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Giovani 2030: montagna di soldi per il programma di indottrinamento mondialista che passa dal governo In evidenza

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Di Gloria Callarelli 21 dicembre 2022 (Fahrenheit2022.it)

Facendo delle ricerche per un articolo, mi sono imbattuta del tutto casualmente nel portale dal nome “Giovani 2030” promosso dal dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale del governo italiano sotto la sapiente direzione dell’UE.

Da bravi complottisti, come amano definirci, ci è saltato subito all’occhio il nome del progetto: Giovani 2030. Immediato, naturalmente, il collegamento con l’agenda 2030, che guai a parlarne perchè è e resta roba da complottisti, ovviamente. Eppure è il sito stesso a venirci in soccorso e senza giri di parole smentire i cacciatori di fake news spiegandone la finalità: “Un progetto sfidante per il periodo 2022-2027 dedicato ai giovani, che diventano il centro dell’azione esterna per lo sviluppo sostenibile, l’uguaglianza e la pace. Si tratta di un piano politico che prevede una serie di partenariati e di iniziative che coinvolgeranno tutte le ragazze e i ragazzi d’Europa – anche nell’ambito dell’Anno Europeo dei Giovani – e che contribuiranno a rispettare impegni internazionali come l’Agenda ONU 2030 e l’accordo di Parigi sul clima“.

Si legge ancora: “Il piano prevede una stretta collaborazione tra i Paesi membri dell’UE sulla base di tre principali azioni. Partenariati per collaborare; partenariati per responsabilizzare – per combattere le disuguaglianze, sostenere la trasformazione verde, dell’istruzione, della salute e dei diritti in tutto il mondo, anche attraverso la strategia Global Gateway; partenariati per stabilire contatti – attraverso nuove opportunità di mobilità e scambi per creare reti e garantire diversità e inclusione rimuovendo gli ostacoli economici, sociali e digitali”.

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, vicepresidente della Commissione europea, così ha commentato il progetto: “Negli ultimi anni ci siamo resi conto di quanto siano proprio i giovani a sostenere maggiormente il peso delle crisi e dell’instabilità causate dai conflitti armati, dalle disuguaglianze crescenti e da sfide globali come i cambiamenti climatici, il degrado ambientale o la pandemia di COVID-19. Sono loro gli adulti di domani, quindi dobbiamo investire sia nel loro presente che nel loro futuro”. In altre parole, i giovani vanno EDUCATI…come se non bastassero anni di cultura hippie e il rimbambimento della tecnologia massiva. Borrell, che per altro sappiamo trovarsi bene in mezzo ai filantropi: oltre ad essere annoverato nell’agenda WEF di Schwab soprattutto per quanto concerne il suo contributo rispetto al cambiamento climatico,  è stato visto in riunione con l’altro deux ex machina del globalismo estremo, globalismo ora anche sotto inchiesta, George Soros (vedi foto in calce).

Che poi questi vedono transizioni ovunque, una vera ossessione. Sentite Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione europea per la Democrazia e la demografia (naturalmente annoverata nell’annuario WEF): “In un momento in cui il mondo sta attraversando una transizione demografica, il piano d’azione per i giovani rappresenta un contributo importante alla nostra ricerca di solidarietà ed equità intergenerazionali. Dobbiamo responsabilizzare i giovani e i ragazzi di tutto il mondo, fare in modo che dispongano di opportunità concrete di partecipazione e promuovere il loro impegno concreto, rendendolo un diritto, per fare in modo che nessuno venga lasciato indietro. Condividiamo la responsabilità collettiva di costruire società più democratiche, eque e pacifiche, anche per le prossime generazioni.”

Investire, responsabilizzare, cambiamenti climatici, diritti, salute, transizioni. Il tutto a portata di ragazzi con partnership, almeno per quanto riguarda i programmi di Giovani 2030, perfettamente in linea con l’associazionismo radical. Perdonateci se ci vengono in mente dei contenitori di puro indottrinamento e (ri)educazione.

Che poi, attenzione, non a costo zero anzi: l’Europa è disposta a pagare fior di milioni per tutto questo. Ad esempio: per l’iniziativa Youth and Women in Democracy Initiative (giovani e donne in democrazia) sono stati stanziati 40 milioni di euro che andranno a supporto della leadership, del rispetto dei diritti e della partecipazione civica di ragazze e ragazzi, di attivisti e di organizzazioni giovanili. Per lo Youth Empowerment Fund (fondo per la responsabilizzazione dei giovani) una dotazione di 10 milioni di euro fornirà sostegno finanziario alle iniziative giovanili incentrate sull’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per l’Africa-Europe Youth Academy (accademia Africa-Europa per i giovani) 50 milioni di euro sono a disposizione di coloro che vogliono migliorare le proprie capacità di leadership e creare reti per il cambiamento in Africa. Una montagna di soldi destinata, ancora una volta, a destabilizzare la società così come la conosciamo nel disperato tentativo di favorire attività utili ai piani delle élite.

Questa è l’Europa che continuano a propinarci se continuiamo, così come questo governo italiano continua ancora a fare (perdonate le ripetizioni rafforzative), ad accettare questo sistema. Non un’Europa di popoli ma un’Europa mercantile, globalista, umanitarista, umanista, anticristiana, elitaria, transizionista, distopica.

Loro vogliono i nostri giovani perchè i giovani sono il futuro del nostro Paese. Spetta a noi salvarli dalle grinfie del Grande Fratello Europeista. Cominciamo con il fargli conoscere prospettive di vita, di educazione e di lavoro diverse. Ci ringrazieranno di non essere stati riprogrammati, a suon di milioni e neolingua, e condotti, con l’ennesima transizione, ne il mondo nuovo che vorrebbero.