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Domanda: si può etichettare impunemente la destra come fascista? Delegittimare una forza politica così  ampiamente rappresentativa  del  popolo italiano  è un insulto alla intelligenza e uno sfregio alla democrazia. Dai "leoni" da tastiera a Bersani, passando da Palamara, l'inqualificabile mondo dei sinistri sta tirando troppo la corda.

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Domenica, 31 Maggio 2020 09:14

Aperta in ritardo la pesca al tonno.

 Sorpresa, certi alti magistrati sono collusi e strumentali ai partiti, schermati dalla indipendenza della magistratura che invece è riuscita a togliere lo scudo ai parlamentari i quali, almeno in teoria e sino a conclusione del mandato, avrebbero dovuto anch'essi godere di questo sacrosanto principio. Già nel 1985 Francesco Cossiga mandò un Generale di Brigata dei carabinieri alla sede dell'ANM e nel 2008 intervenne in diretta TV  per "patolare" Luca Palamara intervistato da Maria Latella sulle dimissioni di Mastella dal Governo Prodi (da ascoltare). Ma che sorpresa!

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Finalmente siamo ormai prossimi alla fase tre, quella del rilancio, e l’ordine sarà “fate un po’ come volete per salvarvi, noi continueremo incensarci e a multarvi”. Intanto in 3 mesi chiuse 11.000 aziende e entro il 2020 potrebbero essere 100.000 secondo una stima di CGIA di Mestre. E intanto...
Chi l’ha visto Colao?

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Da domani 18 maggio inizia la vera e propria FASE 2, quella che vede la riaperture di quasi tutti i negozi.  Ma non dimentichiamo quegli esercizi, bar e ristoranti sotto casa, gli stessi che in questi 67 giorni ci hanno “coccolati”, serviti e riveriti. Da Domani  saranno loro ad aver bisogno di noi per potersi riprendere e tornare a volare, per pagare affitti , personale e le imposte nel tentativo di tornare a vivere una vita quantomeno dignitosa.

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Giusto per non far mancare nessun elemento utile al mantenimento della caotica situazione UE nel bel mezzo di una pandemia, ci si mette anche la Corte Costituzionale tedesca a imporre chiarimenti sull’operato della BCE e le modalità di intervento atte a contrastare gli effetti pandemici. 

Di Lamberto Colla 10 maggio 2020 - 79esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 60° pandemico - domenica-

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L’effetto coronavirus fa bene a Conte e al Governo. 26.000 morti e la limitazione della libertà individuale confermano le teorie della sindrome di Stoccolma e della rana bollita.
 
Di Lamberto Colla 3 maggio 2020 - 72esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 53° pandemico - domenica - 

Non c’è che dire, il coronavirus fa bene a Giuseppe Conte che vede la sua immagine salire oltre soglia 50%, avendo oscillato nel mese di aprile tra il 53 e il 57% a seconda dei sondaggi.  Un successo personale

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Domenica, 26 Aprile 2020 10:18

L'Unità, fallita! 

Il riferimento ovviamente non è al noto quotidiano della sinistra, peraltro sincero nella sua posizione di parte, ma all'unità tanto invocata dal Presidente della Repubblica. Ma tra balle e cose non dette l'unità politica non si trova. A rischio anche quella tra nord e sud. 
 
Di Lamberto Colla 26 aprile 2020 - 65esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 46° pandemico - domenica –  Il Presidente Sergio Mattarella non perde occasione per invocare l'unità, almeno per sconfiggere il comune nemico dal nome di un videogioco: Covid-19. 
 
Ma niente da fare. Tra balle raccontate da ogni schieramento a piccoli e grandi tradimenti consumati all'interno sia dell'opposizione sia della compagine governativa, tutto prosegue nel segno del caos, nella incertezza e nelle promesse mai mantenute e smentite a poche ore di distanza. 
 
Irresponsabili! Fa bene il Presidente Mattarella a richiamare, ma dovrebbe essere più incisivo, meno pacato nei suoi interventi verso gli uni e gli altri, richiamando all'ordine anche l'esercito di consulenti raramente d'accordo tra loro ma molto attratti dalla TV e dai media in genere, magari capaci di inventarsi qualche fake news da smontare, anche se era stata in precedenza una verità di un suo collega o della sua stessa precedente vita.  
 
Ormai si stanno raggiungendo limiti che potrebbero risultare pericolosi da valicare tra distanze sociali, distanze siderali tra politica e popolo, e ormai anche tra nord e sud.

Il Covid sta facendo uscire il peggio da tutti. Dal governatore campano che chiuderà ai veneti e lombardi al Feltri di Bergamo che provoca con la teoria della mancata diffusione al sud del covid-19 conseguenza dalla inoperosità della gente meridionale.  
 
Infine, se si aggiunge che a colpo d'occhio, e non solo, il governo della emergenza è a trazione "posteriore" (Conte, Arcuri, Colao &C.) il gioco è fatto e lo sforzo di Giuseppe Garibaldi potrebbe presto venir meno, soprattutto se dovesse passare l'ipotesi del commissariamento della Lombardia. 
 
Utile sarebbe invece che i tanti piloti della barca facessero un esame di coscienza e cominciassero a tacere e ad ascoltare molto di più il popolo e il loro Presidente Sergio Mattarella del quale riportiamo il discorso di ieri. 

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile ha inviato il seguente messaggio: 


  
«Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci. 
  
L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità Europea. 
  
Oggi celebriamo il settantacinquesimo anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione. 
  
La pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case. 
  
Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali. 
  
Manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese. 
  
In questo giorno richiamiamo con determinazione questi valori. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore. 
  
Nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro. 
  
Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili. 
  
Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista. 
  
Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità. E dunque avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L’abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili verso la propria comunità, ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori. 
  
Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore. 
  
Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando. 
  
Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!»   
  
  
Roma, 25/04/2020 

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Domenica, 19 Aprile 2020 10:46

"C'era una volta un virus tanto buonino…”

In questa pandemia il caos e la disinformazione hanno regnato soprattutto nelle stanze del potere e sui media mainstream, e vorrebbero invece mettere il bavaglio a quelli che cantano fuori dal coro. Segnali inquietanti di limitazione del diritto d'opinione che andrebbero a sommarsi alla libertà individuale soppressa da quasi due mesi.
 
Di Lamberto Colla 19 aprile 2020 - 58esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 39° pandemico - Domenica.
 
"C'era una volta un virus tanto buonino, che dalla Cina era venuto a farsi un giretto nel più Bel Paese al mondo…"  Potrebbe iniziare così la favola che le prossime generazioni racconteranno ai loro bimbi prima di metterli a letto.
 
Ma è anche la favoletta che hanno raccontato a noi mentendo sapendo di mentire, per poi coprire il disastro con la "bugia" del "E' una cosa straordinaria, ha preso tutti impreparati" e per finire, pur montando una catasta di cadaveri portati via da colonne di camion militari, "il modello Italia  adesso è osservato da tutto il mondo".
 
Un modello d'alta ingegneria che ha necessitato di oltre 300 consulenti alle dirette dipendenze del Premier per scalare la classifica delle inefficienze e dei contagi, dei morti e soprattutto per sottolineare la "straordinaria difficoltà". E così il comitato tecnico scientifico, il primo a insediarsi al posto del governo, ha partorito il "lockdown", il solito incomprensibile parolone anglofono utile a addolcire la pillola della carcerazione domiciliare. Un modello unico dall'efficacia straordinaria, già utilizzato con successo dai nostri avi per la peste e altre epidemie del passato, anche di manzoniana memoria, e che se non ha perfettamente funzionato è solo colpa dei runner  solisti in piena campagna, delle mamme col passeggino e dei cani che portano in giro i loro fedeli umani.
 
La favola iniziava raccontando che il nostro servizio sanitario era così performante che non avrebbe fatto permeare nessun virus. E' tanto vero che il virus hanno cercato di farlo sfogare proprio all'interno di un importante ospedale milanese, ma purtroppo è fuggito anche da lì, oltre che da Wuhan.
 
A gennaio quindi  ci raccontavano la bella favoletta che il coronavirus era "meno invasivo di una influenza" e all'Orco di Salvini" intimavano di   non creare inutili quanto irresponsabili allarmismi. Ancora a metà febbraio con l'hastag #Milanononsiferma, replicato in molte altre città come ad esempio la ex Capitale Italiana della Cultura Parma2020 #Parmanonsiferma, si è contagiato, con un cordiale aperitivo nella "Milano da Bere" dei Navigli,  il Governatore del Lazio e plenipotenziario del PD, la spina dorsale del Governo, che ancor prima di Boris Johnson, è stato quindi punito dall'unico vero, democratico e sincero soggetto della favoletta: il VIRUS.
 
E già, perché della pericolosità "loro" già sapevano tant'è che il 31 gennaio (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 1 febbraio 2020) venne messo nero su bianco dal Governo che nei successivi 6 mesi ci sarebbe stata una grave emergenza sanitaria. Ma niente, la divulgazione del decreto manco per idea, e anzi il 29 gennaio per il  Ministro Speranza (Sanità) non c'è alcun pericolo. “C’è un bombardamento mediatico tale che le persone reagiscono, ma in questo momento nel nostro Paese non c’è alcuna emergenza e non c’è una necessità” di procurarsi mascherine protettive. Ad assicurarlo il ministro della Salute, Roberto Speranza, ad Adnkronos Live. Quello che dobbiamo fare – ha aggiunto – è provare a costruire le condizioni per cui il Paese fa tutto quello che è possibile per alzare il livello di attenzione, ma al tempo stesso bisogna evitare un allarmismo che dal nostro punto di vista è eccessivo”.
 
Probabilmente aveva anch'egli ascoltato quelli che sarebbero poi diventati il comitato tecnico scientifico, i guru e padroni della pandemia e di noi stessi. Un primo gruppo di tecnici, probabilmente insufficienti, che sono stati affiancati dal super commissario Arcuri, che avrebbe dovuto requisire e trasformare le fabbriche per produrre quanto di necessario all'interno dei confini italici, un progetto di "autarchia" (forse sarebbe meglio dirlo in inglese ma è troppo simile all'italiano: autarchy) stranamente di mussoliniana  memoria, poi seguito dal "comitato per le fake news", quindi dal club dei 17 di Colao, gli specialisti della ripartenza, economica e sociale orfani però di un imprenditore. Ma se ne contano quasi una decina di comitati e forse qualcuno è ancora da scoprire per circa 300 tecnici qualificati.
 
"Task Force" a go-go per cosa? Per esser gli ultimi al mondo a aprire, gli ultimi a erogare finanziamenti, peraltro non a fondo perduto bensì a debito, nonostante la campagna di propaganda governativa che martellavano sulla inaudita quantità di liquidità messa a disposizione, 400 e passa miliardi, una potenza di fuoco mai vista prima, vantava Conte dal suo pulpito televisivo, dei quali a oggi si è visto solo la miccia spenta. Una garanzia sui prestiti che verrà anche poco sfruttata grazie, si fa per dire, alla burocrazia, il vero salvagente del governo.
 
Le favolette che ci hanno raccontato hanno finito per far partire un contagio straordinario e un altrettanto straordinario numero di decessi, tra i quali quasi 130 medici che montano a quasi 160 se si contano gli infermieri. Le promesse di pinocchio sugli aiuti alle imprese fanno sempre parte del disegno di "sedare" una popolazione che ancora vuol credere alla "Bella e alla Bestia" e alle altre favole dal finale “E vissero felici e contenti...”, che per di più è reputata responsabile della diffusione del contagio pur stando chiusa in casa a sopportare un Governo ombra di tecnici che è supportato da un Parlamento "ombra" di oltre 300 consulenti che non si capisce cosa stiano facendo.
 
In tutto questo bailamme di comunicazioni, volutamente tendenziose o addirittura false sapendo che lo sono, dobbiamo pure sorbirci la storiella degli "editori seri" quelli che le fake news non le diffondono. 
E allora Sepulveda è morto causa "cent'anni di solitudine" e un "Burioni prima maniera che assevera che non ci sarebbe stato alcun contagio a quello di seconda generazione che cavalca principescamente l’idea “che bisogna chiudere tutto".
 
Le fake news di Stato sono perciò concesse e dovranno invece esser perseguite le "opinioni" contrarie al pensiero supremo di “Conte & C.” perché qualcuno, qualche irreprensibile tecnico della task force contro le fake news, deciderà che sono delle falsità e perciò alienabili, dimenticando che l'articolo 21 della Costituzione preserva il diritto di opinione.
 
Pensate non sia vero? Allora prendiamo a esempio il caso di David Puente Debunker di Open (rivista di Mentana) e componente della Task Force contro le fake news, che stigmatizza le opinioni di altri giornalisti schierati, pensa lui, dalla parte "sovranista", tra i quali inserisce anche Giulietto Chiesa e la sua Pandora TV perché ospiterebbe personaggi controversi e Vittorio Sgarbi  perché in Parlamento (luogo principe della libertà di espressione) ha sostenuto tesi negazioniste sul coronavirus e avrebbe chiesto di indagare Bonafede. Poi c'è Andrea Purgatori, anchorman de La7, che aveva mandato in onda un video che mostrava l'assalto col drone al convoglio del  generale iraniano Qassem Soleimani, che altro non era che un videogioco, narrato come se fosse il racconto "video verità", piuttosto che la ex ministra Beatrice Lorenzin che prima da Vespa e poi a "Piazza Pulita" raccontava della epidemia di morbillo di 200 e 270 bambini di Sua Maestà deceduti, poi accertato che addirittura in un anno i decessi erano stati pari a zero. In tutti questi casi, nessuna rettifica dai giornalisti e dagli editori, salvo le scuse del TGCOM24 per l'errore di associare lo scrittore Luis Sepulveda al romanzo di Garcia Marquez Cent'anni di Solitudine.
 
E questi sarebbero, insieme a una schiera lunghissima di tanti altri che vengono al momento risparmiati, i detentori della verità e addirittura i censori delle opinioni altrui?
 
Passi la limitazione di libertà per il bene collettivo e comunque per un periodo circoscritto, ma che non si metta il bavaglio alla informazione e soprattutto alle opinione di chicchessia. E' la stessa Costituzione che lo prevede all'articolo 21!
 
E che i "benpensanti" sinistri si mettano la coscienza in pace! La bocca, sin che è attaccata al cervello, non smetterà mai di parlare.
Meglio invece che facciano una revisione e riconnettano essi stessi i neuroni all'apparato boccale per esprime una loro autonoma opinione e non solo per deglutire, faticosamente a causa di un disturbo di salivazione dovuto a un eccesso di generosità…
 
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LINK:
Sepulveda muore in cent'anni di solitudine (scuse di TGCOM24: https://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/sepulveda-le-nostre-scuse-per-il-titolo-sbagliato_17329113-202002a.shtml)
 
Il ministero della verità: https://youtu.be/mvDrRYvqBfo
 

Speranza: https://www.secoloditalia.it/2020/01/coronavirus-il-ministro-speranza-tranquillizza-gli-italiani-potete-mangiare-cibi-cinesi/
 
Galli: https://www.sanitainformazione.it/salute/coronavirus-galli-direttore-malattie-infettive-sacco-primi-indicatori-positivi-da-due-giorni-in-cina-cresce-meno-in-italia-soli-tre-casi-importati/
Galli: No allarmismi - https://www.youtube.com/watch?v=f_367gz8KF0

 
Burioni: https://www.adnkronos.com/salute/2020/02/02/virus-burioni-italia-rischio-zero_4dqZ5UUAKtxSKUIhRYlvqJ.html
 
Video Burioni contro burioni: https://www.youtube.com/watch?v=CqaMrZDqMHU&feature=share&fbclid=IwAR02UyG4xa0wwP5hCX7dCqVbciCMbu6M5y00iHAHGT5Xvn0ZQgxob1mYcfY
 
I Comitati "Task Forse" https://www.linkiesta.it/2020/04/coronavirus-conte-task-force-musil/
 
Morti di stato GDE: https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/27025-morti-di-stato-a-fine-gennaio-conte-firma-decreto-in-cui-annuncia-6-mesi-di-emergenza-sanitaria.html
 


 
... l’Italia s’è desta e “andrà tutto bene”!

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Domenica, 12 Aprile 2020 07:48

Buona Pasqua e ... risorgeremo migliori!

Buona Pasqua!  Come raramente accade, questo augurio interpreta la realtà, la speranza di un nuovo tempo della vita di ciascuno di noi. Ma toccherà a noi la ricostruzione sperando di di mantenere vivo il ricordo di questa esperienza che, in modo più o meno grave, lascerà i segni di ferite che quotidianamente dovranno ricordarci: io c’ero!
 
Di Lamberto Colla Parma 12 aprile 2020 - 51esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 32° pandemico - Domenica di PASQUA
 
Stiamo tutti vivendo una situazione anomala, strana e con un futuro che potrebbe essere incerto ma anche straordinariamente positivo se riusciremo a cogliere l'occasione di cambiamento.
 
Paradossalmente  è un'opportunità che ci viene offerta da un invisibile e terrificante virus, che presumibilmente ha toccato pesantemente o quantomeno solo sfiorato ognuno di noi, ma nessuno sarà passato completamente indenne.
 
Il sentiero è lungo e dobbiamo acquisire coscienza che il calvario non terminerà con la vittoria sul nemico ma, dopo l’euforia della vittoria, vivremo la crisi da impotenza. 
 
In tantissimi realizzeranno di non avere chance per riprendere la vita congelata in quel lontano 21 febbraio 2020 e potrebbero precipitare in un pozzo nero e profondo dal quale potranno uscire solo con la solidarietà. Quel sentimento attivo che gli italiani hanno sempre posseduto e che in momenti di crisi si è fatto portatore di straordinari racconti.
 
Questa del 2020 sarà una Pasqua di meditazione solitaria, un momento, volenti o nolenti, di raccoglimento.
 
Dobbiamo cogliere l’occasione per pensare e per selezionare le note positive di ciascuno di noi, grazie alle quali potremo riposizionarci diventando ancor più fieri protagonisti del nostro futuro.
 
Non dobbiamo lasciarci coccolare dall’inedia e dalla commiserazione, non dobbiamo farci vincere dalla rabbia e dall’invidia, non possiamo credere che all’apertura delle “gabbie”  torneremo come prima, ma dovremo attrezzarci per guardare il nuovo mondo con gli occhi di una persona che ha riacquistato la vista e con l’animo di un bambino che ogni giorno fa una nuova scoperta e aggiunge una nuova conquista.
 
Dobbiamo rinascere dal nostro profondo, levitare col pensiero per raggiungere ogni angolo della terra e della conoscenza e finalmente imparare a apprendere dalla storia per pianificare il miglior futuro.
  
E' perciò, con rinnovato ottimismo, che Auguro a tutti Voi e alle vostre famiglie una Serena Pasqua!
 
... l’Italia s’è desta e “andrà tutto bene”!

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Domenica, 05 Aprile 2020 09:38

Il pesce d'aprile di CovINPS & C.

 La solidarietà arriva persino da "PornHub", disposto a sostenere il server di INPS per meglio far fronte agli accessi contemporanei per prenotare l'indennità.  Il 1° d'aprile, al caos dell'INPS, si è associato quello sulla interpretazione della circolare esplicativa del Gabinetto del Ministero dell'Interno in merito alle autorizzazioni alle uscite che ha avuto necessità di una ulteriore esplicitazione.
 
Di Lamberto Colla Parma 5 aprile 2020 - 44esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 25° pandemico  - Non bastasse il coronavirus, ci si mettono anche le strutture governative a sostenere il caos. Vero che gli italiani sono abilissimi a gestire le complessità, ma quello che è accaduto il 1° d'aprile non doveva accadere.
 
Una combinazione straordinaria di inefficienze e di difetti comunicativi che, in epoca diversa, avrebbe potuto far pensare a un ben riuscito Pesce d'Aprile.
 
Partiamo dalla circolare del Ministero dell'Interno del 31 marzo che nella esplicazione dell'interpretazione sulle modalità di uscita di casa per bambini, inabili e anziani ha fatto trascorrere una notte insonne a diversi Governatori (Fontana e De Luca i più inalberati) e ai sindaci in prima linea a combattere l'invisibile e micidiale nemico venuto dalla Cina.
 
Come già avevamo sottolineato in un passato recente che di "demagogia si può morire", altrettanto si può dire della "Burocrazia" e del  suo inconfondibile e inqualificabile linguaggio a uso e consumo dell'estensore. 

Nello specifico il passaggio incomprensibile che ha scatenato l'ira di molti e le speranze dei reclusi ai domiciliari è il seguente (in allegato l'intera circolare del 31 marzo):
"Resta non consentito – si legge nella circolare del Viminale – svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto ed accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici". Inoltre "l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging), tenuto anche conto che l’attuale disposizione tiene distinte le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima camminare in prossimità della propria abitazione".

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L'interpretazione che si è immediatamente diffusa è stata di un allentamento della maglia delle disposizioni,  che secondo i detrattori, avrebbe potuto vanificare i pregressi sacrifici. Una spiegazione talmente mal compresa che in giornata lo stesso Presidente del Consiglio è dovuto intervenire a rimarcare che nulla era cambiato e che si doveva stare a casa.
 
Ma il 1° d'aprile è stato anche il giorno del varo della piattaforma INPS abilitata a ricevere le domande per l'indennità dei 600 euro COVID-19.
L'aspettativa dell'esercito degli autonomi era alta e così, appena aperta la piattaforma, posto che era trapelato che la domanda fosse particolarmente semplice da compilare, seppure si fosse  già diffusa notizie dallo stesso Pasquale Tridico presidente dell'Ente, sulla limitazione dei fondi per cui avrebbero potuto goderne solo i primi arrivati, grazie al Click Day, notizia poi smentita dagli esponenti governativi, si è scatenato l'inferno.
 
Chi avesse tentato di accedere al sito nelle prime giornate ha potuto toccar con mano l'inconsistenza del portale. Nella migliore delle ipotesi sarebbe caduto sulla videata che riportava il messaggio: "la pagina richiesta non è al momento disponibile , si prega di riprovare più tardi. Per ritornare al sito cliccare www.inps.it altrimenti sarebbe rimasto in attesa per lunghi minuti a fissare la rotellina che indica il caricamento, o si veniva deviati a altre pagine, non sempre nobili e eleganti.
 
Nessun messaggio di "scuse", né dal sito e tantomeno dai vertici dell'istituto. Addirittura, il giorno seguente, la Ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, intervenuta alla trasmissione del mattino di Radio 102.5, condotta da Pierluigi Diaco, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi, ha dichiarato che il presidente dell'Inps "ha già spiegato che il sito ha subito diversi attacchi che si sono intensificati nella giornata di ieri e per questo è stato messo in sicurezza per alcune ore, alla riapertura le domande sono continuate ad arrivare. Stamattina all'una le domande pervenute erano già 517.529 e contemporaneamente il sito, sino a mezzanotte, ha subito un ulteriore attacco molto importante ma è riuscito comunque a rimanere in piedi.” 
Quindi una giustificazione bella che pronta per scaricare, ancora una volta, responsabilità su altri. In questa circostanza a essere accusati sono stati i terribili Hacker intervenuti a intralciare i piani del Governo.
 
Ma nemmeno dalla Ministra è giunta una parola di scuse, anzi una perentoria difesa dell'operato di Tridico e del suo staff. 
 
Vale perciò la pena di ascoltare l'intervista rilasciata ai conduttori di Non Stop News.
Al minuto 2,25, a seguito della domanda posta del giornalista Fulvio Giuliani, così risponde la Ministra delle Politiche del lavoro:
"Innanzitutto mi consenta di ringraziare il presidente dell'INPS e il suo staff che hanno lavorato giorno e notte per affrontare una emergenza totalmente fuori dalla quotidianità a metter su procedure che riguardano e arriveranno a milioni di italiani…".
 
Sogno o son desto? Chiunque avesse ricevuto una domanda come quella posta da Giuliani che riproponiamo, non avrebbe dovuto e potuto rispondere in quel modo per rispetto del conduttore ma ancor più di tutti gli italiani: "Ci permetta di tornare da dove siamo partiti, - sottolinea Fulvio Giuliani - vale a dire alla terribile giornata di ieri del sito dell'INPS. Non solo il crash, ma anche addirittura, per alcuni minuti, la diffusione di dati sensibili,  conti bancari, numeri di telefono di utenti. Possiamo dire Signor Ministro  che non si tratta di cercare il colpevole ma di assumersi la responsabilità e che è ingiustificabile quello che è accaduto e onestamente non sarebbe dovuto accadere: dovevamo organizzarci meglio" .
 
A fronte di un così dettagliato e vergognoso quadro  la risposta della Ministra è quella sopra riportata,  nessuna scusa, anzi elogi all'inefficienza a dimostrazione di quanto sia distante la realtà da chi ci governa.
 
Ben venga quindi la provocatoria offerta di PornHub ,che con i suoi 40 milioni di utenti giorno, si è offerto di prestare i suoi server per gestire la complessità di non più di 4 milioni di utenze.

PornHub_e_INPS.jpg
 
Che dire? Solo Vergogna!

Purtroppo questa è una guerra e da qui ... l’Italia s’è desta e “andrà tutto bene”!

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Video Reggio Emilia deserta dal drone di Marco Pesci: https://www.youtube.com/watch?v=M6HdMJ-mSmw

Video auto con megafoni:
sissa https://youtu.be/9nYpLedfLj4
Felino: https://youtu.be/pd7A3p45bnI

Video Parma deserta Francesca Bocchia:
https://youtu.be/mHsEb7Rlk9Q
https://youtu.be/pIL8wrhjPIo

CovINPS - https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/26772-tafazzi-gongola-col-covinps-19-e-dimentica-il-referendum-costituzionale-del-29-marzo.html


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Pubblicato in Politica Emilia