Mercoledì, 02 Marzo 2022 08:05

Ucraina, l'italiano bloccato: il cielo diventa rosso, aiutateci In evidenza

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L’imprenditore piemontese Miglietta dalla città linea fronte

Roma 1 marzo 2022 - "Ieri sera dopo un'esplosione il cielo è diventato rosso; questa notte ha nevicato e spostarsi è impossibile, perché si spara e il ponte sulla via di Irpin e di Kiev è stato fatto saltare": a parlare con l'agenzia Dire è Gianluca Miglietta, 46 anni, imprenditore italiano a Bucha, una cittadina alle porte della capitale ucraina.

Il suo è anzitutto un appello: "Ho bisogno di aiuto, sono bloccato insieme con mia moglie; ho un'automobile che è già piena di bagagli ed è pronta a partire, ma senza una scorta o una protezione di qualche tipo muoversi è troppo rischioso".

La testimonianza arriva nel sesto giorno dell'offensiva russa, cominciata giovedì. Oggi un convoglio di mezzi militari si sta avvicinando a Kiev da nord-ovest. Nei giorni scorsi combattimenti tra forze russe e ucraine hanno investito sia Bucha che Irpin, una località vicina, dove altre fonti della Dire hanno confermato la distruzione del ponte.

Miglietta è originario della cittadina piemontese di Chieri e in Ucraina dirige un'azienda del settore del beauty, la Owestone Intercosmetic. "Ho vissuto qui per sei anni ed è sempre andato tutto bene" dice. "Ora invece perfino comunicare e restare in contatto con l'ambasciata italiana è difficile: le reti delle compagnie telefoniche ucraine sono disattivate e non funzionano più, mentre in strada si spara".

A rilanciare l'appello di Miglietta è un'amica, di Chieri come lui. Si chiama Rachele Sacco e nella cittadina piemontese è consigliera comunale. "Gianluca si è trasferito nella regione di Kiev dopo essersi sposato in Italia con Irina, sua moglie, originaria dell'Ucraina" ricorda l'amica. "Stava bene ed era tranquillo".

Secondo Sacco, oggi nonostante le incertezze e i rischi far conoscere la situazione di Miglietta è importante. "I media hanno un grande potere" dice. "Devono accendere i riflettori per aiutarlo a rientrare".

(fonte «Agenzia DIRE» )

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