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CMB Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, ieri un incontro in Regione: accordo per la Cigs a 262 lavoratori a partire dal 1 marzo prossimo -

Bologna, 25 febbraio 2014 -

Cassa integrazione straordinaria per 262 lavoratori della CMB Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi. È questo quanto definito nel verbale d'accordo siglato in seguito all'incontro che si è svolto ieri a Bologna in Regione tra i rappresentanti delle istituzioni, i vertici della Cmb e i rappresentanti dei lavoratori e i sindacati di categoria.
Durante la Cigs - che scatterà dal 1 marzo prossimo – i lavoratori interessati verranno sospesi a zero ore e si attuerà una rotazione del personale dove consentita dalle esigenze tecnico-produttive per figure di analoga professionalità. I criteri per la rotazione saranno individuati demandando a successivi accordi con le Rsu. Non sarà interessato dalla rotazione il personale diretto alla produzione soggetto di responsabilità economiche e in materia di sicurezza (come direttori di cantiere, responsabili o addetti alla contabilità).
Le parti hanno, inoltre, convenuto di procedere, su richiesta di una delle stesse, ad incontri periodici di verifica per esaminare l'evoluzione del mercato e la situazione aziendale con particolare attenzione ai livelli occupazionali. Previsti anche incontri periodici, in sede aziendale, per una verifica complessiva in merito all'andamento degli strumenti previsti dall'accordo raggiunto.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La risoluzione presentata da Galeazzo Bignami (Fi-Pdl) per impegnare la Giunta regionale a predisporre un progetto di legge di riordino delle funzioni pubbliche già esercitate dai Consorzi di bonifica -

Bologna, 25 febbraio 2014 -

"La tragedia, causata dai danni di natura idrogeologica, conseguenti alle precipitazioni che nelle settimane scorse hanno colpito l'intera penisola e, per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, il territorio della bassa modenese, ha messo in luce la totale, evidente inadeguatezza del sistema di prevenzione, manutenzione, monitoraggio, cura del territorio le cui funzioni sono in capo ai Consorzi di bonifica". È quanto si legge nella risoluzione presentata da Galeazzo Bignami (Fi-Pdl) per impegnare la Giunta regionale a predisporre un progetto di legge di riordino delle funzioni pubbliche già esercitate dai Consorzi di bonifica nei settori che riguardano la difesa del suolo, la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, la prevenzione delle calamità, la tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, attribuibuendo tali funzioni alle Province o alle Unioni di Comuni.

A sostegno della richiesta, Bignami ricorda come "i Consorzi di bonifica, pensati più di ottant'anni fa per poche, circoscritte opere di bonifica, si siano visti attribuire indiscriminatamente da parte di molte Regioni, compresa la nostra, funzioni di ordinaria gestione del territorio nel suo complesso" e abbiano "inevitabilmente manifestato la loro inadeguatezza sia in termini di funzionalità operativa che di economicità gestionale".

Peraltro, sottolinea ancora Bignami, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione "l'obbligo di corrispondere al Consorzio il contributo di bonifica da parte dei proprietari consorziati sussiste solo quando gli immobili di proprietà traggono dalle opere di bonifica un beneficio diretto e specifico che si traduca in un incremento di valore mentre nella realtà gran parte della contribuenza consortile non risponde a tale condizione ma finisce per scaricare sui proprietari degli immobili opere pubbliche connesse all'ambiente e al territorio cui tutti dovrebbero contribuire in quanto a vantaggio dell'intera comunità".

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(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sabato, 22 Febbraio 2014 11:09

Guarda che "Gnocchi"

Di Chiara Marando – Parma 22 Febbraio 2014

Riuscire ad entrare nel regno di uno chef e poterlo osservare all’opera tra i fornelli è sempre un privilegio. Si riescono a carpire i piccoli segreti, i movimenti rapidi e sicuri di chi conosce ed ama il proprio mestiere,  e le tecniche di preparazione che possono trasformare un semplice piatto in una portata da veri gourmet.  Se poi a questo si aggiunge che in qualche caso molto fortunato riusciamo anche a portare a casa una gustosa ricetta, il gioco è fatto.

Oggi è Fabio Romani, del Ristorante Romani, a pochi chilometri da Parma,  ad aprire le porte della sua cucina, a raccontarsi e preparare per noi un piatto con i profumi del territorio. La location è quella del caratteristico podere di famiglia dall’anima rustica, dove ogni più piccolo  arredo  testimonia un pezzo di storia e di ricordi. Il menù segue la tradizione parmigiana mantenendo uno stretto legame con le ricette di casa, quelle della nonna. Primi fra tutti i famosi Tortelli di Verza, delicati ma saporiti, poi i corposi Guancialini di manzo, ed ancora i dolci come il classico e intramontabile Budino al cioccolato ed il Semifreddo agli amaretti e cioccolato. Si può dire che Fabio abbia fatto della sua cucina una seconda casa, una vera passione che lo accompagna da sempre. Lui è l’evoluzione del vecchio oste, ama intrattenere i clienti con la sua simpatia ed osservare le reazioni al primo assaggio dei piatti.

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La ricetta che ci ha voluto rivelare è semplice ma di sicuro effetto, dal gusto squisitamente avvolgente. Gnocchi fatti in casa con sugo di porri e culatello

Ingredienti:

1 kg di patate vecchie ( farinose e compatte)

200 gr. di farina (oppure fecola e maizena)

1 uovo intero

Sale q.b.

Prepararli è molto semplice, ma attenzione al piccolo tocco da professionista: le patate vanno cotte in forno (1 ora a 160°) lasciandole intere, con la buccia e su una base di sale, così da assorbirne la giusta quantità e rimanere compatte. Una volta cotte pelarle ancora calde, schiacciarle con il passapatate ed aggiungere tutti gli altri ingredienti.

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Impastate energicamente fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Dividete l’impasto in tanti filoni dello spessore di 2-3 cm e tagliate i vostri gnocchi  facendo attenzione a riporli su una superficie infarinata così che non si attacchino.

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Preparare il condimento, poi, sarà molto veloce. Tagliate grossolanamente un porro, fatelo stufare con una noce di burro, aiutandovi con un po’ di acqua di cottura, ed infine aggiungete il culatello tagliato a striscioline. Il salume garantisce già una sapidità perfetta quindi non è necessario aggiungere il sale ma solo un pochino di pepe.

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Basteranno pochi minuti perché il tutto sia pronto. Nel frattempo fate bollire i gnocchi in abbondante acqua salata ed una volta cotti aggiungeteli al condimento. Mantecate con l’immancabile Parmigiano e servite ben caldi.

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Ristorante Romani

Strada Dei Ronchi, 2 - Vicomero,

43030 Torrile Parma

Tel. 0521 314117

www.ristoranteromani.it

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Respinge al mittente ogni critica Luigi Fortunato, direttore generale dell'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), convocato ieri in audizione dalla commissione Territorio, ambiente, mobilità e scagiona le nutrie -

Bologna, 21 febbraio 2014 - 

È "inutile cercare i colpevoli" per la rottura degli argini del fiume Secchia che ha causato l'esondazione nella Bassa modenese, perché da una parte "con 18 milioni di euro all'anno semplicemente non si può fare la manutenzione degli argini", e "l'Aipo non ha l'autonomia di bilancio per poter intervenire in maniera strutturale", e dall'altra "è impossibile garantire in maniera assoluta sicurezza su fenomeni naturali", tanto che solo nella zona coinvolta "ci sono una decina di situazioni potenzialmente pericolose ogni anno".

Respinge al mittente ogni critica Luigi Fortunato, direttore generale dell'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), convocato ieri in audizione dalla commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli, su richiesta dei consiglieri Silvia Noè (Udc), Giovanni Favia (Misto) e Andrea Leoni (Fi-Pdl). Secondo il numero uno di Aipo, "la situazione della rete idrica è sotto un controllo diffuso e generale, pur in una situazione critica di risorse", e quindi "sorprende la pressione mediatica e la sicurezza nel cercare e trovare responsabili". Semmai, rilancia, dal momento che "la situazione degli argini è nota a tutti gli interessati, a partire dai sindaci" e "l'unico problema è che servono almeno 50 milioni di euro di investimento straordinario", il problema è allora "della politica che non investe sulla difesa del suolo e ogni volta, poche settimane dopo la tragedia, già si dimentica del problema". "La Regione Emilia-Romagna- prosegue Fortunato- incassa soldi per il demanio idrico, li potrebbe utilizzare per manutenzione e sicurezza ma fa anche altre scelte, che io non contesto". Coi "sindaci- prosegue il direttore generale di Aipo- io ci parlo regolarmente" e "dopo la rottura dell'argine partono la caccia al colpevole e la baraonda mediatica". Infine, una sottolineatura: "C'è un aumento preoccupante degli scavernamenti dovuti alla presenza di fauna selvatica, ma non abbiamo mai parlato di una qualche responsabilità degli animali, di cui non c'è prova, tanto meno delle nutrie, che data la loro natura di mammiferi semi-acquatici costruiscono la loro tana all'altezza del livello del fiume".

Cercano però di fare chiarezza, pretendendo numerosi chiarimenti, i consiglieri regionali, a partire in particolare da quelli di opposizione. Giovanni Favia (Misto) chiede "quale grado di criticità Aipo ha segnalato nei giorni precedenti l'esondazione" e lamenta come "in Aipo mancano trasparenza, tanto che nemmeno risulta la geolocalizzazione degli interventi sugli argini, e dialogo, se è vero che più sindaci lamentano l'assenza dei suoi vertici agli incontri istituzionali".

Silvia Noè (Udc) ribadisce che "serve chiarezza sulla prevedibilità dell'evento, perché qua non siamo davanti né ad un terremoto e nemmeno ad una pioggia straordinaria". Noè sottolinea poi come "si dava per scontata la salute degli argini, considerando l'altezza come unica preoccupazione, quando invece la manutenzione dell'alveo manca da anni" e, infine, avverte che "i residenti che chiedevano manutenzione hanno accusato più volte Aipo di non aver collaborato adeguatamente con loro".

Andrea Defranceschi (M5s) è sicuro che "non può essere imprevedibile il crollo di un argine" e sostiene quindi che nel caso dell'alluvione nel modenese "l'esondazione è dovuta alla mancata manutenzione", anche se più in generale "la vera responsabile è la pianificazione urbanistica selvaggia, abbiamo antropizzato troppo e ora paghiamo le conseguenze".

Andrea Leoni (Fi-Pdl) ricorda come "le problematiche erano e sono note da anni, tanto che Aipo nel 2010 già lo dichiarava pubblicamente", e quindi "la responsabilità deve essere allargata oltre al gestore anche a chi politicamente decide i fondi", senza considerare poi che "non c'è possibilità messa in sicurezza senza un cambio di passo nelle scelte urbanistiche".

Mauro Manfredini (Lega Nord) è netto: "Non si può non prevedere una piena, siamo molto bravi nell'emergenza ma non dimentichiamo che la prevenzione costa meno, il vero problema è la mancanza di programmazione degli interventi".

Invitano a riflettere in maniera più approfondita i consiglieri delle forze di maggioranza. "Non pensiamo di sostituire con il nostro ruolo di consiglieri quello della Procura della Repubblica o dell'apposita Commissione costituita da esperti docenti universitari- avverte Marco Barbieri (Pd)-, il nostro dovere di legislatori è capire come possiamo fare in modo che una simile tragedia non accada più, e il modo migliore per farlo è da una parte razionalizzare le competenze, in modo da aumentare l'efficacia, dall'altro chiedere maggiori risorse al Governo".

Allo stesso modo Gabriella Meo (Sel-Verdi) invita a "non dedicarsi alla ricerca emotiva dei colpevoli, perché su questo tema serve attenzione tecnica e non esperti improvvisati" e ribadisce che "la manutenzione del territorio è indispensabile e improrogabile, non ragioniamo solo su quanto costa farla ma anche quanto costa non farla".

Secondo Giuseppe Paruolo (Pd), "dobbiamo cercare di capire se sono possibili innovazioni organizzative e operative e impegnarci per predisporre un quadro normativo per coordinare le forze, così da massimizzare le risorse presenti e reperirne di nuove".

Anche Gabriele Ferrari (Pd) sostiene la necessità di "lasciar perdere il balletto delle responsabilità, ciò che serve è un salto di qualità della politica per ottenere più fondi per il territorio e per spenderli meglio, perché è proprio quando mancano le risorse che le scelte contano di più".

Monica Donini (Fds) ribadisce che "cercare il capro espiatorio sulla singola vicenda è la via facile, bisogna ammettere che il sistema politico, specialmente a livello nazionale, è stato incapace di occuparsi del tema del territorio. L'Emilia-Romagna deve migliorare la pianificazione territoriale e la relazione con i soggetti attuatori, mentre a livello nazionale deve diventare chiara la consapevolezza che i nodi idraulici del bacino del Po sono un tema di tutto il Paese".

In apertura di seduta, insieme a Fortunato era intervenuto anche Francesco Puma, segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Po: nella sua relazione aveva sottolineato come "servono finanziamenti dedicati solo agli interventi complessi, oltre a quelli per la manutenzione", dal momento che "dal 2001 non vige più la programmazione ordinaria ma solo quella straordinaria, quindi praticamente solo la gestione emergenziale". Secondo Puma, comunque, "Panaro e Secchia sono da sempre considerati critici per la loro conformazione idrografica", ma, accusa, "purtroppo solo gli eventi tragici convincono chi gestisce i bilanci a erogare i finanziamenti adeguati".

In conclusione di dibattito hanno preso la parola gli assessori alla Programmazione territoriale, Alfredo Peri, e alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo. "Fino ad ora sono già stati finanziati interventi, in corso o da realizzare entro l'anno, per oltre 26 milioni di euro- rivendica Peri- e ben prima che avvenisse la rottura del Secchia la Giunta regionale aveva inviato al Governo un piano di interventi urgenti programmati, con la richiesta di ulteriori finanziamenti per 19 milioni, divenuti poi 21 in seguito all'evento calamitoso". Sicuramente, però, aggiunge, "un altro punto su cui è necessario intervenire è Aipo, struttura fortemente indebolita da meccanismi amministrativi e organizzativi che così come sono le tolgono efficacia e tempestività d'azione".

Sulla stessa linea Gazzolo: "Nel bilancio 2014 abbiamo destinato 16 milioni di euro alla sicurezza del territorio, ben più degli 11 milioni introitati per il demanio- ribadisce-, la competenza dei finanziamenti della difesa del suolo è dello stato, ma noi abbiamo sempre garantito la nostra compartecipazione e continueremo a farlo".

(L'udienza è stata trasmessa in diretta streaming sul sito dell'Assemblea legislativa. Il video integrale dell'incontro al link:
http://www.ertv.it/media/alluvione-i-vertici-dellaipo-in-assemblea)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Le priorità sottolineate oggi dagli assessori regionali alla Programmazione territoriale, Alfredo Peri, e alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, durante l'audizione che si è svolta in Commissione territorio, ambiente e mobilità sulla rottura dell'argine del Secchia -

Bologna, 20 febbraio 2014 -

Avviare immediatamente il piano straordinario di mitigazione del rischio sul nodo idraulico di Modena; disporre di risorse certe e costanti per la cura del territorio; proporre alle altre Regioni del Po un radicale riassetto istituzionale di Aipo, per migliorarne l'efficacia operativa.
Sono queste le priorità sottolineate oggi dagli assessori regionali alla Programmazione territoriale, Alfredo Peri, e alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, durante l'audizione che si è svolta in Commissione territorio, ambiente e mobilità sulla rottura dell'argine del Secchia.
"Il Piano straordinario per il nodo idraulico di Secchia-Panaro e Naviglio c'è - ha sottolineato l'assessore Peri - adesso occorre realizzarlo in tempi rapidi e certi. Per questo c'è bisogno di risorse immediate, che lo stesso Governo si è impegnato a concedere. Fino ad ora sono già stati finanziati interventi, in corso o da realizzare entro l'anno, per oltre 26 milioni di euro. Ben prima che avvenisse la rottura del Secchia la Giunta regionale ha inviato al Governo un piano di interventi urgenti programmati, con la richiesta di ulteriori finanziamenti per 19 milioni, divenuti poi 21 in seguito all'evento calamitoso. Si tratta di risorse indispensabili per mettere in lavorazione subito ciò che avevamo già pianificato, e che dopo l'alluvione ha un carattere di urgenza ancora maggiore ".
"Un altro punto su cui è necessario intervenire - ha aggiunto - è Aipo, struttura fortemente indebolita da meccanismi amministrativi e organizzativi che così come sono le tolgono efficacia e tempestività d'azione. Il governo complessivo del sistema territoriale del bacino del Po deve essere una priorità nazionale, per l'importanza che riveste in termini economici, ambientali e sociali non solo per l'Emilia-Romagna. Proponiamo alle altre Regioni del Po e al Governo un nuovo assetto complessivo dei poteri e delle competenze, che risponda ad una logica di migliore efficacia degli interventi, non solo in caso di emergenza, ma anche di gestione ordinaria del territorio".
"Per la cura del territorio servono risorse certe e costanti - ha ribadito Gazzolo -. Come Regione stiamo facendo la nostra parte e le nostre scelte politiche sono chiare: nel bilancio 2014 abbiamo destinato 16 milioni di euro alla sicurezza del territorio, ben più degli 11 milioni introitati per il demanio. Inoltre, già prima della rottura dell'argine, abbiamo messo a punto e inviato al Governo il Piano straordinario con la richiesta di finanziamenti per interventi urgenti". "In Emilia-Romagna - ha concluso Gazzolo - il reticolo idrografico è di 75 mila chilometri quadrati, a fronte dei 46 mila di quelli stradali. Ciò dà l'idea di quanto complesso e articolato sia il sistema di gestione e difesa del suolo, e di quanto sia indispensabile poter contare su finanziamenti sicuri e continuativi. La competenza dei finanziamenti della difesa del suolo è dello stato, ma noi abbiamo sempre garantito la nostra compartecipazione e continueremo a farlo". /EC

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

L'assessore regionale Rabboni e gli assessori provinciali Ferrari, Rivi,Gozzoli e Montera: va salvaguardato un prodotto simbolo del made in Italy -

Bologna, 20 febbraio 2014 -

"In questo particolare momento è importante che gli organi del Consorzio siano nel pieno della loro legittimità formale e sostanziale per dare corso a tutte quelle iniziative, dai Piani produttivi previsti dal Pacchetto latte della Ue alla lotta alla contraffazione, che sono necessarie per la valorizzazione di un prodotto così importante per l'agricoltura e l'economia emiliana. Occorre evitare che questa vicenda offuschi la reputazione del Consorzio stesso e danneggi l'immagine di un prodotto simbolo del made in Italy come il Parmigiano Reggiano". Così l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni e gli assessori provinciali Pier Luigi Ferrari di Parma, Roberta Rivi di Reggio Emilia, Luca Gozzoli di Modena e Gabriella Montera di Bologna, che esprimono la loro preoccupazione a proposito della vicenda che ha coinvolto i vertici del Consorzio del Parmigiano Reggiano e chiedono che si faccia presto chiarezza: "alle accuse riportate dalla Stampa sono seguite le smentite del Consorzio. Si verifichi la loro fondatezza".
Gli Assessori intervengono anche a proposito del direttore del Consorzio Riccardo Deserti: "il Consorzio è un organismo privato che deve rispondere innanzi tutto ai suoi soci. Auspichiamo che proprio nel loro interesse saprà adottare le decisioni più opportune in considerazione della specifica posizione del direttore."

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La seduta della commissione Territorio, Ambiente, Mobilità in programma domani, giovedì 20 febbraio, alle ore 10.30 -

Bologna, 19 febbraio 2014 -

La seduta della commissione Territorio, Ambiente, Mobilità in programma domani, giovedì 20 febbraio, alle ore 10.30 sarà trasmessa in diretta streaming sul sito dell'Assemblea legislativa: www.assemblea.emr.it. All'ordine del giorno, l'audizione con l'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) e i Servizi tecnici affluenti del Po e Po di Volano sull'alluvione nella Bassa modenese e sul nodo idraulico Secchia-Panaro-Canale Naviglio, alla presenza degli assessori Paola Gazzolo (Sicurezza territoriale, difesa del suolo e della costa, protezione civile) e Alfredo Peri (Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità, logistica e trasporti).

L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa ha convenuto con il presidente della commissione, Damiano Zoffoli, nell'accogliere la richiesta arrivata dalla consigliera Silvia Noè (Udc) di trasmettere in diretta streaming la seduta, così come previsto dal Regolamento interno.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La situazione in cui versa l'Appennino emiliano è critica. L'interrogazione del consigliere Villani (Fi-Pdl) sui dubbi nei confronti delle stime dei danni

 

Bologna, 19 febbraio 2014

 

I "rilevanti dissesti idrogeologici" che si sono verificati nell'Appennino parmense nella scorsa primavera, avrebbero provocato gravi lesioni a infrastrutture pubbliche e private, tanto che la ricognizione dei danni nel territorio comunale di Tizzano Val Parma, trasmessa dalla Regione Emilia-Romagna alla Protezione civile, ammonterebbe a circa 28 milioni di euro, divisi a metà tra danni subiti dai privati e quelli riguardanti il patrimonio pubblico.
Ne dà notizia il consigliere Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un'interrogazione rivolta alla Giunta comunale, in cui sostiene che il sindaco del Comune in questione avrebbe espresso dubbi su questa stima, asserendo che i danni potrebbero arrivare fino a quasi 60 milioni.
Villani segnala inoltre che "nuovi ingenti danni" causati dal dissesto idrogeologico si stanno ripetendo, nello stesso territorio, in queste ultime settimane e ricorda che l'assessore regionale alla Protezione civile, in accordo con la Provincia di Parma, avrebbe dichiarato l'intenzione di convocare un Tavolo istituzionale provinciale per tracciare un quadro complessivo della situazione.
Il consigliere chiede quindi alla Giunta se anche altri Comuni dell'Appennino parmense, colpiti dai dissesti idrogeologi della primavera scorsa, abbiano avanzato dubbi sulla congruità delle stime dei danni in possesso della Regione e se, alla luce di questi dati, la Giunta si assuma l'impegno concreto di ricalcolare l'entità dei danni e, nel caso, di mettere a disposizione maggiori finanziamenti.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Saliera: "Appuntamento di grande spessore per la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità"

 

Bologna, 19 febbraio 2014

Due giorni per riflettere sull'espansione mafiosa al Nord, sul rapporto tra criminalità organizzata e politica, sulle logiche e forme della violenza mafiosa, anche con l'analisi di casi. Sono i temi al centro del convegno di studi "Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto", organizzato a Bologna i prossimi 20 e 21 febbraio da Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna (Dipartimento di filosofia e comunicazione) con il patrocinio del Comune di Bologna.


"Si tratta di un appuntamento di grande spessore - sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera - che conferma l'impegno civico della Regione Emilia-Romagna su un tema di grande importanza per la tenuta sociale di questa terra. Qui non abbiamo messo la testa sotto la sabbia ma, anche grazie all'intervento della Regione, continuiamo a organizzare molte iniziative per la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità: oltre 60 progetti realizzati in collaborazione con scuole (coinvolti fino ad oggi 20.000 ragazzi), associazioni come Libera, Arci e Avviso pubblico, sindacati, università, magistratura, forze dell'ordine e Comuni. Di grande rilevanza, poi, gli 8 beni confiscati alla mafia e già in gestione ai Comuni che, grazie a finanziamenti regionali, sono stati messi a disposizione delle nostre comunità e vengono utilizzati per attività di pubblica utilità".


Il programma
Il convegno, organizzato nell'ambito dell'Accordo di programma (l.r.3/2011) tra Università di Bologna e Regione Emilia-Romagna, prevede due giornate di lavori.
La prima giornata del 20 febbraio si terrà in Sala Cappella Farnese a Palazzo D'Accursio (dalle ore 9.30, piazza Maggiore 1), la seguente, invece, nell'Aula Magna della Regione Emilia-Romagna (dalle 9.15, viale Aldo Moro 30).
Tra i relatori della prima giornata: Federico Varese (Università di Oxford), Nando Dalla Chiesa (Università di Milano), Rocco Sciarrone (Università di Torino), Antonio La Spina (Luiss), Alessandra Dino (Università di Palermo), Alberto Vannucci (Università di Pisa), Monica Massari (Università di Napoli Federico II), Umberto Santino (Centro Documentazione Giuseppe Impastato), Deborah Puccio-Den (Ehess, Paris), Marco Santoro (Università di Bologna).


Nella seconda giornata, alla tavola rotonda con amministratori locali parteciperanno: Ouidad Bakkali, assessore alla cultura, pubblica istruzione e infanzia, istruzione superiore, formazione professionale del Comune di Ravenna; Franco Corradini, assessore a Coesione e sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia; Fabiola Gardelli, assessore a Programmazione urbanistica e pari opportunità del Comune di Cervia; Paola Parenti, assessore alle Politiche culturali, giovanili e alla formazione civile del Comune di Casalecchio di Reno e Salvatore Caronna, titolare della Commissione Criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro al Parlamento europeo.

(Fonte: uffico stampa Regione Emilia Romagna)

 

50 serate e una ventina di località coinvolte. Oggi la presentazione nella sede della Regione Emilia-Romagna. L'assessore alla Cultura Massimo Mezzetti: "Produrre festival di tale portata e qualità è ancora più importante in un momento difficile come quello attuale" -

Bologna, 18 febbraio 2014 -

Un festival dai numeri colossali. L'edizione 2014 di Crossroads si prepara a surclassare le altisonanti cifre della sua precedente annata: circa 400 musicisti chiamati a esibirsi, circa 50 sere di spettacolo nell'arco di tre mesi, una ventina di città coinvolte sull'intero territorio della regione Emilia Romagna, una percorrenza stradale di oltre 2000 km, a voler peregrinare dalla prima all'ultima tappa di questo mastodontico festival itinerante. Crossroads giunge così alla sua quindicesima edizione, che si svilupperà dal 28 febbraio al 24 maggio: quindici anni di viaggi lungo le traiettorie sempre sorprendenti del jazz e delle musiche a esso più affini. Grandi maestri, star affermate e star emergenti, artisti che hanno segnato un'epoca del jazz e altri che si apprestano a fare lo stesso nel futuro della musica improvvisata, giovani talenti e nomi ancora di nicchia ma dalla personalità musicale di forte impatto: il cartellone di Crossroads 2014 fornirà una visione a 360° sugli stili del jazz moderno.

Crossroads 2014, organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e numerose altre istituzioni, è stato presentato questa mattina a Bologna nella sede della Giunta regionale, presenti tra gli altri l'assessore alla Cultura Massimo Mezzetti, il presidente del Jazz Network Antonio Gioiellieri e la direttrice artistica Sandra Costantini.
"E' ancora più virtuoso – ha commentato Mezzetti – che si producano festival di questa portata e qualità in un momento buio come quello attuale. Vedo – ha aggiunto l'assessore – profilarsi una profonda crisi per il settore dello spettacolo, col previsto azzeramento delle Province che non comporta un trasferimento di risorse conseguente a quello delle deleghe: quasi 5 milioni di euro destinati da questi enti alle produzioni culturali andranno semplicemente a mancare, risorse pubbliche destinate a sparire dai bilanci della cultura in Emilia Romagna".

 

Crossroads, il programma


L'apertura di Crossroads 2014 avverrà, come ormai da molti anni, al Teatro De André di Casalgrande: qui il 28 febbraio si esibiranno i Cordoba Reunion, formazione tutta argentina raccolta attorno al sassofonista Javier Girotto, da anni sulla cresta dell'onda del latin jazz.
La selezione artistica di Crossroads avrà un'ampia visuale geografica, con artisti italiani, europei, statunitensi, sudamericani, asiatici. Dal fronte statunitense arriveranno nomi di primo piano come Kurt Elling, il cantante jazz più acclamato tra quelli in attività, voce e personalità interpretativa davvero debordanti (Rimini, 5 marzo, Teatro degli Atti); il chitarrista Bill Frisell, emblema del jazz postmoderno prima e poi di una conturbante rivisitazione jazzistica delle radici folk americane (Piacenza, 2 aprile, Teatro President); il pianista Uri Caine eseguirà in prima italiana il suo nuovo progetto "Rhapsody in Blue" dedicato alle musiche di Gershwin a capo di un ensemble di otto elementi ricco dei suoi più prestigiosi collaboratori: Theo Bleckmann, Ralph Alessi, Chris Speed, Mark Helias e Jim Black tra gli altri (Imola, 12 aprile, Teatro Ebe Stignani).

Tra i numerosi esponenti del jazz italiano, spiccano i più celebri trombettisti nazionali. Enrico Rava sarà il 20 maggio al Teatro Asioli di Correggio con il suo New Quartet. A Fabrizio Bosso, stella ormai di prima grandezza, sarà dedicato uno spazio particolare. Lo si potrà infatti ascoltare in ben quattro occasioni, con formazioni e programmi musicali sempre diversi: in duo col pianista Julian Oliver Mazzariello (Solarolo, 27 marzo, Oratorio dell'Annunziata), assieme al sassofonista argentino Javier Girotto alla guida del loro sestetto Latin Mood (Russi, 24 aprile, Teatro Comunale), a capo del suo Spiritual Trio (Imola, 2 maggio, Teatro dell'Osservanza) e poi anche come special guest del quartetto del sassofonista Alessandro Scala (Massa Lombarda, 19 marzo, Sala del Carmine).

Anche quest'anno Crossroads ospiterà all'interno della sua programmazione uno dei festival italiani dalla più lunga storia: Ravenna Jazz. La quarantunesima edizione del festival ravennate si svolgerà dal 3 al 13 maggio e avrà una forma estesa: undici giorni ricchi di concerti dalle collocazioni assai varie, dai grandi nomi attesi nei teatri alle più accattivanti proposte concertistiche da club, oltre alla lunga serie dei concerti 'Aperitifs', gli appuntamenti pomeridiani in numerosi locali del centro cittadino.

L'apertura di Ravenna Jazz 2014, il 3 maggio al Teatro Alighieri, sarà affidata alla superstar delle percussioni indiane Trilok Gurtu, che accoglierà come ospite del suo gruppo Enrico Rava in una produzione originale, incontro dal quale si aspettano scintille musicali visto che Gurtu presenterà uno dei suoi progetti dalla più spiccata componente jazzistica: "Spellbound - World of Trumpets", focalizzato sulle vampate dello strumento d'ottone. Un altro mito degli incroci tra jazz e world music è il chitarrista Al Di Meola, che arriverà a Ravenna il 4 maggio per eseguire col suo quartetto un sentito e ammaliante omaggio alle musiche dei Beatles. Il Teatro Alighieri ospiterà le altre star di prima grandezza del festival: il pianista Stefano Bollani, in un duo con il fisarmonicista Antonello Salis che si preannuncia come uno scintillante incontro tra personalità dall'incontenibile estro musicale (il 10), e il grande progetto orchestrale che riunisce la tromba di Paolo Fresu, il pianoforte di Uri Caine a la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra impegnati in "Reflections on Sketches of Spain",rilettura filologica del capolavoro di Miles Davis e Gil Evans con aggiunta di libere interpretazioni (il 13).

Ancora più sviluppata che nella precedente edizione del festival sarà poi l'attività musicale nei club, che coinvolgerà vari locali tra Ravenna (Mama's Club), Lido Adriano (Cisim) e Piangipane (Teatro Socjale). Si inizia con una serie di duetti di grande fascino, che coinvolgono nomi assai noti del jazz ma anche della scena rock alternativa: da Raiz e Fausto Mesolella (il 6) a Luca Aquino e Carmine Ioanna (il 7), Vincent Peirani con Ulf Wakenius (l'8) e Luigi Tessarollo con Roberto Taufic (il 9). Formazioni più ampie l'11 coi funambolici Iswhat?! di Napoleon Maddox (impegnato anche in un workshop di beatbox il 10 e l'11) e il 12 con il trio formato da Raffaele Casarano, Marco Bardoscia e Boris Savoldelli e la loro rivisitazione di The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd.

Appuntamento fuori misura sarà poi quello gratuito in Piazza del Popolo con i duecento giovanissimi musicisti, tra orchestra, percussioni e coro, che daranno vita a "Pazzi di Jazz" Young Project, sotto la direzione di Tommaso Vittorini e Ambrogio Sparagna e con la presenza solistica di Paolo Fresu (il 5).

Il mese di marzo prevede una ininterrotta sequenza di artisti di notevole interesse, a partire dal quartetto del batterista per eccellenza del jazz italiano: Roberto Gatto (Ferrara, 1 marzo, Jazz Club Torrione San Giovanni). L'8 a Massa Lombarda si ascolterà un duo che affianca altre due glorie del jazz nostrano, la cantante Maria Pia De Vito e il bassista Ares Tavolazzi, mentre un'altra cantante di fama planetaria, l'inglese Sarah Jane Morris, sarà il 9 a Gambettola (Teatro Comunale), anche lei in duo, col chitarrista Antonio Forcione. Ancora a Massa Lombarda, due giorni di "Massa Sonora", contenitore per le istanze più innovatrici del jazz italiano: il 14 il gruppo Luminal del pianista Dimitri Sillato, un solo del chitarrista Simone Massaron e il quintetto Rollerball; il 15 l'esaltante e ampia orchestra del Collettivo El Gallo Rojo. Il coinvolgente cantautore statunitense a cavallo tra jazz e soul Raul Midón sarà il 20 a Modena (La Tenda). Jazz singer e chitarrista con la grinta di una vera rocker è la canadese Terez Montcalm, che sarà il 21 a Rimini. Uno spaccato di contemporaneità statunitense risplenderà il 22 a Ferrara con il Baida Quartet del trombettista Ralph Alessi e il 26 a Parma (Casa della Musica) con il trio del pianista Joey Calderazzo. Il jazz più sofisticato e flirtante con l'avanguardia si ascolterà il 28 a Cesenatico (Teatro Comunale), con il quartetto "Special Dish" della cantante Cristina Zavalloni. Il mese si concluderà con gli appuntamenti di "Cassero Jazz" a Castel San Pietro Terme ("Cassero" Teatro Comunale): il 29 con il reading musicale ideato da Paolo Caruso e Franco Costantini, seguito dal duo che vede affiancati improvvisatori di incontenibile esuberanza come Antonello Salis (pianoforte, fisarmonica) e Hamid Drake (batteria e percussioni); il 30 con il quartetto della cantante Ada Montellanico, che affronterà il repertorio di Abbey Lincoln.

Nel mese di aprile si preannunciano momenti di grande espressività musicale: il 3 a Modena col suadente Brasile cantato da Paula Morelenbaum con il suo Bossarenova Trio; il 10 a Fusignano (Auditorium Corelli) con il racconto per voce e strumenti "Musica Semplice" eseguito dall'ottetto del chitarrista Stefano Savini; il 13 al Teatro Rossini di Lugo con le musiche e arie operistiche reinterpretate dal brillante duo che unisce il pianoforte di Danilo Rea e la tromba di Flavio Boltro; il 17 a Modena si esibirà il trio della giovanissima sassofonista cilena Melissa Aldana, che nel giro di pochi anni si è fatta largo sulla scena newyorkese, dove ora viene considerata una delle più sorprendenti rising stars. Un'altra formazione di culto è il Tinissima Quartet del sassofonista Francesco Bearzatti che proporrà il suo rivoluzionario "Monk'n'roll" (Russi, il 30, in occasione della Giornata Internazionale Unesco del Jazz).

Sempre in aprile, ben tre giornate di libera ricerca musicale a Dozza (Teatro Comunale) per "Dozza Jazz": il 4 con il trio formato da Roberto Bartoli, Pasquale Mirra e Danilo Mineo; il 5 con un doppio omaggio al sassofonista sudafricano Sean Bergin che avrà per protagonisti il duo di Daniele D'Agaro e Saverio Tasca e il Re-Union Trio (Roberto Bellatalla, Sandro Satta e Fabrizio Spera); il 6 con Youlook, ovvero Luisa Cottifogli, Aldo Mella e Gigi Biolcati.

Nel mese di maggio, oltre alla maratona di Ravenna Jazz, Crossroads farà una lunga tappa a Correggio di ben undici giorni, dal 14 al 24, per Correggio Jazz, un altro festival nel festival, quest'anno assai internazionale nei contenuti e come sempre aggiornatissimo sulle tendenze jazzistiche più attuali. Oltre al concerto di Enrico Rava il 20, il Teatro Asioli di Correggio ospiterà il trio del chitarrista Federico Casagrande (il 14; la serata sarà aperta dal quartetto della cantante Valentina Preda, classificatasi tra i vincitori del concorso "La musica Libera. Libera la musica" organizzato dalla Regione Emilia-Romagna); un appuntamento in crescendo con Dino Rubino in piano solo, seguito dal duo voce-pianoforte di Barbara Casini e Alessandro Lanzoni, per finire con un inedito trio che riunisce tutti i protagonisti della serata, con Rubino al flicorno (il 15); il pianista Fabrizio Puglisi in solo nella stessa serata con il duo "Soupstar" di Gianluca Petrella al trombone e Giovanni Guidi al pianoforte (il 16); ancora Giovanni Guidi, ma in piano solo, seguito dal duo che affianca Fabrizio Puglisi alla voce di John De Leo (il 17); il quintetto internazionale On Dog, che comprende tra gli altri il chitarrista Mark Solborg e il sassofonista Francesco Bigoni (il 21); il quintetto Overseas del contrabbassista norvegese (ma ormai newyorkesizzato) Eivind Opsvik (il 22); il trio dell'originale chitarrista danese Jakob Bro (il 23); l'omaggio a Charlie Parker in trio del multistrumentista inglese Django Bates, che in questa occasione siederà al pianoforte (il 24).

Sempre in maggio è prevista una produzione originale sulle musiche di Frank Zappa, Charles Mingus e Jimi Hendrix che vedrà coinvolti i Quintorigo assieme all'Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti e con la partecipazione straordinaria di Roberto Gatto alla batteria (Forlì, 1 maggio, Teatro Diego Fabbri).

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., website: www.crossroads-it.org www.erjn.it

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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