L’azienda vitivinicola di Guiglia è tra i produttori di Bollicine Made in Italy all’interno della 17° edizione del Cibus, dal 5 all’8 maggio -

 

Modena, 5 maggio 2014 –

Lambruschi FalcoRubens e Falconero Riserva 24 mesi, frizzanti secchi L'Ancestrale e Terrebianche e rosso fermo Malbone. Sono le etichette di punta del catalogo che TerraQuilia presenterà da oggi a giovedì 8 maggio al Cibus Bollicine, la vetrina dedicata ai produttori italiani di spumanti all’interno del Cibus 2014, fiera internazionale dell’alimentare di Fiere di Parma.

 

È un calendario denso di appuntamenti quello dell’azienda vitivinicola di Guiglia, in provincia di Modena. Dopo la recente presenza alla 48° edizione del Vinitaly – all’interno dello stand F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – TerraQuilia fa il bis con l’evento dedicato alle migliori bollicine d’Italia, dove partecipa con uno spazio espositivo interamente dedicato (Padiglione 7 - Stand L032). Oltre alla presentazione delle etichette più significative, l’appuntamento di Parma è l’occasione per illustrare le peculiarità della tecnica produttiva che caratterizza la produzione dell’azienda, il METODO ANCESTRALE.

 

La cantina TerraQuilia nasce dieci anni fa sulle colline di Guiglia, un micro territorio incontaminato che si estende fra i colli bolognesi, patria del Pignoletto, e quelli di Castelvetro, terra di elezione del Lambrusco Grasparossa. I vigneti dell’azienda si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, tratto distintivo che la rende una realtà unica nel proprio territorio. 

 

Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia con il METODO ANCESTRALE, un sistema di origini antiche che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamentosenza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. La produzione di TerraQuilia comprende inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“Dopo la positiva esperienza al Vinitaly – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – siamo orgogliosi di poter arricchire ulteriormente il nostro calendario di appuntamenti partecipando ad un altro evento di spessore, stavolta nella nostra terra, e con uno stand interamente riservato. Il Cibus Bollicine è una ulteriore occasione per presentare i nostri vini e la nostra realtà, espressione di un’area produttiva unica”.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

(Fonte: Ufficio Stampa TerraQuilia)

 

 

2700 aziende alimentari italiane a Cibus 2014, che apre lunedì 5 maggio – Cerimonia di inaugurazione, convegni, eventi negli stand e il fuori salone – Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, interverrà il 7 maggio

Parma, 3 maggio 2014 – La richiesta di cibo made in Italy da ogni angolo del pianeta sta rapidamente crescendo e la nostra produzione sta cercando di uscire dalla classificazione di prodotto di nicchia per divenire prodotto di largo consumo, arrivando sugli scaffali della grande distribuzione estera.

A questa domanda rispondono le 2700 aziende alimentari italiane che espongono a Cibus 2014 (la fiera internazionale dell’alimentare italiano, a Parma dal 5 all’8 maggio). Arriveranno a Cibus circa 10 mila operatori commerciali (dei 65 mila globali) provenienti da 115 Paesi. I Paesi “Focus” della fiera saranno: Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux in Europa; Stati Uniti d’America, Canada, Brasile, Giappone e Russia nel resto del mondo; un’attenzione particolare sarà riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico “ASEAN”.

Per conquistare i mercati esteri le aziende alimentari hanno messo a punto centinaia di nuovi prodotti che verranno presentati a Cibus per la prima volta (vedi la selezione sul sito Cibus.it nella rubrica “Novità di Prodotto”). L’aumento esponenziale dei nuovi prodotti presentati a Cibus è un altro dato che testimonia dello sviluppo della fiera che è passata dai 2100 espositori del 2010 ai 2300 espositori del 2012 per arrivare poi ai 2700 di quest’anno (Cibus è biennale).

La 17° edizione di Cibus sarà inaugurata lunedì 5 maggio alle ore 11 nella sala Pietro Barilla, alla presenza del Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, mentre nella giornata del 6 sarà presente il Vice Ministro delle Politiche Agricole, Andrea Romano.

Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, sarà presente a Cibus mercoledì 7 maggio dove terrà una conferenza stampa sui temi più rilevanti del comparto agroalimentare e sulla partecipazione di circa 500 aziende alimentari ad EXPO 2015, nel padiglione ad hoc “Federalimentare4Expo”, realizzato da Federalimentare con la consulenza tecnica ed organizzativa di Fiere di Parma.

Come sempre l’esposizione dei prodotti sarà affiancata da convegni, eventi, degustazioni e workshop.

Per quanto riguarda i convegni si va dalla presentazione in dettaglio su struttura e funzionamento del padiglione “Federalimentare4Expo” di Federalimentare e Fiere di Parma a EXPO 2015 alla Assemblea annuale dei soci di Federalimentare (l’associazione confindustriale che associa 6.500 aziende alimentari); dal convegno della Fondazione Barilla sul “Milan Protocol” al convegno di Assocarni sulle certificazioni Halal; dal convegno sulla “Internazionalizzazione del sistema alimentario nazionale” di SFC Confindustria e Ice a “Etalian Bio, Destinazione Australia e Giappone” di Assocamerestero; dal convegno sulla grande distribuzione estera “Promuovere il Made in Italy” del Gruppo Food a “Quale futuro per la promozione delle vendite” di Nielsen e Università di Parma.

Centinaia gli show cooking e le degustazioni negli stand, con tutti i grandi chef schierati a partire da Cracco, Oldani e Vissani, come pure tantissimi i testimonial Vip, dal campione di motociclismo Jorge Lorenzo alla squadra di ciclismo NERI in partenza per il Giro d’Italia e via dicendo.

Complementare a Cibus, si terrà la 5° edizione di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, forum interdisciplinare sulla sana nutrizione con seminari di medici e società scientifiche ed una sezione espositiva di prodotti alimentari salutistici.

Per finire, Cibus presenta un grande fuori salone, “Cibus Land”, con degustazioni, spettacoli ed eventi di ogni tipo nelle strade di Parma, oltre una grande lounge “After Cibus” riservata a visitatori ed espositori all’interno del palazzo del Governatore  (http://www.cibus.it/).

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 18 05 Maggio 14

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 18 - 05 maggio 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 18 05 Maggio 14

 

 

 

1.1 editoriale

1° maggio festa senza lavoro

2.1 agroalimentare

Al via CIBUS 2014 - molti gli espositori e tante le novità,.

3.1 suinicoltura

Suinicoltura, aumento contenuto dei costi di produzione 

4.1 pac

Riforma PAC: Mipaaf avvia collaborazione con Ismea

4.2 ogm

Coldiretti, il TAR boccia ricorso su stop semine in Italia

5.1 Energia

Emilia Romagna, un fondo di 24 milioni per le rinnovabili

6.1 lattiero  produzioni

Le produzioni DOP del 1° trimestre 2014

7.1 ambiente

Imballaggi: 100% riciclabili si può 

8.1 aziende  e bilanci 

 Emak S.p.A.: approvato il bilancio 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cibus 18 5Mag14 COP cibus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lunedi 5 maggio apre i battenti Cibus 2014 - Una delle più importanti kermesse continentali si presenta con molte novità dentro e fuori i padiglioni fieristici di Parma. 

 

Parma 4 maggio 2014 -

 

Sono ben 2.600 le aziende che espongono a Cibus 2014 e molte hanno colto l’occasione di una delle più importanti vetrine europee per portare le loro novità. Prodotti che troveranno un’ulteriore vetrina, oltre quella di Cibus, nel padiglione “Federalimentare4EXPO2015” che Federalimentare e Fiere di Parma realizzeranno alla esposizione universale di Milano, ospitando 500 aziende alimentari italiane che racconteranno tradizioni, storie, produzioni e rapporto col territorio.

Molte anche le iniziative che si svolgeranno nel Centro di Parma come ad esempio il Festival Internazionale di Fotografia Culinaria a Parma, in occasione di Cibusland, - IL FASCINO DI PARMA A PORTATA DI CIBUS -  una 6 giorni di eventi che si realizzano all’interno del Centro Storico di Parma a partire dal 3 maggio.

cibus 2014 gde

Il Festival International de la Photographie Culinaire fa tappa a Parma in occasione di Cibus. Dal 5 al 30 maggio, I Portici del Grano ospiteranno una selezione di 30 opere tratte dalle cinque precedenti edizioni del Festival (www.festivalphotoculinaire.com): si tratta di fotografie di artisti provenienti da tutto il mondo.

L’evento culturale parigino, diventato ormai un punto di riferimento per gli amanti della fotografia e per gli appassionati di Food, celebra il lavoro di virtuosi della macchina fotografica che hanno scelto di esprimersi muovendosi nel mondo del cibo.

Il progetto della mostra ai Portici del Grano nasce per iniziativa di Parma Alimentare, da un’idea condivisa con l’Associazione no-profit Rinascimento 2.0, in collaborazione con Cibusland e con il patrocinio del Comune di Parma.

All’inaugurazione - lunedì 5 maggio - sarà presente Jean-Pierre PJ Stéphan, presidente e fondatore del Festival che ogni anno affronta con passione ed estrema originalità un tema differente: "Poissons, coquillages et crustacés" nel 2009, "J'ai descendu dans mon jardin" nel 2010, "Street Food" nel 2011, "l'Oeuf " nel 2012, e "Luxe & Fête", fil rouge dell’ultima edizione del 2013.

L’iniziativa fa parte del piano di attività del consorzio Parma Alimentare ed è sostenuta dal contributo della Camera di Commercio di Parma.

ParmaAlimentare gde

“Il Festival International de la Photographie Culinaire è l’unico evento culturale al mondo che rende omaggio ai fotografi che esprimono la propria creatività attraverso immagini legate all’universo del cibo. La selezione di opere che abbiamo portato a Parma in occasione di Cibus 2014 esprime la potenza, l’intelligenza, l’eclettismo dei diversi sguardi degli artisti sull’alimentare. La fotografia culinaria diventa quindi opera d’arte a sé. Il Festival che presiedo è lieto di iniziare una collaborazione con Parma, città dalla grande cultura gastronomica, famosa nel mondo per i suoi prosciutti, i formaggi, le paste…. Vetrina sublime per esporre le immagini culinarie più belle del pianeta”  ha dichiarato Jean-Pierre PJ Stéphan, presidente e fondatore del Festival International de la Photographie Culinaire.

“Parma Alimentare ha colto con entusiasmo l’opportunità di questo evento culturale che avrà luogo nei giorni di Cibus, quando la città ducale diventa indiscussa capitale del Food in Italia e nel mondo. Ringraziamo pertanto il Comune e le Fiere di Parma per averci offerto la possibilità di contribuire al successo delle iniziative legate a Cibusland, convinti che sia sempre più strategico arricchire di contenuti culturali le offerte business, così da creare un circolo virtuoso che generi interesse verso la città e il tessuto sociale e imprenditoriale che li ospita”  ha affermato Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare. 

 

FIPC 2010 - Patrick Rougereau - Jai descendu dans mon jardin LR gde

 

 

 

 

 

 

Nel 2013 la produzione regionale suinicola ha evidenziato un aumento contenuto del costo di produzione, nonostante le tensioni sui prezzi delle materie prime alimentari, in particolare soia e mais.

 Reggio Emilia - 29 aprile 2014

Merito della maggiore produttività degli allevamenti, che ha permesso di limitare gli effetti della crescita delle spese e di cogliere l'opportunità del rialzo delle quotazioni al macello.

  • Tra gli indici tecnici che influenzano la produttività e che nel tempo hanno avuto una performance in costante crescita c'è il numero di suini svezzati per scrofa all'anno, salito tra il 2010 e il 2013 da 22,01 a 23,60. Si tratta di un risultato ottenuto grazie sia all'aumento dei parti all'anno per scrofa, cresciuto nello stesso periodo da 2,23 a 2,25, sia al maggior numero di suini nati vivi per parto. Sempre nell'ultimo triennio, la parallela riduzione dell'indice di mortalità in fase di svezzamento ha fatto salire da 9,87 a 10,5 i suinetti svezzati per parto. Questo generale miglioramento è il risultato di vari fattori, tra cui una più attenta selezione dei riproduttori e a una maggiore attenzione ai calori, con la conseguente diminuzione dei giorni di interparto.
  • L'analisi degli indici tecnici, indispensabile agli allevatori per valutare la competitività delle propria azienda, viene realizzata annualmente dal CRPA fin dal 1993 su base volontaria e con la collaborazione della Apa provinciali, su un campione ampio di allevamenti che, nel 2013, ha contato 50.000 scrofe.
  • A questa analisi, si affianca quella tradizionale del costo di produzione del suino pesante, che nel 2013, negli allevamenti a ciclo chiuso, è aumentato solo del 2% rispetto all'anno precedente, portandosi a 244 €/capo pari a 1,53 € per chilogrammo di peso vivo prodotto. Il miglioramento della produttività, oltre ad avere in parte compensato l'effetto del rialzo dei prezzi dei cereali e della soia, ha anche attutito gli effetti dell'incremento dei costi generali legati alle imposizioni fiscali che gravano dal 2012 sui fabbricati rurali. La maggiore efficienza delle scrofaie ha inoltre consentito di contenere il costo medio del lavoro e l'incidenza degli ammortamenti. 
  • Negli allevamenti a ciclo aperto il costo del magroncello di 35 kg è cresciuto nel 2013 dello 0,8%, sempre a causa dell'incremento dei costi di alimentazione e delle imposte gravanti sui fabbricati rurali. Anche in questo caso il miglioramento della produttività delle scrofe ha permesso di limitare gli effetti della crescita del costo di produzione.
  • Stabile, invece, il costo di produzione del suino pesante nel ciclo chiuso. Il risultato è l'effetto della riduzione del costo del magrone, che ha compensato il rialzo della spesa per gli alimenti e degli oneri per interessi ed ammortamenti. 
  • Facendo un confronto, nell'allevamento a ciclo aperto la voce di costo relativa all'alimentazione risulta maggiore rispetto al ciclo chiuso. Questa differenza è da attribuire alla mancanza di un'azione volta al miglioramento genetico degli animali allevati.
  • Per quanto riguarda la redditività, il 2013 si è contraddistinto per una prima parte nella quale il calo stagionale delle quotazioni dei suini pesanti e l'aumento dei costi di produzione non hanno permesso agli allevatori di coprire interamente, almeno nel secondo trimestre, le spese per i mezzi correnti di produzione. La situazione è migliorata nel secondo semestre, quando i forti rialzi delle quotazioni hanno risollevato il bilancio degli allevamenti garantendo margini di redditività positivi. 
  • Scarical'Opuscolo CRPA Notizie con l'analisi completa del costo di produzione del suino.

 

 

 

Consultazione pubblica sulla nuova Ocm ortofrutta.

 

Roma, 26 marzo 2014 - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha indetto, in collaborazione con Ismea, una consultazione pubblica sulla futura Strategia nazionale per la gestione dei programmi operativi sostenibili attuati dalle Organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo, che costituisce parte integrante della riforma della Pac 2014-2020.
Scopo della consultazione è consentire, sulla base degli obiettivi e delle priorità proposti nel documento, la formulazione di pareri e osservazioni riguardo ai contenuti della Strategia nazionale e alle sfide future.  Il documento di consultazione "Verso la nuova strategia nazionale 2015-2020 dell'Organizzazione comune del mercato ortofrutticolo" è pubblicato sul sito Internet del Ministero alla pagina http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5116
 
Possono inviare contributi e osservazioni cittadini, agricoltori, imprenditori della filiera agroalimentare, organizzazioni, amministrazioni pubbliche e in generale chiunque sia interessato a questa tematica utilizzando l'apposito modulo per i commenti da trasmettere all'indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La consultazione resterà aperta fino al 30 aprile 2014.

(Ismea)

 

 

 

 


  

 

 

 

 

 

 

Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente. Lo rende noto con grande soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che la sentenza  conferma definitivamente il divieto di coltivazione in Italia.. L’agricoltura italiana - sottolinea la Coldiretti - resta dunque libera dagli  Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci (76 per cento ) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati dell’agricoltura in Italia.

“Un risultato ottenuto grazie alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori, cooperatori riuniti nella  coalizione Liberi da Ogm”  ha affermato il coordinatore Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti nel chiedere al Governo di “chiarire quali siano le sanzioni da applicare nel caso di violazione del divieto di messa a coltura in modo da evitare situazioni analoghe a quanto accaduto nella scorsa estate in Friuli Venezia Giulia, che hanno portato alla contaminazione di terreni confinanti con quelli illegalmente coltivati con mais MON810, come accertato dalle indagini del Corpo Forestale dello Stato”.

Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura - continua la Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Nell’Unione Europea - conclude la Coldiretti - nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm,  nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810  piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962  ettari).

 

 (Coldiretti)

 

 


  

 

 

 

 

Nel mese di marzo si sono registrati andamenti differenti tra le produzioni DOP italiane.

 

Alle importanti crescite di Grana Padano (+2,3%)  e Gorgonzola (+15,5%) si sono contrapposte quelle di Asiago (-7,1%) e Quartirolo Lombardo (-6,5%), stabile il Parmigiano Reggiano DOP (-0,1%).

In dettaglio:

 

GRANA PADANO: nel mese sono state prodotte 486.481 forme, con una variazione rispetto lo scorso marzo del +2,3%. Il risultato mensile è uno dei più alti degli ultimi anni e porta la variazione tendenziale a +2,4% rispetto al 2013.

 

PARMIGIANO REGGIANO: la produzione procede sugli stessi livelli del marzo scorso (-0,1%) andamento che si ripercuote anche sulla variazione tendenziale. La produzione del primo trimestre 2014 è pressoché invariata rispetto al 2013 (-0,05%)

 

GORGONZOLA: inizio 2014 sprint per il Gorgonzola la cui produzione nei primi tre mesi dell’anno è superiore di oltre il 15% rispetto al 2013. Dopo aver chiuso i mesi di gennaio e febbraio ampiamente in positivo anche il mese di marzo chiude con una crescita del 10,1% rispetto lo stesso mese nello scorso anno.

 

ASIAGO: negativa la produzione di Asiago DOP che nel mese cala del 7,1% accumulando da inizio 2014 una decrescita produttiva del 2,4%.

 

QUARTIROLO LOMBARDO: nonostante l’andamento negativo del mese di marzo (-6,5%) il Quartirolo Lombardo DOP riesce a mantenere una produzione consuntiva da inizio anno positiva (+4,4%). Merito soprattutto delle produzioni di febbraio che sono state superiori alla media.

 

Tutti i dati dettagliati sulle produzioni DOP sono visualizzabili nella sezione Economia/Produzioni DOP dal sito di ASSOLATTE

(Fonte Assolatte)

 

Il Consorzio di Tutela salumi D.O.P. piacentini sarà al Padiglione 6 - Stand B 046 , dal 5 all' 8 maggio, con la coppa piacentina, la pancetta piacentina, il salame piacentino, e ovviamente per celebrare il premio Coppa d 'Oro.

Piacenza, 3 maggio 2014 -

Dopo il successo della presentazione dell’edizione 2014 del Gut Festival avvenuta durante il Vinitaly da poco concluso, non può mancare la consacrazione di un evento così importante per la città di Piacenza quale il premio Coppa d’Oro. Infatti in occasione della presenza del Consorzio Salumi D.O.P. Piacentini al Cibus di Parma, all’interno dello stand del Consorzio oltre alla consueta e gradevolissima degustazione dei salumi del territorio piacentino si potrà apprendere qualche notizia in più sull’edizione 2014 del Premio Coppa d’Oro. Il prestigioso premio infatti è realizzato in concomitanza al Gut Festival che avrà luogo dal 10 al 12 ottobre 2014 e che avrà in serbo grandi novità rispetto alle edizioni precedenti, da scoprire poco per volta.

I salumi D.O.P. piacentini ed in particolare la Coppa piacentina insieme al Gutturnio sono il simbolo della piacentinità in Italia e nel Mondo. Il Premio -che proprio alla Coppa piacentina D.O.P. è intitolato- è giunto quest’anno alla sua ottava edizione acquistando nel tempo una rilevanza sempre maggiore. Si tratta, per chi ancora non lo conoscesse, di una manifestazione che la Camera di Commercio di Piacenza ha inaugurato nel 2007 per portare un contributo reale alla promozione dei prodotti eccellenti dell’industria alimentare piacentina.

Nell’albo d’oro dei premiati troviamo nomi di tutto rispetto: nel 2007 Riccardo Muti, Paolo De Castro, Giorgio Calabrese; nel 2008 Carlo Cannella, Filippo Chiappini Dattilo e alla memoria di Renzo Buvoli, nel 2009 Gian Franco Piva, Davide Paolini, Filippo Inzaghi, Pietro Fumi; nel 2010 Marco Bellocchio, Gerry Scotti, Vasco Errani, Giuseppe Sala, Giorgia Bronzini; nel 2011 Enzo Iacchetti, Luigi Roth, Antonio Zanardi Landi; nel 2012 Massimo Bottura, Isabella Ferrari, Fede e Tinto e infine nel 2013 Diana Bracco, Gualtiero Marchesi e Benito Benedini.

Il Consorzio di Tutela salumi D.O.P. piacentini vi aspetta al Padiglione 6 - Stand B 046 , dal 5 all’ 8 maggio, per farvi scoprire la coppa piacentina, la pancetta piacentina, il salame piacentino, e ovviamente per celebrare il premio Coppa d ‘Oro.

Non mancheranno durante le diverse giornate momenti ad hoc di degustazioni “Coppa d’Oro”, la selezione eccellente di coppa piacentina con stagionatura minima di 8 mesi.

Quest’anno l’assegnazione del prestigioso premio, i cui premiati sono ancora top secret, avverrà Venerdì 10 ottobre alle ore 17,00 presso la splendida cornice di palazzo Gotico a Piacenza.

 

(Fonte: ufficio stampa Premio Coppa D'Oro)

Dal 5 all'8 maggio le eccellenze dell'artigianato alimentare Modenese presenti al Salone di Parma con Expomodena -

 

Modena, 2 maggio 2014 -

Un appuntamento, quello di Cibus, l'evento di maggior risonanza del Made in Italy dell'alimentazione, al quale le piccole e medie imprese della Provincia di Modena parteciperanno per presentare l'alta qualità delle proprie produzioni.

Cibus si conferma come la principale piattaforma di incontri e scambi commerciali per gli operatori del settore alimentare; nei 4 giorni di manifestazione sono attesi 60 mila operatori commerciali, tra italiani e stranieri, ed esporranno 2600 aziende alimentari, tutte italiane.
Quest'anno Cibus 2014 si presenta inoltre con un layout totalmente rinnovato e con un programma nutrito di convegni, eventi e show cooking, ed un grande fuori salone nelle strade di Parma, "CibusLand"

Nel variegato panorama eno-gastronomico italiano non potevano mancare i prodotti tipici della nostra Provincia e anche quest'anno il Consorzio Expomodena ha infatti promosso la partecipazione delle proprie aziende artigiane al Salone di Parma.

Aceto Balsamico tradizionale, insaccati, salumi, prodotti da forno, e tartufi saranno solo alcuni dei prodotti presentati dalle 10 aziende di Modena presenti: Acetaia Malpighi, Acetaia Terra del Tuono, Azienda Agricola Leonardi Giovanni, Aziende di Burana, Bellei Luigi e Figli, Salumificio Vecchi, Il girone dei Golosi, Torte Gualmini, Società agricola Modena Tartufi e Premieres.

Per aumentare la visibilità delle imprese e favorirne gli incontri commerciali con operatori stranieri, Expomodena in collaborazione con Newexplora e Cna alimentare, ha selezionato e invitato a partecipare diversi importatori provenienti da Russia, Sud America e Germania che per tutta la durata della manifestazioni avranno l'opportunità di conoscere e degustare le eccellenze del territorio.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 

Prosegue la simpatica iniziativa itinerante organizzata dal Consorzio Mortadella Bologna. Lunedì 5 maggio a partire dalle ore 18 presso lo stand del Consorzio degustazioni e food show aperti al pubblico con protagonista la Mortadella Bologna IGP. Per tutta la giornata inoltre, lungo i padiglioni della fiera, riprenderà la divertente caccia amorosa della Sposa PerFetta.

 

Parma, 3 maggio 2014 -

Dopo i successi di Vinitaly a Verona e Fuori Salone a Milano fa tappa al Cibus di Parma il “tour del gusto” dell'Anteprima Filo Rosa, simpatica iniziativa itinerante organizzata dal Consorzio Mortadella Bologna e dedicata alla Mortadella Bologna IGP, che proprio nel capoluogo emiliano sarà protagonista dal 9 al 12 ottobre dell'evento MortadellaBò (www.mortadellabo.it).

 

Un goloso percorso di avvicinamento scandito da incontri, degustazioni e momenti pensati per il grande pubblico, per toccare con mano – e soprattutto gustare con il palato! - quel che sarà l'appuntamento autunnale bolognese.  A Parma, presso lo spazio espositivo del Consorzio Mortadella Bologna (Pad. 3, stand E068), a partire dalle ore 18 i visitatori potranno prendere parte gratuitamente alla degustazione di Mortadella Bologna IGP e ai food show che vedranno alcuni food bloggers cimentarsi nella creazione di sfiziosi finger food, sempre con protagonista la Mortadella Bologna IGP, che verranno poi offerti in assaggio ai presenti. 

 

Per l'intera giornata inoltre la Sposa PerFetta, un'autentica sposina con tanto di vestito “mortadelloso”, proseguirà lungo i padiglioni della fiera la sua golosa caccia amorosa alla ricerca del compagno di vita – e di tavola – ideale, con cui convolerà a nozze durante la kermesse bolognese di ottobre: come accaduto a Verona, dove la Sposa PerFetta è stata seguita nel suo girovagare da una folla curiosa e divertita pronta a farsi immortalare in foto e video, anche al Cibus chiunque potrà farsi avanti per tentare di sedurla, con gli incontri raccontati sui principali social network dedicati all'iniziativa (Facebook: https://www.facebook.com/MortadellaBo).

 

Nelle prossime settimane, l'Anteprima Filo Rosa proseguirà fra degustazioni speciali e la caccia  della Sposa PerFetta legandosi ad altri importanti eventi nazionali, portando con sé quel tocco di leggerezza e giovialità che da sempre accompagna l'immagine della Mortadella Bologna IGP, presenza fissa sulle tavole di tutta Italia: la Sposa PerFetta visiterà la BIT - Borsa del Turismo delle 100 città d'Italia - di Bologna, sarà protagonista di uno Special Event in calendario a giugno presso la Terrazza del Pincio di Roma, e poi ancora a Rimini in occasione della Notte Rosa del 4 luglio. Per chiudere finalmente il cerchio in occasione del “suo” evento, MortadellaBò di Bologna.

 

Il calendario dell'Anteprima Filo Rosa, che scandirà come detto la marcia di avvicinamento a MortadellaBò - l'evento più importante dedicato alla Mortadella Bologna IGP - si inquadra fra le iniziative che il Consorzio Mortadella Bologna porta avanti con impegno e passione per la promozione e la conoscenza di uno dei prodotti simbolo della tradizione gastronomica emiliana, e bolognese in particolare. Costituito nel 2001, impegnato in prima linea anche nelle attività di contrasto a imitazioni e contraffazioni in collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Consorzio Mortadella Bologna riunisce oggi ben 31 aziende, che producono circa il 95% di tutta la Mortadella Bologna IGP.

MortadellaBo2014 logo consorzio verticale 232 x 428

 

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Mortadella Bologna)

 

 

Le iscrizioni si chiudono il 6 maggio. 90 vini selezionati nel 2013 -

 

Reggio Emilia, 2 maggio 2014 -

E’ scattato il conto alla rovescia per le imprese che intendono partecipare alla nuova edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco”. Scadono, infatti, martedì 6 maggio i termini per l’iscrizione all’appuntamento annuale proposto dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per valorizzare e promuovere la miglior produzione di lambrusco: una rassegna che nel 2013 ha visto in selezione finale ben 90 vini (l’esatta metà erano reggiani), protagonisti al Vinitaly nei primi giorni di aprile e, ora, pronti per essere esposti e degustati al Cibus di Parma (5-8 maggio).

Il Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”, giunto alla quinta edizione, è patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed è dedicato alle aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Parma, alle quali è offerta l’opportunità di veder premiato il loro impegno sulla qualità delle produzioni, che saranno poi presentate alle più prestigiose rassegne agroalimentari internazionali. Tra queste spicca, per il 2014, il SIAL di Parigi, il salone leader mondiale dell’agroalimentare in programma nell’ottobre 2014 nella capitale francese. 

Le operazioni di selezione si svolgeranno dal 22 al 23 maggio presso la sede della Camera di commercio di Reggio Emilia a Mancasale; saranno curate da commissioni formate per pubblico sorteggio e composte da 6 tecnici, di cui almeno 4 residenti in Emilia, e da 1 sommelier, sempre in base al metodo di valutazione “Union Internationale des Oenologues”. 

Il concorso riguarda tre categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp) e Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop).  

La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista per fine giugno. 

 

Per iscrizioni e informazioni: www.concorsolambrusco.it o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

 

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Dal 5 all’8 maggio il top delle imprese alimentari della regione sarà presente al Salone di Parma con un spazio espositivo collettivo dedicato alla promozione di prodotti tipici e di alta qualità.

 

 

Parma, 2 maggio 2014 -

Un appuntamento, quello di Cibus, l’evento di maggior risonanza del made in Italy dell’alimentazione, al quale le micro e piccole imprese emiliano romagnole parteciperanno per presentare l’alta qualità delle proprie produzioni. 

La crisi in atto impone oggi più attenzione che in passato all’ottimizzazione dei costi, alla valorizzazione di sinergie e ad investimenti in attività di marketing e di promozione. “Cibus – spiega Isabella Angiuli, responsabile CNA Alimentare Emilia Romagna - rappresenta da sempre una piattaforma di incontri imprescindibile per gli operatori del settore; un appuntamento dunque da non perdere per imprese, quali sono le nostre, che puntano decisamente a nuovi mercati. Da qui la decisione di CNA Alimentare Emilia Romagna di favorire, grazie anche al sostegno economico della Regione, la presenza delle aziende in uno spazio importante al Salone di Parma”. 

Sono 10 le imprese artigiane che esporranno i propri prodotti tipici e di qualità in un’area dedicata a degustazioni e business meeting, concepita in modo da favorire il massimo della comunicazione con gli operatori specializzati, nazionali ed internazionali. Anche una start up tra le imprese presenti. Si tratta di “Olio & Sale” di Bologna, guidata da due giovani soci che hanno realizzato un business focalizzato su conserve dal sapore antico pensate, sin dall’avvio d’impresa, appositamente per il mercato statunitense. 

 

“CNA – conclude Angiuli - accompagnerà gli imprenditori in un “viaggio del gusto”, che muoverà dalle antiche tradizioni, consegnando prodotti che nascono dall’utilizzo di metodi e tecnologie innovative. Un sapere che evolve ed è la cifra dell’artigianato alimentare di questa regione. Inoltre, grazie al progetto “Export Gate For Made In Italy – Una Porta Verso L’Europa”, CNA in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, sperimenterà un “Desk Germania e Russia” con l’obiettivo di favorire gli incontri commerciali tra le nostre imprese e gli operatori provenienti in particolare da questi due paesi. Alle aziende emiliano romagnole presenti, CNA Alimentare fornirà assistenza completa nella relazione con gli operatori esteri, proponendo a tutte quelle  interessate, alcuni incontri finalizzati alla definizione di contratti con importatori, distributori e catene alimentari russe di primo piano. Questa attività, consentirà alle imprese presenti di poter valutare, la fattibilità di rapporti di collaborazione e di esportazione su questi importanti mercati che potrebbero poi sfociare in una collaborazione continuativa ed essere propedeutici all’avvio di  importanti prospettive di accordi commerciali”.

 

Le aziende presenti:

 

Pregio srl - Castelnuovo Rangone (MO)

Proposta di prodotti derivanti da antiche ricette della tradizione modenese quali: Nocino delle streghe, Laurino, di Duroni di Vignola al liquore, Aceto Balsamico di Modena I.G.P., Mirtillo, del Lampone, Baci di strega, cioccolatini al nocino, Duroni di Vignola ricoperti al cioccolato

 

Il Piccolo Mugnaio Società Agricola - Maranello Loc. Torre Maina (MO)

Produzione dall’uva all’aceto balsamico di Modena, IGP, biologico e aceto balsamico, tradizionale di Modena DOP

 

Terre Liguri srl - Loc. Carignano (PR)

Produzione di olio extravergine: DOP Ligure, Biologico, di Olive Taggiasche e Pesto genovese DOP, Prodotti da Agricoltura Biologica “ICEA” linea “DIPARMA”

 

Olio & Sale - Bologna 

Produzione di prodotti al mirtillo provenienti dall’Appennino Tosco Emiliano: confettura extra, mostarda con aceto balsamico di Modena IGP, mirtilli sciroppati e nettare di mirtillo

 

GAMS spa - Anzola dell' Emilia (BO)

Attività di gestione di mense aziendali, self service, attività di catering, vendita di cibi e bevande tramite distributori automatici, rivendita di prodotti alimentari confezionati ed erogazione di servizi di pulizia 

 

Arcadia Food Trading srl - Reggio Emilia

Commercializzazione di prodotti alimentari: formaggio a pasta dura, creme di formaggio, pasta secca e fresca, pasta ripiena, aceto balsamico, olio extravergine di oliva, vini di diverse regioni, creme di verdure, ragù e paté di cacciagione e selvaggina

 

Il Sottobosco snc - Pavullo nel Frignano (MO)

Raccolta, selezione e distribuzione di funghi a crescita spontanea: funghi di bosco freschi, secchi, congelati, sott’olio, confetture biologiche di frutti del sottobosco, frutti di bosco congelati, infuso e succo di mirtillo nero selvatico e novità assoluta Funghi Porcini Liofilizzati in fette, e Salsa di Porcini Liofilizzata

 

Capricci del Bosco di Bettini Bruno - Tagliole di Pievepelago (MO)

Lavorazione artigianale di confetture, composte senza zuccheri aggiunti, frutta sciroppata, miele, funghi, liquori. Linea per gastronomie e negozi specializzati

 

Gastronomia Piccinini Sapori della Collina srl - Baiso (RE)

Produzione di pasta fresca (tagliatelle, zuppa imperiale, gramigna, garganelli, gnocchi), di paste ripiene (tortellini, tortelli, ravioli, lasagne) di tigelle, gnocco fritto e pasta per pizza

 

Panificio Zanella - Bologna

Produzione di pane fresco, prodotti da forno biologici, di pizze e focacce

 

Artigiani Pastai Bondi srl - Ferrara

Laboratorio specializzato in produzione di pasta fresca all’uovo e non, semplice o ripiena e altre specialità gastronomiche

 

(Fonte: ufficio stampa CNA Emilia Romagna)

 

 

Il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro che ha incontrato a Parma i rappresentanti dell'Organizzazione interprofessionale Distretto del pomodoro da industria del Nord Italia.

 

Parma, 30 aprile 2014 -

“L’aiuto accoppiato, nell’ambito della Nuova Pac, ci sarà anche per il pomodoro”. Una fondamentale rassicurazione per il comparto del pomodoro da industria è arrivata dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro che ha incontrato a Parma i rappresentanti dell’Organizzazione interprofessionale Distretto del pomodoro da industria del Nord Italia.

<La scelta non è definitiva sino al 2020 – ha spiegato De Castro - visto che agli stati membri è lasciata facoltà di rivedere gli aiuti accoppiati annualmente, ma posso annunciare che dalle voci che giungono dall’incontro Stato Regioni si sta prevedendo l’aiuto accoppiato anche per il pomodoro>.

Ancora non ci sono stime ufficiali su quanto arriverà alla filiera del pomodoro con l’aiuto accoppiato, ma De Castro ha subito messo in guardia in merito alla gestione delle risorse europee. <Non si può pensare che il nostro tesoretto di aiuti accoppiati sia un bancomat nel quale tutti possono sperare di attingere qualcosa – ha aggiunto – si devono invece compiere scelte strategiche per puntare sui comparti realmente produttivi>.

Quindi il messaggio diretto all’Oi Distretto, che raggruppa la quasi totalità della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia: <l’Oi segnali quali sono le necessità per evitare una distorsione competitiva con gli altri paesi europei, come Spagna e Portogallo, che hanno già deciso per l’aiuto accoppiato a favore del pomodoro. L’Oi è stata un’innovazione istituzionale molto importante, grazie alla quale è possibile perseguire gli obiettivi della competitività e dell’efficienza sul mercato e in questa fase deve essere vigile per verificare quello che stanno facendo gli altri paesi>. Rincuorato dall’annuncio di De Castro il presidente dell’Oi Distretto Pier Luigi Ferrari: <la concessione dell’aiuto accoppiato – ha dichiarato - è di fondamentale importanza per la nostra filiera ed è per questo che ci siamo mossi sensibilizzando il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e gli assessori regionali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. La mancata introduzione dell’aiuto accoppiato per il pomodoro in Italia – al cospetto di quello che sta accadendo in altri paesi – avrebbe comportato una pesante ricaduta negativa anche in termini occupazionali e di contributo alla crescita del valore aggiunto nazionale>. 

 

 

(Fonte: ufficio stampa Oi Pomodoro da industria del Nord Italia)

 

 

“Anche per il pomodoro ci sarà l'aiuto accoppiato" -

 

Parma, 30 aprile 2014 -

“L’aiuto accoppiato, nell’ambito della Nuova Pac, ci sarà anche per il pomodoro”. Una fondamentale rassicurazione per il comparto del pomodoro da industria è arrivata dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro che ha incontrato a Parma i rappresentanti dell’Organizzazione interprofessionale Distretto del pomodoro da industria del Nord Italia.

<La scelta non è definitiva sino al 2020 – ha spiegato De Castro - visto che agli stati membri è lasciata facoltà di rivedere gli aiuti accoppiati annualmente, ma posso annunciare che dalle voci che giungono dall’incontro Stato Regioni si sta prevedendo l’aiuto accoppiato anche per il pomodoro>.

Ancora non ci sono stime ufficiali su quanto arriverà alla filiera del pomodoro con l’aiuto accoppiato, ma De Castro ha subito messo in guardia in merito alla gestione delle risorse europee. <Non si può pensare che il nostro tesoretto di aiuti accoppiati sia un bancomat nel quale tutti possono sperare di attingere qualcosa – ha aggiunto – si devono invece compiere scelte strategiche per puntare sui comparti realmente produttivi>.

Quindi il messaggio diretto all’Oi Distretto, che raggruppa la quasi totalità della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia: <l’Oi segnali quali sono le necessità per evitare una distorsione competitiva con gli altri paesi europei, come Spagna e Portogallo, che hanno già deciso per l’aiuto accoppiato a favore del pomodoro. L’Oi è stata un’innovazione istituzionale molto importante, grazie alla quale è possibile perseguire gli obiettivi della competitività e dell’efficienza sul mercato e in questa fase deve essere vigile per verificare quello che stanno facendo gli altri paesi>. Rincuorato dall’annuncio di De Castro il presidente dell’Oi Distretto Pier Luigi Ferrari: <la concessione dell’aiuto accoppiato – ha dichiarato - è di fondamentale importanza per la nostra filiera ed è per questo che ci siamo mossi sensibilizzando il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e gli assessori regionali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. La mancata introduzione dell’aiuto accoppiato per il pomodoro in Italia – al cospetto di quello che sta accadendo in altri paesi – avrebbe comportato una pesante ricaduta negativa anche in termini occupazionali e di contributo alla crescita del valore aggiunto nazionale>. 

 

 

(Fonte: ufficio stampa Oi Pomodoro da industria del Nord Italia)

«Agricoltura ha bisogno di giovani. Meno burocrazia per Pac e Psr 2014-20» -

 

Modena, 29 aprile 2014 -

 

«L’agricoltura di oggi ha bisogno di giovani che, con nuove idee e una moderna organizzazione gestionale, definiscano l’indispensabile passaggio da azienda a impresa per affrontare la sfida del mercato globale. È necessario, però, che il “sistema Italia” nel suo complesso sappia fare squadra, riducendo gli sprechi e valorizzando le opportunità».

Lo ha detto Giordano Toni, confermato presidente provinciale della Copagri (Confederazione produttori agricoli) al termine del terzo congresso, celebrato oggi a Modena. Toni ha ricordato che, unitamente a quella regionale e italiana, l’agricoltura modenese è uno dei maggiori produttori mondiali di cibo di qualità. Per questo l’anno scorso il settore ha retto alla crisi, perdendo solo il 3 per cento delle imprese: a fine 2013 quelle iscritte alla Camera di commercio di Modena erano 8.819. La Produzione lorda vendibile provinciale si è attestata nel 2013 a quasi 519 milioni di euro, in crescita del 3,6 per cento rispetto al 2012.

«L’alluvione di gennaio, causata dalla mancata manutenzione degli argini del Secchia, ha messo in ginocchio molte aziende già colpite dal sisma del 2102, allagando 6.500 ettari di terreno coltivato a vite e a pere, oltre che a seminativo. I nostri agricoltori – ha dichiarato Toni - chiedono che si metta a mano a quelle normative che impediscono di pulire i corsi dei fiumi, estirpare la vegetazione che blocca il corretto deflusso delle acque, anche e soprattutto durante le ormai frequenti piene causate da eventi meteorici sempre più violenti. Allo stesso modo serve una politica che sancisca l’importanza della prevenzione e della stabilità idrogeologica del territorio e prenda atto di come un sostegno pubblico a favore delle imprese agricole che curano il territorio abbia un ritorno enorme in termini di efficacia. Resta imprescindibile il ruolo dei consorzi di bonifica».

La Copagri esprime forti perplessità sull'accordo istituzionale raggiunto per la nuova Pac (Politica agricola comune) 2014/2020. «Il problema non sono i piani nazionali, i progetti e le strategie per il loro perseguimento, - ha spiegato Toni - ma il fatto che le risorse devono essere assicurate direttamente ai produttori agricoli, tanto più in considerazione delle numerose esperienze passate che hanno visto il nostro Paese dover rincorrere fino alla scadenza l'obiettivo della totale spesa dei fondi, e non certo per responsabilità imputabili ai produttori, ma per inefficienza amministrativa e burocratica. Sul Psr (Piano sviluppo rurale) che si sta chiudendo abbiamo investito molte energie per divulgarne i contenuti e spingere le imprese meritevoli a utilizzare queste potenziali risorse. Purtroppo, però, in molti casi parte del contributo alle imprese è stato vanificato da spese elevatissime per la gestione delle pratiche. La burocrazia allontana sempre più l’imprenditore dalle istituzioni».

Toni ha ricordato che sono circa 1.100 le aziende iscritte alla Copagri di Modena e appartenenti a diversi settori produttivi, dalla produzione di latte da Parmigiano Reggiano ai suini, dalla vite all’ortofrutta e ciliegie; gli addetti iscritti Inps sono complessivamente 550, mentre sono 24 mila le giornate lavorate. I dirigenti e operatori Copagri svolgono la loro attività sindacale su tutto il territorio provinciale. Copagri, che partecipa alla Consulta agricola provinciale ed è firmataria del contratto integrativo provinciale dei lavoratori agricoli, ha recentemente partecipato alla costituzione di Agrinsieme, il nuovo coordinamento che ha lo scopo di rappresentare in modo unitario le istanze delle imprese agricole modenesi. «La Copagri, nata con un progetto di unità sindacale ha, unitamente agli altri interlocutori, il compito di assicurare che l’agricoltura fornisca elevati standard di sicurezza alimentare e dell’ambiente, valorizzando il territorio e – ha concluso Giordano Toni - fornendo un contributo fondamentale alla costruzione di un modello di sviluppo competitivo sul mercato globale e multifunzionale». 

 

(Fonte: ufficio stampa Coopagri Modena)

 

È dedicato all'agricoltura tra qualità, multifunzionalità e inclusione il terzo congresso provinciale della Copagri (Confederazione produttori agricoli) di Modena, che si celebra domani - martedì 29 aprile - al Baluardo della Cittadella -

 

Modena, 28 aprile 2014

 

L’assise comincia alle 9 con i saluti dell’assessore provinciale all’Agricoltura Luca Gozzoli. Dopo la relazione del presidente uscente di Copagri Giordano Toni, imprenditore agricolo di Montegibbio di Sassuolo, intervengono l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, i presidenti provinciali di Cia Cristiano Fini, Confagricoltura Eugenia Bergamaschi, Coldiretti Francesco Vincenzi, Confcooperative Gaetano De Vinco e Legacoop Lauro Lugli. Partecipano anche Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, e il presidente nazionale di Copagri Francesco Verrascina. Sono circa 1.100 le aziende iscritte alla Copagri di Modena e appartenenti a diversi settori produttivi, dalla produzione di latte da Parmigiano Reggiano ai suini, dalla vite all’ortofrutta e ciliegie; gli addetti iscritti Inps sono complessivamente 550, mentre sono 24 mila le giornate lavorate. I dirigenti e operatori Copagri svolgono la loro attività sindacale su tutto il territorio provinciale. Copagri, che partecipa alla Consulta agricola provinciale ed è firmataria del contratto integrativo provinciale dei lavoratori agricoli, ha recentemente partecipato alla costituzione di Agrinsieme, il nuovo coordinamento che ha lo scopo di rappresentare in modo unitario le istanze delle imprese agricole modenesi.

 

(Fonte: Confederazione Produttori Agricoli)

 

 

Bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente.

 

Parma, 28 aprile 2014 -

Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente. Lo rende noto con grande soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che la sentenza conferma definitivamente il divieto di coltivazione in Italia.. L’agricoltura italiana - sottolinea la Coldiretti - resta dunque libera dagli Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci (76 per cento ) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati dell’agricoltura in Italia.

“Un risultato ottenuto grazie alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori, cooperatori riuniti nella  coalizione Liberi da Ogm” ha affermato il coordinatore Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti nel chiedere al Governo di “chiarire quali siano le sanzioni da applicare nel caso di violazione del divieto di messa a coltura in modo da evitare situazioni analoghe a quanto accaduto nella scorsa estate in Friuli Venezia Giulia, che hanno portato alla contaminazione di terreni confinanti con quelli illegalmente coltivati con mais MON810, come accertato dalle indagini del Corpo Forestale dello Stato”.

Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura - continua la Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Nell’Unione Europea - conclude la Coldiretti - nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm,  nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810  piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962  ettari).

 

(Fonte: ufficio stampa Coldiretti)

 

 

Dalla cucina fai da te ai prodotti salutistici: le novità dell’industria alimentare presenti a CIBUS 2014 dal 5 all’8 maggio

Parma 27 Aprile 2014 ----

Cresce la passione degli italiani per l’arte del cucinare in casa e, contemporaneamente, per i cibi biologici e salutistici: una domanda alla quale l’industria alimentare sta rispondendo con la creazione di nuovi prodotti. Non a caso saranno centinaia le novità che verranno presentate alla 17° edizione di Cibus, la fiera internazionale dell’alimentare made in Italy, a Parma dal 5 all’8 maggio 2014.

Dopo anni di stagnazione del mercato interno, compensata dall’exploit delle esportazioni, le oltre 2600 aziende italiane che espongono a Cibus hanno accolto con entusiasmo la richiesta di nuovi prodotti, da presentare sia in Italia che all’estero. Prodotti che troveranno un’ulteriore vetrina, oltre quella di Cibus, nel padiglione “Federalimentare4EXPO2015” che Federalimentare e Fiere di Parma realizzeranno alla esposizione universale di Milano, ospitando 500 aziende alimentari italiane che racconteranno tradizioni, storie, produzioni e rapporto col territorio.

Elencare le diverse centinaia di nuovi prodotti che verranno presentati per la prima volta al pubblico nel corso di Cibus 2014 è impossibile, ma una selezione, necessariamente parziale, di 100 prodotti sarà pubblicata sul sito http://www.cibus.it/ , in prima pagina, nella rubrica “Novità di prodotto - Le aziende informano”, a partire da lunedì 28 aprile.

Per dare almeno una traccia delle tendenze di mercato, citiamo qualche esempio.

NUOVI PRODOTTI PER LA CUCINA IN CASA

Per chi vuol mangiare bene, ma ha poco tempo per cucinare, ecco 7 piatti con ricette del noto chef Vissani, pronti in due minuti, e corredate di consigli per l’abbinamento del vino: una su tutte, la crespella toscana al cavolo nero con salsa alle banane e curry rosso (Gastronomia Toscana).

Tanti i suggerimenti per chi si cimenta ai fornelli: dalla crema di aceto balsamico di Modena con salsa tabasco, da usare su carne e pesce (Fini) alle perle di aceto balsamico di Modena per la cucina (Mengazzoli); dai dadi da brodo declinati al pomodoro, peperoncino, spinaci, gamberetto (Fattoria Italia) al pesto genovese fresco con tartufo bianco (Tab GreenLine); dal pesto con broccoli, alla pugliese (Costaligure) alla salsa di pomodorini datterini, più dolce (Mutti). E per i gourmet una nuova confezione di cinque bocconcini di culatello più pratica da servire (Terre Ducali), il culatello cotto da cosce suine del suino pesante padano (Ibis Cremonini) ed il preparato di tartufi specifico per il sushi (Urbani Tartufi).

E poi ancora, arriva il parmigiano da spalmare sul cucinato o semplicemente sul pane (Parmareggio) e le sfoglie sottili di formaggio stagionato in vaschetta, da usare su pasta, carpacci e insalate (Nitti Ferrari). E per cucinare una pizza tradizionale a casa, ecco il Kit fai da te preparato dai Maestri piazzaioli che spiegano tutto, da come regolare il forno fino ad ogni singolo passaggio necessario per un buon risultato (Sapori Antichi).

Novità per gli amanti della cucina anche tra i prodotti surgelati, come le fette di mozzarella già pronte (Alifood) ed il gorgonzola al tartufo (Selektia Italia).

Nel dolciario vengono proposte le perle di caffè da usare sul gelato, ma anche in cucina (Taurocaf), e il kit per “sferificare” nel mondo del dessert: i liquidi vengono trasformati in sfere, attraverso prodotti naturali, la cui struttura, liquida all’interno, si presta alla preparazione di dessert e cocktail molecolari (Fabbri). E per un caffè diverso dall’espresso, arriva la macchinetta a capsule per fare il caffè americano (Segafredo Zanetti).

NUOVI PRODOTTI SALUTISTICI

Si annuncia una rilevante presenza dei prodotti biologici tra gli stand di Cibus 2014: dalle uova fresche bio, da galline alimentate con cereali a filiera controllata (Alce Nero) alla pasta di riso bio, da coltivazioni con metodi sostenibili, senza glutine e con basso contenuto di sodio (Riso Viazzo); dai savoiardi bio (Lanaittu) alle piadine bio (Natural Food); dalla mousse di mele bio (Ad Chini) al burro al tartufo bio (Calugi), fino alle salse per contorni o aperitivi che non utilizzano l’olio (Ponti).

Al di là del biologico, cresce anche l’offerta di prodotti salutistici: dal burro senza lattosio (Dalla Torre) alla robiola e il caprino senza lattosio (Latteria Montello);  dalla bresaola a basso contenuto di sodio (Venus Paganoni) ai grissini fatti con farina di farro e cereali (Grissin Bon); dal chinotto senza zucchero e a zero calorie (Neri) al ragù bolognese rivisitato in chiave naturale con soia e verdure e il pesto con Tofu (Biffi); dalla pasta preparata con acque oligominerali, direttamente trasferite dalla sorgente (Dal Verde) agli spaghetti “turanici” realizzati con un grano antico trattato biologicamente, con poco glutine (Mancini).

Nel campo dei dolci ecco un preparato per fare marmellate a casa senza zucchero, a base di dolcificante Stevida (Novarese Zuccheri), e poi il gelato al sorbetto pieno di frutta (Valsoia) o il semifreddo congelato di crema al croccante gluten free (La Donatella). Tra le bevande, viene proposto il succo di frutta con aggiunta di latte (Parmalat).

Per la merendina dei bambini viene presentato un kit studiato dai nutrizionisti contenente uno snack di parmigiano, grissini e frullato (Parmareggio).

Per gli appassionati di “super alimenti” con nutrienti essenziali concentrati: le barrette biologiche crude con frutta secca e noci; i cereali per la prima colazione a base di grano saraceno germogliato e frutta secca (Ambrosiae).

NOVITA’ VARIE

E naturalmente, al di là dei prodotti per la cucina fai da te e i prodotti salutistici, sono tante le novità in ogni comparto.

Nel settore dei prodotti da forno, per esempio vedremo le focacce in monoporzione snack (Barilla) e nuove referenze di pan soffice, grissini, cracker e tarallini con grano duro tenero, kamut e saraceno (De Cecco).

Nel comparto dell’olio, l’olio biologico in bag in box, la confezione con rubinetto che non si ossida da tempo utilizzata per il vino (Frantoio D’Orazio Picicco) e l’olio extra vergine in spray, che riduce gli sprechi (Limoni Sicilia), le vinaigrette all’aceto balsamico, arancia e lime, pomodori secchi e cipolla e scalogno (Monini),  fino alla linea cosmetica completa realizzata con l’olio, quindi crema per mani, per il corpo, la schiuma per doccia e via dicendo (Monini).

Tra i formaggi le vaschette di formaggio fresco spalmabile (Strakì Sterilgarda) con crema di latte e quello con fermenti lattici vivi e calcio (Galbani). Tra i formaggi le vaschette di formaggio fresco spalmabile (Sterilgarda) e lo stracchino con crema di latte, con fermenti lattici vivi e calcio (Galbani). Per condire la pasta arriva il pesto con Tofu, il caglio di semi di soia (Biffi).

E ancora: le zuppe di verdura in bicchiere, dalla vellutata di carote al passato di verdure (Euroverde), le panelle prefritte surgelate, a cottura rapida (Cgm), la camomilla a infusione diretta in acqua minerale (Rocchetta).

E infine, a Cibus verrà presentata anche una nuova Dop: il formaggio Puzzone di Moena (Consorzio Trentino).

CIBUS 2014 - logo -

(ufficio Stampa Cibus 2014)

 

#CibusAgenziaStampaElettronicaAgroalimentare -c.a.s.e.a.-

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 17 - 28 Aprile 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 17 28 Aprile 14

 

1.1 editoriale

2 Papi e 2 Santi 

2.1 agricoltura

Unima, No al taglio del gasolio agevolato.

3.1 suinicoltura

Tiene la redditività delle imprese. Meglio se specializzate nell’ingrasso.

4.1 Master of Wine

Vino, Firenze batte Bordeaux

5.1 eventi

EUROPA DOP - il territorio incontra Paolo De Castro - Parma

5.2 Vini

Il Metodo Ancestrale di TerraQuilia

6.1 Lattiero Caseario

Settimana di passione per i lattiero caseari

7.1 eventi parmigiano reggiano

Oltre 50 caseifici aperti il 26 e 27 aprile

8.1 mais&soia

Mais & Soia: aprile 2014 

9.1 Parmigiano Reggiano

 I programmi del Parmigiano Reggiano

Cibus 17 28apr14 COP gde

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ramadori: “L'Italia ha bisogno di incentivi allo sviluppo e non di freni”

 

Il Presidente di UNIMA, Silvano Ramadori, in rappresentanza delle imprese agromeccaniche italiane, chiede con forza al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, di adoperarsi con tutti i mezzi per scongiurare il rischio del taglio alle agevolazioni sul gasolio destinato all'agricoltura.

Secondo autorevoli indiscrezioni pare infatti che nell'odierna riunione (18 aprile 2014 ndr) del Consiglio dei Ministri venga messa in discussione un'agevolazione che ha assunto un carattere strutturale e che ha accompagnato lo sviluppo della meccanizzazione agricola italiana fin dal lontano 1923.

L'Italia ha bisogno di incentivi allo sviluppo, sottolinea Ramadori, e non di freni: togliere l'agevolazione al gasolio agricolo significa mettere in ginocchio settori trainanti del made in Italy e spingere l'agricoltura al di sotto della soglia di marginalità.

Auspicando un ripensamento da parte del Governo su una materia di così forte impatto economico e psicologico, le imprese agromeccaniche chiedono che l'agricoltura italiana non venga ulteriormente marginalizzata rispetto agli altri Paesi europei che ancora credono nel ruolo strategico della produzione primaria.

(Unima 18.04.14)

 

L’annuale resoconto del CRPA sulla suinicoltura conferma il momento di positività del settore. Profitti registrati nell’esercizio 2013. Meglio è andata alle aziende specializzate nell’ingrasso.

Reggio Emilia, 24 aprile 2014 – 

Sembra ormai lontano il 2008, l’anno malefico che a questa attività aveva procurato una perdita di circa 0,06 € per kg di peso vivo, in media. Una piccolissima ripresa era stata registrata nel  2009. Scarsissimo il profitto pari a circa 0,005 €/kg peso vivo,  e nel 2010 un’altra ricaduta, con una perdita di circa 0,05 euro.

Da tre anni, invece, l'allevamento del suino pesante a ciclo chiuso riesce a generare profitti agli allevatori italiani. 

 Dal 2011 il Crpa è tornato a registrare dati economici con il segno positivo nella produzione del suino pesante, con circa 0,02 €/kg peso vivo, risultato che nel 2012 è salito a 0,09 euro e che nel 2013 si è attestato a quota 0,08. 

Dall’analisi presentata, lo scorso 16 aprile, dal  responsabile economico  del Crpa  Kees De Roest, i conti sono andati meglio in quegli allevamenti che fanno solo ingrasso. Infatti, in questoa tipologia di allevamento,  il Crpa ha registrato un costo di produzione pari a quello dell’anno precedente pari a 1,54€/kg.  Un risultato perseguito non solo dal calo del costo del magrone ma anche da un «sensibile aumento della produttività delle scrofaie». 

Un risultato apprezzabile che dimostra come la competitività delle imprese si realizzi anche attraverso il management e la gestione organizzativa dell’allevamento.

Suini Costi europei gde

 

Suino redditivita gde

Domenica, 27 Aprile 2014 10:31

Master of Wine. Firenze batte Bordeaux

 

8° Simposio Mondiale dell’INSTITUTE OF MASTERS OF WINE. A Firenze dal 15 AL 18 maggio l’evento realizzato grazie all’Istituto del Vino Grandi Marchi con 413 iscritti di cui 118 Masters. 

(Firenze, 24 aprile 2014). Con 413 partecipanti, di cui 118 Masters of Wine, Firenze batte Bordeaux mettendo a segno un’edizione record dell’8° Simposio mondiale del vino dell’Institute of Masters of Wine (Firenze, 15-18 maggio). Nel 2010 la capitale francese del vino aveva raccolto 311 iscritti, per il debutto italiano dei ‘guru’ mondiali del vino Firenze è sold out con 413 partecipanti da 32 Paesi, di cui 118 Masters. “L’edizione da record dell’ottavo Simposio mondiale che per la prima volta viene organizzato in Italia grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi - ha detto Piero Antinori, Presidente dell’Istituto del Vino italiano di qualità Grandi Marchi - dimostra l’interesse a conoscere meglio e approfondire le nostre produzioni da parte dei Masters of Wine, che sono i maggiori esperti internazionali del settore, in grado di influenzare i canali di sbocco di tutta la filiera: dall’horeca ai media, dalle aste ai distributori e importatori di tutto il mondo, dai mercati emergenti a quelli più consolidati.  C’è molta attesa per questa edizione italiana – ha concluso Antinori -  e sono certo che tutti trarremo benefici da questo importante evento”.

Per Jean-Michel Valette MW, presidente dell'Institute of Masters of Wine: “Il Symposium di Firenze rappresenta una pietra miliare per la nostra missione di promozione dell’eccellenza, dell’interazione e dell’apprendimento nel mondo globale del vino. Il fatto di riunire un gruppo eterogeneo di opinion leader provenienti da tutti i settori della realtà vinicola, permetterà ai partecipanti di godere di una privilegiata via d’accesso alle ultime novità in termini di pensiero ed innovazione, per non parlare dell’opportunità unica di fare network ai più alti livelli di influenza e conoscenza nel mondo del vino e nei settori ad esso correlati”.

“Identità, innovazione e immaginazione” sono le parole chiave del Simposio quadriennale che dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford arriva a Firenze grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi che comprende le 19 aziende icona dell’enologia made in Italy (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) che insieme raggiungono i 500milioni di euro di cui il 60% realizzato all’estero, con un’incidenza del 6,5% sul valore complessivo dell’export nazionale.

Institute of Masters of Wine

Il titolo di Master of Wine è internazionalmente riconosciuto come il più importante nel mondo del vino. Istituito nel 1953, è assegnato a professionisti di tutta la comunità internazionale vinicola, che dimostrino sia conoscenze teoriche che capacità pratiche nell’arte, nella scienza e nel business del vino e che si impegnino per l'eccellenza professionale.

Istituto del Vino - Grandi Marchi

Il percorso del Parmigiano Reggiano tra libero mercato e tutela dei consumatori. Il Territorio incontra Paolo De Castro.

 

Parma, 24 aprile 2014 - 

Il prossimo 8 maggio, la sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano organizza un incontro sul tema “Il percorso del Parmigiano Reggiano tra libero mercato e tutela dei consumatori.” 

Oltre presidente della sezione, Andrea Bonati,   presenzieranno Pierluigi Ferrari, Andrea Zanlari, Andrea Fabbri, Simona Pigoni e Cesare Azzali. Il Presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo de Castro, chiuderà gli interventi.

 

Europa DOP - programma e relatori

 


  

Domenica, 27 Aprile 2014 09:48

Vini. Il Metodo Ancestrale di TerraQuilia

 

 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

 

Modena, 24 aprile 2014 - 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative

Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.

 

La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.

 

Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.

 

Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

 

 

 

 


  

 

Domenica, 27 Aprile 2014 09:02

Mais & Soia: aprile 2014 - dati previsionali

 

Mais & Soia: aprile 2014

 

MAIS: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 973.90 Mio t, in aumento (+6.38 Mio t) rispetto alle stime formulate a Marzo, riflettendo maggiori raccolti in alcuni importanti Paesi Esportatori. 

In Brasile le precipitazioni di Marzo ed inizio Aprile hanno favorito la crescita del safrinha (il secondo raccolto di Mais) e si prevede un aumento della produzione di 2 Mio t rispetto alle previsioni del mese scorso. 

In Sud Africa le piogge di fine Febbraio e Marzo hanno rafforzato le prospettive di maggiori raccolti nelle aree occidentali, normalmente a minor resa; si stima una produzione in aumento di 1 Mio t. 

Negli Stati Uniti, la produzione ed il consumo di Mais sono previsti invariati rispetto alle previsioni dei mesi scorsi. 

Si prevede un aumento delle Esportazioni statunitensi di 3.17 Mio t, con conseguente calo degli stock finali, per il crescente ritmo delle vendite in Marzo e per la maggior domanda globale di Mais attesa. 

Fonte: USDA – FAS Foreign Agricultural 

 

 

SOJA: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 si conferma a livelli record (284.05 Mio t). 

Il leggero calo rispetto alle stime di Marzo è dovuto ad una minor resa dei terreni prevista in Brasile, a causa del clima caldo e le piogge ridotte in Febbraio nell’area meridionale, e in India, colpita da eccessive piogge durante la stagione di crescita. 

Negli Stati Uniti prosegue l’aumento atteso delle Esportazioni di semi di Soia (+1.36 Mio t), nonostante i prezzi elevati ed i raccolti abbondanti nel Sud America. L’Export verso la Cina è a livelli record. 

Si prevede una forte crescita delle Importazioni (+86%), soprattutto dal Sud America. 

I consumi domestici di Farina di Soia sono ancora in diminuzione, con conseguente calo della triturazione dei semi. 

 

 

 

Giuseppe Alai svela i programmi del Parmigiano Reggiano. Dai piani produttivi  alla qualità del prodotto per passare alle quote produttive.  Esclusa la raccolta unica.

 

Noceto (PR) - aprile 2014 - 

 

Il Parmigiano Reggiano “tira”, almeno a vedere il folto pubblico che ha  partecipato all’incontro con il Presidente del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano organizzato dal Centro di Consulenze Aziendali “Agriverde” lo scorso 16 aprile. 

Il Presidente consortile, Giuseppe Alai, si è confrontato a tutto campo con gli  oltre 70 operatori presenti alla Sala Civica di Noceto, tra produttori di latte e  presidenti di caseifici sociali,   affrontando sia temi tecnici sia temi legati alla commercializzazione e al marketing senza sottrarsi alle questioni più spinose che lo coinvolgono anche personalmente.

Tra i temi tecnici, si è discusso sull’utilizzo del robot di mungitura e sulla  attribuzione di incrementi produttivi ai giovani che si insediano per la prima volta in azienda ma anche della qualità del prodotto a livello comprensoriale  e delle strategie di marketing per assicurare visibilità in Italia e all’estero. Dalle  iniziative a maggiore contenuto emozionale come la recente  apertura record di 600 forme in un’importante catena distributiva, ad esempio, alle iniziative di più ampio respiro educativo  quale è il progetto consortile di educazione alimentare rivolto a 1.000 insegnanti e 20.000 studenti.

Giuseppe Alai

La tutela del reddito dei produttori è l’obiettivo primario delle azioni e dei programmi di lavoro del Consorzio. Il presidente Alai è fortemente convinto che il Consorzio deve generare le condizioni affinché ciò possa avvenire attraverso l’individuazione di quattro pilastri:  “quanto” produrre, “come” produrre per la tutela della qualità avendo ben chiaro per quali mercati e per quali consumatori.

Particolarmente apprezzato dai produttori è stato  il fatto che la capacità produttiva, oggi in quota latte e domani in quota forme, sia e rimanga una dotazione dell’azienda agricola e quindi un suo patrimonio e non del caseificio di trasformazione. Altro punto forte che ha sicuramente interessato i molti giovani presenti in sala, ha riguardato  l’illustrazione dei  piani produttivi, 2014 – 2016, in approvazione al ministero e in  particolar modo per quanto concerne il quantitativo di produzione da riservare ai giovani

Alai si è però anche particolarmente soffermato su alcuni aspetti qualitativi e  sulla natura merceologica del prodotto e alcune considerazioni  in merito alla differenza, sostanziale, fra il formaggio semigrasso, nel quale si colloca ad oggi il Parmigiano Reggiano, e i formaggi grassi.

Una categoria, quest’ultima, dalla quale il Parmigiano Reggiano deve stare ben lontano (e qui è fondamentale l’impegno di tutti i produttori): questa definizione, infatti, comporterebbe diverse un approccio negativo da parte di chi è più attento all’alimentazione e, conseguentemente, si potrebbero avere ripercussioni negative in termini di commercializzazione.

Altro aspetto trattato, e particolarmente importante dal punto di vista del bilancio delle latterie e delle aziende agricole, è stato il costo di trasformazione del formaggio, che oggi risulta differenziato in modo assai rilevante. I dati a livello comprensoriale, infatti, oscillano notevolmente fra cifre al di sotto dei dieci euro/quintale per arrivare fino ad oltrepassare i venti.

Questi dati dovrebbero dunque indurre una attenta riflessione, soprattutto in ambito cooperativo, al fine di giungere ad aggregazioni delle latterie finalizzate proprio alla riduzione dei costi, garantendo così maggior reddito a chi produce latte.

Relativamente al tentativo della riduzione dei costi di trasformazione sono state invece smentite voci, messe in circolo non si sa da chi e per quali ragioni, che davano per certo l’applicazione della raccolta unica. Molto ferma la puntualizzazione di Alai: questo non fa parte dei programmi del Consorzio.

Nella seconda parte dell’incontro, Alai ha poi illustrato le finalità e il lavoro sviluppato dalla società I4S (nata nel 2010 per concorrere ad arginare le crisi cicliche del comparto, promuovendo sull’estero nuove vendite in grado di abbassare la quota di prodotto disponibile sul mercato interno, il cui eccesso è sempre stato all’origine delle crisi), fornendo i dati i dati relativi ai costi, alla relazione con i caseifici, al numero di forme ritirate dal mercato.

Il presidente ha poi fatto il punto su alcune iniziative finalizzate alla promozione e alla conoscenza del prodotto sui mercati internazionali. Tra queste, ha ricordato anche l’evento che ha visto il taglio contemporaneo di seicento forme avvenuto a New York, Canada e Inghilterra ad opera di  una catena di supermercati (la Whole Foods), che ha così avvicinato maggiormente i consumatori al consumo di spicchi, dimostrando come si presenta all’origine un prodotto che spesso vedono solo grattugiato.

Questa iniziativa, imitata a brevissimo da altra importante catena di distribuzione concorrente, ha avuto come risultato l’incremento delle forme tagliate in contemporanea che ha raggiunto il numero di 1.003. Queste iniziative hanno permesso al Parmigiano-Reggiano di occupare le prime pagine di molti quotidiani e riviste del settore i tutti i paesi in cui si è tenuta l’iniziativa, permettendo anche la vendita, nei giorni degli eventi e successivi, di una quantità di forme di Parmigiano corrispondente dalle tre alle sei volte il numero di forme tagliate.

Non potevano mancare, nell’occasione, anche alcuni approfondimenti circa le critiche che sono state mosse al Consorzio del Parmigiano Reggiano nelle scorse settimane: attacchi strumentali di cui sono poco chiare le fondamenta e gli obiettivi, ma che hanno sicuramente inciso negativamente sull’immagine del prodotto. 

Il Consorzio ha immediatamente reagito  con determinazione e chiarezza, ed oggi  la difesa del buon nome dell’Ente di tutela e dei suoi rappresentanti è affidata ai legali. Comunque andrà a finire, quanto accaduto, resterà comunque una brutta pagina nella storia del settore, le cui conseguenze ricadranno sulle imprese agricole che, invece di essere tutelate, rischiano di essere danneggiate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Festeggiamenti per l'ottantesimo anniversario della cooperativa: risale al 1934 l'anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano -

 

Modena, 24 aprile 2014

 

Grande festa ieri sera, mercoledì 23 aprile, al caseificio Oratorio S. Giorgio, l'ultimo ancora attivo a Carpi. Alla ricorrenza di S. Giorgio Martire, che la cooperativa celebra ogni 23 aprile, si sono uniti i festeggiamenti per l'ottantesimo anniversario della cooperativa. Pur essendo stata costituita nel 1933, infatti, risale al 1934 l'anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano.

Alla festa per gli ottant'anni del caseificio carpigiano sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco, il direttore Cristian Golinelli, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, gli assessori Alberto Bellelli, Carmelo Alberto D'Addese e Simone Morelli. De Vinco ha consegnato una pergamena commemorativa al presidente dell'Oratorio S. Giorgio, il correggese Attilio Redolfi e al vicepresidente Emilio Cavazzuti, carpigiano.

«Questo caseificio è frutto di un capitale intergenerazionale – ha detto De Vinco – Ottant'anni fa i primi soci hanno investito risorse non solo per loro stessi, ma anche per i propri figli e nipoti». Il caseificio Oratorio S. Giorgio di Carpi ha otto soci che conferiscono 27 mila quintali di latte; la produzione annua di Parmigiano Reggiano si aggira sulle 5 mila forme. Il 70 per cento del prodotto è venduto nei due spacci: uno si trova presso il caseificio, l'altro all'interno del mercato coperto di Carpi. In questo periodo la cooperativa, che aveva subito danni a causa del terremoto, è impegnata nella ristrutturazione del punto vendita e del magazzino per la stagionatura del formaggio: per i lavori, che dovrebbero concludersi entro l'anno, è stato investito un milione di euro. 

 

(fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

"Strumenti per superare la crisi nel settore alimentare": Il convegno si terrà all'interno di Cibus, salone internazionale dell'alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all'8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati.

 

Parma, 23 aprile 2014 -

L’Ordine dei Tecnologi Alimentari dell’Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria e associati presieduto da Serena Pironi organizza un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la “crisi” economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.

Il convegno si terrà all’interno di Cibus, salone internazionale dell’alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all’8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati.

Tra i relatori Carla Brienza, Presidente del Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari che introdurrà i lavori; Vincenzo Gerbi, Presidente SISTAL e presidente AISSA che presenterà le realtà e prospettive del settore agroalimentare italiano; Gian Paolo Cesaretti, Professore di Economia Agraria presso università Parthenope, che illustrerà come territorio ed impresa possono essere un nuovo paradigma di vantaggio competitivo; Annaflavia Bianchi, Centuria e docente di Economia dell’innovazione UniFE, tratterà invece gli interventi a livello nazionale per aiutare le imprese a superare la crisi; mentre Sabrina De Camillis, consigliere del Ministro dell’Interno, svilupperà il tema delle misure di sviluppo del settore agroalimentare in vista dell’Expo 2015; Alfredo Gris, tecnologo alimentare Almater, parlerà di come i professionisti possono aiutare le imprese nell’export; mentre Michela Petronio, direttore del Centro di Ricerca e Tecnologie della Barilla, relazionerà sul tema di come contenere costi e sprechi rendendo l’impresa sostenibile. Il convegno si terrà giovedì 8 maggio nella Sala AIDA limitrofa al padiglione 7 e avrà inizio alle 9.30 con la registrazione dei partecipanti e un welcome coffee. Ai tecnologi alimentari che parteciperanno al convegno verranno rilasciati dall’Ordine i crediti formativi. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari è presente a Cibus con un proprio stand sempre al padiglione 7 corridoio J 003

 

Location del convegno all’interno di Cibus 2014: Sala AIDA – Padiglione 7 (colore verde)

 

(Fonte: ufficio stampa: Studio Eventi & Comunicazione - Parma)

 

Mercoledì, 23 Aprile 2014 08:17

Settimana di passione per i lattiero caseari.

 

 

La settimana che conduce alla Pasqua si è distinta per una caduta generalizzata dei listini dei lattiero caseari.  Latte spot, Burro, Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno tutti chiuso al ribasso le loro quotazioni. 

- di Virgilio - 

Parma 23 aprile 2014 --

 

Il Latte Spot a Verona cede quasi il 5% portando il valore tra 39,18 e 40,21 /100 litri di latte accumulando perciò una perdita del 3,16% rispetto la media del 2013, l’anno dei record. Sul fronte del Burro i cedimenti maggiori vengono registrati a Parma e Reggio Emilia dove lo zangolato da creme fresche per la burrificazione perde il 4,65% scendendo quindi a 2,05€/kg. Appena dietro seguono le perdite delle creme che a Milano (1,72 €/kg) e Verona (1,70 -1,75€/kg) cedono rispettivamente il 3,37 e il 3,63%.

Flessioni meno marcate per le due principali DOP ma su tutte le piazze prese a riferimento. Il Grana Padano cede 5 centesimi sulla quotazione massima alla borsa di Mantova per entrambe le stagionature prese a riferimento (10 mesi e il 14-16 mesi di stagionatura). Sono invece 10 i centesimi lasciati sul campo a Milano per la stagionatura di 15 mesi (7,60 - 8,25€/kg) e 5 centesimi per la stagionatura di 9 mesi (7,0 - 7,10€/kg).

Analogo andamento è stato registrato per il Parmigiano Reggiano che perde 5 centesimi sulla stagionatura 12 mesi e 10 centesimi sul 24 mesi quotati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Nello specifico la stagionatura 12 mesi e oltre è stata fissata tra 8,65 e 9,00€/kg mentre il 24 mesi scivola tra 9,80 e 10,15€/kg.

PRRE PR 24M GRAF GDE

- Parmigiano Reggiano - Smentite le voci di una raccolta unica - 

  • Lo ha confermato, senza esitazione, il presidente del Consorzio di Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano, in occasione di un incontro con gli operatori di settore  riuniti da “Agriverde” lo scorso 16 aprile a Noceto di Parma. Quindi smentite le voci che circolavano su questa opzione che, probabilmente, a qualcuno potrebbe non dispiacere. Giuseppe Alai ha invece sottolineato come le azioni del Consorzio devono convergere verso la redditività delle imprese di produzione attraverso 4 fondamentali pilastri:
  • quanto” produrre, 
  • come” produrre per la tutela della qualità avendo ben chiaro 
  • per quali mercati
  • per quali consumatori.

Altro punto forte che ha attratto l’interesse dei molti giovani presenti in sala, ha riguardato  l’illustrazione dei  piani produttivi, 2014 – 2016, in approvazione al MIPAAF, e in  particolar modo per quanto concerne il quantitativo di produzione da riservare ai giovani. 

 

Il contest indetto dal magazine on line Cucina semplicemente e al quale hanno partecipato oltre quaranta food blogger di tutta Italia -

 

Modena, 22 aprile 2014 -

La gelatina all'Aceto Balsamico di Modena Igp prodotto dalla cooperativa modenese La Tradizione è stata protagonista del contest indetto dal magazine on line Cucina semplicemente e al quale hanno partecipato oltre quaranta food blogger di tutta Italia. Ha vinto la cosentina Filomena Patitucci (autrice del blog “Io cucino così”), che ha proposto una ricetta dello strudel di mele con noci, fichi secchi e gelatina all’Aceto Balsamico di Modena Igp. La blogger è stata premiata con una giornata di formazione che si è svolta nei giorni scorsi a Brescia presso la scuola di cucina Cast Alimenti. Patitucci ha cucinato accanto allo chef formatore Marco Martinelli, mentre il presidente della cooperativa La Tradizione, Mirco Casari, ha raccontato la storia dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, spiegando ciò che lo distingue dall’Aceto Balsamico di Modena Igp. È seguita la degustazione delle due tipologie di Aceto Balsamico Tradizionale (almeno 12 anni e almeno 25 anni di invecchiamento), con annessa analisi sensoriale. Dopo il pranzo, offerto dalla scuola Cast Alimenti, i presenti si sono riuniti in cucina per assaggiare il dolce creato da Filomena Patitucci. Oltre alla gelatina all’Aceto Balsamico di Modena Igp, contenuto nel ripieno dello strudel, gli ospiti hanno assaggiato le gocce di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena che il presidente della cooperativa La Tradizione ha fatto cadere su ogni fetta del dolce. Un tripudio di sapori che ha lasciato i presenti senza parole.

 

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative -

 

Modena, 22 aprile 2014 –

Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.

 

La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.

 

Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamentosenza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.

 

Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

(Fonte: Ufficio Stampa TerraQuilia c/o Fruitecom)

 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"