Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano (PR), 16 dicembre 2022 -
- Che fine ha fatto la destra sociale in Italia? E, soprattutto, crede che la destra sociale possa avere spazio politico?
Ritengo che la destra sociale sia finita nel momento in cui sono usciti dalla politica attiva i due personaggi più importanti, Gianni Alemanno e Francesco Storace. FDI ha assunto alcune posizioni della destra sociale ma di fatto è la copia di Alleanza Nazionale, come per altro sostenuto da Giorgia Meloni. La destra sociale come fenomeno all’interno della destra politica che prima era AN e poi FDI è di fatto, dunque, sostanzialmente concluso.
- Lei è Segretario Nazionale di Forza Nuova: vuole raccontarci l’attuale strutturazione sul territorio e le battaglie che vedranno impegnato il suo partito?
Posso dire con semplicità estrema che dopo il 9 ottobre 2021 si crea un enorme spazio per FN nonostante la gravissima repressione avvenuta o forse proprio grazie ad essa. Nel senso che il popolo, la gente che magari si raccoglieva a sinistra pensando che fosse la detentrice delle politiche sociali o a destra pensando che fosse la detentrice delle politiche nazionali, comincia a provare simpatia per FN quando si getta in difesa delle libertà profonde e concrete. Dal momento della mia uscita dal carcere, FN si ristruttura con velocità estrema. Io personalmente sono stato in quasi tutte le Regioni d’Italia nelle scorse settimane e ho trovato gruppi che includono una nuova generazione di persone che vogliono far politica. Persone che non vengono magari dall’estrema destra o addirittura vengono da esperienze passate diverse dalla nostra. La parola d’ordine oggi è l’organizzazione del motore di un grande movimento popolare.
- Lei è anche Presidente di APF. Ci può parlare dell’associazione politica europea?
Noi siamo particolarmente impegnati in questo momento nella battaglia contro la guerra, che coinvolge la nostra visione geopolitica strutturata sin dagli anni Duemila e che si declina in mondi particolari: vicino Oriente, Russia, Est Europa. Noi abbiamo sempre fatto politica specificando con coerenza la nostra visione di questi mondi, dando oltretutto secondo me una traiettoria alla futura politica italiana, oggi imballata, che non si capisce dove voglia andare. Per quanto riguarda l’APF noi già in questo fine settimana avremo un incontro con i nostri colleghi serbi, greci e tedeschi proprio per rinnovare la struttura dell’APF, oramai in vita dal 2014, e per lanciare le iniziative di politica europea volte da una parte ad essere attentissime al territorio e a quello che avviene, vedi la Serbia e all’importanza di sostenere lo Stato serbo in questa azione di difesa del proprio territorio e della propria storia. Forza Nuova sta riprendendo vigore e forza offrendo un vero rapporto con i movimenti e i Paesi europei. Anche lì: questo governo può parlare solo di NATO in modo errato e per altro assolutamente non condivisibile.
- Il 25 settembre scorso, in merito ai risultati delle elezioni politiche, sulle testate giornalistiche sono apparsi titoli che riportavano la notizia della vittoria della destra, con Fratelli d’Italia come primo partito con il 26% dei voti. Come definirebbe questa destra uscita vittoriosa dalle urne? Cosa vi contraddistingue dagli attuali partiti rappresentati in Parlamento?
Le elezioni vinte da FDI hanno un significato chiaro: gli italiani hanno deciso di votare un partito che nel suo simbolo contiene la fiamma, il che significa vicinanza al Movimento Sociale ma anche vicinanza a quella che fu quanto meno l’esperienza della Repubblica sociale italiana. Il dato evidente è che l’antifascismo finisce con queste elezioni e gli italiani danno fiducia a persone che si richiamano a un passato, a una storia politica ben definita. Cosa sia poi oggi FDI è un altro discorso: ci sono uomini all’interno, vedi Urso o Crosetto, che sono posizionati lì e mantengono il partito in posizioni di fortissima sudditanza agli USA e a Biden, di cecità politica per quanto riguarda la guerra e di cecità sociale per quanto riguarda l’adozione del piano Draghi. L’Italia è pronta al cambiamento rispetto alle logiche create con l’establishment americano, democristiano anche se permane un Deep State assolutamente barricato su posizioni di difesa dei propri privilegi politici.
- Ieri (martedì 13 dicembre) il Senato e la Camera dei deputati hanno autorizzato l’Esecutivo presieduto da Meloni all’invio di armi all’Ucraina fino alla fine del 2023. Entrambe le aule del Parlamento hanno approvato le risoluzioni presentate dalla coalizione di centrodestra, da Azione-Italia viva e dal Partito democratico, che chiedevano di proseguire il supporto militare a Zelenski. Un suo commento?
Quella della guerra è la cosa più grave. Vedrete che Meloni cadrà per la guerra. Non c’è possibilità alcuna che una posizione così forte a favore della guerra e dell’invio di armi e fortemente anti russa, possa essere perdonata dai russi prima e dagli italiani poi, perché le conseguenze di questa folle posizione, che non ha ragion d’essere, sono destinate a minare una dopo l’altra le élite che controllano i Paesi europei. Cadranno in molti: ad esempio Von Der Leyen, e già ci sono i prodromi, ma cadrà anche Meloni. La Russia le guerre o le vince o le perde: io non ho dubbi tra Russia e Meloni chi vincerà.
- Nei giorni precedenti è scoppiato lo scandalo Qatar, che ha portato all’arresto di Eva Kaili, Antonio Panzeri e altri rappresentanti della sinistra. Finora ci è stato raccontato che l’Europarlamento era il luogo dove venivano discusse le riforme per rendere l’Europa più efficiente e moderna. E’ così?
Lo scandalo del Qatar è uno scandalo di proporzioni inimmaginabili: non colpisce solo le 6-7 persone indagate o arrestate. Ma colpisce un modus operandi proprio della sinistra, ma vedrete non solo della sinistra, che vendeva a caro prezzo la possibilità di rendere il profilo di determinati Stati più accettabili al parlamento europeo. Questa è cosa concretissima: i mondiali in Qatar sono stati fatti in uno Stato che ha aiutato corposamente l’Isis alcuni anni fa e che si è distinto per politiche sociali o anti lavorative. Io scrissi già tempo fa su questo un commento Twitter: sono morte circa duemila persone per costruire stadi, un qualcosa di allucinante. Forse per cose come queste tempo fa la sinistra avrebbe fatto le barricate, oggi hanno fatto solo una montagna di soldi. L’Ue e il Parlamento europeo ne escono danneggiati in modo irreparabile: vedrete che non sarà però solo la sinistra ad aver fatto soldi così. E’ pur vero che c’è tanta voglia di Europa ma di un’Europa diversa che solo noi possiamo costruire: pur passati dal Parlamento europeo, noi abbiamo rifiutato infatti le logiche che circolavano e oggi facciamo un’operazione importantissima volta a mettere assieme i movimenti nazionalisti e di carattere rivoluzionario per creare un’antitesi a quel mondo che in questo momento sta tramontando.