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Ispezioni della Guardia di Finanza di Parma a Collecchio e al Tardini. Controlli anche nelle abitazioni di Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi.  -

Parma, 20 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

E' stata un'udienza lampo quella svolta ieri al Tribunale di Parma per decidere le sorti del club ducale. Il presidente Manenti da San Vittore, dove si trova da mercoledì, ha fatto sapere con una missiva che non avrebbe partecipato: così alla presenza del Procuratore Antonio Rustico e dei pm Paola Del Monte e Umberto Ausiello, che insieme a Giuseppe Amara furono i primi a presentare istanza di fallimento, è stato dichiarato il crac.

Al giudice Pietro Rogato sono bastati pochi minuti per pronunciare la sentenza in quanto tutte le parti si sono mostrate d'accordo. Oltre al fallimento, è stato deciso anche l'avvio dell'esercizio provvisorio con la nomina di due curatori fallimentari, Angelo Anedda, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Parma ed in passato Assessore al Bilancio del Comune di Parma, e Alberto Guiotto, anche lui commercialista e già curatore nel caso Lactalis. 
Epilogo triste ma prevedibile per il Parma.

Quel che più colpisce sono invece le cifre emerse dalla sentenza: negli ultimi mesi i debiti sono saliti a 218 milioni e 446 mila euro, ben 20 milioni in più rispetto ai dati aggiornati al 30 giugno scorso. Di questi, 63 milioni sono nei confronti dei giocatori, tanto che nel comitato dei creditori è entrato a far parte, oltre alla Col.ser e alla Iren, anche il capitano crociato, Lucarelli. Per non parlare poi dei 57 milioni di euro che la società deve alle controllanti o dei circa 26 milioni che spettano agli istituti di previdenza sociale. Inevitabile dunque «lo stato di insolvenza conclamato e irreversibile».


Il Parma dovrebbe comunque avere la possibilità di concludere il campionato grazie ai 5 milioni stanziati dalla Lega di Serie A e ricavati dal Fondo Multe. In tale ottica la partita prevista per domenica sera al Tardini contro il Torino si disputerà regolarmente: il Gos ha infatti dato da poco parere favorevole.

Proseguono intanto le operazioni della Guardia di Finanza, i cui uomini, insieme al Reparto Operativo dei Carabinieri, hanno ispezionato in mattinata il quartier generale di Collecchio, gli uffici del Tardini e le abitazioni di attuali ed ex dirigenti del club, tra cui Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi.

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Arresto del patron gialloblù nelle prime ore del mattino per reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso. In totale coinvolte 22 persone. -

Parma, 18 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

La data cruciale per definire la situazione del Parma Calcio sarebbe dovuta essere il 19 marzo, scadenza fissata per l'udienza fallimentare del club ducale. Più sconcertante dell'ormai quasi scontato destino della società emiliana è però la notizia giunta da poche ore: l'arresto del patron gialloblù per il reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso.

L'operazione della Guardia di Finanza di Roma, denominata GFB-Oculus e guidata dai procuratori Nello Rossi e Michele Prestipino, è ancora in corso e vede coinvolte altre 21 persone a cui vengono contestati, a diverso titolo, i reati di associazione a delinquere, uso di carte di credito clonate, frode informatica e riciclaggio.

Le indagini hanno portato alla luce anche il modus operandi che prevedeva la complicità di alcuni operatori di banche, disposti a coprire l'hackeraggio in cambio di tangenti. Il denaro trasferito veniva poi ricevuto come donazione nel caso delle fondazioni e, nel caso del Parma Calcio, come sponsor. Al momento gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria stanno procedendo con una sessantina di blitz e perquisizioni in tutta Italia.


Manenti è presidente del club ducale dallo scorso febbraio dopo averlo acquistato al valore simbolico di un euro da Rezart Taci, proprietario della Dastraso.

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Lunedì, 16 Marzo 2015 09:26

Sassuolo-Parma, è derby con poker


Inutile il pari di Lila che dura solo dieci minuti, il protagonista indiscusso è Sansone. A chiudere la sfida in anticipo ci pensa Missiroli che al 66' cala il poker, servito sempre dal numero 17.-

Reggio Emilia, 16 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

Con il derby di ieri tra Sassuolo e Parma, Di Francesco ha collezionato le cento presenze sulla panchina neroverde ed ha potuto festeggiare il traguardo con la facile vittoria per 4-1 sui cugini gialloblù. Tre punti che arrivano dopo una serie di quattro sconfitte e che permettono di staccare ulteriormente la zona rossa della classifica, chiusa proprio dal Parma, ora a quota 9 a causa dell'ulteriore penalizzazione inflitta in settimana.

L'uomo partita è sicuramente Sansone, autore di una doppietta e bravo a procurarsi il rigore. L'ex crociato sblocca il risultato al 24' su cross di Taider; replica però subito per il Parma Lila (26'), alla sua prima firma in serie A. Il pari dura solo dieci minuti ed il merito è ancora di Sansone che la insacca alla sinistra di Mirante con una conclusione potentissima.

Nella ripresa sono sempre i padroni di casa a fare la partita: Zaza sfiora il pareggio al 53', ostacolato da un'ottima risposta del portiere ducale che però al 60' regala gli undici metri agli avversari atterrando in area Sansone. Per il fischietto Cervellera è fallo su chiara occasione da goal: inevitabile dunque il rosso per l'estremo difensore e rigore a favore dei padroni di casa. Berardi non sbaglia e spiazza Iacobucci, entrato a rilevare Varela. A chiudere la sfida in anticipo ci pensa Missiroli che al 66' cala il poker, servito sempre dal numero 17.


Parma in campo con il solito orgoglio che stavolta non è bastato; rotto comunque il digiuno di reti: il goal mancava dall'1 febbraio, dalla gara contro il Milan persa per 3-1. 
Giorni fa, intanto, in attesa dell'udienza fallimentare il direttore amministrativo del Parma, Marco Preti, ha depositato in tribunale gli ultimi bilanci della società insieme alla situazione economica-patrimoniale al 15 febbraio 2015.

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Crociati migliori degli ospiti, domenica prossima derby con il Sassuolo -

Parma, 9 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

Dopo due settimane di stop, ieri, si sono finalmente riaperti i cancelli del Tardini ed il Parma è tornato a giocare grazie al piano predisposto dalla FIGC per far concludere la stagione al club ducale ed al voto favorevole della Lega di Serie A con 16 società favorevoli su 20 (astenuti Napoli, Roma e Sassuolo, contrario il Cesena). Dopo 21 giorni, i crociati sono quindi tornati sul manto erboso conquistando un punto che, seppur poco utile ai fini della classifica e della salvezza, può essere molto importante sul piano morale e per dimostrare di voler esser presenti sino all'ultimo.

La posta in palio è stata divisa con l'Atalanta di Edy Reja che, alla sua prima sulla panchina orobica dopo l'esonero di Colantuono (colpevole di 4 sconfitte consecutive), è stato costretto a godersi quasi metà gara dalla tribuna per l'espulsione dovuta all'uscita dall'area tecnica. 
Tra le due formazioni sembrava che fosse proprio l'Atalanta a non scendere in campo da due giornate e non il Parma, apparso più in forma e aggressivo degli avversari, quasi spaventati dagli ultimi della classe e per i quali il pari si rivela più utile poiché li porta a +4 dalla zona retrocessione.


Primo tempo apatico e privo di brividi se si esclude la palla goal di Mariga al 34'; anche nella ripresa sono sempre i gialloblù ad incidere maggiormente ed a costringere Sportiello a sporcarsi ripetutamente i guanti, prima su conclusione di Rodriguez (55') e poi di Coda (81'). Partita da spettatore non pagante, invece, per Mirante, chiamato in causa solo una volta da D'Alessandro all'80'. Negli ultimi minuti c'è tempo per l'espulsione del "Cebolla" per somma di ammonizioni: l'uruguaiano, che nei prossimi giorni potrebbe lasciare Parma per il Gremio, esce comunque dal campo tra gli applausi del Tardini.

Migliori in campo i crociati: prestazione più che degna per tutti, da premiare non solo per l'atteggiamento tenuto durante la gara, ma soprattutto per come stanno gestendo la situazione di crisi societaria. Al riguardo, secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, l'incasso della partita, che ammonta intorno ai 152 mila euro, sarà pignorato e andrà direttamente nelle casse di un creditore che ha presentato istanza di fallimento.

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Per la Procura i vertici locali della Guardia di Finanza avrebbero ritardato l'inchiesta sul dissesto della società. Vertice in Comune con presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC), e una delegazione dei giocatori del Parma -

Parma, 4 marzo 2015 -

La bufera che ha investito il Parma calcio ora si sposta sul comando provinciale della Guardia di Finanza, che vede i vertici locali sotto inchiesta per omissione di atti d'ufficio, come riportato sul sito online della Gazzetta di Parma.
Il comandante provinciale, colonnello Danilo Petrucelli, e il vice, capo del Nucleo di polizia tributaria, tenente colonnello Luca Albanese sarebbero infatti stati sollevati dagli incarichi, quindi non rientreranno più negli uffici della caserma di via Torelli. Secondo la Procura,  avrebbero ritardato a far partire l'inchiesta sul dissesto della società.

Incontro tra il sindaco, Tommasi e i calciatori -

Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC), e una delegazione dei giocatori del Parma sono stati ricevuti dal sindaco Federico Pizzarotti in Municipio, assieme all'assessore allo Sport Giovanni Marani. All'incontro di ieri sono intervenuti anche i giocatori della squadra crociata Alessandro Lucarelli, Massimo Gobbi e Mattia Cassani, accompagnati da Mirco Levati.

"La nostra volontà e quella dei giocatori - si legge nella nota - è di riprendere a giocare e arrivare in fondo alla disputa del Campionato. Naturalmente per farlo occorre che si creino le condizioni necessarie. In questi giorni la squadra continua a fare il suo lavoro e a prepararsi, ma l'incontro di oggi non poteva dare risposte definitive, è stato necessariamente interlocutorio in vista dell'assemblea di Lega di venerdì" - ha affermato all'uscita del vertice Damiano Tommasi.

Sul futuro immediato anche il sindaco non si sbilancia: "Manenti dovrebbe giocare il suo ruolo di presidente - ha affermato Pizzarotti - se fosse serio starebbe già trattando per aprire lo stadio domenica, purtroppo non ci siamo ancora sentiti. Su una cosa ha ragione: non tocca a me trattare la cessione del Parma ed è appunto quello che non farò. Io mi preoccupo perchè la squadra è un patrimonio della città, faccio il massimo che posso fare per tenere insieme tutti gli interlocutori. Anche in questi giorni mi sono sentito con Tavecchio e Beretta. Tocca ad altri mettere risorse che servono per aprire lo stadio domenica, il Comune non può far altro che metterlo a disposizione. Mi chiedete se si gioca? Ora come ora posso dire che le probabilità sono al 50%. Il nostro obiettivo è quello di arrivare al 19 marzo, l'intervento del Tribunale sarà necessario ma sarà importante garantire la continuità per sperare di assicurare al Parma un futuro dignitoso".

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A segno Anderson, Klose e Parolo. Per i neroverdi è la terza sconfitta consecutiva -

Reggio Emilia, 2 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

Mentre i cugini emiliani del Parma si sono ritrovati per la seconda domenica consecutiva ad assistere da spettatori al campionato, al Mapei Stadium i neroverdi hanno affrontato una Lazio super agguerrita, seppur in turnover in vista della gara di Coppa Italia di mercoledì contro il Napoli. In avanti spazio quindi a Felipe Anderson, Keita e Mauri per i biancocelesti; per Di Francesco è invece emergenza in difesa, situazione che ha comportato un inevitabile 3-4-3 rispetto al canonico 4-3-3.

Gli emiliani arrivano alla partita dopo le sconfitte subite contro Fiorentina e Napoli, ma la loro voglia di riscatto deve fare i conti con una Lazio in ottima forma e reduce da due vittorie importantissime. La prima occasione ghiotta si presenta al 12' proprio sui piedi degli ospiti, in particolare su quelli di Keita che però la manda a lato dello specchio; la risposta dei padroni di casa arriva un minuto dopo con Zaza, l'unico tra i suoi a cercare con insistenza il pareggio e fermato con prontezza da Marchetti. Per il resto, sino all'intervallo è sempre la Lazio a spingere ed a realizzare le conclusioni più pericolose, con uno scatenato Keita in cerca della prima rete stagionale a duellare con Consigli. Ad aprire le marcature è il solito Felipe Anderson con un bellissimo tiro a giro dai 20 metri. Nella ripresa i neroverdi tentano la reazione con Berardi e Zaza, poco supportati dalla retroguardia che in corso di gara diventa a quattro per arginare l'attacco avversario: neanche il cambio di modulo serve a Di Francesco per ostacolare i biancocelesti che vanno infatti a segno altre due volte, prima con il colpo di testa di Klose (70') e poi con l'ex crociato Parolo, entrambi serviti dal compagno brasiliano, migliore in campo tra i suoi.

Per il Sassuolo, dunque, la situazione in classifica è invariata da tre giornate, fermo a 29 punti dalla gara contro la Sampdoria chiusa con un pari. Il prossimo appuntamento, inoltre, non è dei più semplici: lunedì 9 allo Juventus Stadium i neroverdi affronteranno la capolista, che in tutta la stagione ha perso una sola gara, quella contro il Genoa lo scorso ottobre.

Le pagelle 
Sassuolo: Consigli 6 – Gazzola 5 – Bianco 5 (dal 62' Brighi 5,5) – Acerbi 5,5 – Biondini 5,5 – Taider 5 (dal 80' Floccari sv) – Missiroli 5,5 – Longhi 6 – Berardi 5,5 – Zaza 5,5 – Sansone 5,5 (dal 74' Lazarevic 5,5)
Lazio: Marchetti 6,5 – Cavanda 6 – Mauricio 6,5 – De Vrij 6 – Radu 6,5 – Cataldi 6 – Biglia 7 (dal 75'Ledesma 6) – Parolo 6,5 – Felipe Anderson 8 – Mauri 6,5 (dal 65' Klose 7) – Keita 6 (dal 74' Candreva 6)

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Domenica, 01 Marzo 2015 10:58

Modena F.C, esonerato Novellino

La decisione dopo la sconfitta interna contro il Bari. La guida della squadra è ora affidata temporaneamente all'ex giocatore gialloblu Simone Pavan, attuale allenatore delle giovanili canarine

Modena - Walter Novellino non è più l'allenatore del Modena.

La decisione, giunta al termine di un periodo nero che ha trascinato i Gialloblu in piena zona retrocessione, arriva dopo l'ennesima brutta prestazione in casa contro il Bari, persa dai canarini per 1 a 0. Già durante la gara i tifosi hanno contestato vivacemente la squadra e la società e, al termine della partita, una delegazione ha voluto incontrare la dirigenza e alcuni giocatori. In serata, la decisione, seppur a malincuore del patron Antonio Caliendo di esonerare Mister Novellino e affidare temporaneamente la guida della squadra a Simone Pavan, allenatore delle giovanili gialloblù, in attesa di ulteriori decisioni. Proprio in queste ore si sta decidendo il successore di Novellino: tra i nomi più papabili quelli di Franco Colomba, Cristano Bergodi e Alfredo Aglietti, mentre già martedì prossimo incombe il match con il Brescia.

Di seguito, il comunicato ufficiale del Modena Calcio, emesso poco dopo le 21 di ieri.

"Il Modena F.C. comunica che dopo la gara con Il Bari in serata Antonio Caliendo ha incontrato l'allenatore Walter Novellino. Dopo aver discusso sull' attuale situazione della squadra, il Presidente del Modena F.C. , ed il Signor Novellino hanno convenuto di interrompere il rapporto di collaborazione. La Società canarina ringrazia Mister Novellino per il lavoro svolto, e per le soddisfazioni regalate ai tifosi modenesi in occasione dello scorso campionato."

(Testo e foto di Claudio Vincenzi)

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In mattinata l'incontro a Collecchio con il sindaco di Parma e i rappresentanti della FIGC. Domani la decisione sulla partita di domenica contro l'Udinese -

Parma, 20 febbraio 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

Era il dicembre 2003 quando scoppiò lo scandalo che avrebbe portato al crac Parmalat nonché al fallimento del Parma Calcio, primo asset della società ad essere ceduto. Oggi, poco più di undici anni dopo, torna lo spettro del fallimento, chiesto qualche giorno fa dalla Procura con le firme di Paola Dal Monte, Giuseppe Amara e Umberto Ausiello. 
Sembra, dunque, non avere una fine la crisi nera in cui è piombato il club ducale da quando, lo scorso maggio, è stata decisa l'esclusione dall'Europa League per inadempienze fiscali legate all'Irpef.

Da allora la voragine è diventata sempre più profonda e pare intenzionata a risucchiare ancora più in basso il Parma, tanto che ieri si è addirittura profilata la possibilità di giocare a porte chiuse la partita di domenica al Tardini contro l'Udinese. Motivo: gli arretrati di mesi di pagamenti agli steward. Il rischio sarebbe dunque quello di disputare la gara senza spettatori, nonostante Manenti abbia precisato di aver già rassicurato gli addetti alla sicurezza circa l'imminente risoluzione della situazione. 
Rassicurazioni che sono state ripetutamente rivolte anche all'indirizzo della squadra che aveva dato come termine ultimo, prima di procedere con la messa in mora, la giornata di lunedì 16 febbraio, poi prorogato sino al fine settimana; a dare l'annuncio capitan Lucarelli dopo la riunione con il presidente dell'Associazione Italiana dei Calciatori, Damiano Tommasi, anche ieri presente a Collecchio dove si è tenuto un incontro tra Manenti e la squadra, vertice a cui non ha voluto partecipare il centrocampista crociato Daniele Galloppa.

In attesa degli ultimi sviluppi, qui di seguito le tappe che, a due anni dal centenario del Parma, stanno facendo aleggiare il timore di un nuovo fallimento, seppur questo di proporzioni minori rispetto a quello del 2003-04, sia in termini di dimensioni sia di soggetti coinvolti. 
Solo un anno fa, di questi tempi, per i gialloblù cominciava un periodo d'oro con il delinearsi della possibilità dell'Europa League, poi diventata realtà insieme a squadre del calibro di Fiorentina e Inter.

Il sogno però dura poco: a spezzarlo il ritardo nel pagamento dell'Irpef da parte della società. A ringraziare il Torino, classificatosi immediatamente dietro agli emiliani. Seguono ricorsi, proteste e le dimissioni del patron Ghirardi dopo sette anni di presidenza: i tifosi manifestano solidarietà e affetto all'imprenditore bresciano che deciderà così di rioccupare il suo posto continuando a valutare eventuali acquirenti, senza però pagare gli stipendi a partire dalla scorsa estate. L'offerta giusta arriva in dicembre, prima della partita contro la Lazio e in corso di un campionato iniziato (e proseguito) malissimo anche sul campo: si parla di una cordata russo-cipriota guidata dal gioielliere Doca che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di presidente.

Al suo posto s'insedia però un avvocato, al quale segue la breve dirigenza dell'albanese Taci. Durante la carica di quest'ultimo succede il caos: dal mercato invernale con la "svendita" di una serie interminabile di calciatori alla rescissione di Cassano, sino infine all'acquisto della società da parte di Giampietro Manenti al simbolico valore di un euro. Da allora incontri, corse contro il tempo e tante promesse: le uniche cose certe, sinora, sono state però i pignoramenti di alcuni automezzi, la richiesta di fallimento e l'incertezza sulle modalità di gioco della sfida di domenica.

Intanto in mattinata c'è stata un'ulteriore riunione con la squadra, il sindaco Pizzarotti, l'Assessore allo Sport del Comune di Parma Giovanni Marani e i rappresentanti di FIGC, Lega Calcio e Aic. In questi giorni da parte di allenatore e giocatori non sono mancate le manifestazioni di fiducia; la pazienza dei tifosi, invece, sembra essere già finita. E sarebbe bene risolvere la situazione prima che si esaurisca anche quella dei calciatori.

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Il socio di maggioranza Antonio Caliendo potrebbe cedere le proprie quote. La notizia agli organi di informazione arriva dall'avvocato Marco Pellegrini, che ha ricevuto il mandato dalla cordata modenese -

Modena, 19 febbraio 2015 -

"A seguito delle recenti dichiarazioni del Presidente del Modena Football Club, dott. Antonio Caliendo, che ha manifestato la disponibilità dell'assetto di maggioranza della Società a valutare la cessione del controllo del Club mediante la messa in vendita delle proprie quote, ho ricevuto mandato, da parte di un gruppo di imprenditori modenesi, per avviare un confronto con l'attuale Amministrazione del Modena Football Club al fine a valutare, anche a breve termine, le possibilità di acquisto delle quote di maggioranza della Società.
Ove la disponibilità del Presidente venisse confermata, ed a fronte di richieste congrue da parte dell'attuale Proprietà, la trattativa prenderà le mosse dall'analisi della situazione economico-finanziaria della Società."

Questo il testo giunto in redazione dall'avvocato Marco Pellegrini, che ha ricevuto il mandato dalla cordata modenese. Ora si attendono sviluppi.

 

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Crociati a quota 10, è il secondo pari stagionale. A Reggio l'ultimo ad arrendersi è Berardi -

Parma, 16 febbraio 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

A vederle sul campo non sembrava che fossero seconda e ultima in classifica. Così, quella che per tutti era una partita già vinta dalla Roma, è invece terminata con un pari a reti inviolate, il secondo per il Parma di Donadoni che oltre ai problemi in campionato sta affrontando un periodo molto complesso. Per i capitolini, al loro ottavo pareggio, assenti Totti, Pjanic e Maicon; rientrano da vincitori dalla Coppa d'Africa gli ivoriani Gervinho e Doumbia che però non danno i frutti sperati. Il Parma parte dunque con poche chance ma riesce a meritare molti applausi, mettendo a tacere le voci circolate in settimana circa la possibilità di falsare da ora in avanti il campionato vista la drammatica posizione. I ducali soffrono poco e giocano ben chiusi nella propria metà campo per annullare gli attacchi giallorossi che vengono soprattutto da Ljajic, probabilmente il più pericoloso tra i suoi. Il film è lo stesso anche nel secondo tempo, sino a quando Garcia cambia modulo per cercare di conquistare l'intero bottino. E' Gervinho il primo a provare l'assalto, neutralizzato da una grande parata di Mirante (58'); sfortunati anche Doumbia e Verde che mancano di poco lo specchio. Nel complesso buona prestazione per il Parma, autore di un gioco perlopiù difensivo e di retroguardia che non ha mai impensierito De Sanctis tra i pali di casa. 


In giornata è atteso il pagamento degli stipendi da parte della società, viceversa scatterà la messa in mora.

Le pagelle: Mirante 6,5 – Cassani 6,5 (dal 45' Feddal 90' sv) – Mendes 7 – Lucarelli 6,5 – Costa 6,5 – Mauri 6 - Mariga 5,5 (dal 86' Lodi sv) – Nocerino 6,5 – Varela 5,5 (dal 78' Palladino sv) – Belfodil 6 – Rodriguez 6,5

Disfatta, invece, per il Sassuolo nell'anticipo del sabato pomeriggio che ha aperto la 23^ giornata di campionato. La sfida, disputata anche sulla panchina tra i due ex compagni di squadra Di Francesco e Montella, è stata vinta dai viola che si sono imposti già dal primo tempo sui padroni di casa, avvicinandosi al vantaggio a pochi secondi dal fischio di avvio con Salah. E' proprio lui, servito da Babacar, a sbloccare le marcature al 32': due minuti dopo il numero 74 ricambia il favore fornendo l'assist per il compagno di reparto che va a segno con un destro perfetto. I neroverdi sembrano assenti, al 45' però Berardi alza la testa e con una bellissima conclusione da fuori area fa tremare la porta di Tatarusanu che resta immobile. Nella ripresa gli emiliani tentano di invertire la rotta ma è sempre la Fiorentina a dominare e a trovare la rete con Babacar al 62' che chiude definitivamente la partita. Cinque minuti dopo a rendere meno pesante il passivo per il Sassuolo è Berardi; nel finale Di Francesco opta per le 4 punte ma il risultato rimane invariato.


Le pagelle: Consigli 6 – Gazzola 5,5 – Cannavaro 5 – Acerbi 5,5 – Longhi 5 (dal 80' Missiroli sv) – Biondini 5 – Magnanelli 5,5 – Brighi 5 (dal 63' Floccari 5,5) – Berardi 6,5 – Zaza 5,5 – Sansone 5,5

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