Esordisce con questa domanda Virginia Chiastra, consigliere comunale del gruppo Vignali e presidente di Missione Parma.
“La recente classifica pubblicata dal Sole 24 Ore - aggiunge Chiastra - vede Parma in posizione mediocre su diversi fronti, ben lontana purtroppo dalle posizioni che occupava la “Parma che fu”. Riguardo ai giovani la città continua a perdere posizioni, ma ciò che allarma maggiormente è quando si entra nel dettaglio della classifica: Parma è 29esima per giovani inattivi, i cosiddetti neet, 34esima per lo svolgimento di concerti e, addirittura, 60esima per bar e discoteche.
Sui concerti ci sarebbe tanto da dire. La ristrutturazione del solo tetto del Palasport, che non ne aumenta la capienza, ne è la prova: un intervento minimale, che non offre nessuna strategia di lungo termine e, soprattutto, che continua a mantenere la città al di fuori del circuito dei grandi concerti indoor del nord Italia - prosegue Chiastra”.
“Riguardo a bar e discoteche la situazione è deprimente, l’offerta commerciale di Parma in questi settori non è all’altezza delle città a noi vicine. In passato quando venne realizzato il progetto di via Farini i giovani delle città vicine venivano a Parma. Oggi purtroppo avviene il contrario.
Ovviamente ci sono eccezioni: alcuni imprenditori coraggiosi, che da tempo portano avanti con successo la loro attività di somministrazione o che hanno scommesso sulla città e sui suoi giovani per lanciare qualche locale nuovo, precisando però che il Comune avrebbe potuto mettersi al loro fianco in modo ben più efficace, attraverso una politica fiscale di più ampio respiro e con controlli puntuali e adeguati, che non avrebbero permesso situazioni di disordine e concorrenza sleale come invece accade oggi, soprattutto in centro storico e nell’Oltretorrente, a causa della mancata applicazione del regolamento sull’esercizio delle attività commerciali”.
Insomma, per Virginia Chiastra Parma non è una città per i giovani. “Da mesi denuncio un modus operandi della Giunta a mio avviso sbagliato, solo retorico e di facciata, che poco ha a che vedere con la realtà dei miei coetanei a Parma. Non ci sono eventi culturali diffusi, manca una visione ampia per il problema della disoccupazione. C’è anche bisogno di un ripensamento dei centri giovanili, progettati anni fa e ormai non più in grado di intercettare le attuali esigenze dei ragazzi di oggi, che quindi non li frequentano”.
“I principi che avevano ispirato il grande progetto dell’Hub all’ex scalo merci, scritto con la mia squadra di Missione Parma, presentato con Vignali prima in campagna elettorale e poi con una mozione in Consiglio, potrebbero essere applicati per aggiornare le attività e gli strumenti di questi centri. Anche nei miei interventi passati avevo spesso citato queste possibilità. Lo ripeto ancora oggi, perché sono stati il frutto di un duro lavoro nel quale io, noi, continuiamo comunque a credere nonostante la differenza di vedute con la maggioranza - conclude Virginia Chiastra”.