Intervista esclusiva al prof. avv. ed ex magistrato Augusto Sinagra sullo stato della libertà di parola nella UE dopo il recente arresto in Francia di Pavel Durov, il proprietario di Telegram, con accuse gravissime. A quanto pare Telegram fa gola a tutti, ci aveva provato Putin a chiedere le “chiavi di accesso” alla famosa App di messagistica che offre il criptaggio dei messaggi consentendo la massima riservatezza agli utenti e quindi, va detto, anche ai malintenzionati.
Proprio per le pressioni di Putin, Durov aveva lasciato la Russia trasferendo anche la sede di Telegram a Dubai e prendendo la cittadinanza negli Emirati Arabi Uniti e quella francese. Poi sono arrivate le pressioni e i tentativi da parte della CIA, che avrebbe fatto pressioni su un ingegnere di Telegram per poter avere una “backdoor” e spiare così gli utenti, più recentemente ci ha provato Israele e Telegram è sotto accusa anche in India e altri paesi e nei paesi UE.
Durov ha sempre rifiutato queste richieste senza conseguenze, prima dell’improvviso arresto a Parigi.
Dopo la notizia il proprietario di Rumble, con sede a Toronto Canada, Chris Pavlovski ha frettolosamente lasciato la UE.
Anche Elon Musk non se la passa bene, infatti X ovvero Twitter potrebbe essere chiuso in Brasile e Venezuela e anche la UE minaccia sanzioni.
In mezzo a tutto questo la lettera di auto denuncia di Zuckerberg, proprietario di Meta ovvero di Facebook e Instagram, che ha ammesso di aver ceduto alle pressioni di governo e servizi segreti cancellando notizie vere su Covid e vaccini e censurando anche gli utenti, ma ha anche ammesso di aver censurato la notizia sul laptop di Hunter Biden sotto elezioni, influenzando così pesantemente le imminenti elezioni americane. La domanda sorge spontanea: per quale motivo nessuno prende provvedimenti nei suoi confronti?
Nell’intervista il prof. Sinagra non risparmia un commento sulle recenti ammissioni di Aifa e sulla sentenza della Corte Costituzionale sull’obbligo vaccinale.
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