Visualizza articoli per tag: Regione Emilia Romagna

 

Di Chiara Marando – Parma 29 Marzo 2014

Spesso bastano pochi chilometri per spostarsi dalla città e raggiungere delle oasi naturali in cui trascorrere una piacevole giornata lontano dal caos e dallo stress di tutti i giorni. Uno schiocco di dita e ci si ritrova catapultati in un universo fatto di natura, aria pulita, silenzio ed animali che vivono liberamente il loro ambiente.

A meno di un’ora da Parma, raggiungendo il paese di Scurano, nel Comune di Neviano degli Arduini, è situato l'incantevole Parco Provinciale del Monte Fuso, un’area montagnosa-collinare fatta di boschi, prati, itinerari e spazi attrezzati dove sostare con il camper e rilassarsi magari con un tranquillo pic-nic, il tutto avvolti in una dimensione come sospesa, per godere appieno del potere distensivo del paesaggio. Come per magia potrete ritrovarvi ad ammirare cervi, daini e mufloni che si riposano al sole o brucano l'erba, protetti da recinti faunistici appositamente studiati per preservare la loro integrità e quella dell'habitat naturale in cui prosperano.

IMG 0875

 

Qui si può decidere di organizzare un’escursione seguendo la ricca rete di percorsi che si snodano lungo la montagna, andare in bicicletta lungo le piste ciclabili e praticare il tiro con l’arco, perché il Parco è dotato di tutto il necessario per potersi divertire, sia per i più esperti che per i principianti che vogliono testare la loro mira per la prima volta. Inoltre, la location è perfetta per essere visitata a cavallo ed intraprendere attività di Orienteering, ovvero lo “sport dei boschi e dei parchi”, dove il campo sportivo è la natura stessa, con le sue difficoltà ed i suoi tracciati da scoprire. Fare tanto movimento e stare all’aria aperta stimola l’appetito quindi, quando la vostra pancia reclamerà attenzioni, dirigetevi senza timore verso il ristorante del Parco, una costruzione dal sapore rustico e dall’atmosfera accogliente dove potrete gustare le specialità della zona con un occhio attento alla cucina tipica dell’Appennino emiliano ed i suoi prodotti a “km zero”.

 

 

parco-provinciale-monte

Che si voglia fare una breve pausa o un pasto completo, le proposte del menù soddisfano ogni gusto: dai golosi crostini caldi, alle profumate bruschette fino agli ottimi salumi del territorio accompagnati dalla stuzzicante Torta Fritta. E ancora piatti della tradizione come i Cappelletti in brodo ed i Tortelli di erbetta con sugo ai funghi, oppure secondi di carne estremamente saporiti ed invitanti come i buonissimi Fusi di Pollo speziati serviti con patate al forno.

WP 20140309 027-horz

Un menù che segue le stagioni senza rinunciare ai grandi classici che non possono mai mancare in tavola. Inutile dire che starà a voi preparavi ad essere delle “buone forchette”.

 

Per info:

www.montefuso.it

 

Bar-Ristorante Parco del Monte Fuso

Tel. 0521.840151

Cell. 347.5267602

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Una legge "importante" e che "deve essere approvata il primo possibile" perché va a normare un settore dove "da molto tempo l'illegalità è forte" e dove è "costante il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata" -

Bologna, 27 marzo 2014 -

Una legge “importante” e che “deve essere approvata il primo possibile” perché va a normare un settore dove “da molto tempo l’illegalità è forte” e dove è “costante il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata”: il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale “Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari” ha ricevuto questa mattina una sostanziale approvazione da parte dei portatori di interessi convocati in udienza conoscitiva dalla commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli

Come spiega in apertura il relatore, Tiziano Alessandrini (Pd), “la presenza della criminalità organizzata è evidente, diffusa e pericolosa anche in Emilia-Romagna, ma non siamo sotto il controllo delle mafie, perché alle mafie qui manca il consenso, grazie anche al sistema sano di enti e istituzioni che con questa legge vogliamo andare a tutelare, dato il settore a rischio”.

Alessandro Monzani di Confcooperative dichiara di “essere favorevole al progetto di legge, perché chiama a sistema molte realtà diverse tra loro e questa è sicuramente la chiave per il successo”, ma ammette di “temere che la Regione abbia poche armi per intervenire concretamente”. Tra i punti su cui agire cita “un ruolo del pubblico più forte, a partire da Inps e Inail”, “l’elenco di merito, che appare una scelta inconsueta” e “l’aggiornamento delle tariffe, che sono ferme al 1994 e per l’Antitrust non sono conformi”.
Secondo Matteo Casadio di Unioncamere Emilia-Romagna, “la legge è positiva perché il suo asse portante, le White list, sono lo strumento giusto per fermare le infiltrazioni”: a questo proposito, assicura, gli enti camerali si rendono disponibili per “la gestione e l’integrazione di registri e albi”.
Aniello Pisanti, direttore della Direzione generale del lavoro dell’Emilia-Romagna, riferisce l’”apprezzamento da parte dell’ente per la proposta di legge, gli elenchi formativi renderanno la nostra attività di controllo più facile e la consulta regionale è un ottimo strumento a cui parteciperemo con la massima disponibilità”.
Gianluca Rusconi di Confindustria Emilia-Romagna riferisce di “non avere osservazioni di merito, perché il progetto di legge è completo”, ma richiama l’attenzione “sulla complessità del rapporto tra appaltanti e appaltatori nella logistica”, che non si può “ridurre ad un approccio sindacale o giuslavoristico” e apprezza quindi “lo sforzo della Regione attraverso le White list per risolvere il problema”. Secondo il rappresentante degli industriali, “le vertenze sindacali bloccano le attività che già sono ferme per la crisi, ed è proprio dove sorgono problematiche di ordine pubblico che la malavita si infiltra in maniera più agevole. Dei sindacati non autorizzati presentano istanze non accoglibili, come l’assunzione di persone con la fedina penale sporca, e ciò finisce per indebolire il settore”. Riferendosi agli autotrasportatori di materiale inerte, Rusconi avverte: “L’aumento degli oneri per le cave di recente promosso da questo ente metterà in difficoltà le imprese, finendo per aprire la strada alla criminalità organizzata”.
La Cgil, riporta il membro della segreteria regionale Antonio Mattioli, “condivide l’impianto della legge perché ne condivide l’obiettivo”: da troppo tempo, accusa, “in nome del profitto e grazie alla logica del massimo ribasso viene sacrificato il lavoro e la sua qualità, ci sono aziende che arrivano a pagare 1,20 euro all’euro, noi chiediamo solo l’applicazione del contratto nazionale di settore”.
Andrea Bertoni, del Collegio dei geometri di Modena, invita a “concentrarsi di più sulla responsabilità degli organi di controllo” che “sull’introdurre nuove procedure, che non significano automaticamente risultati in più”.

La logistica “è un settore in difficoltà a causa delle infiltrazioni criminali e del problema delle paghe irrisorie, e in entrambi i casi a pesare a monte è la logica del massimo ribasso per gli appalti”, sostiene Ciro Donnarumma, della segreteria della Cisl, e quindi “questa legge è opportuna e necessaria, purché arrivi in tempi rapidi”.
Alberto Armuzzi (Legacoop Servizi) spera “che la legge venga approvata prima dell’estate, perché ne abbiamo bisogno”, dal momento che “non si esce dalla crisi del settore senza rispettare la legalità e senza l’impegno in questa direzione da parte di tutti i soggetti coinvolti nei controlli, noi per primi”.
Infine, è intervenuto il vicesindaco di Sassuolo, in provincia di Modena, che ha denunciato nel suo Comune “una situazione disastrosa per quanto riguarda il settore degli autotrasporti, che è sotto infiltrazione sia da parte della camorra, e in particolare dei Casalesi, che della ‘ndrangheta”: l’amministratore riferisce di “aver fatto anche i nomi delle aziende coinvolte, anche nei tavoli interistituzionali, anche alla presenza di esponenti del governo”, ma “per ora non ci sono stati risultati, non possiamo che sperare nelle indagini”.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

 

L' assessore regionale alle attività Gian Carlo Muzzarelli: "Questo provvedimento, un fondo per finanziare i mestieri guarda oltre la crisi e punta a sostenere le piccole e medie imprese" -

Bologna, 27 marzo 2014 -

Al via il Fondo StartER, a disposizione delle pmi emiliano romagnole di recente costituzione. Si tratta di un nuovo Fondo di finanza agevolata per il sostegno agli investimenti che dispone di un plafond iniziale di risorse pari a 8 milioni e 710 mila euro, di cui 6 milioni e 968mila euro messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna tramite risorse Por Fesr  e 1 milione e 742 mila euro reso disponibile dalle banche.
I finanziamenti sono rivolti al sostegno di investimenti delle Pmi (compresi consorzi, società consortili e società cooperative) costituite successivamente al 1 gennaio 2011 che hanno sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna, e che realizzino gli interventi sul  territorio regionale. A gestire i finanziamenti sarà un’Ati tra i consorzi fidi regionali Unifidi e Fidindustria.
Le imprese potranno presentare domanda esclusivamente on line sul sito ufficiale www.fondostarter.eu, a partire da venerdì 4 aprile, alle ore 10 e fino ad esaurimento risorse.
«Questo provvedimento, un fondo per finanziare i mestieri guarda – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli -  oltre la crisi e punta a sostenere anche le piccole e medie imprese. È uno stimolo all’economia emiliano romagnola per incentivare la voglia di intraprendere sostenendo concretamente  l’opportunità di accedere al credito».
La durata massima dei finanziamenti è fissata in 7 anni. Il finanziamento concesso dal fondo riguarderà l’85% dell’investimento. Del finanziamento l’80% sarà a  tasso zero (sulla quota di provvista pubblica) e il 20% pari all’Euribor a 3 mesi maggiorato di 5 punti percentuali (provvista privata). Risultato per l’impresa, un tasso d’interesse effettivo sul finanziamento concesso inferiore al 2%. L’entità minima e massima dei finanziamenti varia dai 25 mila euro ai 300 mila euro.
Sono considerate ammissibili le seguenti tipologie di spese: interventi su immobili strumentali quali costruzione, acquisizione, ampliamento e/o ristrutturazione; è finanziabile anche l’acquisto di terreni nel limite del 10% del progetto; acquisizione di macchinari, impianti e attrezzature; acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento; consulenze tecniche e/o specialistiche; spese del personale adibito al progetto nel limite del 30% del progetto; spese per materiali/scorte solo se capitalizzate; spese per la produzione della documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda.
Possono fare ricorso al fondo le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla persona aventi localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Gli interventi previsti, per essere ammessi all’agevolazione, dovranno essere realizzati sul territorio regionale. Le spese oggetto dell’investimento per le quali viene richiesto il finanziamento agevolato devono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2013 e gli interventi dovranno essere conclusi entro un anno dalla data di concessione dell’agevolazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

 

I dati aggiornati dei sistemi Mude e Sfinge. Le unità abitative coinvolte sono 10 mila e 500, per oltre 17 mila e 500 abitanti. Le richieste delle imprese hanno raggiunto quota 923 per 853 milioni di cui 218 già concessi -

 

Bologna, 27 marzo 2014 –

Sono quasi 2800 le ordinanze emesse presso gli istituti bancari per il pagamento dei contributi per la riparazione delle abitazioni. Ad oggi, infatti le ordinanze per la liquidazione bancaria hanno raggiunto esattamente quota 2.763 per un importo di 151 milioni e 320mila euro: le unità abitative coinvolte nelle pratiche accettate ammontano a 10.533 per un totale di oltre 17 mila e 500 abitanti interessati. Sono questi i dati relativi alla ricostruzione registrati dal sistema Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) relativo alle abitazioni e dal sistema telematico Sfinge per quanto riguarda le imprese colpite dal sisma del maggio 2012.
Abitazioni
I dati estrapolati dal sistema Mude registrano 3.192 richieste di contributo in lavorazione da parte dei professionisti e dei Comuni. Queste si aggiungono alla 3.977 domande già depositate e protocollate presso i Comuni. I contributi concessi ammontano a oltre 371 milioni e 590 mila euro. Nel totale è compresa anche una quota di 2.621 immobili a uso produttivo (445), commerciale (1.078), uffici (634) e depositi (628).
Imprese
Le richieste di contributo, registrate dal sistema telematico Sfinge, sono 923, equivalenti a 853,9 milioni di euro. Ben 455 sono i decreti di concessione del contributo approvati (per circa 218,9 milioni, di cui oltre 51 milioni in liquidazione). Le richieste sul fondo Inail (prima, seconda e terza finestra di domande), riguardanti le imprese che abbiano carenze strutturali nei capannoni e per le quali occorra intervenire per aumentarne la sicurezza, sono oggi 737 per un contributo complessivo di 24,2 milioni di euro (già assegnati a 415 imprese risorse per 11,6 milioni).
Finanziate 943 imprese sul bando Por Fesr (sviluppo e occupazione) per circa 83 milioni: attesi per circa 2.000 nuovi posti di lavoro.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Giovedì, 27 Marzo 2014 08:18

EXPO2015, l’Emilia Romagna c’è!

 

Expo Milano 2015, la partecipazione del sistema Emilia-Romagna alla kermesse mondiale. Il forum in Regione. Errani: "Siamo un grandissimo valore per questo Paese, daremo il nostro contributo per questa vetrina mondiale"

Bologna – L’Emilia-Romagna all’Expo Milano 2015 punta sulla filiera della alimentazione. A 400 giorni dall’inaugurazione dell’esposizione mondiale sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” (che si svolgerà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015), la Regione Emilia-Romagna raggiunge l’accordo con il Commissariato all’Expo e il Padiglione Italia e fissa la presenza all’evento con il programma “Valori e idee per nutrire la terra”, che si estenderà non solo nell’area dell’Expo di Milano ma anche sul territorio e andrà ben oltre alla durata dell’evento espositivo.
Progetto regionale di eccellenza sarà il World Food Forum, un ambizioso percorso sulle eccellenze regionali che coinvolgerà esperti, ricercatori, grandi imprese, policy maker di fama internazionale volto ad affermare l’Emilia-Romagna quale “capitale” mondiale del cibo.
“Ci stiamo preparando nella consapevolezza che l’Emilia-Romagna è un grandissimo valore per il Paese, di peso internazionale per l’agroalimentare, l’agroindustria, la manifattura e su valori sociali importanti”, ha sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani nel corso del forum “400 giorni all’Expo”, organizzata da Qn Quotidiano Nazionale a Bologna, nella Terza torre della Regione, nell’ambito delle iniziative di avvicinamento all’Expo 2015.
Alla manifestazione, tra gli altri, hanno preso parte il direttore di Qn Giovanni Morandi, il direttore generale dell’Enit Andrea Babbi, il commissario unico governativo e amministratore delegato di Expo 2015 spa Giuseppe Sala e gli assessori regionali all’Agricoltura e alle Attività produttive Tiberio Rabboni e Gian Carlo Muzzarelli.
“Possiamo dare un contributo all’Italia per questa vetrina mondiale”, ha aggiunto il presidente Errani. “Qual è la filosofia che ci anima nel partecipare all’Expo? E’ la consapevolezza che è un grande obiettivo per l’Italia nel mondo. Internazionalizzazione, qualità e benessere della vita, sapere, conoscenza, diritto alla salute: è la comunità, con al centro la persona e i suoi bisogni, il ‘modello’ che vogliamo proporre al mondo”. L’assessore Rabboni ha messo poi l’accento sui punti di forza delle eccellenze agroalimentari in Emilia-Romagna: “legalità e riconoscimento dei diritti, attitudine a cooperare, tutela della biodiversità”; mentre l’assessore Muzzarelli ha disegnato la presenza dell’Emilia-Romagna a Milano, ricordando che imprese, territorio, università e centri di ricerca, istituzioni locali “giocheranno insieme come sistema per valorizzare il tanto Made in Italy che passa dalla nostra terra”. 

L’Emilia-Romagna all’Expo Milano 2015
All’Expo Milano 2015 parteciperanno circa 150 paesi e sarà un’occasione per mettere in evidenza le eccellenze del Made in Italy. Circa 20 milioni di visitatori attesi, di cui il 60% italiani ed il 40% esteri con un picco di domanda per il settore turistico e servizi correlati (http://www.expo2015.org).
L’Expo 2015, innanzitutto, diventa per l’Emilia-Romagna la chiave di lettura di tutte le politiche di internazionalizzazione del sistema produttivo, di promozione, di cultura e del turismo del biennio 2014-2015, e di ulteriore attività negli anni successivi.
Diverse le modalità di partecipazione all’Expo per l’Emilia-Romagna: la presenza permanente nella ‘Mostra delle Regioni’, una settimana ‘protagonista’ dal 18 al 24 settembre 2015 nel Palazzo Italia (con utilizzo esclusivo di alcune aree del Palazzo, e tutta la comunicazione del periodo in Expo e on-line dedicata a Regione Emilia-Romagna), uno spazio espositivo di circa 200 metri quadri nella stessa settimana, nonché una ‘Piazzetta’ di circa 80 mq sul Cardo per organizzazione eventi per 3 mesi (agosto-ottobre 2015).
Priorità generali su cui punterà il sistema Emilia-Romagna sono la valorizzazione internazionale del territorio e delle sue eccellenze, il marketing territoriale internazionale, l’attrattività di visitatori e operatori professionali soprattutto esteri. Contemporaneamente saranno realizzati – in collaborazione con Apt e in collegamento con Expo - un insieme di pacchetti turistici per la costa, le città d’arte, i percorsi enogastronomici e le imprese rurali ma anche un calendario coordinato di eventi culturali, turistici e fieristici 2014-2016 con declinazione Expo.
In particolare sono state selezionate le principali fiere internazionali regionali attinenti direttamente o indirettamente con il tema dell’Expo - Macfrut , Sana, Cibus, Cibus Tec, Sigep, Fieravicola, Eima, Ecomondo, Rimini Wellness, TTG, Remtech, H2O – e verrà lanciato un vasto programma di incoming di imprese, buyer, importatori, chef, giornalisti internazionali.
Premessa di questo è il modello di agricoltura emiliano-romagnola sostenibile per garantire un’alimentazione sana, sicura, tracciabile con asset strategici quali ricerca, innovazione (dal nutrizionismo ai functional food), riutilizzo e scarti energetici, risorse naturali e lo sviluppo integrato dei territori, ma molta attenzione sarà dedicata anche alle tecnologie regionali dell’impiantistica alimentare, della catena del freddo, del packaging, del food design.
Alla luce degli accordi sottoscritti con Expo e Padiglione Italia, l’impegno della Regione Emilia-Romagna nelle prossime settimane sarà quello, anche in collaborazione con Ervet, di dare il via ad una fase di condivisione delle idee e progettazione di iniziative, tramite incontri e tavoli di lavoro dedicati, che possano prevedere la più ampia partecipazione di tutti i soggetti interessati al tema Expo, dagli Enti Locali alle Associazioni imprenditoriali, dalle imprese alle Università, per far sì che il nostro territorio e le sue forze economiche, culturali, scientifiche, turistiche possano sfruttare al meglio le grandi opportunità che Expo Milano 2015 può offrire loro, anche e soprattutto in chiave post-evento.
Cuore dell’attività regionale sarà il coinvolgimento delle 150 delegazioni internazionali presenti a Milano, che saranno coinvolte nelle iniziative realizzate in regione con incontri istituzionali, visite aziendali, seminari e tavole rotonde con i centri di ricerca e le imprese. I paesi prioritari identificati oltre a quelli europei sono Brasile, Cina, Vietnam e Messico.

Il World Food Forum
Il World Food Forum (WFF) si comporrà di eventi focalizzati su tematiche di confronto a livello mondiale nell’ambito di Expo 2015 che consentiranno di ampliare l’esperienza di visita all’Expo sia da un punto di vista temporale che territoriale. In questo contesto si affronteranno in maniera innovativa le problematiche proponendo un confronto/incontro tra i protagonisti mondiali dell’agroalimentare – autorità di controllo della qualità e della tracciabilità, centri di ricerca, università, grandi imprese e imprese innovatrici - sviluppato su tre livelli di confronto: World Food Safety Forum (dedicato alle Autorità), World Food Research and Technology Forum (centrato sui centri di ricerca pubblici e privati), Research Food G20, che coinvolgerà i Governi dei Paesi che partecipano a Expo sulle politiche per la nutrizione umana e la salute.
Il World Food Forum garantirà un ruolo di primo piano dell’Emilia-Romagna, dell’Italia e dell’Unione europea sugli aspetti di ricerca e innovazione a favore del sistema industriale, per nuovi stili di vita e una migliore cultura alimentare, per assicurare qualità e sostenibilità a livello mondiale.

L’agrolimentare dell’Emilia-Romagna in cifre
In Emilia-Romagna le imprese del settore agroalimentare riguardano: 5.941 di trasformazione alimentare, 2.969 produttrici di macchine impianti per l’industria alimentare e per l’agricoltura, 17.767 commercio ingrosso e dettaglio, 73.400 imprese agricole (di cui sul biologico 3.865), 1.022 aziende agrituristiche mentre 39 sono i prodotti a denominazione d’origine (Dop e Igp).

Pubblicato in Economia Emilia
Sabato, 22 Marzo 2014 11:15

Un bignè tira l'altro? Cucinare per credere

 

Di Chiara Marando - Parma 22 Marzo 2014

Vi sarà capitato, almeno una volta, di tentare qualche esperimento casalingo per riproporre quei meravigliosi dolci che siamo abituati ad ammirare nelle vetrine delle pasticcerie con, ahimè, risultati non proprio soddisfacenti. Creazioni dall'aspetto goloso e dal sapore irresistibile, piccoli mignon ripieni di morbida crema, crostatine di frutta fresca, cannoncini e delizie opera di veri artisti della cucina.

Il laboratorio di un pasticcere, ancora oggi nell'immaginario comune, è un universo quasi magico del quale è difficile scoprire i segreti capaci di dar corpo a così tanta bontà.

Quindi che ne dite se proviamo a dare una “sbirciatina”?

A raccontarsi ed aprire le porte del suo regno è Alessandro Battistini, della Pasticceria Battistini, un punto di riferimento culinario per i parmigiani, che da ormai 8 anni sforna piccole opere del gusto. Abbandonata la carriera informatica decide di seguire le orme del nonno maestro pasticcere e di aprire la sua attività. Una lunga gavetta fatta di corsi tenuti dai migliori esperti del settore, tanto studio e la preziosa esperienza di un grande maestro, Ubaldo Artoni, da cui ha imparato questo antico mestiere e la corretta metodologia di lavoro. Con lui ci sono la moglie Enrica ed i figli, un'unione vincente, dove tutti si impegnano senza risparmiarsi perché la parola d'ordine è “soddisfare e sorprendere il cliente”. Inutile dire che la vetrina è un regalo per gli occhi dove risulta tutt'altro che semplice scegliere tra le molteplici varietà di dolci a disposizione, insomma prima o poi dovrete provare tutto.

Pasticceria Battistini 04

 

Mentre Alessandro ci parla della sua passione per questo lavoro sta preparando i classici e intramontabili Bignè. Come si dice in questi casi bisogna “cogliere l'attimo” così, approfittando della sua disponibilità, ecco la ricetta perfetta per provare a rifarli a casa ed il segreto per un risultato da veri chef.

Ingredienti:

200 gr. di burro

200 gr. di acqua

10 gr. di sale

200 gr. di farina per sfoglia

300 gr. di uova (più o meno 6 uova)

Preparazione:

Per prima cosa sciogliere il burro con l'acqua ed il sale. Quando il tutto starà bollendo aggiungere la farina continuando a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere poi le uova una ad una mescolando delicatamente per amalgamare fino a quando la consistenza arriverà ad essere cremosa e densa.

Quando l'impasto sarà pronto inserirlo nel Sac à poche e “dressarlo”, ovvero suddividerlo ordinatamente in piccole porzioni su una teglia rivestita con carta da forno.

Battistini fotogrammi bignè 02

Scaldare il forno a 190° ed infornare i bignè per circa 15 minuti. Ma ecco il trucco in più: quando saranno dorati e cresciuti di volume, inserire un cucchiaio di legno per tenere socchiusa l'anta del forno e permettere all'aria di uscire e terminare correttamente la cottura.

Battistini fotogrammi bignè 05

Sono ottimi sia dolci che salati, quindi potrete lasciare libera la fantasia per farcirli a seconda dei gusti e delle occasioni. Il risultato sarà comunque godereccio.

IMG 2039

 

 

Pasticceria Battistini

Via Montebello, 84, 43100 Parma

Tel. 0521 487752

www.pasticceriabattistini.it

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

La vicepresidente della Regione Simonetta Saliera e l'assessore regionale Patrizio Bianchi hanno incontrato una delegazione maltese guidata dal presidente di Gozo, Samuel Azzopardi -

Bologna, 19 marzo 2014 –

Più scambi culturali ed economici, a partire dall’offerta turistica e di viaggi di studio, tra le regioni Emilia-Romagna e quella maltese di Gozo. Ma anche maggiore collaborazione in altri settori economici, in primo luogo nell’agroalimentare e nell’enogastronomia. Questi i temi al centro degli incontri istituzionali che si sono svolti ieri nella sede della Regione Emilia-Romagna, dove prima la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera e poi l’assessore regionale a Scuola e formazione Patrizio Bianchi hanno ricevuto una delegazione di amministratori locali e imprenditori di Malta, guidata da Samuel Azzopardi (sindaco di Victoria e presidente della Regione di Gozo) e Joseph Sultana (sindaco di Munxar e vice presidente di Gozo).
La delegazione, composta da diversi sindaci maltesi e da rappresentanti delle categorie economiche dell’isola del Mediterraneo, è giunta in Emilia-Romagna il 16 marzo scorso e ripartirà oggi dopo aver avuto una serie di incontri anche con associazioni economiche di diverse città.
Durante l’incontro si sono poste le basi per una collaborazione tra istituzioni e sistemi educativi e formativi finalizzata alla mobilità di studenti e formatori, al rafforzamento dei partenariati tra i soggetti formativi come strumento per accedere alle risorse comunitarie e allo scambio di buone prassi di metodologie di insegnamento e apprendimento, con particolare riferimento alle competenze linguistiche.
L’incontro in Regione è stata anche l’occasione per porre le basi per una futura intesa tra Emilia-Romagna e Gozo per promuovere il turismo, intensificare gli scambi culturali e cooperare in specifici settori economici.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Accordo tra BEI (Banca Europea di Investimenti) UniCredit e Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa Sanpaolo) -

Bologna, 18 marzo 2014 -

Al via la disponibilità di risorse destinate a finanziamenti per realizzare investimenti da parte delle piccole e medie imprese emiliano-romagnole. Questo grazie a contratti che la Bei(Banca europea per gli investimenti) ha stipulato con UniCredit per un plafond di 70 milioni di euro e Mediocredito Italiano (gruppo Intesa Sanpaolo, che opera sul territorio con Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma) per ulteriori 60 milioni di euro.
In seguito alla delibera del Consiglio di amministrazione del 27 luglio 2012, la Bei ha deliberato le caratteristiche dei prestiti alle imprese, fino a 3 mila dipendenti, dell'Emilia-Romagna mettendo a disposizione una provvista di 130 milioni di euro. L'estate scorsa la Regione Emilia-Romagna ha bandito un invito alle banche a presentare manifestazione di interesse a cui hanno risposto UniCredit e Mediocredito Italiano.
Ai finanziamenti concessi con fondi Bei, le banche affiancheranno una pari provvista fornita attraverso risorse proprie da destinare a finanziamenti per le medesime finalità.
Le imprese finanziate potranno essere di piccole dimensioni, ma anche imprese cosiddette mid cap ossia fino ai tremila dipendenti. I finanziamenti concessi potranno arrivare ad un massimo di un milione di euro.
«Con questa iniezione di risorse – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – si punta a rafforzare le imprese e l'economia dell'Emilia-Romagna. Auspico che con le risorse messe a disposizione si possa avviare una immediatamente nuovi investimenti delle imprese comprese quelle del comparto dell'edilizia e costruzioni».
La durata del finanziamento va da 2 a 10 anni, compreso il preammortamento: il tasso che potranno ottenere le piccole e medie imprese beneficiarie di questo contributo potrà variare tra il 3% ed il 6,5% circa.
Per Andrea Kirschen della Banca europea di investimenti, «questa operazione conferma la collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e rilancia l'obiettivo del sostegno delle Pmi che è una delle linee definite dalla Commissione Europea. Siamo disponibili, dopo una valutazione con la Regione Emilia-Romagna, aumentare anche il plafond a disposizione se ci sarà totale assorbimento da parte del territorio».
«Per le piccole e medie imprese dell'Emilia Romagna mettiamo a disposizione la forte capacità ed esperienza di Mediocredito Italiano, – sottolinea Adriano Maestri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – il polo per la finanza d'impresa a cui il Gruppo Intesa Sanpaolo affida anche i fondi agevolati e i plafond BEI. Le nostre banche del territorio Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma possono così offrire alle imprese della regione le migliori forme di finanziamento per sostenere e riavviare piani strategici di investimento e rilanciare il settore produttivo, con particolare attenzione alla conquista di maggiori quote sul mercato internazionale come le nostre imprese meritano».
Mentre Stefano Cocchieri, Responsabile Finanza Agevolata UniCredit ritiene che «questa ingente disponibilità di risorse possa costituire una concreta iniezione di liquidità e fiducia per le imprese emiliano romagnole, in special modo per quelle dell'area colpita dal sisma. L'accordo sottoscritto con Bei conferma ancora una volta l'impegno che UniCredit riserva alle necessità del tessuto imprenditoriale locale e la riprova di come si possa fare sistema a favore del territorio, attivando nello specifico strumenti che - per convenienza dei tassi e semplicità di erogazione - serviranno a finanziare la ripresa operativa ed economica dell'Emilia Romagna».
Le risorse potranno finanziare investimenti vari: dalla costruzione, all'ampliamento e/o ammodernamento del laboratorio, le spese per i lavori ed impianti finalizzati alla tutela e alla sicurezza degli ambienti di lavoro, all'energia alternativa, al risparmio ed efficienza energetica. Potranno essere finanziate, inoltre, le spese di acquisizione di aziende, l' acquisto di macchine ed attrezzature, l'acquisto di software, le spese per iniziative di commercializzazione all'estero, progetti di ricerca ed innovazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 

  

L'assessore Rabboni: "Il lupo è una specie protetta dalla legge, noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti". 

Bologna, 12 marzo 2014. Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. 
“Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato stamani l’iniziativa alla stampa.
Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori.
“Il progetto  - ha spiegato Rabboni - nasce da alcune considerazioni: il fenomeno degli attacchi dei lupi, con la conseguente uccisione di bestiame, sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emiliano-romagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione”.
Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo.
“Il piano di intervento - ha concluso Rabboni - costituisce dunque uno strumento aggiuntivo di supporto agli agricoltori, per aiutarli a convivere con un rischio d’impresa rispetto al quale si trovano spesso impreparati. Il lupo è stato infatti assente per lunghi anni dal territorio regionale, ma ormai è diffuso su tutto il crinale appenninico emiliano-romagnolo”.
“Metteremo in atto le migliori pratiche già sperimentate con successo e concorderemo con gli allevatori soluzioni su misura in base a tipologia dell'allevamento, morfologia del territorio, modalità di ricovero del bestiame e guardiania”, ha specificato l’esperto del settore Duccio Berzi che prenderà parte al progetto.

 

Gli attacchi al bestiame
Dal 2008 la Regione Emilia-Romagna ha georeferenziato gli attacchi da canidi per identificare le zone più a rischio. Sono interessate tutte le province, ad eccezione di Ferrara; Forlì-Cesena è la più colpita. 
Su 572 aziende zootecniche presenti nelle zone collinari e montane, mediamente sono 130 all’anno quelle che subiscono gli attacchi. I dati del Servizio Veterinario regionale registrano 139 azioni predatorie nel 2011 e 127 nel 2012; per il 2013, fino a settembre sono state 76. Su 14.200 capi allevati, nel 2011 ne sono stati uccisi 630, nel 2012 709 e 296 fino a settembre 2013.
Gli animali più attaccati sono gli ovicaprini (92%), sia per le dimensioni contenute, sia per la difficoltà, da parte degli allevatori, di mettere in atto efficaci strategie antipredatorie. Modesti, invece, i danni su bovini, asini e cavalli. Il periodo maggiormente interessato dagli attacchi va da aprile a ottobre, mesi in cui il bestiame viene generalmente lasciato al pascolo allo stato brado o semibrado.

Il piano in dettaglio
Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-Romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi.
Viene istituito un gruppo di lavoro - composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore - per la condivisione delle azioni.
Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda.
Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani.
Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore.
Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell’animale.

Il monitoraggio in Emilia-Romagna
Dal 2002 la Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - ha attivato un progetto di monitoraggio decennale per studiare il fenomeno della ricolonizzazione del territorio da parte dei lupi. Sono stati analizzati circa 7.000 campioni biologici di canidi, dai quali è stato possibile identificare i soggetti appartenenti alla specie lupo, la localizzazione, il numero di branchi stabili e i soggetti con patrimonio genetico ibrido tra cane e lupo.
È stata stimata una dimensione media annua della popolazione di circa 200 individui, diffusi lungo l’intero crinale appenninico regionale, e sono state individuate 31 aree di presenza stabili, in alcune delle quali vivono esemplari con patrimonio genetico ibrido (21 quelli identificati).

La presenza del lupo in Italia
Dal 1971 in Italia è proibita la caccia al lupo, riconosciuto per legge dal 1976 “specie protetta”. In quanto tale, anche l’Europa ne proibisce il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio.
Risale agli anni Settanta la sua rapida ricomparsa non solo nelle aree montane, soprattutto appenniniche, ma anche in collina e in fondovalle.  
Si tratta di una specie dalle grandi capacità adattive e questa caratteristica l’ha reso il mammifero terrestre selvatico più distribuito nel mondo; in Italia era ampiamente diffuso fino alla metà del XIX secolo, ma all’inizio degli anni ’70 raggiunse il minimo storico, con una presenza di circa 100 esemplari. La deforestazione delle aree montane, la conseguente scomparsa degli ungulati selvatici, sue prede naturali, e la persecuzione da parte dell’uomo per l’impatto sul bestiame domestico hanno causato la riduzione drastica del lupo.

(Fonte Regione Emiia Romagna/EC)

 

Sabato, 15 Marzo 2014 10:59

L’Hamburger è DOC

 

Di Chiara Marando – Sabato 15 Marzo 2014

Mettiamo un po’ di fantasia e intraprendenza, aggiungiamo una selezione accurata di materie prime e carne di ottima qualità, uniamo la freschezza di una location accattivante e la simpatia di chi ha reso il proprio lavoro un divertimento, shakeriamo il tutto et voilà…il DOC -The Burger House è servito.  Non una semplice hamburgeria, ma un vero e proprio punto di ritrovo nel cuore storico di Parma che in soli tre mesi di attività è stato in grado di attirare una  nutrita clientela di affezionati.

Tutto nasce da un’idea di Matteo, mente e anima del “DOC”, grande amante dei viaggi, copywriter e una vita trascorsa a contatto col frenetico mondo della pubblicità, che un giorno decide di voltare pagina e realizzare qualcosa di diverso, un sogno: aprire un locale in stile americano dove le persone possano mangiare bene, ritrovarsi e passare del tempo insieme, un luogo semplicemente accogliente e facile da vivere.

altAh1UYhWXSxXwM7-Yqec17zPtJDtUOxPUtsX4A7BfmMYg

Al DOC -The Burger House si cerca di accontentare tutti i palati e le esigenze, per chi desidera un pranzo veloce senza rinunciare al gusto, per un aperitivo sfizioso accompagnato da un buon bicchiere di vino o una birra fresca, e ancora per una cena in compagnia dove qualche  “sgarro” in più è permesso. La formula è semplice, si combinano  gli ingredienti come più piace e ci si prepara ad addentare una succulenta delizia. In cucina ci sono lo chef Diego e l’insostituibile Simone, mentre Matteo si occupa della sala e del banco.  Il tocco da veri intenditori è la scelta dei tagli di carne, macinata al momento, come quella di Fassona, Chianina e Kobe, un must del locale da assaporare anche alla griglia o battute al coltello. Ovviamente non mancano i grandi classici come il Manzo, nelle prelibate varianti di Picanha ed Entrana , il Pollo, il Cavallo e la rivisitazione vegetariana preparata con ceci e trito di verdura

Dato che l’appetito non viene solo mangiando ma anche leggendo, passiamo a qualche esempio tentatore:  Hamburger di Chianina con bacon arrostito, salsa piccante e pomodoro, oppure di Manzo con uova all’occhio di bue, salsa al radicchio rosso, pomodoro e insalata, e ancora il più leggero di Pollo e verdura. Impossibile non accompagnare il tutto con le golose patatine, una vera specialità di Diego ottenuta con una doppia frittura che ne garantisce la croccantezza, oppure i ghiotti anelli di cipolla in pastella.

1655205 494818650627543 274572923 o-tile

Chi opterà per una grigliata o una tagliata, potrà abbinare il sapore intenso delle portate con il vino giusto perché Matteo ha selezionato molte rinomate etichette per arricchire la carta dei vini, una piccola “chicca” dedicata agli amanti del buon bere.

 

DOC -The Burger House

Borgo piccinini 7/a,  43121 Parma

Tel. 0521 231192

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"