Di Andrea Caldart Cagliari, 24 febbraio 2023 (Quotidianoweb.it) - Siamo un popolo senza politica, senza un condottiero/a nostro/a che sia emanazione della volontà popolare, ma forse siamo anche un popolo senza gli attributi.
Perché quello che ci sembra di assistere è una Giorgia, che sia in guerra contro il volere del Popolo italiano e contro la nostra Costituzione.
Probabilmente nella sua campagna elettorale passata, ci è forse sfuggita la parte dove si era ingraziata quei poteri che si definsicono “forti”, ottenendo così il risultato della poltrona di Palazzo Chigi.
Prova del fatto della sua ubbidienza è che, tutti i suoi atti, sono sempre aderenti alle direttive del suo predecessore con tanto di baci, abbracci e sorrisi, con i vari signori in guerra, contro la Russia.
Magari è la prossima candidata al premio “Statista dell’anno” e noi non lo sappiamo.
Francamente ci si è persi nella sua oppofinzione in politica estera dove oggi, fa l’esatto contrario di ciò che ha sempre sostenuto e dichiarato.
Basti pensare alla sua attività legislativa, perennemente genuflessa alle regole di Bruxelles, tipico di una ligia vassalla esecutiva, rinnegando, anzi tradendo, i voti dell’elettorato del 25 settembre 2022.
Pontifica che non ci sono soldi per la sanità, non ci sono i soldi per il superbonus, Giorgetti ha tagliato un po' le pensioni, dice lui: “doloroso ma necessario”, però ci sono sempre i soldi per armare i “Fratelli d’Ucraina”.
In tutto questo ci sembra di assistere ad un pericoloso declino della nostra democrazia e della nostra sovranità.
Ci preoccupano gli abbracci con ultraottantenni belligeranti la cui storia nazionale è costellata di “guerre democratiche” che hanno lasciato e lasciano, milioni di morti sui campi di battaglia.
Non è che se i media del mainstream non ne parlano non esistano; pensiamo alle guerre dimenticate nella Siria, nello Yemen, del Venezuela, ma anche della sofferenza che dal 2014 stanno provocando nella popolazione ucraina russofona.
Dobbiamo darci una svegliata e anche in fretta perché siamo trascinati nel meccanismo di una guerra, che nessuno può vincere e porterà solo alla distruzione totale.
Non c’è reazione, tutto ci sembra confuso, forse a molti appare anche normale, ma forse la verità è che la gente non ha più voglia di pensare, di vigilare di difendersi.
Stiamo attenti a non farci imbabolare da questi politicanti con la parola sicurezza perché è attraverso la manipolazione di essa che continuano a comprimere e violare, tutti i nostri diritti costituzionali.
Siamo ancora in tempo per riconoscere errori, scusarci e riprendere in mano le sorti di questo Paese che molti italiani iniziano a percepire come ostile.