Dalla pasta al ragù di tofu al centrifugato di aloe vera, dal ginseng coreano super energetico alle bacche degli Incas, passando dai muffin senza latte al mercatino del biologico. Dalla nostra inviata, cronaca di una giornata al Sana, il Salone Internazionale del biologico e del naturale, ospitato nei padiglioni di Bologna Fiere.
Modena, 9 settembre 2014 - Testo e foto di Manuela Fiorini -
Superata abbondantemente la trentina, da qualche anno cerco di prestare più attenzione a quello che mangio, alternando crisi di astinenza da cibo spazzatura a redenzioni virtuose fatte di colazioni con latte di soia e merende a base di bacche di goji. Vivendo in una regione, l'Emilia Romagna, che ha tra le sue eccellenze i salumi e in una provincia, Modena, che al maiale ha dedicato persino un monumento, non è sempre facile rinunciare a mettere nel piatto qualcosa che ha avuto gli occhi per guardarti, ma anche su questo, diciamo che ci sto lavorando. Visitare il Sana, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, in programma nei padiglioni di Bologna Fiere fino al 9 settembre, è stato, per certi versi, illuminante. Un'indagine curata da Nomisma in collaborazione con Federbio ha dimostrato, infatti, come la percentuale di consumatori di alimenti biologici in Italia sia salita, nel 2014, a un 59%, un +4,5% rispetto al 2013 e un + 5,8% rispetto al 2012. Solo in Emilia Romagna, sono 3771 le imprese che producono e trasformano prodotti biologici, di queste 2973 sono aziende agricole e 798 si occupano della trasformazione e della commercializzazione.
Dopo aver assunto nel mio vocabolario termini come organic, gluten free e vegan, comincio la mia visita dai padiglione dedicati all'alimentazione. Sarà che mezzogiorno è passato da un po' e lo stomaco comincia a farsi sentire, oppure perché ho sempre avuto le papille gustative piuttosto curiose di esplorare nuovi sapori. Il primo assaggio della giornata è una palettina di crema al cioccolato. La produce Teo & Bia con nocciole, zucchero di canna e cacao amaro. Ottima! Il gusto non ha nulla da invidiare alla sua grande concorrente industriale. Peccato non avere un'ampia fetta di pane (anche quello bio!) da spalmarcene sopra un barattolo intero!
Il mio percorso gastronomico prosegue attraverso muffin senza lattosio, pasticcini senza glutine, grissini bio iposodici, sfogliatine vegane e biscotti con le bacche di goji. E per chi, come me, pensava che ci fossero solo il latte di soia e il latte di riso, allo stand di Veggy Days può trovare anche il latte di miglio e quello di mandorle, rigorosamente bio, senza glutine e senza lattosio. Di fianco a me, gli invitati selezionati (no, la giornalista questa volta no...) divorano sandwich con hamburger di tofu e verdure e cotolette di seitan. Altro giro, altro assaggio. I maccheroncini con il ragù di tofu incontrano qualche resistenza ideologica da chi è abituata al ragù della nonna, quello con il macinato misto e la mortadella. Sono scettica, lo confesso. Però mi lascio tentare lo stesso dal pentolone fumante e dai piattini di carta riciclata e forchetta di amido di mais che sfilano sotto il mio naso. Profumo buono, gusto ottimo. Prova superata. Due stand più avanti, incappo in un flash mob. Ai primi arrivati, fino a esaurimento, assaggi di polpettine vegane di ceci e verdura con una spruzzata di salsa di yogurt di soia, servite in un cornetto di carta riciclata. Mi infilo di lato, metto bene in vista il pass riservato alla stampa e sorrido. Qualche volta funziona. La polpettina è mia! Gusto speziato, consistenza che non ha nulla da invidiare alle parenti animali. E poi, quella salsina di yogurt....
Penso alla mia scorta di bacche di goji, quelle che mi hanno fatto abbandonare le flebo di caffè per aiutare la concentrazione, ormai agli sgoccioli e mi lascio tentare dallo stand di Uberti, nome italiano ma ditta francese, che propone super bacche dalle proprietà antiossidanti, depurative ed energetiche. Per togliermi dall'imbarazzo della scelta, opto per un sacchetto di Cocktail Superfruits, con bacche di goji, more di gelso, mirtillo rosso americano e bacche degli Incas. Gusto curioso ma piacevole. Da tenere sulla scrivania e sgranocchiare in alternativa alla merendina industriale o alle patatine bisunte durante i cali glicemici.
Mentre scopro che anche la grande distribuzione, la Coop con la linea Vivi Verde, sta proponendo prodotti biologici, un'altra bella scoperta è Love Emilia, premiato da Sky tra le cinque idee più innovative della fiera. L'intuizione di Luca Paolini è quella di distribuire, attraverso il web commerce, i prodotti tipici dell'Emilia Romagna, dalla passata di pomodoro all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, dal Parmigiano Reggiano all'Aceto di Mele, tutto rigorosamente biologico. Un'altra linea, propone anche le eccellenze dei salumi DOP della regione. Ma ai vegani non lo diciamo!
Prima di avventurarmi nei padiglioni dedicati al benessere e alla cosmesi naturale, alla caccia di campioncini, (confesso!) sento un leggero calo energetico. Meno male che una gentile signorina dagli occhi a mandorla dello stand di KGC mi invita a provare il nuovo prodotto G-Shot, una fialetta a base di vitamine, ginseng coreano e altre sette erbe dalle proprietà energetiche e ricostituenti. "Con o senza caffeina?" mi domanda la hostess. Naturalmente con. Perché mi aspetta la caccia al campioncino di crema antirughe.