Di Andrea Caldart Cagliari, 7 ottobre 2022 (Quotidianoweb.it) - A ben guardare i risultati delle sanzioni, il percorso fin qui fatto, parrebbe proprio aver favorito solo gli Usa e distrutto l’economia del nostro paese.
Non importa le macerie che si stanno creando, la pace non la si vuole.
Infatti, ieri nel Parlamento europeo si è consumato l’ennesimo epilogo di quella verità che vuole la guerra e non la pace dove, i deputati Ue, hanno approvato con maggioranza schiacciante – 504 favorevoli, 26 contrari e 36 astenuti – una risoluzione per fornire ulteriori armi all’Ucraina.
Difficile pensare che mettendo in piedi un piano militare coordinato, inviando armi in Ucraina si voglia la pace e, subito, il nostro governo uscente, non si è sottratto all’ordine europeo, ed ha predisposto il quinto pacchetto di armi da inviare all’Ucraina.
Sempre ieri al Parlamento europeo era in discussione un emendamento presentato dall’eurodeputata Laura Ferrara del movimento 5 stelle, che chiedeva di impegnare gli “Stati membri a vagliare tutte le potenziali vie per la pace e a proseguire gli sforzi per porre immediatamente fine alla guerra”.
Lodevole ed apprezzabile iniziativa che ha avuto il voto contrario degli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Renziani e parte del Pd, facendola cadere.
Se ancora non è chiaro chi politicamente vuole una guerra in Italia, ora abbiamo nome e cognome anche in Europa e c’è da preoccuparsi seriamente per il governo che verrà.
La delusione dell’Onorevole Ferrara è riportata in un post pubblico sulla sua pagina social dove dice: “Oggi abbiamo sprecato l’occasione di indicare la strada alle Istituzioni europee, ma lavoreremo con coerenza e responsabilità per far prevalere il negoziato e la diplomazia”.
Ancora una volta la UE ha dimostrato di essere un valido zerbino per Washington, agendo come un burattino senz’anima.
Nell’evidente mancanza di coraggio e di rispetto verso il popolo europeo, vi è tutta la dimostrazione della fragilità di un’Europa, fatta da tecnocrati, che ancora una volta prestando il fianco, rinnega sé stessa.
Ancora una volta, l’ennesima appunto, si è persa l’occasione o, si è voluta perdere l’occasione, di praticare la via istituzionale per realizzare un tavolo negoziale di pace rispondendo: “Signorsì”.