Al di là della data convenzionale e del fatto che, nella parte occidentale dell'Impero romano, l'autorità imperiale era cessata già da tempo, è innegabile che, oggi, l'Europa stia vivendo una fase di decadenza continua.
"Odoacre" è già arrivato, ma non ce ne siamo accorti fino in fondo.
Oswald Spengler (1880-1936), nella sua celebre opera in lingua tedesca, "Il tramonto dell'Occidente. Lineamenti di una morfologia della storia mondiale" del 1923 (anno di pubblicazione dei due volumi), sottolinea con lucida drammaticità come l'ultimo periodo della civiltà occidentale sia caratterizzato dal dominio del denaro e della stampa, intellettualmente arido e politicamente fragile, che resiste alla sua fine solo per mezzo del cambiamento continuo di modelli di riferimento, ma comunque sempre privo di speranza e di tensione verso il vero.
In altre parole, viviamo in un Occidente che odia e vuole uccidere sé stesso. A questo modello va contrapposta una ragione forte, un logos, in grado di scoprire nell'ordine naturale la partecipazione della lex aeterna nella creatura razionale.
(*) prof. Daniele Trabucco.
Prof. Daniele Trabucco
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.