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Era in procinto l’innesco di un processo di coltivazione di produzioni OGM molto più ampio a seguito della messa a dimora di due campi privati di mais geneticamente modificato da parte Giorgio Fidenato, l'agricoltore friulano che sta sfidando regione e non solo in virtù del diritto europeo.

di Virgilio - Parma, 25 marzo 2014. 

E’ di pochi giorni fa la decisione della Regione Friuli Venezia Giulia di sospendere per 12 mesi le coltivazioni OGM sul territorio.

“L’esecutivo, come riporta una nota ADN Kronos, ha approvato lo schema di disegno di legge contenente disposizioni urgenti in materia di organismi geneticamente modificati, così come proposto dal vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello”. 

La disposizione della  Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia di vietare temporaneamente (12 mesi)  in via straordinaria e con carattere  d’urgenza la coltivazione di mais mette temporaneamente il punto sula controversa vicenda.

Legambiente dichiara la propria soddisfazione per voce del presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza: 

“Finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo. Ben venga la decisione della giunta regionale di disporre in via straordinaria e di urgenza un divieto temporaneo alla coltivazione di mais Ogm per 12 mesi. Si tratta di un primo passo per rendere il Fvg “Ogm free”, in attesa che la Regione cambi in via definitiva la legge del 2011 sull’impiego in agricoltura di organismi geneticamente modificati. Ci auguriamo ora che il disegno di legge in questione sia presto discusso e approvato e che l’autorità pubblica possa passare all’attacco degli Ogm, tutelando così la salute dei consumatori e il comparto agricolo italiano votato alla qualità, alla tipicità e al biologico”.

C’è da presumere, comunque, che si tratti solo di una tregua. Gli interessi in gioco sono molto elevati. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Anche quest'anno il Comune di Parma aderisce all'evento globale "Earth Hour", simbolo della lotta al cambiamento climatico promosso da WWF internazionale.

 

Parma, 28 marzo 2014 -

Si spengono le luci anche a Parma per dare un segno tangibile all'adesione alla campagna promossa dal WWF per la lotta ai cambiamenti climatici. Domani sera, in piazza Garibaldi il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore all'ambiente Gabriele Folli, i rappresentanti del WWF e le altre istituzioni del territorio parteciperanno al conto alla rovescia per lo spegnimento simbolico delle luci di alcuni monumenti importanti della città - Palazzo Municipale, Palazzo del Governatore, DUC e Ponte De Gasperi - che resteranno al buio per tutta la durata dell'Ora della Terra, dalle 20.30 alle 21.30.

Il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore Folli ed alcuni consiglieri comunali hanno dato il loro contributo in un filmato in cui si richiamano antichi proverbi in dialetto parmigiano riguardanti il clima. L'Amministrazione Comunale si dimostra così sensibile alle tematiche toccate dalla campagna globale del WWF, quali cambiamenti climatici, riscaldamento globale, necessità di drastica diminuzione di emissione di gas serra, risparmio energetico, mobilità sostenibile ed utilizzo di energie rinnovabili. "Come ogni anno – ha precisato l'assessore all'ambiente Gabriele Folli – aderiamo ad un'iniziativa che vuole essere prima di tutto motivo di riflessione in merito alle problematiche ambientali che affliggono il nostro pianeta e che hanno bisogno dell'aiuto di tutti per essere superate".

Giunta ormai alla sua ottava edizione, "Earth Hour" coinvolge cittadini, istituzioni, imprese ed esercenti di tutto il mondo in azioni concrete per dare al pianeta un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico.

Si stima che nel 2013 vi abbiano preso parte oltre due miliardi di persone e solo in Italia più di centonovanta comuni. E' importante quindi questa vasta sensibilizzazione: salvare la Terra infatti si può, soprattutto a partire da piccoli gesti.
Per scoprire tutte le iniziative in programma per questa mobilitazione globale del WWF visitare il sito http://www.wwf.it/noi_facciamo/oradellaterra/ .

 

(Fonte: Comune di Parma)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Aperitivo e dj set al Tecnopolo sabato 29 marzo alle 18,45 il nuovo gruppo FAI Giovani si presenterà alla città con un grande evento -

 

Reggio Emilia, 27 marzo 2014 -

Si amplia la famiglia del FAI - Fondo Ambiente Italiano reggiano. Sabato 29 marzo alle 18,45 il nuovo gruppo FAI Giovani si presenterà alla città con un grande evento al Tecnopolo: un aperitivo con dj set per dare la possibilità a tutti di conoscere l'attività degli Under 40 del FAI e di visitare un gioiello recuperato come il capannone 19 dell'area ex Officine Reggiane (piazzale Europa).

La serata sarà introdotta da Edoardo Degl'Incerti Tocci, referente FAI Giovani Reggio Emilia, cui seguiranno gli interventi dell'architetto Lorenzo Ferretti Garsi, capo delegazione FAI Reggio Emilia, e dell'architetto Andrea Oliva, progettista e direttore dei lavori del Tecnopolo.

 

"Il nostro obiettivo è avvicinare quante più persone possibile ai valori del FAI e alla sua attività - spiega Edoardo Degl'Incerti Tocci - Siamo convinti che anche nella fascia d'età 18-40 anni tanti reggiani vorranno aiutarci a promuovere e tutelare il nostro patrimonio culturale e ambientale. Per essere sempre aggiornati sulla nostra attività basta seguirci sui principali social network come Facebook (Fai Giovani Reggio Emilia), Twitter (@fai_giovaniRE)".

 

L'evento, completamente gratuito, gode del sostegno di partner importanti. Grazie a Cassa Padana, 61.1 Ristorante, Reggio Motori, Azienda Agricola Tre Colline, Olmo Antico, Plasir Dolcezze Artigianali per Passione, Cardo, Rei Reggio Emilia Innovazione.

 

Durante la serata sarà possibile iscriversi al FAI Giovani alla quota di benvenuto di 10 euro per chi ha tra 18 e 25 anni e 20 euro per gli under 40.

 

 

Fonte: ufficio stampa Gruppo FAI Giovani Reggio Emilia

e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.fondoambiente.it/Chi-siamo/Index.aspx?q=reggio-emilia 

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Mercoledì, 26 Marzo 2014 17:13

Reggio non sta vivendo alcuna emergenza rifiuti

L'assessore provinciale all'Ambiente Mirko Tutino replica al collega di Parma -

 

Reggio Emilia, 26 marzo 2014 -

Reggio non sta vivendo, e non ha mai dovuto affrontare, alcuna emergenza rifiuti. Così come non ha dovuto chiedere aiuto ad altre Province per smaltire i propri rifiuti. Molto semplicemente, anche alla luce dei flussi previsti dal Piano rifiuti della Regione Emilia-Romagna, è emersa la possibilità di svolgere una attività di selezione secco-umido del rifiuto residuo raccolto nella nostra provincia in un impianto del territorio parmense. L’ipotesi di portare questi rifiuti a Parma per poi smaltirli a Reggio Emilia una volta selezionati, non appare alla Provincia ed ai Comuni reggiani come la migliore soluzione possibile: per questo si è chiesto al Ministero dell’Ambiente di considerare come piena attuazione delle normative nazionali il piano di sviluppo del porta a porta in corso (siamo già a 150 mila cittadini coinvolti ed entro fine anno saranno 200 mila) e la realizzazione del Tmb prevista entro il 2016, così come fatto anche dalla Regione Toscana.

Nell’attesa di una risposta da parte del Ministero, e per puro eccesso di cautela, nelle scorse settimane – nell’ambito di una normale collaborazione istituzionale di cui, per altro, la Provincia di Parma ha sempre beneficiato – abbiamo pertanto chiesto di valutare la possibilità di utilizzare l’impianto Iren di Cornocchio. Ma questo, ribadisco, non significa affatto che Reggio Emilia sia in difficoltà, e tanto meno in emergenza, nella gestione dei propri rifiuti.

Mi stupisce questa lettura da parte dell'assessore provinciale di Parma, anche perché il Piano rifiuti adottato dalla Regione a febbraio ha già previsto che - nella fase di costruzione del Tmb - si faccia la selezione dei rifiuti di Reggio a Parma per poi smaltirli negli impianti di Reggio. Ribadisco, per la Provincia e per i sindaci si dovrebbe fare diversamente, per cui davvero non comprendo come sia possibile dare a un passaggio meramente tecnico un valore di questo genere, soprattutto se si considera che negli ultimi quindici anni Reggio ha smaltito - che é cosa ben diversa dalla semplice selezione di rifiuti - un milione di tonnellate di rifiuti provenienti da Parma. 

Come già capitato in passato, credo che il dibattito politico tra Provincia e Comune di Parma coinvolga impropriamente Reggio Emilia. Forse sarebbe ora di fare qualche passo avanti e lavorare insieme per una programmazione regionale di qualità. Anche perché il ruolo delle singole Province e dell'autosufficienza provinciale, se leggo bene la cronaca odierna, é destinata comunque ad essere superata. 

Mirko Tutino

Assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Ritorna nei Boschi di Carrega la grande manifestazione podistica dello sport per tutti. Percorsi per atleti e famiglie e attività di orienteering -

 

Parma, 26 marzo 2014 –

Correre per l'ambiente, correre per la solidarietà, correre per la pace. Domenica 6 aprile oltre 40 città italiane e 20 estere si uniranno nella nuova edizione di Vivicittà, la corsa più grande del mondo, da sempre simbolo dello “sport per tutti”. Anche Parma sarà fra i protagonisti dell'importante evento podistico, promosso a livello locale da Uisp con il sostegno del Comune di Sala Baganza e della Provincia di Parma e il patrocinio dei Parchi del Ducato.

L'appuntamento per tutti, dai podisti agonisti alle famiglie con bambini, è ai Boschi di Carrega di Sala Baganza per una giornata da trascorrere all'aria aperta, immersi nelle suggestioni e nei colori della primavera parmense.

L'attenzione per l'ambiente e per il diritto a città più vivibili e a misura d'uomo sono i principali obiettivi della nuova edizione del Vivicittà, riassunti nello slogan: “Città sostenibili – città e comunità attive”. Gli organizzatori vogliono infatti coinvolgere cittadini e amministratori locali nella divulgazione di una nuova cultura della sostenibilità ambientale, attraverso la promozione della pratica motoria per tutti e di una mobilità dolce, interpretando i luoghi urbani come centri di socializzazione e di integrazione fra le persone. Lo sport può così diventare un'opportunità di conoscenza e condivisione di esperienze comuni, senza alcuna distinzione di età o abilità sportiva, come dimostra la numerosa partecipazione a Vivicittà di famiglie, giovani, anziani, associazioni di volontariato e di promozione sociale.

Oltre all'attenzione per le tematiche ambientali, Vivicittà è anche solidarietà e cooperazione internazionale: ogni anno la Uisp, attraverso la grande manifestazione podistica, sostiene il progetto “Sport&Dignity” che prevede la realizzazione di iniziative sportive per bambini all'interno dei campi profughi palestinesi in Libano. Quest'anno i fondi raccolti serviranno per allestire 12 nuove palestre per la ginnastica e la pallavolo, formare nuovi operatori ed acquistare il materiale necessario per avviare le attività nei campi profughi.

 

I percorsi

I partecipanti potranno scegliere tra tre diversi percorsi: quello agonistico di 12 chilometri, il non competitivo di 12 o 6 chilometri, il naturalistico di 10 chilometri.

Il percorso competitivo e quello non competitivo si svilupperanno principalmente su strada e all'interno dell'area protetta dei Boschi di Carrega, seguendo un itinerario circolare fatto di dolci saliscendi che attraverserà il centro del paese, proseguirà lungo l'anello della Ville, per connettersi infine al percorso pedonale a fianco della Rocca Sanvitale.

Il percorso naturalistico si svilupperà invece nei dintorni del giardino della Villa Casino dei Boschi. La prima parte del tracciato seguirà il percorso su strada per poi continuare lungo il viale di Ponteverde e raggiungere il Centro Parco Casinetto.

Per tutti i partecipanti il ritrovo è dalle 8.30 alle 9.30 al centro sportivo Joker Center di via Giuseppe di Vittorio, a Sala Baganza, con inizio della gara alle 10.30.

 

Orienteering

Il Vivicittà è anche gioco e divertimento con l'orienteering, l'attività di orientamento nel bosco che insegna a sviluppare l'attenzione visiva per i particolari della natura, come rami o sassi. L'attività di orienteering è aperta a tutti, grandi e piccoli, e si basa sull'utilizzo di una mappa topografica con segni convenzionali che indicano un percorso costellato da punti di controllo, utili per certificare il passaggio degli orientisti. Il ritrovo è alle 8.30, sempre al centro sportivo Joker Center, per  spostarsi alle 9.30 al Casino dei Boschi, dove inizierà l'attività di orienteering insieme ai maestri federali.

 

Iscrizione e costi

Per partecipare alla gara competitiva occorre essere maggiorenni e tesserati Uisp, Fidal o altro Ente di promozione sportiva (tesserini validi per l'atletica leggera). I podisti che vogliono partecipare alla corsa competitiva devono iscriversi entro e non oltre il 2 aprile, presentandosi agli sportelli della Uisp, in via Testi 2 a Parma, con il proprio tesserino di affiliazione sportiva. Il costo di iscrizione è di 9 euro, di cui 1 verrà devoluto a favore del progetto di solidarietà “Sport&Dignity”. Gli iscritti verranno omaggiati con gadget del Vivicittà 2014.

Per i percorsi non competitivo e naturalistico e per l'orienteering l'iscrizione avverrà direttamente il giorno della manifestazione e prevede un costo di 5 euro con gadget per gli adulti (3 euro senza gadget) e 2 euro con gadget per i bambini (gratis senza gadget).

 

Premiazioni e ViviParty

Al termine della gara, nell'area coperta del centro sportivo, si svolgeranno le premiazioni della corsa competitiva che prevedono, oltre alle classifiche per categorie di età, anche la premiazione del primo uomo, della prima donna e delle 15 società più numerose.

Completate le premiazioni, la festa proseguirà con il ViviParty, il punto ristoro aperto a tutti i partecipanti e al pubblico, gestito dal Gruppo Alpini e dalla Protezione civile di Sala Baganza.

L'area ristoro sarà fornita di una fontana di acqua pubblica, messa a disposizione da Iren, e utilizzerà bicchieri, piatti e posate in materiale ecologico mater-bi.

 

Vivicittà Porte Aperte

Vivicittà porta la grande corsa dentro agli istituti penitenziari, coinvolgendo corridori “interni” ed “esterni”, perché lo sport è anche integrazione e riscatto sociale. L'iniziativa fa parte del progetto "La promozione del benessere psicofisico negli Istituti Penitenziari" dell'Ausl, finanziato con il contributo di Fondazione Cariparma. L'appuntamento è il 7 maggio nel carcere di via Burla con la partecipazione dei ragazzi dell'Istituto Statale “Pietro Giordani” e degli atleti delle società sportive del territorio.

 

 

Enti promotori: Uisp Parma, Provincia di Parma, Comune di Sala Baganza, Parchi del Ducato, Sportello Econstile.

 

Sponsor tecnici: Gazzetta di Parma, Conad Centro Nord, Iren Spa, Gruppo AutoZatti, Joker Center, Valenti Premiazioni, Erreà Sport.

 

Associazioni ed enti coinvolti: Fiso; Assistenza Pubblica di Sala Baganza, Felino, Collecchio; Proloco di Sala Baganza; Associazione Sala Nostra; Gruppo comunale di Protezione Civile Sala Baganza; Gruppo Alpini Sala Baganza; Gruppo Alpini Avis Crocetta e Ospedalieri; Unione Pedemontana Polizia Municipale.

 

Partner nazionali: Presidente della Repubblica, Presidenza del Consiglio e dei vari Ministri.

 

Sponsor nazionali: Marsh, Olio Cuore, Victory.

 

 

Per info e iscrizioni: Uisp Parma 0521 707411 – www.uisp.it/parma

(Fonte: Ufficio stampa Uisp Parma)

 

La decisione è già stata formalizzata da IREN il 24 febbraio. I sindaci dei comuni interessati: “Condividiamo il progetto che corrisponde a quanto chiediamo da tempo” -

 

Reggio Emilia, 26 marzo 2014 -

“IREN ha comunicato alla Provincia che chiuderà la discarica di Rio Riazzone con materiali naturali, la decisione è stata ufficializzata lo scorso 24 febbraio”. Con queste parole l’assessore provinciale all’ambiente Mirko Tutino replica all’ordine del giorno del consigliere provinciale del gruppo Forza Italia – Pdl Giuseppe Pagliani:

“Abbiamo sempre sostenuto che avremmo esaminato con attenzione qualsiasi progetto per la chiusura definitiva della discarica di Rio Riazzone fosse stato presentato da IREN, in accordo con i comuni coinvolti: Castellarano e Scandiano – spiega l’assessore Tutino -. I due comuni hanno scelto di incontrare i cittadini e di discutere, nelle proprie sedi istituzionali, le proposte di IREN. Questo percorso ha portato l'azienda a modificare il progetto depositato nel novembre 2013 ed a formalizzare l'impegno a chiudere la discarica con materiali naturali con una comunicazione fatta alla Provincia il 24 febbraio scorso”.

“L'ordine del giorno di Pagliani – conclude l’assessore - modificato dopo che il consigliere ha appreso la scelta dei due comuni e di IREN nel Consiglio provinciale dello scorso 20 marzo, riprende e condivide una decisione già assunta. Assunta dai Comuni in questi mesi e dalla Provincia, che già da anni ha autorizzato un progetto che prevede l'uso di risorse naturali per la copertura”.

Soddisfazione per la decisione di IREN è stata espressa anche dai primi cittadini dei due comuni interessati, Scandiano e Castellarano, Alessio Mammi e Gianluca Rivi: “Condividiamo il progetto presentato da Iren, perché corrisponde a quanto richiesto da tempo, cioè realizzare una copertura della discarica in tempi brevi e certi e con modalità che garantiscano la massima sicurezza sul piano ambientale. Siamo soddisfatti, si tratta di una proposta in grado di trovare un'ampia condivisione e speriamo che venga attuata celermente”.

 


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Per tre fine-settimana, ben 120 volontari impegnati nel monitoraggio di 400 chilometri di sponde di canali e torrenti...

 

Reggio Emilia, 24 marzo 2014 -

Ha iniziato a operare sabato la task-force allestita dalla Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia per monitorare lo stato dei circa 400 chilometri di argini reggiani. Nei prossimi due fine-settimana saranno ben 120 i volontari del Coordinamento delle associazioni di Protezione civile coinvolti nella verifica di canali e torrenti, il cui lavoro si sommerà ai controlli quotidiani svolti nelle ultime settimane dal personale di Aipo e Bonifica. 

L’importante operazione di monitoraggio era stato decisa, nel quadro delle iniziative di prevenzione e controllo della situazione idrogeologica del territorio provinciale ed anche alla luce delle precipitazione degli ultimi mesi, nel corso della riunione convocata nelle scorse settimane dal prefetto De Miro d’intesa con la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini.

“In quella occasione, anche alla luce dei drammatici fatti modenesi, insieme agli enti idraulici competenti – Aipo, Consorzio di Bonifica Emilia centrale e Servizio Tecnico di bacino, è stata compiuta una ricognizione sullo stato degli argini che ha indicato una complessiva tenuta del sistema idraulico provinciale, ma in considerazione degli eventi di piena degli ultimi mesi che hanno interessato Enza, Po, Secchia e Crostolo si è condiviso di procedere con controlli delle arginature ed altri interventi mirati”, afferma la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini.

Nel primo sabato sono stati 45 i volontari di Protezione civile impegnati nei controlli: divisi in due turni (8-12 e 13-17) fanno parte delle associazioni Icaro, Ragazzi del Po, Paese Pronto, GeoProCiv, Tricolore, Legambiente, Bentivoglio, Il Campanone, Val D'enza e Team Reggio Fuoristrada. Tra sabato e domenica sono stati 29 i volontari insieme a una quindicina di addetti della Bonifica impegnati nel controllo gli argini, tra gli altri, di Bondeno, Tresinaro, Parmigiana-Moglia e Naviglio, tra i comuni di Castelnovo Sotto, Novellara, Rio Saliceto e Gualtieri.

“L'attività consiste nel monitoraggio e nell’ispezione dei tratti di seconda categoria di Crostolo, Enza, Tresinaro, Modolena e Quaresimo e del reticolo di bonifica – spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti – I volontari, tutti titolari di una specializzazione o di addestramento in ambito di rischio idraulico e preventivamente istruiti, effettueranno verifiche visive speditive su vegetazione, frane e cedimenti arginali, interferenze critiche con manufatti, cavità biologiche e fisiche, rilievo degli ostacoli alla accessibilità, allo scopo di segnalare le anomalie che non competono l'ordinaria manutenzione. E’ prevista la copertura di circa 7, 8 chilometri di argini al giorno per squadra”.


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Sabato, 22 Marzo 2014 09:25

Giornata mondiale dell’acqua - 22 Marzo -

 

Attenzione al consumo dell’acqua attraverso gli alimenti. WWF: “L’agricoltura è il settore economico più assetato d’Italia”. Il Caso “Mutti” di Parma, un esempio di sostenibilità.

di Virgilio - Parma 22 marzo 2014 -

In occasione della “Giornata Mondiale dell’Acqua”  - 22 marzo - il WWF invita a porre attenzione allo spreco d’acqua che avviene attraverso i cibi assumendo maggiore consapevolezza quando si sceglie la “fettina di carne, la pasta o la frutta esotica”. Mediamente, stando al rapporto “L’impronta idrica dell’Italia”, realizzato  da Marta Antonelli e Francesca Greco del King’s College London, gli italiani consumano circa 6000 litri d’acqua pro capite al giorno comprendente anche l’acqua “importata” con i beni. 

“L’impronta idrica - rileva il WWF - della produzione in Italia ammonta a circa 70 miliardi di m3 di acqua l’anno. L’agricoltura è il settore economico più assetato d’Italia con l’85% dell’impronta idrica della produzione, comprendendo l’uso di acqua per la produzione di colture destinate all’alimentazione umana e al mangime per il bestiame (75%), e per pascolo e allevamento (10%). 

Il restante 15% dell’impronta idrica della produzione è suddiviso tra produzione industriale (8%) e uso domestico (7%).” Ma non tutto è negativo, quello che riporta il documento dell’organizzazione ambientalista ma esistono esempi virtuosi di sostenibilità.

E’ appunto il caso MUTTI portato come esempio di “sostenibilità  made in Italy”. 

“A partire dal 2010 Mutti, azienda leader di mercato nella produzione di  pomodoro , ha analizzato con il WWF Italia e il sostegno dell’Università della Tuscia i consumi idrici della propria produzione, utilizzando come indicatore di sostenibilità proprio l’impronta idrica, dalla coltivazione dei pomodori al confezionamento del prodotto finito.

I risultati mostrano come l’impronta idrica dell’approvvigionamento delle materie prime rappresenti il 98% del totale, con il ruolo predominante (84%) della coltivazione del pomodoro. Con l’impegno di ridurre sia l’impronta idrica (-3% entro il 2015) attraverso misure per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’irrigazione  e l’uso di fertilizzanti, Mutti ha coinvolto tutta la filiera agricola in un percorso concreto a favore dell’ambiente (http://www.mutti-parma.com/wwf#), sperimentando un innovativo servizio di gestione dell’irrigazione con l’obiettivo di limitare l’uso di acqua ai soli volumi e periodi necessari. Le aziende agricole coinvolte sono riuscite così a risparmiare in media il 14% dell’acqua.

L’esperienza di Mutti dimostra come attraverso tecnologie e investimenti mirati sia possibile ridurre l’impatto ambientale di un settore strategico come quello agricolo. Rappresenta un esempio virtuoso poiché sta aumentando il livello di eccellenza delle proprie produzioni rendendole sempre più coerenti a obiettivi ambientali misurabili e tangibili, un’assunzione di responsabilità su questioni ambientali che sono di carattere globale ma che dipendono dalle scelte individuali e imprenditoriali.”

 

 

 

Pubblicato in Ambiente Emilia

La nota stampa con la dichiarazione di Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), in risposta a quanto dichiarato in un'intervista televisiva dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi -

Parma, 21 marzo 2014 -


"Nel momento in cui questa nostra Italia, un Paese che amiamo profondamente, si avvia finalmente ad una necessaria ed improcrastinabile fase di cambiamento, appare quanto mai singolare che un Ministro della Repubblica, chiamato a fare e condividere scelte oculate, dettate da conoscenze profonde, si esprima in maniera tanto lontana dai fatti." A dichiararlo è Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), rispondendo a quanto dichiarato in un'intervista televisiva dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. "Invito il Signor Ministro, Guidi a chiedere al Governatore dell'Emilia Romagna, cioè del territorio che la esprime e dove operano le sue aziende, se vi è conoscenza e bisogno dei Consorzi di bonifica, della loro concretissima attività preventiva nella manutenzione del territorio e gestione dell'acqua irrigua. Ancora una volta va ricordato che, fra gli obbiettivi della spending review, non possono rientrare i Consorzi di bonifica ed irrigazione in quanto, come noto, essi non pesano sulle casse dello Stato, in ragione di quella autonomia finanziaria e di quell'autogoverno dei consorziati, cui fanno capo le spese di funzionamento e di gestione delle opere pubbliche, finalizzate alla riduzione del rischio idraulico ed alla razionale utilizzazione dell'acqua irrigua, fondamentale per il made in Italy agroalimentare. Ma sono proprio queste le funzioni, che interessano i consiglieri del Ministro, Guidi?"Conclude il Presidente A.N.B.I.: "Chieda il Signor Ministro ai suoi concittadini ed alle aziende dell'Emilia Romagna, della Liguria, del Veneto, della Lombardia; ai Sindaci ed ai Governatori di quei territori, cosa pensano dei Consorzi di bonifica e della loro attività. Noi di A.N.B.I., l'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, ci rendiamo disponibili a qualsiasi confronto ritenga utile." Anche il presidente dell' URBER ( Unione Regionale delle Bonifiche emiliano romagnole) Massimiliano Pederzoli, intervenendo al notiziario di Radio RAI, ha sottolineato come " i Consorzi di bonifica esercitino ruolo di sussidiarietà e come sia un esempio lampante e soprattutto molto concreto di come il privato che si autofinanzia sopperisce alle necessità del pubblico. In più - ha continuato Pederzoli - il Ministro Guidi dovrebbe informarsi di più e meglio sulle caratteristiche del territorio visto che proprio i Consorzi nella Regione in cui vive sono un esempio chiaro di efficienza e di capacità attiva in caso emergenziale come nell' ultimo periodo l'alluvione nel modenese, il terremoto e i frequenti fenomeni di dissesto idrogeologico con frane e smottamenti. Venga a visitare i nostri Consorzi e capirà bene le nostre funzioni fondamentali per la sicurezza e la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo".

(Fonte: ufficio stampa URBER)

 

E' stata la relazione introduttiva del presidente nazionale dell'ANBI Massimo Gargano ad aprire ieri pomeriggio a Venezia la IX CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA, IRRIGAZIONE E MIGLIORAMENTO FONDIARIO -

 

Venezia 20 marzo 2014 –

E’ stata la relazione introduttiva del presidente nazionale dell’ANBI Massimo Gargano ad aprire ieri pomeriggio a Venezia la IX CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA, IRRIGAZIONE E MIGLIORAMENTO FONDIARIO. 

In un momento economico particolarmente delicato della storia del nostro paese e con un territorio che nel corso degli ultimi anni ha mostrato tutta la sua fragilità e vulnerabilità geomorfologica i Consorzi di bonifica, come insieme composito di realtà che presidiano in modo attivo e diretto il territorio, si riuniscono nella  laguna veneta con l'intento, non celato, di focalizzare priorità di intervento ambientale evidenziando all’unisono alla cittadinanza come sia fondamentale e prioritario occuparsi in modo costante e con competenza delle acque e più in generale dell’ambiente che ci circonda.

Per tre giorni, oltre 350 rappresentanti delle bonifiche e stakeholder del comparto arrivati da tutta Italia si confronteranno approfonditamente su temi di grande attualità riguardanti l’ottimizzazione d’uso delle risorse idriche (dal loro risparmio alla produzione di mini e micro idroelettrico), le “best practises” per l’irrigazione (dal “progetto acqua virtuosa” al sistema Irriframe studiato dagli esperti di quell’eccellenza del sistema chiamata Canale Emiliano Romagnolo), la salvaguardia idrogeologica (dai contratti di fiume ai Protocolli con le Amministrazioni Pubbliche), le opportunità della Politica Agricola Comune (dai partenariati ai Piani di Sviluppo Rurale). L’Urber, l’Unione delle Bonifiche dell’Emilia Romagna è presente a Venezia con il suo presidente Massimiliano Pederzoli e una nutrita delegazione di tutti i Consorzi emiliano-romagnoli chiamati ad evidenziare le loro esperienze virtuose nei rispettivi comprensori e anche le molteplici necessità impellenti di realtà territoriali che vanno dalla Costa Adriatica fino all’Appennino passando per le emergenze più rilevanti come quella del Modenese e delle numerose frane in altura.

"I Consorzi di bonifica - sottolinea Pederzoli - rivendicano il loro ruolo. Sono un esempio concreto di sussidiarietà dove il privato sopperisce al pubblico. Le azioni svolte in occasione delle ultime due emergenze, terremoto e alluvione, ne sono la testimonianza diretta. Tra poco  l'irrigazione dei nostri consorzi, di qualità ed economica, garantirà sostegno all'agroalimentare e al made in Itaty". 

 

(Fonte: ufficio stampa URBER)

 

 

 

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