Prime conferme sul corpo carbonizzato ritrovato nelle campagne del modenese nella giornata di lunedì. Si tratterebbe di una giovane, la cui morte risalirebbe ai primi giorni di settembre. Aperto un fascicolo per omicidio aggravato e distruzione di cadavere.
MODENA –
La sua identità rimane ancora ignota, ma il cadavere carbonizzato ritrovato a San Donnino, nel parcheggio adiacente il Percorso Natura del fiume Panaro nel tardo pomeriggio di lunedì sarebbe di una giovane donna.
Le condizioni in cui versava il corpo richiedono un esame autoptico più approfondito, ma i primi accertamenti e i rilievi compiuti dai Ris sembrano escludere la morte naturale o per cause accidentali.
La Magistratura ha pertanto aperto un fascicolo per omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Sembra infatti che il corpo si trovasse nel parcheggio isolato da non più di una settimana, e che la combustione non sia stata la causa della morte. La vittima potrebbe, quindi, essere stata uccisa altrove e trasportata nel luogo del ritrovamento dove qualcuno ha tentato di renderla irriconoscibile o di fare sparire il suo corpo dandolo alle fiamme.
Ulteriore elemento di indagine sarà anche il contesto in cui il cadavere è stato ritrovato. La zona attorno alle casse di espansione del Panaro, infatti, è frequentato soprattutto da prostitute che si appartano con i loro clienti per consumare le prestazioni sessuali, ma è anche area di bivacchi di senza fissa dimora. Un'ambiente degradato in cui potrebbe essere nascosta la chiave di questo mistero di fine estate.
Intervento dei Carabinieri in piazza Maggiore a Bologna. Bloccato esagitato all'interno della Basilica di San Petronio in preda a "delirio religioso".
Bologna -
Nella serata di ieri, movimentato intervento dei Carabinieri in Piazza Maggiore quando K.B, trentunenne albanese, dopo essersi unito ai visitatori ed aver fatto accesso alla Cattedrale, ha dato segni di squilibrio.
Il tutto intorno alle ore 19.00, tra la folla abitualmente presente in Piazza Maggiore e la moltitudine di turisti in visita alla Basilica di San Petronio. Il trentunenne albanese, dopo i controlli di rito ad opera dei militari, è entrato in Chiesa urlando frasi prive di senso, in lingua albanese, invendo palesemente contro alcune persone presenti.
La confusione ha richiesto l'immediato intervento dei militari della Stazione Bologna Indipendenza, poco distanti, che in pochi secondi sono riusciti a bloccarlo accompagnandolo all'esterno del luogo di culto. Sul posto giungeva in ausilio anche una pattuglia del Nucleo Radiomobile Carabinieri che, dopo il trasferimento dello stesso presso gli uffici di via Galliera, ha avviato le opportune attività di identificazione e verifica.
Il giovane, affetto da disturbi di natura mentale, definiendosi "messaggero del Signore". Al termine delle verifiche, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna.
Questa notte, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino italiano di 47 anni, pregiudicato, per tentato furto aggravato.
Intorno all'una di notte, su segnalazione pervenuta alla linea di emergenza 112NUE, gli agenti sono intervenuti per un furto in atto ai danni di un ristorante del centro storico. Alcuni residenti avevano notato l'uomo, già noto nel quartiere per comportamenti di disturbo alla quiete pubblica e ubriachezza molesta, mentre cercava di spaccare la vetrina del locale ed hanno allertato la Polizia.
Gli agenti sono intervenuti nell'immediatezza e lo hanno bloccato in via Tre Re. L'individuo è stato trovato in possesso di un cacciavite con punta a taglio, utilizzato per forzare una delle porte finestra dell'esercizio commerciale.
Il 47enne, gravato da numerosi precedenti di Polizia e penali e sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale, con obbligo di dimora nel Comune di Modena e divieto di allontanarsi nelle ore serali dalla propria abitazione, è stato anche deferito all'Autorità Giudiziaria per porto di oggetti atti ad offendere e per inosservanza alle prescrizioni della Sorveglianza Speciale. Trattenuto all'interno delle camere di sicurezza della Questura, è in attesa del processo con rito direttissimo fissato per oggi.
Nell'ambito di un più ampio dispositivo di controllo del territorio, sono stati intensificati i servizi finalizzati alla prevenzione dei reati nel territorio parmense.
Verso le 17.00 di ieri, il Nucleo Volanti della Questura, durante il servizio di pattugliamento nella zona di via Mantova, quartiere più volte segnalato per la presenza di spacciatori e recentemente oggetto di furti in abitazione, ha notato un'auto procedere a forte velocità.
Un piccolo inseguimento, per eludere il controllo degli agenti, terminato poche centinai di metri in via Pedrignano, dove la volante è riuscita ad intercettare l'Alfa Romeo. Alla guida, E.F.E.H, le sue iniziali, tunisino, residente a Mantova, incensurato ed in regola con il soggiorno, è apparso subito molto agitato ed intollerante al controllo di Polizia.
A seguito della perquisizione, all'interno di un borsello, erano nascosti circa tremila euro in contanti suddivisi in banconote di vario taglio. Non fornendo valide motivazioni in merito al denaro in suo possesso e considerando anche che riferiva di essere disoccupato, gli agenti hanno perquisito il veicolo.
Nascosti all'interno del bagagliaio, occultati tra alcuni indumenti, vi erano 30 panetti di stupefacente, del tipo hashish, avente ognuno peso approssimativo di grammi 100, nonché 50 ovuli, avente ognuno peso approssimativo di grammi 10, per un totale complessivo di circa 3,5 kg di hashish.
Considerato il tutto, lo straniero è stato accompagnato in Questura ove, al termine di tutti gli accertamenti, sotto la puntuale direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, E.F.E.H è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e accompagnato presso la locale casa circondariale in attesa di giudizio.
Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino rumeno di 32 anni, per tentato furto aggravato in concorso, perpetrato all'interno dell'Extracoop del centro commerciale "Grandemilia" di via Emilia Ovest a Modena.
Il 32enne è stato notato dal personale di vigilanza dell'esercizio commerciale mentre, insieme ad un complice, occultava tre paia di occhiali da sole griffati all'interno di una borsa per poi cercare di allontanarsi oltrepassando le barriere antitaccheggio. La borsa era stata modificata artigianalmente per inibire il corretto funzionamento dei sensori d'allarme che difatti non è scattato.
Gli agenti intervenuti hanno accompagnato il giovane incensurato in Questura, per redigere gli atti di rito, dove è stato trattenuto in attesa del processo per direttissima fissato per oggi. Sono in corso indagini per addivenire all'identificazione del complice riuscito a dileguarsi, inquadrato però dalle telecamere di videosorveglianza.
La merce, del valore complessivo di 465,00€, non danneggiata e quindi rivendibile, è stata riconsegnata alla responsabile del supermercato.
Dopo quasi vent'anni di attività, chiude "La Baita dei Formaggi" e Parma perde un altro negozio amato da tanti.
Parma -
Testo di Sara Bondani, Foto di Francesca Bocchia
Andrea taglia la forma di Parmigiano Reggiano e la colloca sulla bilancia. La punta è esattamente del peso richiesto, l'occhio è quello esperto di chi da anni fa questo mestiere. Quasi 20 per la precisione, senza contare i precedenti sempre nel settore alimentare. Dietro al bancone, valido aiuto da sempre, la mamma Maria. Due persone squisite, che si sono fatte ben volere negli anni per la professionalità e gentilezza che le contraddistingue.
"La Baita dei Formaggi" è un'altra attività di Parma che volge al termine, dopo essersi spostata in diverse zone della città, da cinque anni era, finalmente, tornata nella rinnovata Piazza Ghiaia. Un piccolo scrigno di bontà per gli amanti dei formaggi e non solo. Dal classico Parmigiano Reggiano stagionato 12, 24 e 36 mesi, alla caciotta Penna prodotta nelle nostre montagne, a diverse tipologie di pecorino, da accompagnare con vini di produttori locali.
Una sicurezza sia per i prodotti di qualità che per la grande professionalità, quella di chi ama il proprio mestiere e lo fa con gioia, nonostante le avversità, sempre con il sorriso sulle labbra.
Purtroppo però, questo mercoledì, 12 settembre, l'attività cesserà definitivamente.
"E' triste che chiuda l'ennesimo negozio di Parma", dice una cliente. E noi siamo certi che rispecchi il pensiero di molti.
Dopo una vita a contatto con la clientela fornendo sempre un servizio attento e una gentilezza rara, non resta che salutare i fidati clienti che negli anni hanno gustato i prodotti selezionati con dovizia.
"Andre mi dispiace molto...chiude un pezzo di vecchia ghiaia...ti auguro tutta la fortuna del mondo..." si legge fra i tanti commenti lasciati sulla pagina Facebook del negozio, e ancora, "Andrea e Maria...siete tutto ciò che un buon commerciante deve essere...cordiali onesti e simpatici...Parma perde sicuramente qualcosa di importante ...è stato un piacere essere i vostri "vicini" i giorni di mercato!".
Un affetto sincero guadagnato nel tempo. Ed oggi, sempre con il sorriso che li contraddistingue, Andrea e Maria ringraziano e salutano tutti per l'affetto e l'amicizia dimostrata.
E noi, non possiamo che augurare loro tutto il meglio.
Importante collaborazione internazionale per l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena. Il Prof. Fabrizio Di Benedetto invitato a contribuire alla creazione di un programma di chirurgia robotica.
Modena -
La chirurgia epato-bilio-pancreatica e dei trapianti di fegato dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena fa scuola in Brasile. Il prof. Fabrizio Di Benedetto, infatti, è stato invitato in qualità di tutor per l'inizio dell'attività del nuovo centro dell'Ospedale São Lucas di Copacabana, sotto la guida del Prof. Eduardo Fernandez. Il prof. Di Benedetto ha partecipato, lo scorso 11 agosto, al Secondo Simposio Internazionale di Chirurgia Robotica presso la sede del Colégio Brasileiro de Cirurgiões che si è svolto a Rio de Janeiro. Tra gli ospiti internazionali anche il Prof. Raul Rosenthal, Direttore del Dipartimento Chirurgico della Cleveland Clinic a Weston (Florida, Stati Uniti). Padrone di casa il Prof. Fernando de Barros, chirurgo bariatrico e coordinatore del programma di Chirurgia Robotica presso l'Ospedale São Lucas Copacabana.
"È un grande onore per me aver contribuito a questo evento, frutto di un grande impegno da parte di tutto il mio gruppo" – ha commentato il professor Di Benedetto "E sono davvero onorato di contribuire con la mia esperienza all'avvio del nuovo centro brasiliano di chirurgia epato-bilio-pancreatica. Questa collaborazione, inoltre, consente alla Struttura e all'Università di rafforzare il processo di internazionalizzazione, cominciato col riconoscimento dell'American College of Surgeons e proseguito con l'avvio della collaborazione con il New York Presbyterian Hospital".
Nell'ambito del Simposio è stato dato ampio spazio all'esperienza della Chirurgia dei Trapianti di Modena, con numerosi video chirurgici di casi operati con tecnologia robotica ed i risultati dell'attività degli ultimi anni, con particolare rilievo al programma Regionale di resezione robotica pre-trapianto per epatocarcinoma. L'evento è stato un'opportunità per i chirurghi del Paese di aggiornarsi sulla nuova tecnologia robotica che sta guadagnando più spazio nel campo della chirurgia mini-invasiva.
La Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato dell'AOU di Modena è stata invitata proprio in virtù della sua notevole esperienza in questa metodica, maturata dall'avvio, nel 2014, del programma di chirurgia robotica oncologica del Policlinico, con oltre 130 procedure chirurgiche su fegato, pancreas, vie biliari e stomaco, ed incarichi di insegnamento in scuole internazionali di chirurgia mini-invasiva.
Fonte: Ausl Mo
La Polizia di stato ha arrestato il cittadino moldavo rifugiatosi a Parma, nei pressi di piazzale Lubiana. Rintracciata anche una Audi provento di furto.
Parma -
Nei giorni scorsi gli investigatori della Squadra Mobile sono venuti a conoscenza che un cittadino moldavo ricercato in ambito internazionale e destinatario di una condanna emessa a suo carico, per 5 anni e 6 mesi di reclusione, per i reati di violenza sessuale e rapina aveva trovato rifugio a Parma.
Immediatamente sono partite le indagini che hanno consentito, in breve tempo, di individuare in Ganea Ivan, 38 anni di origini Moldave effettivamente presente da alcuni giorni nella nostra città, il soggetto ricercato.
Dopo giorni di ricerche e servizi dedicati, è scattato il blitz degli uomini della sezione Antirapine che ha permesso di bloccare il latitante nei pressi di piazzale Lubiana mentre l’uomo, ignaro dell’attenzione degli investigatori parmigiani, si stava recando in un ristorante. Accompagnato in Questura, all’esito delle procedure di fotosegnalamento, che consentivano di identificarlo con certezza, è stato arrestato in esecuzione al mandato di cattura internazionale emesso a suo carico.
Nel corso della perquisizione personale, l’uomo è stato inoltre trovato in possesso della chiave di una AUDI, rintracciata poco distante dal punto dell’arresto. L’auto modello A4 di colore nero da accertamenti in banca dati, è risultata provento di furto in danno di una concessionaria ubicata a Parma.
All’interno del veicolo sono strati rinvenuti un piede di porco e due cacciaviti di grosse dimensioni che, dai chiari segni di usura presenti, erano stati certamente utilizzati come arnesi “da scasso” per portare a termine dei furti.
L’arrestato, che annovera numerosi precedenti di Polizia è stato anche indagato in stato di libertà alla procura della Repubblica di Parma per i reati di ricettazione e porto di oggetti atti allo scasso.
Durante una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica il Prefetto Maria Patriza Paba ha fatto il punto della situazione nell’area del parco Novi Sad. Da agosto una pattuglia di “Strade Sicure” affianca i quattro corpi che monitorano la zona. In programma sinergie con Comune, Provincia e scuole per prevenire lo spaccio.
MODENA -
1100 servizi, che anno portato alla formulazione di oltre 100 denunce all’Autorità Giudiziari, 25 arresti, 1500 gr di droga sequestrati, oltre 100 controlli effettuati sugli esercizi commerciali e 13 provvedimenti di allontanamento ai sensi delle disposizioni sulla sicurezza urbana del decreto Minniti. E questo solo da gennaio 2018.
Sembra un bollettino di guerra il bilancio delle attività di Polizia e Polizia Municipale nell’area del parco Novi Sad, una delle zone “calde” di Modena, divenuta il fulcro di attività di spaccio, reati predatori e microcriminalità, presentato questa mattina da una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Maria Patrizia Paba.
Il fine è stato proprio quello di fare il punto della situazione e discutere le strategie future di contrasto e prevenzione delle attività criminose.
Già dallo scorso mese di agosto, ai quattro corpi che effettuano costantemente il monitoraggio della zona si è aggiunta una pattuglia di militari del contingente “Strade sicure” con finalità di vigilanza e controllo.
Per il futuro prossimo, il Prefetto Paba ha disposto una intensificazione e un sempre più sistematico coordinamento dei servizi delle Forze di Polizia e della Polizia Municipale, che si avvarranno anche dell’ausilio di pattuglie del Nucleo Protezione Crimine e di unità cinofile. Una particolare attenzione sarà poi dedicata ai controlli degli esercizi adiacenti la zona da parte della Polizia Amministrativa.
Non solo. Durante l’incontro sono state annunciate misure di prevenzione e sensibilizzazione indirizzate alle giovani generazioni per il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole, che prevede la sinergia tra Amministrazioni Comunali, Provincia e Autorità scolastica.
I Carabinieri hanno fermato il 21 enne marocchino nelle vicinanze del Novi Sad, dopo la segnalazione di un cittadino a cui era stata appena rubata la bicicletta. L'autore del furto non era il giovane, che però aveva addosso 75 gr di hashish e gli strumenti per la vendita al dettaglio.
MODENA – Una situazione paradossale, ma a volte la realtà a volte supera la fantasia. Erano circa le 21 di ieri sera quando un cittadino ha contattato la Centrale Operativa dei Carabinieri per denunciare il furto, appena avvenuto, della propria bicicletta. L'uomo ha dato ai militari anche la descrizione del presunto ladro, uno straniero che si sarebbe allontanato a bordo della "due ruote" rubata in direzione di Viale Monte Kosica.
Una pattuglia del Radiomobile si è quindi diretta nell'area del parco Novi Sad, dove ha avvistato un giovane straniero che stava uscendo dall'anello in sella a una bicicletta. Pensando che potesse trattarsi proprio del ladro, i Carabinieri lo hanno fermato per un controllo. Se, tuttavia, il velocipede non è risultato essere quello rubato al modenese, da una successiva perquisizione il giovane, un 21 enne di origine marocchina, è stato trovato in possesso di 75 grammi di hashish, un coltellino per ricavare le "porzioni" di droga da smerciare e 80 euro in contanti.
Per il 21 enne è scattato quindi l'arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio è stato scortato in cella dagli agenti, in attesa del processo. Anche la bicicletta con cui si spostava, che non è quella del cittadino derubato, è stata sequestrata.