Il premio per la migliore presentazione dei vini. Alberto Alessi presidente di giuria nell’international packaging competition

Verona, 10 marzo 2014 -

Si parte venerdì 14 marzo con il 18° Concorso Internazionale Packaging, mentre dal 26 al 30 marzo in programma i lavori del 21° Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly. Le due competizioni tornano come anteprima del Salone dei vini e dei distillati in programma dal 6 al 9 aprile.

Verona, 10 marzo 2014 – E’ Alberto Alessi, presidente di Alessi spa e responsabile di design management, marketing strategico e comunicazione, il presidente di giuria della 18^ edizione del Concorso Internazionale Packaging in programma il 14 marzo a Verona. La competizione è nata su iniziativa di Veronafiere e Vinitaly (6-9 aprile 2014 - www.vinitaly.com) per premiare le aziende produttrici di vini e distillati che investono anche nell’immagine dei propri prodotti. 

A seguire, dal 26 al 30 marzo, i lavori del Concorso Enologico Internazionale, arrivato alla sua 21^ edizione e da sempre considerato la più importante, partecipata e soprattutto la più selettiva competizione al mondo, con le medaglie assegnate che non superano il 3% dei campioni.

Domenica, 16 Marzo 2014 08:58

Agriumbria, dal 28 al 30 marzo

 

 

 

 

La 46.ma edizione di Agriumbria, Mostra Nazionale dell'Agricoltura, Zootecnia, Alimentazione (28-29-30 marzo 2014 - Quartiere fieristico di Bastia Umbra – Perugia) consolida il ruolo di "polo fieristico" qualificato per valutare l'elevato livello genealogico del patrimonio zootecnico italiano.

Parma, 10 marzo 2014 –

 

Polo fieristico che consente di verificare le reali prospettive di un settore le cui crisi ricorrenti possono essere in parte superate con l'attuazione di programmi che abbiano come obiettivo la realizzazione di piani strutturali in grado di attivare sistemi zootecnici territoriali rivolti ad attivare ulteriormente le potenzialità degli allevamenti sul piano del miglioramento genetico e della selezione: potenzialità che devono, però, essere supportate da risultati economici.

Il recupero della competitività della zootecnia – ha fatto presente il Presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari – rientra nelle priorità della Regione Umbria che ha ritenuto strategica l'attuazione del Piano zootecnico regionale pluriennale mediante interventi finanziari che consentano sia l'innovazione strutturale e gestionale degli allevamenti, sia la valorizzazione delle produzioni di carne e latte soprattutto nelle zone svantaggiate della dorsale appenninica, con l'attivazione di processi di filiera corta o lunga a seconda delle differenti condizioni nelle quali si opera.

 

Gli allevatori sono determinati nell'affrontare lo stato di precarietà del settore che comunque non ha vanificato il lavoro di selezione delle differenti specie e razze, come verrà confermato dalle mostre, rassegne e concorsi programmati nelle tre giornate fieristiche di Agriumbria 2014 da AIA-Italialleva in collaborazione con ARA Umbria, ANABI ANACLI, ANAPRI, ANAFI e ASSONAPA.

 

La Mostra Nazionale Bovini di razza Chianina, la Mostra Interregionale della Frisona Italiana, l'esposizione delle razze Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Pezzata Rossa Italiana, Limuosine e Charolaise, la Mostra mercato dei riproduttori delle razze ovine e caprine ad attitudine produzione latte, l'esposizione di ovini e caprini delle razze iscritte ai LL.GG. allevate in Umbria, dei suini iscritti al L.G. e al R.R.A.A., confermano che sussistono i presupposti, purtroppo non sempre supportati finanziariamente, per proseguire nell'attività di affinamento delle tecniche di allevamento grazie alla professionalità degli allevatori e al lavoro delle Associazioni di razza.

(Fonte Agriumbria)

 

 

 

 

 

 

 

 


  

 

  

L'assessore Rabboni: "Il lupo è una specie protetta dalla legge, noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti". 

Bologna, 12 marzo 2014. Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. 
“Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato stamani l’iniziativa alla stampa.
Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori.
“Il progetto  - ha spiegato Rabboni - nasce da alcune considerazioni: il fenomeno degli attacchi dei lupi, con la conseguente uccisione di bestiame, sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emiliano-romagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione”.
Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo.
“Il piano di intervento - ha concluso Rabboni - costituisce dunque uno strumento aggiuntivo di supporto agli agricoltori, per aiutarli a convivere con un rischio d’impresa rispetto al quale si trovano spesso impreparati. Il lupo è stato infatti assente per lunghi anni dal territorio regionale, ma ormai è diffuso su tutto il crinale appenninico emiliano-romagnolo”.
“Metteremo in atto le migliori pratiche già sperimentate con successo e concorderemo con gli allevatori soluzioni su misura in base a tipologia dell'allevamento, morfologia del territorio, modalità di ricovero del bestiame e guardiania”, ha specificato l’esperto del settore Duccio Berzi che prenderà parte al progetto.

 

Gli attacchi al bestiame
Dal 2008 la Regione Emilia-Romagna ha georeferenziato gli attacchi da canidi per identificare le zone più a rischio. Sono interessate tutte le province, ad eccezione di Ferrara; Forlì-Cesena è la più colpita. 
Su 572 aziende zootecniche presenti nelle zone collinari e montane, mediamente sono 130 all’anno quelle che subiscono gli attacchi. I dati del Servizio Veterinario regionale registrano 139 azioni predatorie nel 2011 e 127 nel 2012; per il 2013, fino a settembre sono state 76. Su 14.200 capi allevati, nel 2011 ne sono stati uccisi 630, nel 2012 709 e 296 fino a settembre 2013.
Gli animali più attaccati sono gli ovicaprini (92%), sia per le dimensioni contenute, sia per la difficoltà, da parte degli allevatori, di mettere in atto efficaci strategie antipredatorie. Modesti, invece, i danni su bovini, asini e cavalli. Il periodo maggiormente interessato dagli attacchi va da aprile a ottobre, mesi in cui il bestiame viene generalmente lasciato al pascolo allo stato brado o semibrado.

Il piano in dettaglio
Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-Romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi.
Viene istituito un gruppo di lavoro - composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore - per la condivisione delle azioni.
Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda.
Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani.
Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore.
Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell’animale.

Il monitoraggio in Emilia-Romagna
Dal 2002 la Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - ha attivato un progetto di monitoraggio decennale per studiare il fenomeno della ricolonizzazione del territorio da parte dei lupi. Sono stati analizzati circa 7.000 campioni biologici di canidi, dai quali è stato possibile identificare i soggetti appartenenti alla specie lupo, la localizzazione, il numero di branchi stabili e i soggetti con patrimonio genetico ibrido tra cane e lupo.
È stata stimata una dimensione media annua della popolazione di circa 200 individui, diffusi lungo l’intero crinale appenninico regionale, e sono state individuate 31 aree di presenza stabili, in alcune delle quali vivono esemplari con patrimonio genetico ibrido (21 quelli identificati).

La presenza del lupo in Italia
Dal 1971 in Italia è proibita la caccia al lupo, riconosciuto per legge dal 1976 “specie protetta”. In quanto tale, anche l’Europa ne proibisce il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio.
Risale agli anni Settanta la sua rapida ricomparsa non solo nelle aree montane, soprattutto appenniniche, ma anche in collina e in fondovalle.  
Si tratta di una specie dalle grandi capacità adattive e questa caratteristica l’ha reso il mammifero terrestre selvatico più distribuito nel mondo; in Italia era ampiamente diffuso fino alla metà del XIX secolo, ma all’inizio degli anni ’70 raggiunse il minimo storico, con una presenza di circa 100 esemplari. La deforestazione delle aree montane, la conseguente scomparsa degli ungulati selvatici, sue prede naturali, e la persecuzione da parte dell’uomo per l’impatto sul bestiame domestico hanno causato la riduzione drastica del lupo.

(Fonte Regione Emiia Romagna/EC)

 

Domenica, 16 Marzo 2014 08:00

Vinitaly2014, presentato a Roma

 

 

VINITALY 2014, prossimo obiettivo EXPO2015.

Il ministro Martina: «Non ho dubbi che Vinitaly sarà protagonista durante i sei mesi dell’Expo a Milano». Il presidente De Castro: «I risultati del settore vitivinicolo sono un modello per tutto il comparto agroalimentare made in Italy».

Roma, 6 marzo 2014. «Vinitaly è la massima espressione dell'eccellenza vitivinicola italiana e per questo non ho dubbi che sarà protagonista durante i sei mesi dell’Expo a Milano. Presto vedremo svilupparsi il potenziale cui abbiamo lavorato insieme finora. Nei prossimi giorni il ministero farà dei passi avanti con Expo in questo senso». Così il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, a Roma, durante la conferenza stampa di presentazione di Vinitaly 2014, in riferimento agli atti attuativi per il padiglione vino che verranno firmati a breve tra ministero ed Expo. «Riconosco la centralità di Vinitaly – ha poi aggiunto Martina – anche per lo stile, la capacità e la forza di promuovere all’estero il vino tricolore e le sue imprese».

Internazionalizzazione è tra le parole chiave della 48ª edizione di Vinitaly, presentata questa mattina nella Capitale. Il più importante salone mondiale dedicato ai vini e ai distillati torna, infatti, a Veronafiere dal 6 al 9 aprile (www.vinitaly.com). 

La manifestazione si conferma network globale per la promozione del sistema vitivinicolo, con buyer in arrivo da oltre 120 nazioni. Uno strumento a servizio delle imprese del settore, soprattutto di quelle italiane che nel 2013 hanno totalizzato oltre 5 miliardi di euro di export.

 «In questo quadro, Vinitaly è sempre più strategico – ha spiegato il presidente di Veronafiere Ettore Riello – per la sua capacità di valorizzare una parte così importante dell’eccellenza agroalimentare italiana. Il continuo lavoro di sviluppo della rassegna, l’interpretazione degli scenari di mercato e un’esperienza di oltre cento anni nel campo fieristico, ci hanno permesso di superare per la prima volta  i 100mila metri quadrati espositivi netti, con il sold out già da parecchi mesi».

Tra le maggiori novità di quest’anno, due sono proprio dedicate al focus sull’estero. La presenza degli espositori stranieri per la prima volta è stata resa organica, all’interno di un unico padiglione che prende il nome di Vininternational - International Wine Production. In questa direzione va anche l’iniziativa di International Buyers' Lounge, con Taste and Buy: nuova area per il b2b wine&spirit dedicata a operatori che arrivano da oltreconfine.

«Uno dei punti di forza di Vinitaly – ha dichiarato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani  – è da sempre quello di proporre un percorso di andata e ritorno. Grazie alla rete di Vinitaly International, infatti, accompagniamo le imprese italiane negli Usa, in Russia e in Cina, favorendo al contempo l’arrivo di quelle estere all’appuntamento di Vinitaly a Verona, che genera un indotto di oltre 300 milioni di euro sul territorio. Per favorire le presenze internazionali di quest’anno, con buyer da 120 Paesi, abbiamo investito oltre un milione di euro nelle attività di incoming».

Per Mantovani, la strada dell’internazionalizzazione è quella giusta: «Se il Pil italiano, fermo da 12 anni – continua con un esempio –, seguisse le performance di crescita media del 6,5% annuo del nostro vino all’estero, avremmo risolto da tempo i problemi del Paese».

In questa edizione, grande attenzione anche al mondo del biologico, grazie al debutto di Vinitalybio: salone specializzato riservato ai vini biologici certificati, realizzato con la collaborazione di FederBio. L’intento è quello di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell'America del Nord e dell'Estremo Oriente.

Presente alla conferenza anche il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro che ha ribadito l’importanza del  settore vitivinicolo per la crescita dell’agroalimentare italiano: «Se applicassimo i risultati ottenuti dal vino italiano all’estero a tutta la filiera agroalimentare, potremmo tranquillamente  raddoppiare gli attuali 33 miliardi di euro di export.  Naturalmente per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di tanti Vinitaly, di tante fiere in grado di accompagnare le imprese, mettendole a sistema».

In contemporanea alla rassegna veronese, dal 6 al 9 aprile tornano anche Sol&Agrifood  ed Enolitech, i due saloni che completano l’offerta di Vinitaly con l’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e l’olivicoltura made in Italy.  

(Fonte Veronafiere)

 

 

 

Reggio Emilia, 14 marzo 2014 -

Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal nuovo regolamento ed agli accordi interprofessionali, tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo <a riferimento> del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/9 –31/12/2012 nella misura di:

€ 53,80 il q.le, IVA compresa e franco stalla

Il pagamento del latte sarà corrisposto:

60 giorni dalla pubblicazione

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

La ricerca IRI per Vinitaly 2014: diminuisce nel 2013 il consumo di vino degli italiani nei supermercati. Resistono la bottiglia doc ed il vino da tavola, calo del vino in brik, avanza il vino biologico -

Verona, 12 marzo 2014 –

Lambrusco, Sangiovese e Pignoletto sono i vini più venduti nei supermercati dell'Emilia Romagna. Il 2013 è stato l'anno dei vini emiliani che conquistano con il Lambrusco la prima posizione nella classifica nazionale a volume (secondi solo al Chianti nelle vendite a valore) e col Pignoletto la prima posizione nazionale dei vini "emergenti", cioè con tasso di crescita maggiore (vedi tabelle allegate).
Nel 2013 gli italiani hanno bevuto meno vino in quantità, cercando contemporaneamente sia la qualità che il risparmio. Si sono orientati sulle bottiglie "doc" ed hanno iniziato ad apprezzare il vino biologico, ma si sono spostati anche su formati meno costosi come quello del vino da tavola ed il vino con la marca del distributore, cioè del supermercato stesso. I vini bianchi crescono più dei rossi ed i frizzanti vanno meglio dei fermi; spumante italiano e prosecco sono sempre più acquistati. Questo il quadro emerge dalla ricerca svolta dall'IRI per Vinitaly 2014 (a Verona dal 6 al 9 aprile) sulle vendite di vino nei supermercati, un canale che distribuisce circa il 63% del vino.

"L'indagine sugli acquisti di vino nella grande distribuzione che Vinitaly commissiona ormai da 10 anni – ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere - conferma una tendenza che si può riassumere in una maggiore consapevolezza della qualità e soprattutto del giusto rapporto qualità/prezzo da parte del consumatore medio quando deve scegliere. Questo richiede alla grande distribuzione una maggiore attenzione nella proposta, che deve essere anche in grado di assecondare le nuove richieste, come quella dei vini biologici".

La grande distribuzione ha venduto, nel 2013, 517 milioni di litri di vino confezionato per un valore di 1 miliardo e mezzo di euro, con una sensibile flessione in volume del 6,5% rispetto all'anno precedente (nel 2012 era stata del 3,6%), certamente condizionata dal sensibile aumento dei prezzi: + 10,2% al litro, tanto che le vendite in valore fanno segnare un + 3,1%.
Il formato più venduto nel 2013 rimane quello delle bottiglie da 75cl a denominazione d'origine (Doc, Docg e Igt) che nel 2013 ha fatto registrare un volume di oltre 213 milioni di litri per un valore di quasi 1 miliardo di euro. Questo formato ha subito nel 2013 una flessione del 3,2%, calo sensibile ma pur sempre minore del - 3,5% del 2012, risultato più apprezzabile se si considera l'aumento di prezzo del 5,6% in un anno che ha portato il prezzo medio della bottiglia a 4,5 euro.
Il formato che presenta invece un drastico calo è quello del vino in brik, le cui vendite scendono nel 2013 del 9,4%, influenzate da un aumento di prezzo del 20,5%. Resiste invece il tradizionale vino da tavola in bottiglia da 75cl, sostanzialmente stabile con una lieve flessione a volume dello 0,3%, che diviene di fatto il formato più performante del 2013.
Sul fronte della ricerca della qualità da parte dei consumatori, va segnalata la crescita del 4% in volume delle vendite di vini biologici nei supermercati, con 1 milione di litri venduti per un valore di 5 milioni di euro.

"Difronte alla crisi, le imprese della grande distribuzione hanno incrementato la leva promozionale – ha commentato Alberto Miraglia, rappresentante di Federdistribuzione a Vinitaly, Direttore Marketing Auchan - ma oltre non si può andare perché i margini sono già troppo erosi. Cercheremo quindi di diversificare, puntando ancor di più sulla marca del distributore, dando attenzione a produzioni come quella del vino biologico e sviluppando ulteriormente la presenza di piccoli produttori legati al territorio".

E quali sono i vini più amati dagli italiani? La classifica elaborata da IRI per Vinitaly 2014 presenta delle conferme con interessanti sorprese se si analizzano i tassi di crescita. I vini più venduti in assoluto sono: Chianti, Lambrusco, Vermentino, Barbera, Bonarda, Montepulciano d'Abruzzo, Nero d'Avola, Muller Thurgau, Morellino, Dolcetto ed altri. Tra i vini emergenti, cioè quelli con il maggiore tasso di crescita troviamo il sorprendente exploit del Pignoletto e del Cannonau, il primo sospinto da una presenza sempre maggiore sugli scaffali di tutta Italia ed il secondo favorito anche da una considerevole spinta promozionale. In questa particolare classifica troviamo anche il Prosecco, il Vermentino (che non a caso compare nella classifica dei vini più venduti in assoluto), il Pecorino, l'Aglianico.

(Fonte: ufficio stampa Verona Fiere)

 

Mercoledì, 12 Marzo 2014 08:19

Leggero calo del "Parmigiano" e del "Padano".

 

 

Marzo si è aperto all’insegna della stabilità. Segnali di cedimento per il Parmigiano Reggiano sulla piazza di Parma e del Padano a Mantova. La seconda settimana di marzo si è aperta con flessioni  diffuse sui derivati del latte.

 

di Virgilio - 

Parma 12 marzo 2014 --

Il mese di marzo si è aperto con listini che, sostanzialmente, hanno replicato l’ultima settimana di febbraio fatto salvo il latte spot che a Verona ha chiuso con un -1,12% fissando tra 44,85 e  45,88€/100 litri  la forbice di prezzo e il Parmigiano Reggiano che ha ceduto 5 centesimi alla borsa di riferimento parmense. Analogamente il Grana Padano DOP, pur dimostrando una diffusa stabilità, riporta segnali di cedimento a Mantova con una contrazione di 5 centesimi dei listini. La settimana in corso invece mostra segnali di cedimento soprattutto sui derivati del latte interrompendo la tregua durata solo due settimane. 5 centesimi perduti dal Burro CEE a Milano e 10 centesimi perduti dallo zangolato a Reggio Emilia (2,20 €/kg) rispettivamente lunedi 10 e martedi 11 marzo.  Flessione confermata anche a Verona (10 marzo) per quanto riguarda il latte spot che segna una ulteriore caduta del 2,27% . 

parmalat-camion cibus gde 

  - Parmalat annuncia i dati di bilancio 2013 - 

“In uno scenario economico globale –si legge nella nota della società - ancora determinato da incertezza, pur in presenza di segnali di ripresa provenienti dai paesi ad economia sviluppata, il Gruppo conferma obiettivi di crescita di fatturato e margine operativo lordo, in linea con l'andamento positivo degli ultimi esercizi”.  La società di Collecchio ha comunicato di di aver chiuso l’esercizio 2013 con un fatturato netto di 5.350,3 milioni di euro, in aumento di 123,2 milioni (+2,4%) rispetto al 2012. Il margine operativo lordo è stato di 437,2 milioni, -1,6% nel confronto annuo mentre l’utile fa segnare un incremento di 139,7 milioni di euro attestandosi a 221 milioni e le disponibilità finanziarie nette sono pari a 1.065,6 milioni, +255,8 milioni rispetto a fine 2012. “Per il 2014, - prosegue la nota - a tassi di cambio e perimetro costanti ed escluso l’effetto dell’iperinflazione, Parmalat stima un fatturato netto e un Ebitda in crescita del 3%, nonostante i primi due trimestri possano risentire ancora delle difficoltà derivanti dall’andamento dei mercati e del prezzo del latte”.

Share Price del 11/3/2014 ore 17,30 - 2,520€

 

Martedì 11 marzo (ore 17.30) presso la sede provinciale CNA un "focus group" sulle regole in vigore dal prossimo dicembre -

Modena, 10 marzo 2014 -

Una reputazione mondiale legata alle eccellenze alimentari comporta grandi responsabilità: prima fra tutte, la necessità di garantire prodotti di qualità elevata che rispettino tutte le normative in materia di sicurezza e informazione al consumatore. Su quest'ultimo aspetto il sistema Italia è particolarmente sensibile: le regole sono ferree e cambiano spesso, con frequenti disagi per gli operatori di settore.
CNA Modena, consapevole di operare in un territorio nel quale le eccellenze alimentari sono particolarmente numerose, prosegue sulla strada del costante aggiornamento professionale e tecnico a beneficio dei propri Associati, proponendo un nuovo "Focus Group" sull'etichettatura dei prodotti alimentari. La relazione sugli ultimi aggiornamenti normativi sarà nuovamente affidata al dottor Giuseppe De Giovanni, esperto di etichettatura dei prodotti alimentari e già dirigente del MISE di Roma: per la divisione CNA Alimentare, un vero punto di riferimento in materia normativa.
L'appuntamento è per martedì 11 marzo alle ore 17.30, presso la Sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena). In particolare verrà affrontato il parallelismo tra le normative europee in materia di etichettatura, e quelle italiane: differenze, criticità, aspetti cruciali per favorire l'esportazione dei propri prodotti all'interno dei confini comunitari, e oltre. Nel corso dell'incontro verranno inoltre illustrati il nuovo regolamento sull'etichettatura, in vigore dal prossimo dicembre, e i vuoti legislativi ancora da colmare, segnalati dagli stessi professionisti del settore.
Vista l'importanza dei temi trattati, il presidente provinciale di CNA Alimentare Primo Bertagni e i responsabili dell'Associazione invitano caldamente a partecipare.


(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 10 10 Marzo 14

 

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 10 - 10 Marzo 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 10 10 Marzo 14

1.1 editoriale

La fiducia è una cosa seria... che si dà alle cose serie!

2.0 prezzi agricoli

Ismea:  Avvio d'anno negativo sui mercati agricoli

3.1 Lattiero Caseario

Una settimana sostanzialmente stabile        

4.1 ambiente

 Apre i Battenti il Museo dei Crimini Ambientali (macri)   

4.2 cereali

 Ucraina: schizza prezzo grano, la crisi arriva in tavola        

4.3 Cereali - Riso

Riso: intenzioni di semina 2014        

5.1 spesa alimentare

Coldiretti, taglio da 15,2 mld a spesa alimentare. Tocca il fondo

5.2 ogm

OGM, Galletti: Favorevoli a riapertura discussione 

5.3 Consorzi Agrari

Cap Parma, paga con un anno in anticipo

7.1 Vino

Al via la terza edizione della master class per aspiranti Master of Wine

8.1 eventi

 Vinitaly and the city.

 

 

 

Cibus 10 COP gde1

 

 

 

 

 

 

 

 

Prezzi

 

 

L'indice dei prezzi agricoli elaborato dall'Ismea, posizionatosi a 138 (base 2000=100), ha fatto segnare a gennaio una contrazione dell'1,2% su base mensile del 4,4% su base annua

 

Roma, 4 marzo 2014 -.
Tra le coltivazioni, che nel complesso hanno ceduto l'1,2% rispetto a dicembre 2013, chiudono in deciso ribasso la frutta (-3,2%), a causa prevalentemente del negativo andamento del comparto agrumicolo, e gli ortaggi ( -4,9%). Per il vino (-1,6% sempre sul mese precedente) non si arresta il trend flessivo che prosegue ormai da un anno, dopo i rialzi registrati a cavallo tra il 2012 e l'avvio del 2013, mentre recuperano i listini dell'olio di oliva (+5,2%) e in misura più attenuata i cereali (+0,9%) e le colture industriali (+0,2%).

Per l'insieme dei prodotti zootecnici, che in media hanno ceduto lo 0,4% su dicembre le rilevazioni dell'Ismea indicano andamenti divergenti tra gli animali vivi, con bovini e suini in crescita rispettivamente dell'1,5% e dell'1,3% a fronte di diminuzioni per avicoli (-2,7%), ovi-caprini (-9,7%) e conigli (-4,7%). Anche le uova arretrano del 3,3% mentre si attestano in lieve rialzo i lattiero caseari (+0,2%).

Riguardo alla dinamica tendenziale, il calo generale dell'indice riflette una contrazione su base annua del 10,7% delle coltivazioni vegetali mitigata dall'aumento del 3% dell'aggregato zootecnico.

Nel mese in esame tutte le colture vegetali mostrano un differenziale negativo dei prezzi rispetto a gennaio dello scorso anno con segni meno particolarmente evidenti per cereali (-16,7%), in virtù di un'abbondante offerta globale, vini (-16,8%), oli di oliva (-13,2%) e ortaggi (-11,3%). Più contenuti, ma sempre di un certo peso i segni meno che interessano la frutta (-5,6%) e le colture industriali (-6,2%). Nel comparto zootecnico l'insieme degli animali vivi e uova mostra un incremento dello 0,8% sintesi di dinamiche di segno inverso, con punte positive per avicoli (+6,9%) e negative per le uova ( -8,9%). Buona la dinamica tendenziale dei lattiero caseari che spuntano nel complesso un 5,8% in più rispetto a gennaio dello scorso anno. 

(fonte Ismea)

 

La crisi Ucraina si fa sentire anche sui mercati delle materie prime perla produzione di pane, birra e mangimi.

Roma,  marzo 2014 

Il prezzo mondiale del grano è schizzato ai massimo da inizio anno, ma a salire sono anche le quotazioni di orzo e mais per effetto delle tensioni in Ucraina che è considerata il granaio d’Europa e si classifica tra i paesi leader nelle esportazioni a livello internazionale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che evidenzia come gli effetti della crisi in Ucraina si sono fatti sentire, oltre che sulla borse, anche sul mercato delle materie prime agricole per la produzione di pane, birra ed anche mangimi per l’allevamento, come dimostra l’andamento delle quotazioni al Chicago Board of trade di grano,e mais . A preoccupare è la situazione sul Mar Nero per gli effetti che potrebbe avere sulle spedizioni navali a  breve termine, ma nel lungo periodo le attuali tensioni rischiano – sottolinea la Coldiretti - di far saltare la creazione in Russia, Ucraina e Kazakistan del Comitato cerealicolo del Mar Nero con l’obiettivo di aumentare la quota di questi Paesi nell'esportazione mondiale dei cereali dall’attuale 20 per cento al 30 per cento, grazie non solo a un nuovo istituto di coordinamento, d'informazione che segue la situazione al mercato di cereali, ma anche una struttura logistica più moderna e più competitiva. Le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime agricole sono sempre piu’ condizionate dalle situazioni economiche e sociali internazionali sulle quali si innestano facilmente le speculazioni che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che - continua la Coldiretti - va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi a livello comunitario, ma anche con investimenti a livello nazionale per  sostenere le strutture impegnate a stabilizzare il mercato. In Ucraina nel 2013 - conclude la Coldiretti - sono stati raccolte 63 milioni di tonnellate di cereali, il 36,3% in più rispetto all’anno precedente. In particolare, la terra ucraina ha prodotto 22,27 milioni di tonnellate di grano (+41,3%), 7,56 di orzo (+9%) e 30,9 di granoturco (+47,4%). Sono invece scese le quantità raccolte di miglio (102.000 tonnellate, -35,2%), avena (467.200 tonnellate, -25,8%), grano saraceno (179.000 tonnellate, -25%), riso (145.100 tonnellate, -9,2%) e segale (637.700 tonnellate, -5,8%). Inoltre, sono diminuite le barbabietole da zucchero (10,75 milioni di tonnellate, -41,7%) e sono aumentati i semi di girasole (11,04 milioni di tonnellate). (Coldiretti)

Domenica, 09 Marzo 2014 10:10

Riso: intenzioni di semina 2014

 

 

Indagine 2014 sulle intenzioni di semina.

Milano, febbraio 2014 - 

Rispetto alla campagna precedente si registra un incremento di 981 ettari che passerebbero dai 216.019 del 2013 ai 217.000 per il 2014. Nello specifico, si evidenzia una contrazione per le varietà di tipo lungo B (-18,68%), per quelle di tipo tondo (-6,39%) e medie (-15,41%) più che compensata dall'incremento dalle varietà di tipo lungo A (+22,56%).

 

 

La spesa alimentare delle famiglie italiane nel 2013 per effetto dell’ulteriore calo del 3,1 per cento ha raggiunto il minimo dall’inizio della crisi con un taglio di 15,2 miliardi rispetto al 2007. 

Roma, marzo 2014 - E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di dati Istat dalla quale si evidenzia che i consumi delle famiglie italiane per alimentari e bevande a valori concatenati sono stati pari a 114,3 miliardi rispetto ai 129,5 miliardi del 2007 quando è iniziata l’inversione di tendenza negativa. L’andamento della spesa riflette – sottolinea la Coldiretti - un calo nelle quantità di alimenti acquistati ma anche la tendenza a privilegiare prodotti low cost a basso prezzo che sono gli unici a fare registrare un aumento (+1,6 per cento) nel commercio al dettaglio nel 2013 Con la crisi si dice addio al negozio di fiducia e quasi la metà  degli italiani (47 per cento) si reca in diversi esercizi commerciali per acquistare il prodotto che cerca dove costa meno, magari aiutati da internet e volantini sui quali è guerra nel pubblicizzare offerte speciali e sconti, secondo una Indagine Coldiretti/Ixe’. Con il 71 per cento dei consumatori che dichiara di confrontare con piu’ attenzione rispetto al passato i prezzi, gli italiani - sottolinea la Coldiretti - sono costretti a trasformarsi in veri detective della spesa: il 62 per cento va a caccia delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti e il 42 per cento cerca sempre e comunque i prodotti che costano meno. Mai come nel passato - sottolinea la Coldiretti - fare la spesa è diventata una sfida alla ricerca della maggiore convenienza che richiede fatica e tempo, portando gli italiani a fare la spola tra diversi negozi per risparmiare. Da segnalare l’aumento del 67 per cento gli acquisti degli italiani nei mercati degli agricoltori, i cosiddetti farmers market, in netta controtendenza con l’andamento negativo dei consumi alimentari. (Fonte Coldiretti)

 

 

Roma,  marzo 2014 -  "Il tema OGM è delicato e controverso: per questo motivo è necessario un quadro legislativo chiaro che soddisfi pienamente l'Italia e tutti gli Stati membri dell'Unione Europea. Siamo dunque favorevoli alla riapertura della discussione che permetta di trovare un equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione UE, basato su valutazione scientifica di rischi sanitari e ambientali e l'esigenza di garantire agli Stati la possibilità di vietare la coltivazione di OGM alla luce delle specifiche caratteristiche sul territorio". 

E' quanto dichiara il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti a Bruxelles.

(Fonte Ministero Ambiente)

 

 

 DAL 7 AL 9 MARZO 2014 LA FORESTERIA SEREGO ALIGHIERI DIVENTA ACCADEMIA DEL VINO.

Verona, 6 marzo 2014 -  Venticinque aspiranti Master of Wine arriveranno in Valpolicella il 7 marzo per partecipare alla Master Class propedeutica all'ammissione al severo programma di studi per il titolo di Master of Wine che da sessant’anni forma i più qualificati e influenti esperti internazionali del vino. Sede della terza edizione italiana della Master Class è la Foresteria Serego Alighieri (Via Stazione Vecchia, 472 – località Gargagnago Sant’Ambrogio di Valpolicella) che, dopo Tignanello e Barolo, ospiterà fino al 9 marzo le sessioni di lavoro. La partecipazione è riservata a candidati in possesso di un titolo di studio in campo enologico, con almeno 5 anni di esperienza nel settore. Il programma prevede tre giorni di lavoro tra workshop, degustazioni, lezioni e tutorial guidati dai Master of Wine, Peter McCombie, Jane Hunt e Mai Tjemsland.

Il corso internazionale è il risultato della collaborazione tra l’Institute of Masters of Wine (IMW), l’accademia londinese (312 membri selezionati in tutto il mondo, capaci di orientare i consumi e le vendite) e l’Istituto Grandi Marchi, l’associazione che riunisce le 19 cantine icona dell’enologia tricolore nel mondo e dal 2009 unica compagine italiana major supporter dell’autorevole organizzazione inglese.

Per Sandro Boscaini, vicepresidente dell'Istituto Grandi Marchi: "Non è un caso che siano stati scelti il Veneto e Verona come sede del corso di alta formazione visto che da qui parte quasi il 31% del vino italiano per raggiungere i mercati di tutto il mondo. La partnership fra i Grandi Marchi e l'Institute of Masters of Wine consente inoltre al vino italiano di beneficiare di una formazione qualificata, prerequisito sempre più importante per conquistare nuove posizioni in ambito internazionale”. A dimostrazione di questo anche l'appuntamento del prossimo maggio che vedrà l’Italia ospitare per la prima volta il Simposio internazionale dell'Institute of Masters of Wine, sempre in collaborazione con l'Istituto Grandi Marchi (Firenze, 15-18 maggio 2014), la cui segreteria organizzativa sarà curata da IEM (International Exhibition Management) come per i corsi Masters of Wine.

Programma e info su www.istitutograndimarchi.it; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Istituto del Vino Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.

US Istituto del vino Grandi Marchi: interCOM

Benny Lonardi, 334/6049450; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giorgia Vincenzi, 320/9580392; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Domenica, 09 Marzo 2014 08:21

Vinitaly and the city.

 

Vinitaly and the City è il Fuori Salone di Vinitaly, seconda edizione di una manifestazione dedicata a tutti gli appassionati del buon cibo e del buon vino, in programma al Palazzo della Gran Guardia di Verona domenica 6 e lunedì 7 aprile dalle 17.30 alle 23.00.

Verona, 3 marzo 2014 - Un appuntamento atteso da visitare nel dopo fiera per concludere la giornata in allegria e in compagnia: è Vinitaly and the City, l'evento serale che Vinitaly organizza nel cuore della città di Verona, al Palazzo della Gran Guardia, nelle serate del 6 e 7 aprile. Un ambiente allestito con classe, ricco di proposte golose e curiose grazie ad un’ampia selezione di oltre 300 etichette di vini nazionali e ricercate produzioni tipiche di qualità, offerte in degustazione ad appassionati e intenditori.

Qui il visitatore ha l’opportunità di entrare a contatto con le eccellenze del nostro territorio. Calici Zafferano in alto per i vini selezionati da Gambero Rosso e da Verona Wine Top della Camera di Commercio di Verona, per i vini rosati del Concorso Enologico Nazionale “Rosati d’Italia” e per la selezione dei concorsi enologici seguiti dalle Camere di Commercio di Novara, Torino, Alessandria e Asti, grazie alla collaborazione di Unioncamere Piemonte. Quest'anno, grazie al Consorzio del vino Durello, viene allestita un’ampia area sparkling, che offre ai visitatori l’opportunità di degustare questo spumante giovane, alternativo e dal carattere “vulcanico”.

Non solo i grandi nomi del vino a Vinitaly and the City. Il sipario si apre anche per l'alta cucina, con un live cooking che promette di stupire anche i palati più raffinati. Ai fornelli rinomati chef, impegnati nella preparazione di piatti gourmet: Pasquale Palamaro di Indaco, ristorante dell'Albergo della Regina Isabella di Iischia, e Salvatore Bianco del Comandante, ristorante dell'Hotel Romeo di Napoli.

 

 

 

 

 

Finalmente si arresta la caduta dei prezzi del burro. Leggera ripresa per le creme a uso alimentare e del latte spot. 

 

di Virgilio - 

Parma 03 marzo 2014 --

Il mese di febbraio si chiude con un segno positivo relativamente alle quotazioni del burro. Confermati i listini della settimana precedente salvo per la  Crema a uso alimentare che a Verona ha guadagnato due centesimi (1,78€/kg). 

Generalmente stabili i prezzi delle due principali DOP seppure si debba registrare, dopo molte settimane di solida stabilità, due segnali di controtendenza. Il Grana Padano ha  infatti perduto 10 centesimi alla borsa mantovana per entrambe le tipologie prese in considerazione. Una tendenza che sembra riflettersi anche sul “Parmigiano” almeno per quanto rilevato a Reggio Emilia e Milano. Nella prima seduta di marzo, infatti, sono stati 5 e 10 i centesimi perduti nei rispettivi listini.

  

 

Tabella riassuntiva

 

- Aggiornamento produzioni Grana Padano e Parmigiano Reggiano - 

Grana Padano - E' proseguita anche nel mese di febbraio la tendenza positiva per la produzione di Grana Padano. In base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela sono state prodotte 424.681 forme pari al 2,3% rispetto in più rispetto al mese di febbraio dello scorso anno. La produzione cumulata per i primi due mesi è stata pari al +2,4% anche se va interpretata in considerazione della flessione registratasi nel 2013 proprio nella prima parte dell'anno; resta negativo, infatti, il confronto con il primo bimestre 2012 (-3,3%).

Parmigiano Reggiano - In apertura d'anno si è confermato per la produzione di Parmigiano Reggiano il trend del secondo semestre 2013: in base ai dati diffusi dal Consorzio di tutela sono state prodotte 287.153 forme registrando un aumento dello 0,8% rispetto al mese di gennaio 2013.
A livello provinciale si sono registrati andamenti piuttosto differenziati: in crescita la produzione dei caseifici in provincia di Reggio Emilia, Modena e Bologna, con incrementi rispettivamente pari al 3,3%, 2,4% e 5,9%; una contrazione del 5% a Mantova ed un calo contenuto allo 0,6% a Parma. (Fonte Ismea)

 

I creditori privilegiati della Produttori Riuniti Srl, società oggi in liquidazione e in Concordato Preventivo sono stati tutti pagati con un anno di anticipo; e con loro il 90% dei debitori chirografari, andando quindi ben oltre ogni più rosea previsione del piano concorsuale che ne prevedeva la soddisfazione al massimo del 60%.

Parma, 4 marzo 2013 –

I creditori privilegiati della Produttori Riuniti Srl, società oggi in liquidazione e in Concordato Preventivo sono stati tutti pagati con un anno di anticipo; e con loro il 90% dei debitori chirografari, andando quindi ben oltre ogni più rosea previsione del piano concorsuale che ne prevedeva la soddisfazione al massimo del 60%.
Lo rende noto il Consorzio Agrario di Parma - che controlla il 100% della Produttori Riuniti Srl – il quale dopo aver anticipato già al marzo 2013 il pagamento di una parte dei creditori privilegiati – nel corso del mese di febbraio 2014 ha provveduto al pagamento della totalità dei creditori privilegiati - comprensivi di interessi – e del 90% di quelli chirografari con circa un anno di anticipo, come detto, rispetto al piano concorsuale depositato presso il Tribunale di Parma il 2 marzo 2012.
«Questo risultato è frutto principalmente – spiega il presidente del Cap Marco Bellora – della continuità che è stata garantita alle attività principali del Consorzio Agrario di Parma, tramite le quali si è potuto adempiere agli impegni e contribuire in modo determinante alla piena soddisfazione dei debiti verso i creditori concorsuali e alla gestione del processo liquidatorio».
«Il Consorzio Agrario di Parma – continua Bellora – si sta riorganizzando per ritornare ad essere l'attore principale del miglioramento e il perno fondamentale di una delle filiere agricole più importanti del comparto nazionale: oggi, con la conclusione positiva di questa prima fase, dimostra di aver riacquistato anche quella credibilità finanziaria necessaria per essere il primo partner e fornitore di un'agricoltura che vuole crescere e migliorarsi».
Al successo dell'operazione hanno contribuito in maniera determinante l'efficace opera svolta dal liquidatore dottor Ernesto Rossi e la professionalità dimostrata dai Commissari Giudiziali, dottor Luca Orefici e dottor Vincenzo Piazza, e dal Tribunale di Parma.

(Fonte: Ufficio stampa Consorzio Agrario Parma)

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 09 03 Marzo 14

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 09 - 03 Marzo 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 09 03 Marzo 14

1.1 editoriale

Con le mani in tasca!

2.0 agroalimentare

Il Consiglio del Consorzio respinge le “Campagne di Discredito”

3.1 Lattiero Caseario

Burro, sesta settimana in perdita. -10% rispetto gennaio.  Parmalat si dimette il cda.        

4.1 vinicoltura        

Vinitaly international: crescita e innovazione del settore vinicolo                    

5.1 contoterzismo

Un Piano strategico per l’agricoltura. Un’occasione per il contoterzismo

5.2 MIPAAF

Maurizio Martina nuovo Ministro MIPAAF 

5.3 dissesto

Presentato il Piano Antidissesto a Montecitorio (ANBI)

7.1 crisi

Italia non perda tempo

8.1 Qualita‘ DOP e IGP  

Qualidò è on line.

Cibus 9 COP gde

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Reggio Emilia, 26 febbraio 2014  -  Il Consiglio di amministrazione deI Consorzio del Parmigiano Reggiano, nella seduta odierna, ha condannato e respinto all’unanimità i contenuti di quella che ha definito “una campagna di discredito lesiva dell’immagine del Consorzio, a maggior ragione laddove viene messa in atto da soggetti che dovrebbero avere a cuore i reali interessi dei produttori e la tutela del prodotto cui si legano il loro lavoro e i loro redditi”.

“Gli organi del Consorzio – sottolinea il Consiglio dell’Ente – svolgono le loro funzioni nella pienezza dei requisiti, legittimati da un voto assembleare espresso dai caseifici”.

“Avendo sempre a riferimento gli interessi concreti dei produttori, il rispetto delle loro scelte e gli interessi economici che si legano ad un prodotto che proprio sulla serietà e sulla credibilità ha costruito i suoi successi nazionali ed internazionali – prosegue la nota del Consorzio – il Consiglio ha deliberato di applicare tutte le tutele di legge, a beneficio del Consorzio, nei confronti di quanti ne hanno leso e ne ledono l’onorabilità e l’immagine”.

 

 

 

 

 

Ancora una volta la parola alle donne.

Verona, 26 febbraio 2014 - Vinitaly International continua ad accompagnare il settore enoico nel decisivo percorso di innovazione, che vede ancora una volta le donne che animano il comparto schierate in prima fila ad affrontare la sfida più attuale: lo sviluppo delle potenzialità del mondo digitale, a servizio di aziende e consumatori, confermando ancora una volta la loro costante curiosità e tensione verso l’innovazione.

Saranno infatti Marilisa Allegrini, responsabile marketing di Allegrini Estates, una delle aziende vinicole italiane più premiate e riconosciute al mondo e leader nella produzione del Valpolicella Classico; Camilla Lunelli, responsabile comunicazione del gruppo Lunelli, dell’omonima famiglia che da tre generazioni è a capo delle Cantine Ferrari, e Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International, a guidare H-ACK WINE, il primo hackathon dedicato esclusivamente al mondo del vino, dando le indicazioni per lo sviluppo dei progetti ai partecipanti.

H-ACK WINE, realizzato in collaborazione con H-Farm Ventures, la principale piattaforma digitale e incubatore di aziende tecnologiche italiane, si terrà l’1-2 marzo a Roncade (TV) presso la sede di H-FARM Ventures e radunerà i migliori giovani sviluppatori, specialisti della comunicazione e designer che avranno l’opportunità di mettere in pratica le proprie abilità nella progettazione di nuove soluzioni digital, seguendo le istruzioni delle prestigiose aziende lì rappresentate.

L’esperienza e il carisma delle “Signore del vino” accompagneranno gli oltre 400 iscritti all’H-ACK WINE, che si dedicheranno per 24 ore non stop alla formulazione di nuove idee e soluzioni per superare i vincoli del business tradizionale, creando nuove opportunità di espansione per il mondo vinicolo.

L’appuntamento si preannuncia affascinante e interessante,  guardando all’incontro tra la cultura e la tradizione che connota i brand italiani del settore vinicolo e le nuove modalità di interpretazione di questo mondo offerte dagli strumenti digitali. Nuove declinazioni da cui la prospettiva internazionale non può prescindere. Questa chiave di volta è stata ben interpretata negli ultimi anni da Veronafiere, che ha fatto di Vinitaly e Vinitaly International i trampolini di lancio per ambiziose iniziative volte a rendere, attraverso i canali digitali, il dialogo B2C e B2B  costante e proficuo. Chiari esempi in questo senso sono Vinitaly Wine Club – il portale dedicato alla scoperta della cultura enologica italiana – lanciato nel 2013 o il più recente Vinitaly International Importer Connect presentato a Vinitaly USA 2014, che ambisce a favorire l’incontro tra importatori e distributori di vino su scala internazionale, attraverso un articolato processo di matching B2B.

In occasione della presentazione di H-ACK Wine, Riccardo Donadon, fondatore di H-FARM sottolinea: “È per me un onore collaborare con un’azienda leader come Vinitaly nella realizzazione di questa maratona di ‘brainstorming digitale’, mettendo a disposizione dei ragazzi la propria esperienza e competenza. È bello ritrovarsi uniti nel desiderio di costruire qualcosa di innovativo e di unico per i giovani, che hanno sempre più necessità di capire il mondo delle aziende e allo stesso tempo hanno l’opportunità di contribuire allo sviluppo di nuove idee”.

“Questo evento apre grandissime prospettive per il mondo del vino italiano e sottolinea il ruolo decisivo delle donne nel cogliere le nuove opportunità offerte dagli strumenti digitali – aggiunge Stevie Kim –. Fino ad oggi la promozione e la comunicazione del vino nel mondo è stata portata avanti più o meno con le stesse modalità e i suoi canali sono rimasti inalterati per anni. Il nostro intento con H-ACK WINE è quindi quello di instillare un elemento di novità e di rigenerazione nel sistema di comunicazione e promozione del vino italiano”. 

A conclusione dell’incontro, i team che presenteranno i progetti migliori si aggiudicheranno un premio messo in palio da ciascuna azienda e avranno la possibilità di far parte di H-Camp, il programma di accelerazione intensivo di H-Farm, dove potranno portare avanti il loro progetto a dare il vita a una propria attività o piccola impresa innovativa. H-ACK WINE costituirà un’opportunità in più per i giovani audaci e ambiziosi che credono fortemente nella rete come strumento decisivo per costruire la propria carriera e un’occasione per trovare, nell’ambizione e nell’intraprendenza delle sue protagoniste, una fonte di ispirazione e un modello.

(Fonte Verona Fiere)

 

 

 

Il Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, nella conferenza stampa di presentazione indetta subito dopo la nomina, ha tracciato una panoramica delle priorità del suo mandato soffermandosi con particolare attenzione sul Piano strategico per l'agricoltura e l'agroalimentare.

 

- UNIMA, 26 febbraio 2014 - 

“Le parole del Ministro costituiscono una importante base di riflessione” ha dichiarato il Presidente di Unima, Silvano Ramadori “perché manifestano l'intenzione di guardare al futuro, più che soffermarsi sulla realtà contingente.”

Secondo il Presidente di Unima, è proprio di un progetto organico e coerente che ha bisogno l'agricoltura: un progetto che si fondi su un nuovo modello di sviluppo che tenga conto del mutato scenario economico in cui si muove la produzione agricola, e delle molteplici figure che vi concorrono da protagonisti nell’ormai indispensabile sistema competitivo.

Bisogna superare, secondo Ramadori, modelli aziendali ormai obsoleti, nei quali l'azienda agricola tradizionale era l'unico soggetto responsabile della produzione: già oggi, ed in seguito in misura crescente, il processo produttivo vede la compartecipazione di diversi attori, dal conduttore del terreno al contoterzista, dall'agronomo all'impresa di gestione globale, che si integrano con i fornitori di mezzi tecnici, con i costruttori di macchine, con le strutture di commercializzazione ed intermediazione, con il credito e con l'industria di trasformazione.

“Gli impegni assunti, già in questa prima fase, dal Ministro Martina” ha aggiunto Silvano Ramadori “delineano una precisa volontà di rinnovare le politiche agricole nazionali che trova il nostro pieno sostegno, in quanto capace di valorizzare tutte le forze e tutte le professionalità che, fin d'ora, stanno portando vera innovazione nell'agricoltura italiana.”

Rinnovando gli auguri di buon lavoro, il Presidente di Unima ha assicurato la propria disponibilità ad incontrare al più presto il nuovo Ministro, per mettere a disposizione del nuovo progetto di sviluppo la professionalità e l'imprenditorialità delle imprese agromeccaniche, principale strumento di innovazione nella produzione agricola.

 

 

 

 

 Maurizio Martina è il nuovo Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali indicato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il 22 febbraio il Ministro ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

- Roma 24 febbraio 2014 -

Nato a Calcinate (BG) il 9 settembre del 1978 è sposato e padre di due figli. Dopo essersi diplomato all'Istituto tecnico Agrario di Bergamo, consegue la laurea in Scienze Politiche.

Nel 1999 è eletto Consigliere comunale, carica ricoperta fino al 2004.
Sempre nel 2004 dopo una militanza nell'organizzazione giovanile dei Democratici di Sinistra, viene eletto Segretario della Provincia di Bergamo.

Nel 2006 assume la carica di Segretario Regionale dei Democratici di Sinistra in Lombardia.

Nel 2007 è tra i fondatori del Partito Democratico. Nello stesso anno, a seguito delle primarie, è eletto primo Segretario del Partito Democratico della Lombardia.

Nel 2009, sempre attraverso le primarie, viene riconfermato alla guida del Partito Democratico Regionale Lombardo.

Nel 2010 è eletto Consigliere della Regione Lombardia, incarico riconfermato nelle consultazioni popolari del febbraio 2013.

Durante i mandati di Consigliere Regionale Lombardo è stato componente della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Attività Produttive.

Il 3 maggio 2013 ha giurato come Sottosegretario di Stato del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del Governo Letta.

Il 9 maggio 2013 ha rassegnato le dimissioni da Consigliere della Regione Lombardia.
Con il D.P.C.M. del 24 maggio 2013, gli è stata conferita la delega a presiedere la Commissione di coordinamento per le attività connesse all'EXPO' Milano 2015.

Il 22 febbraio 2014 ha giurato da Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel Governo Renzi.

(Fonte Aiol)

 

Domenica, 02 Marzo 2014 09:15

Italia non perda tempo

 

 

 

Alleanza Cooperative -  Gardini e Altieri «Condividiamo taglio cuneo. Italia non perda altro tempo rischia di assistere a ripresa di altri e a proprio declino»

 

Alleanza Cooperative,  febbraio 2014 -

«Condividiamo l’intenzione di tagliare il cuneo fiscale per rilanciare il mercato del lavoro. Lo chiedono da un lato le imprese e dall’altro i tanti giovani disoccupati che hanno raggiunto una percentuale intollerabile per un paese che è il secondo manifatturiero d’Europa e vuole restare da protagonista tra i grandi del mondo L’Italia non può permettersi di perdere altro tempo, di assistere alla ripresa degli altri e al proprio declino».

Così Maurizio Gardini e Rosario Altieri, copresidenti dell’Alleanza delle Cooperative commentano il discorso sulla fiducia al senato del premier incaricato Matteo Renzi

«Un discorso molto motivazionale quello del premier Renzi che, oltre ad affrontare alcuni dei nodi strutturali, punta a dare una prospettiva di speranza perché l’Italia torni a essere terra di opportunità. Bene lo snellimento della Pa e le riforme del titolo V – concludono Gardini e Altieri – in attesa di affrontare, al tavolo di confronto con il governo, i tanti temi legati allo sviluppo. I propositi sono buoni, occorrerà, poi, riuscire a realizzarli»

 

Domenica, 02 Marzo 2014 08:41

Qualidò è on line.

 

 

On-line la banca dati Qualidò: con i principali numeri delle produzioni italiane Dop e Igp

 

Roma, 25 febbraio 2014

L'Ismea pubblica on-line i principali dati provenienti dall'Osservatorio dei prodotti Dop e Igp e Stg attraverso un semplice selettore di ricerca che consente di navigare tra i dati delle singole denominazioni scegliendo il settore o la regione di appartenenza.
L'Ismea gestisce dalla fine degli anni '90, per conto del MiPAAF, l'Osservatorio sulle produzioni di qualità il cui obiettivo è quello di fornire uno strumento informativo puntuale e aggiornato agli operatori istituzionali e privati, oltre che ai consumatori. L'Osservatorio monitora l'andamento strutturale, produttivo ed economico delle produzioni italiani a marchio comunitario, attraverso l'acquisizione annuale di dati presso tutti i soggetti istituzionali che intervengono lungo la filiera produttiva. I dati vengono raccolti attraverso due indagini, una condotta presso i Consorzi di tutela delle Dop e Igp riconosciute, ed un'altra svolta presso gli Organismi di Controllo che certificano gli stessi prodotti a denominazione di origine. Il patrimonio informativo acquisito ha consentito di costruire la Banca Dati Qualidò - unica per completezza e tempestività dell'aggiornamento in Italia - sui volumi di produzione e di fatturato, sulle dinamiche e sulle tendenze in atto dei prodotti di punta dell'agroalimentare di qualità italiano.
Nella banca dati confluiscono una serie di dati economici riguardanti la struttura produttiva, la produzione certificata, i prezzi di mercato in tutte le fasi della filiera, i canali distributivi, l'export, i mercati di destinazione, nonché la stima dei fatturati all'azienda e al consumo per ogni singolo prodotto riconosciuto.In questa prima fase, sono disponibili on line, i principali dati rilevati per ciascuno dei prodotti a I.G. (produzione, fatturati all'origine e al consumo, export), con la previsione di ampliare a breve il set di informazioni, tra le altre variabili economiche monitorate

(Fonte Ismea)

 

 

 

 

 

Ancora più giù i valori dei derivati del latte. Il Grana Padano cede 10 centesimi sulla piazza di Mantova. Segnali positivi dalle borse di inizio settimana.

 

di Virgilio - 

Parma 26 febbraio 2014 --

Ancora più giù i listini del burro e del Latte spot. La terza settimana di febbraio si è caratterizzata nel segno della continuità  rispetto alle precedenti cinque. In particolare per quanto concerne il burro e lo zangolato si è mediamente registrata una una perdita del 10% rispetto le quotazioni di gennaio. 

La quarta settimana si è invece aperta con i listini finalmente in pausa per quanto riguarda il burro e i derivati del latte in genere. Nella seduta di di lunedi 24 febbraio infatti la borsa di Milano ha confermato i prezzi dell’ottava precedente salvo la crema di latte a uso alimentare che hanno addirittura recuperato 2 centesimi fissando un +1,34% che vale 1,78€/kg.

Nessuna variazione di rilievo per le due principali DOP nazionali. Un segnale di controtendenza è stato registrato a Mantova dove i listini del Grana Padano hanno ceduto 10 centesimi per entrambe le tipologie quotate.  

 

Sintesi 25feb14 gde

 

- Parmalat, dimissioni della maggioranza dei Consiglieri di Amministrazione - 

In apertura della riunione del Consiglio di Amministrazione  del 25 febraio, i Signori Gabriella Chersicla, Francesco Gatti, Yvon Guérin, Marco Jesi, Daniel Jaouen, Marco Reboa, Antonio Sala, Franco Tatò e Riccardo Zingales hanno comunicato le proprie dimissioni dal Consiglio stesso con effetto dall’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013.

“Diamo le dimissioni – si legge nella lettera da loro firmata - dopo che il decreto del Tribunale di Parma ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di revoca dell'intero Consiglio di Amministrazione.

Convinti di aver agito sempre correttamente, assumiamo questa difficile decisione nell'esclusivo interesse della Società al fine di consentirle di operare nuovamente in un clima sereno e costruttivo. Lasciamo un’azienda che nell'ultimo biennio, pur nel difficile frangente attraversato, ha realizzato, sotto la nostra gestione, i migliori risultati della sua storia (grazie anche al contributo più che positivo fornito da LAG in termini di risultato economico) con beneficio per tutti gli azionisti, che hanno visto il titolo apprezzarsi di circa il 39% nel corso del 2013.”

Per effetto di queste dimissioni l’intero Consiglio cesserà dalla carica alla convocanda Assemblea di bilancio che dovrà pertanto procedere alla nomina del nuovo organo amministrativo.

(Fonte Parmalat)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 08 23 Febbraio 14

 

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 08 - 23 Febbraio 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 08 23 Febbraio 14

1.1 Editoriale

Una luce in fondo al tunnel...

2.0 Agroalimentare

Parma. CAP, trasparenza e lavoro a servizio di agricoltura e del territorio

4.1 Lattiero Caseario

Latte Spot e derivati ancora più giù.                                    

5,1 Mais&Soja

Mais & Soia: febbraio 2014

6,1 Diritti e tutela

Parmigiano contro “falsità e mistificazione”

6,2 Credito

Ismea-Sgfa: aumenta il credit crunch in campagna  

6,3 Buy wine

Buy Wine: hitech strategico per business

7,1 Consumi

Ismea, calo record dei consumi alimentari nei primi undici mesi del 2013 

9.1 Eventi  

 Con I.S.A. l’azienda  cresce e si sviluppa

 

CIBUS 8 FEB14 COP cibus gde

 

 

 

 

 

 

Domenica, 23 Febbraio 2014 10:09

Mais & Soia: febbraio 2014

 

MAIS: Dati previsionali per 2013-14

 

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 966,63 Mio t, stabile rispetto alle previsioni formulate a Gennaio. 

Negli Stati Uniti, primo Produttore ed Esportatore mondiale di Mais, le scorte finali sono previste in diminuzione di quasi 4 Mio tons, per l’atteso aumento dello Esportazioni (+10%). 

In Argentina, tra i maggiori Esportatori di Mais, la siccità di Gennaio ha ridotto le previsioni di Produzione ed Esportazione di 1 Mio tons, con un calo previsto delle semine e della resa dei terreni. 

Per la stagione 2013-14 le aree coltivate, le Produzioni e le Esportazioni in Russia ed Ucraina sono previste a livelli record. 

Rispetto alle previsioni del mese scorso, le Importazioni di Mais sono attese in aumento in: Unione Europea (+1,5 Mio tons), Egitto (+0,5 Mio tons), Corea del Sud (+0,5 Mio tons), Messico (+0,5 Mio tons) e Vietnam. 

 

SOJA: Dati previsionali per 2013-14

 

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa in leggero aumento rispetto alle previsioni formulate a Gennaio, al valore record di 287,69 Mio t, con maggiori raccolti in Brasile e Paraguay, tra i principali Player Esportatori. 

Negli Stati Uniti si prevedono Importazioni dal Canada. Le Esportazioni statunitensi sono in aumento (+1%), con record di vendite in Gennaio. 

Gli aumenti nelle Esportazioni attesi per Stati Uniti, Brasile e Paraguay, sono bilanciati dal calo previsto per l’Argentina (-1,7 Mio tons), a causa del clima secco e caldo di metà Gennaio. 

In Unione Europea è attesa una riduzione delle Importazioni di Farina di Soia, rispetto alle stime del mese scorso. 

 

 

 

 

 

 La posizione del Consorzio rispetto a quanto rimbalzato sui media «Campagna lesiva degli interessi degli stessi produttori»

- Reggio Emilia, 19 febbraio 2014 -

Il Comitato Esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano ha sospeso Riccardo Deserti dalle sue funzioni di direttore dell’Ente di tutela.

La decisione è stata assunta all’unanimità dopo l’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari che ha raggiunto lo stesso Deserti.

Dall’organo di governo del Consorzio sono state rigettate tutte le accuse mosse in questi giorni all’operato degli amministratori da una campagna irresponsabile e lesiva della reputazione del Parmigiano Reggiano. Per questo l’Esecutivo ha dato il via libera alle azioni legali ritenute possibili nei confronti di quanti, con quella che è stata definita un’operazione di “sciacallaggio”, in questi giorni sono stati protagonisti o complici – secondo i dirigenti dell’Ente di tutela - di azioni di discredito fondate su informazioni false e lesive del buon nome del Consorzio stesso e di suoi amministratori.

«Pur in presenza di presunti reati che nulla hanno a che vedere con il Consorzio e le funzioni svolte da Deserti – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – il Comitato Esecutivo ha proceduto alla sospensione del dr. Deserti a fronte della necessità di un presidio dei suoi compiti all’interno dell’Ente e dopo alcuni giorni di attesa nei quali non sono però pervenuti elementi chiarificatori della sua posizione». «Augurando al dr. Deserti di poter chiarire la propria estraneità ad ogni fatto contestato – prosegue il presidente del Consorzio – riteniamo che questa scelta, non più rinviabile, consenta anche al diretto interessato di esercitare al meglio il proprio diritto alla difesa».

Molto determinata, poi, la posizione del Consorzio rispetto a quanto in questi giorni è rimbalzato sui media italiani a seguito di interventi e dichiarazioni che il Direttivo ha definito lesive degli interessi degli stessi produttori.

«Saranno i nostri legali – sottolinea Alai – ad occuparsi di vicende, dichiarazioni e valutazioni che si fondano sull’ambiguità quando non sull’esplicita falsità, gettando artatamente ombre sul Consorzio e su quegli amministratori che si muovono nell’esclusivo interesse dei consorziati e dei produttori di latte e non secondo logiche di appartenenza politica o associativa».

«Il ricorso alle vie legali – aggiunge il presidente del Consorzio – resta l’unica soluzione a fronte di reiterati attacchi che vanno contro i dati di fatto e il senso di responsabilità che dovrebbe mantenere chi opera nell’interesse del mondo agricolo, delle sue eccellenze e dei suoi organismi di tutela».

«Parlare di contraffazioni, ad esempio – spiega Alai - è gravissimo per un prodotto assolutamente naturale e artigianale, che semmai è il più imitato proprio per queste sue caratteristiche, così come è grave sostenere falsità a carico di persone e di un Ente con i cui amministratori occorrerebbe confrontarsi su fatti che attengono la loro attività, come la lotta alle imitazioni, la regolazione dell’offerta, l’andamento del prodotto in Italia e all’estero, verificando così i risultati concreti del loro lavoro».

«Lasciando dunque ad altri protagonisti del sistema agroalimentare italiano il compito di un confronto necessario e più generale sul come si possa essere davvero al servizio dei produttori – conclude Alai - è contro precise mistificazioni e falsità che agiremo proprio con quella chiarezza e trasparenza che qualcuno ha inteso mettere in dubbio, alimentando campagne di discredito che certamente non hanno come fine gli interessi dei produttori di Parmigiano Reggiano».

 

 

 

 

Si inasprisce nel terzo trimestre 2013 la stretta al credito verso le aziende agricole. 

Roma, febbraio 2014

Le elaborazioni Ismea sui dati Sgfa indicano una riduzione delle erogazioni concesse alle imprese italiane del settore primario del 21% su base annua, con l'ammontare dei prestiti concessi tra luglio e settembre dell'anno scorso sceso a 426,1 milioni di euro.
La riduzione ha coinvolto tutte le macro aree territoriali seppure con diversa intensità: più accentuata la flessione delle erogazioni nelle regioni di Nord-Ovest e nelle Isole a fronte di un andamento in linea con il dato medio nazionale nel Centro-Sud e di una contrazione più attenuata nel Nord-Est. 
In relazione alla durata, l'analisi Ismea rivela nel periodo luglio-settembre una riduzione su base annua di oltre il 37% dei finanziamenti a lungo termine, la cui quota sul monte prestiti complessivo è scesa sotto la soglia del 50%. Al contrario risultano in aumento le erogazioni di medio e breve periodo.
Data la stretta relazione tra la durata dei finanziamenti e le relative finalità, si risconta nel periodo in esame un aumento dell'8% del credito di esercizio e una contestuale erosione delle erogazioni per investimenti e ristrutturazioni, scese rispettivamente del 23,1% e del 22,6% su base annua.
Una dinamica che riflette la minore propensione delle aziende agricole a investire evidenziando, di converso, l'aumentato bisogno di liquidità per finanziare la gestione corrente. 

(fonte ismea)

Domenica, 23 Febbraio 2014 08:56

Buy Wine: hitech strategico per business

 

Con “Workshop Uplink Agenda Matching” 5.200 incontri b2b in 2 giorni. Utili 2 appuntamenti su 3

Firenze, 18 febbraio 2014. Ventimila preferenze espresse da buyer e seller, 5.200 incontri b2b programmati in agenda (con il 98% degli utenti soddisfatti), oltre 3.200 call dirette su Web App. Piattaforme ipertecnologiche e web 2.0 diventano sempre più centrali anche per il mercato del vino, come dimostrano i numeri del cervellone 2.0 “Workshop Uplink Agenda Matching”, realizzato da Uplink per Toscana Promozione in occasione del Buy Wine, l’evento internazionale conclusosi ieri a Firenze che ha visto la partecipazione di oltre 258 produttori e 296 buyer stranieri provenienti da 33 Paesi.

Il sistema è frutto dell’incrocio di un sofisticato algoritmo con le più avanzate tecnologie: attraverso 4 step, il software è in grado di produrre un altissimo livello di profilazione di seller e buyer, ottimizzare il matching tra domanda e offerta e organizzare così incontri b2b in piena linea (98%) con le esigenze di entrambi. Dopo aver fissato gli appuntamenti, il cervellone continua a seguire di pari passo seller e buyer durante l’evento: attraverso una app (per smartphone o tablet) gli operatori possono infatti effettuare anche call dirette per incontri 'spontanei' e valutare al tempo stesso l’utilità e la qualità dei meeting, “restituendo” un feedback immediato al software. E il sistema sembra riscuotere già ampi consensi: i dati a chiusura del Buy Wine 2014 evidenziano l’utilità di 2 appuntamenti su 3, gran parte dei quali vengono ritenuti strategici per possibili rapporti commerciali futuri.

Il Workshop Uplink Agenda Matching è realizzato da Uplink Web Agency, che ha affiancato Toscana Promozione negli eventi B2B del Buy Wine 2014.

 

 

Ad accusare i cali maggiori sono gli oli extra vergine di oliva  e i vini. Male anche gli ittici e i lattiero caseari. In controtendenza le uova e biscotteria e pasticceria.

 

Ismea,  febbraio 2014 -

Si alleggerisce sempre di più il carrello della spesa degli italiani, nonostante le politiche promozionali messe in atto, in chiave anti crisi, dalla Grande distribuzione organizzata e la fuga delle famiglie verso modelli di spesa low cost. L'ultima rilevazione Ismea Gfk-Eurisko relativa ai primi undici mesi del 2013 indica il peggior calo degli acquisti di cibi e bevande dall'inizio della seconda ondata recessiva che ha colpito il Paese.  Una flessione del 2,1% dei quantitativi acquistati e di quasi il doppio della spesa sostenuta (-4%), che ben restituisce l'immagine di un Paese alle prese con la perdita di potere d'acquisto, costretto a tagliare anche su beni ritenuti un tempo incomprimibili.

Ad accusare i cali maggiori sono gli oli extra vergine di oliva (-8,6% i volumi e -5,8% la spesa corrispettiva) e i vini, che flettono del 6,3% nelle quantità pur mantenendo una dinamica positiva in valore (+3,8%), per effetto dei rincari all'origine dello scorso anno che si stanno ancora scaricando sul prezzo finale del prodotto.

A seguire, si segnala una flessione significativa anche degli acquisti di prodotti ittici freschi (-5% in volume), con un crollo delle spesa che sfiora il 20% e di quelli di latte e derivati (-3,9%) a cui si accompagna un'analoga riduzione in valore. Rimanendo nel reparto dei freschi, Ismea rileva riduzioni in quantità che oscillando attorno al 2% per carni e ortofrutticoli, con punte del 2,8% per la frutta.
Cedono in misura inferiore (-0,9%) gli acquisti di pasta di semola a fronte di una riduzione del 8,3% dei corrispettivi monetari, che riflette, ancora una volta, lo spostamento dei consumatori verso prodotti in promozione, unbranded o di private label e formati convenienza.

In controtendenza solo le uova, fonte proteica economica per eccellenza, che crescono dell'1,7% rispetto al 2012 (+1,9% la spesa) e il segmento della biscotteria e pasticceria (+2,2% in quantità, +0,7% in valore), probabilmente favorito da un ritorno della colazione tra le mura domestiche. 

(Fonte Ismea)

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