in Italia.

Una presenza contenuta grazie all'obbligo di rotazione imposto dalla Regione Emilia Romagna sin dal 2003.

Parma, 26 giugno 2014.
La Diabrotica del Mais o Verme delle radici del mais è un coleottero crisomelide grave parassita del mais. I danni che le larve di questa specie causano alle radici del mais ne fanno uno dei fitofagi più importanti per questa coltura. La sua comparsa sul territorio italiano, risale al 1998 seppure la sua presenza in europa fosse già stata accertata dal 1992.

In Emilia-Romagna la presenza della diabrotica, "viene contenuta senza l'uso di insetticidi, molto al di sotto della soglia economica di intervento", questo perché "la più efficace forma di lotta alla diabrotica è la rotazione delle colture, dato che il fitofago vive esclusivamente su mais". Inoltre, "dal 2003 la Regione ha disposto il divieto di successione del mais a se stesso" e il rispetto di questa prescrizione "è obbligatorio per accedere ai contributi del Programma di sviluppo rurale".

 A precisarlo è Tiberio Rabboni, assessore alle Politiche agricole, rispondendo in Aula ad una interrogazione di Andrea Pollastri (Fi-Pdl) che chiedeva "quale sia la situazione relativamente alla presenza e alla diffusione della diabrotica e quali siano le politiche di prevenzione e contrasto adottate dalla Regione".

MIPAAF
3 luglio, convocati i tavoli "suinicoltura" e "lattiero-caseario"

Roma, 23.06.14
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sono stati convocati per giovedì 3 luglio il Tavolo della filiera suinicola e il Tavolo della filiera lattiero-casearia.
Le riunioni, previste rispettivamente alle ore 12.30 e alle ore 16.30, si terranno presso la sede del Dicastero.

Domenica, 29 Giugno 2014 09:00

Cereali. Centri di stoccaggio in Italia.

Ismea ha pubblicato i risultati del primo censimento delle strutture di stoccaggio cerealicole in Italia.

- di Virgilio
Parma 23 Giugno 2014 -
Il centro di stoccaggio dei cereali, il posizionamento e l'adeguatezza delle strutture rappresenta il punto di partenza per orientare future politiche di sviluppo finalizzate ad aumentare la competitività dell'intera filiera cerealicola nazionale.
Nella stesura del Piano Cerealicolo Nazionale predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sono state individuate le principali criticità riferibili alla filiera cerealicola individuando per ciascuna di esse specifiche azioni operative.
Il "Censimento delle strutture di stoccaggio" è appunto uno delle azioni individuate i cui risultati - scaricabili gratuitamente - sono stati presentati da Ismea nei giorni scorsi.
Il numero dei centri di stoccaggio censiti in Italia ammonta a circa 1200, per un potenziale di oltre 11 milioni di tonnellate, riconducibile per il 55% ai silos e per il restante 45% ai magazzini. Tra le Regioni che si contraddistinguono per una maggiore capacità di stoccaggio spiccano Veneto ed Emilia Romagna, seguite nell'ordine da Lombardia, Puglia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. E' quanto emerge dalla prima indagine censuaria a livello nazionale effettuata da Ismea nel 2013 e che si inserisce nell'ambito delle attività del Piano cerealicolo nazionale finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. L'indagine ha permesso di ottenere oltre a una mappatura geografica dei centri di magazzinaggio, anche una ricognizione delle caratteristiche strutturali, dotazioni strumentali e modalità di gestione all'interno dei centri, finora disponibile solo in maniera frammentata e limitata solo ad alcune realtà territoriali.
In sintesi i risultati del censimento evidenziano una struttura generalmente inadeguata alle necessità della filiera. La polverizzazione delle strutture e, fatte salve alcune eccezioni, il maggior numero di centri di stoccaggio in Italia si caratterizza, infatti, per una spiccata obsolescenza, una contenuta capacità oraria di lavorazione, un'unica fossa di ricevimento e linea di carico che limita lo stoccaggio differenziato per partite omogenee di prodotto.
Ne consegue, sottolinea l'Ismea nello studio, anche in ragione della spiccata polverizzazione produttiva in Italia, che la produzione nazionale di cereali risulta difficilmente organizzabile in lotti di dimensioni tali da costituire "massa critica", con caratteristiche qualitative omogenee e tali da soddisfare le esigenze delle industria di trasformazione.
I risultati ottenuti dal censimento, conclude l'Ismea, lasciano intravedere ampi margini di miglioramento della filiera, con particolare riferimento alla necessità di incentivare in Italia lo stoccaggio differenziato per standard qualitativi, rispondenti alle necessità della lavorazione industriale, per limitare il ricorso alla materia prima estera e incrementare la crescita competitiva del settore.


DISTRIBUZIONE CENTRI PER NATURA GIURIDICA
Srl: n° 199 per 11.300 tonnellate media stoccaggio
Soc. coop: n° 275 per 10.500 ton.
Spa: n° 93 19.600 ton.
Snc: n° 194 6.200 ton.
impresa ind. n° 108 2.900 ton.
sas: n° 68 6.500 ton
SS: n° 7 63.300 ton
Consorzi agrari: n° 143 6.700 ton
(fonte ISMEA)

Una tre giorni fra i sapori dell' enogastronomia parmigiana sinonimo di alta qualità: il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, il Salame Felino, il Parmigiano reggiano, il Pomodoro, la Coppa, il Fungo di Borgotaro e ancora, le biodiversità agricole parmensi abbinati ai vini dei Colli di Parma. Ad arrichire l'iniziativa torna anche Fuori Menu Sense & The City, avviata durante Cibus, che dal 27 al 29 Giugno, proporrà degustazioni a tutto tondo -

Parma, 26 giugno 2014 -

Prende il via domani, venerdì 27 Giugno alle ore 17 all'Auditorium del Palazzo del Governatore con la tavola rotonda aperta alla cittadinanza, la prima edizione di "Parma Test of Future", evento che si proietta nel futuro dell'agroalimentare, che celebra il meglio delle produzioni parmigiane e che intende accreditare Parma come la Città del Buon Gusto, in Italia e nel mondo. Una ricca anteprima dell'articolato programma che Parma, in collaborazione con il Comitato Scientifico creato per l'occasione, proporrà nel 2015 per EXPO. Sabato e domenica saranno due giornate di incontri e approfondimenti, con laboratori interattivi, degustazioni guidate e stand gastronomici per consentire a cittadini e turisti di assaporare nell'accattivante cornice di Palazzo del Governatore "il bello e il buono di Parma". Il biglietto di ingresso, al costo di 15 euro, dà diritto alla libera consumazione di cibo e vino per tutti coloro che decideranno di venire a scoprire questa straordinaria vetrina dei prodotti enogastronomici di Parma e del suo territorio.

La manifestazione si aprirà con una tavola rotonda moderata da Fernanda Roggero de Il Sole 24Ore. Vi prenderanno parte i membri del Comitato Scientifico interdisciplinare che si esprimeranno con proposte ed opinioni sul futuro della città: fra loro il Presidente Giorgio Calabrese professore universitario e celeberrimo nutrizionista e Gualtiero Marchesi Rettore di ALMA. Seguirà l'inaugurazione ufficiale, per stampa ed autoriità, alle ore 19 al Ridotto del Teatro Regio, che sarà allietata dall'intervento musicale degli allievi del Conservatorio Arrigo Boito di Parma che canteranno arie di Verdi, Puccini e Donizetti.

ridSchermata 2014-06-26 alle 12.49.16

L'articolato programma di incontri e degustazioni si aprirà sabato 28 alle ore 11 al Palazzo del Governatore con una grande verticale di vini francesi, annate dal 2006 al 2010 di Chateau Meyeny e Chateau de Rayne, guidata da Ian D'Agata e Bernard Burtschy, colleghi a Figaro Vin. Dalle ore 12 si aprono le porte del Palazzo alle degustazioni delle eccellenze parmigiane proposte da tutti i Consorzi di Tutela per la prima volta insieme in un progetto promozionale, vini e cibi di qualità per esperti ed appassionati. Inoltre, sempre nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 giugno, è previsto un ricco programma di incontri e approfondimenti proposti dai Consorzi di Tutela, con il contributo di grandi Chef ed esperti nutrizionisti, nei quali non mancheranno le degustazioni guidate ai prodotti, insieme alle esperienze sensoriali a tutto tondo proposte da ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, con il Laboratorio interattivo per creare il gusto del futuro.

Partner d'eccezione dell'evento MARTINI & ROSSI, azienda che si è aggiudicata la gestione della Terrazza Bar all'interno del Padiglione Italia a EXPO e che ha scelto PARMA TASTE OF FUTURE come rampa di lancio per il progetto Terrazza Martini @Exopo2015, con la creazione di nuovi cocktail a base di lambrusco e malvasia, in abbinamento alle tipicità delle diverse regioni italiane, che saranno offerti sabato e domenica dalle 19,30 alle 22, a tutti i visitatori di PARMA TASTE OF FUTURE. A rendere Parma sempre più Città del Buon Gusto contribuisce anche SENSE & THE CITY, l'iniziativa promossa dalle migliori selezioni enogastronomiche di Fuori Menu che, dal 27 al 29 Giugno, proporranno degustazioni a tutto tondo, per gourmand ed appassionati, con menu dai 6 ai 25 euro, un'iniziativa a sostegno del progetto "Il Porto di Coenzo", centro di integrazione sociale e lavorativa per persone con deficit.

Per consultare il programma completo della manifestazione e per avere informazioni su tutti gli eventi in programma al Palazzo del Governatore consultare il sito www.parmatasteoffuture.com.

(Fonte: Comune di Parma)

 

A pochi giorni dal workshop promosso dalla Camera di Commercio sulle esportazioni agroalimentari negli USA, incluso un approfondimento sulle leggi antibioterrorismo, sono nove le imprese reggiane che stanno per spiccare il volo alla volta del Summer Fancy Food Show, in programma a New York dal 29 giugno all'1 luglio.

Reggio Emilia, 25 giugno 2014 -

E' la prima volta di una collettiva della Camera di Commercio ad una delle più importanti rassegne internazionali del comparto agroalimentare, che vedrà l'ente presente anche con un proprio stand nel quale sarà possibile degustare i vini selezionati all'edizione 2013 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco".
Quanto sia importante il mercato statunitense per i prodotti alimentari italiani e reggiani lo dicono le cifre: in otto mesi gli Usa hanno importato dall'Italia (che si colloca all'8° posto tra i Paesi esportatori verso gli USA) prodotti per 2,6 miliardi di euro, equivalenti a poco meno di 2 miliardi di euro, con una crescita dell'8,2% rispetto all'analogo periodo precedente.
Il Summer Fancy Food Show, a propria volta, è uno degli eventi di riferimento del comparto food&beverage; visitato da operatori internazionali che sono alla ricerca di prodotti di nicchia e innovativi, nell'edizione 2013 ha registrato la presenza di 2.300 espositori provenienti da 80 Paesi.
Grazie alla collaborazione con la Italy-America Chamber of Commerce di New York, alle 9 imprese reggiane in partenza per il Summer Fancy Food Show, la Camera di Commercio ha assicurato una specifica azione di promozione su 500 operatori statunitensi potenzialmente interessati ad attivare o ad accrescere gli scambi commerciali con la nostra provincia.
Le imprese reggiane che parteciperanno alla vetrina internazionale di New York sono: Acetaia del Casato Bertoni, Acetaia di Montericco, Antica Cascina San Lorenzo, Bross srl, Donelli Vini spa, Forgrana Corradini spa, Grana D'Oro srl, Impresa 39 srl, Righi srl.

(Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"