Ora, si profilerebbe un’estensione del cessate il fuoco che sarebbe dovuto terminare già nella giornata di oggi.
Benjamin Netanyahu, in un colloquio con il Presidente americano Joe Biden, ha affermato che “ c’è un piano di intesa che prevede la liberazione di una decina di ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua”.
La giornata è iniziata sotto i migliori auspici, in quanto Hamas ha fatto pervenire ad Israele una nuova lista di ostaggi da rilasciare. Nelle ore successive 17 persone tra israeliani e thailandesi sono stati affidati alla Croce Rossa, per poi essere trasportati in terra israeliana. Tra di loro c’era pure un bambino di 4 anni, Uriah Brodetz. Tutti quanti sono apparsi in buona salute eccetto la signora di 84 anni Elma Avrham che è stata immediatamente portata in un nosocomio, sembrerebbe che non si trovi in pericolo di vita.
Mentre Israele e Hamas rispettavano gli accordi di reciproca liberazione delle persone tenute in ostaggio, 237 convogli di aiuti e 7 cisterne di carburante sono entrati a Gaza dall’Egitto. Questi giorni privi di spargimenti di sangue causati da spietati raid e combattimenti hanno dato un po’ di sollievo agli oltre due milioni di abitanti di Gaza ed è per tale motivo che gli sforzi per un prolungamento della tregua sono più attivi che mai. L’Egitto e il Quatar non hanno smesso di parlare con Hamas e – secondo una fonte vicina al movimento palestinese- potrebbe esserci la disponibilità ad un allungamento della pausa da 48 ore a quattro giorni affinchè vena garantito il rilascio di una quarantina di prigionieri israeliani.
Nonostante le premesse, Netanyahu ha chiarito che i piani generali di Israele per Gaza non cambieranno. Dopo il cessate il fuoco ha detto a Biden “ riprenderemo con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra”. Stesso concetto ribadito anche in precedenza nel corso di una visita alle truppe dislocate nel nord della Striscia: “ Noi andremo fino in fondo”.
Ciò ha un duplice significato: non solamente la liberazione di tutti gli ostaggi ma anche “ l’annientamento di Hamas” per “ ottenere, così, la garanzia che Gaza non possa più rappresentare una minaccia per Israele”.
Minaccia ancora forte secondo l’esercito, gli alti funzionari militari ritengono che i miliziani della Striscia stiano sfruttando questa tregua con l’obiettivo precipuo di rinnovare le proprie forze e migliorare i piani per la prossima fase della guerra. La tensione non si abbassa anche in Cisgiordania dove 6 palestinesi sono stati uccisi tra la notte e l’alba, secondo il ministero della Sanità palestinese.