Mercoledì, 29 Novembre 2023 05:13

Guerra Israele Hamas. Segnali di allungamento della tregua

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Di Francesco Graziano Bologna, 28 novembre 2023 - Dopo le tensioni avvenute nel fine settimana che avevano fatto temere una ripresa delle ostilità, il terzo giorno di sospensione della guerra tra Israele e Hamas si è concluso senza intoppi: sono 14 gli israeliani liberati che con tre thailandesi sono usciti dal carcere; mentre 39 detenuti palestinesi hanno ritrovato la libertà.

Ora, si profilerebbe un’estensione del cessate il fuoco che sarebbe dovuto terminare già nella giornata di oggi.

Benjamin Netanyahu, in un colloquio con il Presidente americano Joe Biden, ha affermato che “ c’è un piano di intesa che prevede la liberazione di una decina di ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua”.

La giornata è iniziata sotto i migliori auspici, in quanto Hamas ha fatto pervenire ad Israele una nuova lista di ostaggi da rilasciare. Nelle ore successive 17 persone tra israeliani e thailandesi sono stati affidati alla Croce Rossa, per poi essere trasportati in terra israeliana. Tra di loro c’era pure un bambino di 4 anni, Uriah Brodetz. Tutti quanti sono apparsi in buona salute eccetto la signora di 84 anni Elma Avrham che è stata immediatamente portata in un nosocomio, sembrerebbe che non si trovi in pericolo di vita.

Mentre Israele e Hamas rispettavano gli accordi di reciproca liberazione delle persone tenute in ostaggio, 237 convogli di aiuti e 7 cisterne di carburante sono entrati a Gaza dall’Egitto. Questi giorni privi di spargimenti di sangue causati da spietati raid e combattimenti hanno dato un po’ di sollievo agli oltre due milioni di abitanti di Gaza ed è per tale motivo che gli sforzi per un prolungamento della tregua sono più attivi che mai. L’Egitto e il Quatar non hanno smesso di parlare con Hamas e – secondo una fonte vicina al movimento palestinese- potrebbe esserci la disponibilità ad un allungamento della pausa da 48 ore a quattro giorni affinchè vena garantito il rilascio di una quarantina di prigionieri israeliani.

Nonostante le premesse, Netanyahu ha chiarito che i piani generali di Israele per Gaza non cambieranno. Dopo il cessate il fuoco ha detto a Biden “ riprenderemo con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra”. Stesso concetto ribadito anche in precedenza nel corso di una visita alle truppe dislocate nel nord della Striscia: “ Noi andremo fino in fondo”.

Ciò ha un duplice significato: non solamente la liberazione di tutti gli ostaggi ma anche “ l’annientamento di Hamas” per “ ottenere, così, la garanzia che Gaza non possa più rappresentare una minaccia per Israele”.

Minaccia ancora forte secondo l’esercito, gli alti funzionari militari ritengono che i miliziani della Striscia stiano sfruttando questa tregua con l’obiettivo precipuo di rinnovare le proprie forze e migliorare i piani per la prossima fase della guerra. La tensione non si abbassa anche in Cisgiordania dove 6 palestinesi sono stati uccisi tra la notte e l’alba, secondo il ministero della Sanità palestinese.

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