Duecento bambini di Chernobyl sono stati ospitati dall'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna in occasione del "Chernobyl day 2019": l'appuntamento voluto dal parlamento regionale per incontrare le associazioni del territorio che da oltre 30 anni assistono nel loro soggiorno in Italia i bimbi colpiti dalla radiazioni del disastro nucleare del 1986.

Un'esperienza di accoglienza e di prevenzione sanitaria per i piccoli ucraini e bielorussi, che ieri mattina sono stati accolti presso la sede della Regione a Bologna, in viale Aldo Moro dalla presidente Simonetta Saliera e dai consiglieri regionali Barbara Lori, Enrico Campedelli, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Nadia Rossi, Ottavia Soncini, Luciana Serri e Mirco Bagnari per rinnovare il legame tra l'associazionismo e la Regione.

bambini_bielorussi_Chernobyl_in_emiliaromagna00007.jpg

"L'Assemblea legislativa ha voluto fortemente il 'Chernobyl day' per far conoscere tutte le associazioni che operano ogni giorno da Piacenza a Rimini e creare un'occasione di incontro", ha spiegato la presidente Saliera. "Sono oltre 30 anni di associazionismo e solidarietà nei confronti di bambini e di famiglie che hanno subito il disastro di Chernobyl. In questi anni, oltre all'accoglienza di migliaia di bambini, si sono attivati tanti progetti a livello educativo e sanitario in scuole, ospedali e orfanotrofi: un rapporto consolidato fra associazioni, famiglie e istituzioni che oggi stiamo celebrando". Da qualche anno, infatti, l'Assemblea ha riallacciato i rapporti con le associazioni che già negli anni '80 dimostrarono attenzione per i bimbi bielorussi, tanto che da allora sono stati oltre 11 mila i bambini ospitati e curati nelle strutture sanitarie emiliano-romagnole.

bambini_bielorussi_Chernobyl_in_emiliaromagna00008.jpg

Presente anche il professor Angelo Varni, storico e docente dell'Università di Bologna, che ha curato gratuitamente per l'Assemblea il volume "Progetto Chernobyl. 30 anni di amicizia e solidarietà": pubblicazione che racconta la storia delle associazioni emiliano-romagnole che si impegnano a favore dei bambini di Chernobyl. "Questo legame trasmette grande positività, nasce dal basso, spontaneamente, e si è alimentato giorno dopo giorno. Un rapporto che cerca di combattere il dolore, sostituendolo con la speranza per un futuro in cui la solidarietà significa dare e ricevere".

Nella mattinata si sono susseguiti interventi e testimonianze dei rappresentanti di varie associazioni (come Help for children, Anpas Bologna, Aiutiamoli a vivere e Puer Gruppo Bologna Coccinella) e anche degli stessi ragazzi che hanno partecipato ai progetti di accoglienza, come il sedicenne Fiasiun Uladzimir. "Vengo in Italia ormai da 9 anni, dal 2010- ha raccontato l'adolescente- ed è stato bello incontrare un popolo così aperto, ci ha fatto capire che non esiste solo freddezza ma anche affetto e capacità di ascolto. Un'esperienza bellissima, tanto che il prossimo anno voglio trasferirmi in Italia e iscrivermi all'università per studiare lingue".

bambini_bielorussi_Chernobyl_in_emiliaromagna00000.jpg

"Noi accogliamo bambini dagli anni Novanta- ha spiegato Enrico Pelassa di Help for the children Parma- e abbiamo accolto oltre 4 mila bambini, che si sono legati al territorio e alle famiglie". Un'attività che porta avanti da tempo anche Anpas Bologna: "Siamo l'unica Regione in Italia a celebrare il Chernobyl day e questo ci deve rendere orgogliosi", ha sottolineato Marina Balboni. Si tratta di una ricorrenza molto importante anche per Sergio Messori di Puer: "Si restituisce dignità alla parola 'accoglienza', che significa solidarietà e rispetto, valori che oggi sono troppo spesso visti con valenza negativa. Credo che tutte le Regioni dovrebbero istituire una giornata di questo tipo".

bambini_bielorussi_Chernobyl_in_emiliaromagna00004.jpg

bambini_bielorussi_Chernobyl_in_emiliaromagna00003.jpg

La collaborazione con le associazioni di Chernobyl ha visto anche nell'ottobre 2018 un momento istituzionale, quando una delegazione di consiglieri regionali (Barbara Lori e Matteo Rancan) si è recata in missione in Bielorussia per accompagnare le associazioni al fine di vedere sul campo l'impegno del nostro volontariato.

Fonte: Regione ER

 

Il Comune di Busseto, nell’ambito del Protocollo “Mille Occhi” firmato con la Prefettura di Parma, ha rinnovato la convenzione con la vigilanza privata di IVRI, con un contratto valido per i prossimi tre anni.

Dopo due anni in via sperimentale - ha spiegato il comandante della Polizia Locale Massimiliano Deleo - abbiamo voluto dare continuità all’esperienza di IVRI sul nostro territorio con la stipula di una nuova convenzione della durata di tre anni”. La collaborazione con il servizio di vigilanza privata si inserisce nel contesto già ampio che il Comune di Busseto dedica alla sicurezza e che comprende i controlli delle Forze dell’Ordine, le telecamere di videosorveglianza e le iniziative come il Controllo di Vicinato.

Un servizio - prosegue l’assessore Elisa Guareschi - molto apprezzato dalla cittadinanza. Anche alla luce di questi segnali positivi che ci sono arrivati abbiamo deciso di rinnovare la collaborazione con IVRI. Siamo soddisfatti del lavoro degli agenti di vigilanza privata che, nei giorni di servizio, si interfacciano con i nostri agenti di Polizia Locale per un miglior presidio e controllo del territorio. A tutti loro va il ringraziamento, per l’impegno e la professionalità, da parte dell’Amministrazione Comunale”. 

Gli agenti di IVRI si occuperanno della tutela dei beni pubblici nelle ore diurne e potranno segnalare alla Polizia Locale situazioni di degrado urbano e sociale, oltre che anomalie come l’abbandono dei rifiuti.Il nostro personale - specifica Antonio Assirelli, responsabile IVRI per l’Emilia Romagna - sarà presente al martedì e al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00, e controllerà obiettivi specifici segnalati dall’Amministrazione, in costante contatto con la Polizia Locale”. 

Poche decine i bambini iscritti a nidi e scuole d’infanzia di Modena non in regola. Il settore Istruzione ha scritto ai genitori per invitarli a regolarizzare la posizione.
 
Modena -

Entro il 10 luglio i genitori dei bambini da 0 a 6 anni iscritti a nidi e scuole d’infanzia comunali dovranno consegnare all'ufficio ammissioni del Comune la documentazione comprovante l'effettuazione della vaccinazioni ovvero l'esonero, l'omissione o il differimento delle stesse, come indicato dalla legge.

Per quest'anno scolastico 2019-2020, infatti, non sono previste proroghe, come invece accaduto lo scorso anno. Il settore Istruzione, ha inviato ai genitori dei bambini che non risultano in regola con gli obblighi vaccinali - alcune decine alle scuola d’infanzia e altrettanti ai nidi - una raccomandata per invitarli a presentare la documentazione prevista all’ufficio di via Galaverna 8 entro il 10 luglio. Contestualmente gli stessi genitori sono stati raggiunti anche tramite posta elettronica o sms per avvertire dell'invio delle raccomandata “importante” per l’ammissione a scuola del figlio. Le scuole d’infanzia gestite dalla Fondazione Cresci@mo hanno seguito la medesima procedura; mentre per le scuole d’infanzia statali gli elenchi dei bambini non in regola sono stati inoltrati ai dirigenti degli Istituti Comprensivi che hanno a loro volta invitato i genitori a presentare la documentazione necessaria. Allo stesso modo si è proceduto con i gestori delle scuole d’infanzia e dei nidi privati convenzionati.

Agli iscritti fuori termine a scuole d’infanzia e nidi comunali, i cui nominativi non potevano pertanto comparire negli elenchi degli iscritti tramite il Centro unico delle iscrizioni e dei bambini già frequentanti inviati all’Ausl a marzo, la documentazione necessaria per la frequenza verrà richiesta al momento dell’ammissione.

La legge nazionale attualmente in vigore prevede l'obbligo della vaccinazione da 0 ai 16 anni. Quindi i bambini da zero a sei anni non in regola con le vaccinazioni non possono accedere ad asili nido e scuole dell'infanzia; mentre per i genitori di bambini e ragazzi nella fascia d'età da 6 a 16 anni che si rifiutino di far vaccinare i figli, la legge prevede sanzioni pecuniarie. Le vaccinazioni obbligatorie previste sono dieci: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.

 

 
 
 

Sicurezza nelle città. Accordo tra Regione e Prefetture: controlli, scambio di informazioni Forze di Polizia-Polizia locale, aggiornamento professionale condiviso, integrazione dei sistemi di videosorveglianza contro furti e rapine, interventi per le periferie e prevenzione sociale. Siglato oggi a Bologna dal presidente Stefano Bonaccini e dal prefetto Patrizia Impresa: "Il miglioramento della sicurezza può essere solo il risultato di azioni convergenti delle istituzioni nazionali e locali e di interventi integrati".

Bologna –

Più controlli attraverso lo scambio in tempo reale di informazioni tra le Forze di Polizia, grazie anche alla interconnessione con le sale operative della Polizia locale, e aggiornamento professionale condiviso. Integrazione dei sistemi di videosorveglianza, con la sperimentazione di piattaforme intelligenti capaci, ad esempio, di leggere le targhe interfacciandosi con le banche dati del Viminale, visto un obiettivo in particolare: prevenire e contrastare i furti in appartamento, imprese ed esercizi commerciali, e le rapine, reati sempre di più realizzati da soggetti in arrivo da fuori città. E ancora, progetti di inclusione socialeprevenzione ambientale e rigenerazione urbana, in particolare valorizzando gli interventi regionali volti alla riqualificazione di grandi complessi edilizi o di aree degradate e ad alto rischio, così come le esperienze sostenute dal sistema degli enti locali come assistenti civici e controllo di comunità. Infine, programmazione e monitoraggio congiunto sull’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

E’ il nucleo dell’Accordo triennale per la promozione della sicurezza integrata siglato oggi tra la Prefettura di Bologna e la Regione Emilia-Romagna nella sede del Palazzo del Governo, in piazza Roosevelt. A firmare l’intesa il prefetto Patrizia Impresa e il presidente Stefano Bonaccini.

Un Accordo che ha come oggetto l'individuazione dei progetti e delle modalità operative per la promozione della sicurezza che il Ministero dell'Interno, con il sistema delle Prefetture e la Regione Emilia-Romagna, si impegnano a realizzare in collaborazione con gli Enti locali interessati.

 “Con questo accordo definiamo il quadro di riferimento per una collaborazione importante, che ha l’obiettivo di migliorare la sicurezza nelle città dell’Emilia-Romagna- ha affermato il presidente Bonaccini-. Un’esigenza fortemente sentita dalla Regione, tanto che abbiamo raddoppiato gli stanziamenti dell’anno scorso, mettendo a bilancio oltre 2 milioni di euro per la sicurezza integrata del territorio, a sostegno di nuovi progetti che puntano soprattutto a recuperare spazi urbani. Ma l’importanza di questa intesa è nella collaborazione istituzionale, convinti che il miglioramento della sicurezza può essere solo il risultato di interventi convergenti delle istituzioni nazionali e locali. Controllo e prevenzione, rispetto delle leggi, inclusione, garanzia dei diritti e dei doveri, non sono un elenco di obiettivi astratti, ma gli elementi indispensabili per risolvere specifici problemi. Per questo come Regione abbiamo avviato, in questa legislatura, una nuova fase delle politiche regionali di sicurezza. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di integrarle sempre più con quelle politiche di settore che, pur avendo diverse finalità, possono tuttavia esercitare una significativa influenza sul livello complessivo di sicurezza di una comunità, misure preventive tutte giustamente ricomprese nel protocollo che firmiamo oggi. In un quadro di collaborazione che con le Prefetture e le forze di polizia abbiamo rafforzato già a partire dalla ricostruzione post sisma, sulla quale, insieme, in questi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati sul fronte della legalità, della trasparenza e della prevenzione- ha chiuso Bonaccini-, così come dello smascheramento di coloro che avevano ingiustamente ricevuto contributi”.

Bonaccini_e_alcuni_Prefetti_Emilia-Romagna.jpg

Bonacinni con i Prefetti di Bologna, Fearrara, Reggio Emilia, Ravenna, Modena e Rimini

COSA PREVEDE L’ACCORDO

Nell’intesa si prevede: condivisione dei dati sull’andamento della criminalità; interconnessione delle sale operative della Polizia locale e delle Forze statali di Polizia, con reciproco scambio informativo avvalendosi anche dei nuovi sistemi tecnologici richiesti dall’introduzione del numero unico di emergenza europeo 112; uso in comune dei sistemi di videosorveglianzaaggiornamento professionale integrato per gli operatori di polizia nazionale, locale e di altre professionalità, specializzate nei settori di prevenzione dei fenomeni di devianza sociale o nel campo della mediazione interculturale. E ancora, attivazione di progetti di inclusione sociale, al fine di migliorare la qualità della vita e la riqualificazione socioculturale delle aree interessate, oltre allo sviluppo di progetti di prevenzione ambientale e rigenerazione urbana per favorire condizioni di maggiore sicurezza degli spazi pubblici. Infine, promozione delle attività di programmazione e monitoraggio congiunto delle azioni di valorizzazione dell’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

L’accordo intende valorizzare gli interventi regionali volti alla riqualificazione urbana di grandi complessi edilizi o di aree urbane ad alto rischio di criminalità e di degrado. Si tratta di una prevenzione basata sulla progettazione ambientale finalizzata a ridurre al minimo fenomeni quali la frammentazione urbana, l’isolamento, il degrado e l’esistenza di quartieri monofunzionali. Questo principio si è tradotto in investimenti regionali a sostegno di interventi a livello territoriale per la rigenerazione urbana e il recupero dei contenitori dismessi, sulla base di indirizzi e linee guida volti a incoraggiare la mescolanza sociale e funzionale e a favorire il recupero innovativo di spazi e edifici.

Per quanto attiene poi lo scambio di dati, verranno avviate sperimentazioni di crime mapping, peraltro già testate proprio da Prefettura di Bologna e Regione Emilia-Romagna sulla base di precedenti intese, che hanno fatto da apripista a metodi innovativi di analisi territoriale e valutazione di impatto di politiche pubbliche di prevenzione e sicurezza urbana.

 Sarà promosso un incremento strategico dei sistemi di videosorveglianza esistenti, anche allo scopo di costituire reti integrate e tecnologicamente compatibili di scambio e condivisione di informazioni ed immagini.

Verrà privilegiata la sperimentazione di sistemi di videosorveglianza intelligenti, capaci della rilevazione dei transiti e di lettura delle targhe interfacciandosi con la banca dati del Sistema centralizzato nazionale targhe e transiti del Ministero dell’Interno e con quello di videosorveglianza cittadino a supporto delle Forze di Polizia (Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale). L’intervento tecnologico di videosorveglianza integrata, così concepito, intende prevenire e contrastare i reati e in particolare i furti in appartamento e a danno di attività economiche e le rapine, che sempre più spesso vengono perpetrati da soggetti che provengono da fuori città.

Verrà promossa la collaborazione con le associazioni di volontariato per la rivitalizzazione sociale delle aree urbane, valorizzando le esperienze sostenute dalla Regione Emilia-Romagna e dal sistema degli Enti locali come le figure degli assistenti civici e le diverse forme di controllo di comunità.

 

Fonte: Regione ER

 

Dal 10 luglio apre l'Avviso per l'erogazione di contributi finalizzati all'avvio di nuove attività commerciali nelle strade Garibaldi, Verdi, b.go Romagnosi, galleria Polidoro e galleria Bassa dei Magnani 

Parma, 8 luglio 2019 –  

Questa mattina in conferenza stampa l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Parma Cristiano Casa ha presentato a cittadini, ad associazioni di categoria e ad agenzie private, il contenuto dell'avviso che verrà pubblicato mercoledì 10 luglio e che rimarrà aperto fino al 16 settembre, in cui sarà possibile richiedere contributi per l’avvio di nuove attività commerciali nelle strade di via Garbaldi, via Verdi, b.go Romagnosi, Galleria Polidoro e bassa dei Magnani.

“Oggi presentiamo la prima delle azioni contenute nel progetto ‘Piccolo Commercio’ un percorso condiviso con le associazioni di categoria del commercio, dell’artigianato, dell’agricoltura, dei proprietari immobiliari, delle agenzie immobiliari, con il sostegno scientifico e la supervisione di URB&COM  -  Laboratorio Urbanistica e Commercio del Politecnico di Milano. Da mercoledì apre l'avviso che vede lo stanziamento da parte dell'Amministrazione di 150.000 mila euro per le zone di via Garibaldi, via Verdi, b.go Romagnosi, Galleria Polidoro e Bassa Magnani che vuole incentivare, attraverso un finanziamento fino ad un massino di 15.000 euro ciascuno, l’apertura di nuove attività. L’Avviso pubblico in questione si colloca in un progetto più ampio diretto a sostenere e valorizzare il piccolo commercio nel Centro Storico e nelle aree ad esso immediatamente prossime, per le cui finalità verranno impiegati fondi derivanti dalla recente disciplina approvata dal Comune ai fini dell’apertura di medie strutture di vendita già pianificate in passato, che prevede il versamento di un contributo aggiuntivo proprio in funzione del sostegno al commercio di prossimità. 

Confidiamo che il bando possa fornire i risultati da tutti auspicati e restituire al circuito produttivo una buona parte dei negozi attualmente sfitti, in sinergia con il progetto che prevede l’impiego di locali inutilizzati a fini espositivi e la tamponatura dei negozi che dovessero ulteriormente restare inutilizzati. Lo sforzo dell’Amministrazione, in condivisione con gli organismi associativi è diretto a favorire l’avvio di attività che possano realmente costituire un valore aggiunto e fungere da volano per il rilancio di due delle principali vie di accesso alla città storica (Garibaldi/Verdi) e di un comparto oggetto di recente riqualificazione (Romagnosi), anche sotto il profilo della funzione di presidio sociale e di servizio al turismo offerta dalle attività tradizionali” ha spiegato l’assessore alle Attività Produttive, Cristiano Casa. 

L’Amministrazione Comunale in passato aveva già attivato bandi per sostenere l’avvio di attività ottenendo buoni risultati nei comparti Bixio/Imbriani e Garibaldi/Verdi negli anni 2013 e 2015, che hanno dato luogo all’apertura di nove esercizi commerciali tuttora operativi, intende procedere nel progetto di rilancio del piccolo commercio del centro storico.

La nuova iniziativa, condivisa con le associazioni del commercio, artigianato, agricoltura, della proprietà edilizia e delle agenzie immobiliari, è diretta a stimolare l’avvio di nuove attività commerciali, artigianali e di somministrazione da insediarsi in due delle principali strade di accesso alla città storica (Garibaldi/Verdi) e in un comparto oggetto di riqualificazione (B.go Romagnosi, Galleria Polidoro e Galleria Bassa dei Magnani), in locali “fronte strada” inutilizzati da almeno tre mesi.

Per tale finalità l’Amministrazione ha stanziato un fondo di € 150.000,00 per l'erogazione di linee contributive a fondo perduto, a favore di nuove imprese ed imprese già costituite che intendono avviare una nuova unità operativa, a copertura di specifiche spese d'investimento per un importo di € 10.000,00 per ogni nuova attività, comunque in misura non superiore al 50% delle spese d’investimentosostenute, con possibile innalzamento fino a 15.000,00 euro per istanze con punteggi superiori ad 80 punti.

Saranno ammesse alla contribuzione le seguenti spese, sostenute a partire dalla pubblicazione dell’Avviso pubblico: opere murarie e assimilate; acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature (comprese quelle informatiche e gli arredi); misure concrete per l’incremento del livello di sicurezza nei luoghi di lavoro, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per l’introduzione o il potenziamento di sistemi di qualità ambientale; servizi di consulenza e assistenza connessi alle spese d’investimento.

L’attribuzione dei punteggi alle singole istanze avverrà in base ai seguenti criteri:

a.    qualità del progetto d’impresa, fino ad un massimo di venticinque punti;

b.    integrazione delle tipologie, merceologie e lavorazioni artigianali della strada, fino ad un massimo di quindici punti;

c.     promozione della cultura enogastronomica tipica, del commercio equo e solidale e del Made in Italy, fino ad un massimo di venti punti;

d.    contributo alle politiche ambientali, mediante l’adozione delle seguenti pratiche di sostenibilità ambientale, fino ad un massimo di venti punti (risparmio energetico; riduzione del fabbisogno termico dell’involucro; efficienza ambientale sulla logistica; adozione di politiche plastic free; riduzione dei rifiuti; utilizzo di materiali riciclabili e/o biodegradabili e/o con certificazione ambientale)

e.    contributo alle politiche del lavoro, fino ad un massimo di venti punti (imprese a prevalente partecipazione giovanile e/o creazione di nuova occupazione).

Le attività ammesse ai fini dell’attribuzione dei punteggi sono le seguenti:

-       Commercio di vicinato non alimentare: articoli sportivi, abbigliamento, biciclette, elementi di arredo e design, libri, giocattoli, saponi/detersivi biologici, articoli d’arte/antiquariato.

-       Commercio di vicinato alimentare: generi alimentari da agricoltura biologica o a Km 0, prodotti macrobiotici/biodinamici, merceologie esclusive (quali cacao, caffè, etc.), carne equina, prodotti ittici freschi, salumi/formaggi e prodotti di gastronomia della cultura locale e regionale italiana, vini e spumanti IGP, DOC e DOCG, birre artigianali e liquori tipici della cultura locale e regionale italiana;

-       Artigianato di servizio non alimentare: conservazione e restauro di arredi e complementi, riparazione biciclette, lavanderia e stireria, mestieri tradizionali ex D.P.R. 25 maggio 2001, n. 288 (ad es. lavorazione di abbigliamento su misura, estetisti, acconciatori, etc.);

-       Artigianato di servizio alimentare: succhi/frullati/piatti a base di frutta e verdura fresca, mestieri tradizionali ex D.P.R. 25 maggio 2001, n. 288 (ad es. produzione di paste alimentari), specialità gastronomiche tipiche della cultura locale e regionale italiana.

Per B.go Romagnosi/Galleria Bassa dei Magnani/Galleria Polidoro, oltre alle tipologie e merceologie previste per il comparto Garibaldi/Verdi, è possibile insediare anche esercizi di somministrazione di alimenti e bevande tipo ristorazione, a basso impatto, con servizio al tavolo e orari di esercizio non eccedenti le ore 24.00. Verrà considerato elemento prioritario nella valutazione del progetto, la previsione di funzioni accessorie alla frequentazione del centro storico quali servizio di baby parking, deposito biciclette, spazio lavoro singolo o in coworking, etc.

 

Le istanze dovranno essere redatte sull'apposito modello, corredate degli allegati ivi indicati e presentate a partire dal giorno 10 luglio 2019 fino al giorno 16 settembre 2019:
- a mano all’Ufficio Protocollo del Comune, in L.go Torello De Strada n. 11/a;
- mediante Raccomandata a.r., indirizzata a: Comune di Parma - Settore Pianificazione e Regolamentazione Economica – L.go Torello De Strada n. 11/a – 43121 Parma (Pr);
- in modalità telematica all’indirizzo PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Non entreranno in graduatoria le istanze con un punteggio inferiore a 50 punti.
La graduatoria verrà pubblicata entro 60 giorni dalla chiusura dell’Avviso pubblico e l’erogazione dei contributi ai beneficiari avverrà entro 90 giorni dalla pubblicazione.
I beneficiari sono tenuti a mantenere la titolarità dell’esercizio e il progetto d'impresa presentato nel locale oggetto di finanziamento per almeno 36 mesi e assicurare l’apertura dell’attività in misura non inferiore a 36 ore settimanali.

 

Lunedì, 08 Luglio 2019 11:33

Nuove offerte di lavoro a Modena

Cerchi lavoro? Archimede Spa, Agenzia per il lavoro, propone ogni settimana delle posizioni aperte in diversi settori e con diverse mansioni. Le Offerte di lavoro di questa settimana a Castelfranco Emilia e Modena.

 

BACK OFFICE GESTIONALE A MODENA (MO)

Si richiede laurea in Ingegneria Gestionale, Economia o Statistica, ottima conoscenza ed utilizzo del programma Excel (tabelle pivot, funzioni, cerca vert), buona conoscenza della lingua inglese.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2L5r9l7

 

OPERATORE SU TORNIO CNC JUNIOR A MODENA (MO)

Si richiede minima esperienza pregressa nella mansione, diploma tecnico, capacità di lettura del disegno meccanico, conoscenza degli strumenti tecnici, disponibilità immediata, domicilio in zona, preferibilmente con patente B, automunito.

Ino e candidature al seguente link http://bit.ly/2xysCHQ

 

OPERATORE RETTIFICHE CNC JUNIOR A MODENA (MO)

Si richiede minima esperienza nella mansione, diploma tecnico; capacità di lettura del disegno meccanico, conoscenza degli strumenti tecnici, disponibilità immediata, domicilio in zona, preferibilmente in possesso di patente B, automunito.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2L9kRRo

 

AUTISTA PATENTE C - CQC A MODENA (MO)

Si richiede pregressa esperienza nella mansione, in possesso della patente B, C, CQC , carta tachigrafica, disponibilità a lavorare in orario notturno, preferibilmente automunito, domicilio in zona, disponibilità immediata.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/30icmHh

 

VERNICIATORE IN PROVINCIA DI MODENA (MO)

Si richiede pregressa esperienza nella mansione di almeno 2 anni, disponibilità immediata. disponibilità a lavorare su turni, domicilio in zona, preferibilmente in possesso di patente B, automunito.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2XM8SPT

 

ADDETTO AL MAGAZZINO SU TURNO NOTTURNO A MODENA (MO)

La risorsa inserita si occuperà della preparazione degli ordini per magazzino alimentare durante il turno notturno. 

Si richiede pregressa esperienza nel ruolo nel settore logistico, disponibilità al lavoro in ambienti freddi per picking, disponibilità al lavoro notturno, disponibilità dal lunedì alla domenica, indispensabile capacità d’utilizzo di transpallet elettrico con pedana.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2G3wUvE

 

IMPIEGATO/A LOGISTICA A PIUMAZZO (MO)

Si richiede laurea in ingegneria gestionale o diploma di maturità tecnica, minima esperienza nella mansione, ottima conoscenza del Pacchetto Office, domicilio in zona, preferibilmente in possesso di patente B, automunito/a.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2XDBc7T

 

ADDETTI/E LUCIDATURA DI CARROZZERIA AUTO IN PROVINCIA DI MODENA

Si richiede minima esperienza nella mansione o simile; - Buona manualità; - Patente B, automuniti. 

Zona di lavoro: a 20-30 km da Modena.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2LJ7BT2

 

MONTATORE TRASFERTISTA A MODENA (MO)

La risorsa opererà come addetto al montaggio, sia all’interno dell’azienda, sia presso clienti Italia e Estero. 

Si richiede esperienza minima di 3 anni nel ruolo, conoscenza della lettura del disegno meccanico, conoscenza dei principali strumenti di misura, disponibilità a trasferte in Italia e all’estero; minima conoscenza della lingua inglese , disponibilità full time dal lunedì al venerdì.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2YFIe8f

 

OPERAIO DI FONDERIA A MODENA (MO)

Si richiede minima esperienza come operaio generico, possesso del patentino per l’uso del carrello elevatore, disponibilità principalmente a turni diurni con possibilità di notturni, disponibilità al lavoro il sabato come straordinario.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2XSTfGm

 

PROGRAMMATORE PLC A MODENA (MO)

La risorsa sarà inserita all’interno dell’organico per lavori in autonomia 

Si richiede esperienza pregressa di 2 anni nella mansione, disponibilità a trasferte Italia-Estero, conoscenza della lingua inglese, disponibilità ad orario di lavoro full-time.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2G1SZKO

 

MANUTENTORE ELETTROMECCANICO A MODENA (MO)

La risorsa di occuperà di manutenzioni ordinarie e straordinarie all’interno dell’azienda

Si richiede diploma tecnico meccanico, esperienza minima di 1 anno nel ruolo, disponibilità a trasferte, disponibilità al lavoro su turni dal lunedì al venerdì (6.00 – 21.00), disponibilità al lavoro anche di sabato mattina.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2JtjYQE

 

ADDETTO ALLE PULIZIE A MODENA (MO)

La risorsa dovrà lavorare presso clienti per pulizie uffici 

Si richiede minima esperienza nel ruolo, possibilmente automunito, disponibilità al lavoro part-time.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2LIGsjd

 

ADDETTO/A AL MONTAGGIO METALMECCANICO A MODENA (MO)

La risorsa opererà all’interno dell’azienda per attività di montaggio sia in linea che a banco Si richiede esperienza minima di 1 anno nel ruolo, conoscenza della lettura del disegno meccanico, conoscenza degli strumenti di misura come calibro e micrometro, conoscenza di collaudo e riparazione componenti meccanici, disponibilità a orario di lavoro full-time e in caso di picco lavorativo al lavoro su 2 turni 6.00-14.00 o 14.00-22.00.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2L9VI9p

 

PROGETTISTA MECCANICO A MODENA (MO)

La risorsa sarà inserita all’interno dell’ufficio tecnico e si occuperà dell’intero processo di progettazione fino alla realizzazione dell’impianto automatico. 

Si richiede laurea in Ingegneria meccanica, ottima conoscenza di Autocad 2D e Solid Edge 3D, pregressa esperienza nel settore automazione o logistico.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/32hK815

 

COMMERCIALE ESTERO A MODENA (MO)

La risorsa dovrà occuparsi della stesura e soluzione di proposte economiche, seguendo le trattative fino alla fine. All'occorrenza dovrà occuparsi del sopralluogo in cantiere. 

L’addetto/a all'ufficio commerciale estero, dovrà, anche, relazionarsi direttamente con i clienti. Si richiede conoscenza della lingua inglese, francese e tedesca, disponibilità ad eventuali trasferte, predisposizione al lavoro col pubblico.

Info e canditure al seguente link http://bit.ly/2JjfJbi

 

CANTINIERE ACETIFICIO A MODENA (MO)

La risorsa, operaio o cantiniere, sarà addetto alla filtrazione, carico/scarico camion.

Si richiede minima esperienza nel ruolo, diploma in ambito agrario, disponibile a lavoro su turni, disponibilità a orario di lavoro a giornata.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2FZLlRp

 

ADDETTI ALLE VENDITE A MODENA (MO)

La risorsa sarà inserita all’interno del negozio con iniziale affiancamento e formazione in aula. 

Si richiede accoglienza clienti, buona conoscenza informatica base e sensibilità estetica, capacità comunicative e relazionali e di negoziazione, diploma di Geometra o istituto d’arte, minima esperienza commerciale, disponibilità al lavoro part-time (30h) dal lunedì alla domenica, con domenica sempre presente. 

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2XylyFM

 

MANUTENTORE MECCANICO A MODENA, PARMA, REGGIO-EMILIA, BOLOGNA

La risorsa di occuperà di manutenzioni ordinarie meccaniche all’interno dell’azienda e presso clienti 

Si richiede il diploma tecnico meccanico, esperienza minima di 1 anno nel ruolo, esperienza e conoscenza impianti UTA, impianti antincendio, caldaie a vapore, caldaie industriali, patentino Fgas, disponibilità al lavoro full time a giornata con eventualmente il sabato di straordinario.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2NB5ovw

 

TORNITORE CNC A MODENA (MO)

La risorsa si occuperà di attrezzaggio macchina, controllo quote disegno, conformità del pezzo. Si richiede esperienza minima di 1 anno nel ruolo, conoscenza della lettura del disegno meccanico, conoscenza degli strumenti di misura come calibro e micrometro, conoscenza del controllo numerico FANUC, disponibilità al lavoro full time e in caso di picco lavorativo lavoro su 2 turni 6.00-14.00 o 14.00-22.00. 

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2G0xWIz

 

FRESATORE CNC A SOLIERA (MO)

La risorsa sarà inserita all’interno del contesto aziendale come operaio centri di lavoro per cambio utensili e utilizzo degli strumenti di misura. Centri di lavoro su 3/5 assi. 

Si richiede pregressa esperienza nel ruolo di almeno 2/3 anni, disponibilità al lavoro su turni, conoscenza degli strumenti di misura, diploma in ambito tecnico, disponibilità al lavoro a giornata,, disponibilità al lavoro su due turni diurni (6.00-13.30 e 13.30-21.00).

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2LKqSn9

 

CAPO OFFICINA A MODENA (MO)

La risorsa dovrà coordinare circa 5 dipendenti interni, svolgendo mansioni di programmazione della lavorazione, gestione del personale, gestione della priorità e rapporto con i clienti esterni. Si richiede il diploma tecnico meccanico, esperienza minima di 1 anno nel ruolo, conoscenza della lettura del disegno meccanico, in possesso dell’attestato per la guida dei carrelli elevatori.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/30qpdYd

 

RESPONSABILE LAVORAZIONI MECCANICHE A MODENA (MO)

Si richiede il diploma tecnico meccanico, esperienza di almeno 3 anni nel ruolo, conoscenza di elettroerosione, conoscenza delle macchine utensili, disponibilità al lavoro a giornata.

Info e candidature al seguente link  http://bit.ly/2NI5OQM

 

ELETTRICISTA CIVILE ED INDUSTRIALE A MODENA (MO)

La risorsa opererà presso i clienti nella provincia di Modena 

Si richiede esperienza minima di 1 anno nel ruolo, possesso del patentino PES/PAV, diponibilità a trasferte in giornata.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2NE97Zc

 

TECNICO COMMERCIALE A MODENA (MO)

La risorsa sarà inserita all’interno dell’ufficio commerciale di un’azienda che vende prodotti conto terzi e prodotti a marchio. La figura del tecnico commerciale si occuperà di prende in carico tutti i conti lavori, avrà il contatto diretto con i clienti e si dovrà recare sul posto per redige un disegno e per sottoscrivere un’offerta. 

Si richiede capacità, competenze tecniche, conoscenza delle principali tecniche di vendita, capacità di pianificare e organizzare, capacità di relazionarsi con gli altri, conoscenze lingua inglese parlata e scritta, capacità di relazionarsi con i gli attuali clienti gestiti dal tecnico commerciale senior, redigere layout di massima per la proposta di automazione richiesta, creare offerte e proposte di acquisto, inserire ordini, pianificare e gestire l’ordine dalla firma al collaudo presso il cliente, disponibilità al lavoro full-time. 

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2XwOtKg

 

RESPONSABILE INSTALLAZIONI A MODENA (MO) 

Alla risorsa sarà affidata la programmazione, il coordinamento e la supervisione dalla sede di interventi di squadre interne ed esterne (montaggi presso clienti), trasporti, logistica 

Si richiede esperienza significativa similare, capacità organizzativa, autonomia, gestione del personale e fornitori esterni, preventivazione, conoscenza normative sicurezza sul lavoro e subappalti, ottima padronanza strumenti informatici 

La risorsa dovrà avere i seguenti requisiti: esperienza significativa similare, capacità organizzativa ed autonomia, capacità di gestione del personale e dei fornitori esterni, preventivazione, conoscenza normative sicurezza sul lavoro e subappalti, ottima padronanza strumenti informatici, buona conoscenza della lingua inglese. 

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2Xy0zI0

 

PROGRAMMATORE PC A MODENA (MO)

La risorsa sarà inserita all’interno dell’organico per lavori in autonomia 

Si richiede conoscenza dei linguaggi di programmazione C#, VB NET, SQL, conoscenza del linguaggio DELPHI, disponibilità a trasferte Italia-Estero, discreta conoscenza della lingua inglese, disponibilità al lavoro full-time.

Info e candidature al seguente link  http://bit.ly/2JiXHWC

 

DISEGNATORE MECCANICO A MODENA (MO)

La risorsa sarà inserita in ufficio tecnico in affiancamento per lo sviluppo dei disegni dei progetti che realizzano internamente.

Si richiede esperienza minima di 1 anno nel ruolo, diploma tecnico, buona conoscenza della lingua inglese, conoscenza del disegno CAD 2D/3D possibilmente con sistema SOLIDEDGE.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/30gFEGn

 

SALDATORE ESPERTO TIG A MODENA (MO)

La risorsa sarà inserita all’interno dell’organico per lavori in autonomia.

Si richiede esperienza di 2 anni nella mansione, possesso patentino per saldatore, disponibilità al lavoro full-time.

Info e candidature la seguente link http://bit.ly/2JlWcHt

 

CARRELLISTA A MODENA (MO)

La risorsa opererà all’interno del magazzino per attività di carico-scarico merci dal camion e preparazione ordini con uno barcode. 

Si richiede esperienza minima di 1 anno nel ruolo, possesso abilitazione per la guida del muletto, dimestichezza con uso muletto frontale, disponibilità al lavoro a giornata con possibilità dei 2 turni su picco lavorativo. 

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2YGuo5F

  

Resta sempre aggiornato visitando la nostra sezione lavoro!

archimede nuovo logo

REVOCA Ordinanza modifiche alla viabilità per lavori di rifacimento Linea Sottoservizi acqua luce e gas in via Trieste previsti da lunedì 8 luglio

Parma -

Si comunica che è stata REVOCATA l'ordinanza emessa per l'avvio dei lavori previsti da lunedì 8 luglio in via Trieste per il rifacimento Linea Sottoservizi acqua, luce e gas

Al fine di poter organizzare al meglio e creare minor disagio ai residenti e alle attività presenti nella via, sono in atto incontri per programmare al meglio i lavori richiesti da IRETI.

 

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 18 - n° 27 7 luglio 2019 -
Editoriale: - La nuova "resistenza". Sovranisti per necessità! - Latte scremato pastorizzato estero, crema e panna in stallo. - Cereali e dintorni. Un tonfo assolutamente imprevedibile - Focus sul caso aceto balsamico – lo stato dell'arte - Qualità, EIMA alla pari di Hannover -

SOMMARIO Anno 18 - n° 27 7 luglio 2019
1.1 editoriale
La nuova "resistenza". Sovranisti per necessità!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte scremato pastorizzato estero, crema e panna in stallo.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Un tonfo assolutamente imprevedibile.
7.1 vino e degustazioni Aperitivi formativi al "Marcello Experience Parma"
7.2 rifiuti speciali Rifiuti speciali: facciamo chiarezza. Definizioni, informazioni e dati
8.2 aceto balsamico Focus sul caso aceto balsamico – lo stato dell'arte
9.1 eventi Villaggio Coldiretti: Il Consorzio Parmigiano Reggiano è partner dell'evento che si terrà a Milano dal 5 al 7 Luglio
9.2 sicurezza alimentare Il Ministero richiama tranci surgelati di Verdesca, rischio contaminazione chimica
10.1 meccanizzazione Qualità, EIMA alla pari di Hannover
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)  

 

 

 

 cibus-27-7lug19.jpg

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tema della sostenibilità è un argomento dominante e una responsabilità per il futuro del pianeta e quello delle generazioni a venire. Tutti possono fare la differenza, a partire dal posto di lavoro, dall'amministrazione alla logistica.

La globalizzazione ha aperto i confini alle imprese in grado, oggi, di acquistare beni e servizi da differenti fornitori situati in diverse aree del pianeta. Questo comporta un'attenzione ancora maggiore per l'ambiente e un maggiore impegno nella sostenibilità sociale e ambientale della catena di fornitura.

In campo logistico le attività con forte impatto ambientale sono numerose e riguardano:

- controllo delle emissioni dei mezzi;
- gestione attenta e riciclo dei rifiuti;
- organizzazione efficiente dei magazzini;
- materiali di packaging innovativi;
- processi produttivi virtuosi.

Il settore dei trasporti è uno dei più delicati in materia: l'importanza della riduzione delle emissioni nocive, l'ottimizzazione dello spazio di carico e un efficiente servizio al cliente sono i punti cardine di un piano logistico efficace.

Cosa tener presente nella realizzazione di un piano logistico
Nella definizione della strategia riguardante la logistica si può agire lungo percorsi precisi a favore di mezzi di trasporto più virtuoso: scegliere motori più efficienti, servirsi di fonti energetiche pulite e dotarsi di nuove tecnologie per per la riduzione di emissioni nocive e dei consumi. Le aziende possono anche dotarsi di sistemi di monitoraggio per ottimizzare l'uso di carburante e controllare i consumi.

Il fattore umano non è da sottovalutare, infatti la formazione dei dipendenti conducenti dei mezzi sui trasporti e sui consumi può favorire una guida più efficace e un risparmio sugli sprechi.

Un altro fattore rilevante è la saturazione degli automezzi. Calcolare la capacità di carico dei mezzi è un elemento con un alto impatto sui costi, colmare la loro capacità di carico è fondamentale poiché, un mezzo "insaturo" genera un costo per unità di peso trasportato maggiore.

Logistica sostenibile una scelta
Scegliere di essere un'azienda sostenibile impone di ripensare radicalmente le modalità di lavoro, di produzione e distribuzione dei beni e servizi prodotti. Agire in modo sostenibile utilizzando meglio le risorse aiuta a eliminare gli sprechi e ridurre i costi operativi. Tali scelte, oltre ad essere responsabili, attirano l'attenzione degli investitori sempre alla ricerca di aziende virtuose e lungimiranti che fanno della trasparenza un valore.

Coopservice si impegna nella riduzione del carburante
Coopservice è un'azienda che opera nel mondo dei servizi integrati, con una presenza capillare su tutto il territorio italiano dovuta alla natura di tali servizi svolti maggiormente presso gli immobili e le strutture dei clienti (ospedali, industrie, uffici, aeroporti, stazioni ferroviarie, enti pubblici... ). Per l'erogazione dei servizi si avvale principalmente del trasporto su gomma, sia che si tratti del trasporto di materiali e merci dai propri magazzini, lavanderie industriali, del trasporto dei rifiuti verso gli impianti di smaltimento (per conoscere tutti i servizi visita il sito www.coopservice.it ).

Proprio per l'importanza che la distribuzione detiene nel funzionamento dell'organizzazione, la questione ambientale è tra le priorità di Coopservice. La policy del Gruppo prevede un impegno costante volto alla riduzione dei consumi di carburante e della relativa immissione in atmosfera di GHG (GreenHouse Gas-gas effetto serra) sotto forma di CO2 tramite l'ottimizzazione dei modelli logistici di distribuzione finalizzati a trovare il miglior compromesso tra la puntualità e la qualità del servizio al cliente, la minimizzazione delle tratte e dei viaggi quotidiani, la razionalizzazione dei percorsi legati al servizio di vigilanza nei limiti delle disposizioni di security che devono garantire l'efficacia dell'effetto deterrenza.

(Di Coopservice 27 Maggio 2019)

«Sulla vertenza Italpizza siamo soddisfatti dei passi avanti compiuti, perché porteranno già nell'immediato grossi benefici a tutti i lavoratori. Questo dimostra che contrattare serve».

Lo afferma la Cisl Emilia Centrale commentando l'esito dell'incontro di ieri con la direzione aziendale di~Italpizza~e le~cooperative appaltatrici Evologica e Cofamo.

«Stiamo lavorando~per trovare una soluzione alla vertenza in atto da mesi – dichiarano Vittorio Daviddi (segretario generale Fai Cisl Emilia Centrale) ed Enrico Gobbi (segretario generale Fisascat Cisl Emilia Centrale) – C'è ancora un pezzo di strada da percorrere, in particolare per gli addetti del comparto movimentazione merci, per i quali aspettiamo risposte convincenti da parte dell'azienda nell'incontro già calendarizzato il prossimo 16 luglio. Speriamo nelle prossime settimane di presentare un buon contratto agli oltre mille dipendenti del sito Italpizza di S. Donnino».

«L'azienda confermi l'investimento annunciato, aumenti l'occupazione e migliori, attraverso la trattativa sindacale, le condizioni contrattuali e normative dei lavoratori - aggiunge il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta - Per noi, infatti, è fondamentale andare avanti con l'investimento da 25 milioni di euro per realizzare il polo logistico Italpizza a San Donnino, che produrrà centinaia di nuovi posti»

 

Enrico-Gobbi_Fisascat.jpg

 

(Enrico Gobbi)

VITTORIO_DAVIDDI_2-min_1.jpg

 

 

WILLIAM_BALLOTTA_70_1.jpg

(Vittorio Daviddi)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(William Ballotta)

78,4 milioni in più da gennaio a marzo. La Germania, primo mercato, cresce del 6%. Primato indiscusso alla metalmeccanica. Tutto ok per il tessile (+9,3%), alimenti e bevande (+18,5%)

Reggio Emilia 5 luglio 2019 - Mentre si vanno ricomponendo gli organi di governo sulla base dei nuovi equilibri politici sanciti dalle elezioni del 26 maggio scorso, la UE economica premia le esportazioni reggiane con un rialzo del 4,4% nel primo trimestre 2019.

Secondo l'analisi all'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia su dati Istat, infatti, da gennaio a marzo le imprese del nostro territorio hanno esportato beni, negli altri 27 Paesi dell'Unione Europea, per un valore pari a 1,85 miliardi, mentre nell'analogo periodo del 2018 la cifra si era fermata a 1,77 miliardi.

Oltre 78 milioni in più si sono dunque orientati verso un'area che ha assorbito 67,3% delle vendite di prodotti "made in Reggio Emilia" oltre frontiera.
Germania, Francia, Regno Unito e Spagna si sono confermate ai vertici della graduatoria degli acquisti, assorbendo, con 1,14 miliardi, quasi i due terzi dell'intero export provinciale del trimestre.

"Tra i dati più significativi – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – va segnalato l'incremento del 6% sul mercato tedesco, sul quale sono stati collocati beni per 407,7 milioni; indicatore esplicito dello storico apprezzamento della Germania nei confronti delle imprese reggiane, ma anche dell'efficacia delle iniziative di incoming che continuiamo ad alimentare proprio con gli operatori commerciali tedeschi, coinvolti anche in questi giorni in nuove iniziative per il comparto agroalimentare e il settore della meccanica-meccatronica".

Molto buone anche le notizie provenienti dal Regno Unito, con un export reggiano salito a 211,6 milioni nel primo trimestre 2019 grazie ad un incremento del 13,9%. In crescita del 2,9%, poi, le esportazioni verso la Francia, con un saldo trimestrale a 365,3 milioni, mentre la Spagna, con 166,4 milioni, ha registrato dati stabili sui livelli 2018.

Dai dati elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio emerge anche l'ottimo posizionamento reggiano nei 13 Paesi di più recente adesione all'Unione Europea.

La graduatoria è guidata dalla Polonia (che si colloca anche al sesto posto assoluto) con 87,8 milioni, seguita dalla Romania con 50,3 milioni e un incremento del 13,7%. La Croazia, l'ultima nazione ad aver aderito all'Unione europea (2013), acquista prodotti reggiani per quasi 16 milioni (+2,4% rispetto allo stesso periodo del 2018) e si conferma al diciannovesimo posto.
La graduatoria generale è chiusa da un Paese storicamente presente nella UE, cioè il Lussemburgo, che nel primo trimestre 2019 ha importato prodotti reggiani per poco più di 3 milioni di euro, ma un significativo incremento percentuale (+22,4%).

Quanto alle dinamiche dei settori, anche nel primo trimestre dell'anno i prodotti manifatturieri, con quasi 1,84 miliardi, hanno rappresentato la quasi totalità dell'export reggiano.

In termini di valore, in testa (con un'incidenza superiore al 50%) si è confermata la metalmeccanica (938 milioni, con un incremento dell'1,7%), che occupa il primo posto in tutti i Paesi UE, eccezion fatta per Regno Unito, Cipro, Lettonia e Malta, verso i quali vanno prevalentemente merci del tessile-abbigliamento, e il Lussemburgo, al quale sono destinati prevalentemente prodotti ceramici.

Un quinto dell'export manifatturiero reggiano verso i Paesi della UE è rappresentato, infine, dai prodotti del tessile-abbigliamento che hanno raggiunto i 371 milioni (+9,3%); la ceramica, con 189 milioni, è apparsa in lieve flessione (-0,4%) rispetto al primo trimestre 2018, precedendo i prodotti dell'alimentare-bevande, apparsi in poderosa crescita, con un +18,5% e un valore pari a 115,7 milioni.

 

Export_UE28.jpg

 

 

 

Sabato, 06 Luglio 2019 06:27

San Leonardo: un verde "fuori" dal Comune

La nostra Amministrazione Comunale è molto attiva nel proporsi come nobile propugnatrice del rispetto dell'ambiente, della sostenibilità, del civismo, della lotta all'inquinamento: stipula protocolli con i gruppi ambientalisti, realizza convegni sulla sostenibilità e recentemente si candida a diventare European Green Capital nel 2022.

Da tutto questo fervore di iniziative, ci attendevamo ricadute positive per la città e per il nostro quartiere; invece in San Leonardo è stato programmato l'ennesimo abbattimento di alberi, effettuato con straordinaria tempestività, venerdì scorso 28 giugno, alla scuola materna Riguzzi. Così l'Amministrazione Comunale invece di intervenire presso Terna o chi per loro al fine di interrare i cavi dell'Elettrodotto, lascia che si continui lo scempio (ricordiamo che sono già stati tagliati quasi tutti gli alberi di Via Taddei ed è stato decapitato un cedro di 15 metri in via Milano). Ci dirà che non si poteva far nulla: anzi i lavori erano necessari per abbellire l'intero cortile dell'Asilo (ma intanto gli alberi abbattuti nel 2018 non sono stati sostituiti) e/o obbligati dalle esigenze di Terna ......

Dopo le nostre numerose lettere in cui chiedevamo di:

- sostituire tutti gli alberi morti per incuria o abbattuti perché ammalorati;
- ripristinare tutte le aiuole ove erano allocati alberi, comprese quelle asfaltate, approntando il terreno per accogliere nuove piante ad alto fusto;
- piantumare nuovi alberi lungo tutta la tangenziale e, come chiediamo da anni, lungo tutti gli assi di penetrazione in città, nelle tante vie del Quartiere che sembrano strade nel deserto, nei quartieri artigianali, nelle immediate vicinanze e nei parcheggi dei Centri Commerciali e Supermercati, magari privilegiando le specie che, più di altre, possano resistere ed assorbire gli inquinanti presenti ed in particolare le micropolveri.

- non abbiamo ottenuto nessuna rassicurazione in merito all'effettuazione di quanto sopra, anzi sono proseguiti abbattimenti e decessi per incuria degli alberi di S. Leonardo (vedi anche nostra rassegna facebook "un Albero salva la vita");

Eppure mai come in questo periodo di temperature torride, possiamo apprezzare la funzione ristoratrice degli alberi sull'uomo e la differenza che c'è tra le zone asfaltate, cementate e assolate e quelle alberate e ombreggiate.

Siamo forse diventati una zona extraterritoriale rispetto al Comune di Parma?

In Piazzale della Pace si innaffia alle 13e45 in una torrida giornata di Luglio (1° luglio) mentre le nuove mini-piante collocate qua e la per il Quartiere sono tutte (o quasi) seccate per incuria (o ci si aspettava che innaffiassimo noi in mezzo allo svincolo della tangenziale?)

L' abbattimento di alberi alla "Riguzzi" è tanto più grave perché è avvenuto ai danni di bimbi della scuola materna, che verranno privati di quella minima fonte di ossigeno e di quel piccolo filtro che mitiga lo sconsolante inquinamento, anche da elettromagnetismo, che grava su S Leonardo.

E' veramente necessario un cambio di rotta perché così non si può continuare.

Ci auguriamo che tutte le associazioni ambientaliste firmatarie e non dell'Accordo Parma città verde sostengano l'Amministrazione nel percorso di candidatura a Parma Capitale Verde 2022 solo dopo aver visto azioni concrete, stimolando l'attuale amministrazione ad attuare politiche immediate, serie e durature per il VERDE URBANO.

MANIFESTO PER SAN LEONARDO

(Parma 2 luglio 2019)

Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA): al Santa Maria Nuova un ambulatorio multidisciplinare per pazienti e famigliari

Da gennaio 2019 è attivo all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia un ambulatorio dedicato ai pazienti affetti daSclerosi Laterale Amiotrofica e ai loro famigliari, condiviso da Pneumologi e Neurologi per un approccio multidisciplinare che sia in grado di affrontare in maniera globale la malattia.

Reggio Emilia e provincia a oggi sono seguiti circa 50 pazienti affetti da SLA: la metà di essi afferisce allo studio condiviso. L’ambulatorio, che è coordinato da Gloria Montanari medico della Pneumologia diretta dal dottor Nicola Facciolongo, e da Elena Canali, medico della Neurologia diretta dal dottor Franco Valzania, è rivolto ai pazienti affetti da SLA in ventilazione meccanica non invasiva e, quindi, nella fase avanzata di malattia. Lo spazio nasce dalla necessità di una stretta collaborazione tra gli specialisti su malati con molteplici complessità e con severe difficoltà di spostamento per cui si rende indispensabile ridurre e ottimizzare l’accesso ospedaliero. E’ presente all’interno dell’equipe un infermiere appositamente formato sulla SLA.

La possibilità di mettere in comunicazione simultaneamente col paziente le principali figure specialistiche coinvolte (pneumologo e neurologo, oltre all’infermiere domiciliare), garantisce l’approccio multidisciplinare del trattamento offerto al paziente e al caregiver (persona che si prende cura del paziente), in una vera presa in carico integrata. Nell’ottica della continuità assistenziale ospedale – territorio, l’attività dell’ambulatorio si integra da una parte con quella svolta a domicilio dal dottor Mirco Lusuardi(direttore del Dipartimento Neuro motorio e riabilitativo) e dalla dottoressa Monica Massobrio e, dall’altra, con il percorso fisiatrico territoriale coordinato dalla dottoressa Alena Fiocchi (direttrice della RRF di Albinea) e coadiuvato dalla fisioterapistaTiziana Fontanesi.

Tra i più importanti vantaggi rilevati nei primi mesi di funzionamento del servizio ci sono in primo luogo una migliore assistenza al paziente e una maggiore uniformità dei percorsi diagnostico-assistenziali. Inoltre si ravvisano un rafforzamento dellecompetenze in tutti i nodi della rete e la riduzione degli accessi in Pronto Soccorso e dei ricoveri inappropriati, nell’ottica di una gestione sempre più domiciliare delle fasi complicate di malattia.

Il servizio rientra nel Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per la SLA attivo in provincia, che vede coinvolti numerosi professionisti tra ospedale e territorio e l’idea è stata supportata dal progetto aziendale REVIP, iniziativa di formazione che nasce dalla collaborazione dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia con l’agenzia Better Value Health Care (BVHC) di Oxford (Inghilterra) diretta dal professor John Muir Gray. L’iniziativa ha come obiettivo il miglioramento concreto dell’assistenza sanitaria tramite l’investimento sulla cultura professionale degli operatori. L’accesso all’ambulatorio, con cadenza mensile, avviene mediante richiesta specialistica interna su agenda autogestita dal Servizio. Durante il pomeriggio di attività ambulatoriale è presente un volontario AISLA per far conoscere ai pazienti il servizio svolto dall'Associazione di volontariato.

 

Venerdì, 05 Luglio 2019 16:33

La cooperazione nel mondo del lavoro

Facciamo chiarezza: che tipologia di impresa è una cooperativa? Quali sono i vantaggi? I risultati della rilevazione Euricse-ImpACT sull'anno 2017 ci presentano un quadro importante per l'economia italiana e per la società.

Cooperativa: la definizione
L'articolo 45 della Costituzione la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La normativa è chiara, la cooperativa, dunque, è un'impresa in forma di società, nella quale il fine e il fondamento dell'agire economico è il soddisfacimento dei bisogni della persona (il socio).

Come funziona una cooperativa?
A differenza delle società di persone e di capitali, il cui fine ultimo è la realizzazione del lucro e la divisione degli utili patrimoniali, le società cooperative hanno invece uno scopo mutualistico. Cioè assicurano ai soci il lavoro, o beni di consumo, o servizi, a condizioni migliori di quelle che otterrebbero dal libero mercato.

Le differenze tra le società cooperative e gli altri tipi di impresa che la normativa italiana permette di avviare, riguardano diversi ambiti, da quello economico a quello sociale.

Ad esempio, nelle società cooperative ogni socio ha diritto a un voto (una testa, un voto), indipendentemente dal valore della propria quota di capitale sociale, mentre nelle società per azioni i voti sono attribuiti in proporzione al numero di azioni (con diritto di voto) possedute da ogni socio.

Un altro principio fondante riguarda la partecipazione dei soci cooperatori al capitale sociale, che può essere rappresentata da quote (se si adotta la struttura di s.r.l.) o azioni (se viene adottata la struttura di società per azioni come nel caso di Coopservice): si tratta del cosiddetto principio della porta aperta.

La cooperativa si basa, inoltre, sul principio di parità tra i soci (democrazia economica), che implica la necessità di un giudizio motivato sui motivi di ammissione o sul diniego di ammissione nei confronti di nuovi soci.

Quali sono i vantaggi
Alla base della cooperativa c'è dunque la comune volontà di tutelare i propri interessi di lavoratori. Questi sono i principali vantaggi:

- scambio mutualistico: i soci sono imprenditori della cooperativa stessa, diventando così protagonisti della vita sociale dell'azienda in cui si lavora;
- partecipazione sociale: essere soci di una cooperativa significa condividere i bisogni e unire le forze per raggiungere un fine comune. Per questo, tutti i soci hanno pari diritti e doveri, e devono avere le stesse possibilità di esercitarli;
- opportunità sociali: un lavoratore diventa socio della cooperativa acquistando quote di capitale sociale. Questo significa investire nell'impresa, sostenerne l'attività e condividerne motivazioni e finalità. In cambio il socio riceve diverse opportunità e vantaggi esclusivi;
- welfare aziendale: i soci godono di un insieme di benefit e opportunità non monetari volti a sostenere il reddito e migliorare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie.

Coopservice: la mutualità come valore
Coopservice continua a sviluppare politiche sociali in grado di assicurare vantaggi e opportunità concrete ai soci lavoratori che investono nella cooperativa e ne condividono valori e obiettivi.

Il presidente di Coopservice, Roberto Olivi afferma: "La nostra sfida è mantenere e rafforzare la nostra fisionomia di cooperativa a vasta base sociale e contribuire a contrastare quei fenomeni di uso illegale della forma cooperativa e quelle degenerazioni che sono emerse in tempi recenti."

Questo intervento mostra perfettamente l'importanza della mutualità prevalente, ossia il primato dei soci lavoratori nella cooperativa, che consente alla cooperativa di rientrare, a tutti gli effetti, nello status di cooperativa con le regole ed i benefici conseguenti.

(Di Coopservice 30 Maggio 2019)

Riunitosi oggi nella sede del Distretto l'Osservatorio, visti i dati idrologici complessivi in peggioramento ed in considerazione delle scarse precipitazioni previste per i prossimi giorni ha emesso un nuovo bollettino per il comprensorio dalla Valle d'Aosta alle Marche.

PARMA, 5 Luglio 2019 -

L'Osservatorio sulle crisi idriche dell'Autorità distrettuale del Fiume Po – Ministero Ambiente, convocato nei giorni scorsi dal Segretario Generale Meuccio Berselli, si è riunito stamane nella sede dell'ente chiamando a raccolta tutti i portatori d'interesse del comprensorio dalla Val d'Aosta alle Marche. Al centro dell'approfondimento degli addetti ai lavori c'è stato l'esame analitico di tutti i dati tecnico-scientifici raccolti nelle ultime ore nei vari bacini e sottobacini del territorio.

Ciò che è emerso, condiviso da istituzioni regionali e partners presenti, è il peggioramento del generale contesto delle portate idrologiche dei corsi d'acqua nell'ultimo periodo, nonostante in alcune aree siano cadute precipitazioni. Il livello di allerta è quindi passato al colore giallo anche in considerazione delle previsioni metereologiche per la prossima settimana.

Tra gli altri, particolarmente significativi, si evidenziano alcuni dati specifici (dettagli interamente consultabili nel Bollettino in allegato): la portata in località Pontelagoscuro (Ferrara) di 794 metri cubi al secondo, tende a registrare progressive e possibili diminuzioni fino a 300 metri cubi al secondo nelle prossime ore, attestandosi sui valori evidenziati in uno degli anni più siccitosi come il 2007. Al contempo, pur essendo ancora sufficientemente alto il livello dei grandi laghi Alpini (volume di circa 90 % - esempio: lago Maggiore 1,25mt sullo zero idrometrico di Sesto Calende – VA- ) e quello delle dighe per la produzione di energia idroelettrica, si rilevano temperature decisamente sopra la media stagionale del periodo e dunque maggiormente incidenti sui flussi e sul complessivo fabbisogno e prelievo per i diversi utilizzi. Sul Delta del Po questo insieme di fattori potrebbe far aumentare contestualmente il fenomeno dell'intrusione del cuneo salino nelle acque interne fino al 30%. Al termine dell'incontro di oggi il Segretario Generale dell'Autorità distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli ha fissato un'ulteriore riunione dell'Osservatorio sulle crisi idriche tra quindici giorni per la verifica aggiornata dei livelli idrometrici e previsioni.

Nuovo reparto di Ortopedia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. Con il rilevante contributo della Fondazione Cuvier Boni sono stati riqualificati oltre 1000 metri quadrati al 4° piano del corpo storico. Giunge a compimento la prima parte del progetto che, dal 2020, vedrà allo stesso piano anche la specialità riabilitativa per un totale di 72 posti letto.

Reggio Emilia 

Si è svolta questa mattina alla presenza delle autorità e della cittadinanza l’inaugurazione del nuovo reparto di Ortopedia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. La sua attivazione completa la prima fase del progetto di riqualificazione del quarto piano di uno dei corpi storici dell’ospedale (Corpo C).

I lavori hanno interessato 1.100 metri quadrati dei complessivi 2.180 previsti dal progetto di collocazione, al medesimo piano, delle Strutture di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e del settore ortogeriatrico, progetto che arriverà a compimento entro il prossimo anno e che ha goduto del rilevante contributo di 2 milioni di euro da parte della Fondazione Cuvier Boni di Reggio Emilia. Si tratta di uno degli interventi di ristrutturazione dei fabbricati storici dell’Ospedale che può contare complessivamente su oltre 9 milioni di euro di finanziamenti statali e regionali.

Le 18 stanze di degenza del nuovo reparto ospitano 42 posti letto e sono dotate di servizi igienici dedicati.  A queste si affiancano locali di servizio e di supporto. L’intervento ha creato spazi di degenza confortevoli dal punto di vista alberghiero e razionali da quello dell’organizzazione dell’assistenza, superando i limiti posti dall’età dell’edificio costruito oltre 50 anni fa. L’adeguamento alle normative sui requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi e di miglioramento degli standard di accoglienza ha reso necessario: ottimizzare l’accessibilità a stanze e servizi igienici attraverso varchi più ampi; rifare le finiture interne, gli infissi, gli impianti di climatizzazione e sicurezza; razionalizzare gli assetti logistici e distributivi.

“È motivo di grande soddisfazione e orgoglio essere qui oggi per l’inaugurazione di questo nuovo reparto, parte di un’opera di riqualificazione che renderà sempre più l’Arcispedale punto di riferimento d’eccellenza della nostra sanità- ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini-. Parliamo di un intervento realizzato anche grazie a una straordinaria collaborazione, non solo economica, tra pubblico e privato, con i finanziamenti regionali e statali e il rilevante contributo della Fondazione Cuvier Boni, che desidero ringraziare di cuore. Da parte nostra- ha aggiunto il presidente- continuiamo sulla linea che abbiamo tracciato sin qui: costruire nuovi ospedali laddove necessario, ammodernare quelli esistenti e assumere nuovi medici, infermieri e operatori per migliorare ulteriormente i servizi ai cittadini. Questa è la sanità che vogliamo e per cui continuiamo a lavorare, senza accontentarci dell’esistente, che pure colloca già l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia”.

nuova-ortopedia-reggioemilia.jpg

Al centro Nino Giordano Ruffini, a sinistra Giammaria Manghi e Luca Vecchi, a destra Giorgio Zanni; alle loro spalle, da destra; il Presidente Stefano Bonaccini, Giorgio Mazzi, Direttore del Presidio ospedaliero provinciale, Ettore Sabetta, Direttore del Reparto di Ortopedia.

 “La scelta di sostenere questo progetto – ha ricordato l’avv. Nino Giordano Ruffini, Presidente della Fondazione Cuvier Boni - è avvenuta in piena coerenza con gli scopi istituzionali della Fondazione, attenta da sempre, per volontà statutaria dello stesso cav. Boni, alla cura e al benessere della popolazione anziana. Crediamo che una donazione come questa sia un esempio di valorizzazione sociale della ricchezza privata”.

La somma messa a disposizione dalla Fondazione ha coperto gli oneri di progettazione esecutiva e di realizzazione dell’intervento nonché la dotazione di attrezzature sanitarie. 

“La riqualificazione degli edifici storici, per quanto complessa, rappresenta un traguardo importante perché tende a valorizzare il patrimonio di cui l’Azienda dispone. Questa generosa donazione conferma il sostegno del nostro territorio ai servizi pubblici e ai nostri professionisti” ha sottolineato il Direttore generale dell’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia Fausto Nicolini.

 

Il progetto del 4° piano del Corpo C

Il progetto di nuova collocazione ad uno stesso piano delle Strutture di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e del settore ortogeriatrico, nato nel 2016, trae origine dall’osservazione del progressivo invecchiamento della popolazione (nella nostra provincia la percentuale di ultrasessantacinquenni supera il 20%). Il cambiamento, particolarmente evidente nel corso dell’ultimo ventennio, ha visto crescere il numero di pazienti anziani che incorrono in traumi (circa 1.000 presi in carico annualmente dai due reparti) e necessitano, pertanto, di interventi ortopedico-riabilitativi. Il progetto intende ottimizzare l’assistenza ospedaliera a questa fascia di popolazione, rendendo coerente anche dal punto di vista logistico l’interazione tra le specialità interessate, dal trattamento chirurgico alla riabilitazione, per favorire un quanto più rapido recupero dell’autonomia del paziente e ridurre le complicanze date da degenza e allettamento.

La soluzione del 4° piano del Corpo C, razionale dal punto di vista planimetrico, riduce i percorsi orizzontali e agevola i collegamenti per linee verticali, favorendo l’incontro tra professionisti e la gestione collegiale dei casi. La vicinanza delle palestre facilita, inoltre, i percorsi di pazienti e operatori.

Gli spazi interessati dall’intervento sono 2.180 metri quadrati collocati al 4° piano del Corpo C dell’ospedale. Allo stesso piano dell’attiguo Corpo B, già oggetto di riqualificazione nel 2015, sono ospitati 17 tra studi medici e ambulatori e il settore post-operatorio (room) ortopedico.

Entro il 2020 sarà realizzata la riqualificazione dei restanti 1.080 metri quadrati del piano con l’allestimento di ulteriori 6 posti letto ortopedici e del nuovo Reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa dotato di 24 posti di degenza che porteranno a 72 letti la capienza complessiva del quarto piano. Il risultato vedrà ambienti a comfort alberghiero migliorato con benefici significativi sulla qualità di vita dei pazienti ricoverati.

Il progetto comporta un investimento complessivo di 3 milioni 924 mila euro, 2 milioni dei quali sono stati donati dalla Fondazione Cuvier Boni. La restante parte è attinta da Fondi Ministeriali assegnati nell'ambito dell'accordo di programma 2012. La somma messa a disposizione dalla Fondazione ha coperto gli oneri di progettazione esecutiva e realizzazione dell’intervento e di acquisizione delle attrezzature sanitarie.

 

La Fondazione Cuvier Boni

Istituita nel 2009 per testamento del Cavaliere Cuvier Boni, la Fondazione è un ente di diritto privato riconosciuto con provvedimento della Giunta della Emilia-Romagna. Cuvier Boni, deceduto nel 2007, era originario di Rosano di Vetto in provincia di Reggio Emilia. Imprenditore tessile profondamente legato al territorio della montagna reggiana, il Cavalier Boni ha dato esempio di alto valore sociale e umano con opere di rilevanza per la comunità, quali la casa protetta per anziani inaugurata a Vetto nel 1994 e intitolata alla memoria della moglie Maria Boni Spaggiari La Fondazione, memore del suo esempio, prosegue il cammino tracciato, potendo contare sulla disponibilità del cospicuo patrimonio oggetto del lascito testamentario. Attivo nei settori di interesse statutario, l’ente dedica attenzione a interventi di rilevanza sociale a favore dei soggetti più fragili e degli anziani, a fianco di Istituzioni e Associazioni di Volontariato. Significativa la donazione della Risonanza Magnetica dell’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti, nel 2010, in occasione dell’ampliamento del Reparto di Diagnostica per Immagini e il contributo di due ecografi portatili, nel 2011, al Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. Del Consiglio Direttivo della Fondazione fa parte il Presidente Avv. Nino Giordano Ruffini e due componenti che sono espressione del Comune di Reggio Emilia e della Curia Vescovile. La sede legale è in Piazza della Vittori n.1 a Reggio Emilia.

 

Lunedì 8 luglio iniziano i lavori di ripristino della pavimentazione in porfido in via XXII Luglio. Fasi delle modifiche alla viabilità.

 
Parma, 5 luglio 2019 -
 
Da lunedì via XXII luglio sarà interessata dai lavori di rifacimento del porfido.
I lavori andranno ad interessare il tratto di strada XXII Luglio, tratto compreso tra stradone Martiri della Libertà e borgo Regale, per fasi successive così organizzate per limitare al minimo i disagi.
 
Dalle ore 09:00 del 08/07/2019 al 26/07/2019, dalle 00:00 alle 24:00 :
 
Fase 1)
 
Strada XXII Luglio – da Stradone Martiri della Libertà a Via Linati intersezione esclusa –
Istituzione del divieto di circolazione.
Destituzione stalli di sosta, compresi ciclomotori e motocicli e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati.
Borgo Padre Onorio – all’intersezione con Via Primo Groppi
Destituzione stalli di sosta e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata.
Borgo Padre Onorio – da Via Primo Groppi a Stradone Martiri della Libertà
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza SudàNord
Via Madre Anna Maria Adorni
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza EstàOvest
 
In questa fase quindi i veicoli che normalmente percorrono  accedono a strada XXII Luglio da stradone Martiri della Libertà verranno deviati sul seguente percorso:
Stradone Martiri della Libertà à borgo Primo Groppi à strada XXII Luglio.
 
Conseguentemente alla predetta deviazione avremo quindi l’inversione del senso di marcia di borgo Padre Onorio nel tratto compreso  Stradone Martiri della Libertà e Borgo Primo Groppi, e via Madre Anna Maria Adorni.
 
Fase 2)
 
Strada XXII Luglio – da Via Linati  a Via Madre A.M. Adorni escluse intersezioni –
Istituzione del divieto di circolazione.
Destituzione stalli di sosta, compresi ciclomotori e motocicli e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati.
 
Borgo Padre Onorio – all’intersezione con Via Primo Groppi
Destituzione stalli di sosta e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata.
 
Borgo Padre Onorio – da Via Primo Groppi a Stradone Martiri della Libertà
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza SudàNord.
 
Via Madre Anna Maria Adorni
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza EstàOvest.
 
Strada XXII Luglio – da Via Linati a Stradone Martiri della Libertà
Inversione del senso di marcia, con nuova direzione di percorrenza NordàSud.
 
In questa fase avremo la stessa deviazione della precedente fase per i veicoli in accesso alla ZTL fatto salvo consentire ai veicoli in uscita da via Linati di immettersi in strada XXII Luglio direzione stradone Martiri della Libertà
 
Fase 3)
 
Strada XXII Luglio – da Via Primo Groppi esclusa a Borgo Regale escluso –
Istituzione del divieto di circolazione.
Istituzione del senso unico alternato nei restanti tratti.
Destituzione stalli di sosta, compresi ciclomotori e motocicli e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati.
 
Borgo Regale
Inversione del senso di marcia, con nuova direzione EstàOvest
 
Borgo Padre Onorio – da Via Primo Groppi a Borgo Regale
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza SudàNord.
 
Via Primo Groppi
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza OvestàEst.
Destituzione degli stalli di sosta e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata.
 
Questa fase vedrà la riapertura dell’accesso di strada XXII Luglio da stradone Martiri della Libertà, pertanto i veicoli diretti a Nord verranno deviati sul seguente percorso:
Borgo Primo Groppi à Borgo Padre Onorio direzione Borgo Regale à Borgo Regale à strada XXII Luglio.
 
Questa fase quindi comporterà l’inversione del senso di marcia di Borgo Primo Groppi, Borgo Padre Onorio tratto compreso tra Borgo Primo Groppi e borgo Regale e borgo Regale.
 
Fase 4), per una durata di 5gg
 
Intersezione Strada XXII Luglio/Borgo Regale/Borgo Felino
Istituzione del divieto di circolazione.
Istituzione del senso unico alternato nel tratto da Via Primo Groppi al cantiere.
 
Borgo Padre Onorio – da Via Primo Groppi a Borgo Regale
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza SudàNord
 
Via Primo Groppi
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza OvestàEst
 
Strada XXII Luglio – da Borgo Riccio a Borgo Felino
Borgo Regale
Borgo Felino – da Borgo Tommasini a Strada XXII Luglio –
Istituzione del senso unico alternato.
 
Borgo Felino – da Vicolo dei Mulini a Borgo Tommasini
Inversione del senso di marcia, con nuova direzione di percorrenza Ovestà Est
Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati.
 
Via Linati
Inversione del senso di marcia con nuova direzione percorrenza EstàOvest
Destituzione stalli ciclomotori all’intersezione con Borgo Felino e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata
 
Vicolo dei Mulini
Borgo Tommasini – da Borgo Riccio a Borgo Felino
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza SudàNord.
 
Borgo Riccio da Parma – da Borgo Tommasini a Strada XXII Luglio
Inversione del senso di marcia con nuova direzione di percorrenza OvestàEst..
 
Borgo Tommasini – lato Est, all’intersezione con Borgo Felino
Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati
 
Questa fase della durata di circa 5 giorni lavorativi, Sarà la più impattante dato che verrà chiuso al traffico l’intersezione posta tra strada XXII Luglio, borgo Regale e Borgo Felino, conseguentemente i veicoli verranno deviati sulle seguenti direttici:
Strada XXII Luglio à via Linati à vicolo dei Mulini à borgo Felino à borgo Giacomo Tommasini à borgo Riccio da Parma.
 
Alternativamente potranno seguire anche il seguente percorso alternativo:
Strada XXII Luglio à Borgo Primo Groppi  à borgo Padre Onorio direzione borgo Regale.
 
Questa fase quindi comporterà l’inversione del senso di marcia dei seguenti tratti stradali: via Linati, Vicolo dei Mulini, Borgo Giacomo Tommasini tratto compreso tra borgo felino e borgo Riccio da Parma, Borgo Riccio da Parma tratto compreso tra borgo Giacomo Tommasini e strada XXII Luglio, borgo Primo Groppi e Borgo Padre Onorio nel tratto compreso tra borgo Primo Groppi e borgo Regale.
Infine i tratti di strada afferenti all’intersezione oggetto di cantiere verranno messi a senso unico alternato e più precisamente: Borgo Regale, Borgo felino (tratto compreso tra strada XXII Luglio e borgo Giacomo Tommasini, e strada XXII Luglio nel tratto compreso tra Borgo Primo Groppi e borgo Regale.
 
Per tutta la durata del cantiere verrà destituita dell’isola ambientale Borgo Tommasini, Borgo Santa Chiara e Via Sauro e contestuale disattivazione del sistema di rilevamento elettronico dei transiti.
 
I titolari di posto auto interni, nei momenti di inagibilità dei relativi passi carrabili, potranno ottenere titoli di sosta in ZTL 2 e Zona 7, rivolgendosi allo sportello Infomobility presso il Centro Servizi al Cittadino del DUC.
 

Il Consorzio sarà presente con il proprio stand all'ingresso di piazza Castello, posizione 90. Saranno tre giorni alla scoperta della Dop con percorsi educativi, giochi interattivi e una caseificio dal quale comprare il Parmigiano Reggiano direttamente dalle mani del produttore

Reggio Emilia, 2 luglio 2019 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà partner di Villaggio Coldiretti, la grande fattoria urbana che sorgerà a Milano dal 5 al 7 luglio 2019 tra piazza del Cannone e piazza Castello. Un'area di 200mila metri quadri che accoglierà decine di migliaia di agricoltori provenienti da tutta Italia per far conoscere il lavoro, le produzioni e le ricette della tradizione Made in Italy.

Il Consorzio sarà presente a Villaggio Coldiretti con uno stand situato all'ingresso di piazza Castello – posizione 90. Lo spazio ospiterà per tutta la durata della manifestazione un caseificio presso il quale sarà possibile degustare diverse stagionature di Parmigiano Reggiano e acquistare il formaggio direttamente dalle mani del produttore.

Nello stand sarà inoltre presente un percorso educativo che, tramite pannelli illustrati, racconterà a foodies e curiosi il mondo del Re dei Formaggi: dalle caratteristiche di ciascuna biodiversità all'alimentazione delle bovine, passando per le peculiarità delle diverse stagionature. Alla fine del percorso, visitatori, appassionati e famiglie avranno la possibilità di mettere a prova le proprie conoscenze, e quelle appena acquisite, con un gioco interattivo.

"Anche quest'anno saremo presenti a Villaggio Coldiretti, la vetrina ideale per il Parmigiano Reggiano – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – la cui filiera produttiva coinvolge 50mila persone e 2.820 allevamenti per 1,92 milioni di tonnellate di latte prodotto, pari al 15,9% della produzione nazionale. Il Consorzio è entusiasta di partecipare all'evento per mettere in mostra le caratteristiche uniche del Parmigiano Reggiano: un formaggio prodotto oggi come nove secoli fa, con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e da sempre senza additivi e conservanti".

L'ingresso a Villaggio Coldiretti è libero. Per info: www.villaggio.coldiretti.it 

 

Nicola_Bertinelli_presidente_1.jpg

Dopo un anno in controtendenza, nel 2019 ripreso l’andamento, pur meno accentuato rispetto al dato nazionale. Nuovi nati: 4 su 10 figli di stranieri.
 
Modena -

Dopo un 2018 in controtendenza, con un aumento delle nascite dell’1,6 per cento rispetto all’anno precedente, anche nella città di Modena nei primi mesi del 2019 è ripresa la tendenza al calo delle nascite, pur con un andamento meno accentuato rispetto al dato nazionale che l’Istat ha certificato in un meno 4 per cento nel 2018 rispetto al 2017.

Nel primo semestre 2019 Modena, infatti, ha un calo del 3,4 per cento, con 719 nati contro i 744 dell’anno scorso e i 730 del 2017. Nel 2018 i nati a Modena sono stati 1484 con un aumento rispetto al 2017 quando erano stati 1461, comunque in forte calo, però, rispetto agli anni precedenti: 1.582 nel 2016, 1.574 nel 2015 e 1.578 nel 2014.

“Le nascite – spiegano i responsabile del servizio Statistica del Comune - negli ultimi due anni sono state inferiori alle 1.500 unità con un forte calo rispetto ai periodi precedenti mentre, a causa di una popolazione sempre più anziana, il numero dei morti si è attestato, nell’ultimo quadriennio, al di sopra delle 2 mila unità, con un saldo naturale (nati meno morti) di oltre 500 unità, compensato, quest’ultimo, da un elevato saldo migratorio, simile a quelli che si registravano prima del 2009”.

Dall’analisi dei dati, inoltre, emerge che “la propensione delle donne residenti a Modena a procreare, negli ultimi anni, in generale è sostanzialmente immutata (il tasso di fecondità nel 2018 e dell’1,16). Le nascite stanno invece diminuendo: questo è dovuto alla diminuzione del numero di donne residenti in età feconda (tra i 15 ed i 49 anni, che fanno figli in media intorno ai 33 anni) effetto della cosiddetta crescita zero registratasi a Modena negli anni ’80 e 90, nonché alla diminuzione delle residenti di cittadinanza straniera in età feconda, responsabili, negli ultimi anni, di oltre il 40 per cento delle nascite”.

Nel 2018, infatti, ogni dieci nati a Modena quattro bambini avevano almeno uno dei genitori di origine straniera (31,1 per cento entrambi stranieri, 10,6 per cento solo uno straniero) confermando una tendenza ormai decennale: nel 2009 i nuovi nati con entrambi i genitori italiani rappresentavano il 63,8 per cento, una quota che andata progressivamente calando fino al 51,5 per cento del 2016 e assestandosi poco sotto al 60 per cento nel 2018.

 

 
 
 

Sviluppo. Emilia-Romagna attrattiva: 17 Gruppi e imprese pronti a investire oltre 56 milioni di euro nei settori automotive, biomedicale, meccatronica, mobilità sostenibile. Insediamenti, due centri di ricerca e 521 nuovi posti di lavoro. Anche la mitica Isotta-Fraschini decide di ripartire dalla Motor Valley emiliana. Conclusa la selezione dei progetti presentati col terzo bando della legge 14/2014 per la promozione degli investimenti nel territorio: 22 milioni il contributo della Regione. Anche Ferrari e Lamborghini realizzeranno ulteriori investimenti e assunzioni. Centri ricerche della Vis Hydraulics a Serramazzoni (Mo), per valorizzare gli scarti di produzione, e di Imal a Modena, per la sensoristica dei sistemi oleodinamici. Il 13% degli investimenti, per 7 milioni di euro, in aree montane. 

Bologna -

Dopo 70 anni, riparte dall’Emilia-Romagna lo storico marchio milanese Isotta-Fraschini. Nata all’ombra della Madonnina nel 1900, la casa automobilistico insedierà due nuovi stabilimenti lungo la Via Emilia, uno a Bologna e uno a Modena, per progettare e realizzare autovettura elettriche “intelligenti” ad elevatissime prestazioni. Ma nella Motor Valley emiliana continueranno a investire in ricerca la Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, la Ferrari di Maranello e la Vrm (storica casa produttrice di sospensioni moto), prevedendo centinaia di nuove assunzioni di alto livello. Questo in una terra che può contare su professionalità formate nella Motorvehicle University of Emilia-Romagna (MUNER), voluta dalla Regione Emilia-Romagna mettendo insieme i quattro atenei del territorio emiliano-romagnolo e le case motoristiche che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo, con le loro radici storiche qui, nel territorio: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1 Team, HPE Coxa, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso. E poi anche la realizzazione di due nuovi centri di ricerca (entrambi nel modenese), uno per lo sviluppo di tecnologie sul riutilizzo di scarti dei prodotti lignei e vegetali e l’altro per sistemi oleodinamici. Ma anche rilevanti investimenti nel settore biomedicale, dell’intelligenza artificiale, del risparmio energetico, della mobilità sostenibile e della logistica

Sono gli investimenti che saranno realizzati in Emilia-Romagna - fra Bologna, Modena e Reggio Emilia - per oltre 56 milioni di euro con un cofinanziamento a fondo perduto della Regione pari a quasi 22 milioni di euro e l’assunzione di 521 nuovi lavoratori di cui quasi la metà laureati. I progetti presentati da 17 imprese (di cui 5 con proprietà straniera), e approvati dalla Giunta regionale, sono stati selezionati attraverso il terzo bando per l’attrattività, misura prevista dalla legge regionale 14 del 2014 sulla “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”, uno strumento normativo che porta a procedure definite e tempi certi, puntando sulla collaborazione fra istituzioni e imprese.

“Siamo di fronte a realtà imprenditoriali importanti che decidono di potenziare la loro presenza nella nostra regione, o che scelgono di venire qui- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Gruppi che in Emilia-Romagna trovano le condizioni per crescere, soprattutto in settori ad alto valore aggiunto, nei quali come Regione abbiamo investito puntando su formazione, ricerca e sviluppo, oltre alla rete regionale dei Tecnopoli, basata sul forte collegamento fra i nostri atenei e il mondo produttivo. In una logica di sistema che è quella del Patto per il Lavoro siglato con tutte le parti sociali: una concertazione sulle scelte per una crescita sostenibile che ci consente di essere fra le aree più innovative e attrattive nel Paese e a livello internazionale.  Le 17 imprese che intendono puntare sui nostri territori, dimostrano anche la validità degli strumenti normativi che mettiamo in campo, a partire dalla legge regionale per promuovere gli investimenti in Emilia-Romagna, che consente di avere procedure definite e tempi certi, puntando sulla collaborazione fra istituzioni e imprese. Tutto questo con l’obiettivo primario di creare nuovi posti di lavoro, qualificati e stabili, contrastando la precarietà ed estendendo i diritti”.

Le 17 imprese 

Le aziende che realizzeranno gli investimenti sono: Automobili Lamborghini Spa, Bellco Srl, Datalogic, Elettric 80(3 progetti), Eurosets Srl, Ferrari (3 progetti), Fev Italia Srl, Imal (1 progetto e 1 centro di ricerca), Injenia, Isotta Fraschini, Iungo Spa, Mind Srl, Nier Ingegneria Spa, Qura (5 progetti), System Logistics SpaVis Hydraulics Srl(1 progetto e 1 centro ricerche) e Vrm Srl

Nelle prossime settimane saranno sottoscritti gli “Accordi regionali di insediamento e sviluppo delle imprese” che daranno il via ai progetti d’investimento fissando, nel dettaglio, le modalità di intervento. Nel prossimo autunno, la Regione aprirà una seconda finestra dello stesso bando con a disposizione ulteriori 12 milioni di euro di finanziamenti a fondo perduto per nuovi investimenti in Emilia-Romagna.

“Il parterre dei Gruppi che hanno investito in Emilia-Romagna negli ultimi anni, anche grazie alla legge regionale sulla promozione degli investimenti, è cospicuo sia numeri sia nella qualità della proposta- aggiunge l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi-. E la risposta a questo terzo bando rafforza lo sviluppo del sistema produttivo e territoriale dell’Emilia-Romagna, nell’ottica di creare nuovo lavoro e buona occupazione, generando anche ricadute significative nelle filiere delle piccole e medie imprese, asse portante e fiore all'occhiello del nostro sistema economico”.

I risultati in sintesi

17 programmi di investimento (su un totale di 23 presentati) ammessi a finanziamento, per la metà riguardano il settore automotive (31,2 milioni di euro), il 25% il comparto delle tecnologie per la salute, il biomedicale, (circa 14 milioni di euro) e il 15% la meccanica e l’elettronica (8,5 milioni di euro). Il 13% degli investimenti previsti è realizzato in aree montane per complessivi di 7 milioni di euro di interventi e un contributo della Regione di quasi 3 milioni.

Si avvieranno due nuovi centri di ricerca dove le imprese potranno acquisire competenze e tecnologie in particolare nei settori della valorizzazione degli scarti di produzione (Vis Hydraulics a Serramazzoni, in provincia di Modena) e della sensoristica per sistemi oleodinamici (Imal a Modena).

I progetti dell’automotive puntano su attività di ricerca capaci di incrementare la competitività del settore e di collocarlo nei segmenti produttivi più avanzati. Presentate proposte per la realizzazione di super car che si orientino verso una maggiore sostenibilità e la possibilità di incrementare le prestazioni con l’utilizzo di tecnologie predittive. Previsti investimenti nella ricerca sui materiali che consentano un loro alleggerimento e un conseguente incremento dell’autonomia dei motori elettrici e ibridi. Per quanto riguardo le tecnologie predittive di assistenza alla guida, ricerca e investimenti si orientano verso la connettività ovvero la capacità di acquisire e condividere informazioni da parte delle diverse componenti del mezzo e verso la modalità e traduzione in comandi delle informazioni acquisite. 

Analogamente, i programmi di investimento del settore biomedicale mirano al posizionamento sul mercato di nuovi prodotti: gli investimenti proposti riguarderanno la ricerca e la prototipazione di device e tecnologie. Gli Accordi regionali di insediamento e sviluppo accompagneranno le imprese nell’incremento della loro competitività aumentando, al contempo, la dotazione tecnologica del sistema regionale. 

Anche nell’edizione 2019, viene confermata la vocazione del sistema produttivo regionale verso i settori della meccanica e delle apparecchiature ma anche la rilevanza degli investimenti nelle applicazioni tecnologiche nella gestione e nella movimentazione delle merci, così come nelle tecnologie per l’industria del legno. Presenti anche progetti in ambito informatico orientati allo sviluppo dell’Artificial intelligence attraverso i sistemi di machine learning. 

Tre anni di attrattività

Sommando le precedenti analoghe misure di promozione degli investimenti in Emilia-Romagna (una nel 2016 e una nel 2017) a quella appena approvata, gli investimenti realizzati salgono complessivamente a quasi 218 milioni di euro (con un contributo della Regione di circa 75 milioni) con 1.720 le nuove assunzioni e 35 programmi di investimento (13 progetti nel 2016, 5 nel 2017 e 17 nel 2019).

Fonte: Regione Emilia Romagna

 

78,4 milioni in più da gennaio a marzo. La Germania, primo mercato, cresce del 6%. Primato indiscusso alla metalmeccanica. Tutto ok per il tessile (+9,3%), alimenti e bevande (+18,5%).
 
Reggio Emilia -
 

Mentre si vanno ricomponendo gli organi di governo sulla base dei nuovi equilibri politici sanciti dalle elezioni del 26 maggio scorso, la UE economica premia le esportazioni reggiane con un rialzo del 4,4% nel primo trimestre 2019.

Secondo l’analisi all’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia su dati Istat, infatti, da gennaio a marzo le imprese del nostro territorio hanno esportato beni, negli altri 27 Paesi dell’Unione Europea, per un valore pari a 1,85 miliardi, mentre nell’analogo periodo del 2018 la cifra si era fermata a 1,77 miliardi. 

Oltre 78 milioni in più si sono dunque orientati verso un’area che ha assorbito 67,3% delle vendite di prodotti “made in Reggio Emilia” oltre frontiera. 

Germania, Francia, Regno Unito e Spagna si sono confermate ai vertici della graduatoria degli acquisti, assorbendo, con 1,14 miliardi, quasi i due terzi dell’intero export provinciale del trimestre.

Tra i dati più significativi – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – va segnalato l’incremento del 6% sul mercato tedesco, sul quale sono stati collocati beni per 407,7 milioni; indicatore esplicito dello storico apprezzamento della Germania nei confronti delle imprese reggiane, ma anche dell’efficacia delle iniziative di incoming che continuiamo ad alimentare proprio con gli operatori commerciali tedeschi, coinvolti anche in questi giorni in nuove iniziative per il comparto agroalimentare e il settore della meccanica-meccatronica”.

Molto buone anche le notizie provenienti dal Regno Unito, con un export reggiano salito a 211,6 milioni nel primo trimestre 2019 grazie ad un incremento del 13,9%. In crescita del 2,9%, poi, le esportazioni verso la Francia, con un saldo trimestrale a 365,3 milioni, mentre la Spagna, con 166,4 milioni, ha registrato dati stabili sui livelli 2018.

Dai dati elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio emerge anche l’ottimo posizionamento reggiano nei 13 Paesi di più recente adesione all’Unione Europea.

La graduatoria è guidata dalla Polonia (che si colloca anche al sesto posto assoluto) con 87,8 milioni, seguita dalla Romania con 50,3 milioni e un incremento del 13,7%. La Croazia, l’ultima nazione ad aver aderito all’Unione europea (2013), acquista prodotti reggiani per quasi 16 milioni (+2,4% rispetto allo stesso periodo del 2018) e si conferma al diciannovesimo posto. 

La graduatoria generale è chiusa da un Paese storicamente presente nella UE, cioè il Lussemburgo, che nel primo trimestre 2019 ha importato prodotti reggiani per poco più di 3 milioni di euro, ma un significativo incremento percentuale (+22,4%).

Quanto alle dinamiche dei settori, anche nel primo trimestre dell’anno i prodotti manifatturieri, con quasi 1,84 miliardi, hanno rappresentato la quasi totalità dell’export reggiano. 

In termini di valore, in testa (con un’incidenza superiore al 50%) si è confermata la metalmeccanica (938 milioni, con un incremento dell’1,7%), che occupa il primo posto in tutti i Paesi UE, eccezion fatta per Regno Unito, Cipro, Lettonia e Malta, verso i quali vanno prevalentemente merci del tessile-abbigliamento, e il Lussemburgo, al quale sono destinati prevalentemente prodotti ceramici.

Un quinto dell’export manifatturiero reggiano verso i Paesi della UE è rappresentato, infine, dai prodotti del tessile-abbigliamento che hanno raggiunto i 371 milioni (+9,3%); la ceramica, con 189 milioni, è apparsa in lieve flessione (-0,4%) rispetto al primo trimestre 2018, precedendo i prodotti dell'alimentare-bevande, apparsi in poderosa crescita, con un +18,5% e un valore pari a 115,7 milioni.

 

Export_UE-reggioemilia.png 
 

Dopo il successo della prima tappa a Milano lo scorso 20 giugno, si è tenuto oggi a Bologna un nuovo appuntamento con il roadshow organizzato dal Gruppo 24 ORE “Innovation Days – Le eccellenze del territorio”, per parlare del territorio dell’Emilia Romagna e delle sue eccellenze, delle realtà nell’ambito della ricerca, dei servizi, della meccanica, della manifattura e dell’agroalimentare che hanno saputo puntare sull’innovazione e che si pongono come protagoniste del cambiamento nel nostro paese.

I lavori hanno visto in apertura l’intervento del Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, del Presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, del Presidente di Confindustria Emilia Area Centro Valter Caiumi e del Presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
“L’Emilia Romagna è ripartita dopo il terremoto ad un tasso superiore rispetto alla fase precedente. Questa è una regione con altre come Lombardia e Veneto punto di riferimento per il paese intero” ha detto il Direttore del Sole 24 Ore Tamburini.

Siamo la prima regione per utilizzo dei fondi Europei – ha sottolineato il presidente della regione Emilia Romagna Bonaccini. “Così la disoccupazione qui è passata dal 9 al 5,4%”. Bonaccini nel corso del suo intervento a Innovation Days ha annunciato che 17 gruppi e imprese del territorio - operanti nei settori automotive, biomedicale, meccatronica e mobilità sostenibile - sono pronti a investire in Emilia-Romagna attraverso progetti per 56 milioni di euro che porteranno oltre 500 posti di lavoro. I progetti beneficeranno di un cofinanziamento a fondo perduto della Regione pari a quasi 22 milioni di euro e sono stati selezionati attraverso il terzo bando per l’attrattività, misura prevista dalla legge regionale 14 del 2014 sulla “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”.

Sulla propensione all’innovazione dell’Emilia Romagna si è soffermato anche il Presidente di Confindustria Emilia Area Centro Caiumi che ha sottolineato: “Il nostro modello poggia sull’innovazione e beneficia dell’apertura tra imprese, istituzioni e università”.
Il primo focus ha riguardato il ruolo svolto dalle politiche universitarie nel percorso di cambiamento di conoscenze e competenze e il rapporto con le realtà produttive del territorio: ne hanno discusso l’Amministratore Delegato di Hpe-Coxa Andrea Bozzoli, il Rettore Alma Mater Studiorium dell’Università di Bologna Francesco Ubertini e il Presidente e Amministratore Delegato di IMA Alberto Vacchi.
In particolare l’AD di IMA Vacchi ha evidenziato che “dobbiamo partire dalla formazione per creare i presupposti atti ad attivare le nuove tecnologie. La formazione per le discipline tecniche è fondamentale. Fatichiamo a trovare addetti da assumere nelle nostre aziende”.
A seguire Nicola Poleschi, Direttore Generale di Eon Reality, Eugenio Sidoli, Presidente di Philip Morris Italia, e Luca Vergani, CEO di Wavemaker Italia hanno discusso del ruolo giocato dalle multinazionali nello sviluppo dei distretti.

“La trasformazione digitale interessa non solo le multinazionali e le grandi aziende, ma in modo crescente anche le PMI che costituiscono la trama del tessuto produttivo italiano e che si trovano ad affrontare il problema di come accedere a dati e tecnologia e di come coniugarli per rendere efficienti le proprie attività, anche di comunicazione” ha sottolineato il Ceo di Wavemaker Vergani. “Su questo presupposto si basa il nostro approccio all’e-commerce: guardando all’esperienza di mercati più avanzati del nostro non possiamo che supporre che questo fenomeno sia destinato a crescere ancora e in modo rapidissimo, spinto da dati, AI e tecnologie come VR/AR che portano alla convergenza dei canali di vendita attraverso ibridazione ed immersive experience. Per affrontare questa evoluzione è fondamentale che i brand da un lato aumentino la comprensione del customer journey e dall’altro si attrezzino per approcciare l’e-commerce non più solo come canale di vendita, ma come un modo per costruire esperienza di marca. Wavemaker, che attraverso WM Momentum può contare su un’ineguagliabile conoscenza dei consumatori e dei loro percorsi d’acquisto, è oggi in grado di offrire alle aziende una consulenza end to end in tema e-commerce - con una metodologia ad hoc che può prevedere un’offerta di prodotti dedicata, politiche di pricing, specifiche tecniche di generazione di traffico e conversione online. La focalizzazione sul percorso d’acquisto dei consumatori da un lato, e l’approccio consulenziale su temi di content e tech dall’altro, sono infatti - fin dalla nascita di Wavemaker - l’elemento centrale della sua proposizione al mercato”.

Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord di UniCredit, e Roberto Fiorini, CEO di UniCredit Factoring, hanno quindi fatto un focus sull’importanza del binomio tradizione-innovazione per il Made in Italy e sul ruolo della banca nel supporto alle imprese del territorio. “Vivacità e agilità, capacità di innovarsi costruendo sulle basi solide della tradizione sono doti riconosciute e apprezzate delle imprese italiane che nel tempo hanno contribuito a costruire l’eccellenza del “Made in Italy” – ha sottolineato il CEO di UniCredit Factoring Fiorini -. Un’eccellenza saldamente legata alle realtà imprenditoriali dei territori che, dal nostro punto d’osservazione, soprattutto quando riescono ad organizzarsi in filiere veramente integrate secondo logiche di partnership strategica tra i diversi attori accrescono in maniera formidabile il proprio valore e vantaggio competitivo. È per questo che UniCredit affianca le imprese sviluppando anche soluzioni finanziarie innovative che tengano conto di queste dinamiche (al posto di peculiarità) e che possano contribuire concretamente alla stabilità, al rafforzamento e allo sviluppo delle filiere produttive. Ad esempio U-FACTOR, nuova linea di soluzioni agili e digitali che semplificano la gestione amministrativa e l'acceso al credito delle filiere produttive, supportando le aziende che hanno un’importante rete di fornitori nella gestione acquisti e pagamenti e rendendo la partnership più strategica e insieme funzionale”.

“Gli Innovation days – ha rimarcato il Regional Manager Centro Nord di UniCredit Burchi - costituiscono una testimonianza concreta di come il dialogo tra Università, imprenditoria e banca sia di vitale importanza per il nostro territorio. In particolare l'Emilia Romagna sta assumendo sempre più un ruolo di traino per l’economia del Paese, grazie alla capacità del “fare” e del sapersi innovare. In questo contesto una banca paneuropea di successo come UniCredit mette a disposizione del tessuto imprenditoriale tutta la solidità e le competenze necessarie per contribuire alla crescita. Abbiamo instaurato con le aziende un rapporto di fiducia che ci consente di essere partner e collaboratori anche per i percorsi che guardano all’export, ad esempio con il servizio Easy Export, e all’internazionalizzazione, forti della nostra presenza all’estero. Inoltre, con particolare riguardo all’innovazione, vogliamo sostenere le start up sin dalla fase di incubazione dei progetti, e in questo senso il programma UniCredit Start Lab, programma specifico lanciato dal nostro Gruppo nel 2014, è stato precursore nel capire l’importanza di guidare i progetti imprenditoriali “più giovani” che saranno le aziende di domani”.

I lavori di Innovation Days hanno quindi affrontato il tema delle opportunità in termini di creazione di lavoro offerte dall’innovazione tecnologica: su questo argomento si sono confrontati Alessio Bonfietti, fondatore di MindIT Solutions, Sonia Bonfiglioli, Presidente di Bonfiglioli Riduttori, e Alessandro Strada, Amministratore Delegato di Marposs.
L’innovazione gioca un ruolo importante se coniugata con un approccio focalizzato sulla sostenibilità: è su questo fronte che si è concentrato l’intervento del Presidente di Bio-on Marco Astorri.

Hanno quindi discusso delle nuove strade dell’innovazione Roberto Collavizza, Responsabile Sales Nord Est – Business di TIM, Stefano Menghinello, Direttore ricerche di ISTAT, Fabio Nalucci, Amministratore Delegato di Gellify, e Michele Poggipolini, Amministratore Delegato di Poggipolini.

“TIM riveste un importante ruolo quale abilitatore della trasformazione digitale per il mondo delle imprese, della pubblica Amministrazione e dei cittadini del nostro Paese. In tal senso si inserisce l’impegno per rendere disponibile la tecnologia mobile 5G, che favorirà lo sviluppo e la diffusione di nuovi servizi digitali grazie alle elevate prestazioni in velocità e latenza e alla possibilità di far comunicare milioni di device, sensori e persone” - ha sottolineato il Responsabile Sales Nord Est – Business di TIM Collavizza – “I nuovi servizi avranno un significativo impatto sulla qualità della vita nelle città in particolare negli ambiti della mobilità urbana, della sicurezza, dell’e-government, della salute, della sostenibilità ambientale, fino all’offerta turistica e all’entertainment”.

“L'Emilia Romagna conferma il proprio orientamento nella realizzazione di attività industriali o servizi ad elevato contenuto di conoscenza, mostrando/svelando al suo interno differenti vocazioni produttive tra Bologna città, Bologna provincia e resto della regione. I dati della rilevazione del censimento economici permanente, attualmente in corso, consentiranno di arricchire ulteriormente questo quadro informativo” ha aggiunto il Direttore ricerche di ISTAT Stefano Menghinello.

Il dibattito si è infine incentrato sulle filiere di eccellenza, tra servizi e produzione: ad approfondire il tema sono stati il Chief Financial Officer di Florim Ceramiche Giovanni Grossi, il Presidente di News Holland Agricolture Carlo Lambro, l’Amministratore Delegato di Alce Nero Massimo Monti e il Direttore Generale di BolognaFiere Antonio Bruzzone. “L’imprenditoria nazionale esprime, in Emilia Romagna un modello di distretti di assoluto prestigio per innovazione, flessibilità ed export – ha dichiarato Bruzzone –. Distretti con i quali BolognaFiere ha un confronto continuo e una stretta collaborazione ospitandone gli eventi espositivi leader internazionali che registrano, ogni anno, un numero crescente di operatori esteri da tutto il mondo a dimostrazione del valore del made in Italy. L’attività espositiva della nostra Società ben si inserisce nelle dinamiche industriali, diventandone strumento e partner per le strategie di business”.

Partner della tappa di Bologna, patrocinata da Confindustria Emilia Area Centro e realizzata in collaborazione con Regione Emilia Romagna, sono TIM, UniCredit, Rekeep, Coswell, Ima, Istat, BolognaFiere e Wavemaker.

Il prossimo appuntamento con gli Innovation Days del Gruppo 24 ORE sarà martedì 24 settembre a Verona.
Per informazioni sulle altre tappe www.ilsole24ore.com/innovationdays<http://www.ilsole24ore.com/innovationdays>.

Dallo scorso fine settimana il Parco di Roncolo, una delle mete ‘fuoriporta’ preferite dai reggiani, è tornato a disporre anche del terzo parcheggio. La Provincia di Reggio Emilia ha infatti concluso i lavori di ripristino della frana che, per lungo tempo, aveva inibito in parte l'uso dell’area. Con una spesa di 50.000 euro è stata stabilizzata la scarpata di valle che aveva ceduto, sono state realizzate opere di sostegno e si è posato su tutta l’area del misto granulare stabilizzato: da sabato scorso, pertanto, è stato dunque riaperto il parcheggio, uno dei tre (quello più a valle) a disposizione dei visitatori del Parco di Roncolo. 

Con il termine "welfare aziendale" si intende l'insieme di iniziative promosse dall'organizzazione con l'intento di fornire benefit ai propri dipendenti, al fine di migliorare le condizioni di vita per se stessi e per le proprie famiglie.

I sistemi di welfare aziendale sono applicati principalmente nei Paesi del nord Europa (Svezia, Finlandia, Germania) ma negli ultimi anni stanno vivendo una stagione straordinaria anche in Italia. Il sostegno al reddito privato, nel nostro Paese, si è diffuso solo recentemente, grazie ai vantaggi fiscali regolati dagli articoli 51 e 100 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Nonostante le poche esperienze documentate, il welfare aziendale si presenta come uno strumento polivalente vantaggioso sia per l'impresa, sia per il dipendente.

Welfare aziendale: i vantaggi per i dipendenti
Le iniziative a sostegno del reddito per i dipendenti apportano vantaggi all'impresa, poiché capaci di aumentare i benefici economici e la soddisfazione dei lavoratori che, come ormai noto, genera uno slancio positivo per la produttività e rafforza il senso di appartenenza.

I benefit previsti dai sistemi di welfare aziendale, cosiddetti flexible benefits, possono essere definiti contrattualmente oppure privatamente dal datore di lavoro, non sono monetari e si sommano allo stipendio. Tra quelli più noti troviamo gli abbonamenti per i mezzi di trasporto, i corsi di formazione, i buoni acquisto, ma anche le polizze sanitarie, i rimborsi per le spese scolastiche o gli abbonamenti per cinema e teatro.

Il vantaggio che i dipendenti ottengono è sia economico, sia legato alla soddisfazione personale. Attraverso queste politiche i lavoratori godono di servizi di sostegno al reddito altrimenti assenti, aumentano il proprio potere d'acquisto e migliorano il benessere personale e familiare. Ricerche a riguardo, evidenziano come tutto ciò favorisca la soddisfazione professionale e relativo miglioramento della vita in azienda e personale nel contesto familiare.

Secondo una indagine condotta da IPSOS nel 2017, in merito alla natura dei benefits, risulta che il 59% degli intervistati apprezza molto i benefici rivolti a tutta la famiglia: contributi per tasse o libri scolastici, rette degli asili nido, baby sitter e campi estivi, ma anche servizi per la cura degli anziani.

Le leggi di stabilità del 2016 e del 2017 hanno determinato alcune novità a favore dello sviluppo del welfare aziendale:

- introduzione della tassazione agevolata del 10% sui premi di produttività fino ad un massimo di 3.000 euro;
- aumentato del tetto massimo di reddito per poter beneficiare della tassazione agevolata (80.000 euro);
- estensione ad numero maggiore di "strumenti" di welfare aziendale gli sgravi fiscali relativi al versamento dell'IRPEF ;
- dal 2018 i benefits riguardano anche l'acquisto o il rimborso degli abbonamenti per il trasporto pubblico.

Welfare aziendale: i vantaggi per l'impresa
Nonostante ci siano i presupposti per far decollare il welfare aziendale, gli episodi in Italia sono ancora limitati e riguardano maggiormente le grandi imprese situate al nord e al centro dello Stivale. Per favorire la diffusione del sistema privato di sostegno al reddito, sono sempre più frequenti bandi regionali e piani nazionali di sostegno alla sperimentazione di pratiche di welfare.

È importante sapere che le aziende che decidono di attuare sistemi di Welfare godono di vantaggi fiscali, secondo Giulia Mallone – "le ricerche economiche calcolano che il misuratore di impegno del lavoratore (employee engagement index) aumenti del 30% quando il welfare viene introdotto e del 15% quando un servizio già esistente viene migliorato. Le misure di welfare erogate nel rispetto del quadro normativo vigente consentono la completa deducibilità dei costi per l'azienda e non concorrono alla formazione di reddito di lavoro per il dipendente. Anche grazie a questo trattamento fiscale di favore (per quanto meno vantaggioso di come calcolato nel resto d'Europa) il welfare aziendale consente di raggiungere tre obiettivi gestionali:

- l'aumento della retribuzione reale dei lavoratori, senza corrispettivo aggravio del costo del lavoro per unità di prodotto;
- il miglioramento del clima aziendale, del benessere dei lavoratori e del loro potere d'acquisto, con effetti diretti sulla riduzione dell'assenteismo, dei costi di inefficienza e con un innalzamento dell'orgoglio di appartenenza;
- l'ottimizzazione dell'impatto fiscale e contributivo del compenso non monetario sia per i lavoratori che per l'impresa.

Welfare aziendale nel DNA di Coopservice
In Italia i "flexible benefits" sono ancora poco diffusi. Lo testimonia il Rapporto Welfare Index PMI 2017, che ha evidenziato come solo il 5,8% delle PMI li utilizzi, ma per Coopservice il welfare è da sempre nel DNA dell'azienda.

Offrire benefit non monetari volti a sostenere il reddito e migliorare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie è un impegno concreto; soci e i dipendenti possono accedere ad iniziative dedicate in base al loro status.

In particolare, i soci beneficiano di opportunità sociali come la rivalutazione e la remunerazione della quota sociale, il prestito sociale e il ristorno (istituto giuridico attraverso il quale si realizza la mutualità), oltre a godere di prestazioni aggiuntive di sanità integrativa e previdenza.

Altre iniziative sociali, alcune estese solo a determinate condizioni anche ai dipendenti, offrono un supporto ed un sostegno economico alle famiglie:

- borse di studio per i figli studenti meritevoli;
- convenzioni per centri estivi per bambini e ragazzi;
- viaggi e vacanze a condizioni vantaggiose;
- sconti e convenzioni riservate per l'acquisto di beni e servizi;
- concorsi a premi per esaltare i talenti artistici e le abilità personali.

Dal 2017 è stato costituito un Fondo di solidarietà riservato ai soci e alle loro famiglie con l'obiettivo di fornire un aiuto concreto in caso di forti difficoltà come gravi malattie, lutti, spese mediche non coperte da fondi sanitari, assistenza ai familiari ricoverati, acquisto di presidi sanitari.

Di Coopservice 27 Maggio 2019

 

Segnali di rallentamento dell'economia regionale. Il clima di fiducia è in leggero peggioramento e emergono le prime flessioni per la produzione, per il fatturato e gli ordinativi.

Unioncamere Emilia-Romagna: Si riscontra un rallentamento. È necessario proseguire con convinzione nel valorizzare le capacità distintive dei settori e delle imprese manifatturiere
Intesa Sanpaolo: Continua la crescita robusta del credito alle famiglie mentre si fermano i prestiti all'industria e calano i finanziamenti a medio-lungo termine per investimenti in macchinari, in conseguenza della debolezza del quadro economico

Confindustria Emilia-Romagna: L'economia regionale comincia a risentire del clima di fiducia in peggioramento. Occorre uscire dalla campagna elettorale permanente e dare certezze all'economia. Dal Governo ci aspettiamo interventi di medio e lungo periodo che puntino alla crescita e a far ripartire gli investimenti pubblici e privati

Nei primi tre mesi del 2019 emergono segnali di rallentamento per produzione, fatturato e ordini per l'industria manifatturiera. Performance positive per i settori legno e mobile, ancora segno positivo per industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto, stop nell'industria alimentare, flessione per metallurgia e lavorazioni metalliche, rosso per la moda.
Le esportazioni crescono, ma con un ritmo più lento.

È questa l'immagine dell'economia regionale che si evidenzia dall'indagine congiunturale sul primo trimestre 2019 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

In base ai risultati della rilevazione, si registra un rallentamento della dinamica produttiva delle piccole e medie imprese dell'industria in senso stretto dell'Emilia-Romagna che si riduce dello 0,7 per cento rispetto all'analogo periodo del 2018, con una chiara inversione di tendenza rispetto ai tre mesi precedenti (+0,6 per cento).
Così è anche per il valore delle vendite che si è ridotto dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018, subendo un'inversione di tendenza rispetto al risultato del trimestre precedente (+1,3 per cento), più marcata rispetto alla produzione.
Al rallentamento della dinamica della produzione e del fatturato, interno ed estero, e si è associato un appesantimento della tendenza negativa del processo di acquisizione degli ordini, che ha subìto una flessione tendenziale dell'1,9 per cento. Si tratta di un segnale prospettico piuttosto negativo. Anche i soli ordini pervenuti dall'estero hanno subito un ulteriore peggioramento rispetto del trimestre precedente (-0,4 per cento), accusando una flessione tendenziale dell'1,0 per cento.

Il grado di utilizzo degli impianti si è attestato al 76,3 per cento, un dato leggermente inferiore rispetto al livello del 77,8 per cento riferito allo stesso trimestre dell'anno precedente.
Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini risulta pari a 10,3 settimane, in calo rispetto al dato del trimestre precedente (10,9 settimane).
Riguardo ai settori, la crescita della produzione più rapida si riscontra nella piccola industria del legno e del mobile che registra l'aumento del fatturato (+1,8 per cento). Resta il segno positivo nelle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto. L'industria alimentare si arresta: il fatturato non riesce a salire più dello 0,2 per cento. Flette lievemente l'aggregato delle altre industrie manifatturiere, si riduce per la metallurgia e le lavorazioni metalliche, mentre è profondo il calo per il sistema moda che vive la peggiore condizione congiunturale tra i settori considerati, con un crollo della produzione (-5,8 per cento) e del fatturato complessivo (-4,6 per cento).

Riguardo alle classi dimensionali, la flessione è stata generalizzata, ma è apparsa marcata la correlazione positiva tra attività e dimensione d'impresa: l'andamento congiunturale è risultato meno grave al crescere della dimensione aziendale. In particolare, per le imprese minori la produzione è scesa del 2,2 per cento, mentre la flessione della produzione non è andata oltre un -0,7 per cento per le piccole imprese e un -0,3 per cento per le imprese medio-grandi.

Con riferimento ai dati diffusi dall'Istat, le esportazioni emiliano-romagnole sono risultate pari a circa 15.536 milioni di euro e hanno fatto segnare un incremento del 5,2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'andamento regionale appare comunque notevolmente migliore rispetto a quello delle vendite all'estero del complesso della manifattura italiana (+1,9 per cento).
Il segno positivo ha prevalso in quasi tutti i settori. Il risultato regionale è da attribuire principalmente all' industria dei macchinari e delle apparecchiature, che ha realizzato il 28,5 per cento delle esportazioni regionali. Gli altri contributi più rilevanti sono stati quelli forniti dall'industria dei mezzi di trasporto con una crescita dell'8,4 per cento e dalle vendite all'estero dell'altra manifattura (+28,9 per cento). Seguono gli apporti della metallurgia e dei prodotti in metallo e della chimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche (+7,5 per cento). Risulta invece sostanzialmente fermo l'export delle industrie della ceramica e vetro (+0,1 per cento) e delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+0,5 per cento). Segno rosso per il legno (-2,5 per cento).

A fare da traino alle esportazioni regionali di prodotti dell'industria manifatturiera sono i mercati d'Europa che coprono il 66,2 per cento del totale (+ 4,0 per cento), in particolare verso l'Unione europea, con una quota del 59,1 per cento (+5,2 per cento). Nell'area dell'euro si segnala la crescita più contenuta del mercato tedesco (+3,8 per cento), e francese (+2,3 per cento). Fuori dell'area dell'euro, prosegue il boom nel Regno Unito (+20,2 per cento). Al di fuori del continente europeo, crollo delle esportazioni verso il mercato turco (-34,2 per cento), effetto della crisi economica e della svalutazione della lira.

La crescita sui mercati americani non è andata oltre il 2,4 per cento, risultato determinato dalle vendite negli Stati Uniti (+2,7 per cento). L'export regionale si rafforza sui mercati asiatici (+14,0 per cento). In particolare le esportazioni destinate in Cina, dopo il rallentamento dei due trimestri precedenti, riprendono una frenetica corsa (+24,1 per cento). Segno rosso verso l'Oceania.
Secondo l'indagine Istat, l'occupazione dell'industria in senso stretto ha chiuso il primo trimestre a poco più di 548 mila unità, con una crescita del 7,57 per cento, pari a oltre 38 mila unità, rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Il risultato positivo è da attribuire sia agli occupati alle dipendenze, che sono risultati oltre 495 mila, con un aumento del 6,0 per cento, pari a quasi 28 mila unità, sia all'occupazione autonoma, che è salita del 7,0 per cento a quasi 47 mila unità.

Sulla base dei dati del Registro delle imprese, nel primo trimestre del 2019, le attive dell'industria in senso stretto regionale, che costituiscono l'effettiva base imprenditoriale del settore, a fine marzo 2019 risultavano 44.535 (pari all'11,1 per cento delle imprese attive della regione), con una diminuzione corrispondente a 447 imprese (-1,0 per cento) rispetto all'anno precedente. La flessione è la meno ampia dal 2012.

«I risultati dell'indagine congiunturale confermano una fase di leggero rallentamento –dichiara Alberto Zambianchi, Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna –. È quindi necessario proseguire con convinzione nel valorizzare le capacità distintive dei settori e delle imprese manifatturiere che rappresentano un elemento fondamentale per l'economia del territorio, attraverso azioni mirate a sostenerne la produttività e l'innovazione, per garantirne la competitività sui mercati. La manifattura storicamente partecipa in percentuale consistente alla creazione di valore aggiunto ed è un patrimonio prezioso di competenze delle aziende e del made in Italy».

A marzo 2019 il credito bancario in Emilia-Romagna, secondo l'analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha registrato il proseguimento della dinamica positiva dei finanziamenti alle famiglie consumatrici mentre i prestiti alle imprese si sono indeboliti ulteriormente, come conseguenza del calo dell'attività produttiva e dell'incertezza delle prospettive.

«Nonostante le condizioni di accesso al credito continuino ad essere favorevoli, le aziende emiliano-romagnole non sono immuni dalle tensioni commerciali internazionali. – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Di conseguenza, la pianificazione degli investimenti è stata condizionata da una diffusa incertezza sul medio termine. Un dato che è emerso chiaramente anche dalle evidenze del recente Monitor sui Distretti regionali. Ciò nonostante, l'Emilia-Romagna continua a porsi all'avanguardia nel panorama imprenditoriale nazionale. In tutto il 2018 infatti, Intesa Sanpaolo ha comunque erogato oltre 1 miliardo e 600 milioni di nuovo credito a medio-lungo termine, di cui il 58% alle imprese e il 42% alle famiglie».

Per il sistema bancario dell'Emilia-Romagna, il 2019 si è avviato con un ulteriore indebolimento dei prestiti alle imprese, risultati complessivamente stagnanti a marzo (-0,1% a/a il dato corretto per le cartolarizzazioni, meglio rispetto al -0,6% del sistema nazionale). In particolare, è proseguita la rapida frenata del trend dei prestiti all'industria la cui crescita si è fermata a marzo a +0,1% a/a, dopo una media 2018 del 4,1% (al netto delle sofferenze), restando comunque migliore rispetto all'andamento nazionale (-1,9% a/a a marzo 2019). Inoltre, dopo quasi 4 anni di incrementi senza soluzione di continuità, i finanziamenti a medio-lungo termine destinati agli investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto, sono tornati in negativo, con una variazione del -4,0% a/a a marzo, che conferma i primi segni di indebolimento emersi a fine 2018. In Emilia-Romagna, il calo è stato più marcato rispetto a quanto emerso a livello nazionale e nel Nord-Est (-0,8% a/a e -2,3% rispettivamente a marzo 2019). A livello provinciale, la riduzione dei prestiti per investimenti in macchinari è diffusa, con l'eccezione di Bologna, che si conferma continuativamente in crescita (+2,2% a/a), e di Parma (+7,1%), che presumibilmente risente del trascinamento della ripresa emersa a metà 2018. All'opposto, la contrazione è molto forte a Piacenza, Modena e Forlì-Cesena (-13,3% a/a, -10,6% e -9,8% nell'ordine), che si sono confermate le più deboli, seguite da Ravenna e Rimini (-8,8% e -8,3%). Reggio Emilia e Ferrara hanno mostrato un calo più moderato (-3,5% a/a e -4,6%).
Una crescita robusta continua a caratterizzare lo stock dei prestiti alle famiglie consumatrici che, trainato dai mutui e dal credito al consumo, anche a marzo 2019 ha visto un ulteriore rafforzamento della dinamica a +3,0% a/a in Emilia-Romagna. In particolare, i prestiti per acquisto abitazioni hanno accelerato leggermente a +2,6% a/a, rispetto al ritmo medio del 2,1% nel 2018. L'andamento è sostenuto dalla crescita delle erogazioni di mutui residenziali, rimasta a due cifre in Regione anche nel 1° trimestre 2019, pari a +17,7% a/a, una dinamica superiore alla media nazionale, che ha subito un forte rallentamento a +1,2%. L'andamento delle erogazioni di mutui è coerente con la crescita delle compravendite di immobili residenziali, pari a +11,4% a/a in Emilia-Romagna nel 1° trimestre 2019, più forte del sistema nazionale (+8,8% a/a). Gli stock di mutui sono cresciuti in tutte le province, addirittura del 4,1% a/a a Bologna che resta la più dinamica, seguita a distanza, ancora una volta, da Forlì-Cesena e Modena col +2,6%. Una solida dinamica, ancorché più moderata, è evidente per Piacenza e Parma (+2,3% a/a). Reggio-Emilia (+1,6%), Ravenna e Rimini (entrambe col +1,4%) confermano una crescita dello stock di mutui più contenuta. Ferrara consolida il recupero emerso a fine 2018, col +1,7%.

Nei primi mesi del 2019 si sono consolidati i risultati conseguiti nel 2018 nella riduzione dei rischi del sistema bancario dell'Emilia-Romagna. Nel 1° trimestre, il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese si è stabilizzato sull'1,9% (annualizzato) raggiunto nell'ultimo quarto del 2018, il valore più basso da metà 2009 e chiaramente sotto la media nazionale. Dal lato dello stock di sofferenze, sono state realizzate ulteriori riduzioni. In Emilia-Romagna le sofferenze delle imprese sono scese a marzo 2019 all'8,6% del totale dei prestiti al lordo delle rettifiche di valore, livello confermato ad aprile, con un calo di 0,9 punti percentuali rispetto a fine 2018, restando su valori più bassi della media nazionale (9,4% a marzo e aprile).

«I numeri dell'economia regionale – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – confermano i timori sul rallentamento della crescita che avevamo già evidenziato l'anno scorso. I primi mesi del 2019 sono caratterizzati da un peggioramento del clima di fiducia, su cui influiscono negativamente, oltre alle debolezze strutturali del Paese, la campagna elettorale permanente e una lettura dei fenomeni economici condizionata dal continuo scontro politico. In questa fase occorre dare certezze all'economia e alle imprese. Dal Governo ci aspettiamo in tempi rapidi politiche industriali che puntino a far ripartire gli investimenti pubblici e privati e costruire una visione di medio e lungo periodo per la crescita del Paese».

Secondo il Centro Studi Confindustria le condizioni dell'economia italiana restano deboli: la produzione industriale ha un andamento negativo, i consumi interni non accelerano, l'export cresce a ritmi più bassi, gli investimenti risultano in flessione soprattutto in ragione di aspettative e fiducia in peggioramento.
La perdita di slancio del commercio internazionale si ripercuote sulle esportazioni dell'Italia e dell'Emilia-Romagna, che ancora tengono ma che, insieme ad un andamento della domanda interna molto debole, fanno aumentare il rischio di un ulteriormente rallentamento.
«Per l'Emilia-Romagna – conclude il Presidente di Confindustria regionale Ferrari − prevediamo certamente una tenuta migliore rispetto alla media del Paese, anche se la forte esposizione ai mercati internazionali e il peso che l'export ha sulla crescita regionale non consentono di abbassare la guardia».

 

Dalla segreteria di Michele Facci, Fratelli d'Italia, riceviamo e pubblichiamo.

"In occasione del bilancio 2019, proprio al fine di sostenere le imprese montane, Il Presidente Bonaccini aveva promesso uno stanziamento di 15 milioni, sotto forma di sgravio sull'IRAP per le imprese già esistenti nelle zone montane, e l'azzeramento della tassa per le imprese di nuova costituzione.

Oggi, in Commissione Politiche Economiche, è stato presentato un Progetto di Legge per rendere concreto il sostegno promesso, ma dal contenuto fortemente ridimensionato: lo stanziamento viene ridotto da 15 a 12 milioni (-20%), e viene escluso l'azzeramento della tassa per le imprese di nuova costituzione.

Ancora una volta, assistiamo a promesse non mantenute da parte della Regione: un provvedimento certamente favorevole, quello del mantenimento e sviluppo delle attività produttive nei comuni montani, viene incredibilmente depotenziato. Da una parte la riduzione del 20% rispetto alle somme promesse, dall'altra l'esclusione del beneficio di quelle imprese che, pur situate in zone parzialmente montane, non ricadono in Comuni classificati come totalmente montani.

Un'ingiustificata riduzione del sostegno garantito, unitamente ad un'altrettanta ingiustificata esclusione di imprese egualmente meritevoli di ricevere aiuto: questo l'ennesimo passo falso di una Giunta sempre più in difficoltà."

E' quanto dichiarano i Consiglieri Regionali di FDI Facci, Callori e Tagliaferri in relazione al PDL regionale "Sostegno alle imprese localizzate nelle zone montane"

Giovedì, 04 Luglio 2019 07:17

Nasce la Rete "Emilia Cultura e Castelli"

A Parma presentato il prodotto che unisce più soggetti del territorio per distinguersi tra i 2 milioni e mezzo di destinazioni turistiche nel mondo. Uno strumento in più in vista di "Parma2020" e oltre.

Nel mondo ci sono oltre 2 milioni e mezzo di destinazioni turistiche. Quindi come possiamo richiamare turisti, essere percepiti come una meta che vale un viaggio? È la domanda che si è posta Destinazione Turistica Emilia, l'ente pubblico strumentale che promuove i territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.

La risposta può avvenire con la costituzione delle Reti di prodotto. Suggerisce Pierangelo Romersi, direttore di Destinazione Turistica Emilia. Dopo aver dato alla luce la Rete "Emilia Food and Wine" che conta oggi più di 200 aderenti e che continua a crescere, ecco l'alba di un nuovo prodotto: la Rete "Emilia Cultura e Castelli Experience", che è stata presentata il 3 luglio a Parma, in un incontro molto partecipato, che si è tenuto nel Palazzo del Governatore. Ha lo scopo di mettere a sistema l'offerta culturale di borghi, città d'arte, castelli, rocche, teatri, fondazioni, ecc. nei territori emiliani.

«Desideriamo accelerare la sua costituzione – ha annunciato Josep Ejarque consulente di Destinazione Turistica Emilia – per cogliere al meglio l'opportunità Parma2020».
Il 2020 – ricordiamo anno in cui Parma sarà capitale italiana della cultura – sarà secondo Michele Guerra, assessore alla cultura del Comune di Parma: «Un anno di accensione. È principalmente una scuola e stiamo imparando che questo pensiero va al di là dell'evento del 2020. Ci interesserà anche quello che rimarrà dopo. Confronto, dialogo, condivisione di esperienze. Questo è per noi significato di cultura e lo si può fare soltanto in un'ottica di rete».

La Rete "Emilia Cultura e Castelli Experience" struttura un'offerta integrata con le attrattive, con i servizi complementari, tipo ricettività, trasporti, servizi informativi.
Il compito di Destinazione turistica Emilia sarà quello di aiutare i gestori di castelli, teatri, musei, operatori della ristorazione e ricettività e tutti i soggetti aderenti ad essere visibili sul mercato e a differenziarsi per qualità e unicità del servizio. L'adesione alle reti è gratuita, ma è necessario possedere alcuni requisiti (per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).
La Rete diventerà operativa da settembre 2019 e sarà presente sul portale visitemilia.com.

Come sostiene Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia: «Siamo già una destinazione dove si produce cultura, non solo per chi ci vive, ma anche per favorire il turismo. Lo dicono anche i numeri: 50 castelli, 50 teatri, 147 musei, 9 borghi, oltre a tutti gli eventi che si organizzano. Dare un senso specifico a tutto questo peso culturale, ecco dove può portare la costituzione della Rete».

La Rete "Emilia Cultura e Castelli Experience" verrà poi presentata a Piacenza il 16 luglio e a Reggio Emilia (data da destinare).

Parma
Per info: Destinazione Turistica Emilia - Iat di Parma.
Tel. 0521 218889. E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Piacenza
Per info: Destinazione Turistica Emilia – Iat di Piacenza.
Tel. 0523 492001. E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Reggio Emilia
Per info: Destinazione Turistica Emilia - Iat di Reggio Emilia.
Tel. 0522 451152. E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per informazioni: Destinazione Turistica Emilia
Parma - Piacenza - Reggio Emilia
Viale Martiri della Libertà, 15 - 43123 Parma
Tel. 0521 931634
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.visitemilia.com

La Questura di Parma comunica che nei mesi di luglio e agosto gli Uffici che seguono osserveranno nuovi orari:

- UFFICIO ARMI E LICENZE: lunedì, martedì, giovedì e venerdì 09,00 – 12,30,
giovedì pomeriggio, mercoledì e sabato chiuso;

- UFFICIO PASSAPORTI: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì 09,00 – 12,00,
giovedì pomeriggio e sabato chiuso.

Mercoledì, 03 Luglio 2019 16:47

Parma modello per la gestione di enti locali

Parma ancora modello per la gestione di enti locali: in Municipio incontro di condivisione della riorganizzazione del Comune di Parma tra Guido Dezio, Direttore Generale del Comune di Pescara, e Marco Giorgi, Direttore Generale del Comune di Parma. 

Parma, 3 luglio 2019.

Il Direttore Generale Marco Giorgi ha accolto  il collega del Comune di Pescara Guido Dezio, venuto a Parma per conoscere e approfondire il processo di riorganizzazione attuato dal Comune durante l’ultimo anno. Dal Direttore Dezio sono stati molto apprezzati la filosofia del nuovo impianto organizzativo, il collegamento tra strategie definite nel DUP - Documento Unico di Programmazione - e le aree strategiche dell’organigramma oltre al processo partecipativo attuato con Dirigenti e Posizioni Organizzative.

 

 Il Direttore Generale del Comune di Parma, Marco Giorgi, ha dichiarato di essere soddisfatto dell’apprezzamento e dall'attestazione di stima ricevuti dal Direttore del Comune di Pescara, in quanto confermano il Comune di Parma all'avanguardia anche nei processi organizzativi, diventando punto di riferimento per altri Enti Locali.

Mercoledì, 03 Luglio 2019 16:26

Nasce la Rete "Emilia Cultura e Castelli"

A Parma presentato il prodotto che unisce più soggetti del territorio per distinguersi tra i 2 milioni e mezzo di destinazioni turistiche nel mondo. Uno strumento in più in vista di "Parma2020" e oltre.

Parma -

Nel mondo ci sono oltre 2 milioni e mezzo di destinazioni turistiche. Quindi come possiamo richiamare turisti, essere percepiti come una meta che vale un viaggio? È la domanda che si è posta Destinazione Turistica Emilia, l'ente pubblico strumentale che promuove i territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
La risposta può avvenire con la costituzione delle Reti di prodotto. Suggerisce Pierangelo Romersi, direttore di Destinazione Turistica Emilia. Dopo aver dato alla luce la Rete "Emilia Food and Wine" che conta oggi più di 200 aderenti e che continua a crescere, ecco l'alba di un nuovo prodotto: la Rete "Emilia Cultura e Castelli Experience", che è stata presentata il 3 luglio a Parma, in un incontro molto partecipato, che si è tenuto nel Palazzo del Governatore. Ha lo scopo di mettere a sistema l'offerta culturale di borghi, città d'arte, castelli, rocche teatri, fondazioni, ecc. nei territori emiliani.
«Desideriamo accelerare la sua costituzione – ha annunciato Josep Ejarque consulente di Destinazione Turistica Emilia – per cogliere al meglio l'opportunità Parma2020».

Il 2020 – ricordiamo anno in cui Parma sarà capitale italiana della cultura – sarà secondo Michele Guerra, assessore alla cultura del Comune di Parma: «Un anno di accensione. È principalmente una scuola e stiamo imparando che questo pensiero va al di là dell'evento del 2020. Ci interesserà anche quello che rimarrà dopo. Confronto, dialogo, condivisione di esperienze. Questo è per noi significato di cultura e lo si può fare soltanto in un'ottica di rete».
La Rete "Emilia Cultura e Castelli Experience" struttura un'offerta integrata con le attrattive, con i servizi complementari, tipo ricettività, trasporti, servizi informativi.

Il compito di Destinazione turistica Emilia sarà quello di aiutare i gestori di castelli, teatri, musei, operatori della ristorazione e ricettività e tutti i soggetti aderenti ad essere visibili sul mercato e a differenziarsi per qualità e unicità del servizio. L'adesione alle reti è gratuita, ma è necessario possedere alcuni requisiti (per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
La Rete diventerà operativa da settembre 2019 e sarà presente sul portale visitemilia.com  

Come sostiene Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia: «Siamo già una destinazione dove si produce cultura, non solo per chi ci vive, ma anche per favorire il turismo. Lo dicono anche i numeri: 50 castelli, 50 teatri, 147 musei, 9 borghi, oltre a tutti gli eventi che si organizzano. Dare un senso specifico a tutto questo peso culturale, ecco dove può portare la costituzione della Rete».
La Rete "Emilia Cultura e Castelli Experience" verrà poi presentata a Piacenza il 16 luglio e a Reggio Emilia (data da destinare).

 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"