6 dicembre 2018
A partire da venerdì 7 dicembre e fino lunedì 10 dicembre compreso, sono in vigore le misure emergenziali - già in atto in questi giorni - nei comuni aderenti al PAIR della regione Emilia-Romagna a causa del perdurare di condizioni meteorologiche che favoriscono la concentrazione di inquinanti.
Si confermano le allerte per Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena. Dal 30 novembre nelle cinque province della regione si sono verificati superamenti del limite di legge per il PM10 (50 ug/m3) e già da lunedì 3 dicembre erano scattate le misure emergenziali, che sono confermate anche per i prossimi giorni fino a lunedì 10 dicembre compreso, visto il persistere degli sforamenti anche nei giorni scorsi.
Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini: dal 7 dicembre scattano le misure emergenziali. In queste province il limite per il PM10 è stato superato dal 1 dicembre e quindi dal 7 dicembre scattano le misure emergenziali nei comuni di Bologna e nei comuni dell' agglomerato urbano bolognese, a Ferrara, Cento (Fe), Ravenna, Faenza (Ra), Rimini, Riccione.
TENDENZE IN ATTO E PREVISIONI
La tendenza meteorologica prevede probabile ventilazione in regione a partire da sabato 8 dicembre, mentre i fenomeni per il 6 e 7 dicembre saranno limitati e di scarsa consistenza, non sufficienti a garantire un rientro delle concentrazioni di PM10 entro il limite dei 50 ug/m3. La provincia di Bologna ha registrato un calo delle concentrazioni nella giornata di mercoledì 5 dicembre, con valori tuttavia superiori al limite in una stazione e per il 6 dicembre si prevedono concentrazioni vicino al limite. Inoltre, nei giorni scorsi i valori di PM2.5 hanno rappresentato circa l´80% della concentrazione di PM10, suggerendo la presenza di processi chimici favorevoli alla formazione di particolato secondario.
Le misure emergenziali vengono quindi attivate da venerdì 7 dicembre a lunedì 10 dicembre compreso, nei comuni PAIR di tutte le province del territorio regionale.
LE MISURE EMERGENZIALI
Le misure emergenziali previste a livello regionale prevedono lestensione dei limiti alla circolazione anche ai veicoli DIESEL EURO 4 (nelle aree delimitate dai Comuni - vedi le ordinanze dei Comuni di interesse). I limiti alla circolazione nei centri urbani per i veicoli più inquinanti restano validi, inoltre, tutti i giorni - compresi il sabato e la domenica - dalle 8,30 alle 18,30.
Sono inoltre previste ulteriori misure:
- divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle
- abbassamento del riscaldamento fino ad un massimo di 19°C nelle abitaizioni e 17°C nei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali
- divieto di combustione all´aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d´artificio ecc...)
- divieto di sosta con motore accso per tutti i veicoli
- potenziamento dei controlli sulla circolazione dei veicoli nei centri urbani e sulle altre misure
- divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tenciche ecosostenibili
Nell’esercizio in via del Mercato erano già state rilevate irregolarità e sequestrate 37 confezioni di carne ovina scaduta in un precedente controllo. In quell’occasione la macelleria era risultata anche abusiva perché carente dei titoli abilitativi necessari all’esercizio di attività commerciale.
MODENA –
Carenze igieniche e gestionali hanno portato ieri alla chiusura di una macelleria in via del Mercato, nell’area Nord di Modena, in seguito a controlli effettuati dal Nucleo di Polizia commerciale della Municipale di Modena, in collaborazione con gli operatori Ausl di Svet, il Servizio Veterinario che svolge funzioni di controllo e di vigilanza sullo stato sanitario degli animali e dei prodotti di origine animale e del Sian, il Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione che si occupa anche della sicurezza degli alimenti di origine non animale.
L’esercizio, gestito da un imprenditore di origine marocchina, si occupa della vendita di prodotti ortofrutticoli e di carni con banco macelleria e già alcuni mesi fa era stato oggetto di controlli da parte della Polizia Municipale. In quell’occasione erano state riscontrare diverse carenze igienico-sanitarie ed erano state sequestrate 37 confezioni di carni ovine scadute. Inoltre la macelleria risultava addirittura abusiva perché carente dei titoli abilitativi necessari per l’esercizio dell’attività commerciale.
Nonostante ciò, il titolare non si è messo affatto in regola. Dai controlli effettuati nella mattinata odierna, sono state di nuovo rilevate delle irregolarità amministrative che sono valse al titolare una sanzione amministrativa di 5.132 euro. Per quanto riguarda, invece, le competenze dell’Ausl, sono state accertate gravi carenze strutturali, in particolare sullo stato della pavimentazione del locale, delle pareti e dei piani di lavoro del reparto macelleria e, infine, la mancata adozione del manuale di autocontrollo (HACCP) a garanzia delle corrette pratiche gestionali per l’igiene degli alimenti.
È stata quindi disposta la chiusura immediata dell’esercizio. I lucchetti rimarranno serrati finché non saranno soddisfatte le procedure per il ripristino delle conformità igieniche e gestionali.
Nella tarda serata di lunedì 3 dicembre, alle 22:30 circa, un vasto e violento incendio è divampato in un deposito di abbigliamento sportivo nel comune di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia. La disposizione del magazzino destinato ad uso commerciale e industriale, inserito in un lungo fabbricato a schiera, ha reso complesse e lunghe le operazioni di spegnimento del rogo.
Nonostante la forte azione di contrasto all'incendio operata nella fase iniziale dell'intervento, l'incendio si è comunque propagato a delle strutture vicine: un deposito di carta e un'acetaia destinata all'invecchiamento del pregiato aceto balsamico tradizionale. I danni alle strutture perimetrali dell'attività sono ingenti, anche per via della tipologia della copertura "a tiranti" che, sotto l'azione del fuoco, hanno ceduto nel giro di pochi minuti.
Quattro le squadre di Vigili del fuoco di Reggio Emilia intervenute, supportate nelle operazioni da altre tre del comando di Modena, per un totale di tre APS (Autopompa Serbatoio), due Autobotti e due Autoscala. Le operazioni di spegnimento si sono concluse solo ieri, a mezzogiorno.
Poco dopo le 9 di questa mattina due enormi boati hanno scosso una palazzina alle spalle della Sinagoga. Sul posto Vigili del Fuoco, 118 e Polizia Municipale. Probabile fuga di gas. Il ferito ha ustioni sul 90% del corpo.
MODENA –
Due forti boati hanno fatto tremare questa mattina, poco dopo le 9, una palazzina in via Blasia, in pieno centro storico di Modena. La via è quella adiacente la Sinagoga, una delle zone “calde” della città, per questo in molti hanno temuto che si potesse trattare di una bomba.
Immediato l’intervento del personale sanitario del 118, dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale, che sono giunti sul posto in appena 5 minuti.
L’esplosione, dovuta probabilmente a una fuga di gas metano, anche se si attendono ulteriori conferme, è avvenuta tra il secondo e il terzo piano. Dalle macerie dell’appartamento, completamente distrutto, è stato estratto un quarantenne di origine straniera, che è stato immediatamente soccorso con codice 3 e ustioni sul 90% del corpo. Le sue condizioni sarebbero gravi.
Le altre famiglie residenti nella palazzina, a rischio crollo, sono state fatte evacuare e dovranno trovare una sistemazione alternativa finché lo stabile non tornerà agibile.
Nel frattempo, la Polizia Municipale ha provveduto a chiudere al traffico la zona circostante l’edificio, dove i Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro. Oltre che in via Blasia, non si può transitare il via Coltellini, via dei Lovoleti e nel tratto di via Taglio compreso tra via Farini e via Coltellini. Piazza Mazzini era invece già chiusa al traffico per i lavori di riqualificazione.
Oggi, 4 dicembre 2018, si celebra Santa Barbara, Patrona del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La cerimonia, Presso la sede Centrale del Comando di Parma, si è aperta con "Pompieropoli", l'appuntamento dedicato ai bambini con simulazioni di intervento svolto dal personale operativo.
Fotografie a cura di Francesca Bocchia
E' stata poi illustrata l'attività svolta nell'ultimo anno dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dal Comando di Parma in particolare. Nel piazzale della caserma sono stati esposti alla cittadinanza gli automezzi e le attrezzature, i dispositivi utilizzati durante gli interventi.
I DATI SULL'ATTIVITÀ SVOLTA DAL COMANDO DEI VIGILI DEL FUOCO NEL 2018
“Premio Anmic Parma 2018”: cerimonia di consegna in un gremito auditorium dell’Assistenza Pubblica di Parma, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità. Premio all’imprenditore Gerardo Malangone, menzione per il progetto “Montagnaterapia” del Club Alpino Italiano.
Parma, 4 dicembre 2018 –
Un riconoscimento che va a persone con disabilità che abbiano contribuito, nel loro settore di riferimento, alla crescita della comunità. È questo il “Premio Anmic Parma” che viene ogni anno consegnato il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, dalla sezione provinciale di Anmic, la più grande associazione di rappresentanza e tutela delle persone disabili.
Durante la cerimonia di ieri, condotta dal giornalista Giuseppe Milano in un gremito auditorium dell’Assistenza Pubblica, è stato consegnato il “Premio Anmic Parma 2018” a Gerardo Malangone, imprenditore nel settore degli ausili per disabili che si è distinto anche nel volontariato e nel sociale con alcune donazioni di strumenti o di esperienze in favore di strutture o persone con disabilità del territorio. “Ho cercato di trasformare la mia disabilità in un’opportunità, sia per me sia per gli altri – è il commento di Malangone -. Da parte mia ogni giorno cerco di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, cercando di trovare per loro la soluzione più adeguata”. Per lui premio e questa motivazione: “Per l’imprenditoria seria, capace e di responsabilità sociale”.
Anche quest'anno il premio Anmic ha previsto una menzione speciale: è andata al Cai Parma, per il progetto “Montagnaterapia” che, dal 2010, porta persone con disabilità all'aria aperta soprattutto attraverso escursionismo, ma anche arrampicata, bici e rafting, rendendo possibile, attraverso l'utilizzo di mezzi adeguati e volontari preparati, quanto sembra impossibile. A ritirare il premio è stato il presidente del Cai, Gian Luca Giovanardi: “La Montagnaterapia è una cosa seria e ci tengo a dirlo perché esiste anche una vulgata per cui sembra una passeggiata in montagna. No, la montagnaterapia ha un importante valore riabilitativo, senza dimenticare che permette svago, divertimento e relazione, aspetti altrettanto importanti. Noi facciamo il possibile, insieme ad Ausl, Centro Cardinal Ferrari, Consorzio Solidarietà Sociale e Face, ma sappiamo che bisogno e richieste sono superiori”. Sulla targa consegnata si legge: “Per il progetto “Montagnaterapia” con il quale restituisce felicità alle persone disabili”.
Alla cerimonia hanno portato i loro saluti Luca Bellingeri, presidente dell’Assistenza Pubblica Parma Onlus, il prefetto Giuseppe Forlani; il sindaco Federico Pizzarotti; la consigliera regionale Barbara Lori; il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria, Massimo Fabi; Emilia Caronna, delegata del Rettore per le fasce deboli, studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento.
Walter Antonini, presidente di Anmic Parma, ha spiegato così il senso del premio Anmic: “Diamo un riconoscimento a quelle persone o realtà – sottolinea - che attraverso la loro testimonianza o la loro attività dimostrano che la disabilità può essere considerata anche una risorsa. In particolare, con il premio, valorizziamo le potenzialità che una persona disabile può mettere a disposizione della comunità. Malangone è un imprenditore con un grande senso di responsabilità sociale, mentre il Cai fa un’attività che migliora la qualità della vita delle persone con disabilità”.
Alberto Mutti, vicepresidente nazionale Anmic, ha portato l’attenzione sulla responsabilità delle Istituzioni: “Siamo riusciti a portare l’uomo a camminare sulla Luna, ma non siamo in grado di farlo camminare nelle nostre città – osserva -. Non lo dicevo io, ma il segretario generale dell’Onu, nel 1981. Da allora, non è stato risolto il problema delle barriere architettoniche”.
Nel 2016 il Premio Anmic Parma era andato alla nuotatrice paralimpica Giulia Ghiretti, nel 2017 al medico Giancarlo Izzi (menzione alla scrittrice Maria Teresa Rinaldi).
Foto di Francesca Bocchia
I dati presentati da Forza Italia hanno evidenziato come, negli ospedali di tutta la provincia, i pazienti che aspettano di essere contattati per un intervento siano 23 mila. La metà è stata inserita nelle liste nel 2018. Otorino, chirurgia pediatrica, chirurgia generale e della mano i settori dove le liste sono più lunghe.
MODENA -
Si torna a parlare dei tempi (biblici) della sanità. Secondo i dati diffusi da Forza Italia sulle ormai famigerate “liste d’attesa” sarebbero 10 mila i modenesi che stanno aspettando di essere operati al Policlinico, mentre altri 3600 attendo la chiamata dall’ospedale di Baggiovara. Se a questi si aggiungono i pazienti (è proprio il caso di dirlo) degli altri nosocomi della provincia, il numero di chi aspetta un intervento chirurgico sale a 23 mila.
Evidentemente, si tratta di operazioni programmate e non urgenti, ma i dati fanno comunque riflettere. La lista più lunga e datata riguarda l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico, dove appena metà dei pazienti che attende un intervento, 5586 persone su 10794, è stata messa in lista d’attesa nel 2018.
Ci sono, però, 200 persone che aspettano di essere convocate per un intervento chirurgico dal 2010. Di queste, 145 sono in lista d’attesa per “Otorino” e 55 per Chirurgia Pediatrica. 12 persone attendono invece un intervento ortopedico dal 2011, mentre il 2012 risulta particolarmente “intasato” da chi attende la mano del chirurgo in Otorino, Chirurgia pediatrica e Ortopedia.
Il 2014 “porta in dote” una lista d’attesa di 458 persone, di cui 114 per Chirurgia della mano, seguiti per numero (125) dai pazienti di Otorino. Il 2015 spicca per le liste di attesa in Odontoiatria e Chirurgia plastica ricostruttiva. Negli ultimi tre anni, tuttavia, ha recuperato Chirurgia Pediatrica, che ha ridotto i pazienti il lista a solo 7 persone, mentre si allunga sempre di più la lista di attesa per Chirurgia della mano.
Infine, il 2018 vede al primo posto Ortopedia, con più di mille pazienti in attesa, seguita da Chirurgia della mano (1590), Ginecologia, Dermatologia e Otorino.
Le liste di attesa dell’Ospedale di Baggiovara, invece, fanno registrare 3626 persone, con al primo posto Chirurgia Generale (1445), seguita da Urologia, con 928.
Le cose non sembrano andare meglio nei principali nosocomi della provincia. A Sassuolo, per esempio, attendono il chirurgo 7000 pazienti. Di questi la maggior parte (2144) per un intervento di Oculistica, seguita da Otorino, terzo posto per la Chirurgia Generale (722).
Spostandosi a Carpi, sono in lista d’attesa 1166 persone. Persiste il primato di Otorino, con 339 interventi “in sospeso”, seguito da Urologia con 300. Mirandola ha una “lista” di 400 persone, mentre 534 e 235 pazienti attendono una chiamata per essere operati, rispettivamente, a Vignola e a Pavullo.
Un 59 titolare di una ditta di trasporto di calcestruzzo avrebbe “commissionato” il rogo di due betoniere di due aziende di San Cesario e Anzola. Gli esecutori materiali sono tre giovani stranieri, anch’essi finiti nei guai.
MODENA –
Una concorrenza davvero sleale quella messa in atto da un imprenditore 59 enne sassolese, titolare di una ditta individuale adibita al trasporto di calcestruzzo.
Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Dottor Amara ed eseguite dal NucleoInvestigativo dei Carabinieri di Modena, ci sarebbe proprio lui dietro a due roghi dolosi, ai danni di una ditta di San Cesario sul Panaro, nella notte tra il 14 e il 15 aprile scorsi, e di un’altra azienda di Anzola Emilia, nel bolognese, nella notte tra il 20 e il 21 maggio.
Ad andare a fuoco tre betoniere della prima ditta e una betonpompa della seconda, con il fine di trarre vantaggio nell’affidamento degli appalti, ma anche come vendetta per alcune vicende, ancora poco chiare, legate al “mercato” delle commesse.
Le indagini hanno consentito sia di risalire al materiale incendiario, sia al mandante, il 59 enne sassolese, ma anche agli esecutori materiali dei roghi dolosi: un 22 enne albanese, ex dipendente dell’imprenditore, un 21 enne tunisino e un 19 enne marocchino.
L’inchiesta ha anche consentito di fare luce su un ambiente lavorativo “difficile”, caratterizzato da una forte concorrenza tra “padroncini”. È emerso infatti anche un caso di corruzione interno alla ditta appaltante delle commesse, andato a vantaggio sempre del 59 enne. Ancora lui sarebbe stato oggetto di denuncia per condotte illecite da parte del titolare della ditta di San Cesario vittima del rogo.
Per il sassolese è quindi scattato l’arresto per incendio doloso in concorso e illecita concorrenza con violenza e minacce. L’uomo si trova ora ai domiciliari. Stessa misura cautelare anche per il 22 enne albanese, mentre per gli altri due giovani, identificati come esecutori materiali, è scattato l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza.
L'incidente è accaduto sulla strada Nazionale per Carpi; le cause al vaglio della Municipale. Sabato notte altra vettura fuori strada in tangenziale Carducci.
Modena -
Fortunatamente non sono in pericolo di vita i quattro giovani che, nella serata di domenica 2 dicembre, a bordo della loro auto, percorrendo la Nazionale per Carpi Sud, sono finiti contro un platano. Alla guida della Fiat 500X su cui viaggiavano c'era un ragazzo della provincia di Napoli e tra i passeggeri, tutti tra i 24 e i 25 anni, anche un ragazzo carpigiano.
I quatto amici procedevano in direzione di Carpi quando, verso le 20.30, all'altezza del civico 171, il conducente ha perso il controllo della vettura che è uscita di strada andando a sbattere contro una delle grosse alberature a bordo della carreggiata. Sul posto per i rilievi di legge è andata la Polizia municipale di Modena. I giovani sono stati tutti trasportati all'Ospedale Civile di Baggiovara con ferite di media gravità. Le cause del sinistro sono al vaglio della squadra dell'Ufficio Infortunistica della Municipale, che ha anche chiesto gli accertamenti per verificare se il conducente guidasse in stato di ebbrezza.
ALTRA VETTURA FUORI STRADA
Ed era sicuramente sotto l'effetto dell'alcol, l'uomo che sabato notte alla guida della sua auto è uscito di strada provocando un sinistro che non ha coinvolto altri veicoli. Il conducente, un 38enne di nazionalità marocchina e residente a Modena, era solo a bordo della vettura Punto e stava percorrendo la tangenziale Carducci di Modena. Verso l'una di notte, all'altezza dell'uscita 10, l'auto è uscita dalla sede stradale ed è finita nel fossato. Sul posto per i rilievi e i soccorsi è arrivata la Polizia municipale di Modena. Il conducente è risultato positivo al pretest alcolemico a cui ha accettato di sottoporsi, ma saranno gli accertamenti condotti dal personale sanitario dell'ospedale Civile di Baggiovara, dove è stato accompagnato per le lievi lesioni riportate, a stabilire in quale misura guidasse in stato di ebbrezza.
In questi casi l'iter prevede il ritiro cautelare della patente di guida per dieci giorni; quando arriveranno gli esiti degli esami, se il tasso alcolico nel sangue risulterà superiore a 0.8, l'uomo sarà denunciato alla Procura che deciderà in quale misura applicare la sanzione penale e la sospensione della patente. Solo nel caso il tasso alcolemico fosse tra 0.5 e 0.8 (prima fascia) scatterebbe esclusivamente una sanzione amministrativa.
L'uomo è già in carcere, visto l'aggravante del luogo e della giovane età dei clienti. L'operazione del Nucleo problematiche territorio scattata in seguito a segnalazione.
Modena -
Grazie alle segnalazioni dei residenti della zona e all'intervento della Polizia municipale di Modena, è in carcere l'uomo che spacciava droga nei pressi di un istituto superiore della città.
L'uomo, un tunisino di 55 anni irregolare sul territorio nazionale e già colpito da un provvedimento di espulsione, è stato arrestato dal Nucleo problematiche del territorio della Municipale nell'ambito di un'attività disposta appunto in seguito alla segnalazione della presenza di uno spacciatore che riforniva gli studenti all'uscita della scuola.
Venerdì 30 novembre ad attenderlo nei pressi dell'istituto superiore tra via Pascal e via Luosi, al termine delle lezioni, c'erano però anche gli agenti della Municipale in abiti civili che lo hanno visto arrivare in bicicletta ed effettuare un rapido scambio con un ragazzo che ha poi ammesso di averlo chiamato poco prima al cellulare. Gli operatori del Npt hanno arrestato lo spacciatore in flagranza di reato mentre cedeva al ragazzo, un minorenne, alcuni grammi di hascisc e in tasca aveva altri 50 grammi della stessa sostanza stupefacente. La droga è stata sequestrata insieme a 50 euro in contanti.
Inoltre, l'uomo ha tentato di scappare e di divincolarsi; è stato pertanto anche denunciato per resistenza, oltre che per spaccio di stupefacenti e dal Comando di via Galilei (dove la sua posizione si è aggravata anche in considerazione delle chiamate che gli sono giunte sul telefono cellulare da parte di altri studenti) è stato portato direttamente al carcere di Sant'Anna in attesa della convalida dell'arresto, come disposto dal magistrato visto l'aggravante dello spaccio a minorenni davanti a una scuola.