Sabato, 17 Settembre 2022 09:17

Ponte Morandi: Il danno e la Beffa In evidenza

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La società Autostrade non risarcirà le vittime della caduta del ponte Morandi, ma quello che più fa male è che i pubblici ministeri della Procura di Genova, Massimo Terrile e Walter Cotugno, sarebbero d’accordo in ragione di un “approccio pragmatico” che non contrasterebbe con le norme processuali.

Di Andrea Caldart Cagliari, 16 settembre 2022 (Quotidianoweb.it) - Anche se la decisione è attesa per lunedì dopo il patteggiamento con uno stanziamento di circa 30 milioni di euro, ovvero 674.000 euro a vittima, Autostrade e Spea provano ad uscire di scena.

Ancora una volta pare non vi sia giustizia anche se tutti, sapevano delle condizioni del ponte e comunque i legali delle due società, chiedono che le medesime, vengano escluse come responsabili civili cioè essere escluse dai risarcimenti in caso di condanna.

Un processo infinito, la classica giustizia all’italiana come ha detto il PM Terrile: “Un processo con 1.228 testimoni che porterebbe a un potenziale di 155mila tra esami e controesami è un processo che non si può fare e non avrà mai fine”, ma per 43 persone invece, loro la fine purtroppo, su quel ponte, c’è stata.

Autostrade comunque in via extragiudiziale ha fatto dei risarcimenti ai familiari delle vittime, ma le famiglie Possetti e Battiloro non lo hanno voluto, costituendosi parte civile nel giudizio.

Purtroppo, oltre alle 43 vittime ci sono circa 700 altre persone che in quella triste giornata del 14 agosto 2018, persero parte della loro vita, come ad esempio gli sfollati dalle proprie abitazioni.

Per tutti loro ancora non c’è una soluzione, un risarcimento, una certezza per quanto anch’essi hanno subito e sofferto l’incuria di un manufatto, per l’esclusivo profitto di pochi.

E le promesse dello stato italiano?

All’epoca vennero addirittura fatte solennemente in chiesa dall’allora presidente del consiglio Conte che, durante i funerali, promise che le concessioni ad Autostrade sarebbero state revocate e tutti risarciti.

La revoca per i Benetton invece, sembra essere stato il loro “affare del secolo” ed infatti il Consorzio composto da CDP Equity, Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Asset Management, riporta in mani statali Autostrade per l’Italia ASPI acquisendo l’88,06% del pacchetto di Atlantia.

Ma come può oggi un cittadino credere in questo Stato nelle dichiarazioni pubbliche dell’allora seconda carica dello stato e vedere invece che non c’è e non ci sarà giustizia.

Va fatto ricordare che, quando si privatizzarono le autostrade a capo del Ministero del Tesoro c’era lo stesso Draghi che oggi ritroviamo come Presidente del Consiglio.

Ed è sempre lui, Draghi che senza nemmeno aspettare gli esiti della sentenza, con il suo governo paga quasi 9 miliardi ai Benetton per riavere la concessione.

Ora potranno continuare le loro grigliate ferragostane, nemmeno interrotte quel 15 agosto 2018 dove si sapeva già di 14 morti, oggi maggiormente condite di soldi pubblici, tranquillamente liberi e senza un futuro di misure interdittive.

Questa l’Italia di oggi, vediamo quella che ci sarà il 26 settembre prossimo.

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