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Gli assessori regionali Gazzolo e Peri: "La parola d'ordine condivisa è la manutenzione delle arginature come priorità immediata. Al via il piano straordinario" -

Bologna, 18 febbraio 2014 -

È partito il piano di manutenzione straordinaria dell'arginatura di Secchia, Panaro, Naviglio e della rete idrografica minore. Ad oggi sono già stati impiegati 12 milioni e 740 mila euro.
Questo tema è stato al centro del secondo incontro tra istituzioni sul nodo idraulico di Modena che si è riunito ieri a Bologna nella sede della Regione Emilia-Romagna. Presenti gli assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale, i sindaci e i rappresentanti di Province, Autorità di Bacino del fiume Po, Consorzio di bonifica Burana, assieme alle strutture tecniche di Aipo e dei Servizi tecnici di Bacino.
"La parola d'ordine condivisa è la manutenzione delle arginature. Il ripristino e il consolidamento degli argini, soprattutto nei tratti che mostrano maggiore fragilità, è la nostra priorità immediata", commentano Paola Gazzolo e Alfredo Peri, assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale. "Proseguiamo con il lavoro di squadra, d'intesa con gli enti locali, per completare la verifica delle criticità del territorio colpito ed integrare il piano di manutenzione".
Altro punto strategico sottolineato è la necessità di accelerare le procedure di autorizzazione e realizzazione degli interventi finanziati. Si tratta del completamento del Diversivo Martiniana a monte della città di Modena, della sistemazione del torrente Grizzaga, della cassa dei prati di San Clemente a Modena e dell'ampliamento della cassa del fiume Secchia.
"Stiamo definendo, in via progettuale, i nuovi interventi che comporranno il quadro tecnico di tutte le opere necessarie a completare la messa in sicurezza della Bassa Modenese - concludono Gazzolo e Peri -. Tra questi è compreso un piano specifico di manutenzione della vegetazione ripariale e di riassetto delle aree golenali." /EC

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Una trentina i firmatari. Si lavorerà su ricerca e formazione, media education in ambito scolastico ed extrascolastico, contatti tra mondo dell'immigrazione e media locali. L'assessore Marzocchi: "Il nostro impegno verso la creazione di un modello rinnovato, aperto e attento al rafforzamento della coesione sociale" -

Bologna, 18 febbraio 2014 –

Contribuire a migliorare la qualità dell'informazione prodotta dai media locali sui temi dell'immigrazione e dell'asilo. Promuovere il "protagonismo" diretto dei migranti e dei rifugiati su giornali, radio, tv, web. Stimolare la comprensione, soprattutto tra i giovani, delle dinamiche interculturali nella società dell'informazione. Sono, in estrema sintesi, alcuni degli obiettivi del nuovo protocollo d'intesa regionale (il primo è del 2008) sulla comunicazione interculturale "Ad altra voce", siglato ieri.

"L'Emilia-Romagna – ha sottolineato l'assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – si configura sempre più come una realtà interculturale, collocandosi tra le regioni che registrano una maggiore presenza di residenti stranieri. In questo contesto la comunicazione svolge un ruolo fondamentale nell'accompagnarci verso la creazione di un modello sociale e culturale rinnovato, aperto e attento al rafforzamento della coesione. Anche i principali documenti d'indirizzo dell'Unione Europea per le politiche di integrazione dei cittadini stranieri – ha aggiunto l'assessore – ribadiscono l'importanza delle iniziative di comunicazione interculturale e della collaborazione con i mass media per migliorare la comprensione del fenomeno migratorio e facilitare il dialogo".

Sulla base di queste sollecitazioni, il protocollo d'intesa regionale sulla comunicazione interculturale firmato oggi "vuole essere l'ambito politico-istituzionale – ha proseguito Marzocchi – dove costruire e mantenere legami di rete tra soggetti istituzionali, di categoria, del mondo dei media e della società civile, in modo da sviluppare programmi che mantengano viva la riflessione e l'attenzione sul ruolo della comunicazione interculturale nei processi di integrazione sociale". Quest'anno, inoltre, "tra i firmatari c'è anche la scuola – ha ricordato l'assessore – : per noi è un atto significativo e importante".

 

Chi aderisce al protocollo


Sono una trentina in tutto le istituzioni e le organizzazioni che hanno aderito al protocollo: insieme alla Regione, hanno firmato oggi Corecom Emilia-Romagna, Associazione della Stampa Emilia-Romagna (Aser), Associazione italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, Consulta regionale per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati, Università di Bologna - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e Master in Giornalismo, rappresentanze regionali di Anci e Upi, Legautonomie Emilia-Romagna e Uncem Emilia-Romagna, Ufficio scolastico regionale, alcuni Centri interculturali regionali, le agenzie di stampa "Redattore Sociale" e "Dire", Rete MIER - Media Interculturali Emilia-Romagna, il Centro per l'educazione ai media Zaffiria, l'onlus Cospe, e altri soggetti pubblici e privati.


Le "azioni" in programma. Dalla Regione 30mila euro


Il protocollo ha durata triennale ed è aperto a successive adesioni. Il primo passo concreto sarà l'attuazione (nel corso del 2014) di una serie di "azioni" (ricerca e formazione, media education in ambito scolastico ed extrascolastico, creazione di contatti tra mondo dell'immigrazione e media locali) per lo sviluppo della comunicazione interculturale in Emilia-Romagna. Verranno realizzate dalla Regione (che stanzia 30mila euro), da Cospe onlus (capofila del progetto), in collaborazione con l'Università di Bologna, la Rete MIER e il Centro permanente per l'educazione ai media Zaffiria. Saranno coinvolte inoltre le altre organizzazioni firmatarie del protocollo attive nell'ambito dei media e della comunicazione interculturale.


La Rete MIER


E' l'insieme di testate registrate, siti internet, iniziative radiofoniche e televisive create da cittadini di origine straniera o redazioni "miste" in Emilia-Romagna. Per la Rete hanno sottoscritto il protocollo "Città Meticcia" (Ravenna), "Segni e Sogni" (Forlì-Cesena), "Il tamburo" (Bologna), Albanianews (sito internet, la sede della redazione è a Modena), Radio Icaro (Rimini).

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

L'Agenzia regionale di protezione civile: per la ricognizione dei danni al momento non servono perizie. E' sufficiente compilare le schede e trasmetterle ai Comuni entro il 28 febbraio

Bologna, 17 febbraio 2014 –

I cittadini e le imprese che hanno subito danni a causa dell'alluvione non devono al momento produrre perizie giurate o asseverate: è sufficiente che compilino le apposite schede (scaricabili dal sito "Alluvione nel modenese", sul portale della Regione, o da quello della Protezione civile regionale), descrivendo e quantificando i danni, e allegando la documentazione raccolta (per esempio fotografie). E' quanto ribadisce l'Agenzia regionale di protezione civile, raccomandando di conservare comunque tutta l'eventuale documentazione utile (come scontrini fiscali, fatture), anche se non inviata, comprovante il contenuto delle autocertificazioni relative al danno e ai ripristini qualora eseguiti.

A questo scopo la Regione ha messo a punto quattro schede per effettuare la ricognizione di edifici pubblici, abitazioni private, infrastrutture, opere di sistemazione idraulica, aziende agricole e agroindustriali: devono essere compilate e trasmesse ai Comuni entro il 28 febbraio 2014.

La ricognizione riguarda sette Comuni del modenese (Bastiglia, Bomporto, Camposanto, San Felice, Finale, San Prospero, Medolla) e quattro frazioni del Comune di Modena (San Matteo, La Rocca, Albareto e Navicella).

http://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione-nel-modenese
http://www.protezionecivile.emilia-romagna.it

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sabato, 15 Febbraio 2014 11:03

"Ricette Fatali"... Donne Velenose ai fornelli

 

Di Chiara Marando – Sabato 15 Febbraio 2014

Cibo come tentazione fatale, goloso richiamo che appaga i sensi. Cibo come dolce veleno a cui è difficile resistere. Il corso della storia e le più note pagine di letteratura traboccano di racconti, notizie e personaggi più o meno reali le cui vite si intrecciano con il misterioso ed affascinante legame che collega il cibo alla morte.

Questo intrigante argomento è il punto di partenza da cui prende le mosse il curioso volume “Ricette Fatali” scritto da Katia Brentani (Damster Edizioni, www.damster.it), non una semplice raccolta di aneddoti e sicuramente nemmeno il classico libro di cucina, difficile catalogarlo ma certamente divertente da leggere e ricco di spunti interessanti. Tra le sue pagine vanno in scena le vite delle più famose “Donne velenose”, note serial killer, streghe ed esperte speziali, con un occhio attento alle pozioni ed ai vari alimenti incriminati,  scaltramente confusi tra i sapori di lussuosi banchetti o sfiziosi manicaretti preparati per le ignare vittime. Racconti leggeri e fluidi che ispirano altrettante appetitose ricette da provare a casa…ovviamente senza il tocco proibito.

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C’è la storia delle simpatiche vecchiette di “Arsenico e vecchi merletti” nel film di Frank Capra, dove le anziane signore offrivano ai malcapitati Sciroppo di Sambuco avvelenato, la cui dolcezza mascherava l’amara fine. Rifacendosi a loro ecco che si può provare qualcosa di invitante come i Biscotti salati all’aneto e sciroppo di sambuco, oppure la Torta di fragole che grazie all’aroma dello sciroppo acquista quel pizzico fruttato in più, due idee particolari con cui “accogliere” gli ospiti.

Tutti noi conosciamo la storia di Biancaneve e della sua mela avvelenata. Un frutto delizioso, dai colori attraenti, perfetto per preparare torte, insaporire arrosti ed arricchire contorni e dolci. L’autrice approfitta di questo ingrediente per consigliare preparazioni come Arrosto di mele e prugne della Strega, fettine di Pollo alle mele, Palline di mela e Crema di mela al curry.

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Poi ci sono le storie le nobildonne del settecento e dell’ottocento, dei loro sotterfugi a corte, vere professioniste nel mestiere di avvelenatrici seriali. E che dire delle figure femminili famose nella mitologia? Donne che di intrighi, amori infedeli e vendette ne hanno fatto il loro pane quotidiano? Medea, passionale ed istintiva, la regina Creusa, avvelenatrice mancata, oppure Deianira, la moglie di Eracle. Scoprire il nesso tra le loro appassionanti vicende e l’arte culinaria sarà stimolante e divertente. Ogni capitolo raccoglie  vicende diverse e consigli gastronomici gustosi, tutti da provare. Ma mi raccomando, non fatevi prendere troppo la mano.

NotteDelleStreghe

 

 

Per saperne di più:

www.damster.it

 

Pubblicato in Cultura Emilia
Fadiga (garante regionale): "non più potestà, ma responsabilità genitoriale".

Bologna, 11 febbraio 2014

"Da oggi esiste solo lo stato di figlio: uguale per tutti, sia per quelli nati nel matrimonio che per quelli nati da genitori non legati da vincolo coniugale oppure riconosciuti da un solo genitore. Stessa regola anche per i figli adottivi". Così Luigi Fadiga, Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, nella giornata in cui entra in vigore il decreto legislativo 28 dicembre 2013 n. 154, che dà attuazione alla delega contenuta nell'articolo 2 della legge 10 dicembre 2012 n. 219, con la quale il Parlamento italiano ha abolito ogni distinzione, anche terminologica, tra figli naturali e figli legittimi.

Il Garante segnala come già la legge delega avesse anticipato "importanti modifiche", introducendo nel codice civile l'articolo 315 bis intitolato "Diritti e doveri del figlio": "Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni; e anche di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti".

Dunque, da oggi, sottolinea Fadiga, "la posizione dei genitori nei riguardi della prole cambia: non più potestà, ma responsabilità genitoriale. Questo dà finalmente attuazione all'articolo 30 della Costituzione, in base al quale i genitori hanno 'dovere e diritto' di allevare i figli: il che vuol dire che i loro doveri vengono prima dei diritti".

Dal Garante regionale, un'ultima indicazione: anche il "diritto all'ascolto" viene precisato e più puntualmente disciplinato; "il minore, infatti, ha diritto ad essere ascoltato rispetto alle questioni che lo riguardano sia dai genitori che dal giudice eventualmente chiamato ad intervenire".

"Si tratta di una riforma attesa da anni- chiude Fadiga- che dà attuazione a disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del fanciullo sino ad ora inattuate, e apre una nuova stagione nei rapporti fra genitori e figli".

Per approfondimenti:

Decreto legislativo 28 dicembre 2013, n. 154, Revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, a norma dell'articolo 2 della legge 10 dicembre 2012, n. 219
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2013-12-28;154

Legge 10 dicembre 2012, n. 219, Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2012-12-10;219. 


(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)







Attivato dall'Agenzia regionale di Protezione civile lo stato di attenzione in tutte le province dell'Emilia-Romagna per pioggia, criticità idraulica ed idrogeologica, vento e stato del mare -

Bologna, 10 febbraio 2014 -


Un'intensa perturbazione sta portando in queste ore in tutta la regione precipitazioni estese e abbondanti, che secondo le previsioni Arpa-Simc dureranno per le prossime 24-48 ore; i quantitativi maggiori, intorno ai 100 mm, sono previsti sulle aree appenniniche. Alle piogge sono associati venti, che in serata diverranno forti sui rilievi centro orientali e sulla costa, con raffiche comprese tra i 55 km e i 65 km all'ora.
L'effetto combinato di questi fenomeni può determinare l'innalzamento del livello dei fiumi e degli altri corsi d'acqua, mareggiate e dissesti idrogeologici diffusi su tutto il territorio, in particolare nelle province già colpite dal maltempo nelle scorse settimane.
Per seguire l'evoluzione della situazione, monitorare i punti critici e organizzare una pronta risposta in caso di eventi rischiosi per la popolazione è stato attivato il centro operativo della Protezione civile regionale, in presidio 24 ore su 24, in raccordo con Arpa, Servizi tecnici di bacino, Aipo, Prefetture, Comuni, Province e volontariato.
Dalla Protezione civile giunge ai cittadini la raccomandazione di non sostare in prossimità di argini, ponti e moli e di seguire le indicazioni fornite dalle autorità locali.

Situazione dei fiumi
Le precipitazioni previste fino a domani, martedì 11 febbraio, potranno determinare l'innalzamento dei livelli idrometrici su tutti i corsi d'acqua della regione, con possibile superamento del livello di pericolosità per piena nelle province di Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna.
Ieri è stato attivato il preallarme sul fiume Secchia, a causa delle diffuse e intense precipitazioni e per le condizioni di criticità causate dalle ultime piene. Sono interessati i comuni di Soliera e Campogalliano nel Modenese e Casalgrande, Castellarano e Rubiera nel Reggiano. Resta in vigore l'allerta emessa lo scorso 5 febbraio per i Comuni di Modena, Bastiglia e Bomporto.
È ancora attivo lo stato di preallarme piena del Fiume Enza in provincia di Reggio Emilia per i comuni di Mezzani, Brescello, Sorbolo e Gattatico.

Rischio frane e dissesti
Le piogge di queste ore potrebbero aggravare la situazione dei territori già colpiti da maltempo nelle scorse settimane, determinando movimenti franosi diffusi (smottamenti, colate, cadute di massi) nelle province centro occidentali.

Vento
Possono verificarsi localmente cadute di rami e alberi, segnaletica stradale, danni alle abitazioni e alle infrastrutture pubbliche e private. Può risultare difficoltosa la circolazione stradale e si possono verificare sospensioni nell'erogazione di fornitura elettrica e telefonica.

Mare
Vento e pioggia potranno determinare sulla costa mareggiate, fenomeni di erosione con possibili conseguenze per gli stabilimenti balneari, compromissione di moli e dighe foranee e difficoltà per le attività nautiche ed il funzionamento delle infrastrutture portuali.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Fra le questioni problematiche della scuola in territorio montano c'è la presenza di pluriclassi nelle quali si mettono insieme studenti di età e di livello di apprendimento diversi


Bologna, 10 febbraio 2014

Nei 102 comuni montani dell'Emilia-Romagna si trovano 156 scuole primarie, 86 secondarie e 35 secondarie di secondo grado, frequentate da circa 27mila studenti. Fra le questioni problematiche della scuola in territorio montano, derivate dai numeri limitati di studenti, c'è la presenza di pluriclassi nelle quali si mettono insieme studenti di età e di livello di apprendimento diversi, con evidente danno della qualità e della continuità dell'offerta didattica. Sulla questione è stata presentata una risoluzione sottoscritta da 14 consiglieri del Partito Democratico, primo firmatario Tiziano Alessandrini.

Il documento fa riferimento al progetto della Regione denominato Scuola@Appennino, con il coinvolgimento dell'Ufficio scolastico regionale, e di altri soggetti: sono stati finanziati 300mila euro per programmi di formazione, metodologica e tecnologica, degli insegnanti. Si fa inoltre riferimento a un documento di indirizzo dell'Anci, finalizzato a contrastare la chiusura delle scuole nei territori montani, e si chiede alla Giunta di agire in tutte le sedi affinché venga adottata una normativa nazionale per abbassare il parametro di costituzione della pluriclasse nelle scuole di ogni ordine e grado dei comuni montani. La risoluzione chiede alla Giunta di definire una fascia entro la quale individuare l'ottimale dimensionamento della rete scolastica, di investire nella formazione degli insegnanti che operano nelle pluriclassi, garantendo una loro continuità pluriennale nelle scuole di montagna. Infine, si chiede alla Giunta di promuovere progetti volti a superare le "sofferenze" di organico nelle piccole scuole, così da sostenere, potenziare e valorizzare questi presidi educativi, e i rispettivi territori.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Ai Comuni capoluogo circa 380mila euro di risorse nazionali per progetti sul territorio. L'assessore Marzocchi: "Il nostro impegno per quella che è una battaglia di civiltà"

Bologna, 10 febbraio 2014

Attività di sensibilizzazione nei confronti delle comunità straniere, iniziative nelle scuole sulla cultura dei diritti umani, formazione del personale socio-sanitario. Sono diversi i progetti, dei nove Comuni emiliano-romagnoli capoluogo di provincia, che partiranno a breve con il sostegno dei fondi (circa 380mila euro) assegnati alla Regione dalla legge nazionale per la prevenzione e il contrasto delle mutilazioni genitali femminili. "Si tratta di un contributo importante – spiega l'assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi, in occasione della Giornata mondiale contro le Mutilazioni genitali femminili – frutto di un accordo tra istituzioni per quella che è una battaglia di civiltà. Come Regione, abbiamo già cominciato a lavorare per la costruzione di un tavolo di coordinamento del programma complessivo, per la gestione dei singoli progetti territoriali/trasversali, e per la condivisione di approcci e linguaggi su un tema così delicato".

Complessivamente, le risorse nazionali stanziate per finanziare le attività delle Regioni in tema di prevenzione e contrasto delle mutilazioni ammontano a 3 mln di euro; la quota assegnata a ogni Regione è calcolata sulla base della popolazione residente proveniente dai Paesi in cui queste pratiche sono diffuse.
Il programma dell'Emilia-Romagna prevede "azioni" territoriali e trasversali che verranno realizzate da Piacenza a Rimini (come la comunicazione, a cura della Rete Mier, Media interculturali Emilia-Romagna) o in più aree della regione, con le donne migranti (a opera della Rete Intrecci) e con i giovani (a cura della Rete Together). Mier, Intrecci e Together sono tre reti regionali formalizzate in organismi di secondo livello. "Quest'impostazione – conclude l'assessore – ci consente di valorizzare reti già esistenti, andando a intervenire in particolare su alcuni target specifici come le seconde generazioni e le donne, e garantendo al tempo stesso il ruolo delle amministrazioni comunali che, a loro volta, possono valorizzare le risorse del territorio".


(Fonte: ufficio stampa regione Emilia Romagna)
L'assessore Rabboni: "Risorse rese disponibili grazie ad economie di precedenti bandi". Ecco il riparto per Provincia

Bologna, 10 febbraio 2014

Nuove risorse dalla Regione per l'ammodernamento delle aziende agricole in tutto il territorio emiliano-romagnolo. Si tratta di oltre 5,2 milioni di euro che permetteranno di finanziare parte delle domande in lista di attesa nelle graduatorie provinciali relative alla misura 121 del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. Potranno essere finanziati la realizzazione o la ristrutturazione di immobili aziendali così come l'acquisto di macchinari, attrezzature e impianti.

Dati


"Il nuovo plafond - spiega l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni – è stato reso possibile dalla scelta della Regione di chiedere a Bruxelles una modifica del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 per dirottare sugli investimenti aziendali economie da precedenti bandi, pari a 10 milioni di euro. Con circa 4,8 milioni euro abbiamo finanziato le domande presentate dai giovani agricoltori. Con le risorse rimanenti finanziamo ora le domande in graduatoria presso le singole Province".

Le risorse sono già state attribuite alle singole amministrazioni provinciali che stanno provvedendo alle assegnazioni.


(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Oggi, lunedì 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata nell'ultima fase della Seconda guerra mondiale -

Bologna, 10 febbraio 2014 -

Celebrare il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, "non solo come commemorazione" ma come "assunzione di responsabilità per un processo di pace e di civile convivenza" e, soprattutto, come "occasione di conoscenza e percorso di superamento di parzialità e risentimenti a favore di una maggiore consapevolezza dei problemi", perché "la comprensione tra i popoli è anzitutto un problema culturale".

E nella mattinata di oggi, Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004 per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata nell'ultima fase della Seconda guerra mondiale, Palma Costi, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, parteciperà a Rimini alla cerimonia di inaugurazione della "Biblioteca di pietra", monumento realizzato dall'artista riminese, ma di origini istriano-dalmate, Vittorio D'Augusto. L'opera consiste nell'apposizione sui massi di pietra d'Istria presenti in uno dei luoghi più significativi della città, la nuova diga del Porto canale, di trenta targhe riportanti i nomi di scrittori "di confine", italiani, sloveni e croati, e il titolo di una loro opera. All'inizio del percorso, tra i 'libri di pietra', un leggìo sosterrà una targa con una dedica alle vittime del confine orientale.
Secondo Palma Costi, "in particolare per la nostra regione questa giornata è tanto più significativa perché tanti sono stati i territori che accolsero gli esuli e diedero a molti connazionali una nuova cittadinanza, in un momento storico di grande tensione". E non è casuale nemmeno la scelta della città dove rappresentare l'Assemblea legislativa regionale: "Oggi, Rimini si pone a sentinella della memoria collettiva di questo lembo dell'Adriatico, è una città sul mare che ha subito 396 bombardamenti durante l'ultima guerra e che può parlare direttamente a quelle genti, istriani e dalmati, sloveni e croati, coinvolti negli stessi drammatici conflitti di confine".

L'Assemblea legislativa, assicura la presidente, "è vicina e collabora con chi, attraverso il quotidiano impegno e investimento personale e collettivo, tiene alta la guardia, si prodiga per attrezzare i giovani cittadini con gli anticorpi della conoscenza e della responsabilità, per reagire a quei sintomi di disgregazione che sfociano in odi razziali e xenofobi sempre pericolosi e per promuovere una società democratica, aperta e solidale- chiude Costi- forte dei valori comuni dell'identità e della cittadinanza europea".

In rappresentanza dell'Assemblea legislativa, altri consiglieri regionali saranno a iniziative in occasione del Giorno del Ricordo. Franco Grillini parteciperà alla seduta solenne del Consiglio comunale di Bologna, alle 10.30 a Palazzo D'Accursio (piazza Maggiore, 6). Sempre oggi, la consigliera Luciana Serri sarà alla manifestazione che si svolgerà a Modena, in piazza Natale Bruni.

Ieri, domenica 9 febbraio, Paola Marani ha partecipato a Bologna alla cerimonia di commemorazione al giardino "Martiri dell'Istria Venezia Giulia e Dalmazia" (via Don Luigi Sturzo, 42), alle 16, e oggi sarà alla seduta straordinaria del Consiglio provinciale nella Sala del Consiglio della Provincia di Bologna.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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