In vista della scadenza della convenzione con il soggetto privato che gestisce le scuole dell'infanzia comunali della città di Parma, la Gilda degli Insegnanti suggerisce all'ente locale di attivarsi affinché le stesse scuole passino sotto la gestione organizzativa e tecnica del Ministero della Pubblica Istruzione, che come avviene per le altre scuole (comprese tantissime scuole dell'infanzia) le gestisce attraverso le sue articolazioni periferiche: Ufficio Scolastico Regionale ed Ambito Territoriale Scolastico (ex Provveditorato agli Studi). Esperienze che in questo territorio sono positive. Una soluzione di questo tipo sgraverebbe il Comune dagli oneri relativi al reclutamento ed al pagamento del personale: se le scuole dell'infanzia comunali divenissero statali, verrebbero sicuramente associate ciascuna agli Istituti Comprensivi (e in qualche caso alla Direzione Didattica), già presenti sul territorio creando quella sinergia tra diversi ordini di scuola, asse portante della continuità didattica. Inoltre il tutto verrebbe legato al sistema nazionale dell'Istruzione e i docenti verrebbero reclutati dai ruoli statali, con le graduatorie già esistenti ed inquadrati secondo le regole certe del Contratto Collettivo del comparto scuola, che è quello proprio degli insegnanti, e non in base ad altri criteri normativi che addirittura non prevedono nemmeno l'interlocuzione con le rappresentanze professionali/sindacali dei docenti, ma con quelle del personale degli enti locali. Precisa Salvatore Pizzo – coordinatore provinciale della Gilda – Unams - "Cambiando questo stato di cose, al Comune resterebbe la manutenzione degli immobili, la fornitura delle suppellettili, ivi compresi i riscaldamenti, e l'appalto del servizio mensa".