Il decreto è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Taranto e i beni sono riconducibili ad un imprenditore di origine pugliese -
“È un altro segnale forte contro le mafie che arriva nella nostra regione, una conferma del fatto che qui nessuno resta a guardare inerme di fronte all’infiltrazione criminale in una società ricca e quindi appetibile per i capitali sporchi”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, dopo l’operazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Bologna che ieri mattina ha predisposto il sequestro di beni per un valore di oltre 5 milioni di euro riconducibili a un imprenditore 48enne, pregiudicato, di origine pugliese, residente in provincia di Modena.
“Come Assemblea legislativa e come Regione- prosegue Costi- abbiamo approvato le leggi per prevenire il radicamento delle mafie e per la promozione della cultura della legalità, coinvolgiamo decine di migliaia di giovani e studenti in progetti sui diritti e, appunto, la legalità, ma come ho affermato pochi giorni fa in occasione della Giornata dedicata alle vittime delle mafie, è fondamentale che il fronte sia unico, che siano insieme istituzioni, magistratura, forze dell’ordine e cittadini e che il nostro lavoro di legislatori si saldi con un forte lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, soggetti che soprattutto oggi voglio tornare a ringraziare. Ognuno faccia la sua parte e ognuno si senta parte di un insieme, di uno Stato che non può permettersi di arretrare. E non dimentichiamo i sindaci, vere e proprie sentinelle sui territori, i primi a dover interpretare i segnali della presenza mafiosa: noi siamo con loro”.