Oggi, tre generazioni dopo, questo piccolo hobby si è trasformato in concreta realtà con una storia centenaria: ACETAIA FERRETTI CORRADINI. Questo marchio rappresenta l'unione di due famiglie, i Ferretti e i Corradini.
Oggi Valeria Corradini, nipote di Libero Ferretti, e il marito Valerio Bellini, di famiglia di vignaioli, gestiscono l'acetaia con la stessa passione dei loro antenati.
La storia di Ferretti Corradini è una testimonianza di dedizione e tradizione. Il balsamico, in queste terre, era il regalo perfetto per Natale, un dono intimo per i parenti e gli amici più cari.
Nella loro azienda, il balsamico veniva donato anche al dottore, al prete e al veterinario, figure fondamentali nella vita rurale. Oggi, l'azienda continua questa tradizione, con un lavoro che rimane una passione portata avanti fuori dagli orari lavorativi e nei weekend.
Ferretti Corradini non è solo produzione di aceto balsamico; è anche un luogo di scoperta e condivisione. Valerio, con il suo entusiasmo, accoglie i visitatori nell’acetaia di famiglia, raccontando la storia e la passione che si celano dietro ogni bottiglia.
Gli stranieri, spesso ignari del vero gusto dell'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, vivono un'esperienza unica assaggiando un prodotto che ha oltre 25 anni di affinamento.
"Vedere l'emozione nei loro occhi è impagabile," racconta Valerio, sottolineando l'importanza di far conoscere questa eccellenza locale.
Il primo prodotto creato da Ferretti Corradini è la Saba, un mosto cotto delle uve locali, cucinato lentamente come facevano le nonne e bisnonne di una volta. La Saba era un dolcificante naturale usato per insaporire biscotti, torte e polenta, e ha un forte legame con la storia agricola della zona. Valerio ricorda con emozione la sua prima fiera a Guastalla (Reggio Emilia), dove una signora, riconoscendo la Saba, fu travolta dai ricordi d'infanzia. "Ancora oggi, questo mi mette in difficoltà," confessa, "è un prodotto che scatena ricordi e emozioni."
L'acetaia Ferretti Corradini continua a sviluppare nuovi prodotti, mantenendo sempre alta la qualità e allo stesso tempo, rispettando i metodi tradizionali.
Ogni condimento balsamico è affinato in barili di legno, senza forzature tecnologiche, per garantire un prodotto naturale e autentico.
Il Viola, ad esempio, è dedicato alla figlia di Valerio e Valeria, rappresentando il futuro dell'azienda con un affinamento di tre anni.
Il Bellini, invece, ha un affinamento doppio nel legno di ginepro, conferendo un gusto unico e caratteristico.
Il fiore all'occhiello dell'azienda è il Libero, una riserva di famiglia che proviene dalle batterie originali del nonno Libero. Solo 6 litri all'anno di questo aceto vengono imbottigliati, e riservati esclusivamente ai visitatori dell'acetaia. "È un modo per rendere onore a mio nonno," dice Valeria Corradini moglie di Valerio Bellini, "e per offrire ai nostri ospiti un pezzo della nostra storia."
Ferretti Corradini è azienda associata al consorzio di tutela dell'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia DOP, che garantisce la qualità e la protezione di questo prodotto a livello europeo. Il consorzio, composto da circa 60 produttori, produce solo 22.000 boccette da 100 ml all'anno, mantenendo la produzione di nicchia e di alta qualità. I tre affinamenti del balsamico tradizionale - bollino aragosta, argento e oro - rappresentano la gamma di prodotti, con affinamenti che vanno dai 12 agli oltre 25 anni.
Valerio e Valeria e la loro famiglia aprono le porte dell'acetaia ogni sabato e domenica, accogliendo piccoli gruppi per visite e degustazioni gratuite. "Non riesco a dare un prezzo a questo momento," spiega Valerio, "è un'opportunità per far conoscere la nostra passione e il nostro prodotto senza formalità." Un semplice avvertimento è tutto ciò che chiedono, per poter organizzare al meglio l'accoglienza e offrire un'esperienza autentica e indimenticabile.
Ferretti Corradini non è solo un'azienda, è una testimonianza di amore, passione e tradizione che si tramanda di generazione in generazione, un piccolo angolo di eccellenza nel cuore di Reggio Emilia.
[Ferdinando Vighi - italian food expo]