Domenica, 21 Settembre 2014 10:14

Embargo Russia: nuove regole per la ripartizione

Alleanza Cooperative Agroalimentari «Positive le nuove regole per aiuti UE a ortofrutta, ma occorre trovare nuove risorse»

Roma, 19 settembre 2014 –

«Il nuovo schema di ripartizione degli aiuti per i produttori ortofrutticoli colpiti dall'embargo russo è sicuramente più flessibile ed adeguato alle esigenze nazionali anche perché, basandosi su una ripartizione di volumi per Paese, supera le gravi distorsioni causate dal meccanismo attuato con il precedente provvedimento varato da Ciolos e di cui avevamo subito messo in luce tutti i limiti e le carenze».
Questo il commento dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari in merito al nuovo sistema di aiuti UE per l'ortofrutta annunciato in questi giorni e che sarà pubblicato all'inizio della prossima settimana in Gazzetta Ufficiale.
«Ci auguriamo che le misure vengano attuate in maniera uniforme in tutta Europa in modo da ridurre effettivamente l'offerta sui mercati e che, in virtù del nuovo margine di gestione nazionale, vengano colte appieno tutte le opportunità offerte dal nuovo schema. In ogni caso, è impensabile sostituire un paese con 150 milioni di abitanti come la federazione russa senza l'introduzione di altre misure».
«Continuiamo comunque a ritenere che le risorse stanziate dalla Ue costituiscano solo una prima misura straordinaria per i produttori operanti nel comparto. Auspichiamo che l'Europa riesca a trovare presto un budget aggiuntivo, per introdurre altre misure di sostegno e garantire equità di trattamento tra i produttori: è inaccettabile il vuoto giuridico ed economico sulle operazioni effettuate dal 4 settembre in poi».
«Occorre inoltre, come abbiamo più volte sottolineato, che il problema dell'embargo venga affrontato come un problema politico nella sua interezza, dal momento che la chiusura dello sbocco commerciale in Russia è una decisione scaturita da problemi di politica internazionale e di rapporti diplomatici tra paesi».
Nel merito del nuovo meccanismo approvato, l'Alleanza delle cooperative agroalimentari ritiene sia «positivo che la Commissione, sollecitata in maniera determinante dal nostro Ministero dell'Agricoltura, abbia considerato una ridistribuzione tra i paesi esportatori delle quote di prodotto che giungono attraverso triangolazioni con altri Stati membri, calcolo che ha consentito al nostro Paese di recuperare i suoi effettivi volumi di export, ed anche l'inserimento degli agrumi (arance, clementine e mandarini), nell'elenco dei prodotti per i quali si può richiedere il sostegno».
(Fonte Alleanza Cooperative)

Domenica, 21 Settembre 2014 09:38

Mais & Soia: settembre 2014

Mais & Soia: settembre 2014 - dati previsionali 2014-2015

MAIS: Dati previsionali per 2014-15

La produzione globale di Mais per la stagione 2014-15, iniziata il 1° Settembre, è stimata a 987.52 Mio t, in aumento rispetto alle previsioni formulate in Agosto, riflettendo maggiori raccolti attesi negli Stati Uniti (+9.23 Mio t), in Brasile (+1 Mio t) e nella Unione Europea (+1.3 Mio t).
La produzione statunitense è prevista a livelli record (365.66 Mio t), con una resa dei terreni di 171.7 bushels/acro ( = 10.90 tons/ettaro).
Le esportazioni sono stimate in aumento a 44.45 Mio t, grazie ai prezzi in diminuzione e ad una minore concorrenza del Sud America.
La persistente siccità estiva nella Pianura Settentrionale e nell'area Nord-Est della Cina ha ridotto di 5 Mio t le stime di produzione di Mais a 217 Mio t.
Anche in Russia ed Ucraina le previsioni sui raccolti risentono del clima arido.
Gli stock globali finali di Mais si confermano a livelli record (189.91 Mio t).

Mais gde

SOJA: Dati previsionali per 2014-15

La produzione globale di semi di Soia per la stagione 2014-15 (inizio della stagione: 1° ottobre) è prevista a 311.13 Mio t, in aumento rispetto alle stime formulate da Maggio ad Agosto, per le maggiori produzioni attese nei principali Paesi Esportatori.
Negli Stati Uniti la produzione è prevista a 106.50 Mio t (+2.65 Mio t rispetto alle previsioni di Agosto), grazie ad una maggiore resa dei terreni.
Si prevede un aumento della produzione di semi di Soia in Brasile e Argentina, dove i produttori scelgono di seminare Soia invece di Mais, data la significativa produzione di Mais.
Le importazioni cinesi sono attese a 74 Mio t, in aumento del +7% rispetto alla stagione 2013-14 e del +24% rispetto alla stagione 2012-13.
Gli stock globali finali di semi di Soia si confermano a livelli record (90.17 Mio t).

soia gde

(Fonte CLAL)

Il padiglione del vino a EXPO2015 che guarda al futuro per emozionare e raccontare storie e prodotti di tutto il comparto. Bari, Napoli, Ancona, Siena, Cuneo e Gorizia le prime tappe del roadshow vinitaly.

A pochi mesi dall'assegnazione al Vinitaly dell'incarico per la realizzazione del padiglione del vino a EXPO MILANO 2015, sulla base del protocollo d'intesta tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Padiglione Italia e Expo 2015 S.p.A., i vertici del Vinitaly di Veronafiere danno il via al roadshow di presentazione sul territorio del progetto e del listino.

Verona, 15 settembre 2014.
Partirà domani, 16 settembre, da Bari il roadshow che vedrà impegnati i vertici del Vinitaly di Veronafiere nella presentazione del padiglione "VINO – A TASTE OF ITALY" per EXPO 2015. Seguiranno le tappe di Napoli il 17 settembre, Ancona il 18 settembre, Siena il 23 settembre, Cuneo il 25 settembre, Gorizia il 26 settembre.
Luoghi e orari disponibili su http://www.vinitaly.com
Il roadshow è l'occasione per illustrare nel dettaglio a regioni, associazioni, consorzi e a tutti i produttori, il progetto del padiglione concepito per rappresentare e raccontare la storia e i prodotti di tutto il comparto, ambasciatore indiscusso del "Made in Italy" nel mondo.
Un obiettivo quello della "rappresentazione democratica" di tutti gli eccellenti produttori, grandi e piccoli, che contribuiscono alla ricchezza e unicità del nostro sistema che si riflette oltre che nel concept del progetto anche nel listino, pensato per offrire realmente a tutti la possibilità di partecipare ad un evento unico.
Duemila metri quadrati, situati all'incrocio strategico tra cardo e decumano dell'area Expo, sull'arteria centrale che porta verso la Lake Arena; un padiglione indipendente, contiguo all'area della Comunità Europea e proprio di fronte a Palazzo Italia e al padiglione delle Regioni, tutti spazi che insieme ai due blocchi situati al di là del cardo costituiscono lo spazio del Padiglione Italia.
Partendo da un percorso emozionale di scoperta e conoscenza multisensoriale del primo livello, si passerà poi al piano superiore, vero e proprio cuore del padiglione. Il vino italiano troverà qui spazio in tutte le sue innumerevoli storie e sfumature, una vera e propria "Biblioteca del Vino", dove ciascun prodotto rappresenta un titolo con una specifica storia da raccontare, una moltitudine di storie scritte, che i visitatori potranno leggere degustando e conoscendo, per immaginare insieme la storia da scrivere, il futuro. Infine, al terzo livello, gli spazi dedicati agli incontri.
Un padiglione ad alto contenuto tecnologico, pensato in un'ottica di totale sostenibilità poiché ogni singolo elemento sarà riutilizzato.
"Il progetto del Padiglione del Vino all'EXPO è perfettamente in linea con la storica mission di Vinitaly ed è frutto della precisa visione strategica portata avanti negli ultimi anni da Veronafiere, che qui potrà valorizzare la sua esperienza a beneficio del settore e del Paese, arricchendo un evento già unico per natura con la messa a punto di un'azione di promozione e supporto che prenderà vita prima, durante e anche dopo la manifestazione", ha commentato Ettore Riello, Presidente di Veronafiere.
"Avevamo dichiarato che l'obiettivo era quello di dare massima e piena rappresentazione del comparto, della sua storia e identità e delle sue potenzialità, e infatti questo progetto fonda su una filosofia inclusiva e democratica, poiché crediamo fermamente che solo dando spazio all'immensa ricchezza e varietà dei nostri vini si possa realmente rappresentare l'esclusivo valore della produzione italiana", ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere.
L'offerta "entry level" per poter posizionare una bottiglia nella prestigiosa e suggestiva area de "La Biblioteca del Vino", al primo piano del Padiglione per un periodo di tre mesi, è infatti di 3.000 euro + IVA (più un primo numero di bottiglie necessarie alle degustazioni), sale a 5.000 euro + IVA per due bottiglie e a 9.000 euro + IVA per 4 bottiglie. In tali tariffe è compresa la presenza dei prodotti nell'enoteca virtuale per la vendita online durante tutta la durata della manifestazione.
Nell'area è stato inoltre previsto un meccanismo di wine dispenser che consente ai produttori di poter considerare una presenza del proprio prodotto senza l'aggravio di costi aggiuntivi di personale, assicurando tuttavia al contempo la massima valorizzazione delle etichette grazie alla presenza di sommelier professionisti in grado di affiancare e guidare il pubblico nella degustazione.
Per i produttori che desiderano essere presenti per tutti i sei mesi dell'EXPO, l'offerta per posizionare una, due o quattro bottiglie è rispettivamente di 4.500, 8.000 e 15.000 euro + IVA.

Altrettanto interessante ed equilibrata l'offerta messa a punto per le grandi realtà (Regioni, Consorzi e grandi produttori) che desiderano o necessitano di ampi spazi dedicati. Per loro nelle aree Diamante e Platino saranno disponibili spazi che verranno completamente allestiti e personalizzati, dotati di banchi multimediali con video e tablet, attraverso i quali sarà possibile arricchire la presentazione della storia dei vini proposti. Inoltre verrà messa a loro disposizione un sala per l'organizzazione di una degustazione a settimana. I vini saranno anche inclusi nell'offerta dell'enoteca virtuale per la vendita online durante tutta la durata della manifestazione. Ad ogni visitatore inoltre sarà offerta la possibilità di avvalersi di una Applicazione Mobile che, grazie al collegamento wireless con le postazioni wine dispenser, sarà in grado di fornire dettagliate informazioni sui vini in degustazione, guidando il visitatore alla scoperta del mondo del vino italiano con la possibilità poi di acquistare direttamente online i vini appena degustati.

Tali spazi, inclusivi di tutti i servizi qui descritti, saranno dotati nell'area Diamante di wine dispenser compatibili per la presenza concomitante di ben 100 bottiglie (per un valore totale di 4.200 euro + IVA a bottiglia per un periodo di tre mesi e di 6.000 euro + IVA a bottiglia per un periodo di sei mesi).
Nell'area Platino saranno invece dotati di wine dispenser compatibili per la presenza concomitante di 72 bottiglie (al costo totale di circa 4.860 euro + IVA a bottiglia per un periodo di tre mesi e di circa 6.940 euro + IVA a bottiglia per un periodo di sei mesi). Nell'offerta di queste aree è inclusa la possibilità di utilizzo della sala degustazione per master class o specifiche presentazioni.
Tutte le offerte prevedono inoltre una gestione flessibile delle bottiglie, consentendo almeno un cambio di etichetta durante il periodo e la presenza di sommelier per l'assistenza alla degustazione dei visitatori.

(Verona Fiere)

In testa la Francia ma anche l'Italia ha dato il suo contributo.

Roma, 10/09/2014 - 
Le consegne di latte nell'Unione Europea sono in continua e significativa crescita. A comunicarlo è l'Ismea che sulla base degli 
ultimi dati disponibili, nel primo semestre 2014 le consegne hanno superato i 75 milioni di tonnellate, evidenziando un aumento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un ammontare di 3,7 milioni di tonnellate di latte in più. 
A trainare la crescita produttiva hanno concorso tutti i grandi Paesi produttori capitanati dalla Francia, che con circa 765 mila tonnellate in più su base annua, ha registrato un aumento di quasi 6 punti percentuali. Seguono poi, in ordine di maggior quantità consegnate, Regno Unito (circa 738 mila tonnellate in più), Germania (circa 555 mila tonnellate in più) e Polonia (circa 372 mila tonnellate in più).
Anche in Italia, sulla base dei dati Agea, l'aumento della produzione di latte dei primi sei mesi dell'anno è stato significativo, con circa 141 mila tonnellate in più rispetto al 2013 (+2,5%). In controtendenza Spagna e Repubblica ceca, le cui consegne hanno mostrato una contrazione dell'1% circa, pari a una diminuzione rispettivamente di 31 e 9 mila tonnellate.
Il continuo aumento dei volumi di latte, tuttavia, sta avvenendo in un contesto di mercato abbastanza delicato. 
Da un lato si registrano buoni andamenti produttivi in tutti i grandi Paesi esportatori (in particolare USA e Oceania) con conseguente espansione delle disponibilità mondiali,dall'altro lato le tensioni sul fronte della domanda innescate a seguito della crisi diplomatica con la Russia, primo mercato di sbocco per i formaggi e il burro europei.
(Fonte Ismea 10 settembre 2014)

Latte consegne UE paesi gde

Mercoledì, 17 Settembre 2014 08:30

Lento declino dei DOP

Forte cedimento del latte crudo spot nazionale. Pausa di riposo del Burro con qualche segnale di positività. La crisi delle DOP.

di Virgilio, Parma - 17 settembre 2014

LATTE SPOT Quarta settimana di depressione del latte spot. 80 centesimi volatilizzati nella seduta veronese di lunedì 15 settembre con il prezzo del latte crudo spot nazionale in caduta libera. Tra 38,66€ e 40,00 €/100 litri sono rispettivamente il prezzo minimo e massimo registrato a Verona, mentre è rimasto invariato il latte spot pastorizzato estero. Con quest'ultima quotazione il prezzo medio del 2014 registra una perdita complessiva del 8,9% rispetto l'anno precedente.

Latte

BURRO E PANNA La trentottesima settimana si apre nel segno della stabilità. L'ultima borsa a chiudere negativamente è stata Parma che, confermando il ciclo negativo in corso, lo scorso venerdi 12 settembre aveva segnato l'ultimo crollo dello zangolato da creme fresche. 1,50€/Kg quindi l'ultima prezzo di Parma (-9,09%) mentre segnali di controtendenza si sono registrati in quest'inizio di 38esima. Ferme le quotazioni del burro in quest'inizio di settimana salvo il rimbalzo registrato alla borsa di Milano relativamente alle creme a uso alimentare. Un c +4,17% utile a riportare il prezzo a quota 1,50€/kg in armonia con il prezzo minimo fissato a Verona (1,50-1,55€/kg).

GRANA PADANO Prosegue il lento declino del Grana Padano che ha ceduto altri 5 centesimi alla borsa di Milano in entrambe le stagionature trattate. Tra 6,60 e 6,70€/kg la quotazione del 9 mesi e tra 7,20 e 7,85 €/kg il prezzo minimo e massimo del 16 mesi di stagionatura. Fermi invece i listini della borsa di Mantova.

PARMIGIANO REGGIANO Anche per il Parmigiano Reggiano non si arresta il logoramento dei listini su tutte le piazze nelle quali viene trattato il re dei formaggi. 5 centesimi ancora ceduti sia a Parma sia a Reggio Emilia. La Borsa di Milano invece ha differenziato maggiormente le due stagionature; 5 centesimi ceduti dal 12 mesi e 10 centesimi persi dal 24 mesi.

Domande per partecipare al bando entro il 14 novembre. In arrivo linee guida per tagliare l'uso dei pesticidi nelle aree verdi urbane -

Parma, 15 settembre 2014 -

Oltre 470 mila euro dalla Regione per sostenere l'apicoltura. Si tratta della seconda annualità del Programma triennale 2014-2016, cofinanziato dalla Ue e dello Stato italiano nell'ambito dell'Organizzazione comune di mercato, e che stanzia complessivamente circa 1 milione 500 mila euro per migliorare la produzione e la commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell'apicoltura.

"Le cattive condizioni meteo di questa estate hanno influenzato la produzione di miele che registra perdite significative anche intorno al 50% - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – per questo le risorse in arrivo sono oltremodo importanti. Purtroppo però non c'è solo il clima impazzito a danneggiare la vita dell'ape, insetto fondamentale per l'impollinazione e la riproduzione dei principali vegetali. Gli apicoltori italiani hanno denunciato nuovi fenomeni di spopolamento e di moria in conseguenza di un uso non corretto dei pesticidi. In Emilia-Romagna il fenomeno è molto contenuto. Tuttavia attiveremo in chiave preventiva un programma di controlli mirati e, come già deciso, aumenteremo le risorse del nuovo Psr destinate agli agricoltori che riducono i trattamenti chimici. A breve, inoltre, pubblicheremo le linee guida per l'eliminazione o la forte riduzione dei pesticidi nelle aree verdi urbane e nei parchi pubblici".

Il bando scade il 14 novembre 2014 e le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea.

Potranno presentare domanda: gli apicoltori, singoli o associati, comprese le Associazioni dei produttori, l'Osservatorio nazionale miele e il Cra-Api-Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura. I contributi saranno variabili nella misura dal 20 al 100% in relazione alla tipologia di intervento.
Verranno finanziati l'acquisto di arnie anti varroa (un acaro che provoca la distruzione delle famiglie di api) e di arnie ed attrezzature per la transumanza (lo spostamento delle arnie sul territorio per seguire le fioriture).
Risorse anche per l'assistenza tecnica e l' aggiornamento, l'acquisto di sciami per il ripopolamento del patrimonio apistico, le analisi chimico-fisiche del miele, la ricerca.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Lunedì, 15 Settembre 2014 09:01

"Un matrimonio che s'ha da fare"

Prodotto, territorio, turismo. Una miscela esplosiva non ancora innescata. Le motivazioni e le possibili soluzioni sono state evidenziate nell'incontro promosso dalla "Strada dei sapori del prosciutto e dei vini dei colli" con il contributo dei professori Filippo Arfini (Università di Parma) e Giovanni Viganò (MET - Bocconi).

di Lgc - Langhirano (PR), 14 settembre 2014 -
"Un dibattito franco e privo di interessi personali credo sia sempre produttivo" è il cappello introduttivo al convegno del presidente della strada dei sapori Mario Schianchi. "Troppe, prosegue il presidente, sono le realtà sul territorio impegnate sulla stessa materia, scoordinate e spesso mal gestite. E' dimostrato che il turismo se ben progettato e gestito può diventare una vera risorsa per l'economia e contribuire al valore aggiunto del territorio." In sintesi l'intervento di Mario Schianchi tende la mano a una più stretta collaborazione tra istituzioni e soggetti privati per definire un progetto organico di sviluppo territoriale che metta al centro dell'analisi gli obiettivi collettivi e non i soli interessi privati.
Per Filippo Arfini deve essere il territorio a valorizzare il prodotto. Il territorio, secondo l'accezione francese Terroir, ovvero quell'insieme di caratteristiche distintive di un'area geografica, superando il concetto di distretto produttivo e di qualità rinchiusa nella DOP. Con il moltiplicarsi delle DOP, sottolinea il professore dell'Università di Parma, il consumatore si trova di fronte a una ampia scelta di prodotti a caratteristiche simili e, almeno in teoria, con analoghe caratteristiche qualitative. La DOP quindi è un fattore limitante alla valorizzazione del prodotto. Nonostante il significativo incremento dell'export e dell'innovazione tecnologica, connessa soprattutto all'introduzione degli affettati, il mercato del Prosciutto di Parma sta evidenziando comportamenti economici tipici delle commodities, ovvero quei prodotti indifferenziati (frumento, petrolio, metalli ndr) il cui prezzo non è legato all'aumento o diminuzione dell'offerta. Infatti, secondo quanto esposto dal professor Arfini, la disponibilità di prodotto "cosce" e conseguentemente di prosciutti è sensibilmente diminuito ma, al contrario, il prezzo invece di aumentare è anch'esso diminuito. La praticità di consumo la dolcezza, la DOP, non sono sufficienti a affermare delle caratteristiche di forte distintività del Prosciutto di Parma.
In conclusione, "il prosciutto di Parma, afferma Filippo Arfini, è un bene fiducia la cui bontà è legata alle aspettative del consumatore." Il territorio potrebbe quindi fare la differenza e attraverso di esso promuovere il prodotto e non il contrario come si è fatto sino ad ora.
"Il turista vuole fare un'esperienza di vita" chiosa Giovanni Viganò, docente del MET - Bocconi. L'esperienza, prosegue Viganò, è legata all'uomo e quindi agli artefici del prodotto.
Nonostante sia diffusa la convinzione che il mercato del turismo cambi rapidamente si continua a utilizzare i medesimi modelli di un tempo. E' questo uno dei tanti paradossi legati al turismo è il commento di Viganò. "Sappiamo - sottolinea l'accademico della Bocconi, che oggi la comunicazione è immediata, One to One, ma rimaniamo legati al cartaceo".
"Perché un turista deve venire a Parma" è la domanda alla quale occorre dare una risposta organica superando la convinzione che un territorio vada bene per chiunque. "Nel momento in cui troveremo la risposta - prosegue Viganò - riusciremo a segmentare il mercato turistico" Il primo prodotto che si pone sul mercato è quindi il territorio, la destinazione turistica che abbia una forte identità. "La crisi peggiore, conclude il professor Viganò, è quella dell'identità, quella che definisco la crisi del camaleonte". La risposta a tutto questa sta nel comunicare il Brand Turistico e progettare l'esperienza turistica del consumatore. Anche l'intervento del professor Viganò converge sulla necessità di realizzare un progetto condiviso che abbia nella cooperazione, come scelta strategica, il plus territoriale da esportare e che trovi nella competitività interna la forza rigenerativa. In sintesi, parafrasando il pensiero del docente, uniti verso l'esterno e competitivi verso l'interno.

L'amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Giordano Bricoli e dall'assessore alle attività produttive Mauro Lamoretti, in forza degli interessanti spunti evidenziati, si è impegnata a dare seguito con approfondimenti. "E' stato solo un antipasto, chiosa Lamoretti, ma non finisce qui, ci sarà un seguito".

 

 

Il circolo dell'associazione Nazionale Marinai d'Italia in occasione di Mytiliade ha accolto come simpatica anteprima una cena-degustazione in cui i protagonisti sono stati il prosciutto ed i vini di Parma, i fritti napoletani e i muscoli di La Spezia.

di redazione La Spezia - 
"Muscoli e muscoli, quel matrimonio osceno tra prosciutto e muscoli" è stata invece un'unione felice in cui due prosciutti del salumificio Corradi Guerrino, il primo di ventiquattro mesi di stagionatura ed il secondo di trentasei, hanno sorpreso i partecipanti per dolcezza, profumo e gusto.
Da applausi le zeppole ripiene di muscoli preparate dal maestro friggitore Luigi De Rosa, applausi meritatissimi anche per i muscoli alla marinara preparati dalla cooperativa mitilicoltori della Spezia. Degni ministri i vini di Parma quali la Malvasia dell'azienda Oinoe e il Sauvignon della casa vinicola La Bandina. Perché questo abbinamento tra muscoli e prosciutto? Lo ha spiegato Marco Epifani ideatore della serata:"l'aria del Tirreno e il sale sono due elementi comuni tra muscoli e prosciutti. Inoltre, è questo il gioco, la coscia del maiale è un insieme di muscoli!"

C.A.S.E.A. - Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 37 15 settembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 37 15 Settembre 2014

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)
1.1 editoriale 11 settembre: dal terrorismo all'esercito
3.1 sana 2014 Sana 2014: prove d'EXPO
5.1 in giro per il sana Oh, bio mio!
7.1 Biologico Bio: in alto consumi, produzione e clima di fiducia
8.1 Lattiero caseario Derivati del latte alla deriva
9.2 vino Vino: -15% causa maltempo
10.1 pomodoro Campagna pomodoro 2014: consegnato il 58,55% del pomodoro
11.1 embargo russo Embargo russo: Agea e altri organismi pagatori pronti
11.2 sana 2014 SANA 2014 da Record
12.1 eventi Macfrut | 24 – 25 – 26 Settembre

Da Ismea emerge un incremento record degli acquisti di prodotti biologici confezionati, pari a un più 17,3% nei primi 5 mesi del 2014.

Roma 8 settembre 2014

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Dai dati diffusi da Ismea sabato 6 settembre, nel corso del convegno di apertura di Sana 2014, emerge un incremento record degli acquisti di prodotti biologici confezionati, pari a un più 17,3% nei primi 5 mesi del 2014. Per la prima volta l'Istituto ha anche presentato una stima della produzione potenziale di prodotti bio e i risultati di un'indagine sul clima di fiducia degli operatori del settore ( imprenditori agricoli e imprese di trasformazione).



CONSUMI 
I dati del panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko evidenziano la prosecuzione del trend positivo intrapreso dai consumi "bio" da alcuni anni. Nei primi cinque mesi di quest'anno si è rilevato un incremento record della spesa in alimenti bio confezionati (+17% sullo scorso anno), che si rivela la crescita più elevata degli ultimi 12 anni. La dinamica dell'anno in corso è dipesa in modo particolare dai forti aumenti fatti registrare all'interno della categoria: "pasta, riso e sostituti del pane" e "zucchero, caffè e tè". Incrementi compresi tra l'11 e il 15% hanno interessato gli ortofrutticoli freschi e trasformati e i biscotti, i dolciumi e gli snack. Più contenute la variazioni registrate da uova (+5,2%), lattiero-caseari (+3,2%) e bevande bio (+2,5%), mentre molto buoni sono risultati gli incrementi per il miele e per gli omogeneizzati, sebbene in associazione a valori di mercato abbastanza contenuti. Le ragioni dell'impennata dei consumi nel segmento bio, che risulta in netta controtendenza rispetto alla dinamica degli acquisti alimentari nel loro complesso (-1,2% nei primi 6 mesi del 2014) vanno ricercate anche nell'aumento del numero di referenze e della profondità di gamma dei prodotti bio tra gli scaffali della Gdo, nella presenza di nuove linee di prodotto, anche private label, e nell'introduzione di marchi bio nei discount. Parallelamente i prezzi hanno mostrato una dinamica meno inflattiva rispetto agli alimenti convenzionali, favorendo l'avvicinamento di fasce più ampie di consumatori. Nonostante in un periodo di prolungata crisi come quello attuale il risparmio si affermi come principale driver nelle scelte di acquisto degli italiani, il bio ha espresso in questa prima parte dell'anno tassi di crescita sorprendenti, confermando una crescente attenzione dei consumatori alla qualità e alla salubrità di cosa si porta a tavola.



STIME SULLA PRODUZIONE BIO IN ITALIA


Per la prima volta dopo molti anni l'Ismea ha diffuso i dati in volume delle principali produzioni biologiche agricole nazionali riferite al 2013. Si tratta di stime della produzione potenziale, dedotte a partire dalle superfici investite e dalle rese. Secondo tali stime sono stati prodotti in Italia, in relazione ai soli prodotti monitorati, quasi 7 mila quintali di frutta bio, oltre 6 mila quintali di cereali, e circa 1.400 q.li di ortaggi. La produzione di uva biologica da vino si stima abbia raggiunto nel 2013 un quantitativo di quasi 5 mila quintali, mentre la produzione di olive da olio viene indicata superiore ai 7 mila quintali. 



CLIMA DI FIDUCIA DEGLI OPERATORI DEL BIOLOGICO IN ITALIA (AGRICOLTORI E TRASFORMATORI ALLE FASE INDUSTRIALE)


Nell'ambito dell'indagine che l'Ismea conduce a cadenza trimestrale, ormai da anni, su un panel complessivo di circa 800 aziende agricole e 1300 industrie di trasformazione, è stato messo a punto un sotto campione di imprese che operano nel settore del bio. Per la prima volta sono stati diffusi i risultati di questo specifico Panel da cui si evince, per gli operatori specializzati nel biologico, un Indice del clima di fiducia mediamente più elevato rispetto all'agricoltura e all'alimentare "convenzionale" in coerenza con le favorevoli indicazioni provenienti dai consumi. In particolare alla fase industriale, il clima di fiducia delle aziende bio risulta ampiamente positivo, grazie a un andamento degli ordini giudicato soddisfacente, a un livello delle scorte inferiore alla media del periodo e alle favorevoli attese sulla produzione nei prossimi mesi, spinte dal buon ritmo di crescita della domanda.
(ISMEA 8 settembre 2014)

Domenica, 14 Settembre 2014 09:17

Vino: -15% causa maltempo

Maltempo taglia del 15 per cento la produzione e la Francia sorpassa l'Italia.

Roma, 9 settembre 2014 -
Con un taglio di oltre il 15 per cento rispetto allo scorso anno la vendemmia 2014 rischia di classificarsi come la piu' scarsa dal 1950, con una produzione di vino che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri anche se molto dipenderà dalle condizioni climatiche delle prossime settimane. E' quanto stima la Coldiretti nell'evidenziare che a condizionare i risultati sono stati gli effetti del maltempo che ha colpito gran parte del vigneto italiano. Nonostante l'ampia forbice delle previsioni in questa fase, è ormai certo che l'Italia perderà quest'anno il primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia dove - sottolinea la Coldiretti - le stime per il 2014 danno una produzione di 47 milioni di ettolitri, secondo l'Istituto del Ministero dell'agricoltura d'oltralpe.
I tagli produttivi maggiori - precisa la Coldiretti - si dovrebbero verificare nelle Regioni del Sud ed in particolare in Puglia e Sicilia dove si stimano cali fino al 30 mentre le regioni del Centro sono le uniche a far registrare un aumento produttivo, stimato attorno al 10 per cento, e il raccolto è invece in calo in tutte le regioni del Nord. Le stime saranno pero' progressivamente definite perché molto dipenderà dalle prossime settimane perché restano ancora da raccogliere le uve nell'80 per cento del vigneto italiano, con la vendemmia che quest'anno sarà tardiva e non dovrebbe completarsi prima di novembre. Dal punto di vista qualitativo la stagione è stata fortemente influenzata dalla piovosità che ha alimentato incertezza e impegnato notevolmente gli agricoltori nella difesa dei grappoli, ma se non ci saranno sconvolgimenti – continua la Coldiretti - si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.
La vendemmia in Italia – sottolinea la Coldiretti - coinvolge 650mila ettari di vigne, dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt e oltre 200mila aziende vitivinicole dalle quali si attiva un motore economico che genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino, realizzato per oltre la metà all'estero.
(Fonte Coldiretti 9 settembre 2014)

Embargo russo: Agea e altri organismi pagatori pronti a ricevere domande di aiuto per l'ammasso privato.

Roma, 09/09/2014 - 

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che, secondo quanto previsto dalla circolare del Mipaaf del 5 settembre scorso, Agea ha provveduto ad attivare le procedure necessarie per l'inoltro delle domande di aiuti per l'ammasso privato di 155mila tonnellate di formaggi per far fronte alle conseguenze derivanti dai divieti di importazione dei prodotti europei imposti dalla Federazione Russa. 

È stata pubblicata sul sito Agea (www.agea.gov.it) la circolare con la quale vengono indicati gli Organismi Pagatori competenti per territorio ai quali potranno essere inoltrate le domande.

Sempre sul sito di Agea è stata pubblicata la circolare dell'Organismo Pagatore Agea, con la quale vengono stabilite le modalità di presentazione, altrettanto stanno facendo gli altri Organismi Pagatori affinché tutti gli interessati possano presentare quanto prima la domanda di aiuto.
(MIPAAF)

Domenica, 14 Settembre 2014 10:50

SANA 2014 da record

+ 36% di visitatori, + 10% DI espositori, + 40% di espositori esteri.

Bologna - Più 36% di visitatori rispetto all'edizione 2013 per un totale di oltre 43.500 presenze (43.768) con un +28% di operatori esteri e un + 35% di operatori italiani, + 10% di espositori, + 40% di espositori esteri e 1500 buyer esteri che hanno visitato SANA: sono numeri record quelli con cui martedì scorso ha chiuso SANA 2014, 26° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale.
Numeri record che non si limitano ai padiglioni e agli stand affollati di espositori, visitatori e buyer italiani ed esteri: con oltre 5000 presenze stimate, hanno registrato il pienone anche le sale convegno in cui si sono svolte le decine di incontri di approfondimento culturale e scientifico che hanno accompagnato la fiera - dai convegni SANA FOR EXPO ai corsi di SANA Academy organizzati da BolognaFiere, agli incontri su salute e attività sportiva professionale e amatoriale nell'ambito della new entry SANA Sport, ai congressi medico-scientifici organizzati dalla Fondazione Istituto di Scienze della Salute su celiachia ed educazione alimentare del terzo millennio. A conferma che SANA è la manifestazione italiana di riferimento a 360 gradi per il biologico e il naturale, con una proiezione internazionale sempre più accentuata e riconosciuta per la promozione del bio Made in Italy nel mondo. Lo attestano le delegazioni di buyer provenienti da Australia, Austria, Cina, Corea del sud, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Germania, Giappone, Grecia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Serbia, Slovenia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e i 2613 incontri B2B che si sono svolti nella International Buyer lounge tra gli operatori esteri presenti a SANA e le aziende espositrici.

Risultati di enorme soddisfazione per BolognaFiere che organizza SANA in collaborazione con Federbio; risultati ai quali si aggiunge il prestigioso incarico assegnato a BolognaFiere di global partner per la realizzazione del Parco della Biodiversità di EXPO 2015, l'area dell'esposizione universale in cui sarà protagonista il biologico. L'annuncio ufficiale dell'accordo tra la Fiera di Bologna e gli organizzatori dell'EXPO è stato fatto congiuntamente sabato 6 settembre dal Presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli, e dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, nel corso del convegno inaugurale di SANA 2014 "Con SANA il biologico e la biodiversità protagonisti dell'EXPO 2015".

Sana bellezza naturale - Foto FieraBologna

"E' un traguardo che ci riempie di legittima soddisfazione per aver visto riconosciuto il ruolo di BolognaFiere come global partner di EXPO 2015 per portare il biologico e la biodiversità all'esposizione. Sarà un appuntamento di straordinaria importanza per tutto il settore di riferimento ed anche per il ruolo di Bologna di Città del Cibo, in chiave innanzi tutto di cultura di un nuovo modello agroindustriale sostenibile e dell'alimentazione di qualità, sostenibile e sicura. Per far fronte a questo impegno che ci onora - ha dichiarato il Presidente Campagnoli - chiamiamo fin da ora a raccolta tutto il mondo associativo e i partner e le competenze imprenditoriali del settore del biologico, da anni protagonisti a SANA, e che, con l'edizione 2014, ci hanno premiato con il considerevole aumento di espositori, sia italiani che esteri, confermando SANA come la piattaforma leader in Italia per il biologico, la cosmesi bio e naturale e i prodotti per il vivere quotidiano ecologico. Il tema 'Nutrire il Pianeta' di EXPO 2015 – ha concluso Campagnoli - ci pone di fronte alla sfida mondiale di garantire l'accesso ad una sana alimentazione per tutti, superando il paradosso odierno che vede centinaia di migliaia di esseri umani che mangiano troppo o male, mentre altrettanti non mangiano affatto. E ci richiama anche all'imperativo di nutrire la biodiversità stessa del Pianeta con il metodo di coltivazione biologico che è rispettoso dell'ambiente, dei cicli naturali e del ricco patrimonio genetico che solo la tutela della biodiversità può preservare dalla sparizione. Per questo nell'area che ci è stata affidata all'EXPO come global partner coniugheremo biologico e biodiversità, evidenziando il legame indissolubile che li lega".

SANA Presidente Fiera - Sindaco Bologna e Ministro Galletti 7 sett - foto FieraBologna
"Con SANA BolognaFiere sarà partner fondamentale di quel padiglione dell'EXPO 2015 che abbiamo sempre chiamato Padiglione delle Biodiversità, un'area che racconterà uno dei tratti fondamentali di questo Paese, cioè lo straordinario patrimonio di biodiversità che l'Italia può vantare e il mondo ci invidia", ha confermato nel suo intervento il ministro Martina. "I numeri ci dicono che il biologico è una grande opportunità per l'agricoltura italiana e per tutto il paese - ha aggiunto. Basta vedere cosa è accaduto negli ultimi anni per capire quanto futuro c'è nel settore biologico italiano. Qui a SANA c'è una forza straordinaria. Il fatto di poter annunciare la collaborazione tra questa esperienza e Expo Milano 2015 è un ulteriore tassello di quel progetto a cui stiamo dedicando tante energie per raccontare in Expo l'esperienza agroalimentare italiana".
Commenti molto positivi anche da parte degli espositori. "La ventiseiesima edizione di SANA, che ha visto l'aumento significativo degli espositori, dei buyer esteri e dei visitatori – ha dichiarato il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla, "conferma il ruolo insostituibile del Salone sia come evento leader per il biologico in Italia, sia come piattaforma per l'internazionalizzazione del bio Made in Italy e per la sua presenza all'EXPO 2015."
L'altro grande risultato culturale dell'edizione 2014 del Salone è rappresentato dal successo della prima edizione di SANACITY, il programma "off" di iniziative e di eventi nato con l'obiettivo di mettere in vetrina - nella prospettiva della partecipazione di Bologna a EXPO 2015 - le competenze e le eccellenze del capoluogo bolognese come Città del Cibo sano e sostenibile: più di 140 eventi organizzati in collaborazione con Eco Bio Confesercenti - tra degustazioni bio e vegan, assaggi di gelati, tè e tisane, colazioni, aperitivi e cene bio, "cicchetti" di vini bio e show cooking, oltre agli appuntamenti per i più piccoli della Città dello Zecchino a cura di Antoniano Bologna - hanno invaso i portici, le strade e le piazze di Bologna a partire dal 5 settembre e proseguiranno fino al 14 settembre, continuando a fare di Bologna la capitale verde d'Italia del vivere ecologico. E come hanno annunciato nel corso della manifestazione il Presidente di BolognaFiere Campagnoli e l'Assessore del Comune di Bologna, Matteo Lepore, l'anno prossimo SANA CITY sarà uno degli appuntamenti clou del programma promozionale di Bologna in relazione all'EXPO 2015 nell'ambito delle iniziative di EXBO.

SANA REPARTO-VEGAN-7SETT
Il 26° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale appena concluso ha confermato non solo la dinamicità positiva del settore biologico dal punto di vista della attività produttive, di trasformazione e commercializzazione, ma anche l'aumento dei consumatori bio, in controtendenza rispetto alla crisi economica che ha colpito in Italia il settore manifatturiero e i consumi delle famiglie. Lo rilevano i dati dell'Osservatorio SANA 2014, curato da Nomisma su incarico di BolognaFiere, che sono stati illustrati nel corso del convegno di sabato 6 settembre "Tutti i numeri del bio in Italia": per il terzo anno consecutivo cresce in Italia il tasso di penetrazione degli alimenti a marchio bio, ovvero la percentuale di consumatori che negli ultimi 12 mesi hanno fatto l'acquisto di almeno un prodotto bio, percentuale che nel 2014 è salita al 59% sui consumatori totali, registrando un netto incremento sia rispetto al 54,5% del 2013 (+ 4,5%) sia rispetto al 53,2% del 2012 (+ 5,8%). E tra coloro che hanno fatto almeno un acquisto a marchio bio, il 37% dichiara di consumare prodotti bio almeno 1 volta alla settimana, e il 22% ogni giorno.
L'incremento del consumo di alimenti bio certificati, registrato dall'indagine dell'Osservatorio di SANA 2014, si rispecchia nei dati presentati a SANA, nell'ambito del medesimo convegno su menzionato, da SINAB (Sistema di Informazione Nazionale dell'Agricoltura Biologica, istituito dal Ministero per le Politiche Forestali) che fotografano la situazione della produzione biologica nel nostro paese al 31 dicembre 2013, e da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) sulla vendita di prodotti a marchio bio nel canale di vendita della Grande Distribuzione (GDO).
Sulla base dei dati SINAB risulta che gli operatori biologici certificati in Italia al 31 dicembre 2013 sono 52.383 (erano 49.709 al 31 dicembre 2012), con un incremento rispetto ai dati 2012 del 5,4%. In aumento anche la superficie coltivata secondo il metodo biologico, che risulta pari a 1.317.177 ettari (erano 1.167.362 nel 2012), con una crescita complessiva, rispetto al 2012, del 12,8%.
Sul fronte del consumo interno i dati presentati da ISMEA, su rilevazione del Panel famiglie Ismea/GFK-Eurisko nei primi cinque mesi del 2014, evidenziano una spesa di prodotti confezionati a marchio bio nel canale della GDO ancora in espansione con addirittura un + 17,3% in valore rispetto allo stesso periodo del 2013.
Trend positivo anche per la vendita di cosmetici di derivazione naturale nel canale delle erboristerie: i dati diffusi a SANA 2014 da Cosmetica Italia dicono che, pur risentendo della congiuntura negativa, questo canale di vendita ha sofferto meno di altri registrando un + 1,8% nel primo semestre 2014, con proiezioni del +2% a fine esercizio, per un valore di mercato superiore ai 410 milioni di euro.

Infine è stato boom anche di "visitatori virtuali" sul sito sana.it e sui social: più di 10.000 utenti unici al giorno negli ultimi 7 giorni, con un + 38% rispetto al 2013 nei 4 giorni di manifestazione, e 41.732 visite al sito nei 4 giorni di manifestazione, pari a + 58% rispetto all'anno passato. Su YOUTUBE sono stati caricati 60 video riferiti a SANA2014 che hanno registrato 14.200 visualizzazioni. Un milione e 400mila le visualizzazioni complessive sulla pagina FB di SANA, e 115.000 le interazioni attive FB e Twitter nei soli 4 giorni di manifestazioni.

SANA 2014 ha chiuso lanciando un doppio arrivederci agli operatori di settore del biologico e ai visitatori: da maggio ad ottobre al Parco della Biodiversità di EXPO 2015 e a BolognaFiere per l'edizione speciale di SANA 2015, 27° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale.

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(Fonte FiereBologna)
Informazioni e materiali presentati a SANA 2014 su sana.it
Bologna, 11 settembre 2014
Ufficio Stampa SANA: Silvia Zamboni – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 051 260569 – cell.3487945426
Ufficio Stampa BolognaFiere: Gregory Picco – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 051 282862

Domenica, 14 Settembre 2014 08:43

Macfrut, 24 – 25 – 26 Settembre

Macfrut rappresenta un punto di incontro e di confronto per i professionisti dell'ortofrutta, da coloro che si occupano di produzione, di commercio, a chi è impegnato nella logistica, nel packaging, nei macchinari e nella distribuzione.

Cesena, 10 settembre 2014 -
Quasi 30 convegni programmati senza contare gli incontri bilaterali fra imprese e delegazioni estere. Anche l'edizione 2014 di Macfrut si conferma ricca di appuntamenti formativi sulla ricerca e sull'innovazione.
Un'anteprima si avrà martedì 23 settembre, in sala Verde, con il convegno dal titolo: "Asparago, una coltivazione che guarda al futuro". L'appuntamento è per le ore 9 e i relatori si succederanno sia al mattino, sia al pomeriggio dalle 14.
In sala Europa, sempre martedì 23 ma dalle ore 15, si svolgerà il convegno: "La situazione produttiva e commerciale delle pere: criticità, prospettive e opportunità". A seguire la tavola rotonda sulla commercializzazione delle pere alla luce dei nuovi scenari internazionali.
Si entra nel vivo mercoledì 24 settembre (sala Verde): dalle 10 si affronta il tema dell'innovazione e della tracciabilità per una orticoltura sostenibile e di qualità. A seguire la tavola rotonda sulla tracciabilità della filiera come strumento essenziale per produzioni di qualità.
Alle 9,30 in sala Agricoltura sarà protagonista l'università. Saranno affrontati i temi legati al Tecnopolo di Cesena Ciri agroalimentare per l'ortofrutta.
Alle 10 si terrà l'inaugurazione ufficiale della fiera.
In sala Delegazioni, alle 11, si svolgerà un incontro sui rapporti fra Italia e Brasile concentrandosi sullo scambio di tecnologie e confronto di filiera orticola.
In sala Gialla, alle 11.30, si farà il punto sul programma di "Frutta nelle scuole".
Ricco anche il calendario del pomeriggio. Alle 15 Coldiretti nazionale, in sala Europa, promuove un convegno sul tema "Quali strategie per il futuro dell'ortofrutta made in Italy". Sempre ricco il programma eventi di mercoledì: in sala Agricoltura alle 15,30 si disserterà su App e internet, tema declinato sulla App della mela rossa di Cuneo Igp e del suo territorio.
Alle 15 in sala Gialla sarà affrontato un tema di stretta attualità: le opportunità commerciali tecnologiche con la Russia.
Dopo una giornata ricca come quella di mercoledì, giovedì 25 settembre si replica, anzi, si aumenta.

(Il programma dei Convegni MACFRUT 2014)

Mercoledì, 10 Settembre 2014 08:29

Derivati del latte alla deriva.

Prosegue il crollo delle quotazioni di Burro e la tendenza ribassista del latte spot. In discesa moderata il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Il punto dell'Ismea a un mese dall'embargo russo.

di Virgilio, Parma - 10 settembre 2014

LATTE SPOT Prosegue la tendenza al ribasso per la terza settimana consecutiva. Alla Borsa veronese il latte crudo spot nazionale ha ceduto altri 50 centesimi (-1,28%) assestando i listini entro la forbice compresa tra 39,18 e 40,21 €/100 litri di latte. Sorte analoga per il latte intero pastorizzato di provenienza estera (Germania e Austria) che con una perdita dello 0,68% fissa il listino tra 37,12 e 37,63€/100 litri. Dopo la fiammata di rialzo dei listini di giugno (+11,41% per il latte spot nazionale e +20,52% latte intero pastorizzato estro), è proseguita inarrestabile la corsa al ribasso arrivando a registrare una perdita di valore dello 8,18% e del 12,57%, rispetto il periodo dell'anno precedente, rispettivamente per il nazionale e per l'estero.

BURRO E CREME Un'altra settimana di passione per i derivati del latte. I listini delle varie referenze di Burro cedono in modo consistente su tutte le piazze prese a riferimento. Solo il comparto delle creme a uso alimentare ha, per la settimana in corso, mantenuto ferme le quotazioni.
Nel dettaglio, il burro CEE è stato quotato a 2,85€/kg (-3,39%). E' invece di ben 15 centesimi il crollo dello zangolato quotato alla borsa di Reggio Emilia che colloca quindi il prezzo a 1,50€/kg registrando una perdita settimanale del 9,09%. 3,05€/Kg. la quotazione del burro di centrifuga, 2,10 per quello pastorizzato e 1,90 per lo zangolato. Ferme, come si diceva, le creme a uso alimentare che hanno mantenuto la quotazione di 1,44€/kg a Milano e tra 1,44 e 1,55€/kg a Verona

GRANA PADANO La DOP padana cede 5 centesimi per entrambe le stagionature sulla piazza milanese mentre le quotazioni alla borsa merci di Mantova hanno confermato i prezzi della precedente ottava.
Nello specifico, a Mantova, il 10 mesi di stagionatura ha confermato tra 6,45 e 6,70€/kg così come il 14-16 mesi di stagionatura è fermo entro la forbice tra 7,25 e 7,50€/kg. Il calo registrato alla borsa milanese ha invece portato i listini tra 6,65 e 6,75€/kg e tra 7,25 e 7,90€/kg rispettivamente per il 9 e per il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano cede 5 centesimi sia alla borsa milanese per entrambe le stagionature quotate (12 e 24 mesi) sia alla borsa di Reggio Emilia in un percorso di allineamento delle quotazioni della borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Venerdi 5 settembre, alla borsa di Parma, il 12 mesi è stato quotato tra 7,65 e 8,05€/kg e tra 9,00 e 9,35€/kg il 24 mesi. Quest'ultima stagionatura, quotata a Reggio Emilia martedì 9 settembre, con la perdita di 5 centesimi registrata, ha visto fermare i listini tra 9,05 e 9,40€/kg.

Burro CEE

- Il Punto ISMEA a un mese dall'embargo Russo -
Soffrono i listini lattiero caseari.

 A circa un mese dalla chiusura delle frontiere russe ai prodotti agroalimentari Ue, risultano evidenti i ribassi dei prezzi nel mercato lattiero caseario nazionale.
Secondo le rilevazioni Ismea, il prezzo medio del burro, influenzato dal negativo andamento dei listini internazionali, ha ceduto nell'ultima settimana di agosto il 5,3% totalizzando nella media mensile una flessione del 3,2% rispetto a luglio e di oltre il 25% su agosto di un anno fa.
Immediate anche le ripercussioni sui listini dei formaggi grana, tra i più colpiti, dopo il burro e le creme di latte, dalla risposta di Mosca alle sanzioni imposte dalla Ue per la crisi in Ucraina. 
Il prezzo medio del Grana Padano, dopo aver registrato un andamento piuttosto stazionario nei mesi di giugno e luglio ha accusato un cedimento progressivo a partire dalla seconda settimana di agosto, chiudendo il mese con un meno 0,8% su base congiunturale e un meno 2,2% sull'anno. Più penalizzate le brevi stagionature (4-12 mesi) con una flessione dei listini che ha sfiorato l'1% nel mese. 
Quanto al Parmigiano Reggiano è proseguita anche ad agosto la spirale discendente dei prezzi, con maggiore vigore nel corso dell'ultima settimana del mese. 
Intanto, con una nota del 2 settembre, il Comitato Ue per i mercati agricoli ha dato il benestare all'apertura dell'ammasso privato per tutti i formaggi (ad eccezione dei freschi) fino ad un tetto di 155 mila tonnellate e per un periodo da 2 a 7 mesi. Il Comitato ha anche approvato l'ammasso privato da 3 a 7 mesi di burro e latte scremato in polvere, senza limiti di quantità .
(Fonte ISMEA 3 settembre 2014).

Martedì, 09 Settembre 2014 12:19

Modena - La Cantina Settecani brinda al bilancio

Nel 2013 ricavi per 3,8 milioni di euro, 2,8 milioni ai soci: la Cantina Settecani di Castelvetro brinda ai risultati di bilancio -

Modena, 9 settembre 2014 -

È cominciata la vendemmia, e intanto la Cantina Settecani di Castelvetro brinda ai risultati di bilancio. Nell'esercizio 2013/14 la cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena ha realizzato ricavi per 3,86 milioni di euro, con un aumento del 15 per cento rispetto all'esercizio precedente. «Grazie soprattutto al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e alla crescente richiesta di Pignoletto, l'anno scorso abbiamo venduto 944.761 bottiglie (+3 per cento sul 2012) - afferma il presidente della Cantina Settecani Paolo Martinelli – È aumentata anche la vendita di vino sfuso in damigiana, arrivata a 480 mila litri (+6 per cento rispetto al 2012/13)».

L'anno scorso la Cantina ha lavorato, trasformato e commercializzato 48.304 quintali di uva. Da sottolineare che il valore attribuito al conferimento ha superato la cifra di 2,8 milioni di euro, con un prezzo medio al quintale che supera i 56 euro: è il quinto aumento consecutivo (nel 2008/2009 il prezzo medio era stato di 31,76 euro). «È una grande soddisfazione poter riconoscere ai nostri 200 soci un prezzo che li ripaga degli sforzi compiuti per coltivare uve di qualità – aggiunge il vicepresidente della Cantina Settecani Andrea Chierici – Grazie al lavoro dei soci possiamo produrre vini di qualità che la nostra cantina riesce a valorizzare, nonostante siamo la cooperativa più piccola e quella più a sud della via Emilia. Negli ultimi dieci anni abbiamo investito 1,7 milioni di euro per potenziare produzione, promozione e commercializzazione».

I risultati di bilancio della Settecani sono commentati positivamente dal presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco. «Il settore vitivinicolo cooperativo è in buona salute, come conferma anche l'andamento delle altre cantine nostre aderenti. L'intero movimento cooperativo – ricorda De Vinco - coltiva il 70 per cento delle uve e produce il 90 per cento dei Lambruschi modenesi. Siamo bravi a produrre, ora si tratta di compiere un ulteriore salto di qualità e – conclude il presidente di Confcooperative Modena - raggiungere i consumatori di tutto il mondo che vogliono mangiare e bere italiano».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Martedì, 09 Settembre 2014 10:15

Sana 2014: prove d'EXPO

Successo di pubblico e di espositori al SANA 2014. Cresce il BIO e con esso il SANA che, insieme a Bologna Fiere, curerà l'area tematica del biologico a EXPO 2015.

Bologna, 9 settembre 2014 –

Crescono i numeri del "BIO" in Italia e di pari passo sono in crescita i numeri del SANA 2014, la kermesse bolognese dedicata al mondo del biologico e della biodiversità, che chiude i battenti proprio oggi.
Inaugurata sabato scorso dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, è stato dato l'annuncio che sarà proprio BolognaFiere con SANA a curare all'Expo 2015 l'area tematica del biologica e della biodiversità.
"BolognaFiere avrà la responsabilità di realizzare l'area del biologico e della biodiversità all'Esposizione Universale 2015, dedicata al grande tema "Nutrire il Pianeta" – ha dichiarato il Presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli nel suo intervento al convegno inaugurale di Sana. "Un traguardo che ci riempie di legittima soddisfazione per aver visto riconosciuto il ruolo di BolognaFiere come partner esclusivo di EXPO 2015 per il biologico e la biodiversità. Sarà un appuntamento di straordinaria importanza per tutto il settore di riferimento ed anche per il ruolo di Bologna di Città del Cibo, in chiave innanzi tutto di cultura dell'alimentazione di qualità, sostenibile e sicura".
620 espositori e un incremento del 15% rispetto il 2013, SANA 2014, ha dimostrato di avere le carte in regola per assumere il ruolo affidato nell'ambito dell'esposizione mondiale del 2015. Un incremento considerevole se messo in relazione alla crisi economica che sta travolgendo la maggior parte dei settori economici nazionali e più nello specifico degli eventi eventi fieristici. A sottolineare, ancor più marcatamente, l'importanza della manifestazione bolognese viene dall'apprezzamento internazionale che, in questa circostanza, ha visto aumentare del 40% la presenza di espositori esteri.

SANA Impronta pianeta
L'interesse verso il biologico quindi è in costante crescita e non dal solo punto di vista alimentare. Sta crescendo infatti il numero di soggetti che stanno radicalmente modificando gli stili di vita per adeguarsi a consumi "green" o "ecofriendly" in ogni comparto della propria vita di consumatori. L'alimentazione innanzitutto ma anche la cosmesi, l'attività sportiva, l'arredamento per finire anche alle costruzioni abitative.
Se, fino a pochi anni fa, il consumo di alimenti biologici era strettamente limitato al consumo domestico, negli ultimi anni, stando ai dati dell'Osservatorio SANA curato da Nomisma - su incarico di BolognaFiere e in collaborazione Federbio - sempre maggiore è il consumo fuori dalle mura domestica e il 2% ha dichiarato di consumo frequente fuori dalle mura domestiche.
Nonostante tutto, quindi, per il terzo anno consecutivo cresce in Italia la percentuale di consumatori di alimenti a marchio bio: nel 2014 è salita infatti al 59% sui consumatori totali registrando un netto incremento sia rispetto al 54,5% del 2013 (+ 4,5%) sia rispetto al 53,2% del 2012 (+ 5,8%). Solo il 41% degli italiani, ben al di sotto quindi della metà della popolazione del nostro paese, dichiara di non aver mai acquistato un prodotto bio negli ultimi dodici mesi. Tra chi invece nello stesso periodo ha fatto almeno un acquisto a marchio bio, il 37% dichiara di consumare prodotti bio almeno 1 volta alla settimana, il 22% ogni giorno.

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In sintesi il biologico, visti numeri di consumi ma anche di terreni destinati a queste specifiche coltivazioni (+13% di superficie coltivata secondo Coldiretti nel corso del 2013), è una grande opportunità per il nostro Paese. La conferma viene dal Ministro Martina che durante il convegno inaugurale ha sottolineato che "I numeri ci dicono che il biologico è una grande opportunità per l'agricoltura italiana e per tutto il paese - ha aggiunto. Basta vedere cosa è accaduto negli ultimi anni per capire quanto futuro c'è nel settore biologico italiano. Qui c'è una forza straordinaria. Il fatto di poter annunciare la collaborazione tra questa esperienza e Expo Milano 2015 è un ulteriore tassello di quel progetto a cui stiamo dedicando tante energie per raccontare in Expo l'esperienza agroalimentare italiana".
Da quest'anno si sono anche spalancate le porte alle nuove tendenze che vanno a consolidarsi e il SANA si è trasformato nel palcoscenico ideale di NUCE INTERNATIONAL, il salone internazionale per l'industria nutraceutica, cosmeceutica, dei functional food & drinks e degli health ingredients, e di FOOD -ING INTERNATIONAL, evento dedicato agli ingredienti per tutti i settori dell'industria alimentare e delle bevande. Due esposizioni rigorosamente B2B, realizzate in collaborazione con Smartenergy srl.
Al SANA quindi il settore ha dato, ancora una volta, dimostrazione di capacità autorigenerative dimostrando un fermento difficilmente confrontabile con altri.

SANA essenze esotiche
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I Numeri del BIO in Italia
ABSTRACT INDAGINE OSSERVATORIO SANA 2014
A CURA DI NOMISMA
Non si arresta l'interesse per il bio: la domanda cresce a doppia cifra sia in termini di vendite che di famiglie acquirenti. Tutto ciò a dispetto della crisi economica che non dà tregua e frena drammaticamente i consumi alimentari totali (le vendite al dettaglio segnano un -0,7% in termini tendenziali nei primi 6 mesi 2014).
I prodotti a marchio bio continuano a raccogliere grandi consensi: a rivelare perché è la Consumer Survey1 dell'Osservatorio SANA 2014, curata per il terzo anno consecutivo da Nomisma, su incarico di BolognaFiere e in collaborazione con Federbio. Lo studio realizzato da Nomisma fa il punto sul modello di consumo di prodotti alimentari biologici in Italia, evidenziando motivazioni di acquisto, profilo degli acquirenti bio, nuovi trend.

LA PROPENSIONE AL BIO NEI DIVERSI TARGET E IL NUMERO DI FAMIGLIE ACQUIRENTI
Il tasso di penetrazione, cioè la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato in almeno 1 occasione un prodotto alimentare a marchio bio, sale dal 53% del 2012 al 59%; questo significa che in corso d'anno 6 famiglie italiane su 10 (poco meno di 15 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato almeno 1 volta un prodotto biologico.
Cresce il numero di famiglie acquirenti (in soli 2 anni oltre 2 milioni di nuclei familiari in più hanno acquistato bio in almeno una occasione) e aumenta la spesa destinata al Bio (la spesa pro-capite degli italiani è di 39€, solo nel 2011 era pari a 28€; il bio incide sul totale della spesa alimentare per circa il 2%, ma, solo 10 anni fa la quota era di qualche centesimo di punto percentuale).
Diversi sono fattori che incidono sulla propensione all'acquisto di prodotti a marchio biologico: il reddito (il tasso di penetrazione è più alto nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto - 69%), la presenza di figli in età pre-scolare (69%), un elevato titolo di studio del responsabile degli acquisti alimentari della famiglia (67%). Ma non vi sono solo fattori socio-demografici ad influenzare la propensione al bio ma anche stili di vita: chi fa esercizio fisico/sport (62%), la raccolta differenziata dei rifiuti (61%) ma soprattutto chi è vegetariano o vegano (78%) o, in generale, chi ha disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta (68%).
Sul totale delle famiglie acquirenti, il 59% è un frequent user: nel 22% delle famiglie si consuma bio con grande regolarità (quotidianamente o quasi); a tale quota va aggiunta la componente di nuclei familiari dove il consumo bio avviene "almeno 1 volta a settimana" (37%). I prodotti ortofrutticoli freschi si confermano la categoria su cui ricade il maggiore interesse del consumatore italiano: oltre il 70% delle famiglie acquirenti dichiara di aver acquistato frutta e verdura a marchio bio in almeno una occasione negli ultimi 12 mesi. Grande successo riscuotono anche uova (57%), yogurt (50%), olio extra vergine d'oliva (49%), marmellate (45%), miele (35%). Tra gli acquirenti, importante è la penetrazione anche del vino (22%).

CANALE DI ACQUISTO PREVALENTE DI PRODOTTI BIO: GDO VS RETAIL SPECIALIZZATO
Chi acquista bio con più frequenza nella GDO (58% delle famiglie acquirenti di prodotti bio) lo fa più per comodità ("faccio la spesa bio e non bio in un'unica spedizione" - il 44% adduce tale motivazione) che per convenienza (17%). Per chi acquista bio soprattutto nella GDO, le promozioni si confermano un fattore determinante: il 12% entra nel punto vendita con la decisione già presa grazie alla consultazione del volantino promozionale e un ulteriore 28% valuta le offerte promozionali sul bio presenti sugli scaffali. A questo target, si aggiunge un 29% che decide cosa acquistare prima di entrare in iper e super, perché ha abitudini di acquisto di prodotti bio piuttosto consolidate.
Chi preferisce i negozi specializzati per fare la spesa bio lo fa soprattutto per l'assortimento offerto (il 55% indica tale motivazione come prevalente), in termini di ampiezza ("trovo tutte le categorie di prodotti bio che mi interessano" – 27%), di profondità ("trovo tutte le marche dei prodotti bio che mi interessano" - 11%) o su specifiche categorie ("trovo una buona scelta anche nel fresco" – 10%; "trovo anche prodotti bio e naturali non alimentari" – 7%). Tra le altre motivazioni, è rilevante la fiducia che il consumatore ripone nei prodotti offerti dai negozi specializzati in prodotti bio (23%).

TENDENZE 2015
Non vi sono segnali di inversione di tendenza nemmeno per il 2015: le previsioni di spesa per prodotti alimentari a marchio bio sono segnalate in crescita per il 19% degli attuali acquirenti; un ulteriore 70% ritiene che manterrà stabile la spesa. La quota di chi prevede una spesa bio in contrazione (solo l'11% degli attuali acquirenti) sarà probabilmente compensata dalla capacità di attrazione di nuovi consumatori: il 32% di chi oggi non acquista si dichiara propenso alla sperimentazione, soprattutto se le marche dei prodotti preferiti inserissero una linea bio e se fossero in assortimento nei negozi abitualmente frequentati.

QUALI ALTRE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA?
Il biologico ha opportunità di crescita anche away from home. L'interesse non si ferma infatti solo al consumo domestico: l'indagine Nomisma-SANA mette in evidenza che il 14,5% degli italiani ha avuto negli ultimi 12 mesi almeno una occasione di consumare un pasto (prima colazione, pasto, cena) presso un locale che offre alimenti biologici. Il 2% degli italiani consuma spesso pasti bio fuori casa, il 9,5% lo ha fatto ogni tanto mentre il 3% ha avuto solo 1 occasione di consumo fuori casa. La possibilità di consumare un pasto sano al di fuori delle mura domestiche è un altro ambito per incentivare la nascita di una nuova offerta mirata per la ristorazione.

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I Numeri del SANA 2014
5 padiglioni dedicati
620 espositori (+15% totale e +40% esteri)

Lunedì, 08 Settembre 2014 16:11

Pomodoro, rese basse per il maltempo

Campagna 2014: consegnato il 58,55% del pomodoro contrattato. Ospite l 'assessore regionale Rabboni al quale il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari ha consegnato una targa come forma di ringraziamento -

Parma, 8 settembre 2014 -

Il punto sulla campagna
Si è lavorato intensamente nel mese di agosto, specie nell'ultima settimana del mese, nell'area del pomodoro da industria del Nord Italia. I dati resi noti dall'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia mostrano che, solo tra il 25 e il 31 agosto, è stato consegnato il 13,40% del pomodoro contrattato, un valore record davvero elevato nell'arco di una sola settimana per il territorio del Nord Italia che ha permesso a fine mese di raggiungere la quota complessiva del 58,55% di pomodoro consegnato rispetto a quanto contrattato.
Resta il problema delle basse rese di trasformazione con un brix medio ponderato del 4,59, in calo rispetto al dato della media triennale del medesimo periodo di 4,97, per cui, a parità di materia prima consegnata, si ottiene in media circa un 10% in meno di prodotti finiti rispetto agli standard.

"La campagna 2014 – commenta l'Oi – è stata condizionata negativamente dal maltempo e, in particolare, delle continue e abbondanti piogge succedutesi per tutta l'estate. Nonostante fosse iniziata con i migliori auspici - con una contrattazione anticipata e con una programmazione delle superfici in risposta al fabbisogno delle imprese di trasformazione del territorio nonché con un buon clima nel periodo dei trapianti – la campagna è stata contraddistinta da diverse difficoltà agronomiche che i produttori si sono trovati a fronteggiare in campo, al fine di garantire la raccolta di un prodotto di qualità nel rispetto della produzione integrata. Continua l'impegno delle Organizzazioni di produttori per garantire le consegne alle imprese di trasformazione nei tempi programmati e nel rispetto dei contratti stipulati, ma vista la situazione attuale sembra lontano il raggiungimento dell'obiettivo della trasformazione di 2,4 milioni di tonnellate. Le problematiche della campagna 2014 stanno comportando difficoltà sia al comparto della produzione che della trasformazione e le condizioni meteo dei primi giorni di settembre, ancora contraddistinti dal maltempo, non hanno permesso un miglioramento generale della situazione".

Il messaggio di Rabboni: "Oi fondamentale per il futuro del pomodoro"

In occasione dell'ultimo comitato di coordinamento con l'aggiornamento sui dati e sull'andamento della campagna 2014 l'Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia ha ospitato l'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Tiberio Rabboni al quale il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari ha consegnato una targa come forma di ringraziamento per l'impegno da sempre dimostrato per la filiera del pomodoro, anche da parte di tutta la struttura dell'assessorato regionale dell'Emilia-Romagna che ha promosso forme di aggregazione e integrazione e strumenti per la competitività per le filiere agroalimentari.
Proprio Rabboni ha evidenziato l'importante ruolo che assumerà sempre di più l'Oi, a seguito delle decisioni prese con la nuova Pac, per garantire il futuro del pomodoro da industria nel Nord Italia.

"Nell'ambito della definizione degli aiuti accoppiati - ha dichiarato Rabboni – al pomodoro da industria sono stati assegnati solo 11.245.000 euro/annui, ossia circa 160 euro ad ettaro: una cifra non alta. Il pomodoro da industria meritava certamente di più. Si sarebbe dovuto tenere conto dei differenti costi di produzione che si sostengono in Italia rispetto agli altri paesi europei dove l'aiuto accoppiato è stato adottato con importi decisamente più significativi. L'Emilia Romagna ha guidato la cordata a sostegno del pomodoro da industria.
Sarà dunque fondamentale da parte dell'Oi strutturare, con le altre regioni in cui si produce pomodoro da industria nel Nord Italia, un'azione da mettere in campo nel 2017, quando è prevista la verifica degli impegni assunti in merito agli aiuti accoppiati sulla base dell'andamento dei mercati, presentando dati a sostegno di un necessario adeguamento degli importi degli aiuti per il pomodoro".

Le note positive arrivano dai nuovi regolamenti europei per Op, Aop e Oi che rafforzano il ruolo di queste tre forme di aggregazione. "A breve gli stati membri – ha aggiunto Rabboni – dovranno decidere se le Oi istituite con legislazione nazionale potranno essere considerate omologhe di quelle previste con legislazione europea. L'Italia non ha ancora preso decisioni in merito, nel frattempo come Regione abbiamo già predisposto il provvedimento per l'omologazione delle Oi nate con legislazione regionale, tra cui quella del pomodoro da industria del Nord Italia che rimarrà a tutti gli effetti riconosciuta a livello europeo".

Infine l'assessore si è soffermato sul Psr, in attesa dell'approvazione definitiva di Bruxelles e della firma dell'accordo di partenariato tra Ue ed Italia per monitorare l'uso delle risorse. "Il Psr – ha concluso Rabboni - per la prima volta riconosce il ruolo dell'Oi e la individua come beneficiario diretto di alcune tipologie di interventi e finanziamenti così come beneficiario indiretto visto che si riconosce, nella presentazione di un progetto, una posizione prioritaria alle imprese che fanno parte di un'Oi. Sul fronte dei benefici diretti figurano gli ambiti della ricerca per innovazione in termini di competitività e di sostenibilità ambientale della filiera. L'Oi potrà creare un gruppo operativo per l'innovazione sul pomodoro, anche su scala interregionale, mettendo insieme imprese, centri di ricerca ed università. Altro campo di finanziamenti diretti all'Oi riguarda il supporto alla filiera con osservatori, analisi economica, raccolta informazioni, conoscenza del potenziale produttivo, analisi di mercato, ricerca di nuovi mercati, organizzazione logistica, supporti informativi e informatici, sistemi di autocontrollo, animazione della relazione tra componenti della filiera, definizione di regole condivise, supporto per educazione ambientale, alimentare e sostenibilità sociale con finanziamenti sino al 70% degli importi ammessi da 50mila a 200mila euro. Servirà certamente un'azione coordinata per sfruttare al meglio queste opportunità a favore del comparto del pomodoro da industria".

(Fonte: ufficio stampa OI Pomodoro da Industria Nord Italia)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 36 8 settembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 36 8 settembre 14 (Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

1.1 editoriale In equilibrio sul precipizio
3.1 alimentazione Il grano khorasan KAMUT® presente al SANA 2014
4.1 crisi pesche e nettarine Crisi Russa: da ripensare a livello europeo
4.2 bonifica CER: attività di ricerca a sostegno dell'agricoltura terremotata
5.1 Lattiero caseario Il difficile momento dei derivati del latte
6.1 crisi russa Una rete di sicurezza UE per il latte
6.2 latte, la rete USA La rete di Protezione USA per il latte
7.1 #myER_KitchenStories Emilia Romagna, dalla tavola al web.
9.1 festival prosciutto Prosciutto e piadina? Sono baci e abbracci
9.2 assica L'evoluzione dei valori nutrizionali dei salumi
10.1 occupazione agricola Aumento record di assunzioni in agricoltura

Domenica, 07 Settembre 2014 11:06

Il grano khorasan KAMUT® presente al SANA 2014

Dal 6 al 9 settembre showcooking con degustazioni a cura del laboratorio Cibosano di Bologna e un incontro sullo studio legato alla sensibilità al glutine, condotto dall'Università di Firenze e pubblicato dal British Journal of Nutrition, con la presenza di Bob Quinn.

Milano, 1 settembre 2014 – Il grano khorasan KAMUT® è fra i protagonisti di SANA 2014, il salone internazionale del biologico e del naturale che si tiene dal 6 al 9 settembre a BolognaFiere. L'azienda Kamut Enterprises of Europe, che coltiva questo antico cereale secondo metodo bio, ha uno stand dedicato (E34) nel padiglione 33 in cui è possibile degustare una gustosa varietà di prodotti garantiti dalla filiera del marchio KAMUT®.
Ogni giorno allo stand del grano khorasan KAMUT® il laboratorio Cibosano di Bologna preparerà piatti vegetariani - dall'antipasto al dolce - con l'utilizzo dell'antico cereale, ideali da riproporre anche a casa, secondo la tradizione mediterranea e con un pizzico di fantasia gastronomica rubata qua e là per il mondo. La protagonista degli showcooking sarà Laura Cacciari, un'appassionata della cucina casalinga, sana, bio e genuina, ma con ispirazione e ingredienti internazionali.
Inoltre, per approfondire i recenti studi scientifici pubblicati sul British Journal of Nutrition, che dimostrano come il consumo di prodotti a base di grano khorasan KAMUT® permetta di alleviare i sintomi di una malattia cronica come la Sindrome del Colon Irritabile, domenica 7 settembre alle ore 11.30 presso la Sala Valzer del padiglione 33, si terrà una conferenza a tema: "I prodotti a base di grano khorasan KAMUT® riducono i sintomi della sensibilità al glutine (IBS)".
All'incontro parteciperanno Bob Quinn, Presidente di Kamut International, e gli autori dello studio: il Prof. Stefano Benedettelli, la Dott.ssa Anne Whittaker e il Dott. Francesco Sofi, dell'Università di Firenze.

Lo sapevi che ... ?
KAMUT® è il nome del marchio registrato per contraddistinguere una specifica ed antica varietà di grano e per garantirne determinate caratteristiche. Lo scopo di questo marchio registrato è "certificare" la pura e antica varietà di grano khorasan, coltivata secondo il metodo dell'agricoltura biologica, mai ibridato né incrociato, e con elevati standard qualitativi. KAMUT®, infatti, significa garanzia di alta qualità in biologico di un antico cereale riscoperto e reintrodotto sul mercato e nelle diete dall'azienda Kamut International.

Kamut brand

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Kamut Enterprises of Europe
Ketchum
Sonia Silvani – Tel. 02 624119.77 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sara Pecchielan – Tel. 02 624119.22–
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Federica Villa – Tel. 02 624119.31 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Domenica, 07 Settembre 2014 08:15

Crisi Russa: da ripensare a livello europeo

Crisi pesche e nettarine - Rabboni: "pronti ad attivare i ritiri straordinari decisi dalla Ue. Previsto anche un contratto tipo per velocizzare le operazioni. Ma la gestione delle crisi di mercato va ripensata a livello europeo".

Bologna - Il regolamento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine che stanzia complessivamente 29 milioni di euro per i ritiri e 3 per la promozione, è stato al centro di due incontri a Bologna il 29 agosto scorso convocati dall'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni per fare il punto con le Organizzazioni di produttori e le rappresentanze regionali del mondo agricolo. 
"L'Emilia-Romagna – ha detto Rabboni – è pronta a cogliere al meglio questa opportunità anche perché è una delle poche regioni europee che vanta nel settore esperienze, risultati e sistemi operativi funzionanti. Nella riunione abbiamo deciso di stilare un contratto tipo regionale per garantire un'applicazione veloce e facilitata del provvedimento europeo anche per le aziende agricole che non fanno parte di Organizzazioni di produttori. Resta il rammarico per una gestione delle crisi di mercato ancora una volta inadeguata rispetto a necessità, tempi e risorse. Superata questa emergenza occorrerà ripensare tutta la materia. Chiederemo al Ministero di attivarsi in questo senso presso la Commissione europea. Come Emilia-Romagna siamo pronti a dare il nostro contributo."
Il provvedimento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine prevede risorse sia per i ritiri a scopo benefico (distribuzione agli indigenti) sia per altre destinazioni (energia rinnovabile e distillazione); si rivolge sia alle Organizzazioni dei produttori, che alle aziende agricole non socie e stabilisce una retroattività dall'11 agosto. Per il prodotto destinato agli enti benefici è prevista la concessione di un aiuto del 100% sia alle Op che alle aziende non socie; per gli altri tipi di destinazione l'importo sarà pari al 75% per le imprese socie Op e al 50% per quelle non socie. 
L'incontro è servito anche per affrontare il tema del provvedimento europeo che stanzia 125 milioni di euro a fronte del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo Russo. "Il regolamento sarà operativo nei prossimi giorni – ha sottolineato Rabboni - ed essenziale sarà la tempestività con cui i produttori si attiveranno. Mentre il provvedimento sulle pesche e nettarine riguarda poche regioni italiane e spagnole, quello sull'embargo della Russia interesse molti Paesi europei. A fronte di un interesse così vasto e di risorse comunque inadeguate essere organizzati e operativi farà la differenza. Per questo abbiamo già previsto una riunione ad hoc all'inizio della prossima settimana." Il Regolamento europeo sull'embargo russo stanzia 125 milioni di euro per 14 prodotti ortofrutticoli, comprese le susine. Nel settore lattiero-caseario anche i formaggi Dop a pasta dura come il Parmigiano Reggiano attraverso il finanziamento dello stoccaggio privato, per i quali al momento non sono però state rese note risorse ufficiali. Il tutto con retroattività dal 18 agosto.
(fonte Regione Emilia Romagna - Bologna, 29 agosto 2014)

Assolatte ritiene essenziale l'impiego della misure di mercato previste dalle "rete di sicurezza", non solo per i formaggi DOP ma anche per le mozzarelle ed i formaggi freschi, prodotti che rappresentano circa il 25% del esportazioni italiane in Russia.

di LGC - Parma -2 settembre 2014 -
L'escalation della crisi Russa e gli embarghi disposti da Vladimir Putin sui prodotti alimentari UE sta preoccupando i produttori di latte e formaggio.
Infatti la Russia, secondo quanto riportato da Assolatte, è la decima destinazione per l'export caseario italiano: nel 2013 sono state esportate circa 7.300 tonnellate di formaggi, per un valore complessivo di 43,3 milioni di euro, con un tasso di crescita superiore a quello di tutte le altre principali destinazioni (+33%).
Un traguardo raggiunto anno dopo anno e che ha avuto registrato una crescita più che proporzionale nell'ultimo quinquennio come mostra il grafico dell'associazione imprenditoriale che, proprio per questa ragione invoca l'aiuto della U o meglio un intervento che non sia limitato ai prodotti DOP.
L'embargo - riporta il sito di Assolatte - crea danni milionari al nostro settore soprattutto perché arriva in un momento di particolare crescita produttiva. I danni potrebbero riguardare non solo il presente ma anche il futuro: "Non va dimenticato – spiega Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte – che le imprese nazionali hanno fatto importanti investimenti per adeguare le proprie strutture agli obblighi delle autorità russe. L'embargo dunque interrompe relazioni istituzionali e commerciali costruite con lavoro e fatica. E se il blocco durasse davvero fino al prossimo agosto, i nostri prodotti saranno sostituiti da altri, e sarà difficile se non impossibile riprendere gli spazi conquistati con fatica."
L'impossibilità di accedere al mercato russo associata alla maggior disponibilità di latte (nei primi sei mesi del 2014, nell'Unione europea le consegne di latte sono aumentate del 5,4%), avrà probabilmente effetti anche sulle quotazioni europee del latte alla stalla, e dei formaggi, già diminuite nel corso degli ultimi mesi, e sui prodotti trasformati.

Latte serie export Russia - Assolatte -

La rete di Protezione USA per il latte. Un premio assicurativo quasi simbolico per contrastare gli effetti di una eventuale sovrapproduzione di latte.

Parma 1 settembre 2014 --
Il programma di protezione del latte statunitense è stato ideato per evitare che si ripeta la situazione che portò al crollo delle quotazioni nel 2009. A riportare la notizia è Leo Bertozzi (esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia) dalle colonne del portale del latte CLAL, I suoi fautori, prosegue l'ex direttore del Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano) ritengono che, nonostante il grande successo attuale dell'export ed il buon livello dei prezzi del latte USA, basterebbe una modesta sovrapproduzione, nell'ordine di solo un 1.5 – 2%, per fare precipitare la situazione col crollo delle quotazioni e la conseguente chiusura di stalle, fenomeno purtroppo già avvenuto negli ultimi anni.
Il programma, a base volontaria, assicura un sostegno finanziario agli allevatori quando la differenza fra prezzo del latte e costi dell'alimentazione (feed costs) scende sotto il livello di copertura assicurativa scelto dall'allevatore. Le adesioni al programma per il periodo 2014-2015 iniziano il 2 settembre e sono aperte fino al 28 novembre. Gli allevatori che aderiscono dovranno restare nel programma fino al 2018, versare una quota minima annuale di 100 Dollari ed assicurare i propri margini secondo una scala decrescente su cui scegliere, per ogni anno, quanto latte (fra il 25% ed il 90% della propria produzione) e quale livello di margine assicurare.
Negli anni successivi al 2015, la scelta andrà fatta dal 1 luglio al 30 settembre ed anche in questo caso gli allevatori avranno tempo sufficiente per prendere decisione adeguate al proprio margine di rischio ed alla propria situazione aziendale. La rete di protezione per i produttori di latte USA, prevista nel nuovo Farm Bill, si sta concretizzando con l'annuncio formale fatto dallo USDA e i 90 giorni di tempo per aderire al programma serviranno per educare ed informare adeguatamente i produttori. (Fonte Clal)

Domenica, 07 Settembre 2014 09:04

L'evoluzione dei valori nutrizionali dei salumi

ASSICA al convegno "Longevità e dieta mediterranea.

Milanofiori 5 settembre 2014 - ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) sarà presente a FOOD-ING International, il 3° Salone Internazionale e Conferenza dedicato agli Ingredienti per l'Industria Alimentare e delle Bevande, la manifestazione che si svolgerà dall'8 al 10 settembre 2014 a Bologna, con uno stand in cui, oltre a presentare le Attività dell'Associazione agli addetti ai lavori, darà ai visitatori la possibilità anche di consultare la testata storica dell'Associazione, IDC-Industria delle Carni e dei Salumi, che da 64 anni, con 4.000 copie di diffusione è tra le fonti informative più rappresentative del settore.

Lunedì 8 settembre, inoltre, Aldo Radice, Condirettore di ASSICA, parteciperà al convegno in lingua inglese "Longevità e Dieta Mediterranea", alle h. 14:00, con un intervento dal titolo "Salumi italiani: evoluzione nutrizionale nell'ambito della dieta mediterranea", in cui verranno illustrati i risultati raggiunti per ottenere un allineamento delle regole salutistico-nutrizionali grazie alla riduzione del contenuto di sale e di grassi nei salumi.

Radice sottolineerà l'impegno dell'intera filiera, dall'allevamento del maiale fino alla trasformazione finale, che ha saputo coniugare la tradizione produttiva con le moderne esigenze nutrizionali contribuendo così al successo dei salumi italiani che oggi vantano carni sempre più magre, con meno sale e con pochi grassi. Il Condirettore di Assica, oltre ad illustrare i valori nutrizionali dei salumi, evidenzierà come questi siano cambiati rispetto al passato, quando per lo stile di vita dei consumatori, i prodotti salumieri dovevano apportare energia e quindi grasso.
Oggi invece la richiesta è di alimenti a basso contenuto calorico e grazie ai nuovi metodi di allevamento dei suini e alle innovazioni nelle tecniche di produzione, l'industria di trasformazione si è prontamente adeguata: è diminuita nei salumi la quantità di grasso totale ed è variata la sua composizione a favore degli acidi grassi insaturi (di migliore qualità). Anche i livelli di colesterolo pongono i salumi italiani a livello delle cosiddette "carni bianche". Il risultato positivo è che i salumi "moderni" sono alimenti adatti a tutta la popolazione e a diversi momenti di consumo, in grado di soddisfare la ricerca del gusto e, allo stesso tempo, in linea con le raccomandazioni dietetiche della comunità scientifica.

Prosciutto lavorazione1

ASSICA - Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi
ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l'organizzazione nazionale di categoria che, nell'ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l'attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l'informazione e il servizio di assistenza ai circa 160 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.

(Fonte ASSICA 5 settembre 2014)

Domenica, 07 Settembre 2014 08:30

Aumento record di assunzioni in agricoltura

Moncalvo (Coldiretti): Quello che ancora manca è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale.

di Virgilio - Parma, 02 settembre 2014 - Nella miriade di risultati economici e di indicatori orientati al ribasso, spicca il dato in forte controtendenza dell'occupazione in agricoltura.
E' infatti crescita record delle assunzioni in agricoltura che fa registrare un aumento rilevante nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 5,6 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il risultato è stato messo in evidenza da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della diffusione dei dati sull'occupazione nelle grandi imprese italiane a giugno.
Incrementi considerevoli registrati al Nord (+27,6%) e al Sud (+28,6%) mentre cede pesantemente il dato del Centro Italia con un significativo -8,3%.
Un segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche - continua la Coldiretti - dall'aumento del numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 che nel secondo trimestre sono salite a 48620 unità con un aumento del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare i risultati dell'indagine soprattutto in relazione al fatto che "Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea". Ma non è utto oro quello che luccica. se da un lato quindi la "terra" torna a essere attrattiva per i giovani, dall'altro ancora la redditività non è soddisfacente.Quello che ancora manca - ha concluso Moncalvo - è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell'informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati.

A Piacenza cresce il comparto alimentare dei salumi Dop, solo il salame piacentino DOP ha avuto un calo del 3% -

Piacenza, 3 settembre 2014 -

A Piacenza il comparto alimentare dei salumi Dop cresce: la coppa piacentina DOP dell'+1,9% con 348.323 pezzi prodotti, la pancetta piacentina DOP del +5,7% con 127.268 pezzi prodotti. Solo il salame piacentino DOP ha avuto un calo del 3% con 1.082.402 pezzi prodotti. Questi i dati forniti dal Consorzio Salumi Piacentini in occasione della presentazione della relazione di gestione dello scorso 2 luglio. Tenendo come riferimento gli ultimi gli anni 2000- 2013 anni, la produzione di coppa piacentina è aumentata di 5 volte (515%), la pancetta piacentina di circa 10 volte (980%), mentre il salame piacentino di 4 volte (487%).

"Siamo contenti che i nostri prodotti nonostante la crisi dei consumi abbiano tenuto. Siamo però preoccupati dalla costante erosione della redditività aziendale. Appare evidente che la crisi ha compresso i margini in maniera non sostenibile nel medio periodo. L'auspicata ripresa dei consumi dovrà accompagnarsi a un ritorno verso livelli fisiologici di redditività per tutti. Al riguardo è doveroso rilevare anche che allo stato delle cose il costo dei tagli freschi di coppa e pancetta hanno raggiunto quotazioni non più sopportabili dalle nostre aziende" – ha affermato Antonio Grossetti, Presidente Consorzio Salumi DOP piacentini.

"In questo scenario assai preoccupante un dato positivo proviene dal fatto che nessuna nostra azienda ha chiuso e che il livello di occupazione si è mantenuto pressoché costante. I nostri Associati hanno dimostrato anche in questa difficile situazione di credere profondamente nel loro lavoro cercando di non subire la crisi ma reagire ad essa, tanto che parecchi di loro hanno investito in nuove tecnologie impiantistiche, in ampliamenti e ammodernamenti degli impianti di produzione, nel cercare nuovi mercati, anche esteri ha concluso Grossetti".

Prossimo importante appuntamento per il Consorzio, è la Coppa d'Oro, Premio istituito e promosso dalla Camera di Commercio di Piacenza, in collaborazione con il Consorzio Salumi Tipici Piacentini arrivato alla ottava edizione e che si svolgerà quest'anno presso la splendida cornice di Palazzo Gotico a Piacenza dal 10 al 12 ottobre.

Consorzio Salumi DOP Piacentini
Unico in Italia ad avere ottenuto la Denominazione di Origine Protetta per ben tre prodotti, coppa, pancetta e salame, frutto di un'arte millenaria, il Consorzio Salumi Tipici Piacentini nasce e si sviluppa come efficace strumento per la difesa della qualità e per la valorizzazione di così preziose leccornie. Sorto nel 1971 con sede presso la locale Camera di Commercio, annovera oggi ben 15 aziende produttrici.
Apponendo il proprio marchio, il Consorzio Salumi Piacentini si propone quindi di tutelare i salumi DOP che vengono ottenuti con una attenta lavorazione, rispettosa dei rigorosi requisiti stabiliti dal Disciplinare di produzione. Per adempiere adeguatamente a questo proponimento e anche per offrire ai consumatori una sicura garanzia, il Consorzio è attivamente impegnato in una vasta opera di controllo e di continua verifica delle caratteristiche qualitative. Il mercato oggi richiede e premia le aziende e i prodotti certificati. Il Consorzio stesso ha ottenuto tale certificazione per l'attività di servizio: doverosa attestazione per un regime organizzativo ineccepibile.

I tre salumi DOP piacentini

La Coppa Piacentina è un prodotto di salumeria ricavato dai muscoli cervicali, perfettamente dissanguati, della regione superiore dei suini, con un peso minimo non inferiore ai 2,5 chilogrammi e tagliata alla quarta costola. Di forma cilindrica, leggermente più sottile alle estremità grazie al procedimento di rifilatura del grasso e di qualche sottile pezzo di carne cui viene sottoposta, si mostra, al taglio, di colore rosso frammisto a parti marezzate bianche e rosate; la consistenza è compatta, omogenea. Il profumo dolce e delicato si ritrova nel sapore morbido e pastoso, sempre più raffinato con il procedere della stagionatura, prevista da disciplinare di sei mesi.

Per produrre la Pancetta Piacentina si utilizza la parte centrale del grasso di copertura della mezzena del suino, che va dalla regione retrosternale a quella inguinale e comprende la sola parte laterale delle mammelle. Rappresenta uno dei tagli adiposi del suino e viene isolato lungo la linea di sezionatura sotto forma di pancettone, che comprende la pancetta vera e propria, la porzione di sottospalla e il piano del prosciutto. Richiede una salagione rigorosamente a secco; dopo un periodo di asciugatura e una stagionatura minima di quattro mesi, è pronta per il consumo. Si presenta di forma cilindrica, di peso variabile tra i 5 e gli 8 chilogrammi. Le fette, di colore rosso intenso alternato al bianco delle parti grasse, dal profumo dolce, gradevole, lievemente speziato, hanno un gusto invitante, al contempo dolce e sapido.

Da carni magre suine con una bassa aggiunta di grasso si ricava l'impasto per il Salame Piacentino. Per la parte magra i tagli di carne sono tutti al di fuori della pancetta, mentre per la parte grassa vengono utilizzati lardo, gola, parti di pancetta prive di grasso molle. Il Salame Piacentino richiede una stagionatura minima di 45 giorni. Di formato cilindrico, di peso non superiore al chilo e non inferiore ai 400 grammi, si presenta al taglio di colore rosso vivo con occhiature di grasso perfettamente bianco. L'intensità di sapore, unita alla dolcezza e alla delicatezza, stanno a confermare le aspettative derivanti dal profumo.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Salumi DOP Piacentini)

Crisi pesche e nettarine ed embargo russo - Rabboni scrive al ministro Martina e chiede l'anticipo dei pagamenti Pac: "per numerose aziende una situazione finanziaria estremamente problematica" -

Parma, 3 settembre 2014 -

L'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni ha scritto oggi al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere che venga autorizzato l'anticipo dei pagamenti Pac 2014, già dal prossimo 16 ottobre, così da dare un sostegno finanziario alle aziende agricole che si trovano a fronteggiare le difficoltà legate sia al difficile andamento stagionale che alle conseguenze dell'embargo russo.

"L'annata agraria 2014 - scrive Rabboni – è stata caratterizzata da una situazione climatica particolarmente negativa che ha ridotto produzioni di grande rilievo per il territorio emiliano-romagnolo, quali pesche, nettarine, angurie, meloni, pomodoro da industria". Ai danni provocati dal cambiamento climatico "si sono sommati gli effetti del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo russo".

Il risultato - sottolinea Rabboni - è che "numerose aziende agricole anche in relazione all'assoluta inadeguatezza degli interventi di sostegno al reddito da attivare in presenza di crisi di mercato, previsti a livello comunitario, si troveranno a fronteggiare nelle prossime settimane una situazione finanziaria estremamente problematica".
Da qui la richiesta di attivare le procedure per autorizzare gli Organismi pagatori a versare anche per il 2014, anticipi dei pagamenti a partire dal 16 ottobre, pari al 50% del Pagamento unico.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 03 Settembre 2014 08:27

Il difficile momento dei derivati del latte

Momento di riflessione per le due principali DOP che confermano i listini della precedente ottava. Contenute perdite del latte spot. Burro e creme precipitano.

di Virgilio, Parma - 03 settembre 2014

LATTE SPOT Seconda settimana di perdita per il latte spot crudo nazionale. -1,27% il decremento del listino veronese che ha chiuso la prima settimana di settembre con quotazioni comprese tra 39,69 e 40,72€/100 litri di latte. Andamento analogo è stato registrato anche per il latte intero pastorizzato estero la cui quotazione ricade nell'intervallo di prezzo tra 37,12 e 38,15/100l litri.

BURRO E CREME Ancora in picchiata i listini del burro e delle creme a uso alimentare. Ben 15 centesimi sono stati bruciati dallo zangolato di creme fresche per la burrificazione contrattato alla borsa parmense. Il prezzo fissato lo scorso 29 agosto dopo una flessione del 7,89 è stato 1,75€/kg. e potrebbe ancora ridursi il prossimo venerdi adeguandosi all'ulteriore ribasso fatto registrare dalla borsa di Reggio Emilia nella seduta di ieri 2 settembre. !,65€/kg il prezzo uscito dalla borsa di Reggio Emilia dalla seduta del 2 settembre. Più contenute le perdite per le altre referenze. Nello specifico il burro CEE ferma la quotazione a 2,95€/kg. 10 centesimi sono stati perduti anche dal burro pastorizzato e dallo zangolato di creme fresche alla borsa milanese.

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GRANA PADANO Nessuna variazione per il Grana Padano DOP. La prima settimana di settembre ha confermato i prezzi della precedente ottava sia alla piazza mantovana sia a quella milanese.

PARMIGIANO REGGIANO Anche per il Parmigiano Reggiano nessuna variazione di listini sono stati riscontrati nelle piazze di Parma, Milano e Reggio Emilia.

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Domenica 14 settembre 2014 durante il Festival del Prosciutto di Parma si sancisce un connubio di eccellenze con la presentazione del libro di Enrico Belgrado dedicato ai pani antichi -

Parma, 2 settembre 2014 -

Un amore indissolubile che non può passare inosservato e che durante il Festival del Prosciutto di Parma, proclama la sua unione: parliamo del Prosciutto di Parma e della piadina romagnola. Quest'anno durante la celebre manifestazione dedicata a uno dei salumi più amati in tutto il mondo - che si terrà a Langhirano dal 5 al 21 settembre 2014 - verrà riservata un'intima, ma importante parentesi a questo gustoso connubio che rappresenta l'unione tra diverse eccellenze del territorio.

Confesercenti in collaborazione con il Comune di Langhirano e l'assessore al turismo e commercio Mauro Lamoretti approfondiranno questo gemellaggio con la presentazione del libro "Ma sei di coccio?" di Enrico Belgrado. Il volume presenta ricette, aneddoti e storie dei pani tradizionali del nostro territorio. Un percorso che ripercorre le differenze culinarie e i tipi di cottura di uno dei cibi più antichi, per una riscoperta dei pani da un punto di vista storico culturale.

L'appuntamento è domenica 14 settembre 2014 alle ore 18 nella Sala del Consiglio del Comune di Langhirano.
«E' dal connubio di diverse eccellenze che si creano nuove occasioni di promozione di prodotti tipici del territorio, uno street food in chiave moderna e di qualità che va ad accrescere una cultura turistica consapevole e di qualità» dichiara il coordinatore Assoturismo di Confesercenti Stefano Cantoni.
Al termine della presentazione si proseguirà la serata nella zona di p.zza Ferrari a Langhirano dove si potrà degustare il prosciutto di Parma, accompagnato dalla piadina romagnola. L'evento si è reso possibile grazie anche alla collaborazione di Giacomo Costantini, di Confesercenti Ravenna e Gian Piero Giordani, di Confesercenti Cesena.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

C.A.S.E.A. Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 35 1 settembre 14

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C.A.S.E.A. Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 35 1 settembre 14

1.1 editoriale MeteoTax: il ciclone settembrino
2.1 alimentazione SANA: Alimentazione sportiva e non solo
4.1 crisi Il "Doggy bag" è servito
4.2 expo 2015 Bando per progetti collegati a Expo2015
5.1 Lattiero caseario Crollo generalizzato dei lattiero caseari
6.1 eventi Festival del Prosciutto di Parma
6.2 riconoscimenti Douja d'OR a un vino Piacentino
7.1 vendemmia 2014 Andiamo a vendemmiar ... oppure no.
8.1 Embargo russia Export Russia. Arrivano gli aiuti UE per il Parmigiano Reggiano

Cibus 35 COP

Domenica, 31 Agosto 2014 10:30

Il "Doggy bag" è servito

In tempi di crisi nulla viene sprecato. In forte ascesa, secondo Coldiretti, la consuetudine a raccogliere quanto avanzato alla tavola del ristorante.

Parma, 29 agosto 2014 --
Un italiano su tre (33 per cento) quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta con "doggy bag" anche se solo il 10 per cento lo fa regolarmente, mentre il 23 per cento solo qualche volta. E' quanto emerge dall'indagine indicativa on line condotta dal sito www.coldiretti.it sui comportamenti durante l'estate dalla quale emerge peraltro che una fetta rilevante della popolazione (24 per cento) quando va a mangiare fuori lascia sulla tavola gli avanzi semplicemente perché si vergogna di chiederli. Solo una percentuale minore del 18 per cento si dice semplicemente non interessato mentre - sottolinea la Coldiretti - ben il 25 per cento degli italiani non lascia alcun avanzo quando va al ristorante o in pizzeria.
Di fronte a questa nuova esigenza - riferisce la Coldiretti - la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc.
La tendenza a finire quanto viene servito a tavola, secondo i saggi suggerimenti del nonni, richiama un passato difficile ma, insieme al diffondersi del sacchetto degli avanzi, è anche - prosegue la Coldiretti - un segno di maggiore responsabilità degli italiani nei confronti dello spreco di cibo. Un comportamento molto diffuso in altri Paesi a partire dagli Stati Uniti dove sembra che la stessa first lady Michelle Obama non abbia remore a seguirla.

- il sondaggio on line -
Quando vai a mangiare fuori hai mai chiesto di portare via gli avanzi (doggy bag)?
Si, spesso 10 %
Si qualche volta 23 %
No perché mi vergogno 24 %
No non lascio mai avanzi 25 %
No non mi interessano 18%
(Fonte: www.coldiretti.it 23 agosto 2014)

Domenica, 31 Agosto 2014 09:31

Al Via il Festival del Prosciutto di Parma

Dal 5 al 21 settembre è in programma la XVII edizione del Festival del Prosciutto di Parma. Il calendario degli eventi.

Parma 29 agosto 2014 -
Il "Festival" è un'ottima occasione per conoscere e degustare il miglior Prosciutto di Parma e per apprezzare le bellezze naturalistiche e culturali dei luoghi d'origine.
Un'ottima opportunità per visitare le zone di produzione con "Finestre Aperte" e scoprire come nasce il prodotto.
Un ricco calendario di iniziative: appuntamenti all'insegna della gastronomia, dello spettacolo e della cultura. Attività sportive, serate musicali e tante altre proposte.
L'evento clou, anche per quest'anno, sarà "Finestre Aperte" dove le cattedrali del Prosciutto di Parma si aprirano ai consumatori, offrendo la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione e di partecipare a degustazioni gratuite.
Saranno i produttori a illustrare i segreti di produzione delle cosce di suino, che per una magica combinazione di clima, tradizione e passione, diventano Prosciutti di Parma.
Il Prosciutto di Parma è un prodotto a denominazione di origine protetta completamente naturale: solo carne di suino nato e allevato in Italia, l'aria profumata delle colline parmensi e una lunga e paziente stagionatura.

FINESTRE APERTE:
Calendario delle visite ai prosciuttifici (orari: 10-13 e 15-19, quando non diversamente specificato). 
Nei giorni 6-7 e 13-14 settembre servizio gratuito di bus navetta per le visite ai prosciuttifici di Langhirano, Lesignano de' Bagni, Tizzano Val Parma e Corniglio. Partenza da Piazzale Corridoni, Langhirano. Non si effettuano prenotazioni. 
Per info tel. 0521 354156.

 Dove invece è prevista una specifica navetta (vedi programma e orari delle navette), le visite si intendono organizzate e quindi è indispensabile la prenotazione al PuntoInfoFestivaldelProsciutto per le navette in partenza dalla Fiera (Pad. 2 Salone dei Camper, tel. 0521 996653 attivo dal 13 al 21 settembre) oppure presso lo IAT di Parma (tel. 0521 218889 – 218855) per le navette in partenza da Parma città. Per visite individuali occorre contattare direttamente il prosciuttificio.

PR Festival1 prosciutto

CALENDARIO EVENTI

Venerdì 5 settembre

Sabato 6 settembre

Domenica 7 settembre

Lunedì 8 settembre

Martedì 9 settembre

Mercoledì 10 settembre

Giovedì 11 settembre

Venerdì 12 settembre

Sabato 13 settembre

Domenica 14 settembre

Lunedì 15 settembre

Martedì 16 settembre

Mercoledì 17 settembre

Giovedì 18 settembre

Venerdì 19 settembre

Sabato 20 settembre

Domenica 21 settembre

Domenica 7 e 14 settembre - Un Panino da Re

Eventi collaterali per tutto il periodo dal 6 al 21 settembre 2014

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