Diretta Rai e 12 mila paganti per lo spettacolo in occasione del decimo anniversario della morte del grande tenore. Sul palco tutto il "mondo" del tenore, dagli amici artisti delle varie edizioni del Pavarotti & Friends al premio Nobel Rigoberta Menchu. In platea la moglie Nicoletta con la figlia Alice e la nipote Caterina.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi - Modena 6 settembre 2017 – C'era tutto il mondo di Luciano Pavarotti all'Arena di Verona per lo spettacolo in onore del tenore modenese, di cui proprio ieri, 6 settembre, è ricorso il decimo anniversario della morte.
Un ricordo, quello di Luciano Pavarotti, ancora vivo e indelebile nei ricordi di chi lo ha conosciuto, ha avuto l'onore di lavorare con lui e di condividere le emozioni del palcoscenico, ma anche di chi lo avuto come maestro, come mentore e come benefattore.
Leit motiv della serata i duetti. Con i grandi nomi della lirica, con le giovani promesse del bel canto e con le stelle del Pop italiano, che hanno cantato "virtualmente" con il tenore, alternando la loro voce alla sua, forte, potente e inconfondibile. Perché Pavarotti, proprio attraverso i "duetti" era riuscito nell'impresa di fare uscire la lirica dai teatri, dove era appannaggio della stretta cerchia di melomani, e l'ha portata al grande pubblico, prendendo a braccetto il Pop e sublimandolo nelle indimenticabili edizioni del Pavarotti & Friends.
Esordiscono sul palcoscenico dell'Arena i ragazzi de Il Volo, con la soprano Angela Gheorghiu con Granada. L'attacco è timido, ma poi il trio si riprende. Carlo Conti introduce il primo collegamento esterno, quello con il regista Ron Howard, direttamente dal set del prossimo episodio di Star Wars.
L'indimenticabile Richie Conningham di Happy Days parla a ruota libera e contagia con il suo entusiasmo. Sta girando il documentario sulla vita di Luciano Pavarottti e traspare la sua affascinazione per il personaggio.
Altro momento di grande emozione, il ritorno dei Tre Tenori. Josè Carreras e Placido Domingo si esibiscono insieme alla voce di Pavarotti in . Josè Carreras e Placido Domingo si esibiscono insieme alla voce di Pavarotti in My Way, rievocando il successo di Los Angeles del 1994. "Luciano Pavarotti è stato un grande ed indimenticabile amico di vita e professionale. Ricordo quella straordinaria serata, alle terme di Caracalla, con i tre tenori, ha segnato una svolta nel mondo della lirica", ha detto del Maestro Placido Domingo emozionato.
È poi il turno di Zucchero, che ricorda la lunga amicizia con il tenore, nata quando il cantante di Reggio Emilia ebbe l'ardire di telefonare al Maestro per proporgli quel Miserere registrato con la voce di un giovanissimo Andrea Bocelli, che diede origine alle undici fortunate edizioni del Pavarotti & Friends. E proprio di Miserere, preceduto da Così celeste è il duetto virtuale con Pavarotti che emoziona l'Arena.
Torna in scena la lirica pura, con la voce potente di Vittorio Grigolo che si esibisce in Lucean le stelle dalla Tosca di Puccini, e con Domingo e Carreras, che insieme alla Gheorghiu intonano Non ti scordar di me.
Un emozionatissimo Eros Ramazzotti fa una piccola gaffes e confonde Pavarotti con Jovanotti, ma ci pensa Carlo Conti a correggere il tiro, con i nervi saldi di chi sa che sta conducendo una serata ricca di emozioni. "Questo è un pezzo molto importante della mia carriera, quando il Maestro Pavarotti la scelse per fare il duetto mi rese non felice... di più", ha detto Ramazzotti introducendo il duetto virtuale con Pavarotti di Se bastasse una canzone, "Rifarla adesso mi viene il groppo in gola".Secondo collegamento esterno, a metà serata, con Andrea Bocelli, che da una terrazza romana intona Ah, mes amis da La fille di Régiment.
Scorrono le immagini della scuola che Luciano Pavarotti ha contribuito ad aprire in Guatemala per i bambini vittime della guerra, mentre sul palco sale Rigoberta Menchu, Premio Nobel per la Pace 1992, che lo ricorda come "uomo straordinario, grandissimo, che ha amato tantissimo i bambin e che ha fatto tanto per loro". Parole semplici, ma che vengono dal cuore, che ricordano l'impegno e la generosità di Luciano Pavarotti per le cause umanitarie, alle quali il Maestro si è dedicato con impegno. I bambini guatemaltechi si sono esibiti con lui nell'edizione 1999 del Pavarotti & Friends. "Ora sono grandi, e insieme a tutto il Guatemala, lo ricordano con affetto. Pavarotti è vivo in tutto il mondo", ha concluso la Menchu.
Un'eterea Giorgia intona Imagine, ricordando l'emozione degli esordi e i consigli del tenore. Sul palco sale poi Alessandro Del Piero, indimenticato capitano della Juventus, squadra del cuore di Luciano Pavarotti. Placido Domingo dirige l'amico Josè Carreras in Passione. Da brividi il duetto di Massimo Ranieri con la soprano Angela Gheorghiu in Te voglio bene assaje.
Bravissima Fiorella Mannoia, che accompagnata al flauto da Andrea Griminelli, pupillo del Maestro, ripropone il duetto in Caruso dell'edizione 2001 del Pavarotti & Friends e ricorda: "Nelle prove lo sentii cantare e la sua voce mi sembrava normale. Sul palco, durante il concerto, rimasi stupita: non potevo creder a una voce così potente. Aveva una potenza impressionante, davvero divina".
Tocca a Nek, al secolo Filippo Neviani, da Sassuolo, interpretare l'Ave Maria scritta dallo stesso Luciano Pavarotti. Nonostante l'emozione, supera brillantemente la prova, complice la dolcezza del flauto di Griminelli.
Nel preludio del gran finale, torna in scena la lirica, che in questo concerto dell'anniversario ha forse messo in ombra il Pop, a sottolineare quando Luciano Pavarotti, nonostante le sue incursioni nella canzone commerciale, sia sempre rimasto in fondo, il più grande tenore del Novecento, la voce divina in grado di radunare 500 mila spettatori a Central Park nel concerto a ingresso gratuito del 1993, come ricordato del video dove Angela Buttiglione decanta durante il TG della sera lo straordinario successo dell'evento.
Ancora lirica "pura", dicevamo, con Francesco Meli, che libera le potenti corde vocali in Una furtiva lagrima da L'elisir d'amore di Donizetti. I giovani Cantanti della Fondazione Pavarotti salgono sul palco e incantano il pubblico dell'Arena con Libiamo ne'lieti calici dalla Traviata di Verdi. Sale poi sul palco Nicoletta Mantovani, con le piccole donna amate da Luciano, la figlia più piccola, Alice, e l'unica nipote Caterina, figlia di Cristina Pavarotti. Siamo alle battute finali, mentre si avvicina la mezzanotte. Sul palco salgono i 2cellos che si esibiscono nel medley di La donna è mobile e O sole mio, e Fabio Armiliato, con la romanza di Ruggero Leoncavallo Mattinata.
Nel finale, il maestro Nicola Piovani dirige Vittorio Grigolo nell'inedito Luciano, una romanza dedicata a Pavarotti e commissionata dalla famiglia per omaggiare il grande tenore. E siamo tutti d'accordo con il Maestro Piovani quando ricorda la voce di Pavarotti come "quella scintilla emotiva che confina con l'eternità".
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