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Mantova Outlet Village partner di MantovaDanza2017. La nobile arte performativa protagonista nella città mantovana.

Ritorna in città MantovaDanza2017: 27, 28, 29, 30 aprile e 1 maggio, un festival che riunisce nella città lombarda grandi coreografi e ballerini internazionali, scuole di danza e talenti provenienti da tutta Italia. Organizzato dal Comitato Mantova Danza, e da anni punto d'incontro sia per un pubblico esperto che per lo spettatore incuriosito, questo 10° anniversario si arricchisce con nuove performance e premi molto importanti come quello assegnato al 1° classificato del Concorso per Compagnie, Gruppi o Crew Emergenti che avrà come ambito riconoscimento una importante borsa di studio offerta proprio da Mantova Outlet Village. Oltre ai premi, interessanti e di grande prestigio saranno gli ospiti che si occuperanno sia degli stage, occasione di crescita per i ballerini più giovani e per chi si affaccia ai palcoscenici professionali, sia della giuria, quest'anno composta da:

LUCA MASALA, Direttore dell'Académie Princesse Grace di Monte-Carlo
OLIVER MATZ, Direttore della Tanz Akademie Zürich
LAURA COMI, Direttrice della Scuola di Danza del Teatro dell'Opera di Roma
SUSAN QUINN, Direttrice di SEAD – Salzburg Experimental Academy of Dance
NATHALIE GAUBERT-CALABRO, Young Talent Scout per Codarts – Rotterdam
ADI SALANT, Co-Direttrice della Batsheva Dance Company – Tel Aviv
VITTORIA DE FERRARI SAPETTO, Coreografa ed Esaminatrice per SEAD
LAURA aka NALA, Ballerina con Criminalz Crew, Undercover & Swaggers
JIMMY YUDAT, Coreografo & Ballerino con Yudat Crew
CARLOS KAMIZELE, Coreografo & Ballerino con Mnai's Crew

Di grande risonanza saranno le 3 audizioni (esclusiva in Italia quella tenuta da SEAD) programmate per questa edizione nei giorni di sabato 29 e domenica 30 aprile: accesso alle maggiori Accademie Internazionali di Monte-Carlo (Académie Princesse Grace), Zurigo (Tanz Akademie Zürich) e Salisburgo (Salzburg Experimental Academy of Dance).

Grandi Ospiti anche al Gala di Danza Internazionale di venerdi 28 aprile al Teatro Sociale di Piazza Cavalotti: si esibiranno compagnie, solisti e primi ballerini da Berlino, Mosca, Parigi, Roma.

A fronte di un programma di così alta levatura e richiamo, Mantova Outlet Village è onorata di poter supportare come partner un'iniziativa di prestigio come MantovaDanza2017, un evento che porta in città tantissime persone e amanti della danza da tutta Italia e che riconferma l'impegno della città di Mantova e nello specifico del Village come luogo dove si respirano arte e cultura. Non è una manifestazione rivolta solo agli addetti ai lavori ma aperta a tutta la cittadinanza. Una rassegna che ogni anno cresce e si fa internazionale, mentre crescono anche i giovani talenti in gara e il programma della manifestazione.
Questa edizione della kermesse racconta ancor di più il valore di Mantova come vero e proprio teatro all'aperto della disciplina che più di tutte esprime il movimento del corpo umano.

Mantova Outlet Village è una porta d'accesso alla città dei Gonzaga: Mantova. Il Villaggio si trova a meno di un'ora da Verona, in una posizione strategica fra le città d'arte italiane più note ed amate e fra queste Mantova che è stata insignita per il 2016 dal riconoscimento di Capitale Italiana per la Cultura. All'interno della struttura del Village, sotto i portici che richiamano il tipico borgo rinascimentale mantovano, con spazi espositivi vocati alla valorizzazione culturale, Mantova Outlet Village diventa il luogo ideale in cui vivere una shopping experience unica.

Mantova Outlet Village è parte della collezione Land of Fashion, cinque uniche shopping destination che si distribuiscono da nord a sud, lungo tutto il territorio italiano: Franciacorta Outlet Village e Mantova Outlet Village (Lombardia), Palmanova Outlet Village (Friuli), Valdichiana Outlet Village (Toscana) e Puglia Outlet Village (Puglia).
Collocati in regioni note per la loro storia e cultura, gli Outlet Village, gestiti da Multi Outlet Management Italy (filiale italiana del gruppo olandese Multi Mall Managent), offrono un mix esperienziale unico di shopping ed intrattenimento: 150 mila metri quadrati commerciali, di proprietà del Fondo americano Blackstone, che nel 2016 sono stati scelti da oltre 17 milioni di visitatori.

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Sabato 15, domenica 16 e lunedì 17 aprile ingresso gratuito ai Musei civici, Galleria civica, Palazzina, Mata e Museo Figurina. Aperti Galleria Estense, Fondazione fotografia e Mef.

Modena, 13 aprile 2017

Le nuove mostre della Galleria Civica con Toccafondo alla Palazzina dei Giardini e "Arienti" e "Alfabeta" a Palazzo Santa Margherita dove, al Museo della Figurina, è vistabile anche "Parimpampùm"; "Effimera" al Mata con le nuove frontiere dell'arte. Sono solo alcune delle proposte per trascorrere il weekend di Pasqua a Modena in un itinerario d'arte contemporanea tra sedi vicine dove visitare mostre gratuite. Si aggiungono i Musei civici di Palazzo dei Musei, la Galleria Estense, Fondazione fotografia e il Mef. Sabato 15, domenica 16 e lunedì 17 marzo, infatti Modena offre a cittadini e visitatori l'occasione di viaggiare tra storia e cultura visitando esposizioni e musei aperti, molti dei quali a ingresso gratuito.

A Palazzo dei Musei in largo Sant'Agostino, la Galleria Estense, è aperta sabato dalle 8.30 alle 19. A Pasqua e Pasquetta apre al pubblico solo nel pomeriggio dalle 14 alle 19.30 (ingresso 4 euro) con due visite guidate a tema domenica alle 16 e alle 17.30 (Informazioni al tel. 059 4395715 www.gallerie-estensi.beniculturali.it).

Ai Musei civici al terzo piano (aperti a ingresso gratuito dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) proseguono le mostre "Incubi e sogni di provincia. Giorgio Preti e le arti tra Modena e Reggio Emilia negli anni del miracolo economico" (fino al 24 aprile) e "Corrispondenze. Gli studenti di Fondazione Fotografia incontrano i Musei Civici".

"Incubi e sogni di provincia. Giorgio Preti", a cura di Stefano Bulgarelli, attraverso più di 150 opere fra dipinti, disegni, progetti, oggetti di design - con ricostruzioni di ambienti e supporti audio-video - affronta gli intrecci fra arte, cinema, letteratura, e società del boom economico. Un'occasione per rileggere l'arte degli anni Cinquanta - primi Sessanta tra informale e ritorno alla figura, e i diversi fenomeni culturali e storici, indici di una stagione segnata da forti cambiamenti e dalla nascita di una nuova identità giovanile www.museicivici.modena.it.

A Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103, si possono visitare, con orario continuato dalle 10.30 alle 19 e a ingresso gratuito, le mostre "Stefano Arienti. Antipolvere" e "Alfabeta. 1979-1988" alla Galleria Civica, e "Parimpampùm. Le bambine magiche nelle figurine" al Museo della figurina.

"Antipolvere", a cura di Daniele De Luigi e Serena Goldoni, copre 25 anni di attività di Stefano Arienti (Asola 1961), uno dei più riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, la cui ricerca prende le mosse da materiali, oggetti e immagini tratti da capolavori di grandi artisti del passato fino alle icone della cultura popolare. Giocando con esse l'artista compie alterazioni di forma che ne modificano il significato www.galleriacivicadimodena.it.

"Alfabeta", a cura di Francesca Mora, è dedicata alle 66 Prove d'artista realizzate da 49 autori per la storica rivista di informazione culturale "Alfabeta" tra il 1983 e il 1988. Il nucleo di opere su carta (disegni, collage, grafiche e foto), si presenta come un prezioso e raro spaccato di un fenomeno culturale importante, mosso dallo spirito della neoavanguardia www.galleriacivicadimodena.it.

"Parimpampùm" al Museo della Figurina di Modena mette in mostra le figurine dell'incantevole Creamy, Magica magica Emi, Sandy dai mille colori, Lulù l'angelo dei fiori, Magica Doremi, Sailor Moon e altre. Non potevano mancare le bambine magiche dei cartoni animati giapponesi (e non solo) con una loro sezione specifica, nella fortunata mostra "80-90. Televisione, musica e sport in figurina" a cura di Francesca Fontana e Thelma Gramolelli www.museodellafigurina.it.

Alla Palazzina dei Giardini Ducali, con orario continuato dalle 10.30 alle 19.30 e ingresso gratuito, è visitabile la mostra "Gianluigi Toccafondo. L'immagine in movimento", un allestimento, con nuove illustrazioni per un racconto inedito dello scrittore modenese Ugo Cornia, che presenta oltre mille disegni e opere relative all'attività dell'artista legata alle animazioni www.galleriacivicadimodena.it.

Al Mata di via Manifattura Tabacchi si può visitare a ingresso libero l'edizione 2017 della mostra "Effimera. Suoni, luci, visioni" a cura di Fulvio Chimento e Luca Panaro e in collaborazione con la Galleria Civica di Modena, che propone opere di Carlo Bernardini, Sarah Ciracì e Roberto Pugliese. www.mata.modena.it.

Al Foro Boario Fondazione fotografia, in via Bono da Nonantola, aperto sabato e domenica dalle 11 alle 19 e lunedì dalle 15 alle 19 (ingresso 10 euro), si può visitare "Ten Years old. 2007-2017: il racconto del mondo nelle opere delle collezioni fotografiche della Fondazione Cassa di risparmio di Modena" che espone alcuni gioielli tratti dalle due raccolte, quella italiana e quella internazionale: 250 opere di 95 autori www.fondazionefotografia.org.

Il Mef, Museo Enzo Ferrari, in via Paolo Ferrari, è aperto dalle 9.30 alle 19 con la mostra "Driving with the Stars" (ingresso 15 euro). È un omaggio, attraverso le auto e le vicende dei protagonisti dello sport, della cultura, dell'industria e dello spettacolo, a coloro che guidano una Ferrari. musei.ferrari.com/it/modena  

Informazioni on line su www.visitmodena.it 

(Fonte: Comune di Modena)

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Martedì 11 aprile, alle 20.30, la rassegna "La Scrittura si tinge di giallo" si conclude con l'ultimo romanzo, il sedicesimo, di Luigi Guicciardi, che vede il protagonista alle prese con una serie di morti sospette. E, a fare da sfondo, una Modena più cupa e misteriosa di come la conosciamo.

Di Manuela Fiorini

Modena, 10 aprile 2017

Una morte che ha tutta l'aria di essere dovuta a un malore, un gioco erotico finito male, un suicidio assai anomalo e un delitto del passato che ritorna con i suoi fantasmi. E, a fare da sfondo, una Modena più cupa, arrabbiata e misteriosa, diversa, ma assai simile a quella che conosciamo. C'è tutto questo, e molto altro, nell'ultimo romanzo, il sedicesimo con protagonista il commissario Cataldo, del prolifico autore modenese Luigi Guicciardi, che martedì 11 aprile, alle 20.30, sarà alla Rocca di Vignola per l'appuntamento conclusivo della rassegna La scrittura si tinge di giallo. In questa nuova avventura, Cataldo indagherà insieme alla giovane poliziotta Lea Ghedini, sua allieva di un tempo. Il romanzo, infatti, si apre con la morte misteriosa proprio della madre di Lea.

Abbiamo fatto due chiacchere con l'autore.

LuigiGuicciardi-autore-romanzo

In questo nuovo romanzo che rapporto c'è tra Cataldo e Lea?
"È un rapporto particolare e un po' complesso. Lei vede nel suo superiore il professionista esperto, maturo, che incute soggezione, ma che al tempo stesso è disponibile all'aiuto, al coinvolgimento umano, alla critica diretta, a volte anche al rimprovero, però sempre costruttivo. Lui invece vede in lei – oltre alle doti professionali – qualcosa di sé quand'era all'inizio della carriera: la voglia di progredire, l'impegno nel lavoro, il desiderio di guadagnarsi sul campo stima e consenso. Alla fine però in lui comincerà ad affiorare, seppur inconsapevolmente, un atteggiamento diverso, di cui l'ultima scena può esser già indicativa".

Come è cambiato Cataldo in questo libro rispetto ai precedenti che lo vedono protagonista?
"In questo romanzo, il sedicesimo della serie, Cataldo torna a investigare dopo una forzata convalescenza a Serramazzoni, imposta da una grave ferita riportata, a cui si è aggiunta la separazione dalla moglie, che lo ha lasciato per un avvocato calabrese e si è portata con sé i due bambini. Ora, quindi, è un uomo solo, più malinconico e riflessivo, che tiene a bada i ricordi e i rimpianti col lavoro e con una relazione che trascina un po' stancamente. Sul piano professionale, invece, è al culmine della sua maturità, soprattutto per l'esperienza sviluppata e per la conoscenza ormai completa che ha di Modena e dei modenesi".

Nel libro si riconoscono diversi luoghi di Modena, ma che Modena è quella di Cataldo?
"È appunto una Modena contemporanea, realistica, al cui mosaico ogni nuova inchiesta aggiunge un tassello in più: c'è stata, via via, la Modena popolare delle comunità di recupero dei tossici, dei profughi di guerra, del vizio del gioco e dell'usura, quella dorata dei gioielli e del collezionismo, poi quella dei rancori accademici, della chirurgia plastica, delle gallerie d'arte, dei licei e delle parrocchie, e ora quella della piccola borghesia e delle periferie (la Madonnina, la Sacca, la Crocetta). È una città che è cambiata, in tutti questi anni, di pari passo con l'evolversi e il mutare del protagonista che tante volte l'ha attraversata...".

Una tranquilla disperazione: come mai questo titolo? Possiamo dire, a posteriori, che nasconde il nome dell'assassino?
"È un'espressione di David Thoreau, uno scrittore americano dell'800; anzi, un ossimoro. L'ho scelto perché allude bene al fatto che nella vita s'incontrano molte persone che – dietro la maschera di comportamenti quieti e controllati – nascondono un sostrato segreto di ansie o di angosce (un po' come un altro mio titolo, Le stanze segrete, di tre anni fa). E, sì, può alludere all'identità dell'assassino...".

Cataldo in questo libro condivide la scena con Lea. La rivedremo nei prossimi romanzi?
"C'è già un giovane nella squadra di Cataldo: il sovrintendente Luca De Pasquale, di collaudata e affidabile intraprendenza. E proprio con lui, di pari grado, per gelosia e rivalità professionale, entrerà in competizione Lea, che quindi continuerà la sua vita (narrativa) anche nel prossimo romanzo".

Luigi Guicciardi
Una tranquilla disperazione
Cordero Editore – Collana Mosaico
232 pag – 15 euro

Presentazione martedì 11 aprile, ore 20.30 c/o Rocca di Vignola nell'ambito della rassegna La scrittura si tinge di giallo.

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Inaugurate al Palazzo del Governatore le due mostre di opere fotografiche con cui Parma apre il suo tributo a Patti Smith. 
Fino al 16 luglio, 120 scatti di Patti Smith e 150 immagini d'autore sulla New York degli anni Settanta e Ottanta: Galella, Ginsberg, Goldin, Gorgoni, Makos, Mapplethorpe, Warhol.

Parma, 8 aprile 2017

Saranno aperte al pubblico fino al 16 luglio, al Palazzo del Governatore di Parma, Higher Learning e The NY Scene – arte, cultura e nuove avanguardie anni '70-'80, le due grandi mostre di opere fotografiche con cui Parma dà avvio al suo omaggio di primavera all'icona del rock Patti Smith.

Ieri pomeriggio l'inaugurazione, aperta dai saluti del Sindaco Federico Pizzarotti, del Rettore dell'Università di Parma Loris Borghi, dell'Assessore alla Cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris, e di Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell'Università di Parma. Presente all'appuntamento anche il fotografo Gianfranco Gorgoni.

Le mostre (l'una con circa 120 fotografie scattate da Patti Smith in giro per il mondo, l'altra con circa 150 immagini di grandi autori legate al clima intellettuale che la stessa Patti Smith ha vissuto a New York) costituiscono l'apertura del tributo di Parma all'artista americana, che all'inizio di maggio sarà in città per un'intensa "tre giorni": il 3 maggio riceverà la laurea magistrale ad honorem in Lettere classiche e moderne dall'Università, il 4 terrà il concerto Grateful al Teatro Regio e il 5 sarà al Palazzo del Governatore in visita alle esposizioni.

Sfoglia tutte le foto qui sotto, ph. Francesca Bocchia

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Vinicio Capossela con il suo tour "Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi", ha portato, ieri sera, al Teatro Regio di Parma, la seconda parte dell'album "Canzoni della Cupa" e brani di repertorio legati a doppio filo all'immaginario oscuro e misterioso dell'Ombra. Molto più di un concerto, uno spettacolo di evocazioni immaginifiche fatte di riflessi e ombre che prendono forma su una scenografia di tulle e specchi, grazie al lavoro della scenografa e animatrice d'ombre Anusc Castiglioni, con piccole macchine sceniche costruite da Max Zanelli.

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Danilo Varriale vince "Un logo per Parma Da Vivere".Premiato negli spazi di Area Italia il vincitore del concorso patrocinato dalla Provincia di Parma.

Parma, 4 aprile 2017

Classe 1989, di Castellammare di Stabia, laureando in Architettura all'Università Federico II di Napoli e appassionato d'arte, fotografia e grafica, tanto che in breve tempo colleziona le sue prime soddisfazioni aggiudicandosi importanti riconoscimenti. È Danilo Varriale il vincitore del concorso "Un logo per Parma Da Vivere", indetto lo scorso gennaio sulla pagina social che promuove il territorio parmense e le sue eccellenze e patrocinato dalla Provincia di Parma. Un concorso trovato per caso dal giovane napoletano navigando in rete.

Negli spazi dell'Agenzia di Comunicazione e Pubblicità Area Italia, Varriale è stato proclamato vincitore del contest dopo essere arrivato in finale insieme a Parma Illustrata (Enrico Gotti/Andrea Del Bue/Margherita Portelli) e Riccardo Covelli. La giuria composta da Franco Maria Ricci, presidente di giuria, editore e designer, Nunzio Garulli, docente e vice preside del Liceo Artistico Toschi di Parma, Andrea Begani, socio fondatore e creativo dell'agenzia pubblicitaria e di comunicazione Area Italia, Sandro Capatti, fotoreporter agenzie Ansa e Fotogramma, Mirella Mutolo, tecnico in marketing turistico e territoriale e Francesca Caggiati, giornalista specializzata in marketing turistico e territoriale e creatrice del contest, ha selezionato il suo come il logo che andrà a caratterizzare "Parma Da Vivere".

DaniloVarriale-vincitore-contest-parmadavivere

Varriale ha ricevuto come premio un buono del valore di 150 euro per l'acquisto di materiali, corsi o quant'altro offerto da Derpit; una cassetta di colori in legno made in Italy Polycolor acrilico della marca Maimeri (10 colori assortiti 20 ml, 1 tubetto di bianco di titanio 60 ml, 3 pennelli sintetici, 1 spatola per pittura, 1 panno in cotone) offerto da BelleArtiMarchesi; un pacchetto di prodotti stampati con il proprio nome e professione (250 biglietti da visita, 100 cartoline promozionali e 100 segnalibri) offerto da Carpediem; una stampa di logo o progetto grafico su tavola di legno nel formato 30x40 offerto da Fotodilegno; un abbonamento annuale alla rivista Exibart.onpaper offerto da Exibart e un abbonamento annuale alla rivista Il Fotografo offerto da Sprea Editore; un portamine Spalding&Bros madreperla verde con astuccio in pelle per giacca; una penna roller Spalding&Bros colore alluminio; un'agenda giornaliera Cangini&Filippi offerta dalla CasadelGeometra di Fidenza e un abbonamento annuale alla rivista americana ArtDesign, pari ad un valore commerciale attorno ai 750 euro.

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Presso la suggestiva cornice di Palazzetto Eucherio Sanvitale, al Parco Ducale, si è tenuta questa mattina l'inaugurazione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea con l'apertura della mostra "De rerum natura. Omaggio a Nino Migliori, Paola Binante, Luisa Valentini". La prima mostra della seconda edizione del Festival omaggia Nino Migliori rileggendo e interpretando il tema della natura trasformata e riflettendo sulla dicotomia natura/artificio. A cura di Lucia Miodini, in collaborazione con Fondazione Nino Migliori e Associazione Piemontese Arte. Fino al 14 maggio. Presente l'assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris.

 PARMA 360 FESTIVAL 2017 060

Ieri sera la preview delle mostre "Music Faces" del fotografo internazionale Luciano Viti, a cura di Chiara Allegri e Camilla Mineo, in collaborazione con Fogg - art photo gallery alla Casa del Suono in Piazzale Salvo D'Acquisto e "NonpotreiusareilverdesenoncifosseMarioSchifano" dell'autore parmigiano Giacomo Cossio, a cura di Chiara Canali in collaborazione con Bonioni Arte alla Galleria San Ludovico in Borgo del Parmigianino 2/A.

Il Festival pone lo sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente. Sino al 14 maggio mostre, eventi, laboratori e dialoghi d'arte per menti curiose per rigenerare una grande tradizione culturale, far vivere in modo nuovo gli spazi espositivi e coinvolgere attivamente tutta la cittadinanza.

Sfoglia tutte le foto nella galleria qui sotto, ph. Francesca Bocchia 

 

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Venerdì, 31 Marzo 2017 16:10

Al Salotto Aggazzotti, "Il bello nell'Opera"

Sabato 1° aprile al Salotto Aggazzotti di via Martiri della Libertà 38, a Modena, una serata dedicata alla bellezza e al bel canto.

Di Manuela Fiorini

MODENA – Una serata dedicata alla bellezza e al "bel canto" quella in programma sabato 1° aprile al Salotto Aggazzotti di via Martiri della Libertà 38, a Modena, alle ore 21.
Faranno da colonna sonora alla serata le musiche eseguite al pianoforte dal Maestro Lucio Diegoli e le voci del soprano Elisa Biondi e del tenore Gianni Coletta, che proporranno brani tratti da Tosca, Turandot e La Bohéme di Puccini, da Rigoletto di Verdi, ma anche medley della canzone napoletana.
"Sarà una serata in cui si cercherà di unire musica e bellezza, di ieri e di oggi", spiega il maestro Lucio Diegoli, "la musica sarà la parte più importante, ma ad alcuni celeberrimi brani di opera, saranno abbinati personaggi e situazioni coreografate, con attrici -modelle che interpreteranno i brani eseguiti. Per esempio, su "Recondita armonia" avremo la personificazione delle due bellezze, la bionda e la bruna, su La Bohéme avremo un'interpretazione della povertà, sul Brindisi di Traviata ci sarà un vero e proprio innalzamento di calici tra musicisti, modelle e pubblico".
Tra la prima e la seconda parte, poi, il programma prevede una sfilata dove le modelle interpreteranno le ultime tendenze moda e capelli, ma anche il modo di vestire e le acconciature d'epoca, con un affascinante effetto retrò.
Conducono la serata Claudio Gavioli e Simona Alessandrini.
In collaborazione con "Singing hair" parrucchiera unisex di Maria Costa,"La vie" di Lavinia Camaccia, ACTEA grafiche di Chiara Croci e Farmagan.

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INFO
Il bello nell'Opera
Sabato 1° aprile, ore 21 c/o Salottto Aggazzotti, viale Martiri della Libertà 38, Modena
Ingresso con buffet € 10
Prenotazioni 334/1301440

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Venerdì, 31 Marzo 2017 10:24

A Parma inaugurato il nuovo Distretto del Cinema

Il nuovo Distretto del Cinema è una realtà, grazie ad un progetto di riqualificazione che punta sui giovani e la creatività. Un luogo di riferimento per la comunità di professionisti ed appassionati che si pone come polo di aggregazione culturale per la città.

Parma, 31 marzo 2017

Il nuovo Distretto del Cinema è una realtà. Sorta da un intervento di rigenerazione urbana su immobili di proprietà comunale per valorizzare una struttura situata all'interno del quartiere Montanara Vigatto, facilmente raggiungibile dal centro storico, dal Campus e collocata tra la prima periferia cittadina e gli agglomerati delle frazioni. Un centro di cinematografia contemporanea, che pone particolare attenzione all'ambito sperimentale e al documentario, un incubatore culturale volto all'insegnamento, ricerca e sperimentazione nel campo della cinematografia, intesa nel suo senso più ampio, cercando di coniugare ed intrecciare cultura, economia, urbanistica e welfare. Un luogo, riferimento per la comunità di professionisti ed appassionati e si pone come polo di aggregazione culturale per la città.
Le funzioni del nuovo Distretto comprendono il Corso di alta formazione di cinema documentario e sperimentale, Officina delle Arti Audiovisive, Nuova Sala Civica, Nuova Foresteria Civica a servizio del polo del cinema e del video.

CORSO DI ALTA FORMAZIONE

Lunedì 27 Marzo hanno avuto inizio le lezioni del Corso di alta formazione di cinema documentario e sperimentale – che metterà in contatto Parma con professionisti, registi ed artisti italiani e stranieri, oltre che docenti di diverse Università, in un percorso formativo unico in Italia. Il corso promosso dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dall'Università di Parma, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e del Fondo Sociale Europeo, formerà 16 film-maker selezionati tra oltre 150 curricula pervenuti. Tra i docenti del Corso figurano alcuni dei professionisti più riconosciuti nel campo del cinema documentario e sperimentale e non solo, tra cui Alessandro Rossetto, Ilaria Fraioli, Giovanni Piperno, Gianluca Costamagna, Marco Bertozzi.

L'OFFICINA DELLE ARTI AUDIOVISIVE

Al primo piano della palazzina del Distretto del Cinema trova posto una grande sala polifunzionale e due stanze trasformate in studi di posa, che insieme agli spazi del piano terra costituiscono l'Officina delle Arti Audiovisive, affidata alla gestione di Prospettive SCS.
L'Officina delle arti audiovisive, attraverso la connessione con il Cinema Edison e la Scuola di Alta Formazione in "Cinema documentario e sperimentale", intende aggregare una community capace di dar vita ad uno spazio culturale dedicato ad incontri, seminari e dibattiti, esposizioni, letture, storytelling e performance. Un luogo libero dalle logiche di mercato e dalle convenzioni, dove poter assistere a proiezioni e ad eventi culturali con un'attenzione ai contenuti di qualità, al cinema ricercato e agli artisti indipendenti, spesso ignorati dal mainstream, in modo del tutto nuovo e interattivo.

Sul modello di Officine On/Off sarà creato uno spazio di condivisione per aiutare i giovani coworker ad entrare in contatto con altri giovani creativi e professionisti. All'interno degli spazi di coworking sono allestite diverse zone volte a tutte le fasi di ripresa (attrezzatura, illuminazione set, materiali), pre produzione e post produzione cinematografica (montaggio; effetti speciali visivi e sonori; doppiaggio; montaggio colonna sonora), ed è stato acquistato l'intero materiale volto a coprire l'intera filiera per la realizzazione del prodotto audiovisivo, dall'ideazione fino al negativo digitale.
L'Officina delle Arti Audiovisive garantirà settimanalmente alcune giornate di apertura per tutti, in cui educatori e figure tecniche saranno a disposizione per affiancare chi desiderasse utilizzare le attrezzature a disposizione e acquisire o migliorare competenze nella tecnica di ripresa e montaggio.
Una mattina alla settimana l'Officina sarà aperta per le scuole e i suoi operatori organizzeranno attività didattiche anche presso le scuole stesse, per avvicinare all'arte cinematografica anche i più giovani.

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NUOVA SALA CIVICA

La sala civica che era collocata al primo piano è stata ricollocata al piano terra, diventando così più accessibile e svincolata dalle altre funzioni presenti nella palazzina.

FORESTERIA CIVICA

La foresteria è inserita nel Distretto del Cinema per favorire l'ospitalità di giovani creativi, anche tramite progetti di mobilità internazionale. In fase iniziale saranno allestite due stanze doppie.

Ieri mattina si è svolta la cerimonia di inaugurazione a cui hanno preso parte il sindaco, Federico Pizzarotti; Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura, Politiche Giovanili e Politiche per la Legalità della Regione Emilia Romagna; Michele Guerra, delegato del Rettore per Cultura, Università e Territorio e Rapporti con i Mezzi di Comunicazione dell'Università degli Studi di Parma; Michele Alinovi, assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Parma; Laura Maria Ferraris, assessore alla Cultura del Comune di Parma; Giovanni Marani, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Parma e Roberta Lasagna, Presidente Prospettive SCS. La benedizione è stata impartita da don Umberto Cocconi.

L'intervento ha beneficiato della sponsorizzazione di Iren SpA, che ha contribuito con 200 mila euro per i lavori e 110 mila per l'acquisto delle attrezzature audio-video.

 

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Una Modena in giallo tra delitti, segreti e trame nei dieci racconti dell'antologia Giallomodena. Venerdì 31 marzo, alle 21, presso la libreria Mondadori Victoria di via Ramelli 101, la presentazione del libro, edito da Damster.

Di Manuela Fiorini

Modena, 30 marzo 2017

Modena come non l'avete mai vista o, meglio, letta. Una Modena in giallo, non solo perché questo è uno dei colori del gonfalone comunale, insieme al blu, ma perché "gialli" sono i dieci racconti raccolti nell'antologia Giallomodena (Damster Edizioni), che sarà presentata venerdì 31 marzo, alle 21, presso la libreria Mondadori Victoria, in via Ramelli 101. Dieci autori, dieci storie che hanno in comune, oltre al genere, l'ambientazione, rigorosamente "modenese", dall'Appennino alla Bassa, tra il nero della notte e lo sfumato della nebbia che tutto avvolge e cela un universo underground di delitti, segreti e trame. Tra gli autori c'è anche Fabio Mundadori, che è anche il curatore della collana #Comma21 che include titoli gialli e noir.

GIALLOMODENA-libro

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Fabio Mundadori

Come nasce Giallomodena?
"L'idea era quella di realizzare un'antologia di racconti di genere che avessero come protagonista Modena, l'accostamento con il giallo è venuto quasi naturale essendo uno dei colori della città. Il libro sta avendo un buon riscontro di pubblico e con ogni probabilità anche nel 2017 avremo un'antologia di gialli modenesi, proprio come avviene per Bologna che da ormai tre anni ha la propria antologia "invernale" a tema; nel 2016, proprio in contemporanea con GialloModena, è infatti uscita sempre nella collana #comma21 "Le 13 Porte: lo zodiaco del delitto". Non potevamo, quindi, non avere un'antologia "modenese".

Chi sono gli autori e qual è il loro background?
"Gli autori sono Simone Covili, Fabrizio Fangareggi, Manuela Fiorini, Luigi Guicciardi, Maurizio Malavolta, Angelo Martinelli, Giovanni Mistrulli, Fabio Mundadori e Enrico Solmi. Come si può rilevare dalle loro biografie, i background sono i più diversi, anche se principalmente, la maggior parte di loro ha un passato da autore di storie gialle, noir o thriller".

Qual è l'idea di Modena che avete voluto suggerire nel libro?
"È un'idea che vale per tutta quella che viene chiamata "provincia italiana": non importa quanto una città appaia tranquilla, dietro all'immagine pubblica che dà di sé ce n'è sempre una privata, densa di segreti inconfessabili, rancori sopiti e desideri di vendetta pronti a esplodere e venire allo scoperto quando meno te lo aspetti".

Il libro fa parte della Collana #comma21, come mai questo nome e quali titoli/generi raccoglie?
"#comma21, che proprio in questi giorni a spento la prima candelina, è la collana "nera" di Damster Edizioni, casa editrice anch'essa modenese, che raccoglie storie di genere noir, giallo e thriller. Il nome viene per assonanza dal noto comma 22, lo ricordate: "Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo" che è a propria volta nasce dal paradosso di Epimenide di Creta che da cretese diceva che "I cretesi sono tutti bugiardi", un'affermazione che nega e conferma se stessa senza possibilità di soluzione. La frase di Epimenide trasmette un po' la stessa sensazione che ci prende quando ci troviamo di fronte a un enigma apparentemente irrisolvibile, proprio come nei gialli".
Ma c'è un secondo aspetto che ha contribuito a dare il nome alla collana, come molti appassionati del genere sanno, l'autore Van Dine stilò una sorta di elenco di regole che devono essere rispettate se si vuole scrivere una storia di genere mistery, queste regole sono venti. Ebbene la ventunesima è appunto pubblicare in questa collana che è appunto il #comma21"

AA.VV.
Giallomodena
Collana #comma21, Damster Edizioni
Pag 200 - € 14
www.comma21.it 
www.damster.it 

Presentazione: venerdì 31 marzo, ore 21, c/o Libreria Mondadori Victoria, via Ramelli 101 (presso Cinema Multisala Victoria).tel 059/454622, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Giallomodena-presentazione-Modena

Pubblicato in Cultura Modena
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