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Editoriale: -Blocco navale e ordine di sparare. Andreotti e Prodi applauditi... -Lattiero caseari. Grana Padano e Parmigiano Reggiano si prendono una pausa - Cereali e dintorni. Prezzi in flessione negativa - Polonia, inchiesta giornalistica svela possibile scandalo della carne - Torrente Enza: presentazione a Vetto della tabella di marcia - Lactalis-Parmalat-Galbani, la preoccupazione dei sindacati.-

SOMMARIO Anno 18 - n° 05 03 febbraio 2019
1.1 editoriale
Blocco navale e ordine di sparare. Andreotti e Prodi applauditi...
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano e Parmigiano Reggiano si prendono una pausa
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano e Parmigiano Reggiano grafici tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi in flessione negativa
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - tendenze
6.1 bonifica parma Corsetto, riqualificato l'impianto a servizio di un territorio di 700 ettari
6.2 scandalo carne polacca? Polonia, inchiesta giornalistica svela possibile scandalo della carne
7.1 bonifica e difesa idraulica Bonifica Parmense, impianti in funzione e maestranze a lavoro
7.2 formaggi DOP ONAF – Un movimento che cresce e porta alto un patrimonio italiano
8.1 ambiente Torrente Enza: presentazione a Vetto della tabella di marcia.
8.2 caseifici aperti 13 e 14 aprile Caseifici Aperti: un week-end alla scoperta del Parmigiano Reggiano DOP
9.1 ceta e export CETA e la Guerra dei Dazi. Claudio Guidetti, Mulino Formaggi srl, a Presa Diretta al minuto 38 circa.
10.1 parmalat Lactalis-Parmalat-Galbani, la preoccupazione dei sindacati.
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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Blocco navale e ordine di sparare vennero ottimamente accolti da tutti, opinione pubblica compresa, quando nel 1991 e nel 1997 si dovette affrontare l'ondata migratoria albanese. Da rabbrividire i commenti riportati dai quotidiani dell'epoca

Di Lamberto Colla

 

Nei giorni della disputa sulla nave Sea Watch 3 battente bandiera olandese con 47 ospiti africani all'ancora davanti a Siracusa e un patetico barchino con tre deputati che hanno sfidato le intemperie per vedere di persona i migranti, è riesumata la questione della nave Diciotti e la richiesta di giudicare il Ministro dell'Interno, Matteo Savini.

Tutta la politica italiana di quest'inizio d'anno sembra imperniata solo su questa vicenda. L'opposizione sembra una classe di catechisti, limpidi e puri che, invece di contribuire a trovare una soluzione per i migranti e per il rispetto dei nostri confini e soprattutto dei nostri diritti, non trovano altro da fare che buttare benzina sul fuoco e cercare di incenerire Salvini.

Ovviamente tutte le testate giornalistiche sono al seguito di questa ennesima ondata di moralizzazione.

Ben diversa era stato invece il comportamento negli anni della fase migratoria albanese (1991 Governo Andreotti e 1997 Governo Prodi).

Un'esodo suddiviso in tre fasi principali, la prima nel marzo del 1991 alla quale ne seguì una seconda ondata nell'agosto del medesimo anno e infine una terza avvenne nel 1997.

Addirittura all'epoca si arrivò a disporre il blocco navale con l'ordine di sparare pur di non far attraccare le navi dei disperati alle nostre coste. Ancora è stampata nella memoria quella nave (Vlora) carica a livello nemmeno immaginabile, pare fossero 12.000 (forse 20.000) persone, che intercettata nel tentativo di approdare a Brindisi riuscì invece a attraccare a Bari l'8 agosto 1991 (Governo Andreotti).

A questi 12.000 non venne concesso di scendere salvo poi accatastarli per 8 giorni all'interno dello stadio, da dove in molti tentarono di fuggire. Imbrogliati con la promessa di poter tornare e essere ridistribuiti in varie città italiane, alla fine vennero rispediti in Albania.

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Corvetta Sibilla - Marina Militare Italiana - 1997

E che dire dell'incidente marittimo accaduto, nella giornata del venerdi santo (28 marzo) del 1997 (Governo Prodi e Ministro dell'Interno Giorgio Napolitano), che vide coinvolto un nostro pattugliatore, la corvetta Sibilla, e la Katër i Radës con il suo carico di 120 disperati. Uno scontro che portò all'affondamento della nave albanese a seguito del quale morirono 81 persone.

Ebbene all'epoca nessun magistrato pensò di mandare sotto processo Napolitano o Prodi o Andreotti, la Corte di Giustizia di Bruxelles non venne chiamata in causa e le organizzazioni umanitarie internazionali non batterono ciglio. Anzi a rileggere le cronache del tempo vien da rabbrividire.

"Non possiamo accoglierli tutti," "Fuori tutti e subito, sono clandestini", sono alcuni titoli che apparivano in prima pagina e all'interno degli articoli si riferiva di riunioni tra amministratori locali, preoccupati per la stagione balneare, che mettevano sullo stesso piano i profughi con le mucillaggini e le calamità naturali:

"[...] Ieri i sindaci delle aree turistiche lo hanno ricordato in una riunione in prefettura. C'è il proposito di chiedere lo stato di «calamità naturale». I danni provocati dagli albanesi — sostengono — vanno considerati come la siccità o la mucillagine in Romagna.
Corriere della Sera, 18 giugno 1991"

E ancora, "È necessario – afferma la Boniver (ministro dell'Immigrazione, ndr) – impedire ogni tentativo illegale di ingresso in territorio italiano: per questo a nessun albanese sarà permesso di scendere dalle navi
Corriere della Sera, 14 giugno 1991"

Una posizione di intransigenza adottata sin dal 1990 sulla base della legge Martelli di quello stesso anno che distingueva nettamente tra rifugiati politici e semplici migranti "economici"

Ebbene che c'è di nuovo e di diverso dalla posizione presa dal governo giallo verde? Rispetto a quasi 30 anni fa non c'è blocco navale e nemmeno l'ordine di sparare. Forse è questo il motivo per il quale è richiesto a Salvini di presentarsi in Tribunale?

Così procedendo non ce ne usciremo vivi da questa crisi, economica ma sopratutto morale e intellettuale.

Vergogna!

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Video: https://www.youtube.com/watch?v=1HldIdHX7_o&feature=youtu.be 

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Pubblicato in Politica Emilia
Mercoledì, 30 Gennaio 2019 09:04

Polonia, possibile scandalo della carne?

Animali malati in un mattatoio polacco. Una squadra di giornalisti polacchi ha pubblicato le foto di un macello che potrebbe causare un nuovo scandalo della "carne" in tutta Europa. Le mucche malate verrebbero segretamente macellate e dichiarate in salute

Un nuovo scandalo "a base di carne" potrebbe coinvolgere l'intera Europa: in Polonia un giornalista investigativo sotto copertura della rivista "Superwizjer" ha fotografato diverse mucche malate in un macello polacco. Le immagini messe in onda dal canale polacco TVN24, mostrano il bestiame, che non si mantiene sulle proprie zampe poco prima di essere appeso ad un verricello del mattatoio.

Presumibilmente gli animali in questione sarebbero stati macellati segretamente e preparati per la vendita. La macellazione di animali malati e pompati da farmaci accadrebbe senza supervisione veterinaria secondo la stampa.

Senza ulteriori indagini, la carne viene timbrata come pronta per il consumo e confezionata secondo quanto rilevato dal giornalista d'inchiesta. Secondo "Superwizjer" i lavoratori sezionerebbero il bestiame, rimuoverebbero tumori e malattie dalla carne e quindi le mischierebbero e imballerebbero con quelli sani.

Secondo l'inchiesta, queste macellazioni segrete sarebbero fatte regolarmente. Il veterinario competente aveva appena firmato i documenti necessari il mattino successivo in modo che la carne potesse essere rivenduta, sostiene l'informatore. Come scrive Euronews, gli animali malati rappresentano un doppio onere finanziario per gli agricoltori. Ufficialmente, non sono in vendita e devono essere prima smaltiti a proprie spese. Secondo la ricerca, in Polonia ci sono fino a 300 commercianti che commercerebbero animali malati ai macelli. Nel gusto, la carne malata si differenzia difficilmente da quella proveniente da bestiame sano. Il quotidiano britannico Guardian cita esperti che temono danni alla salute per i consumatori.

Il governo polacco è stato informato degli incidenti. Se ci fossero indicazioni che la carne avesse lasciato la Polonia, ciò potrebbe portare a avvertenze di sicurezza a livello UE.

Se la carne bovina colpita risultasse esportata dalla Polonia, questo paese dovrebbe informare gli altri stati interessati attraverso il sistema di allarme rapido RASFF, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che evidenzia come al momento non vi sia alcuna allerta in tal senso.

 

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(29 gennaio 2019)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Editoriale: -Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. -Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Cereali e dintorni. Mercati in stallo. - Un Reggiano al vertice CGIL - Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima -

SOMMARIO Anno 18 - n° 04 27 gennaio 2019

1.1 editoriale
Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. Splendidi alleati (6)
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Grafici di Tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati protetti e in rialzo.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in stallo.
7.1 sindacato lavoratori Un Reggiano al vertice CGIL
7.2 bonifica Amministrazioni e Consorzio insieme per la lotta al dissesto idrogeologico
8.1 Vino e estro GIANLUCA – il vino, il suo estro, la sua anima clandestina
9.1 pomodoro Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima
9.2 destinazione turistica Emilia l'Emilia in un Touch Wall
10.1 bacini idrici - Enza Fabbisogni idrici nell'area dell'Enza.
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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Macron e Merkel in preda a deliri collettivi di onnipotenza, e mentre uno è sotto assedio dai Gilet Gialli e l'altra è prossima alla pensione, e a soli 4 mesi dalle elezioni europee, firmano un accordo bilaterale dai contenuti pericolosissimi per la stabilità dell'UE. Un chiarissimo attacco all'Italia che non dovrà rimanere inascoltato come già accadde troppe volte in passato recente, come gli sconfinamenti di Bardonecchia ad esempio e non solo.

di Lamberto Colla Parma 27 gennaio 2019 -

Ben più di un atto ostile nei confronti dell'Italia e dell'Europa stessa. L'accordo bilaterale tra Parigi e Berlino, sottoscritto a Aquisgrana lo scorso 22 gennaio, può quasi considerarsi una dichiarazione di guerra. Dell'arroganza franco-tedesca avevamo già notizie da tempo e che il confine di Bardonecchia per i transalpini non fosse un problema già lo avevamo recepito e fatto finta di non vedere per lungo tempo per non inasprire i rapporti già tesi tra Roma e Parigi, ma ora sono stati superati tutti gli ostacoli etici e di convivenza comune.

Un patto tra due nazioni appartenenti alla medesima federazione che, oltre a privilegiare scambi commerciali, cosa già deplorevole, si impegnano a creare un esercito franco-tedesco allo scopo di una "difesa reciproca con tutti i mezzi" è veramente una cosa pazzesca.

Nel momento più critico della storia dell'Unione Europea, invece di preoccuparsi di moderare i toni e proporre un progetto di riallineamento collettivo, viene creato un blocco militare omogeneo nel centro del continente.

Una sfida che non potrà restare inascoltata e porterà conseguenze molto pericolose, anche in ambito di politica extra europea, con la pretesa della Germania di essere inclusa, con l'ausilio di Macron, nel Consiglio di Sicurezza permanente dell'ONU (non concesso alle Nazioni che persero la seconda guerra mondiale) con diritto quindi di "veto".

Le conseguenze di un siffatto accordo per l'Italia sono state immediate.

Guarda caso è scoppiato nuovamente il caso Fincantieri - STX. Nove mesi dopo la firma, l'accordo è tornato in discussione. Comprensibile che possa essere un ostacolo alla collaborazione militare franco tedesca posto che gli ex cantieri STX appartengono a quell'industria bellica che oggi dovrebbe essere sotto il controllo esclusivo di Parigi e Berlino.

Un altro segnale che nel mirino della nuova alleanza, sostenuta dai vetero euroinomani di Bruxelles (presenti al rito di Aquisgrana) ormai prossimi a fare armi e bagagli e tornarsene ai loro villaggi, c'è proprio l'Italia.

Insomma i francesi non sono poi così limpidi nelle loro operazioni, sono invece irreprensibili quando devono chiedere agli altri la corretta applicazione delle regole. Da Moscovici ministro delle finanze gran splafonatore, a Bollorè, il patron di Vivendi che ha tentato una scalata a Mediaset fuori da ogni accordo già sottoscritto, per arrivare appunto al caso dei cantieri navali STX.

... e dell'intervento armato in Libia in compagnia degli inglesi senza il consenso dell'ONU, arrivato poi a cose fatte, cosa ne diciamo?

Diciamo che siamo stufi di questi meschini e "balordi" Uemanoidi.
Costoro che ne fanno più di Bertoldo e poi accusano di razzismo, fascismo e incitazione all'odio i nostri rappresentanti di Governo proprio mentre loro stanno sottoscrivendo un trattato militare bilaterale, grave dal punto di vista formale e gravissimo dal punto di vista politico per una tenuta della tanto decantata Europa. Sì, quell'Europa che è brava con "loro" e rigida con gli altri di turno.

Dal punto di vista formale quindi possiamo gentilmente chiamarla una bella porcata. Da un lato del tavolo di Aquisgrana troviamo un presidente alle prese con gravi problemi di tenuta sociale, assediato dai Gilet Gialli e seduto su una bomba terroristica incalcolabile e dall'altra una Cancelliera pensionanda e già sostituita da AKK, Annegret Kramp-Karrenbauer, alla guida del CDU lo scorso 8 dicembre.

Dal punto di vista politico invece è di una pericolosità inimmaginabile soprattutto alla vigilia della Brexit e alle prese con tensioni geopolitiche internazionali che non dovrebbero confrontarsi con una Europa debole, come invece è e sempre di più!

Alla fine dell'opera toccherà proprio ai "populisti" salvare l'Europa da questa massa di irresponsabili della politica e veri e propri guerrafondai dalla testa ai piedi.

Consigliamo l'ascolto del commento di Nicola Porro: https://www.youtube.com/watch?v=JqKWvlqYqFo

aquisgrana.jpg

aquisgrana-23gen2019-askanews-frame.jpg

 

 

(Immagini: frame di Askanews - video: http://webcache1.fss.tiscali.com:8080/tmnews/20190122_video_14302438.mp4

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Pubblicato in Politica Emilia

Editoriale: -Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati! - Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita - Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive. - A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto - The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia - CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti -

SOMMARIO Anno 18 - n° 03 20 gennaio 2019
1.1 editoriale
Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita. - grafici
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%?
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%? GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive.
7.1 eventi e sapori A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto
8.1 Londra anni 30 a Reggio Emilia The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia
9.1 agroalimentare commercio "Nave del Sadino", torna a splendere il gioiello sul torrente Recchio
9.2 CETA e export formaggi CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti
10.1 export Arabia saudita Parmigiano Reggiano "On Air" nei Paesi Del Golfo
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Uemanoidi pentiti, Euroinomani in crisi d'astinenza prossima futura o astuti giocatori d'azzardo nemmeno capaci di barare?

di Lamberto Colla Parma 20 gennaio 2019 -

Sino a ieri ci hanno strapazzati gli "zebedei" per 0,2 punti percentuali di rapporto debito/Pil e oggi, d'improvviso, nel giorno della ricorrenza del "ventennio" dall'introduzione della moneta unica, il presidente uscente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, probabilmente in uno di quei rari momenti di libertà dagli spiriti, annuncia al mondo intero di avere sbagliato con l'austerity, di aver sbagliato a seguire le indicazioni del FMI (Fondo Monetario Internazionale) guidato dal 2011 dalla spavalda sempre sorridente Christine Lagarde che sostituì il connazionale (francese ovviamente) Dominique Strauss-Kahn, costretto a lasciare notte tempo l'incarico perché coinvolto in uno scandalo sessuale negli USA dove era ospite, e di essere stati poco solidali con i Paesi in crisi, Grecia soprattutto.

Uemanoidi pentiti o schiavi del new liberalism che si vogliono pulire la coscienza in prossimità della loro morte politica?

G7_Canada_Junker_Conte_FIL2674_1.jpgE' tardi per il pentimento e è tardi per una assoluzione.
Troppe le vittime di questo incontrollato sistema economico posto a capo della vita sociale. Troppe le imprese che sono morte e troppi i suicidi che ne sono derivati.

Una intera classe, la middle class o borghesia come la si voglia intendere è stata alienata, e le loro ricchezze, costruite col sudore del lavoro, travasate verso le alte classi sociali, arricchendo ancor più i pochi e arricchendo in basso solo il numero dei poveri e degli indigenti.

Troppo tardi per un perdono perché con il loro comportamento hanno distrutto l'Europa dei popoli, quella sulla quale tutti noi avevamo puntato. I padri fondatori nella speranza che l'Europa abbandonasse le rivalità e quindi le guerre, i sessantenni (all'epoca baldanzosi quarantenni) lo sostenevamo nella speranza di lasciare un mondo migliore ai loro figli e questi ultimi invece, i millennials o Generazione Y, nella speranza di vivere e calpestare il mondo intero come in una meravigliosa Babele.

E invece eccoci qui, con il mondo in fiamme nello scontro epocale tra ricchi e poveri, cristiani e musulmani, schiavi del petrolio e sommersi dai rifiuti, obbligati a ascoltare le prediche dei "benpensanti" incapaci di fare una "O" col bicchiere, pecoroni illusi capaci solo di consegnarci ai "terrapiattisti".

Grazie Junker & C., avete portato rabbia tra i popoli e l'ignoranza al potere. Ora potete salire in alto col vostro spirito diVino e nebulizzarvi in attesa del giudizio, degli uomini prima e Divino poi.

 

G7_Canada-Tutti_Pres-del-consiglio_FIL2341_1.jpg

https://youtu.be/5rmhJifrP6s 

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(Foto interne tratte da Presidenza del Consiglio - G7 Canada)  

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 06 Maggio 2018 08:50

Etichettatura alimentare: come essere a norma

Mercoledì 9 maggio scattano le sanzioni per le irregolarità. Le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna presentano alle imprese il servizio Food Label Check.

Quasi tre anni dopo l'entrata in vigore delle disposizioni UE sull'informazione da fornire ai consumatori sui prodotti alimentari preconfezionati, il 15 dicembre 2017 è stato approvato il decreto legislativo n. 231 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 dell'8 febbraio 2018) che stabilisce le relative sanzioni e che entrerà in vigore il prossimo 9 maggio.

Obbligatorie o volontarie che siano, le informazioni al consumatore devono essere conformi alle regole: ingredienti, allergeni, conservazione, scadenza, congelamento, Paese di origine o di provenienza, dovranno essere forniti attenendosi ai criteri dettati dal Regolamento UE n. 1169/2011 e al Regolamento UE n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Stesso discorso per ciò che riguarda le dichiarazioni nutrizionali.
Per supportare le imprese in questo adempimento Unioncamere regionale e le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna hanno realizzato un servizio a pagamento, FOOD LABEL CHECK, per la compilazione e la stampa di bozze di etichette per la vendita preconfezionata, sfusa e online nel settore gastronomico.
Food Label Check elabora per ogni combinazione di ingredienti, semilavorati, additivi, quantità e perdite di lavorazione, un prototipo aggiornato di etichetta con: lista degli ingredienti; indicazione degli allergeni; possibilità di evidenziare la percentuale di quantità di un singolo ingrediente rispetto al peso complessivo del prodotto (quid); dichiarazione nutrizionale; una indicazione automatica di claim nutrizionali utilizzabili; tre diversi formati stampabili in pdf; versione bilingue (italiano e tedesco).

Grazie ad una banca dati di più di 4.000 tra ingredienti, semilavorati e additivi, ognuno dei quali con i relativi valori nutrizionali scientificamente provati, l'applicazione consente al produttore di inserire la propria ricetta, compilare e stampare velocemente l'etichetta con il relativo valore nutrizionale. In questo modo è possibile soddisfare in velocemente alle richieste dei già citati Regolamenti UE n. 1169/2011 riguardo all'informazione dei consumatori sui prodotti alimentari e n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Nel caso in cui in Food Label Check non sia presente un ingrediente o un semilavorato, l'operatore può contattare esperti appositamente selezionati ai quali fornire la relativa scheda tecnica che verrà validata e inserita nella banca dati. Tali esperti sono a disposizione delle imprese anche per eventuali quesiti e consulenze sull'etichettatura nutrizionale e generale, nonché su sicurezza alimentare, indicazioni di vendita in UE ed esportazioni extra UE.

Nelle prossime settimane in tutte le Camere di commercio della regione saranno organizzati eventi finalizzati alla presentazione del servizio FOOD LABEL CHECK insieme a un approfondimento sulla normativa inerente l'etichettatura alimentare e all'illustrazione della nuova disciplina sanzionatoria.

Per ora sono stati programmati questi appuntamenti, tutti con inizio dalle ore 14.30:

- 15 maggio, Camera di commercio di Ferrara;
- 6 giugno, sede di Rimini, Camera di commercio della Romagna;
- 7 giugno, Camera di commercio di Ravenna;
- 13 giugno, Camera di commercio di Reggio Emilia.

Per tutte le informazioni sul servizio Food Label Check, consultare il sitohttp://www.ucer.camcom.it/food-label-check 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Giovedì, 14 Dicembre 2017 10:39

Proges porta in Europa in modello educativo italiano

La cooperativa Proges si aggiudica la gestione dei nidi della Commissione Europea destinati ai figli dei suoi dipendenti a Bruxelles: "Confrontarsi con altre realtà europee nella progettazione e nella realizzazione di servizi educativi rappresenta una bella sfida su cui misurarsi"
 
Parma 14 Dicembre 2017 -
 
Tripletta per Proges, nel bando che la Commissione Europea ha emesso per la selezione dei gestori dei servizi all’infanzia destinati ai figli dei suoi dipendenti a Bruxelles, sede dei numerosi uffici della Commissione.
 
I risultati del bando, a cui partecipavano numerose imprese del settore da diversi paesi della Comunità Europea, hanno visto i servizi della cooperativa parmigiana attestarsi nelle prime tre posizioni, con un punteggio di qualità tecnica rispettivamente di 97, 94,5 e 94 punti su 100.
 
Si tratta dei servizi “La Flute Enchantèe”, inaugurato nel 2012, “Le Site Galois”, inaugurato poche settimane fa, e “Le Site de la Loi”, ora in costruzione e la cui inaugurazione è prevista per il giungo 2018. 800 i posti complessivamente assegnati attraverso il bando, per una durata di 9 anni.
 
“Che l’Europa e le sue istituzioni non siano solo uno spazio economico e monetario – dichiara Marco Papotti, Responsabile della linea socio educativa di Proges – ma anche sociale e valoriale, è un’affermazione che è più facile enunciare che praticare. Confrontarsi con altre realtà europee nella progettazione e nella realizzazione di servizi educativi rappresenta allora una bella sfida su cui misurarsi. Per questo siamo soddisfatti della valutazione sulla qualità dei nostri progetti emersa dal bando. Questi indicatori certificano non solo la validità del nostro progetto pedagogico e dell’efficienza organizzativa, ormai riconosciuti e studiati da anni, ma anche la capacità di esportare la nostra esperienza e le nostre competenze pedagogiche e gestionali adattandole ad altri contesti sociali e legislativi. Un plauso va ovviamente ai nostri collaboratori sul posto ma anche al nostro ufficio commerciale che ha saputo ben interpretare una gara molto complessa.”
 
Chi è Proges
 
Proges è una cooperativa sociale, leader a livello nazionale nell'ambito dei servizi alla persona, tanto nel settore educativo, quanto nel settore socio-sanitario.
Nata a Parma 25 anni fa, ha sempre perseguito forme di collaborazione innovative tra il settore pubblico e privato attraverso strumenti quali concessioni, project financing e società miste, tutt’ora all’avanguardia per capacità di progettazione e ricerca, investimento e qualità della gestione.
Questi progetti hanno richiesto, infatti, notevoli capacità di programmazione, organizzazione e finanziamento, con investimenti per oltre 50 milioni di euro e contratti di gestione della durata di 50 anni.
La presenza territoriale di Proges tocca 10 regioni italiane, con un radicamento più intenso nei centro e nel nord, ma con attività anche al di fuori dei confini nazionali (Belgio, Cina e Russia).
 
3460 soci e dipendenti
9000 clienti/utenti
140 ml € di fatturato aggregato
50 ml € di investimenti

I paesi Ue riuniti in Comitato d'appello hanno votato ieri pomeriggio (27 novembre) a favore del rinnovo dell'autorizzazione dell'erbicida glifosate per cinque anni.

di redazione Parma 28 novembre 2017 - A favore si sono espressi 18 paesi, 9 contrari, 1 astenuto. Gli equilibri, secondo quanto ha appreso l'Ansa, sarebbero stati spostati dal voto positivo della Germania.

Insoddisfatto il Copa-Cogeca, organizzazione ombrello dei sindacati agricoli e delle cooperative europee, che nello scorso mese di aprile, aveva scritto una lettera al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, chiedendo che l'Esecutivo Ue proponesse il rinnovo dell'autorizzazione al glifosate per 15 anni, come da prassi.

Confagricoltura: "A Bruxelles accolte le nostre richieste di rinnovare l'autorizzazione, attenendosi ai pareri scientifici"
Confagricoltura ha accolto con soddisfazione la decisione del Comitato di Appello dei Paesi Ue che ha rinnovato per cinque anni l'autorizzazione del glifosato.

"Sono state recepite le nostre richieste, espresse a livello europeo, di tener conto dei pareri degli organi scientifici che hanno il compito di verificare la nocività per la salute umana della sostanza – ha commentato Confagricoltura -. Una scelta consapevole che ha fatto prevalere le ragioni della scienza tenendo nella debita considerazione i pareri espressi dalle autorità scientifiche europee preposte alla valutazione dei principi attivi (EFSA ed ECHA)".
"Si è evitato – ha proseguito Confagricoltura - di rendere meno competitive le imprese agricole, in relazione alla diminuzione delle rese e all'aumento dei costi di gestione, rispetto alle aziende di Paesi extra UE, dove la sostanza è comunque ammessa".
Ad avviso di Confagricoltura è "una notizia positiva non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, visto che il glifosate è utilizzato nelle tecniche di agricoltura conservativa (semina diretta, minima lavorazione, ecc.), apportando benefici come la diminuzione delle emissioni di CO2, una minor erosione del suolo, un maggior contenuto di sostanza organica, trattenendo maggiormente l'acqua nel suolo ed aumentando le capacità di stoccaggio del carbonio".
"Ora – ha concluso l'Organizzazione degli imprenditori agricoli - a tutti i livelli occorre prendere atto di questa decisione ed operare affinché sia pienamente applicata anche nel nostro Paese, senza introdurre ulteriori limitazioni o divieti rispetto a quanto verrà indicato dalla Commissione Europea".

CIA: Bene via libera Ue a rinnovo autorizzazione per 5 anni. Decisione basata su pareri scientifici

Positivo il via libera del Comitato d'appello dei Paesi Ue sul rinnovo dell'autorizzazione all'uso del glifosato per altri cinque anni. Così la Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che si è tenuto conto dei pareri degli organi scientifici competenti in materia. L'agricoltura italiana è attenta alla produzione sostenibile e alla salute pubblica. Questa decisione in sede europea dimostra che non c'è alcun allarme da questo punto di vista. Grazie a questa proroga -aggiunge la Cia- le aziende agricole italiane eviteranno di perdere terreno e competitività rispetto alle aziende di Paesi extra-Ue, dove la sostanza è ammessa. Senza il rinnovo al glifosato giunto dall'Europa, le nostre imprese avrebbero dovuto ricorrere in tempi rapidi a prodotti alternativi, con un aumento dei costi e una riduzione delle rese. Gli Stati membri riuniti nel Comitato d'appello sui prodotti fitosanitari hanno raggiunto la maggioranza qualificata con 18 Paesi che hanno votato a favore della proroga all'uso dell'erbicida. Il Portogallo si è astenuto, mentre hanno espresso voto contrario Italia, Belgio, Grecia, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Austria. "Il voto di oggi -ha detto il commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis ripreso dall'Ansa- dimostra che, quando tutti vogliamo, siamo in grado di condividere e accettare la responsabilità collettiva nel processo decisionale".

Coldiretti: Glifosato, in Italia resta il divieto, ora stop import
In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da "gruppi vulnerabili" quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta "al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura". E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 che non vengono modificati dalla decisione dell'Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. L'Italia deve porsi all'avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell'Unione Europea e fare in modo che – sottolinea la Coldiretti – le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l'ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta". Un principio che – continua la Coldiretti – deve essere ben evidenziato anche nell'ambito dell'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l'azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa un miliardo di chili di grano – conclude la Coldiretti – sono infatti sbarcati lo scorso anno dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato.

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