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Sabato, 30 Gennaio 2016 10:03

Parma, appuntamento con la fotografia d'autore

Timeless persian tales di Davide Palmisano e SOKUT di Manuela Marchetti: scatti realizzati in Iran che raccontano il Paese visto da due punti di vista differenti. Appuntamento oggi alle 18.30 con la fotografia d'autore presso Blank/Design for living in via Tanara 15 a Parma.

Parma, 30 gennaio 2016 - in allegato in fondo al testo l'invito scaricabile -

Due le esposizioni collegate; Timeless persian tales di Davide Palmisano e SOKUT di Manuela Marchetti, entrambe a cura di Ettore Moni.
Questo nuovo appuntamento con la fotografia d'autore è allestito presso Blank/Design for living a Parma fino al 20 marzo.
I progetti esposti raccolgono una serie di scatti realizzati in Iran nella primavera del 2015, nel corso di un viaggio in cui i due fotografi, compagni di percorso fotografico ed anche nella vita, hanno ciascuno posto l'attenzione e l'accento su diversi aspetti della cultura e della società persiana moderna, seguendo visioni distinte ma complementari.
Dai due punti di vista differenti, ma necessari, è nata una articolata documentazione che sarà poi pubblicata nei prossimi mesi in due libri fotografici a cura di Paola Riccardi.

Le immagini di Palmisano, nato a Catania nel 1973, esprimono i contrasti che appaiono al visitatore in viaggio in Iran, un paese dove convivono situazioni tra di loro apparentemente in antitesi, contraddizioni talvolta incomprensibili per il viaggiatore occidentale. Un racconto fotografico dunque libero da qualsiasi idea pre-costituita e al tempo stesso racconto di viaggio in chiave personale e significativa. Il risultato è una raccolta di immagini documentarie di un Paese sospeso e senza tempo.

Le stampe di queste fotografie sono state eseguite da Luca Chistè di Phf Photoforma-Trento (stampa fine-art su Carta Epson Velvet formato A2, 260g/m², stampante Epson 3880/7890 e inchiostri ai pigmenti Ultrachrome K-3).
Palmisano vive e lavora a Trento e nella sua pratica espressiva predilige la ricerca della suggestione e la rappresentazione di stati d'animo, traduzione di ciò che lui stesso prova quando osserva una situazione, attraverso immagini concepite come una sorta di 'paesaggio interiore'.

L'esposizione di Manuela Marchetti, SOKUT è strutturata in immagini che non raccontano il presente o il futuro, o i prodotti del progresso, ma vuole piuttosto penetrare nel terreno dell'intimità e offrire visioni sospese di una viaggiatrice interessata di fronte all'ineffabile complessità di questo paese. Marchetti racconta la relazione tra l'individuo e la realtà sociale in un viaggio nel silenzio (Sokut-silenzio in Farsi), in un viaggio dove è la realtà il luogo dove trova espressione il linguaggio delle emozioni, dei pensieri, delle sensazioni.
La fotografa coltiva questo interesse per rispondere ad un bisogno espressivo personale di raccontare attraverso le immagini, per Marchetti fotografare significa non solo documentare, ma parlare degli uomini.
Le stampe di Marchetti sono di Lorenzo Lessi di Ellegrafica – Cecina (stampa inkjet su Carta Hahnemuhle Photo Matt Fibre 200 g - Opaca liscia, formato 16x24).

Informazioni: BLANK Via F. Tanara, 15 Parma – tel. 0521 272697
orari di apertura: martedì-sabato: 9.30 – 13.00 / 15.30 – 19.30

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Giovedì, 28 Gennaio 2016 12:44

L'arte salverà la biodiversità

Espone a Bologna l'ingegnere e insegnante che prende spunto da un progetto scolastico sui frutti antichi per creare un'originale espressione artistica che avvicina la fotografia alla pittura. L'opera fotografica scelta per l'occasione resterà esposta fino al 14 febbraio a palazzo Fantuzzi.

Castelnovo Monti - Reggio Emilia, 28 gennaio 2016

"La passione per le piante, che da sempre mi anima, ha fatto nascere I colori della biodiversità": Gianpaolo Marchesi, ingegnere e insegnante, presenta così il suo progetto artistico, che sabato 30 gennaio approderà "a palazzo" in una residenza nobiliare del cinquecento, nel centro di Bologna, in occasione di un evento internazionale di pittura, scultura e fotografia.

"Tutto è iniziato alcuni anni fa, nell'ambito di un programma dell'istituto comprensivo castelnovese - spiega Marchesi - che riguardava, con il coinvolgimento diretto degli studenti, il recupero e la valorizzazione dei frutti antichi del territorio, per contrastare la progressiva perdita della biodiversità. Questa attività di studio, che coordinavo e che ha permesso ai ragazzi di sperimentare e applicare, fra l'altro, diverse tecniche di innesto, mi ha ispirato alcune pitture, che ho realizzato con la tecnica dell'affresco. Ora, invece, la mia attenzione si è soffermata sulla fotografia digitale, con la riproduzione di ombre di piante e animali, ottenute con luci policromatiche".

L'opera fotografica scelta per l'occasione, che resterà esposta fino al 14 febbraio a palazzo Fantuzzi, in via San Vitale, rappresenta un ambiente acquatico, stampato su tela. Sottolinea Gianpaolo Marchesi: "Il risultato del mio lavoro deriva da uno studio cromo luminoso e da un'approfondita ricerca sulle proiezioni di fasci di luce colorata, con effetti visivi ottenuti esclusivamente grazie a un'attenta e meticolosa preparazione della scena (fotografia concettuale). I miei quadri, realizzati con fotocamera digitale, sono perciò privi di qualsiasi ritocco o manipolazione".
Conclude l'artista: "In effetti credo che si tratti di un modo nuovo e creativo di utilizzare la luce. Lo definirei un nuovo linguaggio visivo ed espressivo, che evidenzia diverse forme di utilizzo della luce stessa in campo artistico, esprimendo la bellezza cromatica e la vibrazione energetica della natura. Con queste opere intendo sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di tutelare la biodiversità, che oggi più che mai è in gravissimo pericolo".
Gianpaolo Marchesi, 61 anni, ha iniziato a dipingere all'età di tredici, vincendo un premio, col gemello Daniele, al settimo concorso nazionale Appennino Reggiano. Sempre assieme al fratello ha percorso anche la carriera musicale: entrambi diplomati in fisarmonica, hanno fatto parte del Quartetto reggiano, con premi e partecipazione a trasmissioni Rai.
Inoltre, in ambito pittorico e fotografico, sono molteplici, nei decenni, i riconoscimenti e le presenze di Marchesi a mostre in varie località e città italiane.

Locandina dell evento bolognese cui partecipera Gianpaolo March rid

 

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A Palazzo Santa Margherita si proietta per tutta la giornata un video con il diario della madre di Spoerri, il cui padre fu ucciso dai nazisti. Il progetto dell'associazione Ecad (Ebraismo, Culture, Arti drammatiche) prevede che nel Giorno della Memoria venga esposta e valorizzata un'opera legata alle persecuzioni naziste contro la cosiddetta "arte degenerata" e alle discriminazioni politiche e razziali perpetrate dal regime hitleriano. -

Modena, 27 gennaio 2016

"Histoire de mon petit Daniel" è il titolo di un video, quasi un racconto per immagini, in cui una mano sfoglia pagina per pagina il diario della madre di Daniel Spoerri, scritto tra il 27 giugno 1930 e l'ottobre del 1932, durante i primi due anni di vita dell'artista, il cui padre fui poi ucciso dai nazisti. Il documento viene proiettato alla Galleria civica di Modena che partecipa così insieme a numerosi altri musei italiani oggi, nel Giorno della Memoria, al progetto "La Shoah dell'arte", insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica e patrocinato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Il progetto dell'associazione Ecad (Ebraismo, Culture, Arti drammatiche) prevede, infatti, che nel Giorno della Memoria venga esposta e valorizzata un'opera legata alle persecuzioni naziste contro la cosiddetta "arte degenerata" e alle discriminazioni politiche e razziali perpetrate dal regime hitleriano.
Nell'ammezzato di Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103, sarà appunto proiettato per tutta la giornata di oggi, 27 gennaio, il video "Histoire de mon petit Daniel", in orario di apertura della mostra "Daniel Spoerri. Eat Art in transformation" (dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18). Alla Palazzina dei Giardini, inoltre, all'opera di Spoerri "Albero della civetta" sarà affiancato un testo scritto per l'occasione dal curatore Antonio D'Avossa, che svela il contenuto simbolico dell'opera legato agli eventi drammatici che hanno segnato l'infanzia dell'artista creatore della Eat Art.
Il diario della madre di Spoerri sfogliato nel video registra con puntualità ogni cambiamento del bambino: quanto pesa, quanto è cresciuto rispetto al mese precedente, ogni quante ore mangia. È segnato il giorno in cui per la prima volta si è nutrito con il latte vaccino, c'è il racconto di un viaggio a Galati, e una serie di fotografie con didascalia a fissare momenti di vita familiare: il giorno dopo la nascita, il primo ritratto di famiglia, il primo compleanno fino alla fotografia che chiude il diario, nella quale è ritratto insieme alla sorella nell'ottobre 1932. Solo pochi anni dopo, il padre di Spoerri, Isaac Feinstein, troverà la morte per soffocamento insieme ad altri 140 ebrei, per mano dei nazisti che avevano occupato la Romania. Nell'ottobre del '42, a dieci anni dall'ultima foto del diario, la famiglia di Daniel Spoerri ottiene il certificato di morte del padre, e Lidia, sua madre, può finalmente emigrare insieme ai suoi sei figli in Svizzera, alla ricerca della salvezza.
La mostra "Daniel Spoerri Eat Art in transformation", allestita nelle due sedi espositive della Galleria civica di Modena a Palazzo S. Margherita e alla Palazzina dei Giardini Ducali in corso Canalgrande, è visitabile gratuitamente da mercoledì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 19 a orario continuato; è chiusa al lunedì e martedì. Per informazioni: Galleria civica di Modena, tel. 059 2032911, ( www.galleriacivicadimodena.it ).
(Fonte: ufficio stampa Comune di Modena)

Mercoledì 27 Gennaio alle ore 18:00 la scrittrice Ilaria Gaspari festeggia in maniera inconsueta alla Libreria Diari di Bordo di Parma il successo di critica e di pubblico del suo libro d'esordio ''Etica dell'acquario'', edito dalla casa editrice Voland.

Dopo l'introduzione al Libro di Alice Pisu e la lettura di un piccolo brano ad Alta Voce di Antonello Saiz, sarà l'Autrice stessa a condurre il pubblico per mano in un racconto insolito sul romanzo e pensato proprio per la Libreria Diari di Bordo.

''Dall'acquario stavamo per essere liberati, autorizzati finalmente al mare aperto..."

Gaia è bella, egocentrica e infelice. Un giorno di novembre torna nella città in cui ha studiato, dopo un'assenza di dieci anni. A Pisa niente sembra cambiato, invece è cambiato tutto. Gaia ritrova gli amici di una volta e il suo amore dei tempi dell'università; ma a dividerli ci sono, ora, gli anni passati lontani e la morte di una compagna di studi, Virginia, avvenuta in circostanze oscure. L'inchiesta sul misterioso suicidio si snoda fra le vie della città e i collegi della Scuola Normale, fra ricordi sepolti e ossessioni che vengono alla luce.

Invito Gaspari Diari di Bordo rid

Parma, 27 gennaio 2016

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Martedì, 26 Gennaio 2016 10:48

Fondazione Cariparma: al via i Bandi 2016

Fondazione Cariparma apre la raccolta delle richieste di contributo per l'anno 2016. Dal 1° febbraio al 15 marzo sarà infatti possibile inviare proposte progettuali riferite ai seguenti settori di intervento: "Volontariato, Filantropia e Beneficenza", "Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa", "Arte, attività e beni culturali" e "Educazione, istruzione e formazione".

Questi i Bandi specifici:

"VOLONTARIATO, FILANTROPIA E BENEFICENZA": iniziative volte al contrasto e al superamento delle condizioni di disagio, acuite dalla crisi economica, vissute da diverse fasce della popolazione; (il budget a disposizione ammonta a Euro 3.500.000).

"SALUTE PUBBLICA, MEDICINA PREVENTIVA E RIABILITATIVA": progetti volti a qualificare, diversificare ed integrare il sistema dei servizi sanitari, tenendo in particolare considerazione la capacità dei progetti di favorire maggiore efficienza, efficacia e qualità del servizio sanitario oltre che la fornitura di servizi innovativi non adeguatamente disponibili; (il budget a disposizione ammonta a Euro 1.000.000).

"RETI D'ARTE": prevede sia progetti per la realizzazione di manifestazioni culturali promossi da reti di enti ed organizzazioni del territorio sia progetti rivolti alla valorizzazione di gruppi di beni culturali, legati da un percorso storico, filologico o turistico coerente; (il budget a disposizione ammonta a Euro 500.000).

"INFRASTRUTTURE SCOLASTICHE": iniziative di riqualificazione degli edifici scolastici con particolare attenzione alla riqualificazione energetica; (il budget a disposizione ammonta a Euro 750.000).

Inoltre dal 16 marzo al 16 aprile 2016 sarà aperto il Bando "Innovazione Didattica", finalizzato ad iniziative rivolte alla promozione del successo scolastico ed al miglioramento del sistema educativo provinciale; tale bando è riservato esclusivamente agli Istituti Scolastici pubblici o paritari organizzati in rete, con sede nella provincia di Parma; (il budget a disposizione ammonta a Euro 750.000).

Si evidenzia che Fondazione Cariparma sosterrà progetti o iniziative il cui oggetto o i cui effetti ricadano nella provincia di Parma.

È importante sottolineare che la modalità di raccolta delle richieste di contributo avverrà esclusivamente per via telematica collegandosi al sito internet della Fondazione Cariparma ( www.fondazionecrp.it ), sezione in home page "Come richiedere un contributo"; sul sito sono già comunque presenti e consultabili tutte le informazioni riguardanti la procedura di richiesta contributo, unitamente al "Disciplinare per l'accesso agli interventi erogativi 2016"; si consiglia un'attenta lettura del suddetto "Disciplinare", nonché del documento, parimenti consultabile sul sito, "Metodi e obiettivi per l'efficace compilazione delle richieste di contributo 2016".

Si ricorda inoltre che è prevista l'apertura di una Sessione Erogativa Generale finalizzata alla raccolta di richieste di contributo di piccolo importo (massimo importo richiedibile ed erogabile Euro 10.000) riferite ad aree tematiche non rientranti in alcun Bando specifico; tali domande devono essere presentate sempre attraverso la modalità on line dal sito della Fondazione (date di apertura per l'anno 2016: prima sessione 1° febbraio -30 aprile e seconda sessione 1° maggio – 31 ottobre).

Gli Uffici della Fondazione sono a disposizione del pubblico per qualsiasi informazione o chiarimento, telefonicamente o previo appuntamento, nei giorni:

lunedì e mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 16.30
martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

La Città di Guastalla, il Teatro Ruggeri e l A.N.P.I. Guastalla propongono "Cronache di una inconfessabile vergogna", lettura scenica da I sommersi e i salvati di Primo Levi e L'istruttoria di Peter Weiss a cura di Antonella Panini ore 9,30 e 11,15 per le scuole, ore 21.00 per tutti.

Reggio Emilia, 25 gennaio 2016

In occasione della Giornata della Memoria Mercoledì 27 gennaio 2016, alle ore 9,30 e 11,15 per le scuole e alle ore 21 per tutti, la Città di guastalla, il Teatro Ruggeri e l A.N.P.I. Guastalla propongono "Cronache di una inconfessabile vergogna", lettura scenica da "I sommersi e i salvati" di Primo Levi e "L'Istruttoria" di Peter Weiss a cura di Antonella Panini.

Dall'ultimo Libro di Primo Levi arriva diretta una riflessione analitica e un monito all'umanità

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre.
Primo Levi

Dall'aula del Tribunale di Francoforte sul Meno tra il 63 e il 65 si ascoltano testimoni e imputati, nel processo contro gli Ufficiali SS e i funzionari del Lager di Auschwitz.
L'istruttoria di Weiss racconta teatralmente quel processo in cui si giudica il più grande crimine commesso dall'umanità contro se stessa.

Per questa lettura scenica, Antonella Panini, orchestra brani da L'istruttoria con le parole di Primo Levi del suo I sommersi e i salvati che suonano a commento e riflessione degli atti processuali e rispondono a domande e temi contemporanei di urgente attualità. Si creano così in scena due piani della memoria e del tempo: quello del ricordo e quello dell'oblio, quello del passato e quello del presente. L'accento è posto non solo sulle atrocità testimoniate ma su ciò che ha generato una tal degenerazione umana, affinchè la memoria non sia ricordo ma responsabilità nell'agire quotidiano di ognuno e attenzione al presente.

in scena Marco Morellini e Laura Pazzaglia (Ars Ventuno Drama) Fiorello Tagliavini, Aldo Buti, Gianmarco Gradellini.

giorno memoria guastalla rid

Lunedì, 25 Gennaio 2016 12:54

Beckett e Pinter al Teatro Due di Parma

Samuel Beckett e Harold Pinter a Teatro Due: con "Catastrofe – Il linguaggio della montagna, Il bicchiere della staffa, Il nuovo ordine mondiale", per la regia di Massimiliano Farau, si affronta il complesso rapporto tra oppressi e oppressori. In scena fino al 31 gennaio. -

di Cristina Pedretti

Parma, 25 gennaio 2016

Sono le opere di due grandissimi autori teatrali del Novecento quelle che andranno in scena al Teatro Due di Parma fino alla fine di gennaio: "Catastrofe" di Samuel Beckett, un breve ma intenso atto unico, farà infatti da premessa ai tre testi di Harold Pinter, "Il bicchiere della staffa", "Il linguaggio della montagna" e "Il nuovo ordine mondiale", raccolti insieme in uno spettacolo unico. I lavori di questi due esponenti del Teatro dell'assurdo innescano una profonda riflessione sul tema dell'oppressione e dei rapporti umani (anche politici) dominati dalla violenza.

Samuel Beckett scrisse "Catastrofe" nel 1982 per il Festival di Avignone, evento durante il quale molti intellettuali dimostrarono il loro supporto a Vaclav Havel, il drammaturgo cecoslovacco dissidente che fu imprigionato e perseguitato per diversi anni a causa della sua lotta per la difesa dei diritti civili, e che divenne poi il primo presidente della Repubblica Ceca. A Beckett, il fatto che ad Havel, come punizione, fosse stato proibito di scrivere, sembrò la massima espressione di oppressione, e in "Catastrofe" mise in scena proprio questa condizione, rappresentando il rapporto tra un attore e il suo regista: umiliato e totalmente sottomesso, il primo, e despota inesorabile il secondo. Le tre opere di Pinter ("Il bicchiere della staffa" del 1984, "Il linguaggio della montagna" del 1988 e "Il nuovo ordine mondiale" del 1991) analizzano l'oppressione e la prevaricazione messe in atto con la tortura, con la manipolazione e la mistificazione del linguaggio, con l'alterazione dell'identità personale.

«In questi tre agghiaccianti atti unici – sostiene il regista Massimiliano Farau – Pinter ci fa entrare nei "luoghi chiusi dell'oppressione": camere della tortura, carceri segrete, algide sale colloquio. E ci pone un fondamentale interrogativo: che cosa può trasformare un normale essere umano in un torturatore? Perché non possiamo illuderci che i torturatori siano dei mostri. Sarebbe troppo facile e soprattutto ci farebbe cadere nel loro stesso autoinganno: quello di pensare che il male sia altrove, fuori di noi, facilmente identificabile. Come regista sento che è essenziale affrontare Nicolas, gli aguzzini de "Il linguaggio della montagna", Des e Lionel nel "Nuovo ordine mondiale" non come meri villains, ma come esseri umani. Come esempi della condizione in cui chiunque di noi può precipitare in circostanze estreme e in nome della "giusta causa". Come paradigmi degli effetti che un cocktail micidiale fatto di principio di autorità, paura, bisogno di appartenenza, istinto di morte, possono produrre sulle coscienze».

Lo spettacolo andrà in scena sabato 30 gennaio alle ore 21; domenica 31 gennaio alle ore 16. Sul palco: Cristina Cattellani, Paola De Crescenzo, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Gian Marco Pellecchia, Bruna Rossi, Emanuele Vezzoli, Mattia Gambetta e Tommaso Vaja.

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La Biblioteca Delfini ospiterà Violetta Bellocchio, Giuliana Altamura e Carolina Crespi, fra le autrici dell'antologia di racconti Quello che hai amato (Utet 2015). Appuntamento sabato 23 gennaio alle ore 17.

Modena, 22 gennaio 2016

Sabato 23 gennaio alle ore 17 la Biblioteca Delfini ospiterà VIOLETTA BELLOCCHIO, GIULIANA ALTAMURA e CAROLINA CRESPI, fra le autrici dell'antologia di racconti Quello che hai amato (Utet 2015), che racchiude undici storie in cui si parla d'amore per oggetti, situazioni, città o persone che hanno segnato la vita di chi le racconta. L'evento è in collaborazione con l'associazione culturale l'Asino che vola.

Violetta Bellocchio è scrittrice e collaboratrice per alcune testate giornalistiche. Per Mondadori ha pubblicato il romanzo 'Sono io che me ne vado' (2009) e il memoir 'Il corpo non dimentica' (2014), per Minimum Fax un racconto nell'antologia 'L'età della febbre' (2015). Dal 2013 è la curatrice della rivista online "Abbiamo le prove" (abbiamoleprove.com), un contenitore di storie nonfiction scritte da donne italiane, vincitore del Macchianera Italian Award come miglior sito letterario del 2014. Nel 2015 ha curato per Utet l'antologia 'Quello che hai amato'.

Giuliana Altamura è ricercatrice universitaria e scrittrice. Con il suo prima romanzo 'Corpi di Gloria' si è aggiudicata il Premio Rapallo Carige Opera Prima 2014. Collabora alla rivista online "Abbiamo le prove" e nel 2015 ha pubblicato un racconto nell'antologia 'Quello che hai amato' (Utet 2015).

Carolina Crespi è scrittrice e collaboratrice per alcune testate giornalistiche. Ha pubblicato le raccolte 'Quello che mi rimane' (Giraldi Editore 2008) e 'Il futuro è pieno di fiori' (No Reply 2012). Nel 2010 ha vinto il premio Chiara Giovani con il racconto 'Asfalto Tremante'. Collabora alla rivista online "Abbiamo le prove" e nel 2015 ha pubblicato un racconto nell'antologia 'Quello che hai amato' (Utet 2015).

quello che hai amato copertina intera rid

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Sabato, 23 Gennaio 2016 10:03

Quei ragazzi "Tra le onde nel cielo"

Nel cinquantesimo anniversario della tragedia aerea in cui rimasero vittime sette giovani atleti della Nazionale Italia di nuoto, il loro allenatore e un giornalista Rai, sarà proiettato a Brema il trailer del docufilm scritto e diretto da Francesco Zarzana. L'anteprima nazionale invece, sarà a Modena, il prossimo 20 febbraio, nell'ambito di Buk Festival.

Di Manuela Fiorini

Modena, 23 gennaio 2016

Daniela Samuele, aveva 16 anni ed era una giovane promessa del nuoto italiano. Bruno Bianchi ne aveva 23, era il capitano della nazionale italiana di nuoto ed era stato per sedici volte primatista italiano nello stile libero. Nella squadra di atleti, che avrebbe dovuto partecipare al meeting di Brema del 1966, c'erano anche Amedeo Chimisso, 20 anni, primatista dei 200 metri a dorso, Sergio De Gregorio, anche lui ventenne, detentore di cinque titoli italiani assoluti, Carmen Longo, 19 anni, bolognese, campionessa italiana negli stili rana e misto, Luciana Massenzi, 21 anni, stileliberista e dorsista, primatista nei 100 metri dorso e detentrice di quattro titoli assoluti e Chiaffredo Rora, detto Dino, 21 anni, uno dei quattro nuotatori italiani ad avere detenuto un record europeo nei 100 metri dorso. Ad accompagnarli in Germania per quella occasione così importante c'erano anche Paolo Costoli, ex nuotatore e allenatore, e il giornalista sportivo Nico Sapio, che seguiva il nuoto italiano per la Rai. Il 28 gennaio il gruppo sale su un aereo della Lufthansa, preso in extremis, tra voli persi e appuntamenti rimandati. Il destino è in agguato. Il velivolo si schianta in fase di atterraggio all'aeroporto di Brema, forse a causa di un nubifragio. Muoiono tutte e 46 le persone a bordo. Nonostante la tragedia che ha decimato la Nazionale Italiana, le gare di Brema si disputarono comunque. Sui blocchi di partenza che avrebbero dovuto occupare i nostri atleti vengono deposti dei mazzi di fiori.

staff rid

                                                                  foto della troupe

Nel cinquantesimo anniversario della tragedia, per ricordare gli atleti azzurri arriva il docufilm "Tra le onde nel cielo", scritto e diretto da Francesco Zarzana, siciliano di nascita e modenese di adozione, scrittore, giornalista, autore teatrale ed ex nuotatore, già autore del libro L'ultima bracciata. Brema, 1966: la tragedia dimenticata della nazionale italiana di nuoto (Infinito Edizioni). Il film, di 80 minuti, include parti recitate a testimonianze di familiari, amici e compagni di squadra degli atleti scomparsi. Tra gli attori che, invece, daranno il volto ai protagonisti, ricostruendo la vicenda, ci saranno Laura Efrikian nei panni di Maria Andreani, insegnante di liceo di Carme Longo, Marco Morandi, nel ruolo di Dino Buzzati, e poi le attrici Claudia Campagnola, Elena Polic Greco, Lucia Fossi e Lucia Bendia.

Abbiamo incontrato Francesco Zarzana per farci raccontare la genesi del docufilm, il cui trailer sarà presentato a Brema il prossimo 28 gennaio con sottotitoli in tedesco. La versione integrale, invece, sarà proiettata in anteprima nazionale sabato 20 gennaio, alle ore 21, alla Tenda di viale Molza, a Modena, nell'ambito di BUK, il festival della piccola e media editoria, tra gli sponsor della pellicola insieme all'associazione Progettarte.

Francesco Zarzana rid

Perché hai scelto di raccontare la tragedia di Brema?

"Sono stato un nuotatore agonista da ragazzo e partecipavo ogni anno a una gara chiamata Coppa Caduti di Brema ma non sapevo che cosa fosse. Da adulto mi sono reso conto che questa tragedia era stata subito dimenticata. È nata in me la voglia di saperne di più, di "conoscerli", di scoprire come fosse la loro vita, quali le loro passioni, aspirazioni, gioie, dolori. E che cosa sia davvero successo in quel tragico viaggio del 28 gennaio 1966. Sono così riuscito a raccogliere molto materiale, con pazienza certosina. E mi sono affezionato a questi giovani. Così, a ridosso del 50° anniversario, ho fortemente voluto fare questo lavoro sulla memoria emotivamente forte".

Quali sono state le difficoltà di girare un docufilm indipendente e le sfide e le emozioni nel vederlo "nascere" giorno dopo giorno?

"Ho creato un gruppo di lavoro straordinario e, ancora una volta, ho realizzato un sogno. Il mio motto, infatti, è "l'impossibile può realizzarsi". Non nego che le difficoltà economiche sono state enormi perché per accedere a un qualche fondo bisogna essere esageratamente strutturati. Nonostante tutto, alla fine, ce l'abbiamo fatta.

Tra gli interpreti ci sono nomi come Marco Morandi e Laura Efrikian. Come li hai convinti a partecipare al tuo progetto?

"Marco e Laura sono dei cari amici ed è bastato raccontare loro quello che volevo realizzare. Hanno accettato immediatamente. Così come le altre attrici: Claudia Campagnola, Lucia Fossi, Elena Polic Greco e Lucia Bendia. Le riprese sono state davvero emozionanti e abbiamo condiviso tutte le scelte".

Che cosa ti auguri per "Tra le onde nel cielo?"

"E' un lavoro di memoria che parla di una sciagura aerea, ma non è un docu-film triste. Spero che questo lavoro serva a far conoscere il più possibile questa storia troppo presto dimenticata".

Il docufilm si autofinanzia attraverso il crowfunding, un metodo molto americano che solo recentemente sta iniziando a prendere piede anche in Italia. Come mai questa scelta, anch'essa coraggiosa e non per esempio, i fondi per la cultura?

"Come dicevo prima, ai fondi pubblici non si riesce ad accedere perché bisogna essere esageratamente strutturati. Il crowdfunding che abbiamo attivato ha raccolto molto poco. In Italia non esiste questa cultura come negli Usa, dove grandi film sono finanziati dal pubblico. Si è reticenti a fare una donazione on line, malgrado i siti sono sicurissimi. Speriamo che in futuro questo metodo possa prendere piede anche da noi".

Francesco Zarzana è anche autore della canzone Among the way in the sky, che fa da colonna sonora alla pellicola. Musicata dalla musicista francese Valérie Marie, con gli arrangiamenti di Lorenzo Maiani, è interpretata da Eleonora Mazzotti, finalista al festival di Castrocaro 2010.
Chi, invece, volesse contribuire con una donazione, può farlo attraverso la piattaforma di crowfunding www.indiegogo.com/projects/tra-le-onde-nel-cielo-round-2#/ dove si possono trovare anche informazioni sul progetto, sul cast, sulla vicenda storica e una documentazione fotografica sulla tragedia di Brema e scatti della realizzazione del film.

tra le onde nel cielo locandina rid

Pubblicato in Cultura Emilia

Una mostra collettiva di sette artisti dell'associazione UCAI sul tema del Nudo e la figura con PAOLO BOTTIONI, MARIANGELA CANFORINI, NARÌ CASELLI, FRANCA ORSI, RENZO RABBONI, ARNALDO ROSI, SAURO TESSONI. -

Parma, 22 gennaio 2016

L'associazione UCAI è lieta di presentare una collettiva in cui sette artisti si sono uniti per un confronto, diversificato per tecniche, sul tema del Nudo e figura. Inaugurazione sabato 23 gennaio alle ore 17.00 presso la Galleria S.Andrea via Cavestro 6, Parma. Dal 23 gennaio al 4 febbraio 2016. Aperta ad ingresso gratuito da martedì a sabato 10-12 e 16-19. Domenica 16-19, lunedì chiusura.

PAOLO BOTTIONI:
"... L'idea si completa lungo il suo farsi. In questa trascrizione sono i colori, le strutture, le scansioni di colore che creano il ritmo dell'intera opera, l'opera si completa quando il sentimento ( il colore ) viene espresso in modo completo. Solo allora l'opera, con i suoi accordi o contrasti, esprime una parte dei ricordi e si completa con nuove sensazioni e emozioni."P.Bottioni

MARIANGELA CANFORINI:
"Le emozioni più intime e segrete sono violentemente proiettate ad animare i volti, a rendere irruenti ed irrefrenabili i gesti, in una essenzialità di scenografia, di vesti, di rimandi che sopprime ogni dettaglio inutile, tutto ciò che nasconde il corpo e la sua fisicità, perché è linguaggio sensibile, carnale che rimanda ogni gesto, ogni azione. Nelle opere di Mariangela Canforini è il corpo che parla, che racconta, che si impone mescolando comportamenti, movimenti, espressioni e sentimenti". Marzio Dall'Acqua
NARÌ CASELLI:

"...un disegno pulito, un tratto sicuro ma morbido e sfumato, giocato in chiaroscuri ben resi nelle profondità prospettiche dei volumi in particolare nell'uso di matite, carboncino o sanguigna... antiche tecniche per gli studi preparatori dei maestri italiani o fiamminghi che in Narì Caselli diventano opera finita in cui ha saputo catturare uno sguardo o un gesto e riproporli con intensità ..." Annalisa Mombelli

FRANCA ORSI:
Franca Orsi riesce ad imprimere al suo tratto quell'armonia di colori e di forme che solo la profonda conoscenza della tecnica a pastello e sanguigna possono trasmettere. Non desidera "discorrere" con il pubblico, ma accoglierli in un proprio mondo interiore che si palesa tramite una pacatezza ed una dolcezza che, anche nelle rappresentazioni più intense, ci fanno sentire ospiti rispettosi, ci guidano curiosi nel suo incanto personale" F. Moisè

RENZO RABBONI:
"...Sia i paesaggi che le figure sono concepiti con quella modalità che lo storico dell'arte austro-inglese Ernst H.Gombrich lega al "principio del testimone oculare", cioè al fatto che ogni artista cerca di inserire nel proprio quadro anche lo spettatore, suggerire la posizione chiave dalla quale guarderà l'opera. Rabboni fa partecipare l'osservatore all'opera succedendo uno spazio che si irraggia anche dietro a chi guarda, ovviamente facendolo riflettere nell'opera". Marzio Dall'Acqua

ARNALDO ROSI:
"Prediligendo come soggetto la figura umana, l'attività pittorica è stata prevalentemente indirizzata all'esecuzione di nudi e ritratti. La naturale propensione per il disegno lo ha indotto a preferire la tecnica del pastello evolutasi poi in una sorta di pittura fra la tempera e l'encausto, che consisterebbe nel fissaggio a caldo, dei pigmenti puri in polvere, su un fondo (intonaco) di quarzo mescolato a colla..." A.Rosi

SAURO TESSONI:

"...è questo ordine, questo equilibrio a far credere all'incantesimo dell'immobilità, ma a ben vedere c'è sempre un assolo splendente, una deflagrazione solare, squillante. La pittura di Tessoni è il canto corale della vita in un'estate che sembra non finire mai: un inno alla gioia." Manuela Bartolotti

invito mostra nudi 2 rid

 

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