Gabriele Sorrentino presenta "Mutina, l'alba dell'impero". Mercoledì 6 settembre, alle 18.30, presso la libreria Ubik di via dei Tintori 22, lo scrittore e storico modenese presenta il suo ultimo romanzo storico, edito da Artestampa. L'intervista all'autore.
Di Manuela Fiorini Modena – Gennaio – aprile del 43 a.C. Il cesaricida Decimo Bruto si barrica nella colonia romana di Mutina insieme ai suoi alleati, i consoli Irzio e Pansa. Gli sta alle costole Marco Antonio. Nello scenario che si viene a poco a poco a delineare dopo le Idi di marzo del 44 a.c e l'assassinio in senato di Giulio Cesare, emerge la figura del giovane Ottaviano, futuro Augusto, ambizioso e abile stratega che sta cercando l'appoggio del Senato e di Cicerone per ottenere quella legittimazione che segnerà la fine della Repubblica e la nascita dell'Impero. Queste le vicende storiche che fanno da sfondo a Mutina, l'alba dell'impero (Artestampa, 376 pagg, € 18), l'ultima fatica letteraria dello scrittore, storico e public historian modenese Gabriele Sorrentino, che sarà presentata mercoledì 6 settembre, alle 18.30, presso la libreria UBIK di via dei Tintori 22, a Modena con la conduzione di Daniela Ori e letture di Daniele Biagioni.
Nel romanzo, che esce in concomitanza delle celebrazioni per i 2200 anni della fondazione della colonia romana di Mutina, nella Gallia Cisalpina, l'autore immagina che la vita di Ottaviano sia in pericolo. Sulle sue tracce ci sarebbe infatti un misterioso sicario, inviato da un altrettanto segreto mandante. In difesa del futuro imperatore accorre il legionario in congedo Marco Nevio, mentre personaggio storici e di fantasia si alternano nelle quasi quattrocento pagine del libro. C'è il centurione Nerellio che sostiene Marco Antonio nella sua ascesa al potere, i giovani innamorati Lucio e Geminiana, il figliastro del console Pansa, Vibio Servio, che si arruola sotto falso nome nelle legioni di Ottaviano.
Gabriele, come nasce questo romanzo?
"Alcuni anni fa, mentre scrivevo il saggio "Quando a Modena c'erano i Romani, mi sono resoconto che le prime righe delle "Res Gestae", il testamento politico dei Ottaviano Augusto, parlano di Modena o, meglio, di Mvtina romana. Quando Augusto, ormai anziano, scrive "A 19 anni, di mia iniziativa e con spesa privata, misi insieme un esercito, con il quale vendicai la Repubblica oppressa nella libertà dalla dominazione di una fazione" racconta infatti la Guerra di Modena, cioè il conflitto che, dopo la morte di Cesare, coinvolse Marco Antonio, Bruto, i Consoli Pansa e Irzio e lo stesso Ottaviano. Proprio la vittoria di Ottaviano gli permise di iniziare quell'ascesa politica che lo avrebbe portato a fondare l'Impero Romano. Questa notizia ha sedimentato nella mia coscienza per qualche anno fino a quando non mi sono sentito di raccontare questa storia".
Nel romanzo agiscono personaggi storici e altri inventati. Quali sono stati più difficili da raccontare?
"La principale difficoltà per i personaggi storici reali è ricostruire il loro modo di pensare. Per l'aspetto fisico abbiamo spesso raffigurazioni, più difficile è cogliere il loro carattere. Ho cercato di concedermi meno licenze possibili ma, quando ho fatto agire un personaggio reale, ho dovuto decidere io come si sarebbe comportato. La mia decisione si è basata su una minuziosa ricerca, però è stata inevitabilmente arbitraria".
C'è un personaggio che ti ha coinvolto particolarmente?
"Ho messo un po' di me in tutti i personaggi. Diciamo, però, che ci sono due personaggi che meritano una menzione speciale. Lucio Valerio è un giovane trascinato suo malgrado in un gioco politico più grande di lui. I suoi continui tentativi di sopravvivere ai rovesci che colpiscono la sua vita sono davvero encomiabili. Poi c'è Geminiana, una donna vittima di una società violenta e maschilista, che mostra una tenacia e una forza d'animo non comuni"
Nel romanzo c'è anche il filone della storia d'amore travagliata, rappresentata da Lucio e Geminiana. Come si inserisce nel contesto?
"Le storie d'amore principali sono tre. Quella tra Lucio e Geminiana è resa tragica dalla società dell'epoca che impone matrimoni di interesse. Un uomo e una donna, però, nella Roma repubblicana hanno diritti, doveri e possibilità molto diverse e questa differenza influirà sulle vite di Lucio e Geminiana. La loro storia d'amore è inserita nel contesto del romanzo perché le loro azioni si intrecciano con gli eventi storici, influenzandoli e venendone influenzati"
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SCHEDA DEL LIBRO
Gabriele Sorrentino
Mutina, l'alba dell'Impero
Artestampa 2017
376 pag, € 18