Venerdì, 16 Giugno 2023 16:53

Allarme sanità, Pallini: “Il problema è scomparso dai radar della giunta”

Scritto da FC
Fabrizio Pallini Fabrizio Pallini ph. credit Franco Saccò

“Il sindaco e la giunta  parlano molto poco di sanità e quando lo fanno sembrano non comprendere la realtà.

Imperversa anche in questo ambito la politica degli annunci: un giorno riguarda il nuovo centro oncologico, un altro la “casa della mamma” o “del bambino” in modo puramente autoreferenziale, decantando una grande sanità che purtroppo a Parma non c’è più”.
Così Fabrizio Pallini, consigliere comunale del gruppo Vignali, torna a denunciare le croniche problematiche della sanità in città. “Persino Massimo Fabi, direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria e commissario straordinario dell’Ausl, non più tardi di due settimane fa, ha finalmente ammesso che la carenza di fondi c’è e si è detto molto preoccupato perché i tagli si riflettono sui servizi – prosegue Pallini -.
È vero che la situazione è diffusa in tutta la Regione e in tutto il paese, ma non ci consola condividere il problema”. “Ricordo che il sindaco è la massima autorità cittadina a livello sanitario nonché presidente della Conferenza socio sanitaria territoriale.

Vorremmo che si esprimesse con coraggio all'interno della stessa, intervenendo in merito e spingendo sull'accelerazione dell’unificazione delle due aziende sanitarie Ausl e Ospedale e il concretizzarsi reale e non a parole delle case di Comunità”. “La mancanza del personale sanitario è ormai cronica, ne consegue una programmazione e organizzazione dei servizi carente e interminabili liste d’attesa. Dobbiamo aspettarci una protesta degli operatori sanitari come l’estate scorsa?

È passato un anno e ancora non si danno risposte, le liste d'attesa crescono, la situazione della medicina di territorio è pessima e i medici di famiglia sono oberati. Come ho già detto più volte, che molti di questi fossero prossimi alla pensione non era un mistero. E invece di assumerne di nuovi si è chiesto di ritardare la quiescenza e di aumentare i massimali dei pazienti. Se questa è l'idea di programmazione non andiamo molto lontano – conclude Pallini”.