Al via l'approfondimento di fattibilità per le due proposte più votate – Oltre 300 le persone che hanno partecipato a Open urbe e alla definizione dell'agenda digitale locale – Sorteggiati 3 i-Pad tra i partecipanti al percorso.
Reggio Emilia, 4 aprile 2014 - di Ivan Rocchi -
Un portale georeferenziato degli eventi che si svolgono in città e una piattaforma per dare visibilità alle start up. Sono queste le proposte più votate dai partecipanti al percorso Open urbe, con cui il Comune di Reggio ha dato il via alla raccolta e selezione di proposte per provare a rendere la nostra città una Smart City e definire l'agenda digitale locale.
"I due bisogni scelti dai cittadini – ha detto ieri l'assessore comunale Natalia Maramotti presentando gli esiti del percorso – sono assolutamente in linea con le nostre politiche. La promozione di eventi e di socialità e il sostegno delle start up e dell'innovazione sono temi su cui abbiamo investito tanto, per esempio con la creazione del Tecnopolo nell'area ex Reggiane". All'incontro sono intervenuti anche Roberto Montagnani, dirigente del servizio Partecipazione e decentramento del Comune, la dirigente del Servizio comunicazione del Comune Nicoletta Levi, la responsabile del servizio Tecnologie e sistemi informativi Barbara Leoni e il responsabile di Fab Lab Reggio Emilia Francesco Bombardi.
Sabato 10 maggio tre gruppi di lavoro composti da esperti del settore analizzeranno le due proposte più votate, occupandosi degli aspetti tecnico-informatici, giuridici e comunicativi. I gruppi di lavoro saranno scelti da Fab Lab, il laboratorio di progettazione e stampa 3D ospitato allo Spazio Gerra, sulla base di qualità e competenze nel settore. Poi la Giunta comunale verificherà modalità e tempi di realizzazione dei progetti. Nella classifica delle proposte più richieste dai reggiani si trovano anche: l'estensione della rete wi-fi comunale, la creazione di spazi per il co-working, l'installazione di cassonetti intelligenti, la costruzione di un'interfaccia unica per segnalare problemi e disservizi, l'implementazione di strumenti per favorire l'efficientamento energetico, la definizione di percorsi turistici digitali. Il Comune potrà comunque utilizzare tutte queste proposte come indirizzo per l'agenda digitale locale dei prossimi anni.
Il progetto Open Urbe si è sviluppato in tre fasi: la raccolta on line di bisogni e richieste che possano essere soddisfatti attraverso le nuove tecnologie e che ha portato all'individuazione di 84 proposte. La successiva condivisione e discussione attraverso l'incontro partecipato, con metodologia Open Space Technology, dello scorso 15 febbraio che ha portato alla definizione di ulteriori 37 idee progettuali. Tutte le proposte raccolte sono state poi votate on line da oltre 250 persone, che hanno così contribuito alla creazione di una graduatoria degli interventi prioritari e che hanno partecipato ieri all'estrazione di tre i-Pad (uno per ciascuna fase del percorso). I vincitori sono Roberta Pedroni, Paolo Bedogni e Cristian Simonazzi.