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Incendio nella notte a Reggio Emilia: secondo episodio in pochi giorni nella stessa via di domenica scorsa. 

Reggio Emilia - 

Un nuovo incendio è divampato nella zona della stazione di Reggio Emilia, proprio nella stessa via di quello che domenica scorsa aveva causato due morti e 38 persone intossicate. E’ successo questa notte, in via Turri, alcune civici dopo quello dell’ultimo terribile episodio. 

I Vigili del Fuoco hanno fatto subito evacuare la palazzina e per fortuna gli abitanti risultano tutti illesi. L’incendio è divampato da un appartamento occupato abusivamente in cui non è stato trovato nessuno all’interno.

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La Polizia di Stato ha arrestato un marocchino pluripregiudicato, dopo che due ragazzini erano stati minacciati in zona Pomposa.

Modena -

Nella serata di ieri, personale della Squadra Volante ha arrestato un marocchino di anni 25, regolare sul territorio nazionale, responsabile del reato di tentata estorsione.

Gli agenti mentre transitavano in zona Pomposa sono stati fermati da due giovani fratelli che in stato di agitazione hanno riferito di essere stati pochi istanti prima avvicinati da un uomo che improvvisamente aveva cinto con forza il collo di uno dei due minacciandolo di consegnarli immediatamente 10 euro per acquistare della cocaina. Dal momento che il giovane non aveva con sé del denaro, il marocchino gli aveva sfilato dal capo il cappellino con visiera che indossava intimandogli di recuperare la somma richiesta, altrimenti non glielo avrebbe più restituito e gli avrebbe fatto del male per punirlo.

Gli agenti dopo aver ascoltato la testimonianza dei ragazzi, si sono immediatamente portati in piazza Pomposa dove lo straniero stava aspettando i due fratelli e lo hanno bloccato. All'interno dello zaino in suo possesso effettivamente vi era il cappellino appena sottratto al ragazzo.
Il marocchino, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio, in particolare rapine e furti, dopo gli accertamenti di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno, a disposizione della Autorità Giudiziaria.

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La Polizia municipale ha bonificato e cordellato l'area a scopo preventivo. I bocconi sono stati portati all'Istituto Zooprofilattico per le analisi.

Modena -

Nella mattinata di ieri, mercoledì 12 dicembre, la Polizia municipale di Modena ha rinvenuto alcuni bocconi sospetti nel parchetto di Ganaceto nei pressi di via Cambi. Le presunte esche sono state portate all'Istituto Zooprofilattico di Modena, dove saranno eseguite le analisi necessarie ad accertare al presenza di veleni o di sostanze che avrebbero potuto nuocere ad un animale che avesse addentato il boccone.

Le esche erano state notate la sera precedente da una signora a passeggio; nella mattinata di oggi la signora ha avvisato la Sala operativa della Municipale e si è recata sul posto insieme alla pattuglia per indicare la posizione esatta del rinvenimento. Gli agenti della Polizia di prossimità, il nucleo che si occupa di questioni relative ai maltrattamenti animali, dopo aver recuperato i bocconi, hanno effettuato la bonifica dell'area interessata; a scopo preventivo l'area è stata cordellata ed è stato affisso un volantino utilizzato per segnalare la possibile presenza di esche avvelenate.

I risultati degli esami si conosceranno solo tra una ventina di giorni, nel frattempo i frequentatori del parco dovranno comunque fare attenzione alla presenza di eventuali altri bocconi sospetti che potrebbero essere pericolosi per animali o bambini. In caso di ritrovamenti, si raccomanda di non toccare a mani nude i bocconi sospetti, né di inalare o avvicinarli al viso; di avvisare tempestivamente la Polizia municipale o il Servizio Veterinario dell'Ausl competente per territorio e, se è possibile, di lasciare il boccone nel luogo di ritrovamento attendendo l'arrivo delle competenti autorità.

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Gli agenti di Polizia sono intervenuti dopo che un dipendente di un esercizio commerciale in zona Pomposa si è accorto del furto e ha seguito il ladro.

Modena -

Personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino tunisino di anni 33, responsabile del reato di furto aggravato e continuato.

Intorno alla mezzanotte di ieri, gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione al numero di emergenza 112NUE da parte di un dipendente di un esercizio commerciale in zona Pomposa che stava seguendo a distanza un uomo responsabile di furto.

Grazie alle sue indicazioni, gli agenti sono riusciti ad intercettare in via Coccapani il presunto ladro, il quale alla vista della Polizia si è sbarazzato di alcuni cellulari gettandoli all’interno di una fioriera per poi darsi alla fuga in direzione Largo Sant’Eufemia, dove è stato bloccato con non poca difficoltà.

Il tunisino, irregolare sul territorio nazionale e pluripregiudicato per reati specifici contro il patrimonio, in particolare furti con destrezza e furti aggravati, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza della locale Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

I due cellulari sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari.

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La Polizia ha tratto in arresto i due uomini autori del furto presso la gioielleria Valenti di Parma e ha recuperati gli orologi di valori sottratti.

Parma -

Verso le ore 17,40 del 13 novembre, una dipendente della gioielleria Valenti di via Farini, aveva richiesto l’intervento della Polizia in quanto all’esterno del suo esercizio commerciale vi erano i due individui che il giorno precedente avevano rubato tre orologi da una vetrina.

La Squadra Mobile è riusciva a rintracciare uno dei due individui S.M. - le iniziali - che è stato poi accompagnato in Questura ed identificato un uomo originario di Napoli e residente a Modena. L’uomo, era gravato da numerosissimi precedenti di Polizia ed in particolare furti, appena 10 giorni prima era stato sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali, con divieto di accompagnarsi a pregiudicati, di allontanarsi dal comune di Modena nonché con l’impegno a cercarsi un lavorio stabile e lecito.

Acquisita la denuncia del titolare della Gioielleria, le immagini delle telecamere hanno dimostrato effettivamente il furto dei tre orologi di ingente valore ad opera, mentre lui faceva da palo.

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Analizzando i pregiudizi penali di S. M., è emerso che nello scorso mese di giugno, era stato indagato in stato di libertà, a Modena per il reato di furto aggravato in concorso con il complice F. R. di origini calabresi. Il confronto tra la segnaletica di quest’ultimo ed i fotogrammi delle telecamere ritraenti il complice di S. M. hanno premesso alla Polizia di stabilire che era la stessa persona.

Dopo una iniziale negazione, S.M. ha ammesso di aver perpetrato il furto dei tre orologi permettendo il successivo recupero e la restituzione alla gioielleria.

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I dipendenti della gioielleria hanno riconosciuto i due individui che erano entrati in gioielleria con la scusante di farsi mostrare un orologio da donna così da “disallarmare” la vetrina.

I giorni scorsi il GIP presso il locale Tribunale, su richiesta del Sost. Proc. dr.ssa Paola Dal Monte ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due indagati. Gli investigatori della Sezione Antirapine, pertanto, nelle prime ore di mercoledì scorso si sono recati a Modena dove, collaborati dall’omologo Ufficio investigativo del posto hanno rintracciato i due e li hanno arrestati, presso le loro abitazione.

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti gli attrezzi utilizzati per aprire la vetrina della gioielleria, nonchè numerosi orologi, penne stilografiche e occhiali da vista ancora col cartellino di vendita applicato materiale sul quale sono in corso indagini volte  a stabilirne la provenienza. Dopo le formalità di rito i due arrestati sono stati accompagnati presso il carcere di Modena.

 

 

   

 

 

 

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Alcuni aggiornamenti in merito ai pazienti ricoverati all'Ospedale Santa Maria Nuova in seguito all'incendio che si è sviluppato nella notte tra il 9 e il 10 dicembre in Via Turri a Reggio Emilia in cui 2 persone hanno perso la vita.

Le condizioni delle 5 persone rimaste in osservazione sono andate migliorando e la dimissione è prevista tra oggi e domani. Una bambina di 5 anni ricoverata in Pediatria è in condizioni stabili che non destano preoccupazione e sarà dimessa nei prossimi giorni.

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In una palazzina di via Turri, nei pressi della vecchia stazione ferroviaria di Reggio Emilia, si è sviluppato un grave incendio, in cui hanno perso la vita due persone e oltre trenta sono rimaste intossicate. Tra queste ultime anche diversi bambini.

Reggio Emilia -

Nella notte appena trascorsa un grave incendio si è sviluppato in una palazzina di via Turri, a Reggio Emilia.

Due, sono le vittime che hanno perso la vita. Un uomo e una donna nordafricani, i cui corpi sono stati trovati nelle scale, presumibilmente mentre tentavano di fuggire. 38 le persone intossicate, di cui 4 hanno avuto necessità di camera iperbarica. Di queste, 2 adulti e una bambina sono stati trasferiti a Fidenza ed è previsto il rientro all'Arcispedale di Reggio Emilia in giornata. Un'altra bambina di 3 anni è stata trasportata in elisoccorso all'Ospedale Niguarda di Milano, struttura dotata di camera iperbarica e rianimazione pediatrica, in gravi condizioni.

Sono attualmente ricoverati all'Arcispedale Santa Maria Nuova 5 adulti in Osservazione Breve e 6 bambini in Osservazione Breve pediatrica. Questi pazienti, le cui condizioni non destano preoccupazione, saranno verosimilmente dimessi nella giornata di domani. 23 persone, dopo essere state assistite al Pronto Soccorso di Reggio Emilia, sono state dimesse e inviate al curante.

L'incendio, divampato a mezzanotte circa, sempre essersi sviluppato nelle cantine dello stabile. Fra le ipotesi c'è qualcuno avesse occupato abusivamente lo scantinato.

Sul posto sono prontamente intervenuti sono intervenuti mezzi attrezzati per il soccorso, tra ambulanze, autoinfermieristiche, automedica, volontari del soccorso, oltre ad un mezzo di coordinamento delle maxi-emergenze, che ha gestito gli invii dei pazienti in Pronto Soccorso, i Vigili del Fuoco di Reggio Emilia, Sant'Ilario e Guastalla, oltre a Polizia e Carabinieri.

 

FOTI (Fratelli d'Italia): "VIA TURRI, TRAGEDIA ANNUNCIATA"

"E' una gravissima tragedia, ma certamente annunciata, quella verificatasi in Via Turri che si sarebbe potuta evitare con una adeguata politica di contrasto alle occupazioni abusive delle pertinenze degli immobili lì ubicati". E' il giudizio tranchant di Tommaso Foti, vice capogruppo vicario di Fratelli d'Italia, che ha immediatamente rivolto una dettagliata interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno.
"Occorre assumere una linea durissima ed intransigente - afferma Foti nell'atto – contro chi occupa abusivamente gli stabili, non solo per tutelare i più elementari diritti di proprietà privata, ma anche e soprattutto per evitare che a fare le spese di questa attività illegale siano persone, come in questo caso, del tutto estranee all'occupazione". Per il parlamentare del movimento politico di Giorgia Meloni: "I rappresentanti delle istituzioni, a partire dal sindaco di Reggio, non devono pensare di avere risolto ogni problema dichiarando la propria vicinanza alle famiglie delle vittime, ma devono anche chiedersi se abbiano fatto tutto quanto dovuto per evitare il verificarsi della tragedia". "La tragica vicenda di Reggio Emilia, conferma - sottolinea Foti - l'importanza dell'ordine del giorno, presentato da Fratelli d'Italia e accolto dal Governo, che impegna quest'ultimo ad effettuare un monitoraggio periodico sull'effettivo andamento delle operazioni di sgombero in ogni parte del Paese". Per il parlamentare di Fratelli d'Italia non vi sono dubbi: "Lo Stato deve fare valere tutta la propria forza nei confronti di coloro che occupano abusivamente gli immobili. Quanto accaduto in via Turri è la triste dimostrazione che il lassismo e la tolleranza sono solo forieri di sventura e morte".

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Rave Party abusivo a Castelfranco. Le Forze dell’Ordine presidiano l’ex cartiera per due giorni. Arrestato un 34 enne per spaccio di stupefacenti. Circa un migliaio di giovani provenienti dal Nord e centro Italia si sono dati appuntamento nell’edificio abbandonato. Le Forze dell’Ordine hanno monitorato la situazione fino a far defluire la folla, accampata anche con tende e camper. 300 i controlli effettuati.

CASTELFRANCO EMILIA (MO) –

Un rave party abusivo, ma di grande portata, grazie al tam tam e ai messaggi partiti via WhatsApp e altre App di messaggistica. Nel weekend dell’Immacolata, migliaia di ragazzi, tra giovanissimi e meno giovani, si sono dati appuntamento all’ex cartiera di Castelfranco Emilia, situata tra la tangenziale e la rotatoria di via Emilia. 

Ad avvertire le Forze dell’Ordine sono stati i residenti, allarmati dal continuo confluire di persone dai capelli colorati, piercing, tatuaggi, abbigliamento trasandato o strappato, arrivati in auto, in camper o con tende piazzate a dimostrazione delle intenzioni di lunga permanenza. L’idea, infatti, era quella di trascorrere un weekend “da sballo”, tra musica martellante ad alto volume e alcool che spuntava dagli zaini e dalle auto. Il tutto in un edificio abbandonato, fatiscente, senza rispettare i minimi standard di sicurezza. Una situazione che, alla luce di quanto successo alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, fa venire i brividi.

Per questo i Carabinieri e la Polizia Municipale di Castelfranco, dato anche il grande numero di persone, come accade in questi casi, hanno preferito non sgomberare l’edificio, ma lasciare che la festa, seppure abusiva, si tenesse comunque, monitorando la situazione e lasciando poi defluire la gente dopo averla identificata e sottoposta ai controlli del caso. 

L’operazione ha visto impegnate una decina di pattuglie dei Carabinieri e quattro equipaggi della Polizia Municipale, che si sono alternati nel corso delle ore su turni per garantire il controllo dell’ex cartiera, dove fino a sera sono continuate ad affluire decine e decine di persone.

Qualche problema si è verificato al momento del deflusso, iniziato nella mattinata di domenica. Le Forze dell’Ordine, infatti hanno messo in atto un “filtro” per impedire a chi era troppo stanco, ubriaco e non in sé di mettersi al volante. Sono state identificate 300 persone, provenienti anche da Milano, Pistoia, Firenze, Pesaro, a dimostrazione dell’eco che il rave abusivo aveva avuto.

Un bergamasco 34 enne ha dato del filo da torcere ai militari ed è stato infine tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato, insieme a un compaesano di 21 anni, per possesso di stupefacenti, nello specifico, di metanfetamine. Il 34 enne, infatti, dopo essersi rifiutato di sottoporsi ai controlli, ha minacciato i militari estraendo un coltello. È stato reso inoffensivo e accompagnato in cella di sicurezza in attesa del processo. Tutto sommato, poteva andare molto peggio e solo grazie al lavoro delle Forze dell’Ordine le persone sono defluite senza ulteriori danni o incidenti. 

 

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Gli alunni della scuola elementare “Mario Lodi” portano la musica nel reparto pediatrico dell’Ospedale dei bambini di Parma.

Parma -

“Una canzone per te”: questo l’omaggio offerto dal coro della scuola primaria “Mario Lodi” di Parma ai pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia pediatrica diretto dalla dottoressa Patrizia Bertolini. Vestiti di un rosso cappello natalizio gli alunni si sono esibiti in quello che è diventato il palcoscenico dell’Ospedale dei bambini, ovvero il cavedio del primo piano, portando la musica ai giovani pazienti ricoverati. E’ per loro, infatti, che si sono esibiti, sotto la direzione della Maestra Veronica Maltempo, in una selezione delle più belle canzoni del Natale in un crescendo di energia e entusiasmo.

La musica in ospedale è una tradizione che si rafforza durante il periodo natalizio grazie alla disponibilità dei tanti cori che scelgono di esibirsi all’Ospedale dei bambini e all’impegno profuso dalle insegnati della Scuola in Ospedale, e in particolare dall’insegnante di educazione musicale Marzia Fusi, che credono con convinzione nella forza della musica come momento di “complicità tra pazienti, insegnanti, personale sanitario e volontari perché tutti diventano spettatori allo stesso modo”.

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Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

 

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Gli agenti della Squadra Volante anche questa notte sono riusciti a sorprendere in flagranza di reato due uomini italiani, rispettivamente di anni 23 e 41, intenti a perpetrare un furto ai danni di un esercizio commerciale del centro storico di Modena.

Modena -

Intorno alle 2.00 di questa notte è giunta una chiamata alla linea di emergenza 112 NUE da parte di un residente che segnalava la presenza di due uomini nei pressi di una trattoria di via Donzi che stavano cercando di forzare la porta di ingresso del ristorante.

Sul posto sono immediatamente confluite tre Volanti sopraggiunte da direzioni opposte così da sbarrare le possibili vie di fuga. I due accortisi della presenza della Polizia hanno cercato invano di scappare: il 41enne è stato bloccato in via Modonella dopo un breve inseguimento, mentre il 23enne fermato in via Emilia ha iniziato a colpire con pugni e calci gli operatori.

Durante il tentativo di fuga, il più anziano ha cercato di disfarsi di un mazzo di chiavi, prontamente recuperato dagli agenti, e nel corso della perquisizione sulla sua persona è stato rinvenuto occultato nella manica sinistra del giubbotto un cacciavite. Entrambi sottoposti a sequestro erano stati utilizzati per cercare di forzare la porta del locale, così come riscontrato dai segni di effrazioni presenti sulla stessa e sulla serratura.

I due malfattori sono stati accompagnati in Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali sono emersi numerosi precedenti penali e di Polizia a carico di entrambi, in particolare per reati contro il patrimonio.

I due sono stati arrestati con l’accusa di tentata rapina in concorso e tradotti in carcere a disposizione della Autorità Giudiziaria.

Pubblicato in Cronaca Modena
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