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Bologna 2 agosto 2022 - La strage di Bologna è una cicatrice profonda che ha inciso indelebilmente il tessuto sociale e morale italiano; la data di uno dei più sconvolgenti atti di terrorismo è rimasta saldamente fissa nella memoria di tutti i cittadini che abbiano avuto modo di essere informati su quanto avvenne il 2 agosto del 1980.

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Storia di Onofrio Zappalà.

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Poste Italiane comunica che il 2 agosto 2020 è stato emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Senso civico” dedicato alla Strage di Bologna, nel 40° anniversario, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€.
Tiratura: quattrocentomila esemplari. Foglio da quarantacinque esemplari

Una mano invisibile mi spinse via dalla stazione di Bologna il 2 agosto 1980 alle 10,25. Universitario iscritto al terzo anno di agraria a Bologna e oggi ormai prossimo alla pensione ma  ancora non conosco tutta la verità.   Non riesco a immaginare i pensieri dei familiari delle vittime o dei 200 feriti di Bologna. Lo Stato c'è?

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"Partecipare a questa cerimonia è un dovere morale e civile": sono le parole del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caruso, che stamani a Bologna ha rappresentato la città di Piacenza alla commemorazione della strage del 2 agosto 1980.

"Il ricordo delle vittime – sottolinea Caruso – rivive nel tributo commosso e sincero che, anno dopo anno, vede anche il nostro Gonfalone simboleggiare la vicinanza ai familiari e la volontà, ferma, di non dimenticare una delle pagine più buie nella storia del nostro Paese. La presenza istituzionale, in questa ricorrenza, va ben oltre la formalità; significa memoria, consapevolezza, rispetto nei confronti di chi, quel giorno, ha perso i propri affetti più cari e ancora oggi, a 38 anni di distanza, chiede legittimamente verità e giustizia".

Fonte: Comune di Piacenza

E' passata da piazza Garibaldi la staffetta in ricordo delle stragi di piazza Fontana, piazza della Loggia e della stazione di Bologna

Parma, 1 agosto 2017. In occasione del 37° anniversario della strage di Bologna la staffetta "Per non dimenticare" ha fatto tappa a Parma. E' stata accolta in piazza Garibaldi dal presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni, con una sosta in Municipio, contraddistinta da uno scambio di doni: il Presidente ha consegnato il gagliardetto del Comune e i rappresentanti della staffetta hanno ricambiato con una lettera di ringraziamenti da parte dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna.

Anche quest'anno i podisti partecipanti, alternandosi con la staffetta, percorrono oltre 300 chilometri per restituire alla memoria collettiva le vittime di tre delle pagine più tristi della storia italiana, legate da un tragico filo rosso: Milano, Brescia e Bologna.

Tre città che, in momenti diversi, sono state teatro di stragi che colpirono al cuore l'Italia: quella di piazza Fontana, di piazza della Loggia e della stazione di Bologna.

La staffetta è infatti partita da Milano, ha sostato a Brescia e arriverà domani, martedì 2 agosto, a Bologna, nell'anniversario della strage alla stazione, per unirsi ad altre staffette, provenienti da diverse parti d'Italia, che percorreranno il corteo al quale parteciperà, con il gonfalone della nostra città, il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni: "sono orgoglioso di rappresentare Parma nel corteo a Bologna: il segno della celebrazione non è solo rituale, ma rappresenta un momento di ricordo carico di significato e contenuti, nella piena volontà di respingere i terribili fatti del passato".

Il consigliere cita atti e intervista Cossiga sui fatti del 2 agosto 1980 e la possibile pista palestinese. Poi riporta l'attenzione sulla presenza in città di Thomas Kram: "Sarebbe interessante sentirlo tra i narratori del Cantiere 2 agosto..."

La strage di Bologna, la pista palestinese, il lodo Moro e alcuni atti che potrebbero far luce sui fatti accaduti nel 1980. Nasce da qui l'interrogazione del consigliere di Fratelli d'Italia-An Tommaso Foti, che chiede alla Giunta regionale di "intervenire sul presidente del Consiglio Paolo Gentiloni perché, a 37 anni dalla strage di Bologna, venga rimosso il segreto di Stato dagli atti che potrebbero fare luce su un periodo buio della storia italiana".

Foti ricorda anche la pista palestinese e la commissione d'inchiesta parlamentare, la cosiddetta 'Commissione Mitrokhin', e il rinvenimento "in questura a Bologna- ricorda l'esponente di FdI-An- la presenza di documenti da cui risultava in città la presenza, la mattina del 2 agosto, del terrorista Thomas Kram" legato al gruppo Carlos, a sua volta conosciuto dalla Stasi, il servizio segreto della Ddr, la Germania comunista dell'epoca della guerra fredda. Ricorda anche, Foti, il volume I segreti di Bologna, di Valerio Cutonilli e Rosario Priore, in cui "vengono riportate due pagine degli archivi Stasi in cui si delinea l'organizzazione del gruppo di Carlos e il secondo nome a comparire nella lista è quello di Kram".

L'esponente di Fratelli d'Italia ricorda anche un'intervista all'ex presidente del Consiglio Francesco Cossiga, pubblicata l'8 luglio 2008 dal Corriere della Sera, in cui spiega: "La strage di Bologna è un incidente accaduto agli amici della resistenza palestinese che, autorizzata dal lodo Moro a fare quello che voleva purché non contro il nostro Paese, si fecero saltare colpevolmente una o due valigie di esplosivo". Foti cita ancora le parole di Cossiga: "Divenni presidente del Consiglio poco dopo e fui informato dai carabinieri che le cose erano andate così. Anche le altre versioni che raccolsi collimavano".

Non solo la parte storica di ciò che accadde 37 anni fa, nell'interrogazione di Foti. Il consigliere cita anche l'evento organizzato dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, Cantiere 2 agosto, 85 storie per 85 palcoscenici, che coinvolge narratori non professionisti per raccontare la storia delle vittime della strage e scrive: "Sarebbe interessante che tra i narratori figurasse anche Thomas Kram, ove da un palchetto improvvisato poter udire la ragione della sua presenza a Bologna la notte tra l'1 e il 2 agosto 1980". (Margherita Giacchi)

Alla commemorazione di sabato 2 agosto, a trentaquattro anni dalla strage di Bologna, l'assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli: "Memoria, dovere civile" -

Piacenza, 4 agosto 2014 -

Era il 2 agosto 1980 quando alla stazione di Bologna, una valigetta piena di splosivo venne fatta esplodere provocando la morte di 85 persone e il ferimento di più di 200. Una tragedia che ha segnato la storia dell'Italia e che sabato è stata commemorata alla presenza del Ministro del lavoro Giuliano Poletti, in rappresentanza del Governo.

 "La memoria è un dovere civile, prima ancora che istituzionale": così l'assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli commenta la partecipazione alla cerimonia di commemorazione della strage di Bologna, che anche quest'anno ha visto la presenza del gonfalone della città di Piacenza.
"Il Ministro Poletti – spiega Giulia Piroli – è intervenuto in rappresentanza del Governo, ribadendo che è necessario fare finalmente chiarezza sui responsabili dell'attentato. Si percepisce vividamente, in questa tragica ricorrenza, l'intreccio tra il sentimento di umana solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime e il bisogno di verità e giustizia che è proprio del nostro Paese. In questo senso, la presenza di tanti amministratori locali e degli stemmi di diverse città va ben oltre l'adesione formale, esprimendo innanzitutto l'impossibilità di restare indifferenti e l'importanza di ricordare, sempre, ciò che è avvenuto".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

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Alla commemorazione per la strage alla stazione di Bologna erano presenti anche i rappresentanti di alcuni comuni della nostra provincia: Reggio Emilia, Scandiano e Castellarano. Tra le 85 vittime coinvolte nella tragedia, c'erano due cittadini di Scandiano, madre e figlio. All'evento ha partecipato anche il sindaco reggiano Luca Vecchi.

Reggio Emilia, 2 agosto 2014 – di Ivan Rocchi

La strage alla stazione di Bologna è una ferita sempre aperta per il Paese, e anche nella nostra provincia. In quell'attentato, infatti, persero la vita anche due cittadini scandianesi. Il 24enne Vittorio Vaccaro si era recato a Bologna assieme alla madre, Eleonora Geraci, per attendere in stazione una parente proveniente dalla Sicilia. Ma per entrambi, l'orologio si fermò alle 10.25 di 34 anni fa. Vittorio lasciò la moglie Adele Incerti, di 22 anni, e la figlia Linda, di soli 4 anni.

Alla tradizionale commemorazione che si è tenuta questa mattina a Bologna nel piazzale antistante la stazione, hanno partecipato la Cgil reggiana e tre Comuni della nostra provincia: Reggio Emilia, Scandiano e Castellarano. Infatti, Vittorio Vaccaro lavorava nell'azienda Sassol-art del comune del distretto ceramico. "Celebrare questo giorno – ha sottolineato la Camera del Lavoro di Reggio Emilia - significa costruire un argine solidale contro ogni forma di terrorismo, per la pace e la verità, una rinnovata azione politica di tutte le realtà istituzionali, politiche e sociali".

Il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, si è recato personalmente a Bologna. Come ulteriore segno di massimo rispetto e partecipazione, a Bologna era presente anche il gonfalone della città di Reggio. Alla manifestazione hanno partecipato anche il sindaco di Castellarano, Alberto Vaccari, insieme al vicesindaco Marco Cassinadri. (continua sotto)

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"Si prova ogni anno fortissima commozione a partecipare alla commemorazione delle vittime – ha detto l'assessore scandianese Pighini, che si è recato a Bologna in rappresentanza dell'amministrazione -: ritengo sia fondamentale la presenza delle istituzioni, non solo per portare solidarietà ai famigliari, ma anche per continuare a chiedere verità e giustizia. La memoria e l'informazione sui fatti sono i punti fondamentali sui quali costruire una verità condivisa".

La commemorazione si è svolta senza problemi di ordine pubblico. Alle 9.15 i gonfaloni delle città sono partiti da piazza Nettuno, per sfilare nel corteo lungo via dell'Indipendenza e raggiungere piazza Medaglie d'Oro, di fronte alla stazione di Bologna. Qui il presidente dell'Associazione familiari vittime Paolo Bolognesi ha fatto il suo intervento, e poi si è tenuto un minuto di silenzio in memoria delle vittime. Ha chiuso la cerimonia il sindaco di Bologna, Virginio Merola.

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