Di Flavia De Michetti Roma, 20 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - In seguito alla recente decisione del Primo Ministro francese Elizabeth Bourne che, con il permesso del Presidente Macron, è ricorsa all’articolo 49 comma 3 della Costituzione, scavalcando il Parlamento per quanto riguarda la Riforma dell’età pensionabile, nella giornata di ieri, sono state presentate mozioni da parte dei parlamentari in disaccordo con questa manovra, definita dai sindacati “ingiusta, brutale, inutile e inefficace”.
Una decisione, tuttavia, ritenuta necessaria da Macron per impedire che il sistema precipiti in deficit mentre la popolazione francese si avvicina sempre di più alla vecchiaia.
Una mozione multipartitica è stata, dunque, respinta con nove voti e l'Assemblea Nazionale, composta da 577 seggi, ne ha respinto un’altra presentata dall'estrema destra.
Con il fallimento di entrambe le votazioni, la modifica della pensione viene considerata adottata e, una volta passata alla Corte Costituzionale per la revisione, potrebbe diventare legge nei prossimi giorni.
Le reazioni non hanno tardato a farsi sentire.
Alcuni legislatori della sinistra hanno chiesto le immediate dimissioni del Primo Ministro Bourne e il deputato Mathilde Panot, riferendosi alla prima votazione, ha dichiarato: “Mancano solo nove voti per far cadere sia il Governo che la sua riforma. Il Governo è già morto agli occhi dei francesi. Non ha più alcuna legittimità”.
Dal canto suo, il leader di estrema destra, Marine Le Pen, presenterà, oggi, una richiesta al Consiglio Costituzionale relativa all’esaminazione del disegno di legge per far sì che venga censurato.
In queste ultime ore, dunque, il Governo francese è schiacciato da forti accuse a causa delle recenti decisioni. Gli oppositori, infatti, ritengono che non sia giusto imporre un tale onere sui redditi bassi, sulle donne e sulle persone che svolgono lavori fisicamente impegnativi.
Ciò è testimoniato anche da alcuni sondaggi, secondo i quali circa due terzi dei francesi non sono d’accordo con questi cambiamenti.
Le proteste dei lavoratori, che sono andate avanti per settimane, non si arrestano e intendono aumentare, ei prossimi giorni, la pressione sul Governo, affinché quest’ultimo ritiri “l’ingiusta” legge.
Nella giornata di ieri, gruppi di manifestanti si sono radunati nei pressi della zona Les Invalides, insieme ai sindacati e per la giornata di giovedì sono previste altre proteste a livello nazionale.
L'esperta di politica Francoise Gere, dell'Istituto francese di analisi strategica, ha affermato che la Francia sta affrontando una “pericolosa crisi politica e sociale”.
“È l'inizio di una nuova forma di crisi politica, una combinazione di manifestazioni di piazza e scioperi sempre più frequenti, che danneggiano l'economia del Paese, insieme a un Governo che non può contare su una forte maggioranza politica. - ha spiegato Gere - La questione importante qui è che questo Governo non è più credibile. C'è una crisi di legittimità e Macron dovrà affrontare questa situazione”.
Introduzione social: Il Governo francese si salva per poco al voto di sfiducia. Accese proteste previste nelle prossime ore.
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