Di Andrea Caldart Cagliari, 2 dicembre 2022 (Quotidianoweb.it) - Martina Sechi, classe 2003 carboniese di nascita, fa parte di quei talenti della generazione di questo nuovo secolo ed oggi, è divenuta un simbolo nello sport del calcio professionista femminile italiano.
Esordisce giovanissima all’’età di 8 anni entra nella squadra maschile del Carbonia, la sua città, e poi approda per tre stagioni nella squadra femminile del Calcio Cagliari.
Ha talento anzi, molti “osservatori” del settore, dicono di lei che è una “bomber” naturale e così, ecco che arriva, una nuova possibilità per la carriera di Martina, la prima esperienza importante con AS Roma.
Impegno, fermezza e dedizione era l’impegno che mamma Anna vedeva quando Martina indossava le scarpette da danza classica, ma in realtà erano quelle con i tacchetti a cui lei pensava.
La giovane calciatrice, con la determinazione che è tipico del Dna sardo, insegna a tutti i giovani come lei che bisogna inseguire la propria passione, un po' come quel “richiamo” che avverti dentro e che poi ti fa esplodere sul terreno di gioco.
Ed è così che Martina dalla capitale, approda alla primavera della Fiorentina e qui, dopo una prima stagione con 26 gol personali, viene chiamata quest’anno a vestire la maglia N. 10 della prima squadra femminile della Fiorentina.
La “Rombo di tuono” al femminile, per la sua capacità agonistica, ricorda molto un vero mito del calcio sardo e internazionale, Gigi Riva.
E come per lui, anche Martina con le loro maglie da bomber, parla un linguaggio unico e irripetibile, quello di essere veri talenti naturali.
Lei è una vera attaccante, ambidestra, scattante e precisa e soprattutto, fa molti gol, esattamente una vera “bomber”.
Questa giovane promessa del calcio femminile, finito il liceo sportivo dove, per poter frequentare bisogna avere ottime medie, è anche una grande studiosa.
È iscritta all’università nella Facoltà di Economia e management d'impresa con specializzazione nel management dello sport e, quale altro indirizzo avrebbe mai potuto scegliere, se non in linea con quello che oggi è il suo futuro e la sua professione.
Il talento di Martina è scolpito nella pietra della sua terra, il Sulcis, e se il tempo è galantuomo, il futuro per lei è appena iniziato.