L’aspetto, il colore e anche il sapore sono identici al classico hamburger di manzo, ma è composto al 100% da proteine vegetali. Ideato da una start up americana, è stato portato in Italia dalla catena bolognese Weldone. A Modena si può gustare in due versioni nello store di Piazza Matteotti.
MODENA –
Gli hamburger vegetali sono da tempo una realtà sulle nostre tavole. Di soia, di farina di ceci, di tofu…si possono trovare con facilità al supermercato e sono un compromesso per chi ha deciso, per ragioni etiche o di salute, di diventare vegetariano o vegano. Il sapore, tuttavia, è ben lontano dal classico hamburger di carne.
Ora, però, arriva “Beyond meat”, un hamburger di “fake meat”, cioè di “non carne”, ma che ha la consistenza, il profumo, il colore e, soprattutto, il sapore del classico hamburger di manzo. È prodotto per il 100% da proteine vegetali estratte dai piselli, mentre il succo di barbabietola gli conferisce il tipico colore della carne. Per quanto riguarda i valori nutrizionali, ha un altissimo apporto di proteine vegetali, è ricco di ferro, è privo di glutine e di colesterolo. E, naturalmente, non contiene ormoni, antibiotici, OGM.
A idearlo è stata una start up americana, la “Beyond Meat”, appunto, fondata nel 2009, che ha portato in tutto il mondo alimenti al 100% vegetali, prodotti in maniera sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e con grande risparmio di risorse.
L’hamburger di “non carne”, insomma, non fa bene solo alla salute, ma anche all’ambiente. Rispetto a un analogo prodotto di carne, infatti, è stato calcolato un risparmio del 95% di terra utilizzata, del 75% di acqua e un abbattimento di gas serra dell’87%. Senza contare il benessere generale degli animali, da tempo sotto esame a causa degli allevamenti intensivi.
Ma dove possiamo gustare l’hamburger di “non carne”? In Italia è stato portato dalla catena bolognese di hamburgerie “gourmet” Welldone (www.welldoneburger.com per la lista completa dei locali) che in Emilia Romagna ha punti vendita a Bologna, San Lazzaro di Savena, Reggio Emilia, Forlì e Modena.
A Modena, nello store di Piazza Matteotti, si può gustare l’hamburger di “non carne” in due sfiziose versioni: il Beyond Classic, composto da due fette di pan brioche, hamburger vegetale, julienne di cipolla ross,a, pomodoro, insalata e salsa rosa, e “Welldone”, una versione gourmet con pan brioche, burger vegetale sfumato con birra chiara e salsa Worchester, cipolle caramellate, rucola, senape e formaggio Pienza Nero.
IX Congresso provinciale della sezione di Parma dell'Anmic. Lo storico presidente Alberto Mutti lascia dopo 36 anni per favorire il rinnovamento dell’associazione. Antonini, 58 anni, ex assessore provinciale allo sport, ha puntato su un gruppo consigliare con tanti giovani per un’associazione forte, aperta e capace di difendere le persone con disabilità. Il vicepresidente è Umberto Guidoni.
Parma –
L’assemblea del IX Congresso provinciale della sezione di Parma dell’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), la più grande associazione di tutela delle persone con disabilità, ha eletto Walter Antonini nuovo presidente. 58 anni, vicepresidente Anmic dal 2014, ex assessore provinciale allo Sport, Antonini è nel mondo del volontariato dagli inizi degli anni Ottanta e in Anmic da circa vent’anni. Il suo vicepresidente sarà Umberto Guidoni, mentre il nuovo consiglio provinciale è formato da numerosi giovani entranti, che vanno ad aggiungersi ad alcuni consiglieri confermati.
L’elezione è avvenuta sabato mattina all’hotel Villa Ducale, in un’occasione molto particolare, perché ha visto i saluti dello storico presidente di Anmic Parma, Alberto Mutti, che lascia la guida della sezione locale dopo 36 anni. Mutti continua però ad essere vicepresidente nazionale dell’associazione, ente morale dello Stato, fondata nel 1956.
Al Congresso, presieduto dal presidente nazionale di Anmic, Nazaro Pagano (che ha fatto il punto sui temi più importanti riguardanti la disabilità in Italia), sono intervenuti anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti; la senatrice Maria Gabriella Saponara; la consigliera regionale Barbara Lori; Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria; Elena Saccenti, direttrice generale dell’Ausl, Emilia Caronna, delegata del Rettore per gli studenti disabili e fasce deboli.
Mutti, salutato da un lunghissimo applauso, dopo aver ricordato le battaglie che hanno portato a delle riforme di dignità in favore delle persone con disabilità, si è augurato che non venga abbassata la guardia. In particolare, per la città ha proposto l’inserimento di un esame universitario specifico sulle barriere architettoniche nei corsi di ingegneria e architettura e una progettualità sinergica tra Comune e Anmic per Parma 2020, “perché la cultura è di tutti e per tutti”, ha detto. Infine, Mutti ha sottolineato che lascia un’associazione “forte, in prima linea, leale, credibile, capace di risolvere i problemi e consapevole dei tanti problemi ancora da risolvere”.
Ha chiuso i lavori congressuali il nuovo presidente Walter Antonini, che ha consegnato a Mutti, a nome di tutta la sezione, una targa celebrativa che richiama all’“altissimo contenuto morale delle sue azioni”, alle “battaglie portate avanti e vinte”, “alla difesa sempre disinteressata dei disabili”, e all’“amore, l’irreprensibilità, la lungimiranza e il coraggio”.
In particolare, Walter Antonini ha affrontato temi ed obiettivi. Scuola e lavoro al centro: “Nella scuola auspico l’eliminazione di quei residui spazi di esclusione chiamati ‘aulette’ e ‘laboratori’, mentre sul fronte lavorativo mi auguro più sostegno al mondo cooperativo per gli inserimenti e magari meno risorse ai centri di formazione”. L’Anmic dei prossimi anni, invece, “la vedo ancora forte, aperta e concreta, votata a fare rete con altre realtà del territorio che si occupano di persone quotidianamente discriminate. Pur essendo l’associazione più grande, faccio un appello a tutte le persone con disabilità di Parma e provincia (circa 20 mila), affinché diano ancora più forza all’associazione, per aumentare i già tanti servizi a disposizione. Vogliamo essere più forti, per tutelare di più e meglio”.
Tante le progettualità a cui Anmic ha già dato pieno sostegno e collaborazione, in particolare quella in relazione all’ausilioteca dell’Ospedale Maggiore e alla palestra paralimpica di Bazzano.
Il nuovo consiglio provinciale Anmic è composto da: Walter Antonini (presidente), Umberto Guidoni (vicepresidente), Gianni De Blasi, Gabriele Carpena, Armando Cavalli (confermato), Manuel Ferrari (confermato), Fabrizio Guazzi (confermato), Francesco Ilardo, Laura Lentini, Cinzia Mainardi, Tiziana Marenzoni (confermata), Rita Maria Merusi, Luana Nigri, Maria Teresa Rinaldi (confermata), Luca Viglioli.
(Foto di Francesca Bocchia)
Identificato e denunciato poco dopo il diciottenne che ha imbrattato il Battistero, grazie alla collaborazione della video sorveglianza e di una cittadina.
Parma -
Sabato sera intorno alle 22.30 circa al Comando della Polizia Municipale è stata segnalata la presenza di alcuni giovani in prossimità del Battistero intenti a sviluppare fiamme con l'uso di bomboletta spray.
Un pattuglia si è recata sul posto per le verifiche e ha trovato, abbandonata, la bomboletta utilizzata ma non vi era traccia degli autori.
Una cittadina, presente in piazza Duomo, ha segnalato agli agenti di aver visto un ragazzo, accompagnato da altri tre, imbrattare il muro a lato sud del Battistero con un pennarello.
Accertata dagli agenti la presenza di una scritta lunga 30 cm sul monumento storico, insieme alla cittadina hanno iniziato a perlustrare le vie limitrofe alla ricerca del gruppetto di giovani.
Nel frattempo in Centrale sono state visitate le immagini della video sorveglianza ed è stata fornita agli agenti sul posto la descrizione dell'autore: altezza, tipologia degli abiti indossati e segni particolari per facilitarne l'identificazione.
Gli agenti hanno continuato a stazionare nelle vie limitrofe, fino a quando un gruppetto di ragazzi si è presentato sui gradini del Battistero e uno dei ragazzi corrispondeva descrizione fornita dalla video sorveglianza, descrizione confermata successivamente anche dalla cittadina che aveva segnalato l'imbrattamento.
Gli agenti della PM hanno così fermato il giovane, un diciottenne di origine moldava, che portato davanti alla scritta ha confermato di esserne l'autore. E' stato quindi denunciato per il reato art 639 c. p.
Gli incidenti in via Indipendenza e tra via Emilia e viale Italia. Ad avere la peggio i due giovanissimi in sella alle loro due ruote, che sono stati entrambi medicati e hanno riportato ferite non gravi.
MODENA –
Fine settimana “nero” per i ciclisti. Due sono state infatti le persone investite, per fortuna con conseguenza non gravi, mentre si trovavano in sella alla loro “due ruote”. In entrambi i casi, tuttavia, gli investitori non solo hanno dimostrato scarso senso civico e umano, ma la loro condotta ha portato a denunce, supermulte e al sequestro amministrativo del mezzo.
Il primo episodio si è verificato venerdì 28 settembre, attorno alle 20.50, in via Indipendenza, all’incrocio con via Bazzini, dove una ragazza di 17 anni è stata urtata da una Citroen C2 che viaggiava verso viale Caduti sul Lavoro.
Sul luogo sono intervenuti il 118, che ha portato la giovane a Baggiovara, e la Polizia Municipale, che dopo i rilievi di rito, ha rilevato che l’auto, guidata da un 32 enne modenese residente in città, non era né assicurata né revisionata. È scattato quindi il sequestro amministrativo del mezzo ed è stata elevata una sanzione di 849 per la mancanza della copertura assicurativa e una di 169 euro per omessa revisione.
Il secondo incidente si è invece verificato sabato 29 settembre, poco prima delle 6 del mattino, tra via Emilia e viale Italia, dove un ciclista 21 enne, che si stava recando al lavoro, è stato urtato da un’auto che proveniva da via Emilia Ovest e stava svoltando in viale Italia.
Il giovane è stato urtato a una gamba ed è finito sul cofano dell’auto, una Kia, ferendosi a un gomito. A questo punto, secondo il racconto del ferito, il conducente e il passeggero si sarebbero fermati, avrebbero spostato la biciletta, ma poi si sarebbero rifiutati di chiamare il 118, risalendo in macchina per poi dileguarsi.
Il giovane, tuttavia, è riuscito ad annotare la targa dell’auto, e ha poi chiamato da solo i soccorsi. Al Pronto Soccorso, dove è stato medicato per ferite non gravi, è stato raggiunto dagli agenti della Polizia Municipale, ai quali ha fornito la targa dell’auto. Gli operatori sono quindi risaliti al veicolo, che presentava danni e tracce compatibili con l’incidente. Per la persona che era alla guida, un 79enne originario della provincia, ma residente a Modena, è quindi scattata la denuncia per omissione di soccorso, in base all’articolo 189 del Codice della Strada.
L’episodio venerdì sera attorno alle 20, in via Carteria, a Modena. L’evento era stato organizzato per animare una zona spesso teatro di spaccio e degrado. Il musicista aggredito presenterà denuncia contro il residente.
MODENA –
Avevano organizzato un concerto, con tanto di autorizzazioni da parte del Comune, per vivacizzare una zona, quella di via Carteria, spesso teatro di spaccio e degrado, ma l’evento è saltato perché la band è stata aggredita da un residente, che non gradiva “il fracasso”.
L’episodio si è verificato venerdì sera, nei pressi dell’incrocio tra via Carteria e via Sant’Eufemia, dove si trovano gli esercizi promotori dell’iniziativa, la Caffetteria Latteria 21 e la Birreria Slanzi. Attorno alle 20, la band ha iniziato a fare il soundcheck, quando un residente della zona, un uomo dell’Est Europa, ha fatto irruzione gridando “Qui stasera non si suona”.
L’uomo è poi passato dalle parole ai fatti, impossessandosi dell’asta del microfono e spaccandola sulla schiena del cantante. Non pago, gli avrebbe anche gettato addosso una delle casse. A questo punto, gli altri membri del complesso sono intervenuti e sono volate botte e insulti. Solo l’arrivo dei vigili è riuscito a sedare gli animi.
Nel frattempo, dalla finestra, un altro residente si è messo a imprecare, manifestando la sua volontà a non volere confusione sotto casa sua. A questo punto, visto come sono andate le cose, alla band non è rimasto che “fare fagotto” e andarsene, mandando a monte il concerto. Il musicista aggredito si è fatto refertare in ospedale e presenterà denuncia contro l’aggressore.
Rimane lo sconcerto per quanto accaduto, non solo da parte dei giovani musicisti, ma anche degli organizzatori che hanno visto fallire un’iniziativa che avevano organizzato per attirare gente in zona e vivacizzarla, dopo che questa estate, approfittando della chiusura per ferie dei diversi esercizi, si era insediato un giro di spaccio con tanto di rissa tra pusher, che aveva mandato all’ospedale due cittadini stranieri, feriti da pugni e bottigliate.
Viene da pensare, ma speriamo non sia così, che i residenti preferiscano il degrado alla musica.
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile, coadiuvato da un’unità cinofila di Bologna, nell’ambito di specifici servizi finalizzati alla prevenzione ed alla repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha tratto in arresto un cittadino ghanese di anni 22.
A seguito di un’intensa attività di monitoraggio e di frequenti appostamenti, gli agenti hanno individuato il giovane, che riforniva i tossicodipendenti della zona del Parco XXII Aprile a Modena.
All’interno della sua abitazione, in una stanza chiusa a chiave, sono stati rinvenuti tre involucri contenenti sostanza stupefacente del tipo Marijuana per un peso complessivo lordo di oltre 3 kg ed un bilancino di precisione. Nella tasca di un giubbotto, appeso nella camera da letto, è stata recuperata la somma di 1’160,00 euro, in banconote di piccolo taglio.
Il ghanese, gravato da precedenti di Polizia in materia di stupefacenti, reati contro la persona e la pubblica amministrazione, è stato trattenuto nelle celle di sicurezza della Questura in stato di arresto, in attesa del processo con rito direttissimo.
Continua incessante la lotta all’evasione fiscale internazionale: scoperta e sanzionata un’altra società fittiziamente residente all’estero.
Piacenza -
Le Fiamme gialle piacentine, dopo avere scoperto, nello scorso mese di giugno, una societa’ che ha dichiarato la falsa residenza all’estero, nei giorni scorsi hanno inferto un altro colpo ad un’impresa con sede fittizia in un paese a fiscalita’ privilegiata. L’azienda, verificata dalla tenenza di Fiorenzuola d’Arda, attiva nel settore dei trasporti su strada, pur operando stabilmente nella provincia piacentina, dove è stata gestita e diretta da cittadini italiani, ha dichiarato formalmente la propria sede in Lussemburgo.
Lo stratagemma ha consentito, per anni, di occultare al Fisco italiano ricavi superiori ad 1 milione di euro oltre alle connesse violazioni all’Iva per quasi 400.000,00. Questo è il risultato conseguito dopo approfondite investigazioni, condotte anche mediante l’attivazione dei canali di collaborazione internazionale tra Italia e Lussemburgo, che hanno consentito di dimostrare con elementi inconfutabili come l’azienda verificata fosse una società “esterovestita”, ovvero impresa di fatto residente nel territorio nazionale che dichiara fittiziamente di avere la sede all’estero per poter usufruire di un regime fiscale e, nel caso specifico, anche previdenziale, molto più vantaggioso.
L’entità delle imposte evase hanno fatto scattare, a carico dell’amministratore, la denuncia all’autorità giudiziaria per il reato di omessa dichiarazione, finalizzata all’evasione delle imposte sui redditi e dell’I.V.A., con contestuale richiesta di sequestro “per equivalente” fino alla concorrenza delle imposte evase.
Continua senza sosta l’azione di controllo della guardia di finanza per scoprire fenomeni evasivi, anche al fine di garantire la leale concorrenza tra le imprese del territorio e l’equità nella ripartizione della tassazione.
Nelle prime ore di questa mattina, durante il servizio di controllo del territorio, personale della Squadra Volante mentre transitava in via Emilia Ovest a Modena ha notato due uomini dall’atteggiamento sospetto, intenti ad osservare oltre le recinzioni delle abitazioni, come se stessero individuando l’obiettivo migliore per commettere un furto.
Alla vista della Polizia, i due si sono dati a precipitosa fuga, uno in direzione del parco Ferrari, l’altro lungo via Emilia Ovest. Quest’ultimo dopo un breve inseguimento è stato bloccato in via del Murazzo, con non poca fatica. L'uomo ha opposto resistenza agli operatori, sferzando calci e pugni.
Verifiche più approfondite hanno permesso di accertare che si trattasse di un cittadino albanese di anni 40, è gravato da precedenti di Polizia per resistenza a Pubblico Ufficiale, ricettazione e sfruttamento della prostituzione minorile.
È risultato, inoltre, che lo straniero, destinatario di un decreto di espulsione, quale sanzione alternativa alla pena residua della reclusione, emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Mantova nel 2017 ed eseguito con accompagnamento coatto alla frontiera aerea di Verona, aveva fatto rientro nel territorio nazionale, contravvenendo al divieto di reingresso in Italia prima di 10 anni.
Per questo, l’albanese è stato trattenuto in stato d’arresto presso le camere di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
Il 40enne è stata anche denunciato in stato di libertà per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.
Non solo Polizia municipale e Forze dell’Ordine, ma le stesse cooperative che gestiscono i Centri di accoglienza straordinaria mantengono alta l’attenzione su quanto accade nelle strutture dove vengono ospitati i richiedenti asilo, al fine di prevenire e contrastare situazioni di illegalità che, per altro, finiscono per danneggiare anche chi invece vorrebbe vivere in Italia rispettando la legge.
È quanto fa la cooperativa Caleidos che gestisce molte strutture e ha segnalato alla Polizia municipale di Modena la presenza di persone non autorizzate all’interno di un alloggio utilizzato per accogliere richiedenti asilo.
Ieri mattina, mercoledì 26 settembre, alle 7 il blitz degli uomini del Nucleo Problematiche del Territorio, accompagnati dal personale di Caleidos, in un appartamento della periferia sud della città. All’interno, oltre a sei delle otto persone autorizzate ad abitare nell’alloggio, di cui due erano già uscite per recarsi al lavoro, sono stati sorpresi anche due senegalesi di 33 e 24 anni che non avrebbero dovuto esserci.
Nella stanza in cui dormivano, gli operatori della Polizia municipale hanno notato un cutter corroso: è bastato a far scattare la perquisizione della camera dove, nascosti in un cassetto, hanno rinvenuto quasi 80 grammi di eroina brown sugar e altri cutter. La droga è stata sequestrata; i due uomini, richiedenti asilo che non avrebbero però dovuto risiedere a Modena, bensì a Perugia e Gioia Tauro e che non risultano avere precedenti, sono stati allontanati dall’alloggio e denunciati per possesso di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Modena -
Viabilità messa a dura prova nella zona Sud di Modena nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 26 settembre, a causa di un autocarro che ha travolto le sbarre del passaggio a livello di via Mantegna.
Fortunatamente nessun ferito, neanche tra i passeggeri del treno Gigetto che stava per sopraggiungere, mentre grazie al pronto intervento della Polizia municipale, giunta sul posto insieme ai Vigili del Fuoco e al personale di Fer, la situazione della viabilità principale della zona, su via Fratelli Rosselli e via Panni, è potuta ritornare alla normalità in poco meno di un’ora.
L’incidente, di cui l’Infortunistica della Municipale dovrà accertare l’esatta dinamica, è accaduto poco dopo le 17, quando un autocarro da 3,5 tonnellate, di proprietà di una ditta francese e guidato da un autotrasportatore marocchino, ha colpito le sbarre del passaggio a livello che probabilmente si stavano abbassando, finendo anche col travolgere i fili elettrici dell’alta tensione.
Il convoglio ferroviario che stava per raggiungere il passaggio a livello e trasportava circa una trentina di persone si è fermato in tempo evitando l’urto, ma è potuto ripartire solo verso le 18.15, una volta spostato l’autocarro e ripristinate le condizioni di sicurezza. Nel frattempo la Municipale aveva fatto defluire i veicoli rimasti bloccati in via Mantegna attraverso tragitti alternativi e controllati dalle pattuglie anche regolamentando il transito attraverso i percorsi usati in caso d’emergenza all’interno del parco, mentre i Vigili del fuoco hanno messo in sicurezza la linea dell’alta tensione.
Alle 18,30 la circolazione dei veicoli ha ripreso anche in via Mantegna regolata dalla Municipale che si è trattenuta fino all’ultimazione del ripristino del passaggio a livello.