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Martedì, 09 Gennaio 2024 12:05

Fashion: i saldi entrano nel vivo anche on line

Iniziati nei giorni scorsi i saldi firmati Morgan Visioli Fashion proseguiranno fino al 15 marzo con sconti speciali per chi acquista on line

Tentano di rubare all’interno di un negozio con la tecnica del passeggino e della borsa schermata. Denunciate due donne

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Natale in Vetrina Crociata, i progetti

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Comunicato Stampa Comune di Parma

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Gruppo Vignali Sindaco: i soliti roboanti annunci dell'Amministrazione si traducono in una città sostanzialmente dimenticata

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“Quando la città è sicura, curata, piena di eventi e gli spazi sono occupati da attività e persone, è viva, vitale, produttiva e c’è meno insicurezza”. Così Pietro Vignali, candidato sindaco civico all’incontro con Ascom e Confesercenti, dove ha presentato il manifesto per il commercio.
 “Sicurezza e decoro sono i temi più sentiti, ripristinarli è la precondizione per la vita della comunità e dello sviluppo economico e commerciale della città – ha spiegato Vignali che ha aggiunto - servono i vigili di quartiere, nuclei dedicati per la sicurezza urbana, arredo urbano e pulizia di strade e marciapiedi, che oggi mancano”.
Centro storico e Oltretorrente, per il candidato sindaco, devono tornare a essere un grande centro commerciale e culturale all’aperto.  “Dobbiamo ripartire con un consorzio fra Comune, Ascom, Confesercenti e Camera di Commercio e ripristinare la figura del City Manager, che assieme ai sette centri commerciali naturali che avevamo istituito, dovrà coordinare tutte le politiche di sviluppo, come avviene nelle più vive città europee. Occorre anche investire su attrattori come turismo e grandi eventi”.
Secondo Vignali per rilanciare il centro è necessario risolvere il problema dell’accessibilità: “un nuovo piano parcheggi è una priorità, soprattutto nelle zone sud e ovest che sono scoperte, servono due ulteriori parcheggi scambiatori, in via della Villetta e in via San Leonardo e va potenziato il trasporto pubblico, ripristinando navette veloci dai parcheggi scambiatori per il centro, al posto di lenti autobus di linea come ora.
Siamo assolutamente contrari all’apertura dell’Area Verde perché, prima di mettere divieti ai cittadini, bisogna dare delle alternative e anche all’Area Blu perché, prima di inserirla, bisogna fare un nuovo piano parcheggi per il centro”.
Secondo Vignali le politiche commerciali devono essere subito ripensate: “servono attrattori commerciali per il centro e bisogna incentivare l’apertura o il rinnovamento di piccole e medie strutture di vendita, sia nel centro sia negli assi commerciali dei quartieri, usando la leva dell’abbattimento degli oneri di urbanizzazione. Vanno favoriti i dehor che sono un presidio di socialità, con l’abbattimento della tassa occupazione suolo pubblico. E devono essere completamente rigenerate alcune zone, in particolare la Ghiaia, via Verdi, via Garibaldi, via Bassa dei Magnani e gli assi commerciali dell’Oltretorrente e dei quartieri, in particolare del San Leonardo e del Pablo”.
Claudio Franchini, direttore di Ascom ha così commentato la presentazione del manifesto: “Mi fa piacere constatare che le proposte di Vignali rappresentano il 90-95% di quello che chiediamo da anni. In particolare, teniamo molto alla figura del City manager che era già stata istituita in passato: servono dei professionisti del settore per realizzare un nuovo progetto di centro storico. Bisogna concentrarsi sulla valorizzazione degli assi urbani della città e riportare le politiche e gli investimenti sulle vie commerciali per sostenere i negozi di vicinato, attraverso finanziamenti e politiche di sicurezza. Le grandi catene possono essere mantenute come aggreganti all’interno delle nostre vie commerciali, non come catalizzatori esterni. Servono manifestazioni ed eventi perché il nostro centro non può vivere senza un importante flusso turistico”.
D’accordo sulla proposta della figura del City Manager anche Antonio Vinci, direttore di Confesercenti che ha aggiunto: “Condividiamo il manifesto presentato da Vignali. Abbiamo sintetizzato in 10 punti principali le nostre richieste ai candidati sindaco e fra queste ci sono sicuramente gli incentivi per sviluppare le attività commerciali, anche grazie ad agevolazioni su tari e Cosap. Va supportata poi la neo imprenditorialità perché dobbiamo guardare al futuro dei nostri giovani. Infine non si può prescindere da politiche su sicurezza, decoro e accessibilità che chiediamo da tempo”.
Cristina Conti Parizzi, presidente di Impresa Donna Confesercenti ha sottolineato che: “Oggi Parma è buia, spenta e sporca, ci sono tante cose da rivedere anche per quanto riguarda gli eventi e il turismo, altrimenti le persone continueranno a non uscire.
Vanno migliorate la sicurezza e il decoro e in questo senso è evidente che è necessario rivedere il sistema di raccolta differenziata, perché così non funziona, non possiamo accogliere i nostri clienti in una discarica a cielo aperto”.

Pubblicato in Economia Parma
Mercoledì, 05 Maggio 2021 15:31

Nuova agenzia cittadina per il CAP e market a km0

Le istituzioni rispondono alla chiamata del CAP per l’inaugurazione della nuova agenzia cittadina e market a km0. Tutte le istituzioni chiamate a raccolta per il giorno di apertura della nuova sede di città del Consorzio Agrario di Parma

Tarasconi sulla chiusura della Boutique del Pane di via Borghetto: “Rivedere la legge 41 per incentivare giovani commercianti e artigiani”

La chiusura della storica Boutique del Pane di Via Borghetto ripropone con urgenza il tema del ricambio generazionale nel piccolo commercio e nell’artigianato. Così Katia Tarasconi, consigliere regionale in quota Pd commenta l’addio delle sorelle Battini e della loro cognata Canevari – incontrate in mattinata - dopo 36 anni di ininterrotta attività.

“Mi unisco alle tante manifestazioni di affetto pervenute in questi giorni e ringrazio tre donne tenaci e dedite al sacrificio per avere contribuito a rendere celebri le eccellenze gastronomiche piacentine, anche all’estero” – commenta Tarasconi - già assessore al commercio del Comune di Piacenza per la giunta Reggi.

“Dal punto di vista politico, però – continua - è necessario che artigiani e piccoli commercianti possano avere a disposizione strumenti legislativi adeguati per rispondere alla crisi del piccolo commercio - specie nel centro storico – così da evitare la progressiva scomparsa delle botteghe storiche. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva conversione di negozi in box per auto, oltre alla preoccupante diffusione di vetrine sfitte. Dobbiamo ricordarci che ad ogni chiusura non perdiamo solo un patrimonio economico, ma un presidio di sicurezza così come una realtà sociale che vive del rapporto di fiducia tra commerciante e cliente, contribuendo a rendere la nostra città più viva ed appetibile anche dal punto di vista turistico”. Per questo – continua Tarasconi – serve rimodulare le legge regionale 41: “I fondi già messi a disposizione dalla Regione durante la presidenza Bonaccini per la riqualificazione e ristrutturazione di attività commerciali sono meritori, ma occorre un cambio di passo per quel che riguarda gli incentivi per giovani imprenditori che vogliano subentrare ad attività in chiusura. I finanziamenti in fase di avvio di impresa sono fondamentali per controbattere al caro affitti ed evitare di perdere una ricchezza insieme economica e culturale”. Determinante, in ottica di sviluppo futuro, sarà poi un “nuovo patto generazionale” tra proprietari e nuovi commercianti: “Mi auguro – conclude Tarasconi - che i proprietari dei “muri” possano vedere oltre il lato meramente economico, riconoscendo il valore sociale della continuità generazionale nel commercio ed aiutare le nuove leve a resistere alle logiche della grande distribuzione, a beneficio di tutto il panorama urbano”.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Generi alimentari, abbigliamento sportivo, prodotti di bellezza e tecnologia tra gli oggetti che vanno maggiormente “a ruba”. I taccheggiatori agiscono soprattutto durante le festività, i weekend e durante i saldi. I furti denunciati sono 193 ogni 100 mila abitanti.

di M.F. Modena 9 agosto 2019 - Con 193 furti denunciati ogni 100 mila abitanti a livello provinciale, Modena si piazza al 18° posto in Italia per furti nei negozi. È quanto emerge dalla ricerca Retail Security in Europe. Going beyond Shrinkage che ha pubblicato i dati rilevati da 23 mila esercii commerciali in 11 paesi compresa l’Italia. Una posizione non certo da invidiare. Ma che cosa si ruba di più e quali sono gli esercizi più colpiti?

Tra i prodotti che vanno maggiormente “a ruba” ci sono i generi alimentari, soprattutto alcolici, tra liquori e champagne, ma anche formaggi, carne, pesce in scatola e dolci. Tutti alimenti in genere “costosi”, che non ci si può permettere, oppure da rivendere. Segue nella lista degli “oggetti del desiderio” l’abbigliamento sportivo, ma anche pantaloni, accessori, camicette, al terzo posto la tecnologia, con in cima alla classifica degli oggetti più rubati cellulari e auricolari, quarto “podio” dei più rubati ai prodotti di bellezza, tra creme e cosmetici.

L’identikit dei taccheggiatori è eterogeneo e va dagli adolescenti ai giovani adulti per quanto riguarda articoli tecnologici, cancelleria e abbigliamento sportivo. Ragazze e donne adulte, invece, si indirizzano prevalentemente su cosmetici, accessori e generi alimentari. Ci sono poi piccole bande di 3-4 persone specializzate in furti, anche su commissione, che agiscono servendosi di borse schermate, attrezzi per staccare le etichette antitaccheggio e jammer, disturbatori di frequenze.

Meno frequenti i furti con scasso e i reati predatori. Per quanto riguarda questi ultimi, il 50% è avvenuto con minacce verbali e solo nel 20% con armi bianche. Marginali i casi di violenza fisica.

Curiosi, poi, i periodi in cui si concentrano maggiormente i furti. Da quanto emerge dalla ricerca i taccheggi aumentano durante le festività, in particolare durante quelle natalizie, durante i weekend e nel periodo dei saldi.