Tradizionale momento augurale offerto alla città . Venerdì 13 dicembre, ore 18.00, Teatro Regio di Parma.
Parma 10 dicembre 2013 - -
Fondazione Cariparma: Concerto di Natale 2013 -
Tradizionale momento augurale offerto alla città, venerdì 13 dicembre alle ore 18.00, presso il Teatro Regio di Parma, è atteso il Concerto di Natale 2013 di Fondazione Cariparma.
Ospite dell’appuntamento è l’Orchestra da Camera e Coro dell’Associazione Musicale Adagio e Furioso (con la partecipazione del soprano Maria Lelli e del baritono Fabio Miari), con un programma dedicato a pagine di Corelli, Haendel. Bach, Mozart, Franck, Mascagni, Verdi, Mendelsshon e alcuni “classici” del repertorio natalizio.
“Come ogni anno – spiega il Presidente Paolo Andrei - il Concerto di Natale rinnova il legame di Fondazione Cariparma con la comunità parmense: un momento augurale e, soprattutto, un segno di continuità e fiducia.”
“Anche nel 2013 Fondazione Cariparma - continua Andrei - ha prestato particolare attenzione al welfare locale, sostenendo iniziative in favore della famiglia, della sanità, del volontariato e dell’educazione: molti di tali progetti si distinguono per il carattere innovativo e per l’attenzione verso le nuove generazioni, contribuendo – nel clima di generale incertezza – a mitigare e superare le difficoltà del momento.”
“Nell’occasione un particolare ricordo va alla memoria del compianto Prof. Carlo Gabbi – conclude Andrei - la cui impronta alla guida della Fondazione Cariparma ha segnato capacità di ascolto e rinnovamento, in aderenza allo spirito di servizio che sempre ne ha contraddistinto l’operato.
Come sempre, l’ingresso al concerto è libero sino ad esaurimento dei posti.
(fonte Fondazione Cariparma)
3000 visitatori. Prossime tappe in provincia sabato 14 dicembre. In arrivo 6.000 copie della guida Polaris.
Reggio Emilia, 09 dicembre 2013 --
Il biglietto numero 3.000 è stato consegnato - sabato scorso - alle 16.20: stracciato, dunque, il record di 2.500 presenze toccato lo scorso anno dal Salone dell’orientamento promosso dalla Provincia di Reggio Emilia per accompagnare i giovani e le loro famiglie nella scelta della scuola superiore alla quale, tra poche settimane , saranno chiamati 5.042 ragazzi. Un successo senza precedenti che conferma la validità della scelta compiuta quattro anni fa dalla Provincia, da sempre impegnata nell’orientamento scolastico attraverso il servizio Polaris e la competenza di esperte formatrici per consulenze individuali.
Grande, dunque, la soddisfazione della presidente Sonia Masini e dell’assessore all’Istruzione Ilenia Malavasi nell’aprire, sabato pomeriggio scorso in un’Aula magna dell’Università gremita all’inverosimile, la sessione pomeridiana nel corso della quale tutti i dirigenti scolastici si sono alternati nel presentare alle famiglie i rispettivi istituti, mentre altre centinaia di persone affollavano gli spazi di viale Allegri occupati da studenti e docenti impegnati a illustrare attività e opportunità offerte.
Una soddisfazione, quella della presidente Masini e dall’assessore Malavasi, condita inevitabilmente da un pizzico di malinconia e, soprattutto, di preoccupazione. Perché questo quarto anno del Salone dell’orientamento rischia di essere anche l’ultimo, se la riforma delle Province andrà in porto. Non potranno certo essere i Comuni o le Unioni dei Comuni a garantire un servizio così capillare e così qualificato, perché ogni realtà penserà inevitabilmente a sé stessa. Né potrà farlo, per ovvie ragioni, la Regione. E allora anche tutta la preziosa attività di orientamento, strumenti apprezzati da migliaia di famiglie come il Salone dell’orientamento o la Guida di Polaris che sta per essere stampata in 6.000 copie rischiano – al pari di tanti altri servizi garantiti dalle Province - di scomparire. E, a rimetterci, saranno i cittadini, in questo caso i più giovani e le loro famiglie, in particolare quelli che non abitano nel capoluogo e nelle zone più svantaggiate.
E’ quanto ha fatto capire chiaramente la presidente Sonia Masini, nell’accogliere oggi pomeriggio le famiglie. “Occorre ragionare bene sul nuovo assetto che si vuole dare alle istituzioni, perché la dimensione provinciale ha garantito pari opportunità a tutti in tanti settori, a partire dal diritto allo studio che è uno dei diritti fondamentali, al pari di quello alla salute, per i cittadini – ha detto la presidente Masini – Grazie alle Province, anche chi non nasce nel capoluogo può accedere a scuole di qualità, ma un tempo non era così: io stessa, negli anni Settanta, non ho potuto scegliere la scuola che avrei voluto perché abitando in una piccola frazione dell’Appennino tempi e costi non me lo permettevano. Ora non è più così, non ci sono scuole e cittadini di serie A e di serie B, ma un domani, senza le Province, si rischia di tornare a offrire maggiori opportunità a chi vive e abita in città, penalizzando chi abita nei comuni più piccoli, con meno risorse e, dunque, più deboli”.
La presidente Masini ha quindi criticato anche “questa esasperata competizione tra scuole come se fossero aziende, quando invece sono un servizio pubblico pagato con le tasse di tutti” e ha suggerito alle famiglie di “rispettare e assecondare le propensioni e i talenti dei vostri figli, perché quello che si sceglie e si fa volentieri e ciò in cui riusciremo meglio”, invitando i ragazzi “ a studiare, capire bene le cose, essere flessibili, aperti al mondo e nella capacità di aprirsi agli altri”.
L’assessore provinciale all’Istruzione, Ilenia Malavasi, ha ricordato come “la Provincia abbia lavorato in questi anni per garantire scuole di qualità, con laboratori attrezzati e sedi sicure con un investimento complessivo dal 2004 ad oggi di quasi 70 milioni di euro”. “Abbiamo finanziato progetti per garantire il diritto allo studio ad ognuno di voi, per arricchire l’offerta formativa favorendo la partecipazione attiva dei giovani in numerosi progetti, con la consapevolezza che la conoscenza e il sapere sono le armi più potenti a difesa della legalità, della libertà e della democrazia – ha aggiunto - Vorrei che ognuno di voi, studente e cittadino, credesse nel valore della scuola, quale luogo di inclusione e di coesione per tutta la comunità e al tempo stesso motore di promozione sociale per offrire un futuro migliore ad ogni ragazza e ragazzo”.
Sabato prossimo il Salone fa tappa in provincia
Sabato 14 dicembre le iniziative di orientamento faranno tappa in tutta la provincia, con il saluto dell'assessore all'Istruzione Ilenia Malavasi e la presentazione delle scuole a cura di dirigenti scolastici e docenti e con la presenza in ogni sede scolastica di un operatore del servizio Polaris della Provincia di Reggio Emilia. L'iniziativa si svolgerà alle ore 15 contemporaneamente a Montecchio (istituto D'Arzo, via per Sant'Ilario 28/c); Guastalla (istituti Russell e Carrara, via Sacco e Vanzetti 1); Scandiano (istituto Gobetti, via della Repubblica 41); Correggio (liceo Corso in via Roma 15; convitto Corso in via Bernieri 8; istituto Einaudi in via Prati 2; liceo paritario D'Aquino in via Contarelli 3/5). Alle ore 14.30 sarà la volta di Castelnovo Monti, dove le attività di presentazione per le scuole superiori sono previste al Teatro "Bismantova" in via Roma 75.
Il 16 gennaio (ore 17,30) nell'aula magna del Liceo Canossa di Reggio Emilia si terrà invece un seminario sul tema "Quale futuro per i giovani? Saperi e competenze per l'occupazione” rivolto a genitori, studenti insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado e formatori. Interverranno Aviana Bulgarelli di Isfol , funzionari delle associazioni di categoria e della Camera di commercio di Reggio Emilia.
In arrivo 6.000 copie della guida di Polaris
Per aiutare gli studenti e le famiglie nella difficile scelta della scuola superiore la Provincia ha inoltre stampato una guida che verrà prodotta in 6.ooo copie e che sarà consegnata nel mese di dicembre a tutti i 5.042 studenti che usciranno dalle scuole medie. La progettazione è stata realizzata dagli studenti dell'indirizzo "Grafico" del Pascal di Reggio mentre la stampa è stata curata dai ragazzi dell'indirizzo "Grafico" del D'Arzo di Montecchio-Sant’Ilario.
Per informazioni è possibile visitare il sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it oppure contattare il servizio Polaris, telefono 0522.444.855 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Riorganizzazione scolastica deliberata dalla Provincia di Parma, buone decisioni, ma gli unici tenuti all’oscuro sono gli insegnanti.
(comunicato stampa Gilda Unams)
Parma 9 dicembre 2013 - -
La Provincia di Parma nell’ambito della programmazione della rete scolastica, ha deliberato l’istituzione di indirizzo tecnico turistico all’Itc Bodoni e all’IIS Giordani; di una sezione indirizzo sportivo IIS Giordani; all’ITC Melloni, serale, ci dovrebbe essere un corso di Amministrazione Finanza e Marketing; lo stesso al serale dell’ITC Bodoni, con la possibilità di poterne aprire anche un altro agli studenti detenuti; per l’Ipsia Levi è stata deliberata l’attivazione delle opzioni: apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili; manutenzione dei mezzi di trasporto; produzioni tessili e sartoriali.
”Scelte positive che valorizzano le scuole. Precisa la Gilda Unams - peccato che di tutto ciò, anche se positivo, poco o nulla sanno le rappresentanze di categoria degli insegnanti – fa sapere il coordinatore provinciale della Gilda Salvatore Pizzo – di fronte a questa inspiegabile ed inutile carenza di concertazione ed informazione, abbiamo inviato una lettera agli uffici ed ai partiti politici degli assessori che hanno votato la delibera, facendo presente che anche di fronte a scelte positive che riguardano la scuola ci si dimentica delle rappresentanze degli insegnanti, pare che i politici siano allergici ai docenti”
Oggi e domani, 8 dicembre, dalle 9 alle 20, torna in Piazza Grande, a Modena, la rassegna LibriaMo, giunta alla 24° edizione.
- Di Manuela Fiorini -
Modena, 7 Dicembre 2013 --
Un libro è sempre un regalo gradito, che lo si doni agli altri o a se stessi. La sorpresa è ancora più bella se si riceve o si riesce a trovare un libro diverso dal solito. L’occasione da non perdere per gli appassionati della carta stampata (ma sui siti degli editori ci sono anche le versioni ebook) è LibriaMo (www.libriamodena.it e www.editorimodenesi.it), la mostra mercato dell’editoria modenese, giunta alla sua 24° edizione. Nel fine settimana di sabato 7 e domenica 8 dicembre, dalle 9 alle 20, gli editori modenesi si danno appuntamento sotto alla Ghirlandina e “invadono” Piazza Grande con le loro coloratissime bancarelle, sulle quali si può trovare di tutto: dai libri storici a quelli di fotografia, da quelli per ragazzi ai volumi di ricette e cucina. E poi, gialli, romanzi erotici e di avventura, thriller, saggi e raccolte di poesie. Sono presenti gli editori Almayer (www.almayer.it) di Lama Mocogno, che propone letteratura, saggistica e libri di arte fotografica; CDL di Finale Emilia, con un catalogo di oltre 50 titoli dedicati alla storia e alle tradizioni folcloristiche e gastronomiche del territorio modenese; Colombini (www.colombinieditore.it) che pubblica saggi di argomento “modenese”, guide storico-artistiche del territorio, ma anche poesia, narrativa e gioco guide per ragazzi. C’è, poi Damster (www.damster.it) casa editrice “giovane”, nata sul web e passata con successo anche alla carta stampata. Propone romanzi thriller, erotici, collane enogastronomiche e raccolte di racconti. Propone saggi storici, naturalistici e legati al folklore del territori del Frignano l’editore Adelmo Iaccheri di Pavullo, mentre Il Bulino Edizioni d’Arte (www.ilbulino.it) vanta una tradizione che ha inizio alla fine degli anni Settanta, legata ai libri d’artista e alla saggistica illustrata. E’ anche specializzata nella riproduzione in facsimile dei preziosi manoscritti miniati delle casate Estense e Gonzaga. Il Fiorino (www.edizioniilfiorino.com) di Modena è presente con un ricco catalogo di libri di storia locale, poesia, sport, narrativa e storia dell’arte. Incontri (www.incontrieditrice) di Sassuolo vanta un catalogo di una cinquantina di titoli, tra romanzi, racconti e poesie di autori modenesi e reggiani. E’ tutta dedicata ai bambini, infine, la produzione di MaPi (www.mapi-edizioni.it) di Guiglia, che propone testi di argomento socio educativo. Alla rassegna è presente anche la Società dei Naturalisti e Matematici di Modena, che pubblica una rivista annuale, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali.
LibriaMo è anche una importante vetrina per gli autori. Fittissimo, infatti, il calendario delle presentazioni. Sabato 7 sono stati presentati Una brocca di colore rosso (Edizioni Il Fiorino) di Elio Caterina, Achei (Edizioni Il Fiorino), una raccolta di poesia di Gabriella Bortoli; Aspettami domani (Colombini) di Giuseppe Abbattista, La Promessa (Colombini), l’ultimo romanzo di Alessandro Ferraresi, e T come Tango (Colombini) di Francesco De Lucia.
Sono invece in programma domenica 8 dicembre, presso la Sala Informacittà al pianterreno del Palazzo Comunale:
Ore 16 - Felicità Nuda (Incontri Editrice) di Maria Cristina Petrucci
Ore 16.40 – Giove (Colombini Editore) di Patrizia Bellei
Ore 17.20 – Il Sogno Interrotto (Iaccheri Editore) di Carlo Beneventi
Ore 18 – Modenessere (Colombini Editore) di Giò Barbieri
Ore 18.40 – Castelnuovo Rangone –Storia di un territorio antico (Il Fiorino) di Marco Gibellini e Gian Carlo Montanari
I Semi Neri presentano “L’Enigma del Toro”, il romanzo giallo ambientato nella Bassa modenese -
Modena 7 Dicembre 2013 - -
Martedì 10 dicembre,alle ore 19, presso il Caffè Concerto di Piazza Grande, a Modena, l’Associazione di Scrittori “I Semi Neri” presenta in anteprima l’ultimo romanzo, edito da Damster. Un incidente, una lettera dal passato, una famiglia con tanti misteri e troppi segreti, la furia della natura e l’energia della stirpe danno vita a una trama ricca di colpi di scena. Un affresco di cinque secoli di storia modenese e non solo.
Giugno 2012, in un incidente stradale perde la vita Marco Antonio Tarvisi, giovane stilista di successo e secondogenito del Marchese Gherardo Tarvisi, patriarca di un’antica famiglia le cui origini risalgono al 1500. Imprenditori leader del settore della moda, i Tarvisi vivono nell’immaginaria località di Cà del Toro, nei pressi di Cavezzo, nella Bassa modenese, minata dal terremoto del maggio 2012. Alcuni particolari dell’incidente, tuttavia, non convincono l’ispettore Marcello Prandi che, con l’aiuto di Lucrezia Guicciardi, donna affascinante e misteriosa, parente della giovane vittima, indagherà sul passato della famiglia Tarvisi. Marcello e Lucrezia saranno così proiettati in un inquietante viaggio attraverso i secoli, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al Rinascimento, quando un altro terremoto, quello del 1570, cambiò il destino dei Tarvisi di allora, mercanti di stoffe alla ricerca di un riscatto sociale.
E’ questa la trama de “L’Enigma del Toro”, edito da Damster (www.damster.it), il nuovo romanzo dell’Associazione di Scrittori “I Semi Neri” che sarà presentato in anteprima, martedì 10 dicembre, presso il Caffè Concerto di Piazza Grande, alle ore 19, nell’ambito della rassegna ApLet. La conduzione è affidata a Gian Carlo Montanari.
Il romanzo, opera collettiva degli autori Marco Panini, Daniela Ori, Gabriele Sorrentino, Manuela Fiorini, Enrico Solmi, Francesca Poggioli e Adalgisa Pini, si propone come un’avvincente saga familiare, ricca di suspense e colpi di scena, che vuole essere anche un omaggio al territorio padano, a Modena, prima di tutto , ma anche a quella parte d’Italia che si estende a cavallo degli Appennini, tra Firenze, Bologna, Modena e Reggio Emilia.
L’Enigma del Toro è disponibile in libreria e sul sito dell’editore www.damster.itanche in versione ebook.
I Semi Neri - L’Enigma del Toro - Damster Edizioni 2013 - 305 pag - € 15 -
Sono i 138 studenti, che lo scorso anno, si sono distinti in competizioni a livello regionale, nazionale o internazionale in ambito letterario, logico - matematico e sportivo -
Presso lo Studio Bibliografico “La Darsena” di Modena, inaugurazione domani sabato 7 dicembre alle ore 17.00, 30 incisioni inedite dell’artista reggiano e un Cretto nero del pittore umbro -
Modena, 6 dicembre 2013 -
Un accostamento inedito tra il pittore e incisore reggiano Antonio Fontanesi, uno degli artisti di punta dell’Ottocento, e il grande pittore italiano Alberto Burri, uno dei Maestri dell’arte del Novecento.
E’ quello che propone lo Studio Bibliografico “La Darsena” di Modena da domani 7 Dicembre 2013 (inaugurazione ore 17.00 con aperitivo di benevenuto) al 26 Gennaio 2014 con la mostra dal titolo “Antonio Fontanesi - Prove di stampa”, che presenta una trentina di incisioni inedite di Antonio Fontanesi (Reggio Emilia 1818 – Torino 1882).
Il paesaggio, nelle incisioni come nella pittura e nel disegno, è l'oggetto dell'indagine creativa dell'artista reggiano. Nella ricerca artistica, così come nella vita, si intuisce l'emotivo - inappagato desiderio di infinito dell'autore. I paesaggi raffigurati sono reali, osservati dal vero, ma nelle carte come nelle tele si elevano a campagne ideali, in questo eterne, non finite e infinite.
La mostra è il frutto della ricerca appassionata di alcuni mercanti e collezionisti privati che, qui dopo anni, propongono al pubblico il frutto di piccole ma significative scoperte. Si presenta il lavoro inciso di Antonio Fontanesi, quello più raro e infrequente. Non i fogli più noti, spesso presenti sul mercato perché pubblicati nelle importanti riviste dell'epoca che hanno contribuito ad alimentare fino ad oggi l'interesse collezionistico, ma rare prove di stampa per lo più note in pochi esemplari.
In mostra, oltre a qualche esempio dei primi lavori in litografia che per gusto e soggetto risentono del clima e della cultura ginevrina, si trovano le acqueforti che rappresentano la produzione più impegnata e significativa di Fontanesi. In particolare si segnala uno stato inedito di Idillio, una bella prova di Il becchime e una prova avanti lettera del celebrato La pesca. Una vera curiosità è il foglio sul quale sono state stampate le quattro lastre di Autoritratto, Cortile ligure, Paese boschivo e Al pascolo.
Inedito è inoltre l'accostamento in mostra con un “Cretto nero” di Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995).
I due artisti, in epoche e con linguaggi differenti, hanno condotto la medesima ricerca di valori luministici lavorando su un fondo nero; entrambi sono mossi dal pensiero di raffigurare l'infinito.
“Negli ultimi anni – sottolinea Siro Leonelli de “La Darsena” - l’opera di Fontanesi pare essersi ridotta ad un interesse locale, sia per quanto riguarda la pittura che l’incisione. Questo contrariamente alla dimensione nazionale ed internazionale del suo operato in vita, quando le Accademie d’Arte si contendevano una cattedra diretta dal maestro reggiano. Per quanto riguarda le acqueforti, bisogna dire che al di là della fama di alcuni fogli come La pesca, Ranocchi o Il lavoro, opere che ebbero larga diffusione perché inserite in Album al culmine della rinascita dell’arte incisoria in Italia, o le litografie di ambito vedutistico di Ginevra e Londra, il restante lavoro su lastra di Fontanesi è sempre circolato in maniera circoscritta. Si tratta sempre di opere che ebbero una tiratura limitata, non destinata al commercio ma più ad una ricerca personale sull’uso della luce che solo il bianco e nero di una buona morsura riusciva a soddisfare. E’ proprio questa ricerca chiaroscurale, tramite una lavorazione “materica” della lastra, che ci ha fatto accostare un Cretto nero di Alberto Burri , sicuramente uno degli artisti contemporanei più attenti allo studio della luce”.
“Speriamo che la mostra, e la presenza di tanti fogli in tirature di prova – conclude Leonelli - possa dunque risvegliare l’interesse di studiosi e collezionisti su questo importante interprete dell’Arte dell’Ottocento italiano”.
Antonio Fontanesi
Più sensibile ai contrasti di luce-ombra che al vivace colorito, alle atmosfere notturne e nebulose tipiche di una certa tradizione lombarda, è un vero incisore che utilizza il mezzo per le sue effettive potenzialità e non come mero esercizio riproduttivo. Il risultato è un continuo modificarsi degli effetti luministici, è il consumare della materia. Le prove che Fontanesi ha tratto dai rami sono ognuna differente dall'altra e, nonostante il confronto con gli esemplari già presenti nelle collezioni di Reggio Emilia, Piacenza, Torino e Ginevra, è oggi difficile ricostruire con certezza il processo creativo. Certo è che, di norma, Fontanesi parte da una morsura leggera spesso coperta da una leggera velatura di acquatinta per poi rimordere o aggiungere interventi a puntasecca, acquaforte o brunitoio fino a cavare da fondi opachi risalti chiaroscurali. Il suo lavoro è coerente con la sensibilità romantica e naturalistica dell'epoca ma l'equilibrio delle composizioni, solenni e scenografiche, è sconvolto dal segno nervoso e continuamente ripensato. Riflette in questo la sua biografia inquieta: Fontanesi, dopo una prima formazione a Reggio Emilia dove si dedica alla scenografia e alla veduta, parte volontario con Garibaldi nel 1848, rifugiandosi poi a Ginevra dove esegue le prime litografie (1854) suggeritegli da importanti commissioni locali. Da Ginevra viaggia spesso: a Firenze nel 1861 e nel 1866 dove espone e frequenta i macchiaioli; a Parigi per esporre; a Londra nel 1865 dove esegue litografie ed eliografie. Nel 1868 è chiamato ad insegnare a Lucca e dal 1869 a Torino dove viene per lui istituita la cattedra di “paesaggio” presso l'Accademia Albertina. Nel 1875, causa l'atteggiamento ostile nei suoi confronti, accetta di trasferirsi a Tokyo dove insegna per tre anni. Al suo ritorno, ormai minato da una malattia contratta proprio in Giappone, riprende il suo impegno nell’insegnamento all’Accademia Albertina, si dedica alla sua pittura di paesaggio, tralasciando un po’ l’incisione. Morirà nel 1882.
Luogo e orari
Studio Bibliografico “La Darsena” - Via Saragozza, 85 - Modena
Tel. 059 219942 – Mobile 3382140738 Dal 7 dicembre 2013 al 26 gennaio 2014 - Dal Lunedì al Sabato ore 9.00 – 12.30 / 15.30 -19.30; Domenica su appuntamento E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
la Gilda invita i docenti interessati a citare per danni i funzionari e i burocrati che non fanno bene il loro lavoro -
Parma, 5 dicembre 2013 -
La Gilda degli Insegnanti avendo ricevuto segnalazioni di docenti parmensi che non ricevono lo stipendio, o che ricevono lo stesso con notevole ritardo, invita i colleghi a verificare se gli uffici delle scuole hanno correttamente svolto le procedure previste affinché la Direzione Provinciale del Ministero dell’Economia possa correttamente accreditare gli emolumenti. Nel caso in cui fossero riscontrate anomalie, la Gilda sollecita i docenti interessati ad agire non contro l’Amministrazione ma a citare davanti al giudice, personalmente e direttamente, gli impiegati inefficienti e i funzionari che li devono vigilare (nel nostro caso i dirigenti scolastici). Ciò per rivalersi dei danni subiti. Nel caso in cui la disfunzione non dovesse essere degli uffici scolastici, ma di altri enti lo stesso bisogna fare nei confronti dei dipendenti di quegli enti. Non risultano mancanze di fondi pubblici, almeno ufficialmente, quindi qualcuno che sbaglia o non la conta giusta c’è. Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda-Unams, precisa: “Noi non siamo un sindacato che tutela tutti a prescindere, chi sbaglia deve pagare, colpire al portafogli di chi eventualmente sbaglia è sicuramente importante”.
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams)
Tre nuovi indirizzi a Zanelli e Motti (professionali) e Gobetti (tecnico). Ridisegnata l’offerta formativa a Correggio, nasce un Istituto professionale autonomo con annesso convitto. Ilenia Malavasi e Silvia Menabue: “Non tagliamo servizi, ma li ampliamo e potenziamo”-
Reggio Emilia, 5 dicembre 2013 -
L’istituzione di nuovi indirizzi allo Zanelli, al Motti di Reggio Emilia, al Gobetti di Scandiano e al nuovo Istituto professionale autonomo che sarà istituito a Correggio, con convitto annesso, cui saranno trasferiti gli indirizzi professionali, compresi i corsi serali e le qualifiche triennali, finora attivi presso le scuole annesse al Convitto nazionale “Corso” di Correggio. Queste le principali novità dell’offerta formativa delle scuole superiori reggiane per il prossimo anno scolastico 2014-2015, approvate dalla Provincia e illustrate questa mattina dall’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi, e da Silvia Menabue, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale - Ambito Territoriale per la provincia di Reggio Emilia (l’ex Provveditorato agli studi).
Nel dettaglio il Gobetti di Scandiano – se riuscirà ad attivare almeno due prime, come richiesto dagli indirizzi regionali – avrà un nuovo indirizzo tecnico “Informatico”, molto richiesto da ragazzi e famiglie ma oggi presente solo al Bus Pascal di Reggio al D’Arzo di Montecchio, mentre lo Zanelli e il Motti di Reggio attiveranno rispettivamente due corsi professionali: “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” e “Prodotti dolciari artigianali e industriali”, quest’ultimo grazie anche ad un nuovo laboratorio realizzato appositamente per pasticceria, gelateria e arte bianca che sarà inaugurato a breve.
Ridisegnata completamente l’offerta formativa professionale a Correggio, con la creazione di un nuovo Istituto autonomo, con convitto annesso, nel quale confluiranno indirizzi, corsi serali e qualifiche triennali del “Corso” e che, in più, attiverà due nuove opzioni: “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” e “Manutenzione dei mezzi di trasporto”. Sempre al nuovo Istituto professionale di Correggio debutteranno due nuove qualifiche triennali: “Operatore dell’autoriparazione e “Operatore agro-alimentare”, che sarà attivato dal prossimo anno anche al professionale di Castelnovo Monti. Il Convitto, di fatto, perde l’autonomia, ma non scompare: il “Rinaldo Corso” non sarà più uno dei 50 Convitti statali (in tutta l’Emilia-Romagna rimarrà dunque il solo “Maria Luigia”), ma uno dei circa cento convitti annessi presenti in Italia. E questo garantirà anche un maggiore coinvolgimento nella gestione di tutte le componenti scolastiche (sarà infatti gestito non più da un rettore e da un Consiglio d’amministrazione, ma dal dirigente scolastico e dal Consiglio d’istituto), nonché maggiore trasparenza e rigore grazie a un Collegio dei revisori dei conti.
“La valorizzazione degli istituti tecnici e professionali rappresenta da sempre una priorità per la Provincia, in coerenza con la vocazione produttiva del territorio reggiano” ha detto l’assessore Ilenia Malavasi, sottolineando come “questa scelta abbia consentito un’equa distribuzione della popolazione scolastica reggiana delle scuole superiori tra licei, tecnici e professionali, con percentuali che, lo scorso anno scolastico erano del 33,5% per gli iscritti alle prime classi dei licei, del 33,2% per i tecnici e del 33,3% per i professionali”.
Per quanto riguarda Correggio, il progetto di riorganizzazione del Convitto “Corso” si pone lo scopo prioritario di riqualificare l’offerta formativa dell’istituzione scolastica, mantenendo e ampliando i servizi presenti sul territorio e al servizio dei cittadini. L’offerta formativa della scuola secondaria di secondo grado verrà ampliata e continuerà ad offrire il servizio di convitto e semi-convitto, anche per studenti di altre scuole superiori. Rispetto alla media provinciale, la percentuale degli iscritti agli indirizzi professionali attualmente annessi al Convitto è inferiore, assestandosi al 29% della popolazione scolastica complessiva che frequenta gli istituti correggesi, dove il 42% frequenta invece l’Istituto Tecnico “Einaudi”. “Un investimento necessario per rilanciare anche il segmento dell’istruzione professionale nel distretto correggese, in coerenza con la vocazione produttiva del territorio e gli sbocchi occupazionali in loco, come fatto negli ultimi anni, attivando il liceo linguistico al liceo “Corso” e l’indirizzo Tecnico-plastico all’Istituto Einaudi, nonché adeguando le scuole di nuovi laboratori, quali ad esempio le nuove cucine dell’alberghiero inaugurate solo un anno fa”, ha aggiunto l’assessore.
Elementari e medie saranno invece inglobate dall’Istituto comprensivo Correggio 2, rispettivamente con tempo pieno e tempo prolungato. “Per i bambini e i ragazzi che frequentavano il semi-convitto, non ci saranno dunque problemi in quanto il servizio scelto dalle famiglie verrà coperto con un’attività di dopo-scuola - ha chiarito la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Silvia Menabue - Parlare di servizi che vengono meno all’utenza di Correggio è, dunque, non vero e inutilmente allarmistico. Lavorando di concerto con gli enti locali, abbiamo anzi lavorato per qualificare i servizi alla famiglie. Non abbiamo chiuso il Convitto, lo abbiamo trasformato per rilanciarlo: se avessimo voluto chiuderlo, lo avremmo fatto due anni fa, in occasione dello scioglimento del Consiglio d’amministrazione, del conseguente commissariamento e dell’intervento dell’autorità giudiziaria a fronte di una situazione economico-finanziaria pesantissima e assolutamente non più sostenibile”.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Di Chiara Marando – Parma 04 Dicembre 2013
Lunedì 2 dicembre presso l'Academia Barilla di Parma si è svolto un importante appuntamento dedicato al “Pane da Ristorazione”. Un'iniziativa gratuita organizzata da Confesercenti Parma e Academia Barilla con il contributo di Unipol Assicurazioni per dare nuove idee e fornire servizi utili alle imprese del settore ristorazione.
«In tempi di forte difficoltà economica, cerchiamo di dare il nostro contributo fornendo servizi che mirino a dare nuovo slancio alle imprese del territorio per migliorarne sempre di più l'offerta. E' con nuove idee che si possono illuminare i momenti più bui – dichiara Stefano Cantoni, responsabile ristorazione Confesercenti - inoltre il pane è un antico mestiere che non va dimenticato, ma anzi appreso e rivisitato per continuare ad essere partner ideale della cucina italiana».
La casa dell'eccellenza gastronomica si è presentata ancora una volta come la cornice ideale dove discutere di cucina, e come sempre lo ha fatto con l'aiuto di grandi professionisti. A salire in cattedra è stato lo chef Giovanni Gandino, uno dei massimi esperti della panificazione italiana.
Tanti i ristoratori di Parma e Provincia che hanno assistito alla lunga e dettagliata lezione sulle varie tipologie di pane, le fasi della lievitazione, l'importanza della farina e del lievito da utilizzare per ottenere un impasto migliore e più digeribile. Tecniche e segreti legati all'Arte di fare il Pane, antico mestiere nel quale noi italiani siamo da sempre maestri, una cultura preziosa che abbiamo il dovere di preservare e tramandare di generazione in generazione.
Ad un primo momento teorico è seguito quello più propriamente pratico e di confronto, dove il folto pubblico di addetti al settore non solo ha dimostrato la propria partecipazione attraverso un botta e risposta serrato, ma anche potuto apprendere come mettere “le mani in pasta”.
Il Pane come veicolo essenziale per la vendita di un prodotto, per esaltarne il sapore senza coprirlo. Ecco allora che una scelta ragionata e corretta può fare la differenza ed essere considerata un “plus” per il ristorante. Ogni alimento necessita del giusto accompagnamento, come ad esempio il Pane al cacao da abbinare con il Prosciutto Crudo di Parma e lo Speck, oppure i profumati Cracker all'arancia e salvia perfetti per antipasti di pesce come il Carpaccio di Spada, la Tartarre di tonno o il Salmone affumicato. E ancora l'aroma del Pane all'infuso di frutti di bosco servito con i formaggi caprini, e di quello concentrato al pomodoro perfetto con la mozzarella o la burrata. Molteplici le ricette ed i consigli che lo chef Giovanni Gandino ha saputo fornire per ottenere un risultato ottimale e distinguersi, perché anche in questo caso il dettaglio può decretare il successo di un piatto e addirittura del locale stesso, completare il suo biglietto da visita.
Il 7 e il 14 dicembre torna l'iniziativa promossa dalla Provincia per accompagnare oltre 5.000 ragazzi e le loro famiglie nella scelta delle superiori. Pronte anche 6.000 guide di Polaris - Reggio Emilia, 2 dicembre 2013 - |
Scuola, scelta, lavoro e giovani: queste le parole chiave che caratterizzano l'iniziativa “La Provincia che orienta”, l’apprezzato Salone dell'orientamento organizzato ogni anno dalla Provincia di Reggio Emilia e giunto alla quarta edizione, con l'obiettivo di accompagnare i giovani e le loro famiglie nella scelta della scuola superiore. Una decisione delicata e importante, che anche quest'anno interessa circa 5.000la giovani dell’intero territorio provinciale. Il Salone dell’orientamento si terrà sabato 7 dicembre dalle 9 alle 18.30 negli spazi dell'Università di Modena e Reggio di viale Allegri, dove ogni scuola superiore e ogni ente di formazione professionale avrà la possibilità di presentarsi agli studenti. Inoltre, alle ore 9,30 (con replica alle 14.30) tutti i dirigenti scolastici presenteranno i propri istituti nell'Aula magna dell'Università (alla presentazione del pomeriggio è previsto anche l'intervento dell'assessore provinciale all'Istruzione Ilenia Malavasi). Sabato 14 dicembre le iniziative di orientamento faranno invece tappa in tutta la provincia, con il saluto dell'assessore all'Istruzione Ilenia Malavasi e la presentazione delle scuole a cura di dirigenti scolastici e docenti e con la presenza in ogni sede scolastica di un operatore del servizio Polaris della Provincia di Reggio Emilia. L'iniziativa si svolgerà alle ore 15 contemporaneamente a Montecchio (istituto D'Arzo, via per Sant'Ilario 28/c); Guastalla (istituti Russell e Carrara, via Sacco e Vanzetti 1); Scandiano (istituto Gobetti, via della Repubblica 41); Correggio (liceo Corso in via Roma 15; convitto Corso in via Bernieri 8; istituto Einaudi in via Prati 2; liceo paritario D'Aquino in via Contarelli 3/5). Alle ore 14.30 sarà la volta di Castelnovo Monti, dove le attività di presentazione per le scuole superiori sono previste al Teatro "Bismantova" in via Roma 75. Per sostenere al meglio le attività di orientamento la Provincia di Reggio Emilia ha inoltre prodotto un opuscolo che presenta il calendario completo delle scuole aperte, con la collaborazione degli istituti superiori pubblici e paritari della provincia. L'iniziativa proseguirà nella giornata del 16 gennaio (ore 17,30) nell'aula magna del Liceo Canossa di Reggio Emilia con un seminario sul tema "Quale futuro per i giovani? Saperi e competenze per l'occupazione” rivolto a genitori, studenti insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado e formatori. Interverranno Aviana Bulgarelli di Isfol , funzionari delle associazioni di categoria e della Camera di commercio di Reggio Emilia. “Per aiutare gli studenti e le famiglie nella difficile scelta della scuola superiore abbiamo inoltre stampato una guida che verrà prodotta in 6.ooo copie e che sarà consegnata nel mese di dicembre a tutti i 5.042 studenti che usciranno dalle scuole medie. Si tratta di un momento importante che la Provincia supporta con tutti gli strumenti a sua disposizione, a partire dal nostro servizio Polaris e la competenza delle nostre esperte formatrici per consulenze individuali” , sottolinea l’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi. La progettazione grafica dell'iniziativa è stata realizzata dagli studenti dell'indirizzo "Grafico" del Pascal di Reggio mentre la stampa è stata curata dai ragazzi dell'indirizzo "Grafico" del D'Arzo di Montecchio-Sant’Ilario. “Un ringraziamento particolare va a questi studenti che hanno progettato la grafica e la stampa di tutti i materiali della iniziativa “La Provincia che orienta”, che hanno espresso il loro talento, nonché la preparazione e le abilità nel loro percorso scolastico, contribuendo a valorizzare il ricco patrimonio educativo che abbiamo nelle nostre scuole”, conclude l’assessore Malavasi. Per informazioni è possibile visitare il sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it oppure contattare il servizio Polaris, telefono 0522.444.855 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . (Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia) |
L’iniziativa è organizzata dalla Galleria Napoleone Cacciani e si svolgerà domenica 8 dicembre -
Boretto, 2 dicembre 2013 -
Un appuntamento per raccogliere fondi da destinare al restauro della Basilica San Marco di Boretto. A organizzarlo la Galleria Napoleone Cacciani, che per domenica 8 dicembre 2013, alle 16.30, ha mobilitato il mondo dell’arte raccogliendo un’importante selezione di dipinti, disegni, sculture e fotografie che verranno messi in vendita a sostegno della prosecuzione dei lavori.
Mentre la prima fase dei restauri della Basilica di San Marco di Boretto entra nella sua fase conclusiva, il Comitato che ha sostenuto, coordinato e documentato i lavori, pensa al futuro e alla prosecuzione dell’opera intrapresa. «Chi ha partecipato ai diversi momenti di apertura del cantiere al pubblico ha avuto modo di conoscere in modo diretto la serietà e l’entusiasmo con cui tutti i soggetti coinvolti stanno operando, e scoprire insieme ai tecnici gli spunti di grande interesse emersi da un restauro condotto secondo metodologie rigorose e aggiornate» spiega Ivan Cantoni, curatore della Galleria Napoleone Cacciani e membro del Comitato per i restauri. «È già il momento di pensare al futuro, di creare le condizioni perché i ponteggi non vengano smontati, ma semplicemente trasportati verso la navata e le cappelle. L’esperienza di questi mesi, le procedure messe in atto, i costi sostenuti ci dicono che si tratta di obiettivi del tutto affrontabili. L’importante è raccogliere le risorse per non interrompere il processo già avviato».
Hanno messo a disposizione le loro opere, oltre ai soci della Galleria, Azeglio Bertoni, Davide Benati, Alfonso Borghi, Marino Iotti, Rossano Cortellazzi, Gianna Zanafredi, Renzo Dall’Asta e molti altri. Anche gallerie e imprese, come Saletta Galaverni di Reggio Emilia e Coopsette hanno donato pezzi dalle proprie collezioni. Le immagini di ciascuna opera verranno proiettate e illustrate da Ivan Cantoni. Sarà immediatamente possibile, per chi lo desideri, prenotare l’opera che intende acquistare. L’intero ricavato andrà a finanziare la partenza del secondo stralcio del cantiere. Nel corso dell'iniziativa sarà inoltre possibile acquistare libri e cataloghi d’arte per regali di Natale di buon gusto e molto economici.
L’appuntamento è presso i locali della Basilica San Marco, domenica 8 dicembre, a partire dalle ore 16.30.
Le opere in vendita saranno esposte alla Galleria Napoleone Cacciani sabato 7 e domenica 8 dicembre (apertura 10-12.00 e 16.00-19.00).
Domenica 8 dicembre, infine, i ragazzi del laboratorio Bibliocampus Natale, organizzato dalla Galleria Napoleone Cacciani e dalla Biblioteca Comunale, saranno presenti in galleria per vendere i loro lavori. Anche il ricavato di questa attività sarà devoluto a favore del cantiere di restauro.
Elenco dei donatori in ordine alfabetico:
Corrado Askerz,Monica Benassi, Davide Benati,Azeglio Bertoni,Alfonso Borghi, Alessandro Bosoni, Marco Cagnolati, Ivan Cantoni, Massimo Canuti, Coopsette, Rossano Cortellazzi, Renzo Dall’Asta, Saletta Galaverni, Sara Giuberti, Henri Guatteri, Marino Iotti, Hicari Miyata, Maria Luisa Montanari, Marco Pinna, Michele Sassi, Ida Tentolini, Elena Viappiani, Gianfranco Zanafredi, Gianna Zanafredi.
in allegato la locandina
(fonte: ufficio stampa Kaiti)
Un’immagine del giovane povigliese scelta tra le oltre 8 mila fotografie pubblicate -
Poviglio, 2 dicembre 2013 -
Wiki loves monuments: c'è anche un povigliese, il fotografo e architetto Matteo Colla, tra i primi dieci fotografi italiani autori delle migliori immagini partecipanti alla seconda edizione del concorso fotografico, che valorizza il patrimonio culturale del Belpaese su Wikipedia.
Colla, classificatosi settimo con una fotografia della volta della navata principale del Cimitero monumentale di Poviglio, è infatti uno dei dieci vincitori premiati lo scorso sabato 23 novembre presso la libreria Hoepli di Milano. Quest'anno sono stati ben 537 i fotografi partecipanti, per un totale di 8082 foto raffiguranti monumenti, edifici, dettagli artistici del patrimonio culturale nazionale, dall'architettura al paesaggio, all'archeologia industriale e non solo, caricate su WikiCommons e disponibili in formato CC-BY-SA. A scegliere i vincitori una giuria di professionisti presieduta da George Tatge, ex dirigente tecnico-fotografico dello storico Museo Fratelli Alinari di Firenze, e gli esperti wikipediani Niccolò Caranti e Giovanni Dall'Orto.
L'immagine premiata rientra nel progetto sviluppato da Matteo Colla insieme a Adriano Artoni “Passato Prossimo: architetture e paesaggi nel territorio Povigliese”, uno sguardo a 360 gradi sulle emergenze artistiche e architettoniche povigliesi. Il lavoro, presentato in occasione della Fiera d'autunno 2011, si articola in una ricca collezioni di immagini, ben 150, raffiguranti i luoghi di culto, i casini e le corti rurali, i villini Urbani, i giardini e i luoghi atti alla trasformazione e conservazione dei prodotti dell'economia locale.
«Sono molto contento che la giuria abbia selezionato una mia fotografia e ancora di più che sia stata quella della volta della chiesa monumentale del cimitero di Poviglio» spiega Colla «perché è molto simbolica e rappresentativa di tutta la ricerca sul nostro patrimonio architettonico e culturale. Attraverso queste immagini vorremmo suggerire una visione che va al di là dell’aspetto descrittivo del soggetto e stimolare la curiosità, la fantasia e la voglia di riscoprire queste nostre bellezze locali».
«Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto dal nostro concittadino Matteo Colla» è il commento del sindaco Giammaria Manghi e dell’assessore alla Cultura Filippo Ferrari, «che ringraziamo ancora una volta per l’ottimo lavoro realizzato sul patrimonio culturale povigliese e l’opportunità di far conoscere, anche al di fuori della nostra provincia, la ricchezza del nostro territorio».
Tutte le immagini partecipanti al concorso sono disponibili in rete con licenza di Creative Commons: le dieci foto vincitrici, compresa quella di Matteo Colla, prenderanno parte, insieme a quelle delle altre cinquanta nazioni partecipanti, alla fase finale del concorso in ambito internazionale.
(Fonte: ufficio stampa Kaiti)
Sarà inaugurata giovedì 5 dicembre alle 18, nella sede del Museo Civico di Storia Naturale in via Scalabrini 107, la mostra “La garzaia racconta, vita e tradizioni del Po a Piacenza”, promossa dal Consorzio di Bonifica cittadino e curata dal critico e storico dell’arte Marco Senaldi con il coordinatore scientifico del Museo, Carlo Francou.
Piacenza, 2 dicembre 2013 -
Tra le immagini d’epoca dell’Archivio Croce – con fotografie di Gianni Croce, dei Fratelli Manzotti e di Giulio Milani – spiccherà la grande installazione lignea di Romano Bertuzzi, che ha intitolato questa sua scultura “La garzaia”: alta oltre sei metri, la struttura lignea trae ispirazione dagli alberi in cui si annidano, lungo le rive del Po, diverse specie di uccelli, la cui “coabitazione” viene tradotta dall’autore nel linguaggio dell’arte contemporanea.
La mostra, il cui allestimento è stato curato dallo Studio&Tre, resterà allestita sino all’8 febbraio prossimo e sarà visitabile negli orari di apertura del Museo: martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30; giovedì, sabato e domenica, oltre al mattino, anche dalle 15 alle 18.
Per ulteriori informazioni, si può contattare il numero 0523.334980 nonché, per esigenze didattiche, lo 0523-337745: la mostra ha infatti un valore formativo di testimonianza del passato, incentrandosi sul rapporto tra acqua, uomo e natura che è al centro dell’attività del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Il servizio fotografico dell’inaugurazione sarà a cura di Carlo Pagani.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Ferruccio de Bortoli: "oggi celebriamo l'estetica della parola"
di LGC - Parma, 2 Dicembre 2013 --
Il Teatro Regio, gremito come alle prime verdiane è stato, per due giorni, il palcoscenico delle celebrazioni bodoniane. Organizzato dall'Osservatorio permanente Giovani Editori in collaborazione con la Fondazione Cariparma, nelle due giorni del Teatro Regio si è discusso sulla grandezza del Bodoni e, in conclusione, si è registrata la sua grande attualità anche e forse soprattutto, verrebbe da dire, nell'era dell'informazione digitale.
Ne è assolutamente convinto Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera, secondo il quale da Bodoni occorre trarre l'insegnamento dell'estetica e "oggi celebriamo l'estetica della parola". L'avvento dell'informazione digitale non potrà soppiantare i giornali in quanto il lettore "ha un rapporto intimo e privato, sottolinea De Bortoli, con il giornale. Ama sfogliare il proprio giornale ". Questo rapporto "fisico" con il quotidiano deve esaltare la funzione grafica della notizia secondo un classifica di "senso". "Qualcosa di piacevole e ordinato che è uno degli obiettivi del nostro lavoro". E i lettori, a dire di De Bortoli, lo hanno capito e spesso ne suggeriscono loro stessi i cambiamenti. Dal suo privilegiato punto di osservazione, ha notato come il lettore non ami la spettacolarità ma al contrario apprezzi una veste di sobrietà dove la "grafica non esonda, che non schiaccia la parola ma che abbia un rapporto armonico con gli altri strumenti della comunicazione".
Venendo nello specifico a trattare del web, è opinione di Ferruccio De Bortoli occorra avere rispetto della rete e "del pubblico della rete che, in qualche modo esercita una funzione di controllo sugli organi di informazione." Occorre però avere anche il coraggio di andare controcorrente per proporre una informazione il più trasparente possibile cercando di rispondere a tutti. Con l'avvento del digitale il lettore si è trasformato anche in giornalista e spesso "anche in ottimo giornalista". Il rischio però genera qualche inconveniente e alle volte "occorre avere il coraggio di andare contro l'onda. Non sempre la rete rappresenta la mediana della popolazione. Allora il giornalista non deve farsi troppo influenza, ma tenerne senz'altro conto. Se un giornale svolge una buona funzione a volte le informazioni utili sono anche quelle sgradite. Quando non c'è trasparenza non c'è giustizia. quindi credo che occorra mantenere la propria autonomia." Questo è il nuovo mondo, conclude il direttore del Corriere della Sera perché le "reti sono sempre più aperte, non ci sono più gradini ma si corre anche il rischio che non si trovi più il confine tra ciò che è vero e ciò che è falso, ciò che è effimero e quello che è sostanziale, quello che è lecito e quello che è illecito".
La mattinata era iniziata con Matteo Montan, amministratore delegato di Gazzetta di Parma da sette mesi il quale, partendo dalla sua esperienza in "Buongiorno" intende trasferire "a questo settore che negli ultimi anni è in evidente difficoltà quello che ho imparato in questi anni." Montan, che come lui stesso afferma "viene da una famiglia di giornalisti", motiva la scelta di fare il suo ritorno al giornale più antico d'Italia che nasce dalla constatazione che proprio "nella provincia risieda un potenziale di innovazione straordinario."
E' stata poi la volta del Direttore della Gazzetta di Parma, Giuliano Molossi, il quale prima del suo intervento concentrato prevalentemente su Bodoni e il suo rapporto con la "Gazzetta di Parma" ha voluto ricordare il Professor Carlo Gabbi, recentemente scomparso, presidente della Fondazione Cariparma che ha contribuito alla iniziativa odierna promossa dall'Osservatorio permanente Giovani Editori.
Molto probabilmente - sottolinea il direttore del quotidiano locale - Bodoni non sarebbe diventato il più grande tipografo se non fosse stato a Parma. Giuliano Molossi nella escursione storica del tempo rileva come Parma esprimesse i migliori architetti, artisti e cuochi. "Bodoni non è stato solo un maestro dell'arte tipografica ma un geniale innovatore. Era un perfezionista per amore del bello. Curava tutti i particolari per la passione straordinaria del proprio lavoro."
In conclusione "bodoniano" oggi è sinonimo di bello, elegante, misurato in una amalgama perfetta. Ed il migliore interprete moderno del genio tipografico - secondo Molossi - è Franco Maria Ricci il quale iniziò la propria avventura proprio con la ristampa del manuale di Bodoni raccogliendo, da subito, un grande successo internazionale.
L'appuntamento verterà sul tema "Sinergie fra pittura e musica" e sarà condotto dalla prof.ssa Tinterri. Il calendario di novembre e dicembre.
Poviglio 18 Novembre 2013 - -
Prosegue la collaborazione tra l'Amministrazione comunale e l'Università del Tempo libero. Si svolgerà martedì 19 novembre 2013 alle ore 15.00, presso la Biblioteca situata all'interno del Centro Culturale di via Parma, la conferenza "Sinergie fra pittura e musica". Un incontro dedicato al rapporto tra le due arti, illustrato dalla professoressa Vania Tinterri e organizzato dall'Università del Tempo Libero in collaborazione con il Comune – Assessorato alla Cultura.
La conferenza del 19 novembre rientra nell'ambito delle attività in programma per novembre 2013: conferenze, visite guidate e momenti informativi per approfondire la storia del territorio e numerosi altri temi della cultura, dall' attualità alla storia dell'arte e all'archeologia, passando di scienza naturali, religione e medicina.
L'Università del Tempo Libero è promossa dalla Parrocchia di Poviglio ed è attiva sul territorio da oltre dieci anni: le sue attività sono rivolte a cittadini e cittadine povigliesi, pensionati e non solo, che vogliano condividere opportunità culturali e ricreative.
Questo il programma dettagliato degli incontri in programma per i mesi di novembre e dicembre al martedì, dalle ore 15.00 alle 17.00:
- Martedì 19 novembre ore 15.00, "Sinergie fra pittura e musica". Prima parte. Relatrice: Prof.ssa Vania Tinterri;
- Martedì 26 novembre ore 15.00, "I Gonzaga a Poviglio". Relatrice: Prof.ssa Gabriella Barilli;
- Martedì 3 dicembre ore 15.00, "Patologie polmonari". Relatrice: Dott.ssa Anna Simonazzi;
- Martedì 10 dicembre a Reggio Emilia: visita guidata alla Collezione d'Arte Contemporanea Maramotti;
- Martedì 17 dicembre ore 15.00: Festa degli auguri per il S. Natale preceduta da un momento di riflessione e preghiera.
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