Casina (RE) 9 novembre 2021 - – Non ce l’ha fatta Walter Fornaciari, il 46 enne di Casina, sull’Appennino reggiano, che la scorsa settimana era stato trovato esanime in via Roma, di fronte al Bar Diana. L’uomo si è infatti spento dopo sette giorni di agonia all’Ospedale Maggiore di Parma, dove era stato trasportato con l’elisoccorso e gli era stato riscontrato un forte trauma cranico.

Ora, però, spunta l’ipotesi omicidio. Qualcosa, infatti, non torna nella dinamica dei fatti, in seguito ai quali l’uomo ha perso la vita. Il sospetto è che dietro a quella caduta, rivelatasi poi fatale, ci sia la mano di qualcuno, che avrebbe spinto con violenza Fornaciari. Resta da chiarire, poi, se si tratta di un atto volontario oppure di un gesto violento con risultati che sono andati oltre le reali intenzioni di chi lo ha commesso. È quello che dovranno appurare i Carabinieri di Casina, insieme ai collegi di Reggio e di Castelnovo Monti, che fin dall’inizio avevano avviato accertamenti.

Di certo c’è che Walter Fornaciari, quella sera, aveva bevuto, come hanno dimostrato gli esami alcolemici svolti all’ospedale di Parma. Pare poi, che la sua dipendenza dall’alcol lo avesse reso protagonista di altri episodi in cui era stato trovato accasciato o privo di sensi in qualche zona del paese. Questa volta, tuttavia, sembra esserci qualcosa di diverso, che la Magistratura dovrà appurare. La salma, infatti, resta a disposizione per ulteriori accertamenti. La morte dell’uomo, tuttavia, ha fatto slittare le accuse da lesioni gravissime a omicidio.

Fornaciari era nato e cresciuto a Casina, ma viveva da solo. Un fratello e altri familiari da tempo si sono trasferiti altrove. Chi lo conosceva parla comunque di una persona tranquilla, che non dava fastidio a nessuno. Intanto, qualcuno ha deposto un mazzo di fiori nel punto dove il 46 enne è stato trovato privo di sensi.