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Artisti da tutto il mondo, con fantasia, acrobazie e risate hanno entusiasmato, nella serata di sabato, i tanti presenti presso la Rocca Sanvitale di Fontanellato per l'edizione 2017 di Fontaincanto. 

COMPAGNIE 2017
Mr Dyvinetz (Cile)
Circo Pitanga (Svizzera/Israele)
Cia ManoAmano (Argentina)
Lotta & Stina (Finlandia)
Di Filippo Marionette (Australia/Italia)
Ete Clown (Argentina)
Lumi (Italia)

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Pubblicato in Cultura Parma
Venerdì, 30 Giugno 2017 15:02

Un premio per dieci donne

Si terrà il prossimo 3 luglio, nella splendida cornice del Castello Calcagnini d'Este di Formigine, la XVIII edizione del Premio Profilo Donna 2017. La presentazione ieri presso il Modena Golf & Country Club, dove si è parlato anche di arte e di Pari Opportunità.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

FORMIGINE (MO) – Una spirale di vetro giallo, realizzato secondo la tecnica dei maestri di Murano, che simboleggia Manipura, il terzo chakra, e rappresenta la determinazione, la voglia di riuscire, la leadership e l'energia, ideato dall'artista Susanna Martini. Lo riceveranno le 10 donne che saranno premiate, il prossimo 3 luglio, nell'ambito della XVIII edizione del Premio Profilo Donna 2017, la quarta che si tiene nella prestigiosa cornice del Castello Calcagnini d'Este di Formigine.

Durante la serata di gala, condotta dalla Presidente di Profilo Donna Cristina Bicciocchi, con la partecipazione di Marco Senise, della Banda "Andrea Ferri" e dei Jumpin'Shoes di Lara Luppi, e con la regia televisiva di Andrea Masoni saranno la campionessa paralimpica Giusy Versace, Rosanna Lambertucci, scrittrice e giornalista, Lucia Musti, Procuratore Capo della Repubblica di Modena, Carla Rabitti Bedogni, Presidente dell'Organismo di Vigilanza e tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari, Maria Cristina Gribauldi, Amministratore Unico di Key Line, Cinzia Gizzi, pianista, compositrice e arrangiatrice jazz, Emanuela Biffoli, imprenditrice nel settore degli accessori moda, e Gabriella Gibertini, titolare Terme della Salvarola. A esse si aggiungono anche Cristina Falcone Sorrell, leader mondiale nel settore dei media, degli affari e dello sviluppo sociale, e Iva Pavic, Console Generale della Repubblica di Croazia a Milano.

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Durante la presentazione, che si è tenuta presso il Modena Golf & Country Club di Colombaro di Formigine, è stato possibile ammirare anche i colorati gioielli della collezione realizzata da Susanna Martini e la mostra Stupor Mundi, che si potrà visitare fino al 7 luglio, dell'artista di fama internazionale Otello Giuseppe Pagano, in arte POG. Alcuni dei dipinti in esposizione sono ispirati alla figura femminile "che domina il mondo", "perché la Terra è donna" e sono realizzate con una particolare tecnica, il "metodo Pagano", che consente al quadro di invecchiare nel tempo, conferendogli caratteristiche assolutamente uniche. Altre opere, invece, fanno parte del progetto itinerante di Pagano "...Da Rio: i Signori del tempo e non solo", i cui soggetti sono ispirati al tema dello sport e della disabilità e dedicate alle atlete paralimpiche che hanno partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Tuttavia, fin dalle sue prime edizioni, il Premio Profilo Donna si è distinto per promuovere e valorizzare il ruolo della donna nella società. E proprio per diffondere la cultura e il rispetto di genere che è nato il progetto "Discriminazione, parità e pari opportunità", che da ottobre 2016 a maggio 2017 ha coinvolto i ragazzi delle ultime classi di sette istituti superiori di Modena e provincia in lezioni laboratorio in cui sono state trattati i temi della discriminazione nella comunicazione e nello sport, le molestie sessuali, mobbing, diritto immigratorio, discriminazioni basate sulla razza e origine etnica, religione, convinzioni personali, religione, disabilità, età e orientamento sessuale. Per quanto riguarda la sfera professionale, sono invece stati trattati argomenti come: politiche retributive e di carriera, contratti di lavoro in base alla nuova normativa, strumenti di incentivazione economica e conciliazione della vita lavorativa e familiare con il riequilibrio dei ruoli tra uomini e donne. Il progetto, realizzato grazia alla collaborazione della Commissione Pari Opportunità (CPO) e del Comitato Unitario delle Professioni intellettuali (CUP), accreditato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) e dall'Ufficio Scolastico Regionale (USR) è unico in Italia e consentirà a 300 ragazzi di continuare l'esperienza con uno stage presso studi professionali per completare la formazione.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il filosofo colloquierà con Andrea Pontremoli e Giorgio Triani alle 19. Alle 21.30 il live show dei redattori del sito principe delle notizie grossolane. Alle 22.30 la proiezione di "African Lullaby".

Parma, 27 giugno 2017

"Generazione usa e getta" è il titolo dell'appuntamento che dà il via alla seconda giornata del Festival della Parola, mercoledì 27 giugno alla Pergola della Corale Verdi. Vasta la proposta di questa serata nel cuore di Parma, con tre appuntamenti di qualità, tutti a ingresso gratuito.
Si parte alle 19 con l'incontro colloquiale tra Umberto Galimberti (filosofo, sociologo e giornalista de "La Repubblica"), Andrea Pontremoli (amministratore delegato Dallara Automobili) e Giorgio Triani (sociologo, giornalista, docente dell'Università degli Studi di Parma) che saranno guidati nel dibattito dalla giornalista della Gazzetta di Parma Anna Maria Ferrari. Al centro del confronto quella Next Gen al contempo "vittima e colpevole"; esente da responsabilità per un presente e consapevolmente "consumatrice occasionale di cultura".

Alle 21.30 sarà invece il momento dell'informazione satirica. Sul palco del Festival della Parola arriveranno Andrea H. Sesta e Augusto Rasori, redattori di Lercio.it, il giornale che, nato come parodia di Leggo, si è imposto nel panorama dell'informazione online conquistando la scena nazionale con grandi notizie grossolane capaci di strappare un sorriso a chiunque. Un live show all'insegna delle risate e della riflessione, per comprendere come la superficialità dell'approccio all'informazione e la penuria di attenzione conducano a incredibili paradossi.

Ma la serata non finisce qui: alle 22.30 è in programma la proiezione di "African Lullaby"(La rivoluzione silenziosa di Rachel). C'è un po' di Parma dentro a questo documentario candidato al One Media Award 2017, prodotto e distribuito da Al Jazeera. Regia e sceneggiatura portano infatti la firma di Gianpaolo Bigoli e Mariachiara Illica Magrini, giovani ma già affermati parmigiani che hanno voluto raccontare la storia di Rachel, una donna che, in Burkina Faso, ha combattuto contro l'Hiv sfidando lo stigma, ed educando le giovani madri per prevenire la trasmissione del virus durante la gravidanza.

La programmazione del Festival sarà preceduta da "La Parola ai bimbi", appuntamento laboratoriale dedicato ai più piccoli alla Biblioteca di Alice. Con "Pinocchio e l'arte di diventare grandi" gli attori dell'Università di Modena e Reggio affronteranno insieme ai bimbi il tema della bugia, con attività che si svolgeranno in due turni, alle 16.30 e alle 17.30.

Durante la serata, il Ristorante Corale Verdi, proporrà tre differenti Menu della Parola a soli 15 euro.
Il Festival della Parola è realizzato dall'associazione culturale Rinascimento 2.0 con il contributo del Comune di Parma, il patrocinio di Parma, io ci sto! e il supporto del main sponsor Opem, di Sinapsi Group, Net Project e Marella.

IL PROGRAMMA

MARTEDÍ 27 GIUGNO

ASPETTANDO IL FESTIVAL DELLA PAROLA - LA PAROLA AI BIMBI
Biblioteca di Alice (Serre del Novecento – Parco Ducale).
Ore 17.30 "Pinocchio e l'arte di diventare grandi" - laboratorio di animazione teatrale

FESTIVAL DELLA PAROLA
Corale Verdi (ingressi: vicolo Asdente 9, Parco Ducale)

Ore 19.00 GENERAZIONE USA E GETTA
Incontro colloquiale con Umberto Galimberti, Andrea Pontremoli e Giorgio Triani.
Modera Anna Maria Ferrari

Ore 21.30 "LO SPORCO CHE FA NOTIZIA: LERCIO MAGISTRALIS"
Talk show con Andrea H. Sesta e Augusto Rasori di Lercio.it

Ore 22.30 "AFRICAN LULLABY" (LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA DI RACHEL)
Documentario con regia di Gianpaolo Bigoli e sceneggiatura di Mariachiara Illica.
Distribuzione da Al Jazeera

MERCOLEDÍ 28 GIUGNO

ASPETTANDO IL FESTIVAL DELLA PAROLA - LA PAROLA AI BIMBI
Biblioteca di Alice (Serre del Novecento – Parco Ducale)
Ore 17.30 "Mettiamoci all'opera" - piccoli assaggi musicali attraverso corpo e voce

FESTIVAL DELLA PAROLA
Corale Verdi (ingressi: vicolo Asdente 9, Parco Ducale)

Ore 19.00 "ALLENIAMO IL PRESENTE, ALLEVIAMO IL FUTURO"
Incontro colloquiale con Sergio Pirozzi, Luca Ponzi, Mario Furlan. Modera Ilaria Notari

Ore 21.30 "IN MEMORIA DI TE"
I Solisti della Scala in concerto per rendere omaggio all'amico e collega parmigiano Pier Antonio Pesci

LABORATORI LA PAROLA AI BIMBI: Per bambini dai 3 agli 8 anni (massimo 15 partecipanti). Per informazioni e prenotazioni: Biblioteca di Alice 0521/031751 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Sabato, 17 Giugno 2017 15:59

Busseto, domani un "gemellaggio" verdiano

Un gemellaggio tra temi verdiani quello che sarà celebrato domani mattina 18 giugno nella Casa del giovane Giuseppe Verdi a Busseto in via Piroli luogo a disposizione gratuita per la cultura, dalla proprietaria Anna Sichel: alle 11 si confronteranno Meri Rizzi autrice del testo "Verdi, la sua musica e la follia" e Raffale Montanaro che ha dato alle stampe "La musica mi ha salvato".

Meri Rizzi, specialista in psichiatra-psicoterapia e musicoterapia illustra gli effetti terapeutici della musica verdiana sulla psiche, il suo libro è edito dalla Casa editrice Sichel. Raffaele Montanaro torinese, illustre pianista nel suo volume edito da LiberFaber racconta come la musica "balsamo per la sua sofferenza" sia un bene per tutti che ha bisogno solo di sensibilità.

Il maestro Raffaele Montanaro perse entrambi i genitori a soli 15 anni e la musica gli ha veramente cambiato la vita, decidendo del suo avvenire divenuto nuovamente aperto alla speranza. In occasione del confronto tra i due autori, interverrà lo studioso ed eccellente Corrado Mingardi che come sempre descriverà aspetti poco conosciuti dell'epopea verdiana, il tutto intervallato da musiche verdiane proposte dal M° Matteo Cavicchini.

A seguire rinfresco con degustazione di prodotti locali firmati ed offerti dalla IBIS Busseto.

 

Il concorso, promosso dalla casa editrice Historica e dall'azienda Rule Design, ha visto la partecipazione di 300 autori provenienti da tutta la regione. Nell'antologia ci sono anche due racconti di Duilio Pizzocchi e Andrea Vasumi. Le presentazioni venerdì 16 giugno a Ravenna e sabato 17 giugno nella Basilica di San Petronio, a Bologna. L'intervista al curatore Stefano Andrini.

Di Manuela Fiorini

BOLOGNA – Emilia Romagna, terra di scrittori. Lo dimostra il successo del concorso letterario "Racconti Emiliano Romagnoli", promosso dalla casa editrice Historica in collaborazione con l'azienda Rule Design, che per questa quinta edizione "sforna" ben tre volumi. Due dedicati agli autori emiliani e uno a quelli romagnoli. Il tour delle presentazioni prenderà il via venerdì 16 giugno, alle 21, presso la sede di Rule Design, in via Dismano 773, a Ravenna, quando saranno premiati gli autori provenienti dalla Romagna. Il giorno successivo, sabato 17 luglio, gli autori emiliani (tantissimi!), saranno invece premiati nella suggestiva Basilica di San Petronio (Sala della Musica, dalle 17), di via Galluzzi 12/2, a Bologna. Il 1° luglio, invece, è in programma un reading una Maratona di Lettura nella cornice del Giardino degli Angeli a Castel San Pietro Terme (BO).

Ben 300 i racconti arrivati alla redazione del concorso. E il duro lavoro di selezione, che ha fatto scendere il numero a 165, è stato svolto dal giornalista, scrittore e conduttore radiofonico Stefano Andrini, dal quale ci siamo fatti raccontare questa avventura.

Come nasce il concorso "Racconti Emiliano Romagnoli" e quali sono le novità di questa quinta edizione?
"Il concorso letterario, assolutamente gratuito, ha l'obiettivo, confermato nell'edizione 2017, di dare voce al talento sommerso. Tra la via Emilia e il West della nostra regione non ci sono solo cibo, musica e motori, ma anche uno spettacolare fiume carsico della fantasia che siamo riusciti ancora una volta a far emergere. Questo oro nero della nostra terra, ancora poco conosciuto o ignorato dalla cultura con l'iniziale maiuscola, è in realtà un fenomeno virale, che attraversa tutte le generazioni (il partecipante più giovane ha 7 anni), coinvolge sia le donne che gli uomini, e ha radici nella città (Modena è una delle più prolifiche), ma anche nei paesi più sperduti. Il concorso riveste, quindi, i panni di un rabdomante alla ricerca di quell'acqua di cui, complici a volte i social e, più generale, una mancata educazione a leggere a scrivere, rischiamo di non ricordare più il sapore e la consistenza".

La precedente edizione comprendeva un racconto inedito di Guareschi. Chi saranno, invece, i superospiti di questa seconda avventura?
"Due grandi comici come Duilio Pizzocchi e Andrea Vasumi. Il racconto di Pizzocchi si intitola "Ma come è bello andare in giro per i colli bolognesi". Nell'incipit scrive: "Essere assunto alla Minarelli non è stato difficile, mi sono presentato e mi hanno sottoposto a un severo test articolato in due domande: ti piacciono le moto? Hai voglia di lavorare? Bene, vieni lunedì alle 8. Anche sui motori non ero proprio un genio, però adesso sono capace di smontarli e rimontarli quasi a occhi chiusi dimenticando fuori pochissimi pezzi. Per non sentirmi inferiore ai colleghi di reparto ogni tanto metto qualche pezzo extra sul loro banco: una vite, una rondella, una guarnizione, così quando hanno finito il montaggio vedono quel pezzo rimasto e devono rismontare tutto.

E quello di Vasumi?
"È in versione quasi esistenziale. "Tutti noi ci siamo trovati, nel corso della vita, di fronte ad un bivio. Vado a destra o a sinistra? Bianco o nero? Sì o no? Tutti tranne me. Eh già, perché io sono un bivio. E quando nasci così, c'è poco da fare: o sei in un modo o sei nell'altro. Eppure, nel mio albero genealogico, c'erano fior fior di infrastrutture: ponti, tangenziali, strade provinciali. Ma io sono nato bivio: mia mamma era una bella rotonda, baciata dal sole e sempre piena di vita ... probabilmente l'avete conosciuta ... la rotonda sul mare che cantava anche Fred Bongusto. Una rotonda sul mare ... il nostro disco che suona ... Bella, bellissima ... la mia mamma ... mentre la canzone, dopo la terza volta che l'ascolti, ti fa venire su l'esaurimento nervoso".

C'è un filo conduttore tra i racconti?
"Una grande orchestra sinfonica, sia pure sui generis. Gli strumenti narrativi che la compongono ci sono tutti e danno vita ad una sorta di romancero padano suggestivo e coinvolgente come un Bolero di Ravel. La memoria, prima di tutto. Con le sue sonorità a volte sbiadite, a volte pacificanti e in altri casi struggenti o addirittura disperate. C'è il suono cupo dei bassi impegnati a tessere la trama di noir ispirati alla realtà o dettati dalla pura fantasia. Combattuti nell'eterno dilemma tra un racconto del male come fuga dalla realtà o il mettere le mani nel letame nella speranza che davvero
anche da quello possano "nascere i fior". La grancassa o un semplice colpo di triangolo ci consentono una full immersion nelle grotte spesso oscure della storia. Mentre soffusi bisbigli d'arpa sono la colonna sonora di una vita che si dipana, si ingarbuglia, talvolta non ritrova neanche più il filo. Ma che, in ogni caso, vale la pena narrare anche a rischio di dissonanze dodecafoniche. Tanti strumenti che in qualsiasi altra occasione potrebbero rischiare l'effetto "torre di Babele" ma che qui in questa terra, della quale l'antologia è specchio tridimensionale, assumono le vesti di un unico straordinario concerto. Quello di un popolo a cui piace, ancora, contare storie".

I volumi "Racconti Emiliano Romagnoli" si potranno ordinare in libreria oppure richiedere direttamente alla casa editrice www.historicaedizioni.com singolarmente o tutta la raccolta.

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Il debutto del primo titolo "Misteri e Manicaretti dell'Appennino Bolognese" si potrà acquistare dal 16 giugno in abbinamento con Il Resto del Carlino. La presentazione ufficiale sarà invece il 19 giugno, alle 18.30, presso la libreria Ambasciatori di via Orefici, a Bologna. A fine luglio uscirà invece "Misteri e manicaretti della Valmarecchia".

Di Manuela Fiorini

Gli splendidi paesaggi dell'Appennino Emiliano Romagnolo e i sapori tipici di una regione la cui cucina è considerata dalla rivista americana Forbes come "la migliore del mondo". Fin qui non c'è nulla da dire sul binomio, assai collaudato, fra territorio e tradizione culinaria. Ad aggiungere altri due "ingredienti" insoliti, ci ha pensato la giovane casa editrice Edizioni del Loggione della bolognese Katia Brentani e del suo socio modenese Massimo Casarini con la neonata collana Brividi a cena. Delitti, misteri e tanta suspance nei racconti che compongono due antologie di prossima uscita, Misteri e manicaretti dell'Appennino Bolognese, che debutta dal 16 giugno in abbinamento al Resto del Carlino di Bologna, al costo di € 7,90, oltre al prezzo del quotidiano, e sarà presentato ufficialmente lunedì 19 giugno, alle 18.30, alla libreria Ambasciatori di via Orefici 16, a Bologna, e Misteri e manicaretti in Valmarecchia, in uscita a fine luglio.

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Ci siamo fatti raccontare da Katia Brentani questa nuova avventura.

Come nasce la collana Brividi a Cena?
"L'idea di contaminare il genere giallo con il cibo frullava nella mia testa già da un po'. Quando è arrivata la proposta della Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese di realizzare un'antologia per fare promozione al territorio e, un mese dopo, una proposta di Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli per un progetto che vedrà la luce a inizio 2018, l'ho letto come un segno del destino. Ho parlato con il mio socio Massimo Casarini e abbiamo deciso di dare vita alla collana Brividi a cena"

Quali titoli sono usciti?
"Il 16 giugno esce "Misteri e manicaretti dell'Appennino Bolognese". L'antologia sarà allegata al Resto del Carlino di Bologna. Nel mese di luglio uscirà invece "Misteri e manicaretti della Valmarecchia" un'antologia scritta da autori bolognesi, romagnoli, lombardi e un nutrito gruppo di tutor e allievi di Bottega Finzioni. Alle due antologie è ispirato il calendario di eventi "Brividi a cena con gli autori" in programma da luglio a settembre fra Appennino Bolognese e Valmarecchia. Le cene sono diciannove, il calendario con le date in programma lo trovate sul nostro sito www.loggione.it Nella stessa collana a inizio 2018 uscirà l'antologia in collaborazione con Bottega Finzioni.

Qual è il filo conduttore dei racconti delle due antologie?
La voglia di raccontare la bellezza di luoghi a volte poco conosciuti, le tradizioni, la cultura di un territorio regalando qualche brivido. La collana Brividi a cena racchiude racconti gialli arricchiti dalle ricette legate alle storie narrate. Misteri, delitti, indagini e prelibati manicaretti. In stile Loggione. Personalmente, leggendo i racconti delle antologie mi sono già appuntata alcuni luoghi da visitare, che non conoscevo nonostante si trovino a pochi chilometri da casa mia. Naturalmente la tappa al ristorante per assaggiare le ricette tipiche del territorio è d'obbligo. Il libro, quindi, può diventare anche una bella guida per scoprire i luoghi e i sapori del nostro Appennino".

Edizioni del Loggione è una casa editrice giovane, ma coraggiosa, soprattutto in un periodo non facilissimo per l'editoria cartacea. Qual è la vostra scommessa?
"Il periodo non è dei migliori per l'editoria cartacea e il mondo editoriale in generale. Tuttavia, raccogliendo il materiale e leggendo le storie delle protagoniste dei due volumi "Le donne che fecero l'impresa", mi sono resa conto che, in realtà, non esistono e non sono mai esistiti "periodi migliori". Il meglio e il peggio è molto relativo. In periodi storici terribili sono esistite persone che hanno saputo realizzare grandi o piccole cose. Personalmente penso che sia importante credere in quello che si fa. Fortemente...e sì serve un pizzico di follia!"

Progetti per il futuro?
Tanti! Ci aspetta un'estate bollente piena di presentazioni, cene a tema, show cooking e nuove uscite editoriali. A breve uscirà una guida sul conte Mattei e la Rocchetta Mattei scritta da Eliselle & Carlo Vanni e un libro sui funghi realizzato da Massimo Tramontano, già autore di Mirtillo Bencontento. Per l'autunno e l'inverno ci sono in previsione nuovi Quaderni del Loggione, un libro con grandi chef per la collana I Maestri del Loggione, un altro per parlare ancora di donne e temi sociali e altri progetti interessanti. Lavori in corso anche sulle nuove antologie Donne che fecero l'Impresa Lazio, Piemonte e Marche, nuove guide e il progetto con Bottega Finzioni.
Prenderà vita anche un nuovo progetto "Romance" dedicato alla narrativa rosa, con pubblicazione romanzi in e-book. Insomma, non abbiamo il tempo per annoiarci!"

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INFO: per essere aggiornati sulle uscite e sugli eventi promossi da Edizioni del Loggione www.loggione.it 

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Lunedì, 12 Giugno 2017 11:10

Parma Etica Festival - FOTO di Francesca Bocchia

Si è conclusa ieri la quarta edizione del Parma Etica Festival 2017. Tre giornate di festa all'insegna della sostenibilità in tutti i suoi ambiti.

L'evento infatti promuove gli stili di vita sani per noi e per l'ambiente, senza prodotti di origine animale e crudeltà. Organizzato dall'associazione Parma Etica ASD (affiliata ACSI) con il coinvolgimento di diverse associazioni e il patrocinio del Comune di Parma.  

Sfoglia tutte le foto nella galleria qui sotto. ph. Francesca Bocchia

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Giovedì, 08 Giugno 2017 13:04

Chapeau, uno show inedito e accattivante

E' un appuntamento immancabile per tutti gli amanti dei musical: l' "Accademia Professionale MTS -Musical! The School" anche quest'anno propone uno show inedito e accattivante, pronto a stupire il pubblico. La scelta è ricaduta su Chapeau che sarà messo in scena domani sera (venerdì 9 giugno), al Teatro Nazionale Che Banca! di Milano (orario di inizio: 20,45).

LA STORIA Una bizzarra ma speciale amicizia tra due ragazzi è il cuore pulsante di "Chapeau", rocambolesca commedia musicale che racconta la storia di David, giovane sarto milanese, e Sandro, un furfantello alla ricerca di soldi facili. Le loro vite si intrecciano su un treno che da Milano porta a Parigi in un gelido inverno del 1925. Una storia di ieri raccontata oggi, un racconto che si ispira alle biografie di alcuni dei più importanti costumisti della prima metà del '900. Per la prima volta il mondo del teatro è visto dalla parte di coloro che inventano e disegnano i costumi, ricreando linguaggi, forme e atmosfere del varietà e conducendo lo spettatore attraverso quasi quindici anni di storia fino alla New York del 1939. Il mondo del varietà, sfavillante e frivolo, si mescola alla gangster story, alla commedia e al melodramma, in un susseguirsi ed alternarsi di emozioni tra questioni di cuore, soldi trafugati e furti di diamanti.

AMBIENTAZIONE E SORPRESA Parigi diventava il fulcro della moda, punto di riferimento e di produzione, ma anche meta preferita di molti aspiranti stilisti e costumisti provenienti da tutto il mondo. Per questo motivo il musical è dedicato alle grandi firme e agli artigiani della moda che hanno fatto grande un'epoca attraverso la realizzazione di costumi unici. A ciò si aggiunge una piacevole sorpresa: all'interno del bistrot/caffè "Al Nazionale" nel foyer del "Teatro Nazionale CheBanca!" sarà ospitata, per l'occasione, una piccola mostra dedicata ai costumi teatrali. L'eccellenza italiana sarà rappresentata dalla Sartoria Teatrale Brancato di Milano, riconosciuta internazionalmente per stile e qualità. L'ingresso è gratuito.

LIBRI DA COLLEZIONE Ma non è tutto: saranno anche esposte tre opere editoriali di pregio, realizzate con grande passione e dedizione da Angelo Luerti : "Non solo Ertè - Costume Design for the Paris Music Hall 1918-1940", "Alberto Fabio Lorenzi – Eleganze e sex appeal della donna Déco nella Parigi degli Anni Folli"e " Charles Gesmar 1900 – 1928 L'affichiste attitré de Mistinguett". I tre volumi, oltre a ripercorrere la storia del music-hall parigino in quei primi magici decenni del '900, si soffermano in particolare a evidenziare il determinante contributo dei grandi costumisti all'irripetibile successo di questo genere di spettacoli. Il tutto corredato con centinaia di foto di bozzetti di costumi e di poster.

Di Pietro Razzini

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Giovedì, 08 Giugno 2017 11:43

Festival del Pensiero Ribelle

Si avvicina a grandi passi il momento di una curiosa invasione che toccherà la placida terra parmense: arriveranno in tanti, con "pensieri ribelli", per raccontare il mondo contemporaneo nelle sue molteplici sfumature, dalla filosofia all'economia, dalla comunicazione alla storia, passando anche attraverso la musica.

E per tutti gli interessati l'appuntamento con la prima edizione del Festival del pensiero Ribelle è di quelli da segnare in agenda, è l'occasione per incontrare, in dialogo tra loro, personalità tanto diverse e spesso "fuori dal coro", talvolta discusse ma accomunate da un senso di indipendenza intellettuale che le rende, oggi, degli autentici corsari del pensiero.

Inaugurerà il Festival, alle 17 di venerdì 9 giugno a Sissa, il Lama Ven Alak Tsawa Tulku Rinpoche, nato nel 1971 da una famiglia di profughi tibetani fuggiti dalla loro terra a causa dell'invasione cinese. Racconterà la sua esperienza di esule e profugo, narrando storie e contraddizioni di una parte del mondo troppo spesso dimenticata.
Ferruccio Andolfi, già docente di Filosofia della storia all'Università di Parma e ora direttore de "La società degli individui" affronterà le radici della rivolta e della ribellione a partire dalle parole di Stirner e Marx.
Giuseppe Ambrosio e Corrado Claverini si confronteranno sui temi della filosofia e della strategia del consenso, sollevando il dibattito sulla cultura di massa.
Non mancherà l'appuntamento con Massimo Fini, giornalista, scrittore, drammaturgo, attore e attivista che ha fondato nel 2005 il movimento politico Movimento Zero, ispirato ai principi del comunitarismo, primitivismo, antimodernismo, decrescita e democrazia diretta.

Dopo il debutto di Sissa, aprirà il secondo giorno del festival, nel chiostro del Convento delle arti e delle lettere di Zibello, Diego Fusaro, che del "Pensare altrimenti" ha fatto una filosofia di vita.
Si proseguirà con Riccardo Manzotti, psicologo e filosofo che si è occupato nei suoi scritti della "mente cosciente" e che tratterà del rapporto tra il pensiero e la vita nel mondo occidentale.
Emanuele Severino, il filosofo che ha promosso un ritorno a una filosofia dell'Essere che escluda il non-essere e il divenire, approfondirà il concetto di "ribelle" attraverso l'etimo Bellum.
Marco Travaglio, giornalista e direttore de Il Fatto quotidiano, con Post-giornalismo affronterà il grande tema dell'informazione.
Toccherà poi ad Arturo Stalteri "musicare" le linee della ribellione con un excursus da Bach ai Rolling Stones.

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L'ultima giornata del Festival del Pensiero Ribelle inizierà con la relazione di Emanuele Leonardi, parmigiano, ricercatore presso l'Università di Coimbra, che presenterà il libro di J.W. Moore appena edito in Italia dal titolo "Antropocene o capitalocene?", termini che stanno entrando nel dibattito collettivo sull'economia, l'ecologia e la crisi planetaria.
Seguirà il secondo intervento di Diego Fusaro, che inviterà i giovani a "riprendersi" il futuro, analizzando i meccanismi che impediscono la diffusione delle idee al di fuori del "pensiero unico".

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Luca Grecchi e Alessandro Monchietto si ricollegheranno alla filosofia classica e al suo rapporto con il mondo odierno.
Il giornalista e filosofo Marcello Veneziani, che nei suoi scritti oscilla tra l'attualità e le tematiche esistenziali, si/ci interrogherà: "Il ribelle è figlio unico?".
Spetterà a Sara Montenegro, giovane studiosa carrarese, chiudere il Festival con un appuntamento fuori dagli schemi: non una conferenza ma un "Caffè filosofico", che prevede la partecipazione diretta dal pubblico, sul tema: Desiderio celato, passione e tabù: l'erotismo.

9-10-11 giugno 2017 Comune di Sissa Trecasali – Comune di polseine Zibello – Comune di Roccabianca

9 giugno, Comune di Sissa Trecasali, Parco delle Rimembranze di Sissa

ore 17.00 : Lama Ven Aska Rinpoche La pace come responsabile universale
ore 18.00 : FerruccioAndolfi Marx il rivoluzionario e Stirner il ribelle
ore 19.00 : Giuseppe Ambrosio Macchina e potere-strategie binarie del consenso nella cultura contemporanea
ore 21.00 : Massimo Fini La modernità di un antimoderno
ore 22.00: Corrado Claverini Per un nuovo Rinascimento: filosofia e interesse nazionale

10 giugno, Comune di Polesine Zibello, Chiostro del Convento delle arti e delle lettere di Zibello

ore 17.00 : Diego Fusaro Pensare altrimenti
ore 18.00 : Riccardo Manzotti Cogito interrotto. Cosa si è rotto tra pensiero e vita in occidente
ore 19 .00: Emanuele Severino Bellum
ore 21.00: Marco Travaglio Post-giornalismo
ore 22.00 : Arturo Stalteri Da Bach ai Rolling Stones: il fascino indiscreto della ribellione

11 giugno, Comune di Roccabianca, piazza Minozzi

ore 17.00: Emanuele Leonardi Antropocene o capitalocene? Scenari di ecologia-mondo nell'era della crisi planetaria
ore 17.45: Luca Grecchi Educazione classica: educazione conservatrice?
ore 18.30: Diego Fusaro Riprendiamoci il futuro
ore 19.30: Alessandro Monchietto Nulla di troppo. La metafisica greca del limite e gli orizzonti senza limiti del capitalismo
ore 21.00: Marcello Veneziani Il ribelle è figlio unico?
ore 22.00: Sara Montenegro Desiderio celato, passione e tabù: l'erotismo

 

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Contatti:
www.festivalpensieroribelle.it - evento Facebook

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Sabato 10 giugno, presso la Sala Espositiva della Galleria Incontro a Casalgrande (RE) la presentazione del libro di Daniela Ori illustrato con 20 dipinti della pittrice sassolese che interpreta le liriche e le diverse sfaccettature dell'animo femminile.

Di Manuela Fiorini

Dall'incontro di due donne, una poetessa, l'altra pittrice, nasce "Il giorno che non c'è" (Edizioni Artestampa), la raccolta di liriche di Daniela Ori illustrato da venti dipinti dell'artista sassolese Beatrice Riva. Una piccola e preziosa opera d'arte, che sarà presentato oggi, sabato 10 giugno, alle 17.30, presso la Sala Espositiva della Galleria Incontro, in Piazza Ruffilli 2, a Casalgrande di Reggio Emilia, nell'ambito dell'evento Tra pittura e poesia. Il volume si divide in sette parti, come le note di un pentagramma: Amore, Magia, Donna, Ricordi, Figlia, Incanto, Ironia. Ogni sezione conta sette poesie più la lirica conclusiva, che dà il titolo all'opera. Ogni gruppo è introdotto da un commento dello scrittore Fabio Clerici e da un dipinto di Beatrice Riva, che ha curato anche la copertina.

L'abbiamo intervistata.

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"Quando hai iniziato a dipingere?
Disegno e coloro da quando ero piccolissima, ma ho adottato lo stile e la tecnica attuali dal 2010, frequentando per qualche anno corsi di pittura".

A che cosa ti ispiri per realizzare i tuoi dipinti?
"Ho sempre prediletto la figura umana, in particolar modo quella femminile, ma da quando ho iniziato a dipingere ad olio mi sono interessata anche alla figura maschile, in quanto essendo anatomicamente più possente, si presta molto bene per rendere i volumi e i contrasti di luce e ombra. I miei soggetti sono protagonisti di scene prevalentemente simboliche, allo scopo di rappresentare i molteplici aspetti dell'animo umano, anche quelli più nascosti. Si evidenzia l'imperfezione dell'uomo, il suo essere incompleto ma, a tempo spesso, traspare la speranza di ricongiungersi alla sua vera essenza. Negli ultimi tempi ho esteso la mia ricerca anche a soggetti animali, cercando di dar loro una potenza sufficiente a suscitare comunque delle emozioni che giungano in profondità nell'animo di chi osserva".

Quali tecniche utilizzi? Ce n'è una che preferisci?
"La mia tecnica prediletta consiste nell'uso dei colori a olio, che mi consentono di ottenere i migliori risultati nelle sfumature e nella resa della plasticità del corpo umano. A questi talvolta abbino acrilici e pastelli, per evidenziare i tratti o per aggiungere quegli elementi di "disturbo" che conferiscono alla figura il quel risultato "imperfetto" che desidero ottenere. Per un periodo ho utilizzato anche la pellicola trasparente, fissata al supporto mediante colla vinilica e fuoco e poi colorata, integrandola al dipinto esistente per coprire parzialmente la scena con un effetto materico. Il supporto è prevalentemente la tela, ma uso anche tavole in legno e carta".

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Come hai scelto i dipinti per rappresentare le varie sezioni in cui è suddiviso "Il giorno che non c'è" di Daniela Ori?
"Li abbiamo scelti insieme io e l'autrice, ed è stato semplice e naturale. I dipinti esistevano già, non sono quindi stati realizzati appositamente, ma hanno potuto adattarsi perfettamente ai temi trattati dalle poesie grazie alla forte sintonia che ci unisce".

I tuoi quadri spiccano per l'uso del colore e per l'intensità degli sguardi delle protagoniste femminili. Come definiresti la tua arte?
"Potrei definirla, come qualcun altro ha già fatto, "scomoda", nel senso che proprio grazie alla forza, all'intensità degli sguardi, ma anche delle figure in generale, la mia arte invita a porsi domande, guardarsi dentro, cercare una libertà lontana dai condizionamenti e le convenzioni culturali che ci danno una sicurezza senz'altro illusoria, ma che fatichiamo a voler abbandonare. Le emozioni suscitate dai miei dipinti potrebbero quindi non essere sempre positive, ma una volta comprese è possibile passare oltre e proseguire il percorso verso una vita più autentica".

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Le liriche de "Il giorno che non c'è" saranno interpretate da Daniela Ori, Daniele Biagioni e Paola Morandi. L'evento, a ingresso libero, è promosso dal Comune di Casalgrande in collaborazione con l'Associazione I Semi Neri (www.semineri.it).

Pubblicato in Cultura Emilia
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