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Venerdì, 18 Dicembre 2015 16:45

Il Museo dei pensieri

Il polo fieristico di Parma sempre più ponte fra cultura e territorio. Fiere di Parma ha donato il progetto "Stelle e lucciole" di Franco Guerzoni allo CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione). L'incontro con l'artista e la storia di quel "pensiero" incompiuto. -

- di Lamberto Colla - tutte le foto in galleria in fondo al testo ph. Francesca Bocchia - 

Parma 18 dicembre 2015

Con il progetto allestito da MoRE (Museum of REfused and unrealised art project) si è realizzato un museo dei pensieri degli artisti. Uno straordinario progetto, unico nel panorama museale che, a detta di Franco Guerzoni, artista modenese molto legato a Parma e ai suoi movimenti culturali, potrà contribuire a fare nuovamente emergere la città ducale nel panorama della cultura nazionale.

"Sono almeno una decina i progetti che un artista inizia e abbandona ogni giorno, spiega Franco Guerzoni, e per trattare questi piccoli pensieri occorre molta delicatezza e sensibilità". Infatti questi tentativi d'opera, o meglio di lavoro, non sempre rappresentano il modo in cui l'artista intende mostrarsi. Pezzi di intimità, idee e pensieri che a volte abortiscono sul nascere, altre volte rimangono sospesi per molto tempo prima di prendere la definitiva forma artistica.

"A mio parere loro (MoRE ndr) hanno tantissima responsabilità perché si sono incaricati di lavorare sui "pensieri" che è una operazione molto delicata - sottolinea Franco Guerzoni - I pensieri vanno trattati bene, perché non devono diventare un lavoro, non lo sono stati prima e non lo devono diventare dopo. Possono invece raccontare il laboratorio mentale dell'artista. Questo è secondo me la vostra sfida. Con delicatezza possono dire quali sono i pensieri che hanno attraversato lo studio mentale dell'artista, come sono passati questi pensieri. Poi alcuni sono caduti e allora bisogna capire perché sono caduti e qui ci deve stare un lavoro di indagine anche legato alla letteratura d'arte".

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E proprio uno dei tre "pensieri" di Franco Guerzoni, esposti in occasione della mostra MoRE Spaces, allestita nell'ottobre scorso a Palazzo Pigorini dal museo digitale MoRE, nell'ambito di Mercanteinfiera OFF 2015, a essere oggetto di donazione da parte di Ente Fiere di Parma allo CSAC. Un'operazione, come ha inteso sottolineare Ilaria Dazzi, Brand Manager di Mercanteinfiera, attraverso il quale "il nostro ente fieristico punta a consolidare il proprio ruolo di ponte fra la cultura ed il territorio, avvicinando e sensibilizzando una fetta sempre più ampia di pubblico all'arte ed ai suoi molteplici linguaggi espressivi. L'obiettivo è diventare un polo fieristico sempre più attrattivo che, al di là della qualità degli eventi realizzati all'interno dei nostri spazi, sappia stimolare, nei suoi visitatori e più in generale nei cittadini, l'interesse per la cultura". Con questa donazione l'Ente Fiere di Parma vuole lasciare una traccia concreta dell'evento digitalizzato.

"Questo gesto - sottolinea con soddisfazione Francesca Zanella Presidente dello CASC, è un segnale significativo di collaborazione tra Fiere di Parma e lo CSAC, che si apprezza particolarmente perché da un lato rafforza il legame tra i due archivi (CSAC e MoRE), espressione entrambi degli studi e della ricerca dell'Ateneo di Parma, e dall'altro consente di accrescere la collezione con un'opera di due artisti già legati al Centro Studi e Archivio della Comunicazione".

Il lavoro, come ama definirlo l'artista, "Stelle e Lucciole", oggetto di donazione da parte di Fiere di Parma allo CSAC, è nato dalla precisa volontà dei due artisti e amici Franco Guerzoni e Luigi Ghirri di raffigurare nello stesso istante, il cielo stellato e le lucciole, era stato inserita da MoRE Museum all'interno del suo vasto archivio digitale, ed oggi e possibile ammirarlo anche in formato analogico negli straordinari spazi, da poco recuperati dall'Università di Parma, all'interno della Abazia Valserena di Paradigna.

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Pubblicato in Cronaca Parma

Modena, 18 dicembre 2015 - Concerto di tre corali domani - sabato 19 dicembre - alla Cantina Formigine Pedemontana (via Radici in Piano 228, Corlo di Formigine). Si esibiscono il coro La Fonte di Cognento, le Corali Unite Val Panaro (Guiglia) ed Ekos Vokal Ensemble (Vignola). Lo spettacolo, a ingresso gratuito, comincia alle 21. Non è la prima volta che la Cantina Formigine Pedemontana, aderente a Confcooperative Modena, ospita eventi musicali. Quest'anno ha suonato "tra le botti" il quartetto Saxofollia, l'anno scorso l'Orchestra di Villa Santagata, due anni fa "Le quattro belle stagioni di Vivaldi" (quartetto di violiniste).

(Fonte: ufficio stampa Confcoopertive MO)

Venerdì, 18 Dicembre 2015 15:18

A Colorno la Reggia ritrovata

Riallestite alcune sale del Palazzo con gli arredi storici che erano in Provincia. Il progetto di rilancio turistico e culturale della Reggia che fu di Maria Luigia parte da qui. Ne hanno parlato i "padroni di casa": il Presidente della Provincia Fritelli e la Sindaca di Colorno Canova. -

Parma, 18 dicembre 2015 -

Il Presidente della Provincia Filippo Fritelli e la Sindaca di Colorno Michela Canova hanno presentato stamattina nella Sala del Trono il progetto di rilancio turistico e culturale della Reggia che coinvolge Comune di Colorno, Provincia (proprietaria dell'edificio) e Soprintendenza.
Fritelli e Canova hanno poi accompagnato ospiti e giornalisti in visita nelle sale che sono state di recente allestite con gli arredi storici provenienti dalle sedi della Provincia di Parma.

"Il progetto di trasferimento degli arredi risponde all'idea di valorizzare appieno questa dimora storica ridandole vitalità – spiega Il Presidente Fritelli - In questo grandioso Palazzo ci si è vissuto, cenato e dormito, non è solo un museo, e ora ci viene restituito nelle sue funzioni originarie. Il recupero della dimensione quotidiana delle persone che vi hanno abitato, persone che hanno fatto la storia, è una grande operazione culturale, con valenza anche turistica: solo grazie a questi manufatti si riesce a far rivivere appieno ai visitatori le atmosfere e le emozioni del passato."

Si tratta di mobili, vasi, suppellettili varie, quadri, arazzi, per un totale di 45 pezzi, tutti arredi originali documentati che storicamente facevano parte della dotazione della residenza ducale, ma anche arredi originali dell'epoca compatibili per qualità e caratteri formali con la Reggia, che sono stati trasferiti nelle scorse settimane dalla sedi di Piazza della Pace e di Palazzo Giordani.

Oggetto dell'intervento sono le cinque sale dell'Appartamento del Duca al piano nobile della Reggia. Si è seguito l'inventario del 1861 e precedenti e nella prima sala, vero fiore all'occhiello, sono stati posizionati oltre ai mobili della corte ducale e anche riproduzioni a grandezza naturale degli arazzi che ora sono al Quirinale a Roma.
Tutti i mobili sono stati periziati da parte dei restauratori e si procederà ai restauri con l'Art Bonus, il meccanismo che consente la detrazione dalle imposte fino al 65% dell'importo donato a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.

Particolarmente soddisfatta la Sindaca di Colorno Michela Canova: "Ringraziamo la Provincia di Parma che, oltre all'impegnativo lavoro di restauro dell'edificio e del giardino durato vent'anni, ora ha anche messo a disposizione gli arredi di sua proprietà per valorizzare la Reggia e permetterne una migliore fruizione – afferma – Il Presidente Fritelli è stato determinante, ha compreso l'operazione, ha dato lo spunto iniziale per cominciare, rinunciando ad arredi importanti. Siamo sicuri che tutto ciò porterà a Colorno nuove e importanti opportunità di valorizzazione turistica".

Ringraziamenti anche per i prof. Buttarelli e Mambriani, Brai e Montanari, le Soprintendenze di Parma e Bologna, gli sponsor Fondazione Cariparma e la famiglia Incerti.

Ora parte la seconda fase, con l'obiettivo di riportare a Colorno anche gli altri arredi che vi erano stati in passato, già identificati, e che ora sono dispersi tra Torino, Firenze, Roma e Alessandria, quasi tutti in depositi non accessibili al pubblico.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

A 40 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, arriva a Teatro Due "Il Vantone", graffiante commedia sociale (traduzione in dialetto romanesco dal latino "Miles Gloriosus" di Plauto) con l'attore e grande amico di Pasolini, Ninetto Davoli. Spettacolo in scena venerdì 18 e sabato 19 dicembre alle ore 21. -

Parma, 18 dicembre 2015 

- di Cristina Pedretti -

Nel 1963 Pier Paolo Pasolini, su richiesta di Vittorio Gassman, si dedicò alla traduzione della commedia del III secolo a.C. "Miles Gloriosus" del commediografo latino Plauto: ne scaturì un testo in versi settenari a rima baciata in dialetto romanesco, intitolato "Il Vantone". Oggi, a quarant'anni dalla tragica scomparsa di Pasolini, "Il Vantone" va in scena sul palco del Teatro Due; a interpretarlo, l'attore feticcio e grande amico personale di Pasolini, Ninetto Davoli, insieme ad Edoardo Siravo, per la regia di Federico Vigorito.

Classe 1948, Giovanni detto Ninetto Davoli esordì come attore proprio scelto da Pier Paolo Pasolini che nel 1964 lo volle per una comparsata nel film "Il Vangelo secondo Matteo", per affidargli poi il ruolo di coprotagonista del grande Totò nel film "Uccellacci e uccellini" del 1966. La collaborazione tra i due proseguì ("Edipo Re", "Teorema", "Il Decameron", "I racconti di Canterbury", "Il fiore delle mille e una notte") e cementò il loro rapporto di amicizia. Nella giornata di oggi, venerdì 18 dicembre alle ore 18 Ninetto Davoli incontrerà il pubblico negli spazi del Teatro Due, e sarà poi in scena ne "Il Vantone", sia venerdì 18 che sabato 19 dicembre, alle ore 21. Sul palco con lui anche Edoardo Siravo, Gaetano Aronica, Paolo Gattini, Marco Paoli, Silvia Siravo, Enrica Costantini e Valerio Camelin. Per informazioni: www.teatrodue.org 

Pubblicato in Cultura Parma
Mercoledì, 16 Dicembre 2015 17:13

"La peste" di Camus al Teatro del Cerchio

Venerdì 18 e sabato 19 dicembre "La peste" di Albert Camus torna al Teatro del Cerchio: l'originale spettacolo per un solo spettatore alla volta, replicato ogni anno da ormai 15 anni, continua ad appassionare e incuriosire il pubblico, che entra in diretto e personale contatto coi personaggi dell'opera. Un'occasione da non perdere per vivere intensamente l'esperienza teatrale. -

Parma, 16 dicembre 2015

di Cristina Pedretti -

Fu subito un grande successo letterario il romanzo "La peste", scritto dal francese Albert Camus nel 1947: l'autore, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1957, è considerato uno dei padri dell'esistenzialismo, perché visse ed indagò i profondi tormenti esistenziali dell'uomo e della società nel difficile momento storico a cavallo delle due guerre mondiali. Tema cruciale della poetica di Camus è l'assurdità della vita: davanti a tanti destini inspiegabilmente crudeli, l'essere umano può reagire in modi diversi. Questo accade anche ne "La peste": un piccolo paese è colpito da un contagio mortale e viene bloccato e isolato dall'esterno con un cordone sanitario; gli abitanti, costretti a restare sul posto, affrontano come possono la situazione. C'è chi si rinchiude in casa terrorizzato, chi si dà a una ricerca egoistica del proprio piacere, chi si prodiga per aiutare i malati e cercare una cura. Ed è proprio la solidarietà, secondo Camus, l'unica arma con cui l'essere umano può affrontare l'assurdità della vita e reagire davanti alle sofferenze: perché se è vero che il dolore è inevitabile, è anche vero che nella condivisione lo si può lenire. Da questa intensa opera letteraria è tratto lo spettacolo teatrale "La peste" che andrà in scena al Teatro del Cerchio venerdì 18 e sabato 19 dicembre: uno spettacolo molto particolare e coinvolgente, pensato per un solo spettatore alla volta, che si troverà a diretto contatto con i personaggi in scena, in undici stanze diverse.

Come afferma il regista Mario Mascitelli: "Replichiamo "La peste" ogni anno, ormai da quindici anni, perché è uno spettacolo amatissimo dal pubblico e registriamo sempre il tutto esaurito. La prenotazione è obbligatoria perché formiamo gruppi di 10 spettatori e facciamo entrare uno spettatore ogni 3 minuti. In questo modo riusciamo a ripetere lo spettacolo, della durata di 33 minuti, in più turni". Venerdì 18 si inizia alle 19.30, mentre sabato 19 il primo turno è alle 15.30, con la possibilità di partecipare fino al turno delle 21.30. Sul palco, oltre al regista e attore Mascitelli, anche gli attori Gabriella Carrozza, Mario Aroldi, Martina Vissani, Licia Caroselli, Damiano Camarda, Pier Federici, Stefania Maceri, Andrea Faccioli, Simone Baroni, Sharon Tomberli, Martina Manzini, Silvia Nisci, Anna Lisa Cornelli, Antonella Prencipe, Giuseppe Piccione, Chiara Casoli e Dalila Reas. Prenotazione (obbligatoria) al 331 8978682. Per informazioni: www.teatrodelcerchio.it 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Mercoledì, 16 Dicembre 2015 11:48

Modena come in un romanzo

Sabato 19 dicembre, un pomeriggio in compagnia della storia con una passeggiata guidata nei luoghi della città ottocentesca, incontro con Gabriele Sorrentino, autore del romanzo "Il grido della verità" e proiezione del video "Immagini di Modena ottocentesca" di Giuseppe Mucci. -

Di Manuela Fiorini - 

Modena, 16 dicembre 2015 -

Com'era Modena nell'Ottocento? Sicuramente, la si può intravedere in qualche scorcio, nei suoi palazzi, nelle piazze e, soprattutto, nella maestosa facciata del Palazzo Ducale, ultimo barlume del glorioso passato degli Estense. Quello che pensavano i modenesi, invece, lo possiamo immaginare. Nella seconda metà del secolo, dopo l'esilio dell'ultimo duca e il governo provvisorio di Luigi Carlo Farini, anche Modena viene annessa all'Italia unita. Il delicato passaggio viene vissuto con speranza o con timore, mentre continua la lotta segreta tra i sostenitori dell'ultimo duca e quelli del re Vittorio Emanuele II.

E' proprio nella Modena del 1860 che lo scrittore Gabriele Sorrentino ha deciso di ambientare il suo ultimo romanzo Il Grido della Verità (Edizioni Artestampa) che si svolge nei giorni antecedenti il 4 maggio, quando il nuovo sovrano d'Italia giungerà in città per visitare i suoi nuovi sudditi.

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Mentre fervono i preparativi per la visita del Re, nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 aprile, la Guardia Nazionale rinviene un cadavere nella piazza antistante il Palazzo Ducale. La vittima, un patriota, è adagiato come in croce con cucito in bocca un ritaglio di giornale. Un rituale inquietante che spinge le autorità modenesi a chiedere aiuto a Torino: il Re sta arrivando, la città è in subbuglio e si teme per la sicurezza del sovrano. Il Governo manda in città Urbano Platini che fingendosi un giornalista dovrà indagare sull'omicidio e sulla fedeltà della città alla Causa. Comincia così una frenetica caccia all'uomo dove personaggi di fantasia interagiscono con altri realmente esistiti per offrire uno spaccato realistico della città in un periodo cruciale della sua storia.

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           Gabriele Sorrentino, foto di foto di Daniela Ori

Per ripercorrere le atmosfere, immaginare i pensieri, i sentimenti e le vicende dei personaggi del romanzo, ma anche per ammirare un aspetto inedito di Modena, sabato 19 dicembre, Il Salotto Culturale Aggazzotti e l'Associazione I Semi Neri organizzano l'evento Sui luoghi della Modena ottocentesca attraverso un romanzo.
Il ritrovo è alle ore 15 presso il Salotto Aggazzotti, in viale Martiri della Libertà 38, a Modena per una passeggiata guidata tra i luoghi di Modena descritti nel romanzo, alla scoperta della storia, degli intrighi e dei segreti della città del passato. Alle, 17.30, dopo una merenda offerta dall'organizzazione, la scrittrice e poetessa Daniela Ori conduce l'incontro con l'autore Gabriele Sorrentino per parlare del suo romanzo. Nel corso della serata sarà anche proiettato il video di Giuseppe Mucci dal titolo Immagini di Modena ottocentesca.

INFO e prenotazioni:
tel 392/0512219
www.semineri.it 
www.simonettaaggazzotti.it Quota di partecipazione € 5

IL GRIDO DELLA VERITA cop per SITO rid

Pubblicato in Dove andiamo? Modena
Sabato, 19 Dicembre 2015 15:05

A Modena cinque suggestive mostre di Presepi

Un percorso itinerante nel cuore del centro storico di Modena che tocca cinque suggestive mostre di Presepi. Questo vero e proprio itinerario presepiale ha il suo inizio presso la Chiesa di San Giovanni, in via Emilia angolo Piazza Matteotti, dove sono allestiti alcuni dei meravigliosi presepi dell'Associazione Culturale Terrae Novae provenienti da tutto il mondo. -

Modena, 19 dicembre 2015

Fino al 6 gennaio in centro storico cinque luoghi del centro saranno i protagonisti di cinque suggestive mostre di Presepi. Il percorso itinerante ideato da Modenamoremio, società di promozione del centro storico di Modena, già dai primi giorni di apertura ha riscosso uno straordinario successo di pubblico, sempre più interessato a riscoprire interessanti angoli della città.

Questo vero e proprio itinerario presepiale ha il suo inizio presso la Chiesa di San Giovanni, in via Emilia angolo Piazza Matteotti, dove sono allestiti alcuni dei meravigliosi presepi dell'Associazione Culturale Terrae Novae provenienti da tutto il mondo. La chiesa sarà aperta a tutti durante i weekend e i giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Dopo Piazza Matteotti ci si può recare in Piazzetta delle Ova dov'è presente "la Natività", un vero e proprio presepe d'autore realizzato grazie alla collaborazione con l'Associazione La Bonissima di Modena e al prezioso allestimento floreale di Free'n'joy.

Piazzetta delle OVA rid

Proseguendo poi verso via Scudari, presso la sede di BPER Banca, il sabato e i giorni festivi (10.00 -13.00 e 16.00-19.00), tranne il giorno di Natale e Santo Stefano, sarà possibile ammirare il meraviglioso Presepe Napoletano del XVIII e XIX secolo.

Al centro di Piazza xx settembre è invece presente il presepe artigianale realizzato dagli studenti del Liceo Artistico Venturi di Modena, indirizzo design della Ceramica.

Infine presso la Chiesa di San Barnaba, in via Carteria, sarà visibile tutti i giorni dalle 8 alle 18 un suggestivo presepe artistico di gesso e terracotta della Parrocchia di Sant'Agostino e San Barnaba, anch'esso realizzato dall'Associazione La Bonissima.

Il programma completo del Natale di Modenamoremio è consultabile anche su www.modenamoremio.it 
Si ringrazia il Comune di Modena per il sostegno e il patrocinio.
Per ulteriori informazioni:
Tel. 059-212714
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio)

Un percorso itinerante nel cuore del centro storico di Modena che tocca cinque suggestive mostre di Presepi. Questo vero e proprio itinerario presepiale ha il suo inizio presso la Chiesa di San Giovanni, in via Emilia angolo Piazza Matteotti, dove sono allestiti alcuni dei meravigliosi presepi dell'Associazione Culturale Terrae Novae provenienti da tutto il mondo. -

Modena, 16 dicembre 2015

Fino al 6 gennaio in centro storico cinque luoghi del centro saranno i protagonisti di cinque suggestive mostre di Presepi. Il percorso itinerante ideato da Modenamoremio, società di promozione del centro storico di Modena, già dai primi giorni di apertura ha riscosso uno straordinario successo di pubblico, sempre più interessato a riscoprire interessanti angoli della città.

Questo vero e proprio itinerario presepiale ha il suo inizio presso la Chiesa di San Giovanni, in via Emilia angolo Piazza Matteotti, dove sono allestiti alcuni dei meravigliosi presepi dell'Associazione Culturale Terrae Novae provenienti da tutto il mondo. La chiesa sarà aperta a tutti durante i weekend e i giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Dopo Piazza Matteotti ci si può recare in Piazzetta delle Ova dov'è presente "la Natività", un vero e proprio presepe d'autore realizzato grazie alla collaborazione con l'Associazione La Bonissima di Modena e al prezioso allestimento floreale di Free'n'joy.

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Proseguendo poi verso via Scudari, presso la sede di BPER Banca, il sabato e i giorni festivi (10.00 -13.00 e 16.00-19.00), tranne il giorno di Natale e Santo Stefano, sarà possibile ammirare il meraviglioso Presepe Napoletano del XVIII e XIX secolo.

Al centro di Piazza xx settembre è invece presente il presepe artigianale realizzato dagli studenti del Liceo Artistico Venturi di Modena, indirizzo design della Ceramica.

Infine presso la Chiesa di San Barnaba, in via Carteria, sarà visibile tutti i giorni dalle 8 alle 18 un suggestivo presepe artistico di gesso e terracotta della Parrocchia di Sant'Agostino e San Barnaba, anch'esso realizzato dall'Associazione La Bonissima.

Il programma completo del Natale di Modenamoremio è consultabile anche su www.modenamoremio.it 
Si ringrazia il Comune di Modena per il sostegno e il patrocinio.
Per ulteriori informazioni:
Tel. 059-212714
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(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio)

Due ore di musica dal repertorio vario e coinvolgente: grande concerto corale che ha visto alternarsi in scena i Serial Singers Gospel Choir e la Giovane Rossini entrambi parte della storica Associazione Corale Rossini di Modena, rispettivamente diretti da Roberto Penta, assistito da Giorgia Morandi, e da Francesca Nascetti. -

Modena, 15 dicembre 2015 -

Il 13 dicembre la chiesa di San Vincenzo, gremita da un pubblico da grande occasione, ha fatto da cornice ad un grande concerto corale che ha visto alternarsi in scena i Serial Singers Gospel Choir e la Giovane Rossini entrambi parte della storica Associazione Corale Rossini di Modena, rispettivamente diretti da Roberto Penta, assistito da Giorgia Morandi, e da Francesca Nascetti.

Il programma, ben introdotto da Enrico Solmi e Anna Maria Agnini, ha regalato agli spettatori due ore di musica dal repertorio vario e coinvolgente: da antichi spiritual e moderni gospel dai ritmi accattivanti eseguiti dal coro gospel che ha presentato in questa occasione anche un nuovo arrangiamento per coro di "What a Wonderful World" curato da Roberto Penta, a raffinati canti tradizionali natalizi internazionali eseguiti dalla Giovane Rossini, che ha divertito il pubblico anche ​con i coinvolgenti Trisch Trasch Polka e High Hopes.

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L'alternarsi di diversi solisti (Federica Grazia, Giorgia Morandi, Francesca Soffici, Francesca Aiello, Cristiano Terenziani, Rita Depietri e il giovane Matteo Guerzè) ha arricchito le esecuzioni in perfetta integrazione con l'armonia corale.

La serata si è conclusa con i saluti del Presidente della Rossini, il Comm. Romano Maletti, che ha ringraziato Modenamoremio per aver organizzato e promosso il concerto nell'ambito degli eventi "Il tuo Natale in centro storico a Modena", e Banca Interprovinciale per l'importante sostegno all'iniziativa.

(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio)

Mercoledì, 09 Dicembre 2015 09:29

"Nessi", Alessandro Bergonzoni racconta la sua ricerca

L''incontro con Alessandro Bergonzoni, venerdì 4 dicembre al Teatro Due di Parma. Il comico, attore e scrittore bolognese, a teatro con lo spettacolo "Nessi", racconta la ricerca che sta alla base delle sue creazioni e i messaggi profondamente umani o meglio, "sovrumani", che l'artista infonde nelle sue opere. -

Parma, 9 dicembre 2015 - di Cristina Pedretti -

"Prima della Costituzione, del codice della strada, del galateo... ci sono norme che riguardano noi, il comandamento zero: fare nesso, cucire i fili con quello che ci sta intorno". Parte da questo concetto lo spettacolo teatrale di Alessandro Bergonzoni, intitolato proprio "Nessi", portato in scena al teatro Due di Parma nei giorni scorsi. Durante la sua permanenza in città, il comico bolognese ha anche partecipato a un incontro aperto al pubblico, negli spazi del teatro, presentato dal direttore di Fondazione Teatro Due, Paola Donati. L'incontro è stato l'occasione per comprendere i messaggi profondamente umani (o meglio, "sovrumani", perché spronano a superare la limitatezza dell'uomo) che l'artista infonde nelle sue opere. Bergonzoni infatti non è solo comico: attore, scrittore (il suo primo libro, "Le balene restino sedute", è del 1989) e autore di quadri e installazioni artistiche, ultimamente ha pubblicato anche un testo di poesie ("L'amorte", 2013). Tutto questo fa capire l'urgenza (e "Urge" è stato lo spettacolo teatrale che Bergonzoni ha portato in tour per ben quattro anni, dal 2010 al 2014) di comunicare un pensiero, di risvegliare le coscienze poetiche e artistiche di tutti, di far guardare oltre la singola opera, oltre al singolo libro, per spiegare che l'opera d'arte è lo spettatore stesso, lo spettacolo è la vita degli spettatori fuori dal teatro, la bellezza è insita nelle persone, anche se tutti si sforzano di cercarla altrove. E allora occorre anche capire che l'essere umano ha una potenzialità enorme, di cui però non si rende conto: l'assunzione di sostanze stupefacenti diventa inutile se l'uomo attiva lo stupefacente "naturale" che contiene in sé, se impara a sensibilizzare il corpo con la percezione degli altri corpi intorno, se si mette in sintonia con le frequenze emanate dal resto del cosmo. E se smette di nascondersi dietro la sicurezza di non poter cambiare le cose, se smette di ripetersi: "Ma tanto io cosa ci posso fare?". Perché c'è tanto da fare, e ognuno può fare, con le possibilità che ha, la differenza. Il lavoro che Bergonzoni porta avanti, con la sua incredibile e inimitabile abilità di giocare con le parole e di trasformare il banale in madornale, è raccontare le verità che raccoglie quotidianamente, cercando quella sintonia di frequenze, quella sensibilità di percezione che permette di fare "nesso non protetto", di legare davvero nel profondo le coscienze delle persone. Sempre con un eloquio dirompente, perché la velocità è necessaria, perché è il tempo a correre veloce e a non fermarsi per nessuno. Bergonzoni lo dice anche nel suo spettacolo: "Come vanno le cose?" "Miseria, come vanno!".

Pubblicato in Cultura Parma
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